Corrente continua 2 6 giugno 2011 • • • • Forza elettromotrice Generatori ideali e reali Leggi di Kirchhoff Strumenti di misura Forza elettromotrice (fem) • Non è una forza • Per definizione è il lavoro per unità di carica (positiva) fatto dal generatore elettrico per separare la carica negativa da quella positiva Dimensioni fisiche, le stesse di V: L E Q • Unità di misura, la stessa di V: J u E V C 2 Sorgenti (generatori) di fem • I luoghi nella sorgente in cui sono presenti le cariche di segno opposto sono detti poli o morsetti • Un generatore di fem aumenta l’energia potenziale elettrostatica delle cariche che lo attraversano, portandole verso il polo omonimo • Le cariche perdono energia potenziale nel circuito esterno muovendosi verso il polo eteronimo 3 Sorgenti di fem • Convertono energia non elettrica (chimica, meccanica, luminosa) in energia elettrica • Generatori elettrostatici – Generatore di Van de Graaff – Macchina di Wimshurst • Generatori elettrochimici – Batteria - batteria al Pb – Cella a combustibile - cella a H2 • Generatori fotovoltaici Batteria al Pb PbO2 • Non accumula carica, ma energia chimica • Composti chimici gia` presenti H inizialmente: Pb, PbO2, H2SO4 2 SO 4 (acq.) • I composti chimici finali (H2O, PbSO4 PbSO4) rimangono nella batteria • Reazione al catodo PbO2 4H 2e Pb 2 2H 2O • Reazione all’anodo Pb PbSO4 Pb 2 SO42 PbSO4 Pb Pb 2 2e Pb 2 SO42 PbSO4 • Gli elettroni migrano dal catodo (polo positivo della batteria) all’anodo (polo negativo) 5 Cella a H2 • Non accumula carica, ma energia chimica • I composti chimici non rimangono nella cella, come nella batteria • I composti iniziali (O2 e H2) vengono immessi dall’esterno, quelli finali (H2O) vengono espulsi all’esterno • Reazione al catodo O2 2H 2O 4e 4OH O2 H2 4OH C 4 H 2O 2 H 2O KOH H 2O C • Reazione all’ anodo 2H 2 4OH 4H 2O 4e • Gli elettroni migrano dal catodo (polo positivo della batteria) all’anodo (polo negativo) 6 Generatore ideale di fem • La carica non subisce perdite di energia all’interno del generatore • In un ciclo, il bilancio energetico di una carica è nullo, cioè l’energia ricevuta dal generatore uguaglia la perdita nel carico ohmico qE Vit V V q • Ne segue che la ddp tra i morsetti è numericamente uguale in valore assoluto alla fem del generatore V V iR E • Inoltre un generatore ideale mantiene una ddp costante tra i due poli indipendentemente dalla corrente erogata: se R varia, i varia, ma si ha sempre V V E 7 Generatore reale di fem • Si può considerare come costituito da un generatore ideale e da una piccola resistenza r in serie, la resistenza interna del generatore • Ora l’energia fornita dal generatore meno la perdita di energia nel generatore uguaglia l’energia persa in R qE i 2 rt i 2 Rt • Corrente: E i Rr E ir iR V V • ddp tra i morsetti: diminuisce al crescere della corrente erogata: è uguale alla fem del generatore diminuita della caduta di potenziale sulla resistenza interna V V E ir 8 Generatore reale di fem • La fem si trova misurando la ddp tra i morsetti, a patto che il generatore non eroghi corrente • Questo viene fatto con un elettrometro o mediante un circuito potenziometrico 9 Batteria al Pb • genera in totale una fem di 12 V • 6 elementi in serie. In generale per avere grandi ddp bisogna mettere molti elementi in serie, perche’ ogni elemento ha una ddp dell’ordine del volt • resistenza interna di 0.01 W 10 Potenza erogata dal generatore • La potenza erogata dal generatore è il rapporto tra l’energia erogata ed il tempo impiegato. In entrambi i casi, ideale e reale, 2 P Ei E R ma nel caso ideale E2 mentre nel caso reale P Ei Rr • Dove va a finire la potenza: r della batteria P1 i 2 r – In parte nella QE P Ei t P2 i 2 R – In parte nella resistenza di carico R – In totale 2 2 E E P1 P2 i 2 R r R r Rr Rr 11 Leggi di Kirchhoff • Un circuito e` formato da rami, nodi e maglie • Prima legge o dei nodi – o delle correnti • La somma delle correnti entranti in un nodo (segno negativo) e uscenti (segno positivo) e` zero • È un modo alternativo di esprimere la conservazione della carica elettrica 12 Leggi di Kirchhoff • Seconda legge o delle maglie – o delle tensioni • Lungo qualsiasi maglia la somma di tutte le fem dei generatori e delle ddp ai capi delle resistenze dev’essere nulla • Scelto un verso positivo arbitrario di circolazione lungo la maglia – la corrente è positiva se circola nello stesso verso – allora la ddp ai capi di una resistenza è negativa – la fem è positiva se si passa dal polo negativo a quello positivo 13 Leggi di Kirchhoff • La seconda legge è la legge di conservatività del campo elettrostatico • Infatti per una corrente stazionaria J non dipende dal tempo ed essendo il campo E in un conduttore proporzionale a J E J ne segue che il campo è statico 14 Fenomeni non stazionari • In condizioni non stazionarie il campo E non è conservativo e quindi la legge delle maglie non è rigorosamente valida • In molti casi però le variazioni temporali sono abbastanza lente da poter considerare stazionario il sistema con buona approssimazione • In tal caso le variazioni temporali delle correnti si manifestano contemporaneamente in ogni punto del circuito e si può assegnare un valore comune, anche se variabile nel tempo, alla corrente in tutti i punti del circuito • È allora di nuovo applicabile la legge delle maglie Fenomeni non stazionari • Un caso di tal genere è il caricamento o lo scaricamento di un condensatore su una resistenza (circuito RC) Strumenti e circuiti di misura • Amperometro: viene posto in serie nel ramo di cui si vuole misurare la corrente. Verra` descritto piu` avanti • Voltmetro: viene posto in parallelo all’elemento ai cui capi si vuole conoscere la ddp – e` un amperometro con una grande resistenza in serie, in modo da assorbire poca corrente e quindi perturbare il circuito studiato il meno possibile • Potenziometro: serve per misurare la fem • Ponte di Wheatstone: serve per misurare la resistenza 17 Potenziometro • Circuito di misura di fem incognita Ex consistente in: – una resistenza di precisione su cui puo` scorrere un cursore C che la divide idealmente in due parti R1 e R2 – Un amperometro di grande sensibilita` – Un generatore campione di fem Ec – Un generatore ausiliario di fem E per contrastare la fem dei due generatori • R rappresenta una resistenza di carico, eventualmente comprendente la resistenza interna dell’amperometro e del generatore nella maglia di destra E R1 C R2 A Ex R 18 Potenziometro • • Si muove il cursore C finche’ la corrente iA misurata dall’amperometro e` nulla Detta i la corrente che circola nella maglia di sinistra, applichiamo la 2a legge di K a tale maglia: la fem E e` uguale alla caduta di potenziale V ai capi della resistenza Rs R1 R2 E V iRs • • • • E R s , indipendente da Ex e da R La caduta di potenziale ai capi di R2 e` V2 iR2 La corrente e` dunque i Applichiamo la 2a legge di K alla maglia di destra: la ddp ai capi di R2 e` V2 Ex E Cio` segue dal fatto che la fem incognita si ritrova tutta tra C e terra, in quanto nella maglia di destra, in assenza di corrente, non c’e` caduta di potenziale ai capi di R R1 C R2 A Ex R 19 Potenziometro • Si ripetono le operazioni descritte sostituendo il generatore incognito con quello campione. Otteniamo un’equazione analoga: V2' iR2' Ec • Il punto cruciale e` che in entrambi i casi i assume lo stesso valore • Dal rapporto delle due equazioni, troviamo la fem incognita: Ex R2 ' Ec R2 20 Ponte di Wheatstone • E` un circuito usato per la misura accurata di resistenza. E` costituito da: – tre resistenze campione R1, R2, R3 di cui una (R3) variabile – la resistenza incognita Rx – un amperometro molto sensibile – un generatore • L’operazione da fare e` di variare R3 fino a che la corrente iA dell’amperometro si azzera R1 R2 iA A R3 Rx E 21 Ponte di Wheatstone • In questo stato la caduta di potenziale ai capi di R3 e` uguale a quella ai capi di R1 (se la corrente e` nulla, il potenziale ai due capi dell’amperometro e` lo stesso) R1 i1 i1 R1 i3 R3 • Tenuto conto che la corrente che passa per R1 passa anche per R2 e che la corrente che passa per R3 passa anche per Rx, si puo` ripete il ragionamento per la coppia R2 e Rx, ottenendo i1R2 i3 Rx R2 i3 R3 A Rx E • Il rapporto delle due equazioni da` la resistenza incognita Rx R2 R3 R1 22