INTEGRAZIONE VERTICALE Edoardo Sabbadin Per comprendere la strategia di integrazione verticale è necessario chiarire il concetto di: 1. Filiera Filiera Insieme delle lavorazioni che devono essere effettuate a cascata per passare da materiali grezzi al prodotto finito Materie prime diverse Prodotto unico Per esempio la filiera dell’auto Unica materia prima: il petrolio Diversi prodotti finiti INTEGRAZIONE VERTICALE • Si traduce nello spostamento a monte o a valle del mercato di acquisto o di vendita • È attuata prevalentemente mediante acquisizioni • Aumenta il valore aggiunto • Ci si assicura la fornitura di materie prime • Si ha un maggiore controllo del mercato INTEGRAZIONE VERTICALE • In alcune ricerche empiriche (PIMS) si è trovato che l’integrazione verticale comporta spesso una caduta della redditività • Perché si riducono le economie di scala a livello di impianto. • Aumenta tuttavia la forza contrattuale INTEGRAZIONE VERTICALE • Consente di elevare barriere a causa del controllo delle fonti di approvvigionamento o delle strutture distributive. • Ma aumentano anche le barriere all’uscita. Vantaggi dell’integrazione • Riduzione costi produzione e commercializzazione • Aumento del potere di mercato Limiti e svantaggi dell’integrazione • Aumento costi fissi • Aumento rigidità • Problemi di integrazione tra attività Produttore Grossista Dettagliante La tendenza dei produttori ad integrarsi a valle ed non è spinta da ragioni di costo, quanto piuttosto dalla ricerca di maggiore efficienza nella gestione delle attività di vendita e di marketing Il produttore che vuole “spingere” il suo prodotto di marca nell’assortimento del dettagliante deve quindi integrasi a valle per svolgere attività di marketing. Il grossista indipendente ha una funzione di consulente imparziale nei confronti del distributore al dettaglio, quindi non può promuovere una particolare marca. La tendenza delle imprese della Grande distribuzione ad Produttore Grossista Dettagliante integrarsi a monte consente di realizzazione economie di costo per l’impoverimento delle funzioni svolte. Per esempio di solito viene ristretta la gamma dell’assortimento offerto e si rinuncia all’offerta del credito di fornitura. L’attività di intermediazione svolta dalla Grande distribuzione si caratterizza per una riduzione dei servizi, rispetto a quelli tipicamente offerti dal distributore-grossista indipendente. Non sempre è conveniente integrarsi per le economie realizzate dai distributori Produttori Dettaglianti Il produttore che si integra a valle e scavalca la funzione di ingrosso deve evidentemente fornire direttamente un maggiore numero di depositi. Non sempre è conveniente integrarsi per le economie realizzate dai distributori • Una tipica fonte di economie che i distributori realizzano si deve alla riduzione del numero dei contatti e delle relazioni dirette, infatti, senza l’impiego di intermediari sono necessari 9 contatti. Produttori Dettaglianti • Mediante l’impiego di intermediari il numero di contatti si riduce da 9 a 6. • Questa è una tipica fonte delle economie che si realizzano mediante l’utilizzo di intermediari Dettaglianti Produttori Distributore La convenienza ad integrarsi dipende anche dalle caratteristiche del mercato 12.2 LE FORME DI INTEGRAZIONE • Due distinzioni: 1. In base alla direzione 2. In base al tipo di relazione ( forti o deboli e le forme di “quasi integrazione”) FORMALIZZAZIONE Le diverse forme di integrazione verticale Contratti a Lungo termine Joint Franchising venture Contratti di Partnership rappresentanza Relazioni Contratti occasionali informali Integrazione verticale alto basso LIVELLO DI COINVOLGIMENTO A volte le forme di quasi integrazione, come per esempio il franchising, offrono gli stessi vantaggi dell’integrazione, senza gli svantaggi Negli ultimi anni hanno prevalso i processi di de-verticalizzazione Le imprese tendono a focalizzarsi sul core business, ma parallelamente instaurano rapporti di collaborazione basiti sulla fiducia con i fornitori