Esercitazione n°2 Il progetto della Casa a schiera

Laboratorio di progettazione 1B
prof. Antonio Lavaggi
Esercitazione n°2
Il progetto della casa a schiera
L'esercitazione ha carattere individuale
OGGETTO DELL'ESERCITAZIONE
il progetto di una serie di abitazioni/case a schiera (attenzione: non ville o
villette a schiera!) su un lotto assegnato (vedi Allegato A).
Nello specifico il lotto assegnato corrisponde a un isolato in quanto è circondato da strade.
LO STUDENTE DEVE SCEGLIERE, tra l’altro,
il numero degli alloggi (ovvero in quanti lotti dividere l’isolato assegnato)
il tipo di aggregazione (accostamento o ribaltamento)
il tipo di struttura (muratura portante, intelaiata o mista)
Le dimensioni dell’alloggio (dotazione minima: soggiorno-pranzo, letto matrimoniale, letto
doppio (oppure 2 letti singoli), cucina, WC principale, WC secondario, stanzino/deposito)
il tipo di copertura (piana, inclinata o mista)
Di regola il progetto complessivo prevederà la ripetizione per “n” volte dello stesso alloggio.
POSTI AUTO
E' possibile prevederli lungo la strada (vedi allegato A) e non all'interno dei
singoli lotti (per non gravare di ulteriori difficoltà la prima esercitazione di
progetto). E' sufficiente prevedere un posto auto per ogni alloggio (dimensioni dei posti
auto: 2.00x5.00 se allineati parallelamente al marciapiede; 2.50x5.00 se accostati tra di loro
perpendicolarmente al marciapiede.
DATI DI PROGETTO
-prevedere per ogni lotto (in questo caso per lotto si intende la superficie di pertinenza del
singolo alloggio) uno spazio aperto anteriore e posteriore (giardino e/o superficie di
servizio)
-dimensione trasversale /larghezza del singolo lotto-alloggio: 5 - 8 metri. I 2 lotti di
testata possono essere più larghi (in questa ipotesi lo spazio esterno circonderà l’alloggio
su tre lati)
-superficie coperta (impronta del singolo alloggio, in pianta, al piano terra):
5/8 m di larghezza x 10/12 m di profondità
-l’alloggio deve essere articolato su 2 livelli (duplex)
-altezza minima tra pavimento e soffitto = m 2,70 (riducibile a m 2,40 per servizi igienici,
stanzino e connettivo)
-superfici nette minime: letto singolo mq 9,00 - letto doppio e matrimoniale mq 14,00 soggiorno-pranzo mq 20,00
-i servizi igienici potranno essere previsti con areazione forzata (dunque senza
illuminazione e areazione naturale ovvero senza finestre)
-dotazione minima del WC principale: lavabo, tazza, bidet, vasca 170 x 70 cm – Il WC
principale deve essere previsto in adiacenza alla zona notte
-dotazione minima del WC secondario: tazza,lavabo e bidet
-larghezza minima del rampante della scala = cm 60
-alzata massima dei gradini = cm 18
-spessori minimi: muri esterni (tompagni) = 35 cm – Divisori-tramezzi = 10 cm
-è richiesta la previsione di uno spazio a doppia altezza
-l'asse longitudinale dell'edificio è orientato di regola da nord a sud
ELABORATI RICHIESTI PER L’ESAME
Una o più tavole introduttive che illustrino il processo di elaborazione (progetti di
riferimento, schizzi, piante, sezioni, prospetti, assonometrie, foto di plastici di
studio, …)
Tre o più tavole che illustrino la soluzione definitiva relativamente a
• ISOLATO Planimetria, planovolumetrico 1:200/500
• EDIFICIO Piante (Piano terra, 1° piano,copertura), prospetti, sezioni trasversali,
assonometria nel rapporto 1:100/200
• CELLULA Pianta/e quotata + Pianta/e arredata nel rapporto 1:50 con eventuali
particolari costruttivi (rapporto da concordare)
MODELLO-PLASTICO nel Rapp.1:200 dell’intero edificio
MODELLO-PLASTICO nel Rapp. 1:50 della singola cellula
RELAZIONE max 2 cartelle nel formato A4 che descrivano il progetto e, soprattutto, ne
illustrino il processo di elaborazione
Le tavole, nel formato 50 x 70, saranno consegnate in originale all’atto dell’esame e non saranno
restituite .
Il progetto potrà essere “usato” nel laboratorio di costruzioni del 2° anno per ulteriori approfondimenti;
si consiglia di conservarne una copia (da fare prima dell’esame).
l lavoro dovrà essere sviluppato prevalentemente in aula.
L’uso del computer sarà consentito (non richiesto!) per la sola stesura finale e comunque mai in aula.
DRITTE PER IL PROGETTO
Non il progetto ma la soluzione da scegliere tra ipotesi alternative: dunque il percorso piuttosto
che l’idea. Obiettivo dell’esercitazione non è tanto quello del “bel” progetto ma del percorso
(costruzione logica) che ha portato a quel progetto; e questo nella logica che intende
privilegiare quello che resta nella testa dello studente piuttosto che quel resta sugli elaborati
d’esame.
Le 3 scale del progetto, i 3 temi sui quali riflettere per proporre delle scelte: il lotto d’intervento
(1:500/200), l’edificio (1:200), la cellula (1:50). Ciascuno dei 3 temi consente un ventaglio di
risposte alternative.
Si comincia dalla pianta (con il disegno anche a mano libera ma in scala). I primi schemi in scala 1:200.
• La pianta tiene insieme (come la progettazione architettonica) – vedi cit. di Le Corbusier
• La stessa pianta può generare soluzioni di progetto anche molto diverse fra di loro (la pianta
come invariante)
Aspetti compositivi dei due fronti principali. Soprattutto il rapporto pieni vuoti. E inoltre:
• attacco a terra – chiusura in alto
• aggetti (balconi, soglie, pensiline, … )
• materiali
• colori
• disegno degli infissi
Si ricorda che NON ESISTE il prospetto del singolo alloggio
Ci ricorda Le Corbusier
(Le Corbusier, Verso un’architettura, a cura di P. Cerri e P. Nicolin, Milano,
Longanesi, trad. it. di Vers une Architecture, Paris, Editions Crès, 1923) :
La pianta è la generatrice.
Senza pianta c’è disordine, arbitrio.
La pianta porta in sé l’essenza della sensazione.
La pianta sta alla base.
Senza pianta non c’è grandezza di intenzione e di espressione, né ritmo, né volume, né
coerenza.
Senza pianta c’è una sensazione insopportabile di cosa informe, di povertà, di disordine, di
arbitrio.
La pianta richiede la più attiva immaginazione e insieme la più severa disciplina.
La pianta determina tutto: è il momento decisivo. (…) è un’austera astrazione.
L’ordine è un ritmo afferrabile che agisce su qualsiasi essere umano in egual modo.
La pianta porta in se stessa un ritmo primario determinato: l’opera si sviluppa in estensione
e in altezza, secondo le sue prescrizioni, dal semplice al complesso, seguendo la stessa legge.
L’unità della legge è la legge di una pianta corretta: legge semplice infinitamente modulabile.
Nella pianta è già compreso il principio della sensazione.
Di ciascuno dei punti che seguono verificare: aspetti oggettivi e aspetti discrezionali
• Comprendere il tema
• Tipologia
• Riferimenti e citazioni
• I dati di progetto (quantità e concetti)
• Il completamento dei dati
• L’idea di progetto
• Aspetti distributivi/funzionali
– I percorsi orizzontali, i percorsi verticali (di regola un buon progetto riduce
all’indispensabile le superficie del connettivo)
•
•
•
•
– Le dimensioni dei singoli ambienti (tassative le sup. minime per il soggiorno pranzo e le
camere da letto )
– Arredo fisso/arredo mobile
– L’ingombro degli elementi di arredo
Soluzione strutturale
Impianti (in particolare canalizzazioni verticali dei servizi igienici e smaltimento delle acque meteoriche)
La Geometria come strumento di impostazione e di controllo
Il bello del progetto: questioni di pelle?
CONSIDERAZIONI SUL PERCORSO DELL’ESERCITAZIONE PROGETTUALE
L’idea di progetto La si può costruire a partire da quanto si conosce (…Tra cosa e come
scegliere? Evidentemente tra quanto conosciamo … da A. Lavaggi “Introduzione al progetto di
architettura”): dati di progetto, tipologia, riferimenti, geometria, simmetria,
ribaltamento, aspetti formali, lettura per parti, materiali, colori, …)
•
In rappresentazione: schizzi (anche tridimensionali, meglio se assonometrici), pianta 1:200 – planimetria
1:500
Dall’idea di progetto a la pianta dell’alloggio: aspetti distributivi e funzionali, elementi
d’arredo, soluzione strutturale, …
•
In rappresentazione: pianta 1:200/100 – modello di studio 1:50 – la sezione sulla doppia h
L’edificio in sostanza è il risultato della somma degli alloggi previsti. Dunque:
- Quanti alloggi? - meglio n° pari per consentire l’ulteriore scelta rispetto al tipo di aggregazione
(quella per ribaltamento deve riferirsi a un numero pari alloggi)
- Quali prospetti? - da comporre anche in relazione al tipo di aggregazione, alla posizione
dell’alloggio rispetto al lotto di insistenza (fronte strada o interno), all’andamento del
fronte (complanare o scalettato)
•
In rappresentazione 1:200 (rapporti pieni vuoti, aggregazione per ribaltamento/accostamento) – vista
assonometrica/modello 1:200
Allegato A
Planimetria dell’isolato all’interno della quale vanno ritagliati i lotti di insistenza dei
singoli alloggi. Marciapiedi e posti auto devono essere previsti all’interno della sagoma 60x35
SEGUONO IMMAGINI DA PROGETTI DI CASE A SCHIERA,
PIÙ O MENO FAMOSI, PIÙ O MENO DI QUALITÀ
L’invito è a “cercare” su libri e riviste di architettura progetti di case a schiera:
un’altra via per trovare spunti e riferimenti.
Senza fermarsi mai all’immagine, al disegno … ma cercando di comprendere le
ragioni che quell’immagine, quel disegno hanno contribuito a costruire; come se
provassimo a entrare nella testa dell’autore e a ricostruire il percorso di quel
progetto.
Ancora una volta chiedendoci le risposte che quel progetto ha dato ai tanti temi
con i quali si è misurato: dunque progetto e …. storia, contesto, struttura, aspetti
formali, tipologia, geometria, impianti, materiali, colori ….
Case a schiera d’autore – J. J. P. Oud – Weissenhof di Stoccarda - 1927
Case a schiera d’autore – J. J. P. Oud – Weissenhof di Stoccarda
Case a schiera d’autore – J. J. P. Oud – Weissenhof di Stoccarda
Case a schiera d’autore – J. J. P. Oud – Weissenhof di Stoccarda
Case a schiera d’autore – J. J. P. Oud – Weissenhof di Stoccarda
Case a schiera d’autore - J. J. P. Oud, Quartiere Kiefhoek, Rotterdam (1925-29)
Case a schiera d’autore - J. J. P. Oud, Quartiere Kiefhoek, Rotterdam (1925-29)
Case a schiera d’autore - J. J. P. Oud, Quartiere Kiefhoek, Rotterdam (1925-29)
Case a schiera d’autore - J. J. P. Oud, Quartiere Kiefhoek, Rotterdam (1925-29)
Case a schiera d’autore
Case a schiera d’autore
Case a schiera d’autore
Case a schiera d’autore
Altre case a schiera
Altre case a schiera
Altre case a schiera - Il ruolo “urbano” che può assumere il fronte
Altre case a schiera
Altre case a schiera
Altre case a schiera
Altre case a schiera
Altre case a schiera – Quando l’architetto si scatena
Infine è bene ricordare che
L’EDIFICIO
L’edificio a schiera è composto da più cellule/alloggi unifamiliari (almeno 3) aggregati fra
di loro.
La cellula tipo (che è quella intermedia e non quella di testata) risulta accostata ad altre
2 cellule sui lati lunghi.
La soluzione canonica prevede che ogni cellula/alloggio disponga di due spazi aperti:
uno anteriore e uno posteriore. Di regola lo spazio anteriore è destinato a giardino;
quello posteriore è di servizio. Il concetto di “anteriore e posteriore” è legato alla strada
principale di accesso al lotto.
L’edificio, nel suo complesso, è assimilabile a un organismo parallelepipedo con una
dimensione (lunghezza) prevalente sulle altre (altezza e profondità). L’andamento
lineare può essere rettilineo o curvilineo.
LA CELLULA
Le singole cellule sono costituite da alloggi unifamiliari articolati su 1 o 2 livelli (duplex);
di rado su 3 livelli. La soluzione canonica prevede una cellula a impronta rettangolare
(nel caso classico i lati sono approssimativamente nel rapporto 1:2), con gli spazi aperti
sui due lati corti; i lati lunghi sono ciechi (per consentire l’aggregazione delle cellule
contigue); i lati corti hanno invece la possibilità di prevedere delle aperture (porte,
finestre, ecc.).
Di regola il lato corto ha dimensioni variabili tra i 6 e gli 8 metri (2 vani).
L’aggregazione tra le singole unità-cellule può avvenire per accostamento o per
ribaltamento. Le due soluzioni danno luogo, tra l’altro, a diversi assetti compositivi per i
prospetti. L’aggregazione per ribaltamento consente di unificare le verticali degli
impianti.
Nel caso della cellula duplex risulta decisiva per l’articolazione
distributiva la
collocazione della scala (conviene che lo smonto al piano superiore sia baricentrico
rispetto alla profondità dell’alloggio per ridurre il connettivo).
IL TIPO A SCHIERA
SCHEMA PLANIMETRICO DI AGGREGAZIONE
CELLULA TIPO
ALLOGGIO A SCHIERA DUPLEX
Alcune delle soluzioni più ricorrenti per
La collocazione del corpo scala
E’ una cellula intermedia con 2 lati ciechi (lunghi e contrapposti)
e 2 lati aperti (corti e contrapposti)
La soluzione canonica presenta i 2 lati nel rapporto 1:2
Nella realtà si verificano spesso rapporti diversi
IL TIPO A SCHIERA
SCHEMA PLANIMETRICO DI AGGREGAZIONE
CELLULA TIPO
ALLOGGIO A SCHIERA DUPLEX
Alcune delle soluzioni più ricorrenti per
La collocazione del corpo scala
E’ una cellula intermedia con 2 lati ciechi (lunghi e contrapposti)
e 2 lati aperti (corti e contrapposti)
La soluzione canonica presenta i 2 lati nel rapporto 1:2
Nella realtà si verificano spesso rapporti diversi