La metafora della mente come sistema di intrattenimento selezionato per via sessuale Geoffrey Miller Se le nostre inclinazioni per la musica, l’arte, la creatività, l’umorismo, la poesia si fossero evolute seguendo le leggi della selezione naturale dovrebbero: avere piccole differenze nelle varianti di quella caratteristica (perché la selezione dovrebbe aver già eliminato tutte le varianti che si adattavano male) avere bassa ereditabilità (perché la selezione dovrebbe aver eliminato tutti i geni all’infuori di quelli ottimali) essere efficienti ed economici (perché la selezione naturale favorisce le soluzioni più efficienti) Invece le caratteristiche della mente umana mostrano grandi differenze individuali, alta ereditabilità, forte dipendenza dalle condizioni ambientali, costi elevati e strette correlazioni con altre abilità fisiche e mentali allora possono essersi evoluti attraverso selezione sessuale come indicatori di fitness Il nostro cervello rappresenta il 2% del peso del nostro corpo Consuma: il 15% dell’ossigeno assunto per via respiratoria il 25% dell’energia metabolica il 40% del glucosio del nostro sangue I costi rendono il cervello un buon indicatore di fitness La selezione sessuale ha reso i nostri cervelli spreconi, se non addirittura inutili: ha trasformato un piccolo, efficiente cervello di scimmia antropomorfa in un enorme handicap affamato di energia che esprime comportamenti lussuosi come la conversazione, la musica e l’arte. L’idea che la mente umana si evolve come un insieme d’indicatori di fitness non si accorda molto bene con le visioni contemporanee sulla natura umana e sulla società regole e norme competizione per la sopravvivenza e la riproduzione “Personalmente, penso che le teorie scientifiche dovrebbero provare a rendere conto dei fatti e ispirare nuove ricerche, piuttosto che provare a conformarsi ai valori morali contemporanei” Il processo a cascata si innesca perché le preferenze sessuali sono geneticamente correlate con gli ornamenti sessuali che vanno a favorire La selezione sessuale operata per il piacere e l’intrattenimento spiega perché sono così numerosi gli ornamenti sessuali che, come la mente umana, appaiono piacevoli e divertenti. Sottolinea il ruolo della sensazione, della percezione, della cognizione e dell’emozione nella scelta sessuale. L’arte ha sempre rappresentato un problema per gli evoluzionisti, essa è difficile da spiegare attraverso la selezione per la sopravvivenza Ellen Dissanayake (Homo aestheticus) riconosce nell’arte umana tre importanti caratteristiche che ci permettono di inquadrarla come adattamento biologico: è ubiquitaria è fonte di piacere sia per chi la produce sia per chi ne usufruisce richiede impegno L’arte risponde alla maggior parte dei criteri che la psicologia evoluzionistica ha sviluppato per distinguere gli adattamenti genuinamente umani dai comportamenti non adattativi 92000 anni fa – Qafzeh (Israele) ocra rossa utilizzata per cerimonia funebre 77000 anni fa – Blombos (Sud Africa) collana di conchiglie, blocchetto di ocra inciso 32000 anni fa – Grotta di Chauvet (Francia) pitture 13000 anni fa - Tuc d‘Audoubert (Francia) sculture di argilla Se consideriamo l’arte come qualcosa che trascende i nostri bisogni materiali immediati, è difficile spiegarne l’origine con un modello evoluzionistico. Ernst Grosse nel suo libro The beginnings of art [Le origini dell’arte] (1988) rifletteva sull’inutilità dell’arte, e giungeva alla conclusione che la selezione naturale « avrebbe già da molto tempo eliminato i popoli che disperdevano le proprie forze in un’attività così priva di scopo, in favore di altri popoli dotati di maggior talento pratico; e l’arte non avrebbe certo potuto svilupparsi elevata e ricca come essa appare”. La scienza ha due strategie per studiare le origini evoluzionistiche dell’arte l’arte vista dall’alto l’arte vista dal basso si concentra sui tipi di ornamenti scelti dalle altre specie, dalle diverse società umane e in varie sottoculture della nostra società L’arte degli uccelli giardinieri è la cosa più vicina all’arte umana in una specie non umana La loro arte non serve per la sopravvivenza e non ha alcuna funzione di cura parentale all’infuori del corteggiamento Se consideriamo l’arte come esempio di un sistema biologico di segnali possiamo distinguere due adattamenti complementari: la capacità di produrre arte e la capacità di giudicare l’arte. La teoria della predisposizione sensoriale sembra fatta apposta per spiegare le nostre preferenze estetiche. Ogni volta che incontriamo un particolare gusto per certi tipi di stimoli estetici, si può tentare di identificare i circuiti cerebrali coinvolti nella percezione di quel particolare stimolo ed è possibile dimostrare che questi circuiti sono stimolati in modo ottimale proprio e unicamente da quel determinato stimolo. Dal punto di vista delle neuroscienze noi siamo i nostri cervelli Per poter spiegare il senso estetico da un punto di vista evoluzionistico bisogna prendere in considerazione gli indicatori di fitness Gli oggetti d’arte sarebbero la manifestazione della fitness del proprio autore e dovrebbero essere valutati di conseguenza La teoria della manifestazione della fitness dell’estetica funziona molto meglio per l’estetica popolare che per l’estetica elitaria L’estetica popolare si interessa di ciò che la gente comune trova bello l’estetica elitaria si interessa invece degli oggetti d’arte che l’elite ricca e con un elevato grado di istruzione impara a considerare degna di considerazione nel proprio ambiente. Nell’estetica popolare l’attenzione è posta sull’oggetto d’arte come manifestazione del talento dell’autore Nell’estetica elitaria, l’attenzione è posta sul responso del fruitore nell’ambito di una relazione sociale Quando parliamo di estetica forse in realtà parliamo delle preferenze umane che si sono evolute per favorire caratteristiche di oggetti fatti dall’uomo che indichino con onestà la fitness dell’artigiano Possediamo un’abilità naturale per riconoscere nell’opera d’arte l’abilità e l’intenzione dell’artista Vedere una bellissima opera d’arte ci porta naturalmente a provare ammirazione per l’autore. Non è detto che ci si debba innamorare dell’artista immediatamente. Ma se lo incontriamo, possiamo sentire il desiderio di scoprire se il suo fenotipo reale è all’altezza del suo fenotipo esteso Marek Kohn sostiene che le asce a mano sono indicatori di fitness molto evidenti e diventano un criterio per scegliere il compagno con cui accoppiarsi. Molte delle asce a mano più belle non mostrano alcun segno d’uso, nemmeno se analizzate con il microscopio elettronico. Abbiamo così un oggetto che a prima vista sembra un semplice strumento di sopravvivenza, ma che è stato modificato in modo significativo per funzionare come costoso indicatore di fitness Paleolitico inferiore 300 000 anni fa Le asce a mano hanno il merito di essere state i primi oggetti d’arte prodotti dai nostri antenati e il migliore esempio di selezione sessuale che ha favorito l’abilità per la produzione d’arte Si potrebbe considerare tutta la storia dell’arte come una sorta di appendice dell’evoluzione dell’ascia a mano, che ha dominato la scena per un tempo almeno un centinaio di volte più lungo di qualsiasi altra forma d’arte La presenza di aree specifiche per il riconoscimento dei volti dà l’importanza data al viso e alla sua bellezza dal cervello Nell’uomo è stata identificata un’area (fusiforme face area) deputata all’analisi dei volti Il riconoscimento del viso è strettamente lateralizzato e si trova a destra Altre aree coinvolte sono l’amigdala e l’insula dove sono elaborate le espressioni facciali Il riconoscimento appare infatti modulato da molti fattori cognitivi: dalla familiarità, all’attenzione, dalla memoria agli stati emotivi. Inoltre, la comunicazione sociale richiede un’accurata “lettura facciale” delle intenzioni dell’altro individuo, soprattutto quando può essere in vista l’identificazione di un possibile partner sessuale Il genere della persona osservata determina una differenza nelle reazioni sviluppate nel talamo e nella corteccia orbitofrontale, collegata alle proprie preferenze sessuali. In quelle aree, donne eterosessuali e uomini omosessuali esibiscono una più marcata reattività all’osservazione di visi maschili, mentre lo stesso effetto è provocato da facce femminili negli uomini eterosessuali e nelle donne omosessuali. La rapidità di analisi di un viso è di 15 centesimi di secondo per poter esprimere un giudizio estetico Un’onda caratteristica compare nell’EEG 30 centesimi di secondo dopo l’apparizione di un viso ritenuto bello I circuiti neurali specifici si trovano nelle aree frontali a sinistra Per effettuare un giudizio estetico è necessario che l’informazione passi dall’emisfero destro al sinistro Soltanto nella corteccia frontale sinistra si è osservata un’attivazione selettiva La capacità di classificare le persone secondo una scala di bellezza implica l’esistenza nel nostro cervello dei modelli ideali con i quali di volta in volta vengono confrontati i volti I modelli culturali e le mode influiscono solo parzialmente sulla percezione umana del bello, in particolare sulla forma del corpo Sembra che i criteri di base con cui si giudica un viso, in particolare sconosciuto, siano almeno parzialmente innati e universali È stato osservato che le stesse preferenze estetiche tipiche dell’adulto sono presenti già nei bambini di pochi mesi Questa preferenza compare prima che ogni tipo di condizionamento culturale sia possibile Utilizzazione di un algoritmo di morphing (un metodo di computer grafica) La fusione delle sei foto dà come risultato questa foto Sulla base di questi dati è stato proposto che ciò che percepiamo come attraente altro non sia che l’insieme delle caratteristiche medie della popolazione Il modello ideale sarebbe cioè una media Se si potessero considerare tutti i volti esistenti si otterrebbe “il più bello dei volti possibili” La caratteristica geometrica associata alla bellezza è la simmetria La simmetria dei tratti testimonierebbe lo stato di salute del soggetto Secondo alcune teorie esiste una relazione tra il grado di simmetria e la qualità genetica di un individuo La nostra percezione estetica si adegua alla bellezza delle persone che ci circondano (predisposizione sensoriale) Se siamo attorniati da persone particolarmente attraenti, i nostri gusti diventano più selettivi Si giudica cioè bello chi è il più attraente della maggioranza delle altre persone che solitamente vediamo. Lo scopo della selezione sessuale è quello di scegliere un partner che aumenti le probabilità di generare figli con un buon successo riproduttivo Questa scelta può essere effettuata solo tra le persone con le quali si è in contatto, ed è quindi ragionevole che la soglia dell’accettabile sia plastica e si adatti a “ciò che passa il convento” Per molti «psicologia evoluzionistica» è sinonimo di «determinismo genetico». Creatività invece vuol dire produzione di un comportamento originale, imprevedibile non deterministico : apparentemente l’opposto dell’ordine. Mentre la struttura dell’occhio è tale da far convergere in un punto i raggi paralleli della luce, nei processi creativi le idee divergono in tutte le direzioni. La creatività sembra troppo caotica, nei suoi processi mentali e nei suoi prodotti culturali, per poter essere descritta come un adattamento biologico nel senso tradizionale del termine. E allora come potrebbe essersi evoluta? Dal momento in cui ha cominciato a evolversi il primo sistema nervoso, l’evoluzione si è battuta per sconfiggere il «determinismo genetico», la codificazione diretta del comportamento nei geni. Nessuno scienziato crede davvero che i geni predeterminino ogni singolo comportamento di un organismo. L’evoluzione evita questo tipo di determinismo e preferisce gli animali dotati di sensi che registrano i cambiamenti nell’ambiente e di riflessi in grado di reagire ai cambiamenti con risposte comportamentali adeguate. I sensi e i riflessi permettono di tenere traccia dei cambiamenti ambientali in modo più veloce di quanto possa fare l’evoluzione genetica. Si è scoperta un’attività cerebrale caotica, un comportamento complesso che sembra casuale, ma che in realtà possiede un ordine nascosto. Tale attività è evidente nella tendenza di ampi gruppi di neuroni a passare bruscamente da un quadro complesso ad un altro in risposta al più piccolo stimolo. Questi cambiamenti rapidi sono chiamati transizione di fase in fisica e biforcazioni in matematica Si suppone che il caos si instauri nel cervello quando due o più aree soddisfino due condizioni: -subiscano un‘eccitazione reciproca di intensità tale da impedire che una singola parte ritorni ad essere quiescente e - nello stesso tempo non riescono ad accordarsi su una frequenza di oscillazioni comune La competizione fra le due parti farebbe aumentare la sensibilità e l’instabilità del sistema, contribuendo al caos I sistemi caotici producono continuamente nuovi tipi di attività. Queste attività sono decisive per lo sviluppo di raggruppamenti di neuroni diversi da quelli già stabiliti. La capacità di creare nuovi tipi di attività può essere alla base della capacità del cervello di formulare intuizioni e di risolvere problemi attraverso tentativi ed errori. La creatività non è solo un effetto collaterale dell’attività caotica dei neuroni: si è evoluta anche per due buone ragioni, in parte come indicatore di intelligenza e giovinezza e in parte per giocare sulla nostra sete di novità (neofilia) La prevedibilità è necessaria per ottimizzare il comportamento Tuttavia ci sono situazioni nelle quali comportarsi in maniera prevedibile è una pessima idea La selezione può favorire circuiti cerebrali che rispondono ogni volta in modo diverso, per produrre comportamenti adattativi imprevedibili Comportamento proteiforme, comportamento adattativo imprevedibile. Dobbiamo cominciare a pensare ai cervelli come sistemi biologici che si sono evoluti per generare certi tipi di imprevedibilità adattativa sotto la pressione di certe condizioni di competizione e di corteggiamento Il comportamento proteiforme non vuol dire che le nostre cellule cerebrali si attivano a casaccio in una totale anarchia corticale Il comportamento proteiforme implica l’abilità strategica di usare la casualità solo quando è necessario per renderci imprevedibili, non implica un masochistico affidarsi alla dea Fortuna. La creatività umana si sarebbe allora evoluta attraverso la selezione sessuale come antidoto alla deriva della noia. Le forme di novità più attraenti sembrano dipendere da una tipica caratteristica umana: la ricombinazione creativa di elementi simbolici appresi per produrre nuovi arrangiamenti. La risata può sembrare un filo piuttosto debole a cui appendere un grande ornamento come la creatività umana, tuttavia è parte importante della natura umana. Possiede tutti i segni caratteristici di un adattamento fisiologico. (liberazione di endorfine) L’apprezzamento dell’umorismo è anche parte importante della scelta del partner L’umorismo è uno dei pochi tratti umani sufficientemente importante da meritare un’abbreviazione (GSOH). Il filosofo Charles Sanders Peirce era uno dei migliori amici di William James. Si riteneva portavoce dell’indeterminato, del caotico e del casuale. Peirce aveva poca pazienza per chi considerava la mente umana come un sistema deterministico che corre sui binari dell’eredità e dell’ambiente. La mente umana, dal suo punto di vista, era un’arena di caos raffinato, dove la descrizione è difficile e la previsione impossibile La mente ornamentale La percezione estetica Cervello e caos L’arte La musica La creatività