L`Epoca della Rivoluzione

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Albertini, Borghi, Campioli, Lanzi, Lodesani, Preziuso, Vuotto - 4LB
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Albertini, Borghi, Campioli, Lanzi, Lodesani, Preziuso, Vuotto - 4LB
Indice
Date e Avvenimenti: ........................................................................................................................................................... 3
L’Epoca della Rivoluzione ................................................................................................................................................. 4
L'Epoca Napoleonica .......................................................................................................................................................... 7
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Date e Avvenimenti:
RIVOLUZIONE FRANCESE





1774 Crisi dovuta a: -Alti costi di guerra -Alte Pensioni
1789
 5 Maggio Convocazione Stati generali
 3 Luglio Associazione Nazionale Costituente
 14 Luglio Presa della Bastiglia
 4 Agosto Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
1791 Carta Costituzionale
 4 Settembre Liberalismo
1793 Luigi XVI viene condannato a morte e ghigliottinato
 2 Luglio dittatura giacobina di Robespierre
1794 – 27 Luglio Robespierre arrestato e giustiziato
reazione controrivoluzionaria
L'ERA NAPOLEONICA

1797 Sconfitta degli Austriaci in Italia

1799 Sconfitta di Napoleone in Egitto da parte di Horazio Nelson

1 Novembre Napoleone abbatté il Direttorio

1802 Napoleone viene proclamato console a vita

1804 Maggio Napoleone viene proclamato “Imperatore”

1806 Viene imposto il Blocco Continentale nei confronti dell’Inghilterra

1811 Apogeo dell’Impero di Napoleone

1812 Campagna militare fallimentare contro la Russia

1814 Aprile Napoleone abdica e si ritira all’isola d’Elba


Ascesa dei Borboni al trono di Francia (Luigi XVIII)
1815 Marzo Napoleone rientra a Parigi

18 Giugno Gli alleati sconfiggono Napoleone a Waterloo

Napoleone costretto all’esilio a Sant’Elena

1821 Napoleone muore in esilio sull’isola di confinamento
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L’Epoca della Rivoluzione
1789:
Questo fu l’anno del passaggio dall’età moderna a quella contemporanea. La Rivoluzione Francese non fu un evento
nuovo, infatti fenomeni rivoluzionari di cambiamento avvennero in Inghilterra e negli Stati Uniti sempre nello stesso
secolo. Nonostante ciò in Francia vi fu:
 Una mobilitazione popolare;
 L’intervento dei principi illuministi;
 Durata e complessità del periodo storico;
Intorno al ‘700 la Francia entrò in una fase di espansione economica in cui si registrarono forti sviluppi soprattutto
nell’agricoltura e nel settore tessile. La società era, però, ancora divisa nei tre ordini di origine feudale (detti “Stati”):
 Clero
 Alto Clero (di origine Nobile)
 Basso Clero (di origine Popolare)
 Nobiltà
 Nobiltà di Spada (Guerrieri)
 Nobiltà di Toga (Servizio o acquisto)
 Nobiltà di Provincia (Difficoltà nel sostenere un certo stile di vita)
 Alta Nobiltà (Grande influenza politica, proventi dalla terra)
 “Terzo Stato” (Composto dalla maggio parte dei francesi; 98%)
 Residenti nelle città (Borghesia, mercanti, imprenditori, artigiani);
 Residenti nelle campagne (Contadini);
Ascesa di Luigi XVI la situazione finanziaria peggiora
CRISI dovuta a
 Costi per la guerra d’indipendenza Americana
 Pensioni per la nobiltà
Conseguente al rifiuto di riforme da parte della nobiltà, vennero convocati gli STATI GENERALI
voluta proprio dalla classe stessa per bloccare ogni tentativo di riforma e per preservare i diritti feudali acquisiti.
Con la convocazione degli Stati generali sorsero i primi dibattiti dove i contadini lamentavano i numerosi diritti feudali
degli aristocratici. Il Terzo stato chiedeva:

un numero di rappresentanti uguali alla somma di quelli del clero e nobiltà
 votazioni non per ordine, ma per testa.
Il 17 Giugno 1789, non essendo giunti ad una conclusione, il terzo stato si stacca e forma l'Assemblea Nazionale
Costituente; dove in seguito, confluiscono gli altri due ordini precedentemente convocati. (giuramento della Pallacorda)
Il 14 Luglio 1789
Presa della Bastiglia; per reagire al Re, il quale non tollerava di essere sconfitto e si
trovò a fronteggiare le masse contadine.
Le riforme dell'Assemblea Nazionale Costituente (per reagire all'assolutismo):
1) 4/11 Agosto 1789
Abolizione dei diritti feudali e fiscali dell'aristocrazia;
2) 26 Agosto 1789
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, Luigi XVI si
rifiuta di firmare;
3) 10 Ottobre 1789
Confisca dei beni della Chiesa; 1790 Costituzione del Clero;
4) 1791
Costituzione fatta dall'Assemblea Nazionale Costituente:
Essa sanciva che:
 Al Re sarebbe rimasto il potere esecutivo e il diritto all'approvazione dell'assemblea
 Il Territorio Nazionale sarebbe stato diviso in 83 dipartimenti senza dogane interne per un miglior
sviluppo del commercio
Luigi XVI è costretto a firmare e riconoscere la Costituzione una volta rientrato a Parigi dopo la fuga fallita.
Oramai l'Assemblea Nazionale Costituente aveva raggiunto gli obiettivi che si era proposta: formare una costituzione.
Il 1 Dicembre 1791 nacque così l'Associazione legislativa, eletta a suffragio per censo.
I club sono associazioni che noi definiremmo oggi partiti politici, di cui facevano parte:
 I Giacobini: gruppo elitario con obiettivo la difesa del nuovo ordine (Robespierre)
 I Cordiglieri: gruppo democratico popolare con obiettivo la rivoluzione.
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Le principali potenze europee erano preoccupate per il loro futuro poiché la Francia era in costante espansione. Allo
stesso tempo con la rivoluzione la Francia era anche impegnata su diversi fronti espansionistici e stava vincendo sempre
più battaglie. Occupò, infatti, l'attuale Belgio, la Renania e la Savoia. L'obiettivo dei francesi era di condurre “una
guerra di liberazione” per i popoli che come loro volevano essere liberati dalla monarchia, arrivarono così a conquistare
i territori dalle Alpi francesi fino all'attuale Olanda.
Nell'Aprile del 1792 l'assemblea legislativa approva l 'entrata in guerra della Francia contro Austria e Prussia.
10 Agosto 1792
Proclamazione della Repubblica: Con un'insurrezione alla residenza reale di Parigi.
In Seguito un comitato proclama la nascita di una “Comune Rivoluzionaria”che si opponeva all'assemblea legislativa ed
esprimeva istanze democratiche. Sotto la pressione popolare l'assemblea legislativa dovette proclamare la destituzione e
l'arresto della famiglia reale, convocando una nuova assemblea: “La Convenzione”; la quale il 21 Settembre 1792 abolì
la Monarchia.
25 Settembre 1792
Proclamazione della nascita della Repubblica.
24 Gennaio 1793
Il re viene ghigliottinato pubblicamente.
Questa prospettiva di guerre e liberazione suscitò la reazione della Gran Bretagna., alla quale il nuovo governo
Grondino (il quale rifiutava le mobilitazioni del popolo e proponeva degli ideali liberali e liberisti) dichiarò guerra nel
1793. Di conseguenza la Gran Bretagna formò la prima coalizione (Austria, Prussica, Russia, Spagna, Paesi Bassi, Stati
Italiani e Tedeschi). In seguito a tale conflitto ancora una volta la popolazione fu chiamata a difendere la repubblica ed
il conseguente aumento dei prezzi generò malcontento. Per far fronte a questa situazione, la Convenzione istituì il
comitato di Salute Pubblica: un governo provvisorio che concentrava tutti i poteri e formato da 9 membri (fra cui
Danton e Robespierre). Per contrastare l’alta inflazione mise un tetto al prezzo dei cereali ( decreto Maximum)
Limitazione dei principi liberisti.
In seguito all’insurrezione del popolo contro i girondini si determinò la presa di potere dei giacobini, i quali furono
eletti a guida della Francia. Essi attuarono riforma democratiche, ma esercitavano un potere dispotico
Giacobinismo
Con il nuovo potere democratico il 25 Giugno 1793 venne siglata una nuova Costituzione. Essa assieme alla
Dichiarazione dei diritti, che introduceva i diritti basilari (lavoro, istruzione, sussistenza)
divenne
un
modello di riferimento per i rivoluzionari dell ‘800.
Nell’autunno 1793 si concluse con la vittoria francese il conflitto contro gli austriaci. Dal punto di vista interno il
regime promosse spietati metodi repressivi contro gli oppositori
“TERRORE”.
Si assistette pertanto ad una terribile situazione in cui la rivoluzione uccideva i propri figli. Di fatto la situazione interna
peggiorava sempre più:
 Il Maximum fallì e la conseguenza fu il dilagarsi di malcontento e con l’inflazione
Borsa Nera.
Gli eccessi del terrore aveva determinato che i giacobini perdessero consenso e la loro risposta al malessere fu
l’aumento di misure repressive.
Il 27 Luglio 1794 le forze moderate effettuarono il colpo di stato rovesciando il governo. Robespierre e i suoi sostenitori
furono catturati e giustiziati. Il nuovo gruppo dirigente fu eterogeneo e il suo obiettivo era:
 Smantellare il regime autoritario
Ritorno al 1789 ( non
eliminazione della rivoluzione,
ma
stabilizzazione
del
percorso)
 Affermare le egemonie delle classi proprietarie
Il passaggio da un regime all’altro determinò un’impennata inflazionistica.
[Contemporaneamente a tutti questi avvenimenti ed insurrezioni emergeva un giovane ufficiale: N. Bonaparte]
Ancora una volta nel 1795 la Convenzione approvò una nuova Costituzione e si apportarono modifiche alla
Dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Dal punto di vista bellico le armate rivoluzionarie entrarono nei Paesi Bassi, Catalogna e Germania; mentre l’Austria
firmò un armistizio tra Parigi e Vienna.
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L'Epoca Napoleonica
Fra il 1795/96 si ebbe per la Francia, nuovamente, una crisi economica che portò il potere sull'orlo della bancarotta
insurrezioni e maniere repressive
Nel 1797 vi furono le elezioni ed i monarchici ottennero grande successo. Ma il Direttorio (organo a capo delle
istituzioni francesi da dopo la Rivoluzione Francese), scoperto il complotto monarchico, ricorse all'esercito per attuare
un colpo di stato. (Esso fu incruento grazie all'appoggio di Napoleone Bonaparte)
Napoleone Bonaparte avendo difeso più volte la Repubblica, aveva attirato l'attenzione del governo (grazie anche
all'influenza della moglie Giuseppina Beauharnais). Nel 1796 a Napoleone, giovane generale corso, venne affidato il
comando dell'armata d'Italia, che doveva distrarre le forze asburgiche affinché il Direttorio potesse attaccare l'Austria.
Napoleone, rispetto ad altri generali e grazie alla sua ottima strategia, riuscì a sconfiggere le forze asburgiche ed entrò a
Milano.
Da lì le vittorie proseguirono arrivando fino allo Stato della Chiesa. In questi avvenimenti bellici Napoleone agì
indipendentemente dal Direttorio, ma le sue numerose vittorie lo portarono al centro della vita politica francese.
Nel 1798 il Direttorio decise di continuare il conflitto contro la Gran Bretagna e pertanto incaricò Napoleone di
occupare il sultanato ottomano d'Egitto. Infatti conquistando l'Egitto si danneggiavano gli interessi economici
in poco tempo sconfisse l'Egitto.
Ma con una contromossa l'Ammiraglio Inglese Horazio Nelson distrusse la flotta francese, lasciando Napoleone ed il
suo esercito in Egitto. La Gran Bretagna promosse, quindi, una seconda coalizione (pace di Amiens) formata da:
 Impero Turco
 Austria
 Prussia
abbandonò poco dopo l'alleanza.
La situazione in Francia, nel mentre, non era delle migliori. Vi era un'opposizione interna e Sieyés, entrato nel
Direttorio, voleva rovesciare le istituzioni con l'appoggio dell'esercito.
Secondo i cospiratori, Napoleone era il personaggio per realizzare questo piano. Nel 1799 si ebbe il colpo di stato
armato, condotto dallo stesso Napoleone, il quale abbatté il Direttorio. Il potere esecutivo fu affidato a un consolato
formato da Bonaparte, Seyés e Ducas. Fu redatta una nuova costituzione che legittimava il passaggio al nuovo regime
autoritario che riconobbe Bonaparte tra i consoli.
Gli obbiettivi di tale governo erano:
 restrizioni alle libertà come quella di stampa

repressioni verso le rivolte
 risanamento del bilancio
Ottenne il consenso popolare conseguentemente alle sue vittorie militari.
Dopo la sconfitta l'Austria fu costretta a firmare la pace. Venne costituita la Repubblica Cisalpina che venne trasformata
nella Repubblica Italiana, la quale era presieduta da Napoleone e guidata da un suo rappresentante delegato. Con la
Gran Bretagna si premeva per porre termine al conflitto. Ciò avvenne grazie ad un trattato di pace. Napoleone aveva
iniziato una politica espansionistica dirigendosi verso le Antille e conquistando la Luisiana. Nel mentre l'influenza
Britannica sull'Europa era minacciata dall'egemonia francese. Fu stipulato un concordato con la Chiesa Cattolica (1801)
che pose fine ai conflitti della Chiesa iniziati nel periodo rivoluzionario. Il concordato non intaccava la laicità dello
Stato, poiché la Francia era in gran parte cattolica. A Napoleone venne conferito il potere di nominare i vescovi e
acquistò sempre più importanza.
1802
Venne nominato console a vita con la possibilità di nominare il suo successore.
Dal consolato si ebbe il passaggio ad un regime monarchico attraverso un plebiscito, con solo il 3% di voti contrari. Si
stipulò una costituzione che dava il potere al primo console di nominare i membri dell'assemblea legislativa. I continui
plebisciti divennero lo strumento con il quale Napoleone stabiliva un contatto diretto con il popolo. Il 2 Dicembre 1804
Napoleone fu eletto Imperatore con la possibilità di passare tale carica per via ereditaria. Questa scelta fu dettata dalla
sempre più crescente paura di ritornare alla monarchia.
Questo processo monarchico non comportava un ritorno alle situazioni prima del 1789, poiché la rivoluzione si
trasformò in un dispotismo illuminato. Napoleone,il quale,almeno formalmente ,si atteneva al volere della nazione.
Accanto a strumenti repressivi egli seppe dare anche stabilità alla Francia.
POTERE
molteplici vittorie.
AUTORITARIO ma con consenso,grazie al patriottismo insinuatosi nella gente grazie alle
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Il consenso proveniva soprattutto dai borghesi francesi,infatti si creava un codice civile che unificava tutte le norme del
diritto,anche nel campo dell’istruzione promosse diverse riforme riguardanti scuole superiori e università.
Il patto stabilito con la pace di Amiens coalizioni si ruppe il conflitto con la Gran Bretagna riprese.
Si forma una 3° coalizione:
 AUSTRIA
 SVEZIA
 REGNO DI NAPOLI
 RUSSIA.
Nel 1805 la flotta inglese sconfigge quella francese, mentre sul continente Napoleone ebbe svariate vittorie.
Con l’ Austria venne siglata una pace anche se venne sciolta successivamente; in conseguenza si stabilì una 4°
coalizione a causa della pressione della Russia
sconfitta dei francesi.
Venne, poi, costituita un’ulteriore coalizione: 5° Coalizione
Gran Bretagna, Spagna e Austria
Creata dagli austriaci con lo scopo di attaccare la Francia. L’attacco fallì e fu seguito da una nuova pace, firmata a
Vienna.
Grazie all’attacco francese nella penisola iberica, Napoleone mise in atto la sua nuova strategia per ostacolare la Gran
Bretagna.
Egli organizzò
Blocco continentale per rompere i rapporti commerciali fra la Gran
Bretagna e il resto dell’Europa
(Aderirono Russia, Spagna e Portogallo).
L’Imperatore ordinò a tutti i paesi d’influenza francese di interrompere le relazioni con l’Inghilterra. Tale misura, però,
non ebbe l’effetto sperato, poiché il desiderato crollo economico inglese non avvenne a causa.
 Commercio con l’America e gli stati asiatici
 Presenza di contrabbandieri
L’esercito francese dovette far fronte ad una rivolta nella penisola iberica, si diede così vita ad una guerriglia che i
francesi soppressero in modo spietato
riuscirono a ristabilire l’ordine.
Nel mentre cresceva anche la tensione fra Francia e Russia. Ciò poiché il blocco continentale ,imposto dalla Francia nel
Mar Baltico a danno della Gran Bretagna, danneggiava anche la Russia. A tale situazione la Russia rispose imponendo
dazio doganali sulle merci francesi e attuando una politica espansionistica
imminente conflitto fra i due
paesi.
Il conflitto, infatti, si ebbe nel 1812. Napoleone Bonaparte formò un esercito di 600'000 uomini di cui al termine
rientrarono solo 18'000. Il duro e difficoltoso conflitto si concluse con la vittoria della Francia.
Napoleone rientrò a Parigi e successivamente:
 Prussia
6° Coalizione (1813) il cui scontro coi
 Russia
francesi avvenne a Lipsia, dove i francesi
 Gran Bretagna
subirono una sconfitta.
 Austria
Da questa sconfitta ne derivò:



Scioglimento della confederazione del Reno (Conferenza fondata da Napoleone
per unire gli stati tedeschi)
Perdita dei territori spagnoli
Perdita dei territori italiani
Il conflitto si spostò poi in Francia dove avvenne l’occupazione di Parigi (1814) dalle potenze alleate
il 6
Aprile 1814 Napoleone abdicò e si ritirò in esilio all’isola d’Elba.
Dopo la restaurazione della monarchia borbonica, con l’ascesa al trono di Francia di Luigi XVII, il 20 Marzo 1815
Napoleone Bonaparte ritornò a Parigi.
Il conflitto si riaprì nuovamente e gli alleati formarono la 7° coalizione:
 Gran Bretagna
 Russia
 Prussia
 Austria
 Svezia
Napoleone Bonaparte decise di puntare sul Belgio e in un primo momento sconfisse i prussiani, ma il 18 giugno 1815 i
francesi si scontrarono con gli inglesi a Waterloo
vittoria totale degli alleati.
Napoleone si consegnò agli inglesi e fu condotto in esilio a Sant’Elena, dove vi morì nel 1821.
Nel mentre in Europa era iniziata l’epoca della Restaurazione.
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SAGGIO STORICO-POLITICO
IL CONFLITTO TRA IDEALI LIBERTARI E INCLINAZIONI AUTORITARIE NELLA FRANCIA
REPUBBLICANA E NELL’ETA’ NAPOLEONICA.
Gli anni che vanno dalla condanna a morte di Luigi XVI all’ascesa politico-militare di Napoleone rappresentano
l’epoca in cui viene elaborato il modello politico repubblicano. Dal 1792 al 1802, anno in cui Napoleone si
proclama console a vita,la Francia si trasforma in un attivo laboratorio politico che elabora molte delle
caratteristiche dell’età moderna. L’idea di libertà formulata dalla cultura illuminista si realizza in una serie di
nuove istituzioni politiche e culturali, che pur con tutte le loro contraddizioni contribuiranno ad un irreversibile
mutamento della vita umana in tutti i suoi aspetti. “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” 1789.
Solenne proclamazione dell’uguaglianza di tutti gli uomini nei diritti, considerati inalienabili e inviolabili
(libertà, uguaglianza di fronte alla legge, proprietà); sancisce anche la divisione dei poteri e il diritto di
concorrere alla creazione delle leggi---re solo il primo funzionario fra pari---idea di sovranità popolare e volontà
generale di Rousseau. (smentita dalla successiva Costituzione del 1791 che distinguerà fra cittadini attivi con
dritto di voto e cittadini passivi).Questo grande processo messo in atto dalla Rivoluzione francese è il prodotto
di una crisi strutturale della società di Antico regime i cui effetti ricadono su molti soggetti sociali che incarnano
le differenti anime della rivoluzione. Travolte la monarchia e l’aristocrazia dalla radicalizzazione del processo
rivoluzionario, i contadini cessano di essere un soggetto rivoluzionario, una volta ottenuti i loro obiettivi (la
piccola proprietà libera da oneri feudali), ed in alcune aree, come la Vandea, diventano controrivoluzionari,
anche a causa dei provvedimenti di scristianizzazione, impopolari nelle campagne. Nella borghesia si
accentuano le differenze tra moderati (Foglianti, poi Girondini, poi la Pianura) e radicali (MontagnardiGiacobini-Cordiglieri); la provvisoria vittoria dei secondi, espressa dalla dittatura di Robespierre e del Comitato
di salute pubblica, si deve all’alleanza con l’altro soggetto di questa fase, il popolo di Parigi, dalla posizioni
sempre più radicali sotto i colpi della crisi economica e della guerra, rappresentato dai sanculotti e dagli
“arrabbiati” (Marat, Hebert, Roux): alleanza che porta all’adozione di una politica economica dirigista, contro il
liberismo dei girondini.Lo scontro tra interessi contrapposti produce un’involuzione della spinta egualitaria e
democratica ,che anima i protagonisti della repubblica giacobina; il processo rivoluzionario evolve così verso
forme di gestione del potere autoritarie e intolleranti che danno origine al periodo del “Terrore”. - la
concentrazione del potere nel Comitato, durante la fase giacobina, che porta alla rivoluzionaria presa di potere di
Robespierre, cancella il costituzionalismo liberale, e conduce anzi a una DITTATURA
- la leva di massa per la difesa della rivoluzione e della patria, l'eliminazione della monarchia (e poi del re),
l’instaurazione della repubblica mettono al centro di questa fase lo STATO-NAZIONE
-l’emergenza economica, politica e militare inducono a misure eccezionali che fanno emergere il
GOVERNO DIRETTO, ovvero la dilatazione dei poteri e dei campi di intervento del governo: calmiere dei
prezzi, controllo degli approvvigionamenti, coscrizione obbligatoria, forti controlli…
Il modello politico teorizzato nella costituzione del 1792,non riesce a trovare un’attuazione pratica: l’acuirsi
della conflittualità interna ed esterna determina l’emergere di un nuovo soggetto rivoluzionario, l’esercito
,che, anche grazie alle sue caratteristiche strutturali, assume il compito di realizzare in Francia e all’esterno
gli ideali rivoluzionari. La figura di Napoleone, infatti, ben esprime la contraddizione tra gli ideali della
rivoluzione e gli strumenti utilizzati per la loro realizzazione. Le caratteristiche personali e la biografia di
Napoleone rappresentano indubbiamente una chiave di lettura del suo operato,ma non esauriscono il
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problema della comprensione della svolta istituzionale che produce un esaurimento del significato delle
istituzioni repubblicane attraverso la realizzazione di un dominio personale e accentrato in Francia .
Fuori dai confini nazionali la politica di conquiste napoleoniche assume sempre di più il significato di una
svolta di tipo imperialista, che pretende di assoggettare agli interessi francesi il resto d’Europa. Il fallimento
del progetto napoleonico mette però in luce gli effetti più significativi e duraturi della sua dominazione:si
evidenzia il ruolo di rinnovamento politico-giuridico,la diffusione della cultura illuminista e in ultima analisi
degli ideali di libertà e uguaglianza che avevano rappresentato il motore ideale del processo rivoluzionario.
Prima parte :l’elaborazione del modello repubblicano e la deriva autoritaria.
Lo storico A.Sobul ha evidenziato la matrice borghese della rivoluzione; essa ha favorito l’avvio
dell’economia capitalista attraverso l’abbattimento del regime feudale e dei vincoli che esso determinava alla
libera circolazione delle merci e degli uomini. Questa interpretazione ,come hanno sottolineato molti storici
appartenenti a differenti correnti di pensiero, presenta molti limiti.
La classe borghese di cui S. parla è un soggetto sociale molto composito che non può essere totalmente
identificato con la borghesia mercantile e finanziaria che ,come sottolinea lo storico Labrousse,non partecipa
direttamente alla rivoluzione.Ma chi sono allora i reali protagonisti di questo evento?.Dallo studio delle
vicende storiche appare chiaramente la presenza di almeno tre soggetti rivoluzionari:
a.i contadini, che Labrousse rappresenta stremati dalle cicliche crisi economiche e climatiche che
imperversano negli anni immediatamente precedenti l’89.
b.i ceti privilegiati che svolgono un ruolo significativo nelle assemblee provinciali,che incarnano la
persistente frantumazione amministrativa della Monarchia(nonostante gli indubbi risultati dell’opera di
centralizzazione di Luigi XIV).
c.il popolo di Parigi da cui scaturirà il movimento sanculotto.
La descrizione della società francese ,effettuata nell’omonimo testo dallo storico Cobban evidenzia la
difficoltà di definire in modo univoco i diversi ceti sociali. Ciò che appare chiaramente è che inizialmente i
protagonisti della rivoluzione sono gli “officiers” cioè gli appartenenti alla classe dei liberi professionisti e
degli intellettuali. All’interno di questo composito gruppo sociale vengono elaborate le posizioni politiche
dei giacobini che grazie al loro radicalismo trovano un immediato sostegno nel movimento urbano dei
sanculotti. La Convenzione nazionale del 20 settembre del 1792,vede l’emergere di tre raggruppamenti
politici:Pianura, posizioni moderate, girondini rappresentanti degli ideali illuministi e delle dottrine
economiche fisiocratiche,radicati maggiormente nelle province e nel ceto della borghesia rurale; e giacobini
che reclutavono gli aderenti nella media e piccola borghesi urbana. Le posizioni moderate inizialmente
prevalgono,ma le sconfitte militari e l’acuirsi della crisi economica determinano la sconfitta dei girondini .
L’ascesa dei giacobini coincide con il consolidamento del legame con il movimento sanculotto.La
Convenzione elabora una nuova costituzione varata nel 1793. In essa sono riassunti gli ideali democratici e
libertari della rivoluzione. L’articolo 4 afferma che la Legge è espressione della volontà generale,altri
articoli sanciscono un uguale diritto agli incarichi pubblici e attribuiscono all’istruzione un ruolo
fondamentale per la realizzazione dell’eguaglianza. Il popolo ha il diritto di ribellarsi ad un governo che ne
viola i diritti.la resistenza all’oppressione è la conseguenza degli altri diritti(art.33). Questa Costituzione però
resta sulla carta, il Comitato di salute pubblica assume tutte le funzioni governative; le sconfitte militari,le
rivolte rurali,la crisi economica producono un involuzione sempre più autoritaria. Il Comitato istituisce un
governo dittatoriale e tra i suoi componenti Robespierre assume il ruolo preminente.Egli è convinto
dell’importanza della partecipazione popolare come componente essenziale della Rivoluzione,è infatti
seguace delle idee di Rousseau, auspica una società composta da “uomini virtuosi”. E’ però convinto che “la
virtù sia sempre stata minoritaria sulla terra”.Per questo pensa di poterla imporre anche con metodi autoritari.
Il tribunale dei sospetti diviene uno strumento di epurazione sociale e il modello di educazione forzata del
genere umano,poi drammaticamente seguito da molte altre rivoluzioni nel XX secolo,finisce per oscurare i
meriti delle scelte economiche e culturali del periodo giacobino.Il calmiere dei prezzi,che viene incontro alla
miseria delle masse,la leva di massa che risolleva le sorti della guerra non sono sufficienti a compensare una
strategia politica fondata sull’uso indiscriminato della persecuzione politica e dell’eliminazione fisica di ogni
opposizione di destra e di sinistra. La Costituzione aveva decretato il diritto di tutti alla partecipazione alla
vita politica,la dittatura giacobina aveva prodotto un mostro che divorava le sue stesse membra.
La transizione del Termidoro e il ruolo dell’esercito.
La restaurazione moderata del termidoro nell’estate del 1794,rappresenta la ripresa del modello
repubblicano. Una nuova ondata di epurazione si abbatte sugli esponenti di rilievo del movimento giacobino.
I moderati prevalgono anche perchè le misure economiche adottate dai giacobini non sono sufficienti a
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risolvere la crisi economica.. La borghesia dei commerci e delle finanze vuole ripristinare la libertà di
mercato e il diritto alla proprietà. Il peggioramento delle condizioni di vita produce nuovi tumulti ma il
movimento sanculotto è definitivamente represso. La politica del Direttorio non può comunque eliminare i
conflitti socio-economici . Monarchici e giacobini recuperano consensi e vengono tacitati con continui colpi
di stato sino al 1798. E’ in questa fase di profondo stallo politico che l’esercito assume un ruolo sempre più
rilevante e, al suo interno il generale Napoleone Bonaparte.
Seconda parte: la complessa figura di Napoleone.
Se all’inizio Napoleone sembra essere l’unico in grado di salvare la rivoluzione dall’offensiva della
coalizione antifrancese,in seguito la sua ascesa politica coincide con il superamento della fase repubblicana.
La critica storica esprime giudizi contrapposti sull’operato di Napoleone.Lo storico Tarle individua
nell’ascesa di Napoleone la vittoria della grande borghesia urbana che vuole escludere il proletariato
artigiano e le masse plebee dalla vita politica. I contadini piccoli proprietari appoggeranno la politica
imperiale di Napoleone non con un intento rivoluzionario bensì conservatore. Napoleone garantisce la
sopravvivenza dei loro piccoli possedimenti all’interno di un ordine sostanzialmente tradizionale. Nonostante
ciò Napoleone utilizza le condizioni create dalla rivoluzione per edificare un modello di stato funzionale
all’ascesa della classe borghese e in questo senso si può dire che realizzi il compito fondamentale della
rivoluzione: il superamento dell’antico regime. La laicizzazione dello stato,l’importanza attribuita alla
formazione della classe dirigente, attraverso la fondazione dell’école politecnique,la razionalizzazione della
macchina amministrativa attraverso la creazione dei dipartimenti,la centralizzazione burocratica garantita dal
ruolo dei prefetti,l’uniformità giuridica perseguita attraverso la realizzazione del codice civile,sono conquiste
durature che non possono essere offuscate dal nepotismo del suo governo o dalla sfrenata ambizione con cui
perseguì il sogno di trasformare l’Europa in un mosaico di regni satelliti. Lo storico Zarle analizza con molta
accuratezza la figura di Napoleone: l’immagine che emerge è quella del mediatore forse inconsapevole tra le
innovazioni introdotte dalla rivoluzione e il recupero di alcune componenti dell’antico regime. L’impero
napoleonico crea un nuovo ceto di notabili e favorisce la proprietà fondiaria aristocratica e
ecclesiastica,contrasta la formazione della piccola proprietà contadina.La questione sociale non viene
affrontata. Napoleone però ha l’indubbio merito di aver superato la condizione di anarchia in cui versava la
Francia dopo il fallimento della repubblica giacobina,con la dittatura di Robespierre e con i successivi colpi
di stato del termidoro; libertà politica e democrazia erano già sconfitte.Napoleone dà alla Francia, come
sottolinea C.Zagh “strutture moderne,istituti,leggi,strumenti di governo…….che da secoli fanno parte del
suo tessuto culturale e sociale”.
La rivoluzione francese come forse tutte le altre grandi rivoluzioni del XX secolo hanno prodotto
un’accelerazione nel flusso degli eventi storici e le energie e i soggetti coinvolti non possono essere
agevolmente racchiusi in rigide definizioni.Gli effetti che i cambiamenti rivoluzionari hanno prodotto si
misurano nei tempi lunghi della storia che non può stemperare il dolore e la sofferenza patita da intere
generazioni ma che deve essere in grado di cogliere la complessità della vicenda umana, dove
inevitabilmente grandi conquiste in termini di giustizia ,libertà e benessere si mescolano a violenza ,arbitrio
e oppressione.La riflessione sulle vicende passate pur non eliminando questa dura necessità, può aiutarci a
trovare vie sempre più pacifiche per risolvere i conflitti e per far crescere la libertà, l’uguaglianza e la
democrazia.
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