L.S. in Scienze e tecnologie alimentari Anno Accademico 2008/2009 Corso integrato: Controllo delle modificazioni chimiche negli alimenti (7 CFU) Modulo di: Chimica analitica strumentale (4 CFU) Giorgio Bonaga SPETTROMETRIA DI MASSA ANALIZZATORI DI MASSA (CAS-7c) Giorgio Bonaga SISTEMI DI SEPARAZIONE DI IONI ANALIZZATORI STATICI (quantità di moto) Separano gli ioni con valori diversi del prodotto mv (quantità di moto): 1. analizzatore magnetico (M) ANALIZZATORI DINAMICI (quantità di tempo) Separano gli ioni in dipendenza del tempo (t) di uno o più parametri del sistema analizzatore (campo quadrupolare o campo elettrostatico): 2. analizzatore quadrupolare (Q) 3. analizzatore a tempo di volo (TOF) Giorgio Bonaga ANALIZZATORI STATICI ANALIZZATORE MAGNETICO Il fascio di ioni prodotto in sorgente, estratto e collimato verso il settore dell’analizzatore di massa magnetico, è sottoposto a 4 variabili: 1. 2. 3. 4. Divergenza del fascio ionico Distribuzione dell’energia cinetica Raggio di curvatura della traiettoria degli ioni Larghezza delle fenditure Giorgio Bonaga 1. Divergenza del fascio ionico Mancanza di focalizzazione della direzione traiettoria possibile V + x x traiettoria ideale traiettoria possibile sorgente analizzatore rivelatore Giorgio Bonaga 2. Distribuzione delle energie cinetiche Mancanza di focalizzazione dell'energia m=m=m v1 > v2 > v3 d1 d2 d3 v3 d3 + V + m d1 v1 m + d2 m v2 Giorgio Bonaga 3. Raggio di curvatura della traiettoria degli ioni nel settore magnetico Deflessione magnetica La traiettoria SbcC del fascio ionico che entra nel campo magnetico nel punto b ed esce nel punto c per essere focalizzato nel collettore C, forma un angolo con l'asse x ed è circolare nel tratto bc con un raggio R. y x b R y S + c n Q Q p C 0 a d x d Giorgio Bonaga Assumendo: da cui: S0 = 0C = d tag Q = y/p p = (d - x) tag Q = y/(d - x) Dal triangolo abn si ottiene: sen Q = x/R dato che: sen /tag = cos La combinazione tra la (1) e la (2): cos Q = x/R y/(d - x) Dal triangolo abn si ottiene anche: cos Q = na/R Dove: na da cui: cos Q = R2 - x2 R = (1) (2) (3) R2 - x2 (4) Giorgio Bonaga Eguagliando la (3) e la (4): x/R y/(d - x) = R2 - x2 R che rielaborata: y = x (d – x) R2 - x2 (5) Sostituendo nella (5) i diversi valori di R e di d per una certa SC fissa, si ottengono le coppie di valori x e y che descrivono la forma del campo magnetico che consente la perfetta focalizzazione di direzione. Sinteticamente, il magnete che consente la focalizzazione delle direzioni è di forma tronco-conica, con angolo di 60°. 60° Giorgio Bonaga 4. Larghezza delle fenditure La loro larghezza determina la quantità di ioni che entrano nel settore magnetico dello spettrometro. + + + + + + + + + + + + I° passaggio 4/12 = 33% II° passaggio 10/12 = 83% Giorgio Bonaga ANALIZZATORE MAGNETICO (“MAGNETIC ANALYZER” = MS) SETTORE MAGNETICO H (costante) m1 +++ S C1 m2 C2 Giorgio Bonaga Gli ioni di massa m1 generati dalla sorgente S possono entrare nel settore magnetico H con angoli di incidenza diversi. Con un angolo di 90°, lo ione viene deflesso nel punto C1, seguendo una curva di raggio r1. Con un angolo minore di 90° lo ione verrà sottoposto all’azione del campo per un tempo maggiore e verrà pertanto deflesso nello stesso punto C1, secondo una curva di raggio maggiore r1’. Infine, con un angolo maggiore di 90° lo ione verrà sottoposto all’azione del campo per un tempo minore e subirà una deflessione su C1 secondo una curva di raggio inferiore r1”. Naturalmente gli ioni di massa m2 verranno focalizzati in un punto C2 diverso da C1, seguendo traiettorie di raggio r2, r2’, r2”. E così via. Dunque, un settore a campo magnetico uniforme separa dal fascio ionico, e focalizza nello stesso punto, ”pacchetti” di ioni aventi lo stesso rapporto m/z e la stessa velocità, sebbene direzioni differenti, ovvero separa e focalizza in punti diversi ”pacchetti” di ioni che hanno rapporti m/z e velocità differenti. Giorgio Bonaga Per tutti gli ioni che emergono dalla sorgente, la diminuzione dell'energia potenziale risulterà uguale all'aumento della loro energia cinetica: zV = mv 2 2 (6) che rappresenta la repulsione elettrostatica. Entrando in un campo magnetico uniforme essi diventano delle cariche in movimento la cui equazione del moto è data dal bilancio tra il momento angolare e la forza centrifuga prodotta dal campo: mv 2 r = Hzv ovvero mv = Hzr (7) che rappresenta la deflessione magnetica. Giorgio Bonaga DEFLESSIONE MAGNETICA magnete N sorgente ionica ++ tubo analizzatore S ++ rivelatore Dalla combinazione delle equazioni (6) e (7) si ottiene: m = r2H2 z 2V r= m z (8) 2V H2 = costante (8’) La (8) e la (8’) sono le equazioni fondamentali della spettrometria di massa magnetica: la (8) indica la capacità di un campo magnetico uniforme H di separare degli ioni in base al loro rapporto m/z e di focalizzarli in punti differenti (differente raggio, stesso H), la (8’) indica che facendo variare il campo magnetico H (”magnetic scan” = scansione magnetica) ogni gruppo di ioni aventi lo stesso rapporto m/z viene focalizzato nello stesso punto (uguale raggio, diverso H) in tempi diversi. Giorgio Bonaga campo magnetico uniforme gauss ++ + m1 m2 m3 campo magnetico variabile (“magnetic scan”) gauss ++ + m1+m2+m3 “cycle time” Giorgio Bonaga SETTORE ELETTROSTATICO + E Ez r1 mv2 r1 V + S - + C1 C2 + C3 Giorgio Bonaga Gli ioni che entrano nel settore elettrostatico vengono sottoposti all'azione di una forza centripeta che eguaglia la loro forza centrifuga: E z = mv2/r1 (9) Essendo la loro energia cinetica uguale all'accelerazione che subiscono per effetto del potenziale V: V z = mv2/2 (10) la combinazione delle equazioni (9) e (10): r1 = 2V/E (11) indica che gli ioni accelerati da un potenziale V e sottoposti all'azione di un campo elettrostatico E descrivono delle traiettorie circolari di raggio r1, r2, ecc., indipendenti dalla massa ma dipendenti dalla loro velocità. Giorgio Bonaga • Se E = costante si avrà la focalizzazione di tutti gli ioni che hanno la stessa energia cinetica; • Se E = variabile si avrà la focalizzazione di tutti gli ioni di diversa energia cinetica. In definitiva un campo elettrostatico variabile garantisce la focalizzazione della velocità. Un settore a campo magnetico uniforme separa dal fascio ionico, e focalizza nello stesso punto, ”pacchetti” di ioni aventi lo stesso rapporto m/z e, se associato ad un campo elettrostatico costante, anche aventi la stessa velocità (sebbene direzioni differenti), ovvero separa e focalizza in punti diversi ”pacchetti” di ioni che hanno diversi rapporti m/z e, se associato ad un campo elettrostatico costante, anche aventi velocità differenti. Giorgio Bonaga ANALIZZATORI A DOPPIA FOCALIZZAZIONE Sono sistemi nei quali il fascio ionico viene sottoposto all'azione di un campo elettrostatico E e di un campo magnetico H, tra loro perpendicolari e non sovrapposti, in modo da ottenere la focalizzazione della energia e la focalizzazione della direzione. Sono possibili 2 geometrie: 1. Geometria normale 2. Geometria inversa Giorgio Bonaga a) sorgente ionica 1^ zona di deriva b) settore magnetico rivelatore settore elettrostatico rivelatore settore elettrostatico sorgente ionica 2^ zona di deriva settore magnetico a) Geometria normale (doppia focalizzazione) b) Geometria inversa (doppia focalizzazione) Giorgio Bonaga Spettrografo di massa di Mattauch-Herzog (geometria normale) RIVELATORE SETTORE ELETTROSTATICO E fenditura variabile H SETTORE MAGNETICO ++ SORGENTE IONICA Giorgio Bonaga Spettrometro di massa ZAB a 2 fuochi (geometria inversa) EM 1 SETTORE MAGNETICO CELLA DI COLLISIONE SETTORE ELETTROSTATICO H fenditura variabile E fenditura b fenditura a ++ SORGENTE IONICA fenditura g EM 2 Giorgio Bonaga ANALIZZATORE QUADRUPOLARE (”QUADRUPOLE ANALYZER” = Q) RF (V) SORGENTE asse “z” ANALIZZATORE RIVELATORE ++ DC (U) Giorgio Bonaga TUBO QUADRUPOLARE dinodo collettore del detector + + Tra le quattro barre di acciaio (”rods”), di sezione 6-15 mm e di lunghezza 10-30 cm, viene creato un campo elettrodinamico quadrupolare (di radiofrequenza ”RF” e di corrente continua ”DC”). Tale campo viene variato durante la “quadrupole scan”, ma il rapposto DC/RF rimane costante durante la scansione. CAMPO QUADRUPOLARE Il campo viene espresso in funzione della sua dipendenza lineare dalle coordinate spaziali: E = E0 (l x + s y + g z) (12) con l, s e g costanti ed E0 funzione del tempo, ma indipendente dalla posizione. Su uno ione sottoposto ad un campo quadrupolare agisce una forza zE che aumenta all'aumentare della distanza dall'origine. Il campo, invece, è soggetto alle condizioni imposte dall'equazione di Laplace: E = 0 (13) Che corrisponde a: l + s + g = 0 Per soddisfare l'equazione si possono porre due valori: l = -s g = 0 (14) l = s g = -2s Giorgio Bonaga La forma del potenziale da applicare si ottiene dall'integrazione dell'equazione (12): F = - 1/2 E0 (lx2 + sy2 + gz2) (15) Imponendo le condizioni poste dalla (14): F = - 1/2 E0 l (x2 + y2) (16) Le linee equipotenziali risultano essere un insieme di iperboli poste nel piano x-y, con simmetria quadrilobata intorno all'asse z. Giorgio Bonaga Un tale potenziale può essere ottenuto con quattro cilindri iperbolici i cui elettrodi adiacenti sono carichi di segno opposto. y y x + + ++ - x - + z + + z Giorgio Bonaga Se la distanza minima tra due elettrodi opposti è 2r0 e il loro potenziale è F0 l'equazione (16) diventa: F = F0 (x2 – y2) (17) 2r0 l= -1 r0 2 e quindi In pratica le barre di sezione circolare (“rods”) sono le più approssimate rispetto quelle teoriche di sezione iperbolica. Prendiamo in considerazione la forma del potenziale F0, tenendo conto che le equazioni di moto dello ione sono: __ mx = zEx; __ my = zEy; __ mz = zEz; Ricavando Ex,y,z dalla derivata del rispettivo F dell'equazione (17), si ottiene: x+ ( z )F x=0 mr 20 0 (18) y+ ( z ) F0y = 0 mr 20 (19) mz = 0 Giorgio Bonaga Introducendo degli ioni nel campo quadrupolare, lungo la direzione dell'asse z, provvisti di una certa velocità iniziale le equazioni (18) e (19) danno rispettivamente il moto dello ione nei piani x-z e y-z. • Se i potenziali F0 = costanti (DC), il moto risultante è un semplice moto armonico nel piano x-z e tutte le traiettorie risultano stabili, cioè di ampiezza finita; soltanto nel piano y-z gli ioni potrebbero divergere dall'asse z ed eventualmente neutralizzarsi sugli elettrodi. • Se i potenziali F0 = periodici (RF), le traiettorie degli ioni nei piani x-z e y-z oscillano periodicamente lungo l'asse z, se si ammette una periodicità sufficientemente ristretta e degli ioni abbastanza pesanti da non risentire della fase sfocalizzante del ciclo. • Se i potenziali F0 = costanti e periodici (combinazioni di DC e RF), gli ioni più leggeri avranno traiettorie instabili nella direzione x, lungo la quale saranno sottoposti ad oscillazioni di ampiezza sempre crescente; la direzione x diviene quindi un filtro di massa passa alto, dal momento che solo gli ioni di massa elevata attraversano il campo quadrupolare senza urtare gli elettrodi. Gli ioni più leggeri saranno, viceversa, stabilizzati dalla componente alternata, che agisce nella direzione y, se l'ampiezza e la frequenza sono tali da correggere le traiettorie; la direzione y diviene quindi un filtro di massa passa basso. Giorgio Bonaga In definitiva, le direzioni x e y insieme sono un filtro di massa con un ”passa banda” determinato dalla combinazione tra la componente costante (DC) e quella periodica (RF). Se, dunque: F0 = U + Vcos wt con ”v” = frequenza, le equazioni (18) e (19) del moto diventano: __ x + (z/mr02) . (U-Vcos wt)x = 0 (20) y - (z/mr02) . (U-Vcos wt)y = 0 (21) au = ax = - ay = 4zU/mw2mr02 qu= qx = - qy = 2zV/mw2mr02 (22) (23) __ Definendo con: ed esprimendo il tempo in termini di periodo t = wt/2, le equazioni (20) e (21) assumono la stessa forma comune: d2U/dt2 + [au – 2qucos2t]u = 0 (24) dove “u” è la coordinata x o y. Giorgio Bonaga La (24) è l’equazione differenziale di Mathieu, un caso particolare dell’equazione di Hill: d2U/dt2 + [a – 2q(t)]u = 0 (t+p) = (t) e quindi la (24) può essere scritta: d2U/dt2 + [au – 2qucos(t – t0)]u = 0 Il parametro t0 è il periodo iniziale che tiene conto della fase del campo periodico quando lo ione entra nel campo quadrupolare. L’equazione di Mathieu comporta delle soluzioni che possono essere espresse dalla: u = + 2int -mt C2ne + a”e C2ne-2int - - + a’emt a’, a” = costanti dipendenti dalle condizioni iniziali C2n , m = costanti dipendenti dai valori di “a” e “q” Giorgio Bonaga Si può quindi enunciare la prima proprietà fondamentale dell'equazione di Mathieu: La natura del moto degli ioni in un campo quadrupolare non dipende dalle condizioni iniziali, ma dai valori di ”a” e di ”q”. Poiché m dipende solo da ”a” e da ”q”, le condizioni di stabilità (per le quali m rimane finito per t ) possono essere rappresentate con un diagramma di stabilità nel quale le coordinate sono le stesse ”a” e ”q” (rispetto la coordinata generica ”u”). Giorgio Bonaga Diagramma di stabilità generica ”u” nello spazio a,q au 10 zone delle traiettorie stabili 5 0 5 10 15 qu -5 -10 Giorgio Bonaga Passando da ”u” alle coordinate reali x e y, le condizioni di una stabilità simultanea in entrambe le direzioni x e y possono essere rappresentate con un diagramma di stabilità nelle direzioni x e y nello spazio a,q, risultante dalla sovrapposizione dei due diagrammi di stabilità relativi a x e y che differiscono di un fattore -1, come si può dedurre dalle equazioni (22) e (23). Giorgio Bonaga Diagramma di stabilità nelle direzioni x e y, nello spazio a,q a yx = - a 10 5 0 5 10 15 q yx= - q -5 -10 Giorgio Bonaga L'impiego, ad esempio, della prima regione di stabilità del diagramma precedente per ottenere la risoluzione di massa, è illustrato nel diagramma successivo: ay = - ax R = 100 R = 10 0,2 moto instabile nel piano y-z 0,1 moto instabile nel piano x-z R=1 w3 w2 w1 0 0 0,2 qy = - qx 0,4 0,6 0,8 Per valori fissati di r0, w, U e V, tutti gli ioni di uguale rapporto m/z hanno lo stesso punto operativo (a,q) nel diagramma di stabilità. Giorgio Bonaga Poiché: a/q = 2U/V e non dipende da m/z, i punti operativi (il cosiddetto funzionamento) giacciono sulla stessa retta del rapporto a/q = costante, che è la linea di scansione di massa. Per a 0 solo ed esclusivamente gli ioni con punti operativi che giacciono all'interno della regione di stabilità delle direzioni x e y possono attraversare il campo quadrupolare. Aumentando il rapporto U/V varia il coefficiente angolare w (w1, w2, ecc.) della linea di scansione di massa, che si avvicina sempre di più all'apice della prima regione di stabilità (R=1, R=10, R=100) e soltanto un ristretto intervallo di valori m/z avrà traiettorie stabili. Ioni di massa minore saranno instabili nella direzione x e ioni di massa maggiore saranno instabili nella direzione y. Per un determinato valore del rapporto U/V soltanto gli ioni di un solo valore m/z attraverseranno il campo quadrupolare, mentre tutti gli altri andranno a neutralizzarsi sulle barre. Variando i valori di U e di V, pur mantenendo costante il loro rapporto, oppure mantenendo U e V costanti e variando la frequenza, si può effettuare la scansione quadrupolare. La modulazione del campo elettrodinamico (”radiofrequency scan” o ”quadrupole scan”) consente di focalizzare sul rivelatore tutti i pacchetti di ioni aventi diverso valore del rapporto m/z. Giorgio Bonaga Rappresentazione del passaggio attraverso il campo quadrupolare di ioni a massa bassa e di ioni a massa alta, stabilizzati dai rispettivi rapporti U/V lungo l'asse z. y masse basse x + masse alte + z Giorgio Bonaga Il range di massa e la risoluzione del campo quadrupolare sono strettamente dipendenti dai seguenti parametri: range di massa 1. lunghezza delle barre 2. diametro delle barre 3. voltaggio massimo applicato alle barre 4. frequenza del campo RF 5. voltaggio di accelerazione degli ioni risoluzione Giorgio Bonaga ANALIZZATORE A TEMPO DI VOLO (“TIME OF FLIGHT” = TOF) elettrodo elettrodo estrattore acceleratore elettrodo estrattore SORGENTE IONICA sonda portacampione RIVELATORE + raggio laser pulsato tubo di volo E1 E2 E3 Giorgio Bonaga Spettro di massa del fullerene 60 (mol wt 720 Da) Giorgio Bonaga RIVELATORI DI IONI ”MS DETECTORS” Giorgio Bonaga RIVELATORE ED electrostatic deflector magnete S2 m1 (t2,v4) + m1+ (t2,v3) + + m1+ (t1,v2) + + m + (t ,v ) 1 1 1 accelerators grids S1 Giorgio Bonaga ELETTROMOLTIPLICATORE (EM) raggio ionico fenditura di uscita analizzatore 1°dinodo (collettore) dinodi (Cu - Be) AMPLIFICATORE PREAMPLIFICATORE Giorgio Bonaga ELETTROMOLTIPLICATORE 2° dinodo collettore (-) + Giorgio Bonaga EM Giorgio Bonaga EM, OSCILLOSCOPIO, REGISTRATORE flusso ionico 103 ioni/sec GALVANOMETRO A SPECCHIO LAMPADA UV corrente in entrata 3 -19 -16 I = 10 x 10 A = 10 A LENTE N S AMPLIFICATORE MS spectrum 106 - 108 PREAMPLIFICATORE 108 m/z 120 corrente al galvanometro 0 -2 I = 10 - 10 V corrente in uscita -8 -10 I = 10 - 10 A Giorgio Bonaga