Animali in estinzione: il Panda Il panda gigante è un grosso animale bianco e nero dal muso buffo con grosse macchie nere attorno agli occhi rotondi, grandi e scurissimi. È un mammifero appartenente alla famiglia degli Ursidae, originario della Cina centrale. I panda giganti sono veri e propri orsi, la specie di orsi ad essi più vicina è quella dell’orso dagli occhiali del Sud America. Il suo nome scientifico è Ailuropoda melanoleuca, che significa piede di gatto nero bianco. Il nome panda deriva da un termine nepalese ponya. È lungo circa 120-150 centimetri è il suo peso può variare dai 75 ai 160 chili. È molto longevo e può raggiungere i 30 anni di vita. La schiena, le orecchie e le zampe sono nere, il torace è bianco. Quando è in pericolo si arrampica sugli alberi confondendosi con il colore scuro dei tronchi. Il panda gigante è dotato di un insolito palmo, fornito di un "pollice" e cinque dita; il "pollice" è in effetti il frutto di una modificazione dell’osso del polso. Non è dotato di una buona vista. Anche se viene classificato come carnivoro in effetti è un onnivoro anche se la sua dieta è quella di un erbivoro. Infatti, si nutre quasi esclusivamente di germogli di bambù. In un giorno riesce a mangiarne fino a trentotto chilogrammi. Se i germogli scarseggiano non disdegna qualche insetto, pesci, lucertole, piccoli roditori e rarissimamente carogne di animali. Inoltre è ghiottissimo di latte. Una dieta cosi povera con un debole apporto energetico spiega perché il panda deve mangiare praticamente tutto il giorno. Quando mastica le sue orecchie si muovono. Quando mangia in genere sta seduto. Si arrampica sugli alberi solo per riposare o per mandare richiami ai suoi simili. Il panda è una creatura solitaria al punto da non frequentare nemmeno i suoi simili. Non va in letargo in inverno e vive per lo più in tane o in tronchi vuoti, dove si costruisce un giaciglio con gli steli di bambù. I maschi occupano di solito grandi territori che al loro interno comprendono quelli delle femmine. I panda raggiungono la maturità sessuale tra il 4° e il 6° anno di vita. Il periodo produttivo è molto breve, di solito in primavera e, il momento di massima fertilità dura solo pochi giorni. La femmina può partorire fino a tre cuccioli, ma di solito solo uno sopravvive. La madre normalmente digiuna per parecchi giorni dopo aver partorito. Andrà alla ricerca di cibo quando il piccolino sarà leggermente cresciuto. Lo svezzamento si completa in nove mesi ma i piccoli restano con la madre fino ai 18 mesi, periodo durante il quale imparano tutti i trucchi necessari alla sopravvivenza, da come procurarsi il cibo, a come sfuggire ai predatori. A causa delle scarse energie la madre alleva solo un cucciolo. In cattività il cucciolo eventualmente abbandonato viene nutrito artificialmente e chi ne prende cura imita la madre naturale, che culla e coccola il piccolo. Il panda maschio deve faticare prima di essere accettato dalla femmina. Normalmente si esibisce arrampicandosi sugli alberi ed emettendo una serie di ruggiti smorzati. Esibizioni che hanno anche lo scopo di scoraggiare gli altri maschi. Solo dopo parecchi giorni il maschio riesce ad accoppiarsi con la femmina prescelta che si accuccia in una curiosa postura, tenendo il capo tra le zampe anteriori. Gli animali sono spesso consanguinei poiché sia nelle aree protette sia in natura sono sparsi in gruppi poco numerosi. Se fossero liberi di spostarsi da una montagna all'altra, cosa attualmente impossibile a causa delle grandi vallate occupate dall’uomo, potrebbero riprodursi con esemplari di altri gruppi contribuendo alla robustezza della prole. Attualmente i panda giganti sono una specie ad alto rischio di estinzione a causa del continuo impoverimento del loro habitat naturale e da un tasso di natalità troppo basso. Sono circa 1.600 gli individui che attualmente vivono allo stato naturale. Per ovviare alla poche informazioni sui panda è nato un centro di ricerca nella valle di Wolong in Cina. È stato inoltre creato un centro di riproduzione in cattività. I risultati di questa ricerca sono serviti a redigere progetti dettagliati per realizzare e gestire riserve in cui proteggere gli esemplari rimasti. È stata attuata la creazione di corridoi di foresta che colleghino le varie riserve, interventi sul territorio volti alla reintroduzione di numerose specie di bambù, per da evitare che le piante muoiano tutte nello stesso periodo e la realizzazione di iniziative per pianificare la distribuzione delle foreste di bambù. Infatti, le piante di bambù muoiono subito dopo la fioritura. Nel suo habitat naturale ne esistono numerose specie e ciò impedisce che esse fioriscano e muoiano contemporaneamente. Al contrario, nelle zone modificate dall'intervento dell’uomo rimangono pochi tipi di bambù o addirittura uno solo. Nel 1975, si è verificata una fioritura contemporanea di tutte le specie di bambù rimaste e di conseguenza i panda restarono privi di cibo e furono decimati. Nel corso della sua evoluzione il panda aveva sviluppato la capacità di superare le periodiche morie di piante percorrendo anche lunghissime distanze in cerca di nuove foreste. Queste migrazioni servivano anche a evitare che esemplari dello stesso gruppo si accoppiassero fra loro. In seguito a processi di degrado e deforestazione, questa possibilità di rifugiarsi in altre foreste in cui trovare nuovo cibo e accoppiarsi è venuta a mancare. Oggi il panda è in pericolo di estinzione perché le foreste vengono distrutte e diventa sempre più difficile trovare germogli di bambù per nutrirsi. I panda attualmente sono veramente in pericolo, la popolazione conta pochi individui e molto isolati. La minaccia più grande per i panda rimane comunque la distruzione delle foreste e il bracconaggio. Sono creature molto legate al territorio che conoscono benissimo. Sanno dove crescono i germogli di bambù più teneri, dove trovare l'acqua e dove è più opportuno situare la tana. Non abituati alla libertà i giovani panda nati in cattività devono trovare subito del cibo e numerosi tentativi di liberarli si sono conclusi malamente per fame. Il panda gigante è un animale che non attacca né l'uomo né gli altri animali, anche se cerca sempre di tenere lontani i suoi cuccioli sia dagli uni che dagli altri. La continua frammentazione e riduzione degli habitat in cui viene il panda causato sia dalla frenetica costruzione di strade, dighe ed edifici insieme alla deforestazione a sua volta dovuta dal taglio di alberi di bambù per mano dell’uomo hanno ridotto a 11.000 metri quadrati le aree dove il panda può vivere. Le aree rimaste sono per di più isolate tra loro e quindi l’animale incontra negli spostamenti, molti pericoli tra cui il bracconaggio e le trappole destinati ad altri animali nelle quali può imbattersi rimanendo ferito o addirittura ucciso. Oggi nel mondo ci sono meno di 1600 panda e di questi 1000 vivono nelle aree protette create dal WWF in collaborazione con il governo cinese. Verso la seconda metà del XX secolo, il panda è diventato un emblema nazionale in Cina, ed è attualmente raffigurato sulle monete d'oro cinesi. Inoltre è diventato il simbolo del WWF. Autore: Ilenia, classe 1 media Piancavallo BIBLIOGRAFIA http://it.wikipedia.org/wiki/Ailuropoda_melanoleuca http://www.maialino.it/amici/panda.htm http://www.wwf.it/panda/