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dai token alla scrittura: verso nuove forme di archiviazione
Dai token alla scrittura: verso nuove forme di archiviazione (e di espressività)
Principali siti del periodo Uruk Medio/Tardo
Dai token alla scrittura: verso nuove forme di archiviazione (e di espressività)
Verso i segni
Acquisita la bidimensionalità nella rappresentazione dei token sulle bullae, non resta che espandere il concetto di rappresentazione
astratta (bidimensionale) all’intero sistema.
Il passaggio si attua intorno al 3300-3200 a.C. quando il sistema dei token viene abbandonato e i segni bidimensionali che li
rappresentano non vengono più incisi sulle bullae, ma su un supporto più comodo: nascono le tavolette.
Per ridurre i contrassegni tridimensionali a segni bidimensionali sono stati necessari 4000 anni!
Susa, Iran
3300 a.C.
Godin Tepe, Iran
3100 a.C.
Verso i numeri astratti
Tuttavia I segni impressi rappresentano ancora unità di beni: corrispondenza uno a uno.
Intorno al 3100 a.C. , ci si rende conto che, anziché stampigliare i token sulla superficie della tavoletta, era più comodo utilizzare uno
stilo appuntito attraverso il quale graffiare la superficie di argilla fresca per rappresentare in maniera dettagliata la forma dei
contrassegni utilizzati fino ad allora.
• si supera la corrispondenza uno a uno attraverso
l’attribuzione di un significato nuovo ai segni incisi
• numerali + segni che indicano i beni
• il sistema di archiviazione ha effettuato un salto
concettuale di importanza assoluta
Godin Tepe, Iran
3100 a.C.
Alcuni esempi (1)
Uruk, Iraq
3200 a.C.
Uruk
Alcuni segni protocuneiformi arcaici
Alcuni esempi (2)
Ipotesi ricostruttiva di un campo lungo
campo lungo
• necessità di una sistemazione idraulica del bacino basso-mesopotamico
• coincidenza delle zone di alluvio irriguo con le sedi delle più antiche civiltà
• campi lunghi con irrigazione a solco
• sottili strisce parallele tra di loro estese per diverse centinaia di metri
• leggera pendenza: “testata alta” e “testata bassa”
Uruk, Iraq
3000 a.C.
Sigilli mesopotamici raffiguranti l’aratro seminatore
Nascita della scrittura
Da qui in poi il sistema si evolve notevolmente e
continuerà a farlo nei millenni successivi.
Ormai è molto elaborato e diverso dai semplici token,
bullae e sigilli dei periodi precedenti.
Protocuneiforme:
• dai token  sistema di notazione numerica
• dai sigilli  rappresentazione pittorica e simbolica dei
beni
Nascita della scrittura
Idea che beni, titoli, nomi personali e tipi di transazione
potessero essere rappresentati graficamente porta quasi
immediatamente all’elaborazione di un intero sistema di segni:
• circa 900 segni in tutto e convenzioni metriche e numeriche
complesse
• più di una dozzina di gruppi di numerali per registrare vari
tipi di oggetti discreti, pesi, aree, unità di misura di liquidi e di
solidi, unità di tempo
• richiede un utilizzo unifome: anni di istruzione più o meno
formale e creazione di sussidi didattici (es. “testi lessicali”):
10% delle ca. 6000 tavolette arcaiche!
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archeologia dei database
Archeologia dei database: il valore dell’informazione
“Nello svolgimento di ogni attività, sia a livello individuale sia in organizzazioni di ogni dimensione, sono essenziali la
disponibilità di informazioni e la capacità di gestirle in modo efficace; ogni organizzazione è dotata di un sistema
informativo, che organizza e gestisce le informazioni necessarie per perseguire gli scopi dell’organizzazione stessa.
L’esistenza di un sistema informativo è in parte indipendente dalla sua automazione.
[…]
Nelle attività umane più semplici, le informazioni vengono rappresentate e scambiate secondo le tecniche
naturali tipiche delle attività stesse: la lingua, scritta o parlata, disegni, figure, numeri. In alcune attività, può
addirittura non esistere una rappresentazione esplicita dell’informazione, che viene ricordata a memoria, in maniera più o meno
precisa. In ogni caso possiamo dire che, a mano a mano che le attività si sono andate sistematizzando, sono state
individuate opportune forme di organizzazione e codifica delle informazioni.”
[Atzeni et al., cit., cap. 1]
Il caso dei token è un esempio evidente a conferma di
queste affermazioni.
emerge il valore dell’informazione
come risorsa fondamentale
L’evoluzione delle tecniche di archiviazione avviene in
coincidenza con sviluppi socio-economici di grandissima
portata rappresentati da due momenti distinti, ma
strettamente correlati:
• rivoluzione del Neolitico
• prime formazioni urbane
organizzazione
gestione efficace
Archeologia dei database: il valore dell’informazione
1) fine dell’VIII millennio a.C. – i primi token  diffusione delle tecniche di agricoltura
• il sistema di archiviazione diviene necessario quando la sopravvivenza comincia a dipendere in maniera pressoché esclusiva
dalla “domesticazione” del grano e dall’accumulazione dei prodotti della mietitura
• il primo sviluppo di questa tecnica di archiviazione può essere direttamente correlato alla “rivoluzione del Neolitico”
(D. Schmandt-Besserat)
• Neolitico: token e sigilli
 economia di cerchia familiare, senza alcuna implicazione che vada nella direzione di un’amministrazione
spersonalizzata
 situazione di “guardiano di magazzino” che serve più famiglie (es. Sabi Abyad di età Halaf)
(M. Liverani)
2a) Calcolitico (prima metà IV millennio a.C.) – token complessi  intensificarsi dei rapporti inter-familiari e della
stratificazione sociale
 economia embrionalmente redistributiva (tardo-Ubaid/Antico Uruk) con una sanzione di carattere giuridico agli
scambi di risorse
(M. Liverani)
Archeologia dei database: il valore dell’informazione
2b) “rivoluzione urbana” (seconda metà del IV millennio a.C.) – verso la scrittura:
• creazione di laboratori e conseguente maggiore diversificazione dell’economia urbana richiedono il
raffinamento e la diversificazione delle tecniche di archiviazione
(D. Schmandt-Besserat)
• rapida rivoluzione culminante nel sistema di scrittura vera e propria
 amministrazione spersonalizzata delle agenzie centrali: definito emergere in autonomia di una
specifica funzione di archiviazione amministrativa su tempi prolungati, per controlli periodici e per
verifiche incrociate
 lo scriba responsabile di un certo magazzino registra non per propria memoria (come poteva già
aver fatto il capo-famiglia neolitico) ma per garanzia nei confronti dell’amministrazione centrale e
della comunità tutta
(M. Liverani)
valore dell’informazione come risorsa fondamentale:
• nuove strutture socio-politiche  nascita di una élite (D. Schmandt-Besserat):
• un nuovo modello di popolamento basato caratterizzato da comunità più ampie di quelle precedenti
• associazione con tombe di individui di prestigio: l’uso dei token come strumento di potere per il controllo di beni reali
• dove il sistema viene utilizzato è presente una struttura burocratica forte e sofisticata
un interessante parallelismo:
token, bullae, sigilli : amministrazione del magazzino mesopotamico = basi di dati : amministrazione del magazzino attuale
Archeologia dei database: informazioni e dati
Per il sistema dei token/sigilli posso parlare di dati?
“Per informazioni intendiamo tutto ciò che produce variazioni nel patrimonio conoscitivo di un soggetto. Per dato intendiamo
una registrazione della descrizione di una qualsiasi caratteristica della realtà su un supporto che ne garantisca la
conservazione e, mediante un insieme di simboli, ne garantisca la comprensibilità e la reperibilità”
[Bertino et al., Sistemi di basi di dati, cap. 1]
“[…] è difficile dare una definizione precisa del concetto di dato e soprattutto delle differenze fra i concetti di dato e informazione:
in modo approssimativo possiamo dire che i dati da soli non hanno alcun significato, ma una volta interpretati e
correlati opportunamente essi forniscono informazioni, che consentono di arricchire la nostra conoscenza del mondo.
[Atzeni et al., Basi di dati, cap. 1]
I token, presi singolarmente, non hanno nessun significato.
Diventano informazioni se conosciamo:
• la codifica usata
• il “contesto” all’interno del quale il dato assume valore come
informazione:
• luogo di conservazione (es. casa vs tempio)
• correlazioni con altri oggetti (es. token singolo vs
bulla)
• regole di trattamento degli archivi
•…
la codifica e il “contesto” sono presenti nella
mente dell’antico agricoltore o dell’antico
amministratore
sa decodificare i dati rappresentati dai token,
sigilli bullae, etc. e, conoscendo il “contesto”,
sa ricavare da essi informazioni
Archeologia dei database: il salto cognitivo rappresentato dai token
Teoria dell’evoluzione cognitiva e culturale dell’uomo (M. Donald)
• scimpanzé (e i nostri parenti biologici più stretti):
memoria episodica
Cultura episodica
• Homo Erectus: comunicazione mimetica
Cultura mimetica
• Homo Sapiens Sapiens: linguaggio
Cultura mitica
aggiunta di sistemi simbolici
esterni, di una “memoria” esterna e di
dispositivi computazionali esterni al
patrimoinio cognitivo umano
token
• rappresentazione simbolica su supporto esterno
• astrazione dei numerali
• Homo Sapiens Sapiens: scrittura
evoluzione biologica di nuovi innati
sistemi neurali
Cultura teoretica
[ Ancient Mesopotamian Accounting and Human Cognitive Evolution, www.rednova.com/news/display/?id=116691]
Archeologia dei database: il salto cognitivo rappresentato dai token
Cultura mimetica
pitture parietali paleolitiche: “narrazioni”
riguardo la caccia e la fertilità
visuali e sicuramente con riferimenti simbolici di
vario genere
sviluppo nello stadio di conoscenza mimetica, ma
aspetto simbolico più di natura iconica che astratta
token:
• rappresentazione simbolica su supporto esterno
• astrazione dei numerali
Cultura teoretica
External Memory Field: “a cognitive
workspace external to biological memory”
External Symbolic Storage System: “all
memory items stored in some relatively
permanent external format”
contributo essenziale alla formazione di un sistema
visuo-simbolico
relazione iconica con l’oggetto rappresentato
marginale o inesistente
Archeologia dei database: la codifica
“codificare: 2 Trascrivere o tradurre in codice; - dati, informazioni” [dizionario Zanichelli]
informazione:
ho una pecora
Neoassiro:
700 a.C.
codifica:
codice simbolico visivo e tattile
token semplice:
VIII millennio a.C.
codice simbolico visivo
token complessi:
IV millennio a.C.
pittogramma:
IV-III millennio a.C.
codice simbolico visivo e fonetico
Uruk arcaico:
3000 a.C.
Lagash presargonica:
2400 a.C.
Archeologia dei database: il “contesto” o modello dei dati
Un modello dei dati è un insieme di strumenti concettuali, o formalismo, che consta di tre componenti fondamentali:
1.
un insieme di strutture dati
2.
una notazione per specificare i dati tramite la struttura dati del modello
3.
un insieme di operazioni per manipolare i dati
[E. Bertino et al., Sistemi di basi di dati, cap. 1]
modello dei dati?
Tutte queste componenti sono presenti in maniera embrionale già nel più antico
sistema dei token e, a mano a mano che il sistema diventa pìù complesso e raffinato,
ci si avvicina a:
• una conseguente crescita di complessità e raffinamento del modello dei dati
• una sua “standardizzazione”
• una sua progressiva esplicitazione
trasmissione orale
trasmissione scritta
Archeologia dei database: le strutture dati e la notazione
Crescita di complessità, raffinamento e “standardizzazione”
• aumento del numero delle tipologie dei token:
animali  pecora  pecora maschio, pecora femmina
 agnello, montone, pecora femmina
notazione
tipo animale, tipo cereale, …
• separazione tra numerali e segni per identificare l’oggetto
tipo numerico, tipo animale, …
• aumento del numero dei segni
numerali semplici  una dozzina di gruppi di numerali per
registrare vari tipi di oggetti discreti, pesi, aree, unità di misura di
liquidi e solidi, unità di tempo, …
tipo numerico peso, tipo numerico area,
…
strutture dati
(1)
Archeologia dei database: le strutture dati e la notazione
strutture dati
(2)
modello dei dati: associazioni tra le entità concettuali
notazione
“formalismo” mentale per
le associazioni logiche
tempio A
bulla a
associazioni definite da rapporti:
• fisici
contenitore : contenuto = bulla : token
• topologici
distribuzione delle bullae nei templi
token 1
token 1
token 2
token 2
token 3
token 3
token 4
• altri?
materiali differenti, relazioni tra un token e
l’altro, informazioni non ricostruibili, …
?
bulla b
database
Archeologia dei database: le strutture dati e la notazione
campo 1
campo 2
Proprietà
A
campo 3
campo 4
campo 5
prodotto
lunghezza,
larghezza,
superficie
complessivo, 2/3, 1/3
database
• disposizione delle tavolette nell’archivio
• posizioni reciproche delle tavolette
•…
?
Archeologia dei database: le operazioni per manipolare i dati
archivio 1
archivio 2
archivio n
“standardizzazione” e
trasmissione orale/scritta
semi-standardizzazione e
trasmissione orale
archivio 1
archivio n
archivio
“statale”
Archeologia dei database: le operazioni per manipolare i dati
Arslantepe, Turchia
sigilli
Arslantepe:
1. i sigilli vengono posti sui contenitori nei laboratori
2. prima operazione di archiviazione (nei laboratori stessi): i sigilli vengono
staccati dagli oggetti sui quali sono stati attaccati e probabilmente tenuti in
un recipiente, in un angolo del laboratorio o su una mensola, oppure
conservati in stanze adiacenti al laboratorio
3. i vari gruppi di sigilli raccolti in diverse stanze vengono periodicamente
portati via per essere conservati più a lungo in una vera e propria stanza di
archivio
4. alla fine di un determinato periodo amministrativo, i sigilli vengono
distrutti
Arslantepe, Turchia
Edificio IV visto da Sud