Moneta e Inflazione Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3°ed., 2004, Zanichelli Capitolo 30 Moneta L’offerta di moneta nell’economia dipende dalla Banca Centrale la cui politica monetaria ha effetti sulla quantità di moneta creata dal sistema bancario. Strumenti: Operazioni di mercato aperto Tasso di riserva obbligatorio Tasso ufficiale di sconto Inflazione L’inflazione consiste in un aumento del livello generale dei prezzi. È la variazione percentuale dell’IPC o del deflatore o di qualsiasi altro indice del livello generale dei prezzi. La deflazione consiste in una diminuzione del livello generale dei prezzi. L’iperinflazione si verifica quando i tassi di inflazione sono molto elevati, come avvenne in Germania negli anni Venti. Moneta e inflazione Analizziamo il rapporto esistente tra offerta nominale di moneta e livello dei prezzi per capire la relazione tra tasso di crescita nello stock di moneta e inflazione. Quali sono le cause dell’inflazione? Perché l’inflazione rappresenta un problema per la società? La teoria quantitativa della moneta individua le determinanti di lungo periodo del tasso di inflazione nelle variazioni dell’offerta di nominale moneta. Moneta e inflazione I monetaristi e la teoria quantitativa della moneta Se la domanda reale di moneta è costante, anche l’offerta reale di moneta deve essere costante per non generare inflazione Offerta reale di moneta: M/P Domanda reale di moneta: L(Y, r) È sempre costante? Livello dei prezzi e valore della moneta Il livello generale dei prezzi (P) rappresenta: il prezzo di un paniere di beni e servizi il valore della moneta Se P ↑, il valore della moneta ↓ (per ogni unità di moneta si possono acquistare meno beni e servizi) Se P è il livello generale dei prezzi, esso indica la quantità di moneta necessaria per acquistare un dato paniere di beni La quantità di beni che si può acquistare con una unità di moneta è 1/P 1/P = valore della acquistati/acquistabili moneta in termini di beni e servizi Il mercato monetario: modello di domanda e offerta Il valore della moneta è determinato dall’equilibrio tra domanda e offerta. L’offerta di moneta è determinata dalla Banca Centrale attraverso operazioni che influenzano la quantità di moneta creata dalle banche nazionali. La domanda di moneta proviene dagli individui: per effettuare transazioni (la D dipende dai prezzi e dal reddito reale) per ridurre il rischio associato al portafoglio finanziario: la moneta è un attività sicura (la D dipende dal tasso di interesse che si può ottenere acquistando titoli) per far fronte agli imprevisti (motivo precauzionale) Il mercato monetario: equilibrio Cosa determina l’uguaglianza tra quantità domandata e quantità offerta di moneta? nel lungo periodo: il livello generale dei prezzi nel breve periodo: il tasso di interesse. Il mercato monetario: equilibrio di LP Valore della Moneta 1/P Livello dei Prezzi P offerta (alto) 1 anelastica 1 (basso) 1.33 1/2 A pendenza negativa 1/4 (basso) 0 2 4 Livello dei prezzi di equilibrio valore di equilibrio della moneta 3/4 domanda Quantità fissata Dalla BC Quantità di moneta (alto) Esercizio di politica monetaria la BC raddoppia l’offerta di moneta con un’operazione di mercato aperto Valore della Moneta 1/P offerta1 Livello dei Prezzi P offerta2 (alto) 1 1 (basso) 1.33 3/4 1/2 A 2 B 1/4 4 domanda (basso) 0 M1 M2 Quantità di moneta (alto) La teoria classica dell’inflazione Secondo la teoria quantitativa della moneta la quantità di moneta nell’economia determina il valore della moneta ed è la causa più importante dell’inflazione. Una variazione dello stock nominale di moneta nell’economia provoca la stessa variazione percentuale nel livello dei prezzi e nei salari nominali, ma NON ha effetti reali né sul prodotto né sull’occupazione. L’inflazione è un fenomeno che riguarda tutta l’economia ma poiché misura variazioni del valore del mezzo di scambio è solo un fenomeno monetario (Milton Friedman) Effetti di un’espansione monetaria (aumento esogeno dell’offerta di moneta) 1. Poiché la quantità domandata di moneta NON è variata, nel mercato della moneta si verifica un eccesso di offerta. 2. Gli individui cercano di liberarsi della moneta in più (fuga della moneta): (a) acquistano più beni (b) depositano moneta in banca (c) acquistano titoli, obbligazioni, azioni 3. In (b) e (c) gli individui concedono dei prestiti ad altri consumatori che in questo modo potranno finanziare altri acquisti: cioè aumenta la domanda di beni e servizi. 4. I prezzi aumentano perché la capacità produttiva non è cambiata 5. Dati prezzi più alti, la quantità di moneta domandata aumenta a sua volta . Inflazione da domanda Generalmente associata a fasi di ripresa economica, si verifica anche quando aumenta l’offerta di moneta per uno shock esogeno Livello dei prezzi OA E2 p2 p1 0 E1 Y1 Y2 DA2 DA1 Prodotto Nazionale La dicotomia classica e la neutralità della moneta Distinzione classica tra variabili nominali e variabili reali. Le variabili nominali sono influenzate dal sistema monetario. Poiché variazioni nell’offerta di moneta generano solo variazioni nelle variabili nominali (e.g., variazioni dei prezzi), si parla di neutralità della moneta. Aumenti dell’offerta di moneta determinano variazioni nelle variabili nominali ma NON nelle variabili reali (tasso di interesse reale, salario reale, produzione) Il concetto di neutralità è applicabile solo nel LP. Dicotomia classica Variabili Nominali Variabili Reali Prezzi Prezzi relativi Salari Salari nominali depurati dell’inflazione Tasso di interesse Tasso di interesse nominale – tasso di inflazione PIL PIL nominale/deflatore Equazione quantitativa della moneta Relazione tra quantità di moneta e valore nominale del prodotto. MxV=PxY dove: M = quantità di moneta V = velocità di circolazione P = livello generale dei prezzi (e.g.,deflatore del PIL) Y = quantità di prodotto (e.g.,PIL reale) M/P = Y/V La velocità di circolazione della moneta fa riferimento al numero di volte in cui la moneta passa di mano in mano per gli scambi nell’arco di un anno. V = (P x Y) / M L’evidenza empirica mostra che V è abbastanza costante nel lungo periodo. Cosa succede se M aumenta? Aumentano solo i prezzi. PIL nominale, quantità di moneta e velocità di circolazione Indici (1960 = 100) 1500 PIL nominale M2 1000 500 Velocità 0 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 L’iperinflazione Germania Indice (Gen. 1921 = 100) 100.000.000.000.000 1.000.000.000.000 livello dei prezzi offerta di moneta 10.000.000.000 100.000.000 1.000.000 10.000 Forte correlazione tra livello dei prezzi e offerta di moneta 100 1 1921 1922 1923 1924 1925 L’iperinflazione e la tassa da inflazione Per finanziare la propria spesa un governo può: usare le tasse, indebitarsi, creare nuova moneta. Quando il governo crea moneta, il suo valore si deprezza, ma le entrate aumentano attraverso la tassa da inflazione. La tassa da inflazione colpisce tutti gli individui che detengono moneta. L’inflazione diviene più moderata quando il governo attua riforme fiscali mirate al contenimento della spesa pubblica. Tasso di inflazione Tasso di crescita dell’offerta nominale di moneta Questa variabile varia velocemente e ampiamente, perciò al fine di mantenere inalterata l’offerta reale i prezzi e i salari nominali devono variare ampiamente - Tasso di crescita della domanda reale di moneta Questa variabile cambia molto lentamente secondo la teoria quantitativa Equazione di Fisher Applicazione del principio di neutralità: tasso di interesse nominale = tasso di interesse reale + tasso di inflazione Quando il tasso di inflazione aumenta, il tasso di interesse nominale aumenta nella stessa proporzione (nel lungo periodo), mentre il tasso di interesse reale non varia di molto . Relazione positiva tra tasso di interesse nominale e tasso di inflazione attesa: variano di pari passo. Se la BC aumenta l’offerta di moneta, crescono sia l’inflazione aumenta che il tasso di interesse nominale. valori % annui Il tasso di interesse nominale e il tasso di inflazione 15 12 10 tasso di interesse nominale 6 3 Inflazione 0 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 Illusione monetaria e costi dell’inflazione Il benessere dei soggetti economici dipende dalle variabili reali e non da quelle monetarie L’illusione monetaria fa percepire l’opposto Costi il “consumo delle suole” costi di menu variabilità dei prezzi relativi drenaggio fiscale confusione e inconvenienti ridistribuzione della ricchezza perdita di competitività Costi del “consumo delle suole” Questo tipo di costi fa riferimento a tutte le risorse sprecate nel tentativo da parte degli individui di ridurre la quantità di moneta tenuta in forma liquida, il cui valore reale si ridurrebbe a causa della tassa da inflazione. Costi di Menu I costi di menu sono i all’aggiustamento dei prezzi. costi relativi Durante i periodi di inflazione è necessario aggiornare continuamente i listini. Anche in questo caso risorse scarse vengono sottratte alle attività produttive. Variabilità dei prezzi relativi L’inflazione distorce i prezzi relativi Le decisioni dei consumatori e delle imprese sono distorte, e l’allocazione delle risorse non è più efficiente. Distorsione fiscale Tassazione dei guadagni in conto capitale: non tiene conto dell’inflazione l’inflazione fa sì che questi vengano tassati più pesantemente e scoraggia il risparmio. Imposizione fiscale anche sul reddito da interesse, cioè sul tasso di interesse nominale generato in parte da adeguamenti al più elevato livello dei prezzi. tasso di interesse nominale = tasso di interesse reale + tasso inflazione L’inflazione ha effetti negativi sulla crescita dell’economia nel lungo periodo perché disincentiva il risparmio. Perché l’inflazione fa aumentare il carico fiscale e riduce l’incentivo al risparmio Economia 1 Economia 2 (prezzi stabili) (inflazione) 4% 4% Tasso di inflazione 0 8 Tasso di interesse nominale (tasso di interesse reale + tasso inflazione) 4 12 Tassa del 25% sul tasso di interesse nominale 1 3 Tasso di interesse nominale al netto delle tasse Tasso di interesse reale al netto delle tasse 3 9 3 1 Tasso di interesse reale Confusione e Inconvenienti Quando la BC aumenta l’offerta di moneta e crea inflazione diminuisce il valore dell’unità di conto. A causa dell’inflazione lo stesso ammontare di euro ha valore reale diverso in diversi periodi di tempo. Quindi quando i prezzi crescono rapidamente diventa più difficile confrontare i redditi, i profitti e i costi nel tempo. Ridistribuzione arbitraria della ricchezza L’inflazione inattesa ridistribuisce la ricchezza tra gli individui in modo arbitrario, a prescindere dai loro meriti o dalle loro necessità. Questo avviene perché molti prestiti (ma anche stipendi, salari) sono definiti in termini nominali e c’è incertezza sulle fluttuazioni dei prezzi nel tempo. La distorsione fiscale è causata dall’aumento del prelievo fiscale reale quando l’inflazione – che aumenta i redditi nominali - sposta i soggetti in classi di reddito associate ad aliquote medie superiori Concetti chiave / 1 Il livello generale dei prezzi si aggiusta per portare in equilibrio la quantità di moneta domandata e offerta. La causa principale dell’inflazione nel lungo periodo è la crescita della quantità di moneta. Quando la BC aumenta l’offerta di moneta il livello dei prezzi aumenta. Una crescita persistente dell’offerta di moneta porta a inflazione continua. Il principio della neutralità della moneta afferma che variazioni della quantità di moneta influenzano le variabili nominali ma non le variabili reali. Concetti chiave / 2 Se il governo finanzia la spesa pubblica stampando moneta questo dà luogo alla tassa da inflazione. Secondo l’effetto Fisher quando il tasso di inflazione aumenta il tasso di interesse nominale aumenta della stessa quantità, mentre il tasso di interesse reale non varia. L’inflazione riduce il potere d’acquisto solo se non vengono adeguati i redditi in termini nominali. Concetti chiave / 3 Sono stati individuati sei tipi di costi generati dall’inflazione: il “consumo delle suole” costi di menu variabilità dei prezzi relativi drenaggio fiscale confusione e inconvenienti ridistribuzione della ricchezza