Leonardo Da Vinci
La vita…
1452 - Il 15 Aprile nasce ad Anchiano, presso Vinci, figlio naturale del
notaio Ser Piero e di donna Caterina 1457 - A 5 anni va ad abitare a Vinci,
nella casa del padre che nel frattempo si era sposato con Albiera Amadori
1460 - Si trasferisce con il padre a Firenze 1469 - Entra come apprendista
nella bottega d’arte di Andrea del Verrocchio 1482 - Si trasferisce a
Milano, alla corte di Ludovico il Moro presentandosi come ingegnere,
architetto, scultore pittore ed anche musico, incarico con il quale viene
assunto. In questo primo periodo milanese lavora soprattutto come pittore
dipingendo il ritratto di Cecilia Galerani "Dama con l’Ermellino" e la prima
versione della "Vergine delle rocce" 1495 - Inizia a dipingere la sua opera
più famosa " Ultima cena" in S. Maria delle Grazie. L’opera verrà
terminata nel 1498 1499 - Caduto il duca Ludovico il Moro, sotto
l’incalzare delle armate francesi di Luigi XII, Leonardo lascia Milano ed
inizia il suo pellegrinare passando da Mantova, Venezia , poi in Friuli 1500
- Torna per un breve periodo a Firenze
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La vita di Leonardo...
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1502 - E’ al servizio di Cesare Borgia 1504 - E’ a Firenze dove inizia a
dipingere la Gioconda 1506 - Alterna brevi soggiorni a Milano ed a
Firenze 1508 - Ritorna per un altro lungo periodo a Milano dove
riprende gli studi di anatomia, urbanistica, ottica ed ingegneria
idraulica. 1513 - Restaurato a Milano il governo degli Sforza,
Leonardo si trasferisce a Roma, presso il nuovo Pontefice Giuliano dei
Medici 1516 - Accogliendo l’invito del Re di Francia, Francesco I,
Leonardo si trasferisce al Castello di Cloux, presso Amboise, dove
ricopre l’incarico di "primo pittore ed ingegnere del Re"- 1519 - Muore
il 2 maggio nella residenza di Cloux, viene sepolto nella chiesa di S.
Valentino presso Amboise. Con testamento, datato 23 aprile dello
stesso anno, Leonardo lascia tutti i suoi manoscritti, disegni e
strumenti vari al caro e prediletto allievo Francesco Melzi ed i dipinti
(fra cui la Gioconda, il S. Gerolamo, e la S. Anna) che si trovavano
ancora nel suo studio, all’altro discepolo, Salai. A partire dal 1570,
dopo la morte del Melzi, inizia la dispersione dell’eredità di Leonardo.
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Le invenzioni… “La barca”di Leonardo da
Vinci.
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Un problema che Leonardo si pone e' quello di rendere più spedita e
facile la navigazione. Naturalmente la forma dello scafo aveva una
grande importanza e Leonardo se ne interessò. Pensò inoltre di
equipaggiare certe barche con grandi pale che, azionate cadauna da un
uomo tramite manovelle, avrebbero aumentato il ritmo e l'efficacia rispetto
al tradizionale remo. In questo progetto gli uomini che dovevano far forza
erano posizionati sotto il ponte della barca, da dove, tramite una cinghia (
o funi), mettevano in movimento il grande tamburo centrale che ingranava
con un sistema a ruote, con pioli e lanterna. Leonardo era consapevole
che cosi' come era disegnato il meccanismo non poteva funzionare ( le
pale avrebbero infatti girato in senso inverso una dall'altra) e che
occorreva pertanto interporre un altro meccanismo.
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Barca di Leonardo Da Vinci…
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Un’altra invenzione…”La balestra gigante”di
Leonardo da Vinci.
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In qualità di ingegnere e progettista di macchine belliche di offesa e
difesa, Leonardo non trascurò i mezzi di guerra tradizionali, come
balestre e catapulte. Questa balestra veniva presentata come un
grande strumento di guerra che, nelle intenzioni di Leonardo,
doveva servire a scagliare grandi dardi creando panico e spavento
fra i nemici. Per aumentare flessibilità e potenza, il gigantesco arco,
doveva essere realizzato a sezioni lamellari; la corda di tiro poteva
essere arretrata con un sistema meccanico e veniva fatta
successivamente scattare per percussioni o mediante leva.. Le sei
ruote di trasporto potevano essere inclinate per garantire una
maggiore stabilità di tiro.
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Balestra gigante di Leonardo da Vinci...
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Un’altra invenzione… “Il carro armato”di
Leonardo da Vinci.
Per portare panico e distruzione tra le truppe nemiche , Leonardo pensa
e disegna un carro a forma di testuggine, rinforzato con piastre
metalliche, con torretta interna di avvistamento ed armato di cannoni. Il
movimento del carro era garantito da 8 uomini che azionavano
dall’interno un sistema di ingranaggi collegato alle ruote. Dalle note che
accompagnano il disegno si deduce che Leonardo pensò di utilizzare dei
cavalli al posto degli uomini, ma la possibilità che gli animali si
imbizzarrissero in uno spazio così ristretto e rumoroso dovette ben presto
dissuaderlo. La direzione del fuoco poteva essere decisa dagli uomini
posti nella parte alta del carro, da dove, attraverso delle strette fessure,
potevano vedere il campo di battaglia.
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Carro Armato di Leonardo da Vinci...
Museo Nazionale di Leonardo da Vinci...
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Leonardo, mentre intuiva la difficoltà di realizzare il grande sogno di
poter volare con macchine volanti a propulsione umana, si orientava
verso il volo librato. Nell'aliante da lui concepito la posizione del
volatore è studiata in modo che egli si possa bilanciare mediante
opportuni movimenti della parte inferiore del corpo. Le ali, che imitano
quelle dei pipistrelli e dei volatili di grandi dimensioni, appaiono fisse
nella parte più interna (quella vicino alla persona), e mobili in quella
esterna . Questa parte può infatti essere piegata attraverso un cavo di
comando azionato dal volatore per mezzo di maniglie. Leonardo era
giunto a tale soluzione studiando la struttura alare degli uccelli e
osservando che la parte interna delle loro ali si muoveva più
lentamente di quella esterna e che perciò serviva più a sostenere che
a spingere in avanti.
Un’altra invenzione…”il paracadute”di
Leonardo da Vinci.
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Leonardo annoto' che con una tenda di
lino a forma piramidale, la cui base
fosse tenuta rigidamente aperta e
fosse larga 12 braccia (circa 7 metri) e
profonda altrettanto "ognuno si potrà
gettare da qualsiasi altezza senza
alcun rischio".
Il paracadute di Leonardo da Vinci...