IL COMUNICATORE D’ IMPRESA IN ITALIA Problemi e prospettive di un gruppo professionale Lo scenario Cambiamenti sociali e di mercato Innovazione organizzativa Comunicazione integrata Nuove figure professionali • internazionalizzazione • economia della conoscenza • differenziazione dei gruppi sociali e nuovi modelli di consumo • sviluppo dell’impresa a rete • management partecipativo e meno gerarchico • importanza degli intagible • Maggiori flussi e articolazione della comunicazione • Coerenza tra comunicazione interna e comunicazione esterna • I comunicatori d’impresa: progettano e gestiscono lo scambio e la condivisione di messaggi informativi e valoriali tra le organizzazioni e il loro pubblico di riferimento (Invernizzi 2000) I comunicatori d’impresa: dove lavorano Strutture interne alle imprese (es. ufficio comunicazione, divisione marketing, …) Strutture esterne alle imprese (es. agenzie pubblicitarie, società di ricerche di mercato, agenzie di relazioni pubbliche, agenzie di stampa) continua Le agenzie in Italia Classi di imprese registrate al 31/12/2009 per Regione 9 2 15 54 Pubbliche Relazioni e Comunicazione 91 27 103 281 22 296 2.495 2.813 5 81 506 592 228 13 132 11 1 25 15 5 25 29 404 150 815 93 30 348 180 75 274 224 3.741 671 6.912 748 81 2.360 1.243 500 1.330 1.722 4.373 834 7.859 852 112 2.733 1.438 580 1.629 1.975 1 99 429 529 7 3 17 619 64 6 220 3.861 367 47 2.413 28.453 438 56 2.650 32.933 Agenzie di Stampa Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli - Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle D’Aosta Veneto Italia Fonte: elaborazione su dati Infocamere Pubblicità Totale Peso sul totale 512 136 431 1.809 612 165 549 2.144 1.9 0.5 1.7 6.5 8.5 1.8 13.3 2.5 23.9 2.6 0.3 8.3 4.4 1.8 4.9 6.0 1.6 1.3 0.2 8.0 100,0 …di cosa si occupano (dati europei) Fonte: European Communication Monitor 2012 Quali e quanti comunicatori in Italia? Specialisti nelle pubbliche relazioni, dell’immagine e simili (es. responsabile della comunicazione, responsabile delle pubbliche relazioni) Fonte: Istat 2010, media 2008 -2010 Quali e quanti comunicatori in Italia? Specialisti dei problemi del personale e dell’organizzazione del lavoro (es. responsabile comunicazione interna; responsabile risorse umane) Fonte: Istat 2010, media 2008 -2010 Quali e quanti comunicatori in Italia? Tecnici del marketing (es. addetto marketing; addetto sviluppo prodotti; product manager; assistente ricerche di mercato...) Fonte: Istat 2010, media 2008 - 2010 Quali e quanti comunicatori in Italia? Tecnici della pubblicità e delle pubbliche relazioni (es. addetto alle relazioni pubbliche; tecnico pubblicitario) Fonte: Istat 2010, media 2008 - 2010 Previsioni di assunzioni per sesso e titolo di studio (v. %) Specialisti nelle pubbliche relazioni, dell’immagine e simili Specialisti di problemi del personale e dell’organizzazion e del lavoro Tecnici del marketing Tecnici della pubblicità e delle pubbliche relazioni Sesso Donne 12,0 7,9 13,7 2,9 Uomini 7,5 10,5 16,6 33,5 Non rilevante 80,5 81,6 69,7 63,6 Livello di istruzione Scuola dell’obbligo 0,0 0,0 0,0 0,0 Istruzione prof. 0,0 0,0 1,3 3,1 Diploma sec. 25,9 18,2 35,7 31,9 Titolo univ. 74,1 81,8 63,0 65,0 Totale 100 100 100 100 Previsioni di assunzioni per dimensione e esperienza (v. %) Specialisti nelle pubbliche relazioni, dell’immagine e simili Specialisti di problemi del personale e dell’organizzazion e del lavoro Tecnici del marketing Tecnici della pubblicità e delle pubbliche relazioni Dimensione di impresa 1 – 9 dip. 41, 0 10,5 24,1 39,7 10 – 49 dip. 29,3 14,4 17,6 28,9 > = 50 dip. 29,7 75,1 58,3 31,4 Tipologie di esperienza Professionale 46,6 36,6 27,9 31,9 Nello stesso settore 33,1 34,6 42,1 27,9 Generica 7,9 23,0 10,8 27,1 Non richiesta 12,4 6,4 19,2 13,0 Totale 100 100 100 100 Il percorso di ricerca Problema e ipotesi • Domanda di ricerca: quali forme di distinzione e riconoscimento della comunicazione d’impresa? • Quadro interpretativo: la prospettiva prasseologica di Pierre Bourdieu (2001; 1994) • Ipotesi: processo di costruzione del campo della comunicazione d’impresa in termini di professionalizzazione I livelli di analisi 1. Le pratiche professionali come risposte specifiche che emergono dal confronto tra habitus e campo 2. Le strategie collettive di riconoscimento della comunicazione d’impresa come campo relativamente autonomo 1. Le pratiche - - - - - o - Unità di analisi: 8 professionisti della corporate communication di una multinazionale dell’energia; 3 professionisti che operano in un’agenzia di comunicazione web napoletana; 2 professionisti di un’agenzia di relazioni pubbliche romana 5 professionisti che svolgono attività di consulenza in proprio Dimensioni indagate: base cognitiva (conoscenze e competenze impiegate nel lavoro); autonomia professionale (le relazioni professionali) ethos professionale (finalità e parametri etici di rifermento) Strategia di ricerca: Interviste non direttive 2. Le strategie collettive - - o - Unità di analisi: Associazioni di rappresentanza della comunicazione d’impresa Dimensioni indagate: Le forme di auto-organizzazione La deontologia professionale I rapporti tra associazioni e imprese Il rapporto con lo Stato Strategia di ricerca: Interviste non direttive ai rappresentanti delle associazioni Analisi documentale degli statuti, dei codici deontologici e dei piani organizzativi delle associazioni professionali La comunicazione d’impresa come campo professionale: i risultati Forme di autoorganizzazione Rapporto con l’impresa Comunicazione d’impresa Deontologia Rapporto con lo Stato Programmi di formazione Tipologie di competenze La formazione • Multidisciplinare e trasversale • Caratterizzata da un corpo di conoscenze ampio e dai confini sfumati • Aperta al dinamismo dei contesti organizzativi e tecnologici (learning on the job) Tipologie di competenze • Competenze tacite legate a disposizioni soggettive (habitus): relazionali, empatiche, creative, emozionali … • Competenze codificate nel percorso formativo: informatiche, linguistiche, redazionali, di ricerca e analisi, sociologiche, organizzative … Rapporto con l’impresa Il comunicatore nell’impresa burocraticarazionale - trasmette informazioni verso i pubblici di interesse; - gode di limitati margini di discrezionalità nella gestione di processi organizzativi standardizzati e razionalizzati - le sue condizioni di lavoro e di carriera sono definite gerarchicamente Il comunicatore nell’impresa a rete - integra le diverse strategie comunicative (integratore, Pecchenino 2009) - possiede maggiore autonomia nella gestione dei flussi comunicativi; - incorpora un orientamento al servizio, alla responsabilità e alla crescita professionale L’autonomia professionale • Management partecipativo nella grande impresa (organizational professionalism)* • Elevato capitale sociale e simbolico nel libero mercato (occupational professionalism) * *Evett J., 2003 L’associazionismo nel campo della comunicazione • Le Community: comunità di scelta e interazione individualizzata con limitate barriere all’ingresso • I Club: comunità professionali composte da membri influenti dell’élite economica e culturale (es. direttori di imprese pubbliche e private, docenti universitari...) • Le associazioni di categoria: associazioni di rappresentanza sociale e istituzionale di particolari categorie di professionisti (es. tecnici pubblicitari, professionisti delle RP...) Obiettivi e funzioni delle associazioni di categoria • Individuazione delle linee di sviluppo delle attività e definizione dei contenuti operativi • Determinazione dei contenuti deontologici delle attività professionali • Riconoscimento istituzionale delle attività professionali della comunicazione I codici deontologici Codice deontologico (regole di comportamento professionale) Per ottenere fiducia nella professione L’autoregolazione nel campo della comunicazione è integrata con la regolazione di mercato (es. assenza di tariffari minimi e nessuna limitazione di pubblicità informativa circa le caratteristiche del servizio offerto) La questione della rappresentanza professionale • Dualismo tra professioni non regolamentate (es. la comunicazione) e professioni regolamentate (Ordini) • “Unionismo professionale” delle professioni della comunicazione come movimento per il riconoscimento istituzionale (ICI, Interassociazione Comunicazione d’impresa) • Difficoltà delle nuove strategie collettive di riconoscimento (interessi associativi variabili e contestualizzati; eterogeneità della base sociale di riferimento) • Regolazione professionale internazionale e definizione delle politiche a livello europeo