Architettura Calcolatore - Dipartimento di Ingegneria Informatica

annuncio pubblicitario
Università degli Studi di Catania
Facoltà di Ingegneria
Architettura del
Calcolatore
Prof.Ing.S.Cavalieri
1
Indice
 Evoluzione del Computer
 Il modello di Von Neumann
 Descrizione dell'Architettura da Studiare
 Circuiti di Temporizzazioni (Clock)
 Memorie RAM, ROM, Cache
 Unità centrale di processo (CPU)
 Direct Memory Access (DMA)
 Circuiti di Interrupt
 Chipset
 BIOS
 Bus di comunicazione
 Controllore di periferiche (Controller)
Prof.Ing.S.Cavalieri
 Periferiche e Memorie di Massa
2
Evoluzione: tecnologia






Sistemi Meccanici
Sistemi Meccanici/Elettrici
Sistemi Elettronici basati su Valvole
Sistemi Elettronici basati su Transistor
Sistemi Elettronici basati su Circuiti Integrati
Sistemi Elettronici basati su Microprocessori
Prof.Ing.S.Cavalieri
3
Evoluzione: tipi di calcolatori
 1950 – Mainframe locale: batch (prima), time sharing (dopo)
 1960 – Mainframe remoto: linee di telecomunicazioni.
 1970 – Mini Computers: ambienti meno restrittivi, costi accessibili,
time sharing, Unix, Linguaggio C
 1980 – Personal Computers: uso "domestico", applicativi per
compiti comuni (es.videoscrittura).
 1990 – PC connessi in Reti di Calcolatori: PC con capacità
elaborative ed interfacce ad alte prestazioni, LAN, Internet.
 2000 – Internet: reti a larga banda
 Futuro Prossimo - Griglie Computazionali
Prof.Ing.S.Cavalieri
4
Il modello di Von Neumann
CPU
MEMORIA
CENTRALE
INTERFACCIA
I/O
PERIFERICHE
Prof.Ing.S.Cavalieri
5
Architettura Studiata
Bus di controllo
DMA
Bus di indirizzi
ROM
RAM
Clock
CPU
Interrupt
BIOS
Prof.Ing.S.Cavalieri
Bus di dati
Controller
dischi,
CD-ROM,etc.
Connettori
Periferiche
I/O
Bus di I/O
6
Circuiti di Temporizzazione
(Clock)
T
tempo
 Il megahertz (MHz) è l'unità di misura della frequenza alla quale
il processore funziona;
 indica quanti milioni di oscillazioni al secondo (1 oscillazione al
secondo = 1 hertz [Hz]) sono generate dal clock.
 f=1/T Hz.
Prof.Ing.S.Cavalieri
7
Circuiti di Temporizzazione
(Clock)
 In generale il clock é prodotto da un apposito circuito
integrato, la cui oscillazione é controllata da un
cristallo di quarzo.
 Il cristallo di quarzo garantisce una elevata stabilita nel
tempo e con il variare della temperatura ed una grande
precisione nel valore della frequenza prodotta, quanto
meno possibile influenzato dalla temperatura e dall'
invecchiamento.
 In generale il quarzo di partenza é il 14.318 MHz
Scelta legata alla diffusione e economicità
Prof.Ing.S.Cavalieri
8
Circuiti di Temporizzazione
(Clock)
Prof.Ing.S.Cavalieri
9
Circuiti di Temporizzazione
(Clock)
 Partendo dal quarzo a 14.318MHz, vengono generate
frequenze più elevate (50, 60, 66, 100MHz).
 Ogni area del PC che contiene un processore o un
microcontrollore, necessita di un clock, che puó essere
generato in loco o dipendere dal clock principale.
 Giá a partire dalle architetture basate sulla CPU 80486,
é diventato comune avere per il processore un clock piú
elevato di quello generale del sistema.
Prof.Ing.S.Cavalieri
10
Memorie Interne
RAM, ROM e Cache
 Misura della Memoria
 Classificazione della Memoria:
Interna ed Esterna
 Memoria Interna: Caratteristiche Generali
 RAM Statica
 RAM Dinamica
 ROM, PROM, EPROM, EEPROM, Flash
Memory
 Memoria Cache
Prof.Ing.S.Cavalieri
11
Misura della Memoria
Informazione di base = bit
Raggruppamenti utilizzati:
1 byte = 8 bit
1 word = N byte
Multipli (bit/byte)
K (Kilo) = 210 (=1024) circa 103
M (Mega) = 220 (=1024*1024=1.048.576) circa 106
G (Giga) = 230 circa 109
T (Tera) = 240 circa 1012
P (Peta) = 250 circa 1015
Prof.Ing.S.Cavalieri
12
Alcuni Valori da Ricordare
24 = 16
28 = 256
216 = 65536 = 64
Prof.Ing.S.Cavalieri
K (65536/1024)
13
Memoria Interna o Centrale
 memorizza programmi e dati su cui lavora la CPU a
cui è collegata tramite il bus principale:
si accede al singolo bit/byte/word
tempi di accesso bassi (<70 ns);
dimensioni tipiche sono 256Mbytes/512Mbytes
realizzata con circuiti elettronici
Prof.Ing.S.Cavalieri
14
Memoria Esterna o di Massa
 memorizza dati e programmi sotto forma di file. Per
l’elaborazione, si devono trasferire programmi e dati
in memoria centrale:
Si accede a blocchi (cluster/settori)
Non è possible leggere/scrivere singoli bit/byte
tempi di accesso elevati (msec)
capacità elevate (decine/centinaia di Gbytes)
Può essere:
Memoria di Massa on-line, normalmente
realizzata con dischi magnetici fissi
Memoria di Massa off-line, normalmente
realizzata con supporti
Prof.Ing.S.Cavalieri (magnetici/ottici/elettronici) rimovibili
15
Memoria Interna:
Caratteristiche Generali
1 bit
bus degli indirizzi
n fili
0
1
2
bus dei dati
bus di controllo
read/write (strobe)
Prof.Ing.S.Cavalieri
m-1
16
Memoria Interna:
Caratteristiche Generali
 Indirizzi e valori: Con n bit di indirizzo si
possono selezionare 2n caselle (m=2n).
 Strobe: sono segnali generalmente impulsivi che
vengono inviati dopo il posizionamento dell’indirizzo per
discriminare tra operazione di letture e scrittura
Prof.Ing.S.Cavalieri
17
Memoria Interna:
Caratteristiche Generali
 Tempi di servizio: accesso, ciclo (misurati in clock).
 Accesso. E' il tempo necessario affinché la memoria ponga in
uscita il valore richiesto (o possa registrare il valore in ingresso),
dopo aver posizionato l'indirizzo e lo strobe.
 Ciclo. E' il tempo minimo che deve intercorrere tra due
posizionamenti validi dell’indirizzo e dello strobe.
 Modificabilità: Memoria a Sola Lettura/Riscrivibile.
 Qualsiasi memoria deve essere scritta almeno una volta.
 Le memorie che non possono essere riscritte si dicono a sola
lettura;
 altrimenti sono riscrivibili.
Prof.Ing.S.Cavalieri
18
Memoria Interna:
Caratteristiche Generali
 Persistenza: permanenti/volatili. Sono permanenti le
memorie che mantengono i dati senza bisogno di
alimentazione elettrica; altrimenti si dicono volatili.
 Accessibilità: casuale /sequenziale. Se non esiste alcun
vincolo sulla sequenza degli indirizzamenti effettuati, si
parla di memoria ad accesso casuale; quando invece il
successivo indirizzo è l’attuale incrementato di uno si
parla di memorie ad accesso sequenziale.
Prof.Ing.S.Cavalieri
19
Memoria Interna:
Caratteristiche Generali
1 bit
bus degli indirizzi
n fili
bus di controllo
read/write
bus dei dati
Prof.Ing.S.Cavalieri
20
Memoria Interna:
Caratteristiche Generali
 Possiamo identificare diversi livelli funzionali di
memoria:
Random Access Memory (RAM)
Read Only Memory (ROM)
Memoria Cache
Prof.Ing.S.Cavalieri
21
RAM - Random Access Memory
 Il termine RAM deriva da Random Access Memory
 Memoria Volatile
o La mancanza di tensione provoca la perdita di tutte le
informazioni contenute.
o In presenza di tensione, ciascuna informazione memorizzata
rimane fino alla successiva scrittura.
 Memoria ad accesso casuale
 Attualmente assumono valori tipici di centinaia/migliaia
di MBytes.
Prof.Ing.S.Cavalieri
22
RAM - Random Access Memory
 La RAM vengono utilizzate per i seguenti scopi:
 memorizzare il Sistema Operativo (ad esempio
Windows).
 memorizzare i programmi utenti prima della loro
esecuzione.
 memorizzare i dati utenti provenienti dalle periferiche
o quelli intermedi.
 La RAM può essere realizzata in differenti modi, ma
quella più comune è:
 RAM dinamica (DRAM)
Prof.Ing.S.Cavalieri
23
RAM DINAMICHE (DRAM)
 La DRAM usa delle capacità (condensatore) interne per
memorizzare i dati.
 Le capacità perdono la loro carica dopo un certo intervallo di
tempo. Queste capacità necessitano di un costante rinfresco per
mantenere inalterata l'informazione memorizzata.
 Il risultato finale è che tra due accessi consecutivi alla memoria, una
carica elettrica viene mandata a rinfrescare la capacità del chip di
memoria affinché il dato venga mantenuto nello stato logico
corretto.
 Durante il rinfresco della memoria non è possibile accedere ad essa,
rallentando, dunque, le sue prestazioni in termini di accessi in
lettura/scrittura.
Prof.Ing.S.Cavalieri
24
RAM DINAMICHE (DRAM)
 Utilizzano un condensatore per memorizzare
1 Bit
 Necessitano di un circuito di Refresh
 Consumano poco
 Sono abbastanza veloci (da 10 a 70 ns)
 Tipi di DRAM obsolete:
 FP DRAM (fast page)
 EDRAM (DRAM Evoluta)
 EDO RAM (extended data output RAM).
Prof.Ing.S.Cavalieri
25
RAM DINAMICHE (DRAM)
 SDRAM. Quando sono apparsi i Bus
con clock a 100 MHZ, si sono affermate
le memorie dinamiche di tipo sincrono
SDRAM. La Intel ha definito le
specifiche PC100 (PC 133).
 RAM BUS (o RDRAM)  hanno un
canale da 16 bit a 800 Mhz
 Le DDR (double data rate) sono un tipo
di SDRAM che lavorano sui due fronti
del clock. Sono chiamate:
 DDR 300 (riferendosi al doppio del clock
effettivo, 150 MHz)
 PC 2400 (riferendosi alla banda 8 byte * 2 *
150 MHz) o PC 2100 (8*2*133 Mhz)
Prof.Ing.S.Cavalieri
26
RAM DINAMICHE (DRAM)
 Attualmente esistono le DDR-II
 Sono caratterizzate da più elevate velocità di clock rispetto a DDR (circa il
doppio), che a sua volta raddoppiò la velocità della SDRAM.
 La maggiore velocità è legata alla presenza di buffer di I/O con clock
doppio del bus interno rispetto quello di funzionamento di ogni cella di
memoria
 Si raddoppia il numero di bit letti ad ogni ciclo ed inviati al bus
interno
 Esempi di Chip
 DDR2-400: chip di memoria con frequenza di 100 MHz, buffer di I/O
con frequenza di 200 MHz.
 DDR2-533: frequenza di 133 MHz, buffer di I/O a 266 MHz.
 DDR2-667: frequenza di 166 MHz, buffer di I/O a 333 MHz.
 DDR2-800: frequenza di 200 MHz, buffer di I/O a 400 MHz.
 DDR2-1066: frequenza di 266 MHz, buffer di I/O a 533 MHz.
Prof.Ing.S.Cavalieri
27
RAM DINAMICHE (DRAM)
Sono montate su moduli (schedine):
 SIMM (30 pin) single in line module; hanno una
doppia fila di contatti ma connessi a coppie, quindi è
come se avessero la metà dei contatti attivi; ogni
modulo ha parallelismo 1 byte (un 486 usa 4
banchi)
 SIMM (72 PIN); i pin sono sempre organizzati a
coppie; ogni modulo supporta 4 byte (il 486 usa un
solo banco); montano le EDO RAM
 DIMM (168 PIN) Dual Inline Memory Module;
tutti i pin sono indipendenti; gestisce 8 byte (un P6
usa un banco); Montano le SDRAM
 DIMM (184 PIN); montano le DDR; sono uguali
come geometria alle DIMM 168 PIN, ma si
differenziano per il fatto di avere una sola tacca
 DIMM con dissipatore per RDRAM
Prof.Ing.S.Cavalieri
28
RAM DINAMICHE (DRAM)
 DIMM per DDR2. I moduli di memoria DDR2 hanno 240 Pin, e sono quindi
incompatibili con quelli DDR che hanno 184 pin.
 PC2-3200: modulo di memoria con frequenza di clock di 200 MHz, transfer
rate di 400 MT/s, chip DDR2-400, e 3,200 GB/s per canale.
 PC2-4200: modulo di memoria con frequenza di clock di 266 MHz, transfer
rate di 533 MT/s, chip DDR2-533, e 4,267 GB/s per canale.
 PC2-5300: modulo di memoria con frequenza di clock di 333 MHz, transfer
rate di 667 MT/s, chip DDR2-667, e 5,333 GB/s per canale.
 PC2-6400: modulo di memoria con frequenza di clock di 400 MHz, transfer
rate di 800 MT/s, chip DDR2-800, e 6,400 GB/s per canale.
 PC2-8500: modulo di memoria con frequenza di clock di 533 MHz, transfer
rate di 1066 MT/s, chip DDR2-1066, e 8,533 GB/s per canale.
Prof.Ing.S.Cavalieri
29
Parametri Prestazionali
 Esistono alcuni parametri di funzionamento, tipicamente raccolti
sotto il nome di timings
 Alcune volte è possibile intervenire manualmente a variare i
timings, così da ottenere prestazioni superiori
 Tra i vari timings:
 CAS (Column Address Strobe) Latency (CL): indica il
numero di periodi di clock richiesti dalla memoria per
processare una richiesta.
A valori inferiori della latenza corrispondono prestazioni
superiori.
Prof.Ing.S.Cavalieri
30
Soluzioni Innovative per
Incrementare le Prestazioni
 Velocità dei processori sempre più elevata, crea dei colli di
bottiglia sull’accesso in memoria
 Da un pò di anni è stata sviluppata la tecnologia dual-channel
 La quantità di dati traferibile dalla CPU alla RAM viene
duplicata, utilizzando due bus di dati a 64 bits
 Sia Intel sia AMD la usano, con differenti implementazioni
 Gli slot di memoria sulla scheda madre si riconoscono perchè
colorati
Prof.Ing.S.Cavalieri
31
ROM - Read Only Memory
 Il termine ROM significa Read Only Memory.
 Indicava originariamente il fatto che l'unico tipo di accesso in
queste memorie è la lettura (ovviamente la prima scrittura deve
essere possibile).
 L’attuale ROM è:
 Memoria Permanente
o Nella ROM l'informazione in essa contenuta rimane anche
quando manca la corrente.
o Nella ROM l'informazione rimane fino alla successiva
scrittura.
 Memoria ad accesso casuale
Prof.Ing.S.Cavalieri
32
ROM - Read Only Memory
 Le ROM vengono in genere utilizzate per memorizzare
programmi e dati di configurazione essenziali per il
funzionamento del computer che devono essere
memorizzati anche quando il computer è spento.
 Bios
 Esistono differenti tipi di ROM:
ROM non programmabili
PROM. ROM Programmabili
EPROM. Erasable Programmable ROM
EEPROM. Electrical Erasable Programmable ROM
Flash Memory
Prof.Ing.S.Cavalieri
33
ROM - Read Only Memory
 ROM: sono delle reti combinatorie già predisposte in
fabbrica (tramite il processo di mascheratura). Hanno
alte capacità bassi costi.
 PROM: sono delle reti combinatorie programmabili
con un dispositivo da laboratorio. Molto utili per
prototipi, possono essere programmate una sola volta.
 EPROM: sono programmabili con un dispositivo da
laboratorio. Hanno una finestra di quarzo tramite cui
è possibile esporre il chip ai raggi U.V. e “cancellare
“ il contenuto.
Prof.Ing.S.Cavalieri
34
ROM - Read Only Memory
 EEPROM: come le EPROM, ma cancellabili con
particolari cicli di segnalazione senza togliere dalla
piastra il chip. I tempi di cancellazione sono di norma
molto più lunghi di quelli di lettura.
 Flash Memory: come le EPROM, ma la scrittura
avviene per blocchi e non per byte, molto
velocemente.
 Non può essere usata come la RAM per via
della scrittura a blocchi
 Si chiama flash perché il microchip è
organizzato in sezioni di celle cancellabili in un
colpo solo (flash).
Prof.Ing.S.Cavalieri
35
Memoria Cache
 La memoria cache è generalmente gestita direttamente dalla CPU
tramite bus privati.
 Lo scopo della memoria cache è quello di reperire informazioni
utilizzate recentemente senza doverle nuovamente prelevare dalla
RAM.
 L'utilizzo della memoria cache rispetto la RAM è più vantaggioso
perché:
 il bus di indirizzi e dati è locale e non deve essere utilizzato
quello comune, che potrebbe essere occupato da altri dispositivi
(ad esempio DMA), ritardando l'accesso alla RAM
 il tempo di accesso alla cache per lettura/scrittura è molto più
basso di quello della RAM (generalmente il tempo di accesso
medio alla RAM è 50-70ns, mentre si può arrivare a valori
inferiori a 10ns per accedere alla memoria cache).
Prof.Ing.S.Cavalieri
36
Memoria Cache
 L'uso della memoria cache prevede, però, opportuni accorgimenti
dovuti al fatto che la dimensione di una cache è notevolmente
inferiore a quella di una RAM
 la dimensione tipica della RAM è di centinaia di MBytes,
mentre la cache ha dimensioni dell'ordine di alcune centinaia di
KBytes.
 è impensabile poter memorizzare nella cache tutti i dati letti dalla
RAM, ma sarà necessario sovrascrivere alcuni dati contenuti nella
cache, per far spazio a nuovi dati da memorizzare.
Prof.Ing.S.Cavalieri
37
Memoria Cache
 In particolare, si adotta la politica di sovrascrivere i dati più vecchi,
ossia quelli non utilizzati da più tempo.
 La gestione della cache, può essere formalizzata nella seguente
maniera:
 la CPU necessita di un particolare dato
 la CPU ricerca il dato nella cache
 se lo trova, lo legge e lo utilizza
 se non lo trova, lo reperisce nella RAM e lo trasferisce nella
cache nella locazione più "vecchia", ossia da più tempo non
utilizzata.
Prof.Ing.S.Cavalieri
38
Memoria Cache
 Attualmente le memorie cache hanno dimensioni medie di
256Kbyte, con picchi di 512Kbyte fino ad arrivare a valori
di alcuni Mbytes.
 Potrebbe sembrare che quanto più grande è la cache, tanto
più conveniente sia per le prestazioni della CPU.
 Questa affermazione è vera relativamente, in quanto,
aumentando la cache oltre certi limiti, il rapporto
prezzo/prestazioni diventa non conveniente.
Prof.Ing.S.Cavalieri
39
Memoria Cache
 Per aumentare ulteriormente le prestazioni, si può:
 Frammentare la cache
 Trasferire una parte della cache all'interno della CPU
 Esistono, dunque, Cache Multi-livello:
 L1, di dimensioni minori (8KB...64KB): è in genere contenuta
all'interno del Core del processore e opera alla frequenza di clock CPU;
 L2 (nelle CPU correnti compresa tra 128KB e 1MB): a seconda del tipo
di architettura è posta o all'interno del Core del processore oppure sulla
motherboard; opera a frequenze differenti a seconda del tipo di
architettura, variabili tra la frequenza di bus e quella di clock.
 L3: generalmente è un'estensione della L2 (2 MB nel Pentium IV Extreme
Edition 3.2 GHz)
 Il processore cerca prima nella cache interna L1 e poi in
quelle esterne L2, L3.
Prof.Ing.S.Cavalieri
40
Memorie STATICHE
 Generalmente le memorie cache sono realizzate da
memorie statiche
 La memoria statica è la memoria più veloce disponibile
attualmente
 Sono caratterizzate da tempi di accesso dell'ordine delle
decine di nanosecondi (da 6 ns a 25 ns).
 Sono costose e possono memorizzare solo 1/4 dei dati
rispetto le memorie dinamiche (DRAM).
 A differenza delle DRAM, non occorre il rinfresco
periodico.
Prof.Ing.S.Cavalieri
41
Memorie STATICHE
 Utilizzano per ogni bit un flip
flop.
 Il singolo bit occupa molto
spazio (8 transistors).
 Consuma molta energia.
 E’ molto veloce (< 10 ns).
 Ha un elevato costo per bit.
Prof.Ing.S.Cavalieri
42
CPU
 Principi di Base
 Blocchi Fondamentali: Memoria Cache, Registri,
ALU, Istruction Decoder and Control
 Esempio di Funzionamento
 Tecnologie di fabbricazione dei microprocessori: la
microelettronica
 Tecnologie di fabbricazione dei microprocessori: la
meccanica
 Road map dei microprocessori
 Indicatori di prestazione
Prof.Ing.S.Cavalieri
43
CPU-Principi di Base
 STRUTTURA DELLA ISTRUZIONE MACCHINA:
 Si tratta di una stringa binaria che identifica il codice della operazione da
eseguire e le modalità per indirizzare gli operandi
 Opcode o codici operativi
 Un programma scritto in Opcode è assai difficile, si utilizza l’Assembly
 ESECUZIONE DI UNA ISTRUZIONE MACCHINA:
 l’esecuzione di un’istruzione avviene con una sequenza di
microistruzioni a livello circuitale associate all'istruzione
 FASI CPU:
 Ricerca (Fetch) e Esecuzione (Execute)
Prof.Ing.S.Cavalieri
44
CPU-Memoria Cache
 La memoria, a rigore, non dovrebbe far parte dell'unità
centrale ma attualmente una tendenza che si va
consolidando e quella di fornire CPU che presentino al
loro interno banchi di memoria allo scopo di reperire
velocemente informazioni, senza dover accedere alla
memoria centrale.
 Cache di Primo Livello L1 (alcune volte anche la L2)
Prof.Ing.S.Cavalieri
45
CPU-Registri Interni
 Di numero e di caratteristica molto differenziate, i registri
interni di lavoro permettono all'unità centrale lo
spostamento, la manipolazione ed il deposito temporaneo
dei dati senza dover ricorrere alla memoria esterna.
 I tipi di registri, le modalità di interconnessione e di
comunicazione fra i vari registi sono una caratteristica del
processore
 Possiamo tuttavia individuare un set di registri essenziali
per il funzionamento di un qualunque processore, e che,
dunque, possono essere ritrovati in una qualunque
architettura.
Prof.Ing.S.Cavalieri
46
CPU-Registri Interni

Memory Address Register (MAR). E' il registro specializzato per
indirizzare la memoria. Durante l'esecuzione di un programma il
MAR contiene l'indirizzo della locazione di memoria centrale (esterna
alla CPU) alla quale si vuole accedere in quell'istante.

Program Counter (PC). E' il registro specializzato per contenere
l'indirizzo dell'istruzione che deve essere eseguita.

Memory Data Register (MDR). E' il registro da cui transitano tutti i
dati scambiati con la memoria esterna prima di venire smistati, in
base al loro significato, presso gli altri registri interni.

Instruction Register (IR). E' il registro che contiene la parte codice
operativo di un'istruzione, vale a dire quella sequenza di bit che
opportunamente decodificati determineranno le azioni che la CPU
deve eseguire.
Prof.Ing.S.Cavalieri
47
CPU-Registri Interni
 Accumulatore. E' il principale registro di calcolo
dell'unità centrale: contiene sempre uno degli operandi e
il risultato dell'operazione

Pointer Registers (PRs). Sono registi specializzati per contenere
indirizzi, solitamente di quei sotto programmi ricorrenti con
particolare frequenza. Alcuni di essi possono venire specializzati a
funzioni particolari.
 Uno di essi è lo stack pointer, che indirizza la zona di RAM in
cui è stato costruito lo stack. Lo stack e' definita come una
porzione di memoria gestita secondo una politica LIFO (Last In
First Out).

Risulta estremamente comodo per il salvataggio del
program counter in caso di interruzione (interrupt) o
Prof.Ing.S.Cavalieri
48
subroutine;
CPU-Registri Interni

Status Register. Con registro di stato si intende un registro il cui
contenuto è costituito da un insieme di flag aventi un significato
individuale, anche se può essere manovrato ed elaborato in parallelo.
Il significato dei vari flags costituenti il registro può differire a
seconda del microprocessore, ma avremo sempre alcuni flags
fondamentali:
 CARRY. Viene manipolato dalle operazioni aritmetiche; viene
settato o resettato nel corso di un'istruzione di somma se si è
avuto o no un riporto.
 OVERFLOW. Risente anch'esso dell'esito delle operazioni
aritmetiche; viene settato a uno se nel corso di una somma o
sottrazione si è avuto un trabocco della capacità dei registi.
Prof.Ing.S.Cavalieri
49
CPU-Unità Aritmetico Logica
ALU




Operazioni Aritmetiche: Somma in Complemento a 2
Operazioni Logiche: AND, OR e NOT
Operazioni sui Bit: Shift e Rotazione
Dati in Ingresso: il Contenuto dell'Accumulatore (sempre) e dei
registri interni della CPU (operandi residenti in memoria centrale
vengono trasferiti su registri temporanei)
 Risultato dell'Operazione: Accumulatore
 Uscite Collaterali: è fondamentale registrare alcune condizioni di
fine esecuzione delle operazioni di ALU al fine di determinare se
procedere con la successiva istruzione in memoria o con un’altra
opportunamente specificata.
 risultato zero, negativo, riporto, overflow ……
 registro di stato
Prof.Ing.S.Cavalieri
50
CPU-Instruction Decoder and
Control

E' il cuore del processore

Riceve come dato in ingresso il codice operativo dell'istruzione
presente nell'instruction register (IR).

Questo codice può essere pensato come l'indirizzo di partenza di un
microprogramma interno che agisce a livello circuitale minimo
componendo insieme, in modo opportuno, gruppi di
microistruzioni.

Queste ultime consistono in definitiva nell'emissione di una serie di
segnali e stati logici di controllo che servono:



a predisporre la ALU a compiere una particolare funzione aritmetico
logica
a smistare attraverso i bus interni i contenuti dei registri interessati
a svolgere i necessari test e gli eventuali scambi di dati con l'esterno.
Prof.Ing.S.Cavalieri
51
CPU-Instruction Decoder and
Control

Esempio di Microprogramma associato all'istruzione di Somma del
contenuto dell'accumulatore con il contenuto del MDR.

Questa operazione può essere scomposta in sette passi elementari:
1. Trasferimento del contenuto dell'accumulatore sul bus dati
interno alla CPU.
2. Trasferimento del contenuto del bus dati nella ALU.
3. Trasferimento del contenuto del MDR sul bus dati interno alla
CPU.
4. Trasferimento del contenuto del bus dati nella ALU.
5. Attivazione della logica di somma.
6. Trasferimento del contenuto della ALU (risultato della somma)
sul bus dati.
7. Trasferimento del contenuto della data bus nell'accumulatore
(che conterrà il risultato della somma).
Prof.Ing.S.Cavalieri
52
CPU - Fasi di Fetch e Execute

In qualunque processore l'esecuzione di una generica istruzione
avviene in due fasi differenti:
 la fase di ricerca (FETCH): consiste nel prelievo dalla memoria
centrale dell'istruzione
 la fase di esecuzione (EXECUTE), caratterizzata dalla decodifica
dell'istruzione e dall'attivazione del microprogramma ad essa
associato.
Prof.Ing.S.Cavalieri
53
CPU - Fasi di Fetch e Execute

Esempio: Supponiamo che l'istruzione sia di somma fra il contenuto
dell'accumulatore e il contenuto di una cella di memoria il cui
indirizzo sia dato direttamente dalla parte operando dall'istruzione
stessa.

Supponiamo cioè che la cella di memoria contenente l'istruzione da
eseguire sia strutturata come segue:
codice istruzione
Prof.Ing.S.Cavalieri
indirizzo RAM del secondo operando
54
CPU - Fasi di Fetch e Execute

Fase di ricerca (FETCH):
1.
Il contenuto del Program Counter (PC) è relativo all’indirizzo di
memoria che contiene l’istruzione.
2.
Il contenuto del Program Counter è inviato al MAR (Memory
Address Register) per operare il prelevamento dell'istruzione
all'indirizzo di memoria contenuto nel MAR.
3.
Il dato prelevato dalla memoria è riposto nel MDR (Memory
Data Register).
4.
Il contenuto del MDR, ossia l’istruzione, è messa nel Instruction
Register per essere decodificata.
5.
Il Program Counter viene incrementato per puntare all'istruzione
successiva.
Prof.Ing.S.Cavalieri
55
CPU - Fasi di Fetch e Execute


Ha inizio a questo punto la fase di esecuzione (EXECUTE):
1.
viene compreso che il secondo operando risiede in memoria
2.
la parte dell’istruzione relativa all’indirizzo del secondo
operando viene trasferita nel MAR
3.
L'effettivo operando, prelevato dalla memoria è posto nel MDR.
4.
L’operando viene presentato ad un ingresso della ALU.
5.
All'altro ingresso dell’ALU viene presentato il contenuto
dell'accumulatore.
6.
L'ALU, predisposta dall'Instruction Register ad eseguire la
somma, pone il suo risultato nell'accumulatore.
La fase di esecuzione è terminata ed il processore prosegue con la
fase di ricerca dell'istruzione successiva.
Prof.Ing.S.Cavalieri
56
Tecnologie di fabbricazione dei
microprocessori: la microelettronica
 Il Canale (0,065μ/0,09μ/0,13μ/0,18μ): indica il più
piccolo spessore di silicio nel transistor che si riesce a
trattare con procedimenti fotochimici e quindi concorre a
determinare la densità di transistor che si può ottenere
 0,065μ(micron)=65 nm (nanometri)
 L’Area Chip (140mmq-300mmq): aumentando l’area del
chip si aumentano le funzioni logiche implementabili
 Numero Transistor/Chip > Centinaia di Milioni - 1
Miliardo
Prof.Ing.S.Cavalieri
57
Tecnologie di fabbricazione dei
microprocessori: la meccanica
 Il Packaging: il contenitore in cui è incapsulato il
chip della CPU deve avere ottime caratteristiche
meccaniche e termiche; si usano ceramiche
particolari.
 La Piedinatura: l’aumento della memoria
indirizzabile, del parallelismo di trasferimento con la
memoria centrale, delle funzionalità avanzate hanno
determinato un crescente numero di punti esterni di
connessione (pin).
 Il Socket: il socket è l’elemento meccanico di
interconnessione tra il chip e la scheda madre.
 Il Raffreddamento: le sempre maggiori potenze
impegnate richiedono ventole montate su CPU e su
chassis più potenti e controlli automatici di
temperatura
Prof.Ing.S.Cavalieri
58
Tabella dei socket












Socket 5
Socket 7
SuperSocket 7
Socket 8
Slot 1
Slot A
Socket A
Socket 423/478
Socket 940
Socket T (LGA 775)
Socket M (µPGA478)
Socket P (µPGA478)
Prof.Ing.S.Cavalieri
59
Road map dei microprocessori
Socket
Canale
K6
Socket 7
K6 - II
Milioni
Transistor
Cache
L1
Cache
L2
Clock
CPU
FSB
0,35
64KB
0KB
2,33GHz
66MHz
Socket 7
0,25
64KB
0KB
3,00GHz
66MHz
K6-III
Super
Socket 7
0,25
64KB
256KB
4,50GHz
100MHz
DURON
SOCKET
A
0,18μ
25Mtr
128KB
64KB
1,2GHz
200Mhz
ATHLON
SOCKET
A
0,18μ
37Mtr
128KB
256KB
1,4GHz
266Mhz
ATHLON
XP
SOCKET
A
0,18μ
37,5Mtr
128KB
256KB
1,6GHz
266Mhz
ATHLON
MP
SOCKET
A
0,18μ
37,5Mtr
128KB
256KB
1,6GHz
266Mhz
AMD
Prof.Ing.S.Cavalieri
60
Road map dei microprocessori
Socket
Canale
Milioni
Transistor
Cache
L1
Cache
L2
Clock
CPU
FSB
CELERON
Coppermine
SOCKET
370
0,18μ
19Mtr
32KB
128KB
1,1GHz
100Mhz
CELERON
TUALATIN
SOCKET
370
0,13μ
28,5Mtr
32KB
256KB
1,2GHz
100Mhz
PENTIUM
III
Coppermine
SOCKET
370
0,18μ
28Mtr
32KB
256KB
1,1GHz
133MHz
PENTIUM
III
TUALATIN
Slot1/
SOCKET
370
0,13μ
28Mtr
32KB
256KB/
512KB
1,4GHz
133MHz
PENTIUM
IV
SOCKET
423
0,18 μ
42Mtr
8KB
256KB
2GHz
PENTIUM
IV
SOCKET
478
0,13 μ
42Mtr
8KB
512KB
2,8GHz
Pentium IV
EE
Socket 478
0,13 μ
169Mtr
8KB
512KB+
2MB (L3)
3,2GHz
INTEL
Prof.Ing.S.Cavalieri
200MHz
61
Ultime Soluzioni per
Incremento di Prestazioni
 Soluzione DUAL CORE: unione di due processori indipendenti
 Aumento di potenza di calcolo senza aumentare la frequenza di
clock
 Motivo: aumento della frequenza di clock comporta consumi più
alti e problemi di riscaldamento
 Si punta al parallelismo delle istruzioni eseguite in ogni ciclo di
clock
 Esempi in casa Intel:
 Core 2 Duo E6850 (Luglio 2007): Socket 775, 3GHz, 65nm,
L1=2x64KB, L2=4MB (la L2 è condivisa)
Prof.Ing.S.Cavalieri
62
Ultime Soluzioni per
Incremento di Prestazioni
 Soluzione QUAD CORE: unione di 4 processori indipendenti
 Esempi in casa Intel:
 Core 2 Quad Q6700 (Luglio 2007): Socket 775, 2,66GHz, 65nm,
L1=4x64KB, L2=2x4MB (la L2 è condivisa tra ogni coppia di
processori)
Prof.Ing.S.Cavalieri
63
Indicatori di prestazione
 Un Benchmark è un programma che consente di valutare
comparativamente le prestazione di due sistemi relativamente a:
 Tempo di risposta (secondi)
 Throughput (Numero di bit /secondo)
 Fotogrammi / secondo
 Alcuni programmi di Benchmark:
 Stream (misura la banda delle RAM in Mbytes/s)
 Video Giochi: 3D Mark, Mercedes Benz Truck Racing (fps)
 Applicativi: Sysmark 2000 (sec)
Prof.Ing.S.Cavalieri
64
Sottosistema di I/O
 I Bus: Bus di I/O
 Interfacce: Seriali, Parallele, USB, FireWire
 Controller
 Schede Grafiche, Audio e di Acquisizione Video
Prof.Ing.S.Cavalieri
65
Bus di I/O
 Il bus di I/O ha il compito di connettere la CPU alle periferiche di I/O
 Esistono diverse tipologie che si differenziano per: numero di bit e
larghezza di banda (bit/sec)
 Considerando l'architettura Intel, esistono i seguenti tipi di bus I/O:
 ISA. Il termine ISA significa Industry Standard Architecture. La
prima versione del bus ISA era a 8 bit, presente ad esempio negli IBM
compatibili AT. Molto più recente ed utilizzato è il bus ISA a 16 bit.
 16 bit @ 8 MHz picco 16MByte/s
 EISA. Il termine significa Extended Industry Standard Architecture.
EISA è un'evoluzione del bus ISA ed è teoricamente compatibile con
questo. E' caratterizzato da prestazioni superiori rispetto il bus ISA,
principalmente dovute alla doppia capacità del bus e all'uso di un proprio
dispositivo DMA (Direct Memory Access).
Prof.Ing.S.Cavalieri
66
Bus di I/O
 MCA. E' un bus proprietario IBM ed è derivato dal bus ISA. Il fatto di
essere proprietario implica l'incompatibilità con altri bus di I/O. E'
commercializzato in due versioni: a 16 e 32 bit. In termini pratici è
capace di trasferire circa 20 Mbit/secondo.
 PCI (Peripheral Component Interconnect). I dati vengono trasferiti in
blocchi di 32 bit (a differenza dell'ISA caratterizzato da trasferimenti a
16 bit).
 32 bit @ 33 MHz => 132 MByte/sec
 32 bit @ 66 MHz => 264 MByte/sec (bus PCI 2.1, che lavora ad
una frequenza di 66 MHz)
 AGP (Accelerated Graphic Port). Viene utilizzata esclusivamente per la
connessione a particolari schede video accelerate (ossia dotate di
processore interno che elabora informazioni visive).
Prof.Ing.S.Cavalieri
67
Interfacce
 Esistono differenti connettori che permettono il collegamento con le
periferiche esterne (mouse, tastiera, stampante, etc.).
 Generalmente tali connettori si collegano al bus di I/O. I più noti e
vecchi connettori sono:
 COM1, COM2: RS 232, 9 e 25 poli maschio.
 Porta Parallela. Sono connettori a 25 poli femmina.
Prof.Ing.S.Cavalieri
68
Interfaccia USB
 E' l'acronimo di Universal Serial Bus;
 Fino a 127 periferiche in catena.
 L'USB è stato introdotto per fornire uno standard che superasse in
prestazioni le ormai vetuste porte seriale e parallela;
 USB è quindi la soluzione ideale per le periferiche di media velocità
quali modem esterni, webcam, lettori CD-Rom esterni ecc.
 E' possibile collegare le periferiche con PC
acceso
 E'
possibile
fornire
direttamente
l'alimentazione ad alcuni tipi di periferiche.
 Due Versioni:
 USB 1.0: 12 Mbit/sec
 USB 2.0: 480 Mbit/sec
Prof.Ing.S.Cavalieri
69
Interfaccia FireWire IEEE1394
 Molti computer più recenti sono dotati di una porta per il
collegamento delle periferiche FireWire.
 Si tratta di uno standard di comunicazione ideato da Apple e
sviluppato insieme a IEEE (e quindi conosciuto anche come standard
IEEE 1394).
 Bus digitale di comunicazione che permette un
transfer rate massimo di 400 Mbit/secondo e di
collegare 64 periferiche in cascata;
 Esiste la versione IEEE 1394b a 800 Mbps
 La porta FireWire consente di collegare al
computer periferiche ad alta velocità, ad
esempio videocamere digitali, riproduttori
audio, unità Zip e altri dispositivi di
memorizzazione esterni.
Prof.Ing.S.Cavalieri
70
Controller
 Esistono particolari periferiche, quali dischi fissi, CD-ROM, nastri
magnetici (o unità di back-up), e scanner, che necessitano di
particolari circuiti di interfaccia chiamati controller (controllori).
 Il compito principale di un controllore è quello di garantire il
trasferimento dati tra il computer e la periferica, risolvendo alcuni
problemi tra cui l'adattamento di segnali elettrici, l'adattamento di
impedenza, il collegamento fisico tra il bus del computer e quello
relativo alla periferica, ecc.. Dunque il suo ruolo è essenziale al fine
di massimizzare il trasferimento dati.
cavo
 Controller IDE e SCSI
Circuiti digitali
ed analogici
Prof.Ing.S.Cavalieri
Periferica
Parte elettromeccanica
71
Schede Video Acceleratrici
 Le schede video permettono oggi di ottenere risoluzioni molto elevate ed
effetti grafici sofisticati.
 Questi miglioramenti di grafica sono apprezzati dai giocatori di videogame e
da importanti professionisti web-designer e no.
 Hanno memoria video DDR (circa 128MBytes) e un processore di immagini
Prof.Ing.S.Cavalieri
72
Schede Audio

Una serie di circuiti montati su una scheda di espansione per
computer. Le schede audio permettono di produrre e analizzare suoni
stereo di alta qualità utilizzando appositi programmi.
 Possono essere a 16 o a 24 bit a seconda delle capacità di
campionamento e di elaborazioni che i circuiti utilizzati consentono.
 Effetti dolby sorround (Creative Multi-Speaker Surround™-CMSS)
 tra le più diffuse vi è la famiglia di schede SoundBlaster.
Prof.Ing.S.Cavalieri
73
Schede di Acquisizione Video
 Elabora i dati (analogici/digitali) che arrivano da telecamere
(analogiche/digitali) e li trasforma in files in differenti formati
selezionabili dall'utente (ad esempio AVI, MPEG).
 Il processore on-board permette di realizzare effetti di montaggio
real-time.
Prof.Ing.S.Cavalieri
74
Periferiche




Stampanti
Scanner
Web Cam
Macchine Fotografiche Digitali
Prof.Ing.S.Cavalieri
75
Memorie di Massa







Floppy
Hard Disk
PenDrive
CD ROM
CD RW
DVD ROM
DVD RW
Prof.Ing.S.Cavalieri
76
….per diventare esperti dei PC !!




Metodi di I/O: Interrupt e DMA
La Scheda Madre
Il ChipSet
Il BIOS
Prof.Ing.S.Cavalieri
77
Metodi di I/O: Interrupt
 L'attività che svolge la CPU non è mai continua ma viene sempre interrotta
da particolari segnali provenienti principalmente da dispositivi esterni alla
CPU stessa.
 Tali interruzioni hanno lo scopo di comunicare alla CPU la necessità che essa
esegua particolari programmi.
 Ad esempio uno dei più comuni interrupt è relativo all'aggiornamento
dell'ora e della data interna al computer.
 La CPU riceve circa 18 volte al secondo un segnale di interruzione che
la obbliga ad eseguire il programma associato di aggiornamento dell'ora
e della data.
 In termini tecnici queste interruzioni prendono il nome di INTERRUPT.
Ogni interrupt è caratterizzato da una sua priorità al fine di poter gestire la
contesa nel caso in cui più interrupt arrivino contemporaneamente alla CPU.
Ad ogni interrupt è poi associato sempre il programma che deve essere
eseguito.
Prof.Ing.S.Cavalieri
78
Metodi di I/O: Interrupt
 All'arrivo di un interrupt, la CPU deve eseguire le seguenti funzioni:
1. deve salvare nello stack lo stato corrente del programma che
stava eseguendo fino a quel momento (lo stato è dunque
rappresentato dal contenuto di alcuni registri quali il Program
Counter)
2. deve identificare l'interrupt ed eseguire il programma di interrupt
ad esso associato
3. alla fine dell'esecuzione del programma di interrupt, deve
prelevare lo stato dallo stack e ripristinare lo stato corrente prima
che venisse l'interrupt
4. continuare l'esecuzione dallo stato appena ripristinato
Prof.Ing.S.Cavalieri
79
Metodi di I/O:
Direct Memory Access (DMA)
 Il DMA è una tecnica di gestione del bus che conduce i dati nella
memoria RAM, in base alla quale non è necessario l'intervento della
CPU per tale trasferimento, ma è un particolare dispositivo DMA che
si occupa di effettuare tale trasferimento, alleggerendo la CPU.
 Il DMA viene utilizzato quando si hanno periferiche veloci che
devono accedere alla memoria. In tal caso l'accesso potrebbe essere
rallentato dalla CPU, nel caso in cui essa non sia particolarmente
veloce o sia occupata in altri lavori.
CPU
RAM
DMA
I/O
bus
Prof.Ing.S.Cavalieri
80
La Scheda Madre
Prof.Ing.S.Cavalieri
81
Il Chip Set
Viene detto "chipset" un gruppo di circuiti integrati (in gergo
elettronico, chip) che sono direttamente saldati sulla scheda madre e
si incaricano di tutte le operazioni di normale gestione, quali:
attività sul bus: controllo e gestione del flusso di dati tra i vari
componenti
il risparmio energetico
Dato che il chipset fa da intermediario tra la CPU e tutti (o quasi) i
sottosistemi, la sua architettura influenza molto le prestazioni del
sistema.
Prof.Ing.S.Cavalieri
82
Il Chip Set
Il chipset fa parte integrante della scheda madre, e non può essere
aggiornato.
In generale, un chipset è progettato per una famiglia di processori e
per una tecnologia di RAM,
quindi supporta le frequenze di CPU, le velocità di frontside bus
(FSB) e le velocità del bus di memoria corrispondenti ai
processori e ai moduli di memoria che entrano in commercio
durante il periodo di vita del chipset.
Prof.Ing.S.Cavalieri
83
Il Chip Set
CPU
Sono due i chip:
Northbridge: scambio
dati tra CPU, RAM,
Comparto Grafico
AGP BUS
NORTH
BRIDGE
AGP
Memory Bus
SRAM
PCI Bus
SouthBridge: I/O, slot
PCI, porte
SOUTH
BRIDGE
LAN
SCSI
ISA
USB
Prof.Ing.S.Cavalieri
BIOS
84
BIOS
 Il nome BIOS significa Basic Input Output System, ossia sistema di base
per ingressi e uscite.
 Il BIOS è essenzialmente un "software", ossia un programma. Esso é
contenuto in un chip di memoria non volatile
 EEPROM o le Flash Memory
 Le funzioni svolte dal BIOS sono essenzialmente:
1. Funzione di Avvio del Computer, Boot
 Funzione di POST (Power-On Self Test)
 Beep che codificano eventuali errori o anomalie
 Caricamento drivers (es.scheda video)
 Check memoria
 Caricamento S.O. (da disco di boot)
2. Funzione di Memorizzazione di Configurazione Hardware e di
Parametri del ChipSet.
Prof.Ing.S.Cavalieri
85
BIOS
Avvio del Computer
 Quando si accende il PC, si inizializza l'alimentatore interno. Non
appena la tensione si stabilizza il chipset invia un comando di reset del
processore.
 Il comando reset richiede alla CPU di eseguire l'istruzione posta sempre
in una locazione fissa prestabilita nella ROM del BIOS e denominata
indirizzo di jump.
 La CPU esegue l'istruzione, che copia in memoria i programmi del
BIOS e inizia l'esecuzione del BIOS.
Prof.Ing.S.Cavalieri
86
BIOS
Avvio del Computer
 La prima azione eseguita dal programma di BIOS è il POST (Power-On
Self-Test):
 Il processo POST verifica e controlla la configurazione hardware
memorizzata nelle informazioni di configurazione del BIOS.
 Nel caso in cui dovesse rilevare un problema invia indicazioni
acustiche per mezzo di uno o più beep o beep code, attraverso
l'altoparlante del sistema, per indicare la natura del problema o
visualizzare un messaggio d'errore e il processo di boot si arresta.
 Se il POST non incontra problemi, il processo di boot continua.
 Il BIOS cerca il BIOS dell'adattatore video e lo attiva. Quasi tutti i
dispositivi periferici di un PC dispongono di un proprio BIOS. Le
informazioni sulla scheda video sono visualizzate sullo schermo del
monitor.
 informazioni della scheda video, BIOS della scheda video,
produttore e versione.
Prof.Ing.S.Cavalieri
87
BIOS
Avvio del Computer
 Vengono inizializzate la routine del BIOS delle periferiche presenti,
oltre la scheda video.
 Il BIOS effettua poi una serie di test nel sistema, inclusa la dimensione
della memoria rilevata.
 Un contatore progressivo visualizza nello schermo la memoria
rilevata e verificata.
 Il BIOS verifica che i dispositivi elencati nei dati di configurazione
siano presenti e funzionanti.
 viene visualizzato un messaggio che comunica che il dispositivo è
stato trovato, configurato e verificato.
 Se il BIOS supporta la tecnologia PnP (Plug and Play), qualsiasi
dispositivo PnP rilevato sarà configurato.
 vengono visualizzate sullo schermo tutte le informazioni dei
dispositivi, tuttavia scorrono in modo troppo veloce per poter
essere lette.
Prof.Ing.S.Cavalieri
88
BIOS
Avvio del Computer
 Alla fine della sequenza di test e configurazione, il BIOS visualizzerà
una schermata che riassume i dettagli del PC verificati dal BIOS, per
indicare che il sistema è pronto per l'uso.
 Il BIOS dovrà trovare il sistema operativo ed essere in grado di
accedervi, per poterlo attivare.
 I dati di configurazione memorizzati nel BIOS contengono un
parametro che indica le unità disco (floppy, hard disk o CD-ROM)
e l'ordine di accesso per il caricamento del sistema operativo.
 Se il programma di boot non viene trovato nel primo dispositivo
elencato, verrà ricercato nel dispositivo successivo e così via;
 se non si trova alcun dispositivo di boot la relativa sequenza si
arresta e viene visualizzato un messaggio di errore: "Non è
disponibile alcun dispositivo di boot".
Prof.Ing.S.Cavalieri
89
BIOS
Memorizzazione Configurazione
 Il BIOS memorizza la configurazione hardware del computer (periferiche
non plug&play) e i parametri del chipset e ne permette all’utente la modifica.
 Programma di Configurazione: tasto DEL all'avvio
 In genere ogni versione di BIOS permette di intervenire su taluni parametri
del chipset ma non su altri.
 Esempio: alla voce Chipset Features Setup (o Advanced Chipset Setup)
e possibile intervenire sui tempi di accesso alla memoria e su altri
parametri del chipset, così da migliorare anche sensibilmente le
prestazioni del computer;
 C'è il rischio di impostare alcuni parametri troppo performanti per l'hardware
installato e il sistema si bloccherà durante il funzionamento:
 basterà rientrare nel Setup del BIOS (premendo, in genere, il tasto DEL
all'avvio) e reimpostare i valori precedentemente usati.
Prof.Ing.S.Cavalieri
90
BIOS
Interfaccia Sistema Operativo
 L'hardware, cioè la parte elettronica del PC, può presentare notevoli
differenza da costruttore a costruttore o da modello a modello.
 Se il S.O. deve ad esempio recuperare un file dal disco rigido, esegue
tale lettura "chiedendo" al BIOS di leggere il file, senza occuparsene
direttamente.
 Il BIOS contiene programmi usati dal sistema operativo e software
applicativo per interagire con l'hardware.
 Visto che il BIOS è strettamente legato all’hardware, è facile
comprendere è che ogni diverso computer possiede un diverso BIOS.
 Non è possibile cioè utilizzare il BIOS del computer modello xyz nel
computer modello hkw.
Prof.Ing.S.Cavalieri
91
Produttori di BIOS
Award, AMI (America Megatrends, Inc.) e Phoenix producono i BIOS più
noti.
Come la maggior parte dei produttori, forniscono le ROM del BIOS in
licenza d'uso alle case costruttrici di schede madri, mentre il servizio di
supporto del BIOS compete generalmente a produttori delle schede.
In passato AMI era l'unico BIOS per Intel, il principale produttore di
processori e schede madri.
Attualmente, oltre l'60% delle schede madri sono Intel e adottano il BIOS
Phoenix.
Nel 1998 Phoenix ha acquistato Award e, pertanto, il BIOS Award viene
distribuito con marchio Phoenix.
Prof.Ing.S.Cavalieri
92
Scarica