Il progetto “GloPié”: Formare alla Legalità e all’Interculturalità Presupposti finalità articolazione del progetto destinatari del progetto riferimenti normativi e non schede - lavoro conclusioni "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità [email protected] Soggetti-Autori del progetto GloPié Nome:Piera Cognome:Rezza C.d.L.:Scienze della Formazione Facoltà: Scienze dell’Educazione A.A.: 2000-2001 Indirizzo E-mail: [email protected] N° telefonico: 0328-1114803 Punti-paragrafi-parti riferibili al soggetto-autore: finalità prima e seconda fase del progetto destinatari del progetto analisi dei dati statistici sulla criminalità esempio di Sch. Lav. in lucido conclusioni Nome:Gloria Cognome:Zuccaro C.d.L.:Scienze della Formazione Facoltà:Scienze dell’Educazione A.A.: 2000-2001 Indirizzo E-mail: [email protected] N° telefonico: 0328-2817423 Punti-paragrafi-parti riferibili al soggetto-autore: presupposti terza e quarta fase del progetto analisi dei dati statistici sulla criminalità destinatari del progetto esempio di Quiz conclusioni "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Presupposti del progetto “I mali sociali sono ne più ne meno come le malattie; nasconderli e negarli significa non volerli curare, non voler liberarsene.” Leonardo Sciascia La scuola ha la responsabilità di istruire, educare, formare i futuri cittadini ovvero dare fiducia e nuovi valori in cui credere. E’ opportuno ricordare che la finalità generale delle scuole di ogni ordine e grado è la formazione dell’Uomo e del cittadino nel quadro dei principi affermati dalla Costituzione della Repubblica. La scuola è una palestra di vita attiva, luogo dove si avvia un processo alla riflessione, per cercare di scoprire la verità, lavorare insieme, discutere e collaborare. E’ inoltre un luogo dove avere la possibilità di conoscere il passato, il presente e prepararsi ad un futuro migliore. Un luogo dove ritrovarsi e “star bene”, trovare e pensare emozioni che arricchiscano spiritualmente per crescere, apprendere e formarsi. La scuola è chiamata alla formazione dei giovani nella costruzione della dimensione europea dell’educazione per educare alla verità, fondamento indispensabile della libertà; e soprattutto al recupero del senso del vivere sociale e democratico e alla riscoperta della solidarietà, dell’onestà, dell’etica del lavoro e del dovere, dell’interculturalità, della legalità. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Cont. Persupposti del progetto Pertanto in essa va posto come punto di forza il coinvolgimento dei giovani all’educazione alla legalità in tutte le sue forme per contribuire a determinare un nuovo rapporto tra cittadini ed istituzioni: dal rispetto dell’altro a quello della comprensione del senso delle regole. Ciò non può prescindere dall’analisi della società che ci circonda, e pertanto, è necessario che l’educazione alla legalità parta dal come contrastare culturalmente la criminalità organizzata e non, quindi promuovere la conoscenza di alcuni aspetti dei fenomeni per favorire la maturazione individuale e collettiva di cittadini democratici. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Finalità “Tutti coloro che hanno il compito di formare gli uomini debbono educarli a vivere memori della loro dignità e della loro eccellenza: cerchino dunque di indirizzare i loro sforzi a questo sommo scopo” J.A. Comenio Obiettivi generali: essere capaci di notare differenze anche nei semplici comportamenti dei soggetti a noi più vicini; individuare le proprie caratteristiche culturali attraverso la registrazione di comportamenti assunti dagli altri; studiare le condizioni di alcuni soggetti che hanno manifestato nel tempo passato, e che manifestano, ancora oggi, la loro situazione di inferiorità rispetto ai cosiddetti “forti”; comprendere la necessità di possedere dei punti di riferimento flessibili ma regolativi, Carte dei Diritti, Carte Costituzionali, che consentano una vita più organizzata dal punto di vista razionale; rendersi conto che una società complessa non può fare a meno di diversi, ma può fare a meno dei “forti” e “prepotenti”; "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Cont. Finalità Per dar corpo a questi intenti progettuali è necessario porsi nel quadro degli interventi che una scuola autonoma possa e debba perseguire realmente, quindi programmare un’attività progettuale che suggerisca metodi e modi per: A. il perseguimento della ricerca di un rapporto pieno e continuato con il territorio di appartenenza; B. la focalizzazione dei “VALORI” fornendo ai giovani strumenti di lettura della realtà territoriale che li circonda per la loro formazione di cittadini; C. lo sviluppo di “capacità progettuali” che consenta alla scuola quella continua trasformazione necessaria al mantenimento del suo ruolo formativo primario; D. uno stimolo per i giovani ad operare scelte autonome che li qualifichino e che possano essere utilizzate quali crediti nel nuovo sistema formativo; E. la ricerca sul campo di nuove forme di educazione che coinvolgano sia i docenti che gli studenti quali attori della didattica anche mediante l’utilizzazione dei loro linguaggi e delle loro nuove forme di aggregazione. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Articolazione del progetto in 5 fasi “Non possiamo riformare l’istituzione senza avere prima riformato le menti, ma non possiamo riformare le menti se non abbiamo preventivamente riformato le istituzioni” Edgard Morin Il valore sotteso nell’idea di legalità è contestuale alla sua natura storica e situazionale, alle condizioni socio-economiche in cui si sviluppa, e pertanto è modificabile non solo in tempi storici ma anche nell’arco dell’esistenza individuale e nei processi di costruzione dell’identità. L’idea di legalità va costruita durante il percorso formativo stesso per giungere ad una riformulazione pensata, cosciente e strutturata di una nuova idea di legalità scaturita dal confronto. Prima fase del progetto Il primo percorso del progetto è caratterizzato da una sua necessaria condivisione consapevole e da un programma di formazione rivolto ai docenti. Tale programma ha l’obiettivo principale di far conoscere e comprendere regole e forme dello Stato Italiano attraverso lo studio della Costituzione, dell’ordinamento e dei poteri dello stato al fine di potere trasmettere e far “capire meglio” agli alunni il tempo e la realtà in cui essi vivono. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Cont.1 Articolazione del progetto in 4 fasi Sarà poi necessario affrontare in classe nell’ottica della trasversalità e sempre con lo stesso spirito di costruzione di un percorso aperto, il confronto degli elaborati scritti eseguiti dagli alunni, aventi come tema la responsabilità degli immigrati della crescita di criminalità. Tale studio potrà offrire un forte contributo durante la fase successiva del progetto (Seconda fase), quando i docenti coinvolti sperimenteranno con gli studenti il materiale prodotto nella fase precedente raccogliendo ansie, aspirazioni, preoccupazioni, spinte ideali, aspettative e proposte. Occorre infatti saper “leggere” i giovani per renderci conto dei valori e dei disvalori esistenti percepiti ed assunti nella loro realtà. Solo a questo punto occorre far capire al bambino (Terza Fase), in questo caso specifico attraverso al lettura di dati statistici e la testimonianza di agenti delle Forze dell’Ordine, la non colpevolezza degli immigrati. Il tema dell’immigrazione e della criminalità si trasforma così in un’occasione utile per riflettere su obiettivi, contenuti, strumenti e strategie che la scuola dovrebbe applicare per risolvere i molteplici problemi legati a questo fenomeno. La criminalità non travolge solo gli immigrati ma ne sono protagonisti molti autoctoni. E’ compito della scuola attuare programmi per i bambini fin dalla tenere età, volti ad educare al rispetto delle regole. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Cont.2 Articolazione del progetto in 4 fasi Il progetto GloPié, per questo motivo, propone in seguito la Quarta Fase del progetto che si svolge in due momenti: fase a: prevede la visione di documentari e la proiezione di lucidi con oggetto i segnali stradali, volte a fornire a tutti gli alunni qualche indicazione necessaria per una buona educazione stradale. Fase b: questionario a premi rivolto agli allievi-risoluzione di un test (precedentemente formulato dai docenti) con tema “i segnali stradali”. Abbiamo inteso rivolgere il nostro interesse specifico all’educazione stradale poiché la riteniamo essenziale per permettere al bambino di apprendere nozioni a lui utili per la convivenza in una società spesso a lui estranea. “Legalità” è possibile solo se si crea un “nuovo” rapporto tra cittadini ed istituzioni attraverso la comprensione del senso delle regole e del sistema democratico. E’ per questo che occorre sperimentare nuove forme di educazione a partire dagli interessi reali dei giovani; e l’educazione stradale, l’educazione civica possono essere proprio dei veri esempi. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Destinatari del Progetto Abbiamo inteso attivare un’iniziativa che possa offrire particolari interventi di formazione agli studenti sull’educazione alla Legalità. Tale iniziativa intende rivolgersi: alle quinte classi elementari come supporto all’autonomia sia rispetto alla loro orizzontalità (progettualità interna) che alla loro trasversalità (rapporti con l’esterno) e come contributi in termini progettuali alla dimensione europea; agli amministratori, in quanto gestori delle Istituzioni, e ai docenti come contributo per una riflessione su nuove strategie per l’attuazione dei principi suggeriti dalla Costituzione ma ancora non pienamente realizzati; alle Forze dell’Ordine impegnate nella dura lotta contro il crimine, come sollecitazione ad attuare quelle campagne di informazione volte a tutelare in futuro il territorio e i rapporti personali con i “diversi”. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Riferimenti normativi e non Principi affermati dalla Costituzione della Repubblica analisi dei dati statistici sulla criminalità "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Analisi dei dati statistici sulla criminalità L’andamento dei dati sulla criminalità nel nostro Paese, che vede un’esplosione dei reati negli anni ‘70, dimostra che l’ipotesi di una responsabilità degli immigrati per tale aumento è priva di fondamento. Infatti, in quel periodo il fenomeno migratorio era appena all’inizio. Dopo una crescita costante lungo tutto l’arco degli anni ‘80, il numero dei reati ha raggiunto i massimi livelli nel 1990 con 2.501.640 reati. In tutti gli anni ‘90, periodo di grande crescita del flusso migratorio, la quota dei reati si è relativamente stabilizzata intorno ai due milioni e mezzo di reati denunciati in un anno. Se gli immigrati non possono essere individuati come i principali responsabili della crescita di criminalità, è altresì indubbio che la loro presenza sulla scena del crimine è consistente e che il numero di stranieri detenuti sia in aumento. Vi sono però due ordini di ragioni per considerare poco affidabili gli indicatori relativi alla detenzione, infatti: l’ingresso in carcere è spesso giustificato da motivi di custodia cautelare, una misura precauzionale imposta agli stranieri più frequentemente che agli autoctoni; "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Cont.1 Analisi dei dati statistici sulla criminalità A parità di pena, gli stranieri godono in misura minore delle misure alternative di detenzione. Resta il dato di fatto per cui gli immigrati, soprattutto quelli clandestini sono spesso protagonisti di attività criminose. Anche in questo caso, i dati relativi alle denunce e alle condanne vanno interpretati con prudenza, infatti: gli stranieri vengono condannati in misura maggiore che gli italiani perché hanno minori capacità (linguistiche, economiche, culturali) di difendersi; il dato sulle denunce contiene una quota non irrilevante di denunce dovute alla situazione di irregolarità in cui si trova una parte degli immigrati, a prescindere dalla loro effettiva dedizione ad attività malavitose. Da una casistica di crimini, risulta che gli immigrati compiono soprattutto reati cosiddetti “strumentali”, rivolti cioè a raggiungere un utile economico. Le attività criminali più delicate ( e più remunerative), come le rapine ai danni di banche, gioiellerie ed uffici postali, vengono però ancora compiute esclusivamente dagli italiani, così come sono saldamente nelle loro mani i settori strategici tradizionalmente controllati dalla criminalità organizzata. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Cont.2 Analisi dei dati statistici sulla criminalità Lo sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali trova terreno fertile nella clandestinità molto più che nelle situazioni regolari. Infatti, al momento del suo ingresso in Italia, l’immigrato clandestino presenta una serie di caratteristiche che ne fanno la “preda” ideale della criminalità organizzata nostrana: è invisibile, disadattato e incensurato. "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Schede-Lavoro Esempio di scheda-lavoro (in lucido), utile per la quarta fase del progetto Segnali di divieto: Sono di forma circolare e di colore bianco con bordo rosso. Fanno eccezione quelli relativi alla sosta e alla fermata. Lo scopo di questi segnali è evidente: disciplinare la circolazione impedendo, di fatto, condotte di guida pericolose o vietate "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Schede-Lavoro Esempio di Quiz utile per la quarta fase del progetto Indica la risposta esatta Segnale di precedenza Segnale di divieto Segnale di indicazione "GloPié":Educazione alla Legalità e all'Interculturalità Conclusioni Con il progetto GloPié abbiamo voluto fornire un percorso di formazione in servizio rivolto a docenti, alunni e non solo, inteso a stimolare la riflessione sulla legalità e il confronto sul ruolo e la funzione della scuola anche dal punto di vista strutturale. Questo progetto potrà offrire un contributo perché l’educazione alla legalità diventi prassi quotidiana anche attraverso l’uso concreto e in situazione di alcune metodologie quali ad esempio le nuove tecniche multimediali per garantire agli alunni un miglior apprendimento. 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