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Università degli Studi di Roma
“La Sapienza”
Polo Pontino
Diploma Universitario
In
Scienze Infermieristiche
Corso di Tecniche Diagnostiche,
Interventistiche e di Radioprotezione
Anno Accademico 2012/2013
Docente: Dott.Eugenio L. Faiola
Resp.ATTIVITA'RX Ospedale”A.Fiorini”
Terracina
Programma del Corso
-Diagnostica per Immagini
Cenni Storici
-Ruolo dell’infermiere Professionale
Funzione organizzativa
Funzione assistenziale
-Diagnostica per Immagini con Raggi Roentgen
Cenni Storici sui raggi X
Esami Radiologici Tradizionali
Radioscopia
Radiografia
Tomografia
Schermografia
Seriografia
-Tipologia degli esami radiologici tradizionali
Esami senza mezzo di contrasto
Esami con mezzo di contrasto
-Ruolo dell’Infermiere Professionale nella Diagnostica
per Immagini Tradizionale
-Le reazioni da mezzo di contrasto iodato
-Diagnostica per Immagini
Ecografia
Risonanza Magnetica
TAC
-Ruolo dell’Infermiere Professionale nella Diagnostica
con Macchine Pesanti
-Compiti infermieristici a rischio di esposizione
Effetti biologici da esposizione a radiazioni ionizzanti
Prevenzione primaria e secondaria per radiazioni
ionizzanti
Cenni Storici
Da quando Roentgen evidenziò che le
radiazioni ionizzanti emesse da un tubo
catodico sono capaci di attraversare un
corpo opaco e di impressionare una
lastra fotografica è nata la
RADIOLOGIA MEDICA.
La scoperta di Roentgen
avvenne la notte dell’8
Novembre del 1895 e fù
presentata il 28 Dicembre alla
Società Fisico-Medica di
Wurzburg e stampata in uno
scritto dal titolo”Una nuova
specie di raggi”.
Si intende pertanto con il termine
Radiologia e più modernamente
Diagnostica per Immagini
Una specialità medica che si serve dei
raggi X,soprattutto e storicamente,ma
anche degli ultrasuoni e della risonanza
magnetica nucleare a scopo di
immagine ,diagnosi( e anche terapia).
Gli esami radiologici possono fornire
immagini di quasi tutti gli organi,apparati o
parti del corpo rendendo possibile la
formulazione della diagnosi e la pianificazione
o il controllo frequente della terapia senza che
il paziente debba sottoporsi a manovre
diagnostiche più cruente.
Le tecniche radiologiche consentono inoltre di
guidare con precisione alcuni strumenti(come
aghi o cateteri) nelle diverse parti del corpo
sia a scopo diagnostico che terapeutico
(Radiologia Interventistica).
Lo studio diagnostico del malato mediante
acquisizione di immagini si è identificato sino
agli 70’ nella Radiologia Diagnostica il cui
procedimento di base è rimasto sostanzialmente
invariato sin dalla scoperta dei raggi
X(Radiologia Tradizionale).
Negli ultimi anni si sono aggiunti nuovi
procedimenti fondati sull’impiego del
calcolatore elettronico che hanno conferito alla
Radiologia potenzialità diagnostiche
radicalmente innovative(TAC,Radiologia
digitale).
Sono inoltre entrati nella pratica clinica procedimenti di
acquisizione di immagini corporee(Ecografia,RM)che
utilizzano forme di energia diverse dai raggi X e non
ionizzanti(ultrasuoni,effetto di risonanza dei nuclei).
I procedimenti tradizionali e quelli di più recente
acquisizione vengono attualmente compresi nella
dizione più propria di Diagnostica per Immagini che
viene a sostituire quella di Radiodiagnostica.
Per cui si definisce Diagnostica per Immagini la
rappresentazione per immagini della struttura esplorata
che deve avere una corrispondenza con la realtà
anatomica.
I limiti di questa diagnostica sono dati dal fatto che
si ha la sola rappresentazione morfologica;non sono
attualmente esplorabili soddisfacentemente le
caratteristiche strutturali dei tessuti.
Comunque queste tecnologie moderne sono in
continua evoluzione e consentiranno indagini sempre
più accurate,mirate e sempre meno traumatiche o
invasive per il paziente.
Tre sono i grandi filoni della diagnostica per
immagini:
Il primo per cronologia e per sviluppo pratico
è quello della Radiologia;
Il secondo quello dell’Ecografia;
Il terzo quello della TAC e RM.
La gestione di tutte queste metodiche rimane
generalmente affidata al Servizio di
Radiologia.
Ruolo dell’Infermiere Professionale
L’Infermiere Professionale deve conoscere
il valore clinico ed alcune modalità
esecutive della diagnostica per immagini
per agevolare l’indispensabile
collaborazione tra i reparti di degenza ed il
servizio di Radiologia e anche perché è
prevista la figura dell’infermiere prof.
nella diagnostica per immagine.
La collaborazione di cui si è
accennato si realizza nelle due
forme seguenti:
-ORGANIZZATIVA
-ASSISTENZIALE
ORGANIZZATIVA 1
a)Raccolta e sollecito inoltro delle richieste di
esami,anche per facilitare la programmazione
del lavoro radiologico;
b)Preparazione accurata dei malati secondo le
modalità ed i tempi stabiliti dal servizio
radiologico;
c)Conservazione delle documentazioni
diagnostiche da tenere a disposizione per tutta la
durata della degenza anche per il confronto con
documentazione successiva e da restituire poi
complete al Servizio di Radiologia per
l’archiviazione.
ORGANIZZATIVA 2
L’accurata conservazione dei radiogrammi è molto
importante perchè il confronto tra radiogrammi
eseguiti a distanza di tempo consente di stabilire
l’evoluzione di un processo morboso spontanea
oppure conseguente a terapia.
Questo criterio può talvolta essere il solo a
consentire, in alcuni casi, la diagnosi di natura della
malattia.
Assistenziale
Si configura nella sorveglianza
assidua del paziente sottoposto ad
indagini diagnostiche o di radiologia
interventistica che comportino rischio
di complicanze.
Diagnostica per Immagini
con
Raggi Roentgen
Comprende i procedimenti diagnostici ancora di più
larga adozione.
I fondamenti di tutte le tecniche radiologiche vanno
cercati nella fisica atomica;l’emissione dei raggi X
prodotta dalle macchine è raccolta da radiogrammi o
pellicole fotografiche.
I Raggi X sono oscillazioni elettromagnetiche
(simili ai raggi luminosi ma con diversa lunghezza
d’onda).
Essi si formano nel tubo per raggi Roentgen in
seguito allo scontro fra l’anodo e gli elettroni prodotti
su un filamento caldo nel catodo in un campo di
tensione ad alta velocità liberando così dell’energia
come radiazione X.
I Raggi X hanno,come la luce,la capacità
di impressionare una pellicola.
Un corpo interposto fra la sorgente
radiante e la pellicola assorbe un certo
numero di queste radiazioni cosi che
sulle pellicole restano impresse solo
quelle che sono riuscite a passare;
In linea di massima ciò è dipendente
dalla densità e dallo stato di
mineralizzazione dei tessuti.
L’impiego di radiazioni ionizzanti
caratterizza ed accomuna queste
indagini sia per quanto riguarda il
meccanismo di formazione delle
immagini sostanzialmente identico
sia per quanto attiene al rischio di
danni da radiazioni per i pazienti e
per il personale operatore.
ESAMI
RADIOLOGICI
TRADIZIONALI
1)Sistemi di rivelazione e/o
di registrazione delle
immagini;
2)Tipologia degli esami
radiologici tradizionali
Sistema di rilevazione e/o di
registrazione delle immagini
Radioscopia 1:
Nella radioscopia l’ immagine si forma su di uno
schermo fluorescente che emette luce visibile
quando viene colpito dalle radiazioni X emergenti
dalla regione corporea in esame.
Le parti che assorbono maggiormente i raggi X(per
es.le ossa) appaiono come componenti poco
luminose dell’immagine mentre quelle che
assorbono i raggi X in misura minore(per es. l’aria
polmonare)risultano come componenti luminose.
Radioscopia 2:
Oggi viene usato un dispositivo elettronico di
intensificazione delle immagini radioscopiche
detto”Intensificatore di brillanza”che accentua
la loro luminosità riducendo nel contempo la
dose di radiazioni al pz..
L’immagine intensificata viene mostrata sul
monitor di un sistema TV a circuito chiuso cosi
da poter essere osservata senza necessità di
oscuramento dell’ambiente.
RADIOSCOPIA 3
La radioscopia oggi è impiegata:
-Quale sussidio indispensabile all’esecuzione
di talune indagini radiografiche(esami tubo
digerente) ed in alcuni procedimenti di
radiologia interventistica;
-In sala operatoria con apparecchiature mobili
durante alcuni interventi chirurgici(per es.
riduzione di fratture;
-Nelle unità di terapia intensiva(per il
posizionamento di cateteri endovascolari).
RADIOGRAFIA 1:
Nella radiografia l’immagine si forma su di una
pellicola sensibile esposta al fascio di radiazioni
emergente dalla parte corporea esaminata.
I tessuti che assorbono maggiormente i raggi X
appaiono come zone meno annerite della pellicola e
quindi più trasparenti alla luce del negativoscopio
(dispositivo impiegato per la lettura delle
radiografie);viceversa le parti corporee che assorbono
le radiazioni in misura minore appaiono come zone
più annerite e quindi meno trasparenti alla luce del
negativoscopio.
RADIOGRAFIA 2:
Le differenze di annerimento della pellicola
radiografica costituiscono il cosiddetto”contrasto”.
Le possibilità di distinguere i contorni di un organo o
di una struttura sono legate alla esistenza di un
gradiente di contrasto fra di essi ed i visceri contigui.
Le alterazioni patologiche sono rilevabili sulla
radiografia in quanto capaci di modificare
l’assorbimento distrettuale delle radiazioni X e quindi
il quadro radiografico normale.
RADIOGRAFIA 3:
Le radiografie vengono indicate secondo la
direzione delle radiazioni (entrata ed uscita
delle radiazioni),da ciò derivano le definizioni
come:antero-posteriori,postero-anteriore oppure
dorso-ventrale o radiografie laterali,oblique
ecc..
Per leggere le radiografie è necessario guardarle
a rovescio ,cioè come si guarderebbe il paziente.
RADIOGRAFIA 4:
Gli organi e le strutture non distinguibili in quanto con
identica capacità di assorbimento delle radiazioni X
vengono studiati con l’impiego di sostanze detti”
mezzi di contrasto “
Poiché sono capaci di creare un gradiente artificiale di
contrasto.
Alcuni mdc assorbono le radiazioni in misura
maggiore rispetto ai tessuti molli e per questo sono
definiti radiopachi ;altri hanno minori capacità di
assorbimento delle radiazioni rispetto ai tessuti molli e
sono quindi definiti radiotrasparenti.
Tomografia:
La tecnica radiografica presenta una limitazione
di fondo consistente nella riduzione a due
dimensioni di un oggetto tridimensionale e nella
sommazione delle immagini di strutture
anatomiche giacenti in strati corporei diversi.
Tale limitazione viene superata con l’impiego
della tomografia;questa tecnica,praticata con
apparecchiature radiografiche
particolari,permette la rappresentazione
separata di un singolo strato corporeo grazie alla
cancellazione delle immagini proprie degli altri
strati.
SCHERMOGRAFIA:
E’ la fotografia dell’immagine radioscopica su
pellicola di piccolo formato.
Tale tecnica nel passato ha trovato largo impiego
nelle indagini di
massa(TBC,Pneumoconiosi)grazie alla
disponibilità di apparecchiature automontate ed al
basso costo di gestione.
Oggi non viene più sostanzialmente usata per la
dose di radiazione più alta di quella impiegata in
radiografia.
SERIOGRAFIA:
Consiste nella rapida assunzione successiva di più
radiografie per documentare fenomeni fuggevoli
quali il rapido passaggio di un mdc nel lume di un
vaso o in una cavità cardiaca oppure le
modificazioni morfo-funzionali di un viscere.
TIPOLOGIA DEGLI ESAMI RADIOLOGICI
TRADIZIONALI
ESAMI SENZA MEZZO DI CONTRASTO
ESAMI CON MEZZO DI CONTRASTO
ESAMI SENZA MEZZO DI CONTRASTO
Sono largamente impiegati nello studio
dell’apparato scheletrico,degli organi
toracici(polmoni,cuore e mediastino in generale)e
dell’addome(studio della distribuzione del gas
intestinale per la diagnosi degli stadi
occlusivi,riconoscimento di raccolte patologiche
di gas extraintestinale da cause diverse,riscontro di
calcoli biliari o urinari,delimitazione dei contorni
dei visceri solidi o di masse patologiche).
Sono indagini senza mdc ma con tecniche
particolari:la mammografia,l’OPT,lo studio della
laringe e faringe ,soprattutto con tomografia
queste ultime.
ESAMI CON MEZZO DI CONTRASTO
I mdc possono essere impiegati con
introduzione diretta in cavità normali(per
es. canale alimentare) o
patologiche(es.tragitti fistolosi) oppure
mediante iniezione in circolo.
Gli esami principali con mdc possono
essere elencati a seconda delle diverse parti
corporee da esaminare.
ESAMI CON MEZZO DI CONTRASTO
1. Tubo Digerente:Pasto opaco,Clisma del
tenue,Clisma opaco;
2. Vie Biliari:Colecistografia
orale,Colecistocolangiografia endovenosa o
biliografia,Colangiopancreatografia retrograda
endoscopica,Colangiografia transepatica
percutanea,Colangiografia preoperatoria e postoperatoria;
3. Reni e vie urinarie:Urografia,Pielografia
retrograda o ascendente,Pielografia anterograda
percutanea,Cistografia,Uretrografia;
ESAMI CON MEZZO DI CONTRASTO
4.Apparato Cardiovascolare
5.Sistema Linfatico:Linfografia pedidia;
6.Albero Tracheo-Bronchiale:Broncografia;
7.S.N.C:Angiografia,Mielografia;
8.Sistema Articolare:Artrografia;
9.Utero e Annessi:Isterosalpingografia;
10.Mammella:Duttogalattografia;
11.Ghiandole Salivari:Scialografia
12.Tragitti fistolosi:Fistolografia.
Prima di analizzare ogni singolo
esame e il ruolo che l’infermiere
deve svolgere in tali indagini è bene
soffermarci sull’importanza
dell’infermiere nella diagnostica per
immagini in generale.
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Il Ruolo dell’I.P. nell’assistenza al pz. durante una
indagine radiologica è in gran parte costituita dalla
preparazione del pz. all’esame stesso e nel fornire
un’assistenza successiva.
Il personale infermieristico è tenuto a porre
rigorosamente in atto,per quanto di sua
competenza,alcune norme di preparazione del pz.
agli esami radiologici;la mancata osservanza di esse
non soltanto determina rinvii e ripetizione degli
esami ma può anche renderli meno
informativi(es.esami organi addominali).
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Gli aspetti più importanti della preparazione sono:
•Informare il PZ.a quale tipo di indagine dovrà essere
sottoposto,quando e dove questa avrà luogo,il tempo
di esecuzione e il tipo di preparazione
necessaria,intuire le paure e le incertezze e farle
superare;
•Controllare la prescrizione del Medico per
determinare il tipo specifico di indagine da eseguire e
il tipo di preparazione specifica corrispondente.
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Alcuni esami ad esempio possono richiedere:
•Pulizia intestinale per tutte le indagini radiologiche
senza e con mdc ad eccezione di quelle praticate
d’urgenza in casi di addome acuto;la preparazione
deve essere molto accurata soprattutto per il Clisma
Opaco con la tecnica del doppio contrasto.La pulizia
intestinale,realizzata con procedimenti diversi a
seconda degli ambienti,si basa oggi preferenzialmente
sulla somministrazione di purganti e su prescrizioni
dietetiche al fine di pulire l’intestino da residui fecali.
Il Clistere è meno efficace e disturbante(deve avere un volume adeguato
per una pulizia sino al cieco);
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
•Digiuno dalla mezzanotte per gli esami radiologici
con pasto opaco e per tutti quelli comportanti la
somministrazione parenterale di un mdc;
•Somministrazione Orale nell’orario indicato dal
radiologo,dei preparati con mdc(Gastrografin);
•Tricotomia Distrettuale prima di indagini
angiografiche e di procedimenti di radiologia
interventistica;
•Mantenimento di un corretto stato di idratazione nei
soggetti candidati ad esami con mdc iodati per via
parenterale;
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
•Accertare eventuali allergie del pz. a farmaci.
Nel corso di procedimenti radiologici l’infermiere
provvederà alla protezione delle gonadi coprendo
i testicoli e le ovaia con apposite schermature per
ridurre al minimo i rischi di una esposizione alle
radiazioni e controllerà costantemente il pz in
quanto possono verificarsi incidenti che l’I.P.
deve fronteggiare insieme al personale del
Servizio di Radiologia.
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
Alcuni di questi incidenti sono secondari alle
manovre proprie delle tecniche di Angiografia
e di Radiologia Interventistica.Altri
incidenti,del tutto imprevedibili,sono dovuti a
reazioni di tipo idiosincrasico scatenate dalla
somministrazione per via parenterale di mdc
iodati.
Reazioni ai mezzi di contrasto iodati
Queste reazioni sono comunemente così classificate:
•Reazioni Lievi :Consistono in sensazioni di calore
al volto,manifestazioni cutanee di tipo
orticarioide,irritazioni delle mucose,sintomi
digestivi(vomito,nausea).Esse regrediscono
spontaneamente,possono tuttavia costituire i
prodromi di fenomeni più gravi.
•Reazioni più gravi: Sono rappresentate da sindromi
respiratorie acute(edema della
glottide,broncospasmo),sindromi
cardiocircolatorie(ipotensione arteriosa grave,aritmie
cardiache);
Reazioni ai mezzi di contrasto iodati
•Reazioni Mortali.
In attesa di prescrizioni terapeutiche adatte al singolo
caso,impartite dal medico radiologo o da uno
specialista rianimatore chiamato d’urgenza,l’I.P. deve
mettere in atto alcune elementari forme di assistenza
quali il posizionamento di una cannula oro-farigea e
la somministrazione di O2 oltre che a collaborare, ove
fosse necessario, alle manovre di rianimazione
cardiocircolatoria.
Dopo alcuni procedimenti radiologici i pz.,al
ritorno in corsia,richiedono un’accurata
sorveglianza infermieristica,intesa a cogliere il
più precocemente possibile l’insorgenza di
complicanze.
In particolare l’I.P.deve
•Provvedere e Consigliare un adeguato periodo
di riposo dopo l’esecuzione dell’indagine.Molte
procedure diagnostiche sono faticose ed in alcuni
casi vengono eseguite diverse procedure
giornalmente;
•Monitorizzare i pz. ricoverati in ospedale in
modo costante per evidenziare eventuali
disturbi e complicanze potenziali connesse
all’indagine eseguita( es.reazione ai mdc
iodati);
•Fornire un’assistenza successiva richiesta per
ciascun tipo di indagine,ad es. un lassativo, se
prescritto, dopo una serie di radiografie delle
vie digerenti superiori,oppure informare il pz.
sulla routine che dovrà eseguire;
•Registrare l’esecuzione di tale indagine in
base ai protocolli dell’Ospedale.
Tipologia dei singoli esami
radiologici con MDC
TUBO DIGERENTE:
•PASTO OPACO:Viene impiegato per lo studio
dell’ipofaringe,dell’ esofago,dello stomaco,del
duodeno e dell’intestino tenue.Si pratica con la
somministrazione orale di una sospensione di
solfato di bario in concentrazione diversa a
seconda della sezione del tubo digerente da
esaminare.
TUBO DIGERENTE:
•PASTO OPACO:
Ruolo dell’I.P.
Il giorno precedente il pz. deve osservare una dieta
leggera,il giorno dell’esame il pz. deve essere digiuno e si
deve sospendere la somministrazione di alcuni farmaci che
agiscono sull’attività degli organi da
studiare(atropina,belladonna).Dopo la prima parte dello
studio,trascorse alcune ore,viene eseguito un controllo
post-prandiale al fine di valutare il transito intestinale.Al
termine dell’esame si deve controllare l’evacuazione
affinchè il solfato di bario venga eliminato(su prescrizione
medica possono essere somministrati lassativi).
TUBO DIGERENTE:
CLISMA DEL TENUE:
Viene praticato per lo studio dettagliato e
completo dell’intestino tenue,si realizza con
l’iniezione della sospensione baritata attraverso
una sonda posizionata nel digiuno.
TUBO DIGERENTE:
CLISMA OPACO:
Viene praticato per lo studio del colon ed è
realizzato mediante introduzione della
sospensione baritata con sonda rettale;oggi è
ritenuto ottimale lo studio “a doppio
contrasto”che si esegue facendo seguire
all’introduzione del bario l’insufflazione di aria
ed associando l’ ipotonizzazione farmacologica
del colon.
TUBO DIGERENTE:
CLISMA OPACO:
Ruolo dell’I.P.:
Preparare l’occorrente per l’enteroclisma,il
mdc,l’ev.,eseguire una buona pulizia
dell’intestino(le modalità sono diverse,tuttavia in
genere si adotta una dieta priva di scorie per i tre
giorni precedenti l’esame,seguita dalla
somministrazione di lassativi e/o dall’esecuzione di
clisteri evacuativi).
Al termine dell’esame si deve controllare
l’evacuazione al fine di ottenere l’eliminazione
completa del mdc.
VIE BILIARI:
COLECISTOGRAFIA ORALE:
COLECISTOCOLANGIOGRAFIA
ENDOVENOSA:
Esami non più effettuati nella pratica
clinica.
VIE BILIARI:
COLANGIOPANCREATOGRAFIA
RETROGRADA ENDOSCOPICA (CPRE):
Si realizza con l’iniezione di un mdc iodato
nei dotti biliari e pancreatici sotto controllo
radioscopico,previo incannulamento
endoscopico della papilla di Vater.
Trova indicazione nella diagnostica degli
itteri da ostruzione e della patologia
pancreatica.
VIE BILIARI:
COLANGIOGRAFIA TRANSEPATICA
PERCUTANEA:
Si pratica mediante puntura transcutanea
con ago lungo e sottile di un dotto biliare
intraepatico e successiva iniezione di un
mdc iodato sotto controllo radioscopico.
Questa tecnica è utilizzata per la diagnosi
di sede e di natura di una ostruzione delle
vie biliari;è di facile attuazione quando
queste sono dilatate.
VIE BILIARI:
COLANGIOGRAFIA TRANSEPATICA
PERCUTANEA:
RUOLO dell’I.P.
Preparare il necessario per l’iniezione del
mdc e per eventuale reazione allergica.
Far eseguire una buona pulizia intestinale ed
eventuale tricotomia della zona della
puntura.
RENI E VIE URINARIE:
UROGRAFIA:
Permette lo studio radiologico dei parenchimi
renali e successivamente delle vie
urinarie,grazie alla escrezione renale dei mdc
iodati iniettati endovena rapidamente o con
perfusione lenta.
La riuscita dell’esame presuppone una
sufficiente capacità di eliminazione e di
concentrazione del mdc da parte del rene;una
rilevante compromissione della funzione renale
controindica quindi l’indagine.
RENI E VIE URINARIE:
UROGRAFIA:
La tecnica consiste nel somministrare del mdc
iodato ,che è opaco ai raggi X,dopo alcuni minuti
dalla somministrazione del mdc vengono scattate
delle radiografie sulle quali si disegna il sistema
escretore delle vie urinarie.
E’ possibile così mettere in evidenza un’alterazione
dell’anatomia delle vie urinarie o del parenchima
renale.La presenza di un ostacolo al deflusso
dell’urina si traduce in un arresto del mdc cosicchè
può essere individuata la sede dell’ostruzione.
RENI E VIE URINARIE:
UROGRAFIA:
Ruolo dell’I.P.:
Preparare i set per l’infusione endovenosa,il mdc
iodato e il necessario per fronteggiare le eventuali
reazioni allergiche anche gravi.
Controllare l’esecuzione di esami per valutare la
funzionalità renale e generale,ottenere una buona
pulizia intestinale(dieta e clisteri o
lassativi),somministrare la sera prima una cena
blanda e contollare che il pz. rimanga poi digiuno.
RENI E VIE URINARIE:
PIELOGRAFIA RETROGRADA o
ASCENDENTE:
Consiste nella iniezione del mdc iodato nel lume
di un uretere,cateterizzato,in via retrograda
previa cistoscopia.
Si impiega quando non siano altrimenti
ricavabili informazioni anatomiche sull’uretere
e sulla pelvi renale.
RUOLO dell’I.P.:
Come all’Urografia.
RENI E VIE URINARIE:
PIELOGRAFIA ANTEROGRADA PERCUTANEA:
L’opacizzazione della pelvi renale è ottenuta dopo puntura
percutanea del bacinetto renale o di un calice;richiede il
controllo radioscopico oppure la guida ecografica.
RUOLO dell’I.P.:
Come all’Urografia.
RENI E VIE URINARIE:
CISTOGRAFIA:
Consiste nella rappresentazione della cavità
vescicale;questa si può ottenere al termine
dell’urografia,una volta raggiunto un
soddisfacente riempimento della vescica con urina
radiopaca(cistografia anterograda)oppure
mediante l’iniezione diretta endovescicale del mdc
previo cateterismo vescicale
retrogrado(cistografia retrograda).
Ruolo dell’I.P:
Per quanto attiene alla cistografia anterograda
come nell’Urografia.
CISTOGRAFIA:
Ruolo dell’I.P.:
Per quanto attiene alla Cistografia retrograda
l’I.P. deve preparare il materiale per il cateterismo
vescicale e il mdc iodato.
Ricordarsi sempre di rispettare la completa asepsi
essendo il cateterismo vescicale una manovra
altamente invasiva per il rischio di infezioni delle
vie urinarie.
RENI E VIE URINARIE:
URETROGRAFIA:
Consente la dimostrazione dell’uretra;si può
realizzare mediante iniezione diretta del mdc
iodato oppure durante minzione,al termine di
una urografia o di una cistografia retrograda.
APPARATO CARDIOVASCOLARE
La radiografia del torace senza mdc offre
importanti informazioni sulle dimensioni e sulla
morfologia del cuore.
La diretta dimostrazione delle cavità cardiache e
dei vasi sanguigni richiede però la introduzione di
un mdc iodota idrosolubile nel loro lume;il mdc
può essere iniettato con puntura diretta di un vaso
o più frequentemente previo cateterismo.
L’iniezione,a flusso costante e predeterminato,è
effettuata mediante un iniettore automatico.
ALBERO TRACHEO-BRONCHIALE:
Broncografia:
L’indagine con mdc dell’albero tracheobronchiale si prefigge lo studio di tutto l’albero
bronchiale fino alle ramificazioni più
periferiche.
E’ realizzata con l’iniezione di un mdc iodato
idrosolubile ad alta viscosità,dopo
posizionamento endobronchiale di un catetere
introdotto dalla bocca o dal naso.
Veniva eseguito per lo studio delle
bronchiectasie.
UTERO ED ANNESSI:
ISTERO-SALPINGOGRAFIA:
Consiste nella opacizzazione della cavità uterina
e delle tube con l’introduzione di un mdc
idrosolubile o liposolubile,mediante apposito
apparecchio a tenuta (isterografo)applicato
all’orifizio uterino esterno.
L’indagine,essendo atta a dimostrare la pervietà
e la morfologia delle tube come pure i vizi di
posizione e di sviluppo dell’utero,viene impegata
soprattutto per stabilire la causa di una sterilità.
UTERO ED ANNESSI:
ISTERO-SALPINGOGRAFIA:
Ruolo dell’I.P.:
La preparazione della donna a questo esame
consiste nella tricotomia pubica,nello
svuotamento della vescica e dell’intestino .
DIAGNOSTICA PER
IMMAGINI CON ALTRI
PROCEDIMENTI
Questi procedimenti,di
introduzione relativamente
recente,pur basandosi su fenomeni
fisici tra loro disparati,sono
accumunati dalla caratteristica di
non comportare l’impiego né di
radiazioni ionizzanti né di mdc
organo iodati.
ECOGRAFIA
Tale metodica si fonda sull’impiego di fasci di
onde ultrasonore le quali,emesse da una apposita
sonda,scadagliano l’organo da esaminare,
Sono da queste riflesse(echi) e vengono
successivamente intercettate dalla stessa sonda
emittente.
Gli echi si formano a livello delle interfacce,cioè
ai confini di tessuti con diversa impedenza
acustica;il fascio riflesso riporta alla sonda
informazioni sulla struttura dei tessuti esplorati
in funzione del tipo e della profondità delle
interfacce.
L’applicazione della sonda avviene di solito
sulla superficie cutanea;sono disponibili anche
sonde per applicazioni endo-cavitarie.
Nella tecnica ecotomografica gli echi riflessi sono
rappresentati su di un monitor da una serie di
punti con discreta luminosità,ciascuno dei quali
corrisponde all’eco di una interfaccia;mediante il
movimento della sonda(scansione),manuale o
automatico, si ottengono successive linee
luminose che,composte,formano l’immagine delle
strutture comprese nella sezione corporea
esaminata.
Le immagini ecotomografiche vengono registrate
su pellicola sensibile.
Qualsiasi struttura corporea normale o patologica
può essere indagata con ultrasuoni a condizione che
tra di essa e la sonda esplorante non si
interpongano tessuto osseo o gas(polmoni,gas
intestinale) poiché l’Ecografia si basa su di un
principio fisico completamente diverso da quello
radiologico,né deriva che possono essere
individuate strutture normali o patologiche non
dimostrabili con gli esami radiologici tradizionali
oppure dimostrabili soltanto con la TAC.
E’ utile soprattutto nello studio Addominale.
Grazie alla registrazione degli echi in tempo
reale,è possibile indagare non soltanto la
morfologia ma anche la dinamica delle
strutture corporee(movimenti del feto,delle
valvole cardiache ecc.).
Pregio fondamentale dell’Ecografia è l’assenza
di effetti dannosi noti,almeno per i livelli di
energia utilizzati in clinica;altri vantaggi pratici
sono il costo relativamente contenuto ed il
modesto ingombro delle apparecchiature che né
agevola lo spostamento al letto del pz.
Le principali applicazioni cliniche dell’Ecografia
sono attualmente:
•Diagnostica degli organi Addomino-Pelvici
(fegato,vie biliari,cistifellea,pancreas,milza,reni)
Nella diagnostica della colecisti l’Ecografia è
considerata la tecnica ideale per la dimostrazione
dei calcoli.
•Diagnostica Ostetrica
Accertamento della gravidanza a partire dalla IV-V
settimana di amenorrea,valutazione dello sviluppo
fetale ecc..
•STUDIO ANATOMO-FUNZIONALE DEL
CUORE(Ecocardiografia):
L’Innocuità,la facile applicabilità,l’affidabilità e la
ricchezza di informazioni acquisibili hanno
generalizzato l’uso di questa metodica
nell’approccio del cardio pz.
•VALUTAZIONE DEL FLUSSO ARTERIOSO E
VENOSO DEI VASI PERIFERICI(Doppler);
•ACCERTAMENTO DELLA PATOLOGIA
DEGLI ORGANI
SUPERFICIALI(Tiroide,Mammella);
•DIAGNOSTICA DELLE PARTI MOLLI
(Tumori,Alterazioni traumatiche,degenerative e
flogistiche delle formazioni muscolo-legamentose e
tendinee).
•STUDIO DELLO SVILUPPO DEI NUCLEI DI
OSSIFICAZIONE
In particolare nello studio delle teste femorali per
la possibilità di diagnosi precoce ed innocua della
lussazione congenita;
•GUIDA A PROCEDIMENTI DI RADIOLOGIA
INTERVENTISTICA,DIAGNOSTICI E
TERAPEUTICI con approccio cutaneo.
RUOLO dell’I.P.
I fattori che ostacolano la corretta esecuzione
dell’Ecografia sono rappresentati dall’aria nel
percorso sonoro(meteorismo),dall’adiposità,dal
tessuto osseo e da quello cartilagineo.
Anche per talune indagini ecografiche è necessaria
una preparazione del pz..
Si richiede in particolare:
1. Digiuno per lo studio del sistema epato-biliare e
del pancreas(in modo da evitare contrazioni
della cistifellea);
2. Prescrizioni dietetiche e/o farmacologiche per la
riduzione del meteorismo e del contenuto fecale
dell’intestino in tutti gli esami dell’addome;
3.Replezione vescicale(non far urinare il pz.
nelle 4-6 ore precedenti l’esame) per lo studio
degli organi pelvici e della gravidanza nei primi
tre mesi;la vescica piena di urina costituisce
infatti una utile “finestra” acustica per il
passaggio degli ultrasuoni.
RISONANZA MAGNETICA
E’ un procedimento di diagnostica per
immagini introdotto nella pratica
clinica nel 1981-82.
Nella RM l’acquisizione delle immagini
avviene utilizzando i segnali di
“Risonanza” provenienti dai nuclei
atomici(attualmente dell’Idrogeno) di una
struttura corporea immersa in un campo
magnetico ed eccitata da radiofrequenze.
I Segnali mutano in funzione delle
caratteristiche istochimiche dei tessuti
corporei esplorati e sono variamente
modulabili;un calcolatore elettronico li
elabora e li trasforma in forma numerica
così da fornire l’immagine digitale della
sezione corporea.
L’Immagine digitale viene poi trasformata
in ottica(Analogica) con lo stesso
procedimento della TAC.
Le potenzialità della RM sono notevoli e molte
indicazioni sono oramai ben definite,soprattutto
nella diagnosi delle malattie del cervello e del
midollo spinale.
In molti casi la RM è diventata alternativa alla
TAC e ad analoghi indagini strumentali più
complese e invasive come la mielografia.Ciò è
dovuto a due caratteristiche principali della RM:
1. La maggiore sensibilità che consente diagnosi
più precoci ed accurate;
2. La maggiore capacità di dimostrare con
precisione e dettaglio l’anatomia secondo i tre
piani ortogonali dello spazio.
•La RM è oggi il primo esame neuroradiologico
nelle seguenti patologie:
•Malattie demielinizzanti,in particolare sclerosi a
placche;
•Patologia della fossa cranica posteriore per la
quale il limite della TAC è rappresentato dagli
artefatti fra le le rocche petrose;
•Patologia del midollo spinale;
•Patologia pediatrica in genere e malformativa
in particolare
La RM probabilmente diventerà competitiva
con la TAC anche nella diagnosi delle ernie
del disco e della patologia cerebrale,in
particolare di natura vascolare e tumorale.
Si vanno anche delineando applicazioni molto
interessanti nello studio del cuore e dei
vasi,degli organi pelvici,dei tumori ossei e
delle parti molli nonché di altre affezioni
ortopediche riguardanti specialmente le
formazioni muscolo-legamentose e tendinee.
Esistono inoltre presupposti teorici perché
la RM possa risolvere il problema,sinora
insoluto,della identificazione di natura di
un processo morboso con metodica
incruenta.
Non sono finora noti effetti patologici
della RM,vanno tuttavia esclusi
dall’esame i pz portatori di dispositivi
metallici(in particolare pace-maker e
protesi metalliche)che potrebbero avere
effetti dannosi.
RM
Encefalo
LA TAC
La TAC nasce da due ricerche
condotte indipendentemente da
A.M.Cormack(fisico
americano) e da
G.N.Hounsfield(ingegnere
elettronico inglese) negli anni
’60 che valsero ad entrambi nel
1979 il Premio Nobel per la
Medicina.
Premi Nobel per la Medicina anno 1979
A.M.CORMACK
1924-1998
G.N.HOUNSFIELD
1919-2004
La prima TAC richiedeva un tempo di
acquisizione di 4,5 min. e la sua
risoluzione spaziale era di 3 mm.;
Vi era la necessità di un cuscino
d’acqua intorno alla testa del paziente
per uniformare la durezza delle
radiazioni e per limitare il range
dinamico dell’unico detettore.
EMI Scanner
ACTA Scanner
La prima TC in Italia venne
installata a
Bologna nel 1975
Questa è una tecnica radiologica che sfrutta
come la radiologia tradizionale le radiazioni
ionizzanti(raggi X) e consente la
rappresentazione selettiva trasversale del
corpo.
Le informazioni contenute nel fascio di
radiazioni emergenti dal pz. vengono
trasformate in segnali elettrici e
successivamente elaborate da un calcolatore
elettronico che costruisce una una immagine
in forma numerica(immagine digitale).
Le diverse densità in TAC sono
quantificabili mediante una scala numerica
arbitraria(scala di Hounsfield).
L’uso più frequente di questa scala è per
differenziare le formazioni patologiche
liquide da quelle solide.
Nell’applicazione pratica della TAC i mdc
non sono indispensabili ma sono molto
sovente utilizzati per il riconoscimento dei
vasi e per lo studio più accurato dei
parenchimi.
L’immagine digitale,convertita in forma
ottica o analogica con ampia scala di
grigi,viene mosstrata ad un monitor TV
per la visualizzazione estemporanea per
poi venire registrata su disco o su nastro
magnetico e successivamente viene
riprodotta su pellicola.
La storia della tecnica Spirale inizia nel
1979 quando venne messa a punto la
tecnologia “slip ring” o a “contatti
striscianti” che consiste nella possibilità
di rotazione continua del tubo radiogeno
essendo stati eliminati i cavi di
conduzione che sono incorporati
nell’anello;
In seguito è stato introdotto il movimento
continuo del lettino porta-paziente.
Questa è una nuova tecnica
d’esame che consente
l’acquisizione volumetrica dei
dati grazie alla rotazione
continua del sistema tubo
radiogeno-rilevatori e al
contemporaneo spostamento del
lettino.
In definitiva i principali vantaggi della
TAC spirale possono essere cosi
riassunti:
1. Considerevole riduzione dei tempi
d’esame(Pz.traumatizzati,bambini);
2. Ottimizzazione dell’utilizzo del mdc;
3. Possibilità di studiare,durante una singola
infusione di mdc,gli organi parenchimatosi(
es.fegato) durante la fase arteriosa e durante
la fase portale;
4. Scomparsa degli artefatti da movimento
respiratorio;
5. Acquisizione continua delle scansioni;
6. Possibilità di ricostruire immagini in un
punto qualsiasi del volume di indagine;
7. Possibilità di eseguire ricostruzioni
MPR e 3D.
La TAC Multistrato fu introdotta
nella pratica clinica nel 2001.
Si tratta di una tecnica che
permette l’acquisizione di
2,4,8,16…64 fette
simultaneamente con una sola
rotazione e ha determinato per
molti aspetti la ridefinizione del
ruolo diagnostico della TAC.
LA TCMS presenta una serie di
vantaggi rispetto alla TAC a
singola fetta (TCSS) quali
maggiore velocità,minori
artefatti da movimento,una
migliore copertura anatomica e
la possibilità di ottenere
immagini bidimensionali e
tridimensionali di altissima
qualità.
I Principali attributi della TC sono:
• Peculiarità dell’esplorazione in sezione
assiale trasversa,non acquisibile con la
tomografia tradizionale;
• La riconoscibilità di minime differenze di
assorbimento tessutale(densità) il che
consente finalmente la diretta
dimostrazione di alcuni organi e della
relativa patologia.
Nella metodologia di studio TAC
dell’addome si deve ricordare che è
spesso necessario opacizzare
preliminarmente il tubo gastroenterico
per differenziare quest’ultimo da altre
strutture normali o patologiche.
Le principali indicazioni della TAC sono cosi
elencate:
Patologia malformativa,traumatica,vascolare
(ischemia e/o emorragia),neoplastica,infiammatoria
dell’encefalo;
•Affezioni orbitarie;
•Patologia vertebro-midollare,con particolare
riguardo alla dimostrazione diretta delle ernie
discali;
•Alterazioni del mediastino;
•Patologia epatica e splenica;
•Malattie del pancreas e surreni;
•Affezioni dell’apparato uro-genitale(tumori);
•Masse addominali in senso lato sia intra che
retroperitoneali;
•Patologia del sistema linfatico;
•Affezioni scheletriche.
La Tac ,consentendo l’esplorazione
contemporanea di più organi ,è indicata
in linea generale per stabilire l’estensione
locale e la diffusione di un processo
neoplastico con fini prognostici e di
programmazione terapeutica.
RUOLO dell’I.P.
Informare il paziente;accennare in particolare
alla forma dell’apparecchiatura radiologica per
prevenire reazioni d’ansia e di paura.
Come tutte le indagini diagnostiche la premessa
per la riuscita è la collaborazione cosciente del
paziente.
L’I.P. deve altresì far digiunare il paziente dalla
mezzanotte qualora sia previsto l’utilizzo del
mdc iodato;mantenere un corretto stato di
idratazione nei soggetti candidati al mdc
iodato per
via
parenterale, che
continuerà anche dopo l’ indagine TAC,
RUOLO dell’I.P.
Accertare l’esistenza di eventuali allergie,
controllare il paziente dopo l’esecuzione
dell’indagine,eventuale trattamento sedativo per
pazienti particolarmente irrequieti e soprattutto
controllare l’effettuazione degli esami
laboratoristici per il mdc iodato.
GANTRY
Consolle ed
iniettore
METASTASI CEREBRALE
TAC ORECCHIO
ANGIOMA EPATICO
ASCESSO EPATICO
INSULINOMA
CISTI COMPLICATA RENE
TUMORE RENALE
TAC L-S
ERNIA DEL DISCO
COMPITI INFERMIERISTICI A
RISCHIO DI ESPOSIZIONE
Fin dall’inizio dell’impiego dei Raggi X e dei
radionuclidi a scopo diagnostico e terapeutico
furono evidenziati gli effetti dannosi delle
radiazioni.
A livello internazionale si sviluppò,con la
normativa protezionistica, la ricerca di
condizioni lavorative a più basso rischio
possibile.
Da tempo è noto il rischio professionale a cui
sono esposti radiologi e tecnici di
radiologia,meno sappiamo sull’esposizione alle
radiazioni ionizzanti del personale che orbita al
di fuori dei reparti di radiodiagnostica e
radioterapia.
Gli infermieri possono essere esposti alle
radiazioni ionizzanti in relazione ad alcuni
particolari compiti assistenziali.
Gli I.P.che normalmente assistono
pazienti sottoposti a terapia con isotopi
radiattivi sono considerati personale
professionalmente esposto e quindi
vengono sottoposti a sorveglianza fisica
e sanitaria ed informati sui rischi e
sulle procedure operative per ridurre
gli stessi.
Può accadere anche che infermieri
professionali non considerati tra il
personale professionalmente esposto ,e
quindi non controllati,possano
occasionalmrnte svolgere assistenza a
pazienti sottoposti ad attività sanitaria a
rischio.
In tali casi è di rigore la massima cautela e
la messa in atto di tutti i presidi di
sicurezza.
EFFETTI BIOLOGICI DA ESPOSIZIONE
A RADIAZIONI IONIZZANTI
L’impiego in campo medico delle radiazioni
ionizzanti favorisce nel personale,anche in
quello esposto
saltuariamente,l’assorbimento di piccole
quantità di radiazioni,i cui effetti,solo
parzialmente riparati dal punto di vista
biologico,si sommano nel tempo come
alterazioni morfologiche e funzionali.
EFFETTI BIOLOGICI DA ESPOSIZIONE
A RADIAZIONI IONIZZANTI
DANNI CELLULARI
Gli effetti delle radiazioni possono essere
somatici(danni a carico della cellula,di
organi e sistemi) ed interessare quindi il
singolo organismo,o genetici ed allora il
danno può estendersi dal singolo individuo
alla specie.
1. Alterazioni Cromosomiche Nell’uomo le
alterazioni cromosomiche sono facilmente
rilevabili nei linfociti circolanti.Il danno iniziale
è rappresentato dalla rottura dei filamenti di
DNA con successive modificazioni numeriche o
strutturali verificantesi nel corredo
cromosomico durante la divisione cellulare;
2. Inibizione della sintesi del DNA e ritardo
mitotico;
3. Inibizione della sintesi proteica;
4. Morte ed inattivazione cellulare.
DANNI A CARICO DI ORGANI E TESSUTI
I tessuti più sensibili sono quelli più indifferenziati
e che hanno una riproduzione più attiva .
Il tessuto emopoietico è fra i più sensibili alle
radiazioni ionizzanti. Si ha una deplezione
linfocitaria con conseguente depressione
immunitaria ed una diminuzione del numero dei
granulociti neutrofili.Tutto ciò favorisce
l’insorgenza di infezioni.
Si registra inoltre una diminuzione delle piastrine
con conseguenti emorragie.
DANNI A CARICO DI ORGANI E TESSUTI
A livello delle gonadi le lesioni alle cellule
germinali possono portare a sterilità transitoria o
permanente.
Le radiazioni ionizzanti possono provocare
alterazioni alle cellule di altri organi e tessuti
come la cute,le ossa ,gli occhi e la tiroide.
CARCINOGENESI
PREVENZIONE
Prevenzione primaria
Adottando opportuni accorgimenti è possibile
ottenere buoni risultati pratici nel ridurre
l’esposizione a radiazioni ionizzanti.
Schermatura:Vengono utilizzate come schermature
il piombo,l’acciaio ecc..Le stanze dove sono
collocate apparecchiature radiologiche devono
essere ampie ed avere pareti con spessore tale da
non permettere il passaggio delle radiazioni oppure
essere schermate con lastre di piombo.
Prevenzione primaria
Gli indumenti protettivi(grembiuli,guanti) devono
essere tutti di piombo;
Diminuzione dell’esposizione,
•Diminuzione dell’intensità di radiazione:
adottando opportuni accorgimenti quali
•L’uso della radioscopia solo quando essa è
indispensabile;
•L’impiego di intensificatori di brillanza che,a
parità di informazioni e di vantaggi della
radioscopia,usano intensità di radiazioni molto più
basse (la riduzione di intensità consente di
eliminare quasi del tutto l’inconveniente
dell’esposizione dell’operatore e del pz.
Prevenzione primaria
Gli intensificatori consentono inoltre,grazie ad un
circuito televisivo, di tenere l’operatore lontano
dalla fonte di radiazione.
Per gli I.P. esposti occasionalmente è bene tenere
presente che essi possono limitare l’esposizione
basandosi sulle seguenti considerazioni:
1. Maggiore è la distanza dalla sorgente minore è
l’esposizione(a 1 metro 4 volte meno è la dose di
radiazioni);
2. Minore è il tempo trascorso vicino alla sorgente
minore è l’esposizione;
Prevenzione primaria
3. Utilizzo di protezioni piombate.
Prevenzione Secondaria
Questa ha lo scopo di rilevare tempestivamente
ogni alterazione a carico dell’operatore provocata
dalle radiazioni in modo da evitare danni più
gravi.Ciò è possibile se vengono attivate quelle
necessarie misure di prevenzione che prevedono:
1.Sorveglianza fisica(consistente nel controllo di dosimetri
individuali);
2.Sorveglianza biologica e visite periodiche;
3.Visita di idoneità,libretto sanitario e di rischio;
4.Educazione sanitaria nell’organizzazione del lavoro.
GRAZIE
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