l`italia contesa tra francia e spagna

L’ITALIA CONTESA TRA
FRANCIA E SPAGNA
(tra la seconda metà del XV e il XVI secolo)
A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda
LA FINE DELLA POLITICA
DELL’EQUILIBRIO
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Dopo la morte di Lorenzo il
Magnifico ebbe fine la politica
dell’equilibrio fra gli Stati italiani da lui
voluta
Riesplose la conflittualità tra le
potenze della penisola
LORENZO DE’ MEDICI
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Il pericolo principale veniva da Napoli
dove era morto il re Ferdinando I
d’Aragona aprendo il problema della
successione.
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La monarchia francese (che possedeva
la contea d’Angiò) rivendicava il
proprio diritto sul regno di Napoli che
fino a cinquant’anni prima era
appartenuto agli Angioini
FERDINANDO I
D’ARAGONA
MILANO APPOGGIA LA FRANCIA
CONTRO GLI ARAGONESI
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Le pretese francesi su Napoli
trovarono l’appoggio di Ludovico
Sforza (detto il Moro), che aveva
preso il potere nel ducato di
Milano usurpandolo a Gian
Galeazzo, la cui moglie era
aragonese
LUDOVICO SFORZA IL MORO
Ludovico il Moro temeva che con
l’aiuto degli Aragonesi Gian
Galeazzo potesse ristabilirsi alla
guida di Milano, perciò si alleò con
Carlo VIII re di Francia
GIAN GALEAZZO SFORZA
ANCHE IL PAPA ALESSANDRO VI
APPOGGIA I FRANCESI
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Il papa Alessandro VI (14921503) apparteneva alla famiglia
spagnola dei Borgia
Il suo progetto era quello di creare
un forte dominio nell’Italia centrale,
dove regnavano troppi signori locali
intriganti e intraprendenti
Per realizzare questo progetto, il
papa aveva bisogno dell’aiuto di
una grande potenza, da lui
identificata nella Francia
LA POLITICA ESPANSIONISTICA
DI VENEZIA
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Venezia era la più forte potenza italiana del tempo
Dopo la fine della politica dell’equilibrio ottenuta
con la pace di Lodi, la Serenissima riprese la politica
espansionistica
Anche Venezia guardava ad un accordo con la
Francia con la possibilità di trarne vantaggio nei
suoi disegni espansionistici
L'Italia alla
vigilia
dell'invasione
di Carlo VIII
di Francia
CARLO VIII IN ITALIA
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Nel settembre del
1494 (definito da
Guicciardini “l’anno
primo degli anni
miserabili” dell’Italia)
Carlo VIII re di
Francia scende in
Italia contro gli
Aragonesi di
Napoli
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Firenze inizialmente fece una buona accoglienza
ai Francesi, in seguito però i Fiorentini si
indignarono con i Medici per l’atteggiamento
troppo arrendevole tenuto nei confronti dei
Francesi, insorsero contro le truppe straniere e
contro la signoria dei Medici ed instaurarono la
repubblica.
OCCUPAZIONE DI NAPOLI E
SCONTRO CON LA LEGA
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Carlo VIII occupò il Napoletano in soli
tredici giorni
I principi italiani però si allarmarono
per questo straordinario successo e
costituirono una Lega
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Alla Lega parteciparono
anche l’imperatore
Massimiliano d’Asburgo e
il re di Spagna Ferdinando
il Cattolico (ambedue decisi
ad impedire che l’Italia
diventasse un possedimento
francese)
MASSIMILIANO D’ASBURGO
FERDINANDO IL CATTOLICO
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Per non trovare chiusa la via del
ritorno, allora Carlo VIII decise di
risalire verso nord e tornare in Francia,
ma nel luglio del 1495 a Fornovo
(presso Parma) dovette affrontare la
Lega e solo a fatica riuscì a mettersi in
salvo
I VANTAGGI PER
SPAGNA E VENEZIA
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Il ritiro del re francese andò a
vantaggio della Spagna (che potè
occupare la Calabria) e di Venezia
(che si impossessò di sei porti sulla
costa della Puglia)
LUIGI XII OCCUPA
IL DUCATO DI MILANO
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Poco tempo dopo
anche il successore
di Carlo VIII, Luigi
XII di Orléans, si
lanciò alla
conquista dell’Italia
Nel 1500 occupò il
ducato di Milano
LUIGI XII DI FRANCIA
LA SPAGNA CONQUISTA
L’ITALIA MERIDIONALE
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Subito dopo, stretto un accordo con il
re di Spagna Ferdinando il
Cattolico che ambiva ad
impadronirsi del regno di Napoli,
Luigi XII mosse verso l’Italia
meridionale e con l’aiuto delle truppe
spagnole riuscì ad occuparla in pochi
giorni
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Quando però si trattò di dividere
secondo gli accordi già presi, i due
alleati vennero alle armi
Gli Spagnoli risultarono vincitori e
restarono padroni dell’Italia
meridionale
I Francesi, vinti, dovettero
accontentarsi del ducato di Milano
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Con gli Spagnoli nel Napoletano e i
Francesi nel Milanese, due dei cinque
maggiori Stati italiani perdevano
l’indipendenza e circa i due terzi della
penisola finivano in mano straniera
L'Italia alla
vigilia
dell'invasione
di Carlo VIII
di Francia
La situazione
italiana dopo
le invasioni di
Carlo VIII e
Luigi XII di
Francia
L’IMPERO DI CARLO V
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A dare un
nuovo corso alle
vicende italiane
e dell’intera
Europa
intervenne
l’ascesa al trono
imperiale di
Carlo d’Asburgo
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Carlo V aveva ricevuto:
a)
dalla madre Giovanna la Pazza (figlia di
Isabella di Castiglia e di Ferdinando
d’Aragona) l’impero spagnolo
b)
dal nonno paterno Massimiliano
d’Asburgo i domini d’Asburgo
c)
dalla nonna paterna Maria di Borgogna i
Paesi Bassi e la Franca Contea
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Egli aveva inoltre la possibilità di
aspirare alla corona di Germania e a
quella dell’impero
L’IMMENSO IMPERO DI CARLO V
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Carlo V venne infatti eletto imperatore (ad
Aquisgrana il 23 ottobre 1520) e
controllava un immenso territorio:
il Napoletano, la Sicilia, la Sardegna, la
Germania, l’Austria, i Paesi Bassi, la
Spagna con i possedimenti coloniali
Carlo V era solito dire che sul suo regno non
tramontava mai il sole
IL CONFLITTO TRA
LA FRANCIA E L’IMPERO
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La Francia si sentiva accerchiata dai
possedimenti asburgici perciò lo
scontro fu inevitabile e durò 40 anni
(1521-1559)
La penisola italiana divenne il teatro
principale dello scontro con due
momenti culminanti: il sacco di Roma
e l’assedio di Firenze
IL SACCO DI ROMA
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Carlo V, indignato col pontefice per
l’appoggio dato ai Francesi, fece
scendere in Italia 14.000
lanzichenecchi (rozzi mercenari
reclutati in Germania resi ancora più
ostili verso il papa dalle predicazioni di
Lutero)
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I lanzichenecchi misero al sacco Roma (6
maggio 1527) creando distruzione ed orrore
L’ASSEDIO DI FIRENZE
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Secondo i patti, Carlo V aiutò i Medici a
riprendere il potere a Firenze, ma i cittadini
tentarono di resistere all’assedio nonostante la
carestia.
Il 2 agosto 1530 però la città fu costretta a
cedere.
Nel 1532 cessava definitivamente il
regime repubblicano a Firenze e
la Signoria medicea si trasformò
in un principato dinastico
con Alessandro dei Medici.
L’ABDICAZIONE DI CARLO V
E LA DIVISIONE DELL’IMPERO
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Il lungo conflitto dopo numerose ed alterne
vicende, si concluse con la decisione di
Carlo V di abdicare nel 1556.
Carlo V divise i suoi domini:
a)
al figlio Filippo II assegnò la Spagna,
le colonie americane i Paesi Bassi e i
possedimenti italiani;
a)
al fratello Ferdinando I concesse i
possedimenti asburgici e la corona
imperiale
I DOMINI SPAGNOLI IN ITALIA
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Dopo la firma del trattato di Cateau-Cambresis
che pose fine alla guerra, l’Italia è divisa in questo
modo:
a)
la Spagna controllava: il ducato di Milano,
Napoli, la Sardegna e la Sicilia tramite dei
vicerè, e lo Stato dei Presìdi (formato dalle città
costiere toscane) = metà circa del territorio
italiano è dunque controllato dalla Spagna
b)
La Francia risultava ormai tagliata fuori.
L’Italia dopo la pace di
Cateau-Cambresis