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IL BILANCIO SOCIALE DELLA
CASSA RURALE
BCC DI TREVIGLIO
Dr.ssa Damiana Bussini – resp. Ufficio Soci e Mutualità
Le Casse Rurali: cenni storici
“La struttura stessa delle Banche di Credito
Cooperativo, che si fonda su società di persone
e non di capitali, lascia intendere che obiettivo
primario non è il lucro, ma il soddisfacimento di
esigenze di utilità sociale”
Giovanni Paolo II
Le Casse Rurali: cenni storici
Le banche di credito cooperativo (BCC) – ex Casse Rurali ed Artigiane sono società cooperative nate nel periodo a cavallo tra la fine dell'800 e il
‘900 ad opera di cooperatori ispirati dal Magistero sociale della Chiesa, con
lo scopo di facilitare l’accesso al credito alle fasce umili delle popolazioni
rurali (agricoltori ed artigiani, allora categorie prevalenti e particolarmente
fragili), sottraendole all’usura e fornendo loro strumenti di affrancamento
dalla miseria.
Lo scopo di promozione economica non si esauriva nell’esercizio della
pura attività bancaria, ma si declinava in iniziative di varia natura, svolte
direttamente o attraverso la costituzione di appositi enti: affittanze
collettive, acquisto di sementi, concimi, macchine agricole, ecc. Le funzioni
economiche, inoltre, si accompagnavano spesso ad iniziative volte a
sostenere il miglioramento culturale e morale dei soci e delle comunità
locali.
Le Casse Rurali: caratteristiche
La normativa relativa alle Banche di Credito Cooperativo prevede che:
•la competenza territoriale sia definita ed i suoi soci (persone, imprese o associazioni)
debbano essere residenti e svolgere la loro attività in via continuativa in tale zona;
•possano diventare soci gli esponenti di qualsiasi categoria professionale;
•venga erogato il credito “prevalentemente” a favore dei soci (applicazione del principio di
mutualità): ciò comporta che più del 50% delle attività di rischio sia destinato ai soci e/o ad
attività prive di rischio;
•ogni socio abbia diritto ad un solo voto indipendentemente dal numero di azioni posseduto,
il cui valore nominale non può comunque essere superiore a 50.000 euro;
•gli utili netti annuali vengano destinati almeno per il 70% a riserva legale e per il 3% ad un
apposito Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione; la quota
rimanente, non utilizzata per la rivalutazione delle azioni o assegnata ad altre riserve o
distribuita ai soci, debba essere destinata a fini di beneficenza o mutualità;
• i dividendi distribuiti ai soci non possano essere superiori ad una determinata soglia;
•le riserve patrimoniali siano indivisibili ed indisponibili: ciò significa che esse non possono
essere ripartite fra i soci e che in caso di cessazione dell’attività, esse devono
obbligatoriamente essere destinate ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della
cooperazione.
I numeri delle BCC Italiane
438 BCC
3.700 SPORTELLI
800.000 SOCI
5 mln di CLIENTI
30.000 COLLABORATORI
La forza di un sistema
La Cassa Rurale di Treviglio fa parte di un “Sistema a rete”, nel quale, oltre alle
singole Banche di Credito Cooperativo, sono presenti società (sistema
imprenditoriale) e organismi di categoria (sistema associativo) che operano in una
logica di collaborazione e complementarietà. L’insieme di prodotti e servizi per le
BCC prende il nome di “Sistema di Offerta del Credito Cooperativo”.
Sistema associativo
Sistema imprenditoriale
15 Federazioni Locali
•Federcasse
•Fondo Garanzia Depositanti
•Fondo Garanzia Obbligazionisti
•SeF Consulting
•Fondo Pensione Nazionale
•Ecra
•Cassa Mutua Nazionale
Iccrea Holding
•Iccrea Banca
•Iside
•Banca Agrileasing
•Aureo Gestioni
•BCC Vita
•BCC Capital
•BCC Web
•BCC Recupero Credito
•Consorzio UPF
•Gruppo Assimoco
•Credito Finance
•Casse Centrali delle CR di Trento e Bolzano
•Ciscra
Cassa Rurale di Treviglio:
tutto iniziò nel 1893
Costituita nel 1893 da 10 contadini guidati da Mons. Ambrogio
Portaluppi, la Cassa Rurale di Treviglio nacque come rimedio
all’usura allora imperante nelle campagne, con lo scopo di perseguire
il miglioramento della vita dei contadini non solo dal punto di vista
economico, ma anche sociale e culturale.
Banca delle comunità locali
La Cassa Rurale di Treviglio
opera nel comprensorio della
Gera d’Adda, territorio che
abbraccia i comuni delle
Province di Bergamo, Milano,
Lodi e Cremona, e dell’Isola
Bergamasca.
La Mission
33 FILIALI
287 DIPENDENTI
12.500 SOCI
47.000 CLIENTI
UNA SOLA MISSION:
“Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale
cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. La
Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni
e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed
economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al
risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e
sostenibile del territorio nel quale opera.
La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il
bene comune. E’ altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito
Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo
scambio mutualistico tra i soci.” Art 2 Statuto Sociale-Principi Ispiratori
Bilancio sociale
Documento in cui viene sintetizzata
l’attività di rendicontazione
etico-sociale
Rendicontazione
etico-sociale
•Predisposizione di un sistema di misurazione, raccolta
sistematica, organizzazione e comunicazione dei dati
rilevanti relativi all’impatto delle attività di un’impresa sul
benessere dei vari stakeholders.
•Valutazione della coerenza fra i risultati conseguiti e gli
obiettivi derivanti dalla Mission e dai Valori di un’impresa
Normativa
Non esiste un obbligo di legge per la
redazione del Bilancio Sociale.
La redazione del bilancio sociale da
parte di un’azienda è frutto di una
scelta volontaria.
I modelli di riferimento
 “Principi di redazione del bilancio sociale”
(2001) proposti dal Gruppo di Studio per il
Bilancio Sociale (modello GBS).
 Il “Modello di redazione del Bilancio Sociale
per il settore del credito” (2001) proposto
dall’Associazione Bancaria Italiana
 Lo schema di redazione del Bilancio sociale
e di missione proposto da Federcasse.
Caratteristiche
Documento AUTONOMO in grado di fornire informazioni
qualitative e quantitative sugli effetti dell’attività
aziendale.
L’autonomia riguarda il documento, non le informazioni in
esso contenute, le quali devono presentare un forte
aggancio con fonti certe e verificabili (bilancio
economico, statistiche d’istituto, delibere del CdA, Piano
Strategico, Statuto, Carta del Valori, ecc.).
Per questo si parla di bilancio e non di resoconto o
rapporto sociale
Documento CONSUNTIVO, redatto solitamente alla fine
di ogni esercizio. Rende possibile un confronto tra i
risultati raggiunti e gli obiettivi perseguiti e contiene
indicazioni sui programmi futuri.
Documento PUBBLICO rivolto agli interlocutori sociali
che , direttamente o indirettamente, sono coinvolti
nell’esercizio dell’attività (collaboratori, soci, comunità,
ambiente, il sistema Credito Cooperativo).
1999
1ª edizione del Bilancio Sociale
della BCC di Treviglio
uno dei primi casi di rendicontazione sociale
nel settore bancario ed, in particolare, nel
mondo del credito cooperativo.
Le motivazioni della scelta
Dotarsi di uno strumento che
consentisse di fotografare e
comunicare in modo trasparente
ed efficace la propria differenza
rispetto alle altre banche.
Bilancio ordinario
INSUFFICIENTE
a rappresentare adeguatamente lo specifico valore,
proprio di un’impresa sociale
PERCHE’
•Ignora del tutto gli aspetti non quantificabili in
termini monetari – come la partecipazione dei soci o la
quantità e qualità delle relazioni intrecciate sul
territorio;
•non considera risorse e servizi resi disponibili in
forma gratuita o agevolata aI soci e alla collettività;
•in generale non offre una rappresentazione completa
dell’impegno e della capacità di un’impresa di
realizzare la propria mission sociale.
Dalla comunicazione
alla strategia
Consapevolezza che il B.S. è uno
strumento strategico
a disposizione degli organi direttivi e di
tutto il personale
per supportare il governo e la gestione
di tale “differenza”.
Progressivo miglioramento
CONTENUTO
Riferimento a modelli :
1.
i “Principi di redazione del bilancio sociale” (2001) proposti dal Gruppo
di Studio per il Bilancio Sociale,
2.
il “Modello di redazione del Bilancio Sociale per il settore del credito”
(2001) proposto dall’Associazione Bancaria Italiana,
3.
lo schema di redazione del Bilancio sociale e di missione proposto da
Federcasse.
Ampliamento delle aree di rendicontazione
PROCESSO INTERNO DI ELABORAZIONE
Gruppo di lavoro interno
Elementi Essenziali
Il bilancio sociale è articolato in 4 parti:
L’’IDENTITA’, che presenta sinteticamente gli elementi
essenziali delle caratteristiche, della struttura e della
visione strategica della Banca;
la DIMENSIONE SOCIALE, che rende conto dell’operato
della Cassa nei confronti dei suoi principali “portatori di
interessi” o stakeholders;
la DIMENSIONE AMBIENTALE che esamina l’impatto diretto
e indiretto della Cassa nei confronti dell’ambiente;
la DIMENSIONE ECONOMICA in cui vengono forniti alcuni
fondamentali dati gestionali e analizzata la formazione e
distribuzione del valore aggiunto ai vari “portatori di
interessi”.
Stakeholders
Vengono suddivisi in distinte categorie sulla base dei
diversi interessi ed attese esistenti rispetto all’operato
dell’azienda. Nel caso specifico di una Banca di Credito
Cooperativo tipicamente si distinguono:
I SOCI
I CLIENTI
LE COMUNITÀ LOCALI
IL PERSONALE
I FORNITORI
IL SISTEMA DEL CREDITO COOPERATIVO
L’AMBIENTE NATURALE
Stakeholders
Mentre per gli stakeholders soci, clienti, fornitori, personale,
sistema BCC risulta chiara e immediata la loro identificazione, è
utile chiarire cosa si intende per “comunità locali” e “ambiente”.
COMUNITA’ LOCALI  le associazioni, gli enti pubblici e privati,
gli enti religiosi che operano sul territorio;
AMBIENTE  l’ambiente naturale ma anche le generazioni future
in quanto, secondo una definizione classica e ampiamente
riconosciuta, “uno sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni
dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle
future di rispondere ai loro”.
Modalità di comunicazione
 Stampa del fascicolo e distribuzione ai soci presenti in
assemblea
 Presentazione in assemblea ai soci
 Presentazione ai dipendenti (durante la convention
annuale
 Presentazione alla Consulta Soci
Invio tramite posta alle altre BCC, agli organismi
federativi, alle principali istituzioni del territorio.
 Pubblicazione nel sito internet della Cassa
Il nostro impegno
Finanza per lo sviluppo, non finanza per la finanza
764 milioni di euro di crediti all'economia locale.
• Il 67,3 % del totale dei crediti alle piccole imprese
artigiane .
• Il 31,7 % del totale dei crediti alle famiglie (3.140 i mutui
prima casa per un totale di 193,3 milioni di euro con un
aumento del 12,3% rispetto al 2004).
Vantaggi per i soci
• 522 milioni di euro di crediti ai soci (+ 9% rispetto al
2004) pari al 68,3% del totale degli impieghi.
• 572.600 euro di ristorno figurativo
• 50.000 euro erogati per borse di studio a favore dei soci
Linea di prodotti solidali
Prodotti creditizi
Mutuo Casa Solidale
Mutuo “Con Loro”
Conv. con ass. Casa Amica
Prestiti d’onore
Mutuo “Ad Hoc”
Mutuo “Cambio Lavoro
Mutuo “Cerco Lavoro”
Mutuo “Temporanea difficoltà”
Prodotti di gestione del risparmio
Certificati di deposito Banca Etica
Prestito Obbligazionario Banca Etica
Fondo Aureo “WWF Pianeta terra”
Fondi Etica SGR
Contributo a sostegno degli obbligazionisti argentini (5,4 milioni di euro)
Valore alle comunità locali
• 925 mila euro nel 2005 per lo sviluppo sociale e
culturale delle comunità locali;
• 316 mila euro di mancato guadagno per la
concessione gratuita di strutture;
• 1.046 eventi ospitati gratuitamente nei locali della
Cassa.
• Creazione della Fondazione Cassa Rurale
• Progetto Università a Treviglio
Banca per lo sviluppo sostenibile
• Adozione di politiche di green procurement
• Impegno ad incentivare pratiche gestionali virtuose dal
punto di vista ambientale, sostenendo gli investimenti dei
privati indirizzati alla ricerca di soluzioni coerenti con il
principio
dello
sviluppo
sostenibile
(“Energia
rinnovabile”).
• Promozione di una cultura di rispetto ambientale (Parco
del Roccolo)
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