Dr. Vincenzo Del Genio medico-chirurgo DENTISTA

Dr. Vincenzo Del Genio
medico-chirurgo DENTISTA
• Assistente igienista Sig.Ra Natascia
Baldoni
IGIENE ORALE
• Pochi gesti
per salvare i
vostri denti
LA PREVENZIONE
• Con il termine prevenzione, in odontoiatria, si
•
intende l'abitudine ad una corretta igiene orale
che è di fondamentale importanza al fine di
impedire il deposito della placca, causa della carie
e della malattia parodontale. A tal proposito viene
indicato lo spazzolino come strumento d'elezione.
Tuttavia, se si considera l'anatomia dei denti ed il
loro allineamento nelle arcate dentarie è
facilmente capibile come mai il solo
spazzolamento, anche se eseguito correttamente
e con tecniche adeguate, non sia sufficiente a
rimuovere totalmente la placca batterica
• Ogni dente ha cinque facce, lo spazzolino ne
•
raggiunge agevolmente tre: la superficie
vestibolare (rivolta verso le guance), quella
palatale e quella linguale.
Lo spazio interprossimale, cioè fra dente e dente ,
ed il solco gengivale, cioè lo spazio fra dente e
gengiva, verranno detersi solo in parte se non ci
sarà l'impiego di ausili specifici. Per queste zone
infatti si ricorre a: filo interdentale a nastro o a
fiocchi, a filo cerato oppure non cerato, allo
scovolino, a stuzzicadenti di legno o plastica, tutti
strumenti validi da impiegarsi a seconda delle
necessità del singolo.
• Ognuno deve effettuare un'igiene domiciliare che sia quanto
più mirata e personalizzata possibile.
• Quindi, una sufficiente igiene orale si raggiunge andando a
rimuovere la placca in modo efficace (con lo spazzolino)
almeno due volte al giorno: al mattino dopo colazione e la
sera dopo cena. Il filo interdentale (ed altri presidi per gli
spazi interdentali) va utilizzato dopo lo spazzolamento dei
denti almeno una volta al giorno e comunque sempre la
sera.
• Anche per bambini (vedi educazione per bambini)
• Importante è inoltre farsi visitare dal proprio Dentista che
potrà consigliare una eventuale igiene
professionale(detartrasi) e potrà mettere in evidenza
problemi paradontali e carie.
Come spazzolare i denti
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Come spazzolare i denti
La tecnica di spazzolamento più consigliabile è quella che permette la maggiore
asportazione di placca: il movimento deve essere effettuato dal polso e non dal
braccio intero cosicchè si ha un migliore controllo dei movimenti fini e precisi. Lavarsi
i denti non serve per avere l' alito fresco e profumato ma serve solo all'asportazione
della placca. L'azione del dentifricio sarebbe addirittura superflua in quanto l'efficacia
determinante è data dall'azione meccanica e cioè dal movimento.
Abbiamo visto che la placca tende ad accumularsi al colletto dei denti e negli spazi
interdentali e, posteriormente, sulle superfici masticanti. E' lì quindi che occorre
concentrare l'azione dello spazzolino, per quanto si può. Sulle altre parti del dente per
fortuna ci pensano parzialmente le guance (esternamente) e la lingua (internamente)
a tenerli puliti e privi di placca.
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Spazzolare i denti posteriori
• Spazzolare i denti posterioriOccorre quindi inserire lo spazzolino
orizzontalmente in bocca (v. sopra), appoggiarlo alle corone dei denti
posteriori e spazzolare non con movimento di va e vieni (la placca verrebbe
asportata e rimessa poi al suo posto!) ma con solo movimento di andata
così da togliere la sola placca del colletto. Sono sufficienti pochi colpi ma
precisi: non è necessario passarci delle ore a fare schiuma! E' intuitivo, ma
occorre dirlo, che il movimento sarà dall'alto in basso per l'arcata superiore
e dal basso verso l'alto per l'arcata inferiore.
Eseguita questa prima operazione sia sulla superficie vestibolare dei denti
(che guarda verso le guance) che su quella linguale (interna) ...
occorre spazzolare le superfici masticanti dei denti posteriori...
... e anche in questo caso con il solo movimento di andata (dal dietro verso
la parte anteriore della bocca).
•
• Spazzolare i denti anteriori
•
• Questa tecnica, una volta imparata, è la più semplice e
rapida ma non può essere applicata a incisivi e canini.
Per questi denti occorre una pulizia particolare, dente a
dente!
Inserire lo spazzolino per il lungo (l'asse lungo dello
spazzolino deve essere parallelo all' asse lungo del
dente) e fare il solito movimento di sola andata dall'alto
verso il basso per l'arcata superiore e dal basso verso
l'alto per i denti dell'arcata inferiore.
Il Filo Interdentale
• Generalità
• Il filo interdentale inizialmente veniva prodotto con fibre di seta
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avvolte fra loro. I materiali, impiegati attualmente per la sua
produzione, sono principalmente nylon e politetrafluoroetilene
(PTFE) espanso. Si tratta di alcune centinaia di filamenti tenuti
insieme da una leggera torsione a "S" che durante il filaggio si
aprono facilmente a nastro nella zona interdentale agendo come
lame taglienti sulla placca.
Tipi di filo
Cerato
È indicato per coloro che presentano delle irregolarità tra i denti
dovute a presenza, di tartaro o di otturazioni debordanti. Questo
tipo di filo scivola facilmente attraverso le superfici di contatto.
La cera fornisce forza e durata durante l'applicazione; lo
sfilacciamento o la rottura sono rari.
• Non cerato
• È un filo più sottile adatto a chi presenta delle aree di contatto
piuttosto strette e dunque di difficile accesso. Non essendo cerato
permette, una volta esercitata una pressione, un appiattimento
maggiore e fornisce una superficie più ampia di detersione.
• Esempio di filo non ceratoCome si usa?
• Si prende 30 cm di filo circa, lo si avvolge come una bobina su i
medi e lo si tiene con indici e pollici come in figura.Si parte prima
passandolo sui denti posteriori poi gli incisivi. Importante é
entrare lentamente per non lesionare la papilla, una volta inserito
effettuare un movimento a seghetta che accompagna la superficie
del dente. Passare al dente successivo. Nota bene: passare su una
parte pulita del filo ogni volta che si cambia il dente con
l'avvolgimento della bobina sul medio. (tipo come gira la pellicola
di un film)Dr. Francesco Trebo
• Scovolino
• Questo particolare spazzolino cilindrico oppure a
cono è formato da un'anima centrale in metallo,
in cui sono inserite setole di diverso spessore e
lunghezza disposte in circolo.
• L'uso dello scovolino deve essere fatto con un
movimento alternativo avanti e indietro, senza
forzature negli spazi interdentali, ed è quindi
importante sceglierlo delle dimensioni adatte ad
ogni tipo di spazio.
• Cenni storici
• La prevenzione è il miglior modo per mantenere e
rafforzare i denti e la salute della gengiva. Questo
non è un concetto moderno, la terminologia dei
prodotti dell’igiene orale potrà anche essere
cambiata, ma si hanno testimonianze di dentifrici
e sciacqui orali che risalgono al 4000 a.C. Altre
formule e rimedi risalgono al tempo di Ippocrate
(circa 480 a.C.). Tali ricette contenevano parti di
animali ai quali venivano attribuiti denti forti ed
in continua eruzione. Si riteneva che il loro
impiego nelle ricette avrebbe dato salute anche ai
denti di chi li usava.
• Il dentifricio oggi
• Sono passati millenni da quando Ippocrate
•
cercava di realizzare delle paste dentifrice. Oggi
possiamo affermare che grazie alle incessanti
ricerche si é giunti ad ottenere dei composti
dentifrici che danno dei buoni risultati sia in
campo estetico sia terapeutico. La domanda più
ricorrente che ognuno di noi si pone nell' acquisto
di un dentifricio é:
"quale sarà il più indicato per la mia bocca?"
• A questa domanda é molto difficile rispondere. Va però
premesso:
• il solo uso di paste dentifrice non porta a risultati
apprezzabili se non vi é la compliance e la destrezza nel
compiere le manovre di igiene orale adeguate. Quale
dentifricio scegliere?
• Come già noto, é lo spazzolino che serve nella rimozione
della placca, il dentifricio é solo un valido ausilio. Per la
scelta di quest' ultimo vi sono tuttavia, delle indicazioni
generali che sarebbe utile seguire, esse sono: possedere un
ph stabile intorno a 7.0, sapore gradevole, non irritare le
mucose, preferire quelli contenenti fluoro.
DENTISTA…NO GRAZIE !