Laboratorio di macroeconomia (applicata) Dr. Mario Mazzocchi [email protected] Ricevimento: indicativamente venerdì 11-13, ma disponibile anche in altri giorni e orari (meglio confermare per posta elettronica) www2.stat.unibo.it\mazzocchi\macroeconomia Sito Impostazione delle lezioni • Ripasso teoria macroeconomica • Studio di un caso basato su un articolo – Aspetti empirici – Metodologia Temi trattati Teoria Applicazione Articolo Politiche monetarie Euro, commercio internazionale e patto di stabilità Philip R. Lane. The Real Effects of European Monetary Union. Journal of Economic Perspectives—Volume 20, Number 4—Fall 2006—Pages 47–66 Prezzi ed inflazione Progresso tecnologico, prezzi alimentari ed obesità Lakdawalla, Darius; Philipson, Tomas; Bhattacharya, Jay. Welfare-Enhancing Technological Change and the Growth of Obesity.The American Economic Review, Volume 95, Number 2, May 2005 , pp. 253-257(5) Crisi sub-prime Ray Barrel, E. Philip Davis, The Evolution of the Financial Crisis of 2007—8, National Institute Economic Review, Vol. 206, No. 1, 5-14 (2008) Politiche e ciclo economico Kaminsky, Graciela, Reinhart, Carmen M. and Vegh, Carlos A.,When it Rains, it Pours: Procyclical Capital Flows and Macroeconomic Policies(September 2004). NBER Working Paper No. W10780 Macroeconomia, recessione e (in)felicità Rafael Di Tella, Robert J. MacCulloch, Andrew J. Oswald. The Macroeconomics of Happiness. Review of Economics and Statistics November 2003, Vol. 85, No. 4: 809–827 Impatto economico del terrorismo S. Brock Blomberg, Gregory D. Hess, Athanasios Orphanides. The macroeconomic consequences of terrorism. Journal of Monetary Economics Volume 51, Issue 5, July 2004, Pages 1007-1032 Credito, rischio e mercati Politiche fiscali Crescita economica e benessere Crescita Tesina • Tre scadenze per consegna – 22 maggio 2009 – 15 giugno 2009 – 1 settembre 2009 La valutazione sarà effettuata entro 7-10 giorni dalla consegna Elaborato • 1000 parole (circa 2 pagine) – esclusi riferimenti bibliografici • E-mail: [email protected] • Lo studente deve accertarsi personalmente che sia stato ricevuto (serve un messaggio di conferma da parte mia) Struttura elaborato / progetto di ricerca macroeconomico • Obiettivo della ricerca (3 punti) • Motivazione della ricerca (4 punti) • Fondazioni teoriche (macro)economiche (10 punti) • Metodologia e fonti dati (4 punti) • Risultati attesi (2 punti) • Riferimenti bibliografici (7 punti) Esempio elaborato Titolo: Crescita cinese e indiana e prezzi del pane Obiettivo\ipotesi: • Valutare l’impatto dell’aumento nella domanda in Cina ed India sui prezzi dei cereali a livello internazionale • Valutare la reattività dell’offerta e l’andamento dei prezzi Motivazione della ricerca • Il prezzo dei cereali è aumentato drasticamente nel 2006 e nel 2007… • La presenza di opportunità alternative per gli agricoltori con la produzione di cereali a fini energetici (riferimento…) ha portato ulteriore pressione sui mercati • L’impatto finale dipende anche dalla trasmissione dei prezzi sui mercati internazionali e all’interno della catena… • Questa ricerca potrebbe contribuire ad una quantificazione del fenomeno e ad una valutazione degli effetti individuali… Fondazioni teoriche macroeconomiche • Domanda e offerta aggregata [spiegare brevemente perchè…] • Commercio internazionale e globalizzazione […] • Efficienza nell’uso delle risorse produttive […] Metodologia e fonti dati • Analisi dati OECD-Energy, FAO, Banca Mondiale su domanda, offerta, prezzi e produzione energetica • Modello di equilibrio economico • Modello “Law of one price” per la trasmissione dei prezzi… Risultati attesi • Una quantificazione dell’aumento dei prezzi sui mercati internazionali • L’entità della trasmissione di tale aumento sui prezzi nazionali all’origine e al consumo • Una valutazione dell’impatto di: – Aumento domanda cereali – Aumento destinazione bioenergetica e riduzione offerta Riferimenti bibliografici • Indicare almeno 3-4 riferimenti commentati. • Esempio: Rising Food Prices and What That Means-Becker, the Becker-Posner Blog, http://www.becker-posnerblog.com/archives/2007/10/ Un’interpretazione dei trend nei prezzi alimentari del premio nobel Gary Becker, che ritiene che il trend si interromperà presto, quando l’offerta sarà in grado di adattarsi alla crescente domanda, con l’incertezza legata a global warming e biocombustibili. Il mercato del denaro • Il mercato monetario ha un ruolo centrale su occupazione e lavoro • Le banche centrali – che possono variare l’offerta di moneta e i tassi di interesse – sono l’istituzione principale della politica economica • Tassi di interesse e buoni del tesoro: quanto rende prestare allo stato Gli elementi dell’economia monetaria • Moneta (no interessi, transazioni) – Circolante – Depositi bancari • Titoli (interessi, no transazioni) – Titoli “diretti” – Fondi comuni monetari • Ricevono monete da individui • Acquistano titoli Gli aggregati monetari nell’Unione Europea M0: M1: M2: M3: moneta in senso stretto moneta in senso stretto e depositi a vista M1 + depositi fino a due anni o con preavviso fino a 3 mesi M2 + fondi di investimento, titoli di debito fino a 2 anni Il tasso di interesse • Effetti sugli investimenti privati • Effetti sul debito pubblico Il tasso di interesse influenza: 1) La crescita 2) La bilancia dei pagamenti 1 7 Q 0 4 7 Q 0 3 7 Q 1 2 7 Q 2 1 7 Q 3 4 7 Q 3 3 7 Q 4 2 7 Q 5 1 7 Q 6 4 7 Q 6 3 7 Q 7 2 7 Q 8 1 7 Q 9 4 7 Q 9 3 8 Q 0 2 8 Q 1 1 8 Q 2 4 8 Q 2 3 8 Q 3 2 8 Q 4 1 8 Q 5 4 8 Q 5 3 8 Q 6 2 8 Q 7 1 8 Q 8 4 8 Q 8 3 8 Q 9 2 9 Q 0 1 9 Q 1 4 9 Q 1 3 9 Q 2 2 9 Q 3 1 9 Q 4 4 9 Q 4 3 9 Q 5 2 9 Q 6 1 9 Q 7 4 9 Q 7 3 98 Q Offerta di moneta M1 in Italia Offerta reale di moneta (1975=100) 160 140 120 100 80 60 40 20 0 2 8 Q 8 4 8 Q 8 2 8 Q 9 4 8 Q 9 2 9 Q 0 4 9 Q 0 2 9 Q 1 4 9 Q 1 2 9 Q 2 4 9 Q 2 2 9 Q 3 4 9 Q 3 2 9 Q 4 4 9 Q 4 2 9 Q 5 4 9 Q 5 2 9 Q 6 4 9 Q 6 2 9 Q 7 4 9 Q 7 2 9 Q 8 4 9 Q 8 2 9 Q 9 4 9 Q 9 2 0 Q 0 4 0 Q 0 2 0 Q 1 4 0 Q 1 2 0 Q 2 4 0 Q 2 2 0 Q 3 4 0 Q 3 2 0 Q 4 4 0 Q 4 2 0 Q 5 4 05 Q Interessi (per buoni del tesoro) in Italia Interesse BOT 100 98 96 94 92 90 88 86 84 82 Tasso ufficiale di sconto (di riferimento) • Il Tasso ufficiale di sconto è il tasso a cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche. • Dal TUS dipendono: – I tassi di interessi applicati dalle banche ai clienti – Il tasso interbancario di prestito tra le banche • Aumento del tasso di sconto = stretta creditizia (il denaro costa di più, i crediti diminuiscono) • Diminuzione del tasso di sconto = cala il costo del denaro (aumentano gli investimenti) • Da gennaio 1999 il tasso ufficiale di riferimento (TUR) sostituisce il tasso ufficiale di sconto (TUS) e la gestione passa alla Banca Centrale Tasso ufficiale di sconto in Italia e nell’area Euro • • • • • • • • • • • • Dicembre 1985: Dicembre 1990: Dicembre 1995: Dicembre 1999: Dicembre 2000: Dicembre 2003: Dicembre 2004: Dicembre 2005: Dicembre 2006: Dicembre 2007: Dicembre 2008: Marzo 2009: 15% 12,5% 9% 4% (tasso rifinanziamento marginale9 5,75% 3% 3% 3,25% 4,50% 5,00% 3% 2,25% Fed Funds USA • • • • • • • • • • • Dicembre 1985: Dicembre 1990: Dicembre 1995: Dicembre 1999: Dicembre 2000: Dicembre 2003: Dicembre 2004: Dicembre 2005: Dicembre 2006: Dicembre 2007: Dicembre 2008: 7% 5,5% 4,75% 6,50% 1% 2,25% 4,25% 5,25% 4,25% 0,25% Gli strumenti di politica macroeconomica • • • • Politica monetaria Politica fiscale Politica dei prezzi e dei redditi Politica del tasso di cambio La moneta • Mezzo di pagamento • Unità di conto • Riserva di valori Credito: le unità con surplus (famiglie) prestano moneta a quelle con deficit (imprese) Credito diretto: azioni, prestiti, obbligazioni Credito indiretto: attraverso intermediari finanziari La BCE e la base monetaria • Ruolo della Banca Centrale – Emissione della moneta legale – “Prestatore di ultima istanza” • Insolvenza delle banche coperta mediante emissione di liquidita’ – Regolamentazione del sistema bancario • Riserva “libera” presso le banche • Riserva “obbligatoria” presso la banca centrale • Base monetaria: euro circolanti + riserva effettiva presso la BCE + depositi delle banche presso la BCE Il modello IS-LM Il modello IS-LM identifica i valori del PIL e del tasso di interesse per i quali sono in equilibrio sia il mercato dei beni che quello del denaro • IS: equilibrio sul mercato dei beni – IS significa I=S (investimenti = risparmio) • LM: equilibrio sul mercato della moneta – LM significa L=M (domanda di moneta=offerta) – Moneta “reale” e non “nominale” IS I = I0 – b·i i e Y = f(I) L’inclinazione della curva è maggiore quanto è minore la reattività al tasso di interesse Y IS e domanda aggregata AD = C + I + G + NX = c0+c1(Y-T) + I0 – b·i + G + NX = A + c1(Y-T) – b·i La domanda aggregata cresce al crescere del PIL (reddito) La domanda aggregata cala al crescere del tasso di interesse Curva IS: Y = (A - c1T - b·i) / (1-c1) LM • Combinazioni del tasso di interesse per cui l’offerta di moneta è uguale alla domanda di moneta (reale) • L = kY – hi Domanda di moneta • L’offerta di moneta M/P è controllata dalla banca centrale • La curva LM esprime L=M/P= kY – hi • Quindi i = (kY – M/P)/h • Più alto è il reddito, più moneta serve • Più alto è il tasso di interesse, più si preferisce risparmiare e investire (valore del denaro) LM i L’inclinazione della curva è maggiore quanto più alta è la risposta della domanda di denaro al reddito (k) e quanto più bassa è la risposta a variazioni nel tasso di interesse (i) Y Domanda e offerta di moneta • Domanda (impieghi) – Base monetaria delle banche (riserva) – Base monetaria del pubblico (circolante) • Offerta (emissione di moneta): – Operazioni di mercato aperto (acquisto titoli sul mercato secondario – vendita titoli per distruzione base monetaria) – Estero (contro acquisizione di riserve di valuta estera, se aumenta la riserva ufficiale in oro o valuta straniera, aumenta la moneta circolante) – Tesoro (lo Stato emette moneta, la BCE può acquistare titoli) – Banche (Rifinanziamento da parte della BCE mediante anticipazioni sui titoli, risconto di cambiali ecc.) • Tasso ufficiale di sconto • Tasso sulle anticipazioni • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale (BCE) Offerta di moneta e credito BMP=h·D base monetaria pubblica (il pubblico vuole contanti in % di quanto depositato) BMB=j ·D base monetaria delle banche (le banche accumulano riserva in % dei depositi) Ne deriva che: D=(BMP+BMB)/(h+j)=BM/(h+j) L’offerta di moneta può essere definita come: LS M 1 h BMP D BM P h j …che completa il modello IS-LM per un’economia aperta La Banca centrale e il controllo dell’offerta di moneta • La quantità di moneta ha un ruolo rilevante per: – Livello di attività economica (Y) L’equilibrio IS-LM determina (Y,i) di equilibrio – Controllo dei prezzi (p) p m yv • Gli strumenti controllabili nel breve periodo sono: – BM – j influenzato dal tasso di interesse (costo opportunità) Il modello di Mundell-Fleming (1963) • Generalizzazione del modello IS-LM keynesiano per economia aperta Y C I G X M IS: Y (i , e) BP (i, e, Y ) I I (i ) C cY G G M mY X M MK ( p, p w , e, Y , Y w , i , i w , e e ) BP = 0 Gli obiettivi finali della politica monetaria • Stabilità monetaria interna (contenimento inflazione) • Stabilità monetaria esterna (pareggio BdP quando l’inflazione interna supera quella esterna) • Occupazione (mediante il livello di attività economica) • Sviluppo (aumento reddito) Incertezza della politica monetaria e variabili intermedie • Aumento della base monetaria (es. tramite operazioni di mercato aperto, acquisto titoli banche) – – – – – – Aumento riserva libera banche Aumento prezzo titoli Riduzione tasso bancario (prestiti) Aumento offerta crediti Stimolazione domanda e occupazione Incremento dei prezzi? (dipende da economia) La bilancia dei pagamenti • “E’ il documento contabile nel quale si registrano le transazioni economiche che hanno luogo in un determinato periodo di tempo tra residenti di un paese e non residenti e dalle quali scaturiscono esborsi e introiti di valuta estera” (Acocella, 2002) I conti della BdP nell’Unione Monetaria Europea • Conto corrente • Conto capitale • Conto finanziario Calcolati separatamente per le transazioni nei confronti dell’area EURO e per quelle con l’aggregato degli altri paesi Conto corrente (Beni esportati – beni importati) (Servizi esportati – servizi importati) (Redditi dal R.d.M. – redditi verso il R.d.M.) (Trasferimenti dal R.d.M. – trasf. al R.d.M.) + + + = Saldo del conto corrente E’ un estensione della “bilancia commerciale” (sole merci) per considerare le cosiddette “partite invisibili” Conto capitale (Investimenti dal R.d.M. – Investimenti nel R.d.M.) Saldo del conto capitale Comprende le operazioni commerciali e i trasferimenti relativi ad attivita’ di investimento (in conto capitale, cioe’ non finanziari). Es. Diritti di proprieta’, brevetti, contributi per l’acquisto di attrezzature industriali… Conto finanziario Saldo investimenti diretti Saldo investimenti di portafoglio Saldo altri investimenti Variazione delle riserve + + + = Saldo del conto finanziario Considera i movimenti di capitale a breve, medio e lungo termine (acquisto di azioni da parte di stranieri e viceversa) Saldo della bilancia dei pagamenti Saldo conto corrente Saldo conto capitale Saldo conto finanziario + + = Saldo della bilancia dei pagamenti In teoria la somma dovrebbe essere nulla, in quanto le “riserve” (oro e valute estere) dovrebbero compensare le altre voci. In realtà “errori e omissioni” pesano in misura significativa Il ruolo delle riserve ufficiali • Oro monetario • Attività in valuta diverse dall’Euro verso i non residenti Mercato dei cambi e tasso di cambio nominale bilaterale • Domanda e offerta di valuta estera per le transazioni previste nella bilancia dei pagamenti • Il prezzo di questo mercato e’ il tasso di cambio nominale bilaterale • Es. 1.129 $/€ (5 maggio 2003) • Se aumenta si parla di “apprezzamento dell’Euro” (rispetto al dollaro) • Tasso di cambio nominale effettivo: media ponderata dei tassi di cambio di una moneta rispetto al volume delle transazioni Tasso di cambio e bilancia dei pagamenti • Cosa indica un “apprezzamento” dell’Euro? – Segnale di miglioramento dei conti con l’estero in Europa – La domanda di valuta estera rispetto all’offerta e’ diminuita – Puo’ essere determinato da una variazione delle voci della BdP – Determina un effetto sul movimento dei beni (il cambio influenza la competitivita’) Il tasso di cambio reale bilaterale • Elimina l’effetto di livelli diversi dei prezzi • Misura variazioni nella competitivita’ pe er pw p prezzo beni nazionali (in €) e tasso di cambio nominale ($/€) pw prezzo beni esteri (in $) (solitamente si usano prezzi alla produzione o all’ingrosso) Aumento del tasso reale er X M PC X esportazioni M importazioni PC Saldo conto corrente e conto capitale Inflazione e tasso di cambio • Se i prezzi aumentano internamente piu’ che all’estero e il tasso di cambio non si deprezza, allora ci sara’ una perdita di competitivita’ – Apprezzamento dell’Euro sul dollaro – Inflazione EU = 2,3% USA=2,8% (2001) • Il tasso di cambio reale aumenta quando l’inflazione relativa e’ maggiore del deprezzamento del tasso di cambio I tassi di cambio • Flessibili – Possono oscillare liberamente ($/€) – L’autorita’ monetaria puo’ contenere le fluttuazioni del cambio • Fissi – Oscillano entro intervalli ristretti rispetto alla parita’ (tasso centrale) (monete nell’area Euro) – Le monete di paesi piccoli sono legate a Dollaro, Euro o Yen – In determinati periodi e’ comunque possibile la rivalutazione e la svalutazione Conto corrente + conto capitale e competitivita’ p e pw er X M PC PC X M f ( p, p w , e, Y , Yw ) Y e Yw sono i redditi (che influenzano la domanda) interni e del resto del mondo Conto finanziario (al netto delle riserve ufficiali) • Movimenti di capitale indipendenti dalla BCE • Dipendono da: – – – – – Differenziali dei tassi di interesse a lungo termine Differenziali dei tassi di interesse a breve termine Variazioni attese nel tasso di cambio (Differenziali nei saggi di profitto) – Inv. diretti … e MK g ( i , i w , e ) Variazioni delle riserve ufficiali (saldo della BdP) e BP PC MK ( p, p w , e, Y , Y w , i , i w , e ) L’Unione Monetaria • I parametri di Maastricht per entrare nell’Euro – Inflazione non superiore all’1,5% rispetto ai 3 paesi meno inflazionistici (circa 2,7%) – Rapporto deficit/PIL sotto il 3% – Rapporto Debito pubblico PIL al di sotto del 60% o comunque in diminuzione (obiettivo lungo termine pareggio/avanzo di bilancio) – Tassi di interesse nominali a lungo termine non superiori al 2% rispetto ai 3 paesi con i tassi piu’ bassi (circa l’8%) – Rispetto della banda stretta di fluttuazione per il tasso di cambio (±15%) Il patto di stabilita’ • Procedura di infrazione se il debito eccede il 3% – Sanzioni: deposito senza interessi per 2 anni, convertito in multa se il deficit non rientra (in proporzione al deficit e fino ad un massimo dello 0,5% del PIL) – Deroghe permesse per eventi economici eccezionali Vantaggi e svantaggi dell’Unione Monetaria (Teoria) • Vantaggi – Maggiore apertura sul mercato interno – Eliminazione della fluttuazione nei tassi di cambio – Salvaguardia del mercato agricolo unico • Svantaggi – Rigidità di prezzi e salari Quando la rigidità ha un costo elevato • In presenza di shock asimmetrici • In assenza di mobilità sul mercato del lavoro • Quando c’è un basso grado di apertura al commercio tra regioni Principali problemi dell’Euro area • Crescita disomogenea – Italia meno della media • Perdita di competitività (crescita di salari ma non produttività) – Mancanza di concorrenza – Storia di inflazione Impatto dell’Euro • Impatto su: – inflazione? – disoccupazione? – commercio internazionale? • • • • Di beni? Di capitali? Tra paesi membri? Con paesi terzi? – politiche fiscali? • Impatto: – Crescita? – Convergenza? Inflazione • Trattato di Maastricht 1992 • Sostanziale riduzione dei differenziali di inflazione nel periodo pre-euro (fino al 1999) • Differenziali relativamente larghi (e senza segni di riduzione) dopo il 1999 • Differenza nell’inflazione per – Beni – Servizi (meno ‘tradeable’) Tasso di cambio reale e inflazione • tassi di cambio nominale fissi • Aggiustamento nei tassi reali attraverso l’inflazione pD e er pF Eterogeneità tra paesi Euro • Differenze tra paesi: reddito (produttività) pro-capite, demografia, specializzazione industriale, politiche strutturali sui mercati del lavoro e dei fattori • Eterogeneità nell’esposizione a import dai paesi emergenti • Shock esterni (esempio impatto Cina) si riflettono in differenziali di inflazione Impatto Euro Prima dell’Euro Dopo l’Euro Differenze strutturali Differenze nei prezzi Differenze nel tasso di cambio nominale (anche come politica) Differenze nei prezzi Vantaggi per i paesi “periferici” • Tassi di interesse reali più bassi, migliore “ambiente” per il credito • Crescita rapida nei prestiti e nei mercati immobiliari locali • Di conseguenza, aumento domanda aggregata, aumento inflazione • Inflazione più alta, tassi di interesse reali ancora più bassi ...ma nel lungo periodo • Meccanismo “di correzione”: – Inflazione alta genera aumento costo del lavoro e altri costi – Perdita di competitività rispetto ad altri paesi membri – Mobilità nel mercato del lavoro? Euro e commercio con i paesi terzi • Euro debole (1999-2001): shock espansivo per i paesi più esposti al commercio internazionale • Maggiore sensibilità alle politiche BCE – Taglio tasso d’interesse = deprezzamento moneta – Impatto maggiore sui paesi commercialmente esposti • Apprezzamento 2002-2004 Cambiamenti nel tasso reale di cambio • Peso: livello di scambi commerciali Impatto dell’euro su competitività • Non conta solo il differenziale di inflazione, ma anche il valore dell’euro verso paesi terzi (e partner diversificati) • Il problema della volatilità dei tassi di cambio nominale rimane • Variazioni nella competitività relativa si traducono in problemi nel livello salariale e nei livelli di disoccupazione • Ancora: mobilità? Vantaggi per competitività • Maggiore stabilità garantita dall’Euro • Eliminazione di parte della speculazione monetaria (es. lira-dollaro) • La volatilità dei tassi di cambio sarebbe stata certamente maggiore senza l’Euro • I differenziali interni di inflazione sono comunque un problema minore rispetto al forte guadagno aggregato di una moneta unica rispetto ai paesi terzi (investimenti stranieri) Integrazione finanziaria • Mercato unico delle obbligazioni – Riduzione nei differenziali di redditività delle obbligazioni tra i paesi – Aumento nel volume di obbligazioni private emesse – Competizione tra gli intermediari e riduzione dei costi di transazione • Aumento sostanziale delle azioni emesse da corporations dell’area Euro • Riduzione nella variabilità dei rendimenti dei titoli pubblici per differenti paesi • Riduzione dei fattori di rischio nazionali, sul valore delle obbligazioni private conta quasi esclusivamente il rischio legato a chi le emette Altri vantaggi dell’Euro • Forte aumento degli FDI (investimenti diretti dall’estero) tra paesi dell’area euro • Molto più per l’area euro che per gli altri paesi dell’Unione Europea • La stabilità dei tassi di cambio è attrattiva per un’impresa perchè: – Va a produrre in un paese Euro – Esporta negli altri paesi dell’Unione Euro e debito • Ai paesi relativamente più poveri conviene però mantenere un debito corrente relativamente più alto – Prima dell’euro, • Gli investitori avrebbero richiesto “premi” più alti per il rischio maggiore • La moneta dei paesi debitori sarebbe stata esposta al rischio di speculazione e di svalutazione – Dopo l’Euro: non c’è rischio L’impatto macroeconomico dell’integrazione finanziaria • Molto limitato, perchè: – L’integrazione finanziaria non è equilibrata tra paesi dell’area euro (aspetti geografici,culturali, investimenti legati a colonial ties, lingua, legami commerciali preesistenti, esempio UK e USA) – Il rischio domestico rimane attraverso shock sui mercati del lavoro – La maggior parte della ricchezza rimane “domestica” • Proprietà immobiliari • Differenze nei trend dei prezzi immobiliari • Catch-up? Apprezzamento dei valori immobiliari Integrazione commerciale • Aumento nel commercio interno (+5/15%) • Non a spese del commercio con paesi terzi – Riduzione dei costi fissi per il commercio (per entrare nei mercati stranieri) • Altri fattori oltre all’euro – Riduzione costi comunicazione (servizi) – Paesi emergenti • L’importanza relativa (%) del commercio intra-Euro non è aumentata – Shock esterni asimmetrici Convergenza nei prezzi? • Evidenza molto debole • Convergenza dal mercato unico, non dall’Euro • Differenziali di inflazione • Vantaggi commerciali più per i paesi con moneta pre-euro forte (economie forti) Mobilità e lavoro • La perdita di un tasso di cambio flessibile pone maggiori rischi per l’occupazione domestica • Speranza: la rigidità porta a riforme strutturali • Fatti? Aumento modesto mobilità • Non c’è più l’incentivo di un tasso di interesse più basso per chi fa riforme strutturali Vincoli alla mobilità • Lingua • Sistemi pensionistici e di welfare non coordinati L’Euro ha portato più flessibilità (aumento) nei salari? • Forte tradizione di contrattazione a livello nazionale • Legame tra costo del lavoro e competitività (in assenza di aggiustamenti sul tasso di cambio) • Maggiore protezionismo sul mercato del lavoro (si cerca di difendere una competitività salariale) Le politiche fiscali • Cicliche o controcicliche? • Patto di stabilità = controcicliche? • Fatto: in corrispondenza di crisi economiche (es. 2001) le politiche sono meno controcicliche • Political bias towards procyclicality Opinioni (shallow)