Museo Nazionale Archeologico di Adria Nota Informativa n. 2 La città che diede il suo nome ad un mare Adria, la città che diede il nome al mare Adriatico, si formò lungo un ramo settentrionale del Delta del Po solo agli inizi del VI secolo a.C. Delle sue origini ancora poco o nulla si conosce. Si può ragionevolmente ipotizzare che la sua nascita fosse stata il risultato di una concorrenza di circostanze favorevoli. La situazione idrografica del territorio si era certamente stabilizzata rispetto ai due secoli precedenti, ma a questo fatto dovette aggiungersi il rinnovato interesse dei Greci per l'alto Adriatico, e soprattutto per la grande pianura che vi si affacciava, della cui straordinaria feracità si favoleggiava, facilmente accessibile per mezzo del suo grande fiume. Riattivando le vecchie rotte micenee, diverse stirpi di naviganti greci si avventurarono verso Nord per quella parte del Mediterraneo che più si insinua nel cuore del continente europeo. Era qui possibile approvvigionarsi più facilmente delle merci nordiche, metalli ed altre materie prime, ma soprattutto della pregiata ambra del Mar Baltico. Non è un caso che il mito di Fetonte, ribelle figlio di Elios, e della sua tragica caduta con il carro infuocato del padre avesse come teatro le foci dell' Eridano, cioè del Po. La leggenda greca narrava che le sorelle di Fetonte, le Eliadi, per il dolore si trasformarono in pioppi e le loro lacrime in ambra. Contemporaneamente iniziava l'espansione etrusca nella pianura padana, dove già Felsina, l'antica Bologna, si configurava come un grande centro urbano. Questa espansione mirava naturalmente anche al controllo della costa e delle porte d'accesso fluviali. L'iniziativa della fondazione di Adria potrebbe essere stata greca, ma anche veneta. La città venne infatti a sorgere all'estremo margine meridionale del territorio proprio dei Veneti, che potevano avere avuto anch'essi interesse alla creazione di un centro portuale sul Po. I dati archeologici disponibili sembrano però attribuire un ruolo preminente e decisivo agli Etruschi. Le fonti antiche sono assai reticenti in proposito: la più antica, riferibile al geografo greco Ecateo di Mileto della fine del VI secolo a.C., si limita a definire Adrias una polis senza specifiche etniche, che aveva il proprio nome identico a quello del fiume che l'attraversava e del mare su cui si affacciava. E' evidente la stretta connessione in quest'epoca tra la città ed il mare, i cui nomi appunto coincidono. Conosciamo qualche dato relativo all'urbanistica della città. Di estensione più ridotta dell'attuale, essa occupava l'area a Sud del corso del Po di Adria, corrispondente allo storico quartiere della Tomba. E' probabile che, grazie all'iniziativa degli Etruschi, l'abitato fosse organizzato secondo una maglia regolare, ortogonale, di isolati separati da strade e da canali. Se di un santuario ad Apollo, indiziato da una nota iscrizione votiva con i caratteri dell’alfabeto dell'isola greca di Egina graffita su un vaso, evidentemente offerta da un mercante, e degli edifici pubblici nulla è stato finora ritrovato, parti di abitazioni private sono invece venute alla luce. Si trattava di un'edilizia funzionale al tipo di terreno, umido e molle, ed alle risorse locali. Quindi era invalso un largo impiego del legno per le strutture portanti e per le coperture delle case. Fascinate alternate ad argilla costituivano lo strato di isolamento dei piani pavimentali, ugualmente di argilla però indurita e resa impermeabile dal calore. Le pareti erano realizzate secondo la tecnica del Fachwerk, che prevedeva un'armatura portante di legno tamponata da canne intrecciate rivestite di argilla e intonacate. Se le abitazioni avevano un aspetto senz'altro modesto, questo non si può dire per le suppellettili della vita quotidiana. Gli abitanti dell'antica Adria si permettevano il lusso di usare raffinati vasellami prodotti ad Atene, prima a figure nere, poi a figure rosse, e di adeguarsi alla moda ellenica del banchetto, consumando vino pregiato proveniente da varie zone vitivinicole del mar Egeo e della Magna Grecia. 1 2