Nessun titolo diapositiva - Università degli Studi di Parma

annuncio pubblicitario
Università degli Studi di Parma
Banca e Finanza in Europa
Prof. Carlo Salvatori
Carlo Salvatori
1
3. EUROPA: PROFILI QUANTITATIVI
Carlo Salvatori
2
• Una premessa
• L’instabilità economica
• La risposta europea
• La convergenza dell’UE
Carlo Salvatori
3
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
Unione Europea - Evoluzione del numero dei Paesi membri
La capacità di
attrazione della
Comunità
Economica
Europea
e dell’Unione
Europea
è scandita dalle
tappe di una
“success
story”
27
25
15
12
9
10
6
1957
Area di
libero
scambio
1973
1981
Creazione
di un
mercato
unico
Carlo Salvatori
1986
1995
Unione
Monetaria
2004
2007
Covergenza
politica
4
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
Il processo di integrazione europea: le tappe fondamentali
Ha istituito la Comunità Economica Europea,
formata da 6 paesi (Belgio, Francia, Germania,
Italia, Lussemburgo, Olanda)
1957
Trattato di Roma
1965
Trattato di Bruxelles
E’ il Trattato cosiddetto di fusione che ha istituito
un Consiglio unico e una Commissione unica
1986
Atto Unico Europeo
Ha disposto gli adattamenti richiesti per la
realizzazione del mercato interno
1992
Trattato di Maastricht
Ha istituito l'Unione europea ed ha per obiettivo
un'unione politica tra gli Stati membri
1997
Trattato di Amsterdam
2001
Trattato di Nizza
Ha modificato il trattato sull’Unione Europea, i
trattati che istituiscono le comunità europee e
alcuni atti connessi
Ammenda il Trattato sull'Unione Europea e
istituisce la Comunità Europea
Carlo Salvatori
5
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
Una parentesi
1.
2.
3.
4.
La crescita dell’economia è ciclica
La dinamica reale
La dinamica dei prezzi
I mutamenti nel sistema economico
Carlo Salvatori
6
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
La crescita dell’economia è ciclica
PIL reale - tassi di crescita – periodo 1970 – 2001
(Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito e Italia)
11
A
9
C
7
5
3
1
-1
B
D
E
Carlo Salvatori
0
98
96
94
92
90
88
86
84
82
80
78
76
74
72
70
-3
1. Dal grafico si
vede con facilità
come nel tempo
si sono alternati
fasi espansive
con fasi recessive
determinando
così i cicli
economici.
2. Il sincronismo
delle differenti
economie non è
perfetto in quanto
esprimono
velocità e
reattività
differenti.
3. La durata del
ciclo economico
non è fissa ma
varia nel tempo
7
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
Esistono sostanzialmente tre “locomotive”
nell’economia mondiale:
- la statunitense
- la giapponese
- la tedesca
che hanno una notevole influenza nelle
diverse aree del mondo
Carlo Salvatori
8
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
La dinamica reale
Pil reale - Italia
(Numeri indici - 1980=100)
120,0
100,0
80,0
60,0
40,0
20,0
19
57
19
59
19
61
19
63
19
65
19
67
19
69
19
71
19
73
19
75
19
77
19
79
19
81
19
83
19
85
0,0
Carlo Salvatori
9
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
La dinamica dei prezzi
Indice dei prezzi al consumo
(1980=100)
250,0
200,0
150,0
100,0
50,0
19
57
19
59
19
61
19
63
19
65
19
67
19
69
19
71
19
73
19
75
19
77
19
79
19
81
19
83
19
85
0,0
Carlo Salvatori
10
3. Europa: profili quantitativi – Una premessa
I mutamenti nel sistema economico
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
1951
1957
1967
Agricoltura
Industria
Carlo Salvatori
1977
1986
Servizi
11
• Una premessa
• L’instabilità economica
• La risposta europea
• La convergenza dell’UE
Carlo Salvatori
12
3. Europa: profili quantitativi - L’instabilità economica
La sospensione della convertibilità del dollaro in oro ha
dato il via a un'epoca di grande instabilità monetaria
mondiale, aggravata dagli effetti della crisi petrolifera del
1973 e del 1979.
Nei trent’anni che hanno preceduto il primo accordo
monetario europeo, l’economia mondiale è segnata da:
1.Una riduzione del tasso di crescita dei principali paesi
2.Un mutamento nel sistema dei cambi: dai cambi fissi si
passa ai cambi fluttuanti/flessibili
3.La coesistenza, per lunghi periodi, di inflazione e
stagnazione nelle economie capitalistiche
Carlo Salvatori
13
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
Tassi di crescita del PIL pro capite
• La prima, che va dalla fine della
guerra all’esplosione della
prima crisi petrolifera, è stata
caratterizzata da una crescita
senza precedenti di quasi tutti i
Paesi europei che, nel
complesso, hanno dimezzato in
soli venticinque anni il ritardo di
sviluppo accumulato nel secolo
precedente sugli Stati Uniti.
7,7
Giappone
4,0
3,6
EU 12
2,7
3,0
USA
2,3
1,2
0,5
1,5
1950-73
Prima fase
1974-92
• La storia dello sviluppo
dell’Europa Occidentale degli
ultimi cinquant’anni può essere
divisa in due grandi fasi.
1992-2000
• La seconda fase, che si
estende dal 1974 fino ad oggi,
vede invece un progressivo
rallentamento dello sviluppo in
Europa e l’arresto dello sviluppo
dell’economia giapponese
Seconda fase
Carlo Salvatori
14
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
Il sistema di cambi fissi ha caratterizzato il sistema
monetario internazionale dal
1948-1973
Il sistema dei cambi flessibili governa le relazioni
commerciali–finanziarie internazionali dal 1973 ad oggi
1973-2003
Carlo Salvatori
15
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
Il passaggio da un regime di cambi all’altro è determinato
prima dalla svalutazione dell’USD rispetto all’oro (1971) e
quindi dalla fluttuazione dell’USD.
Il tasso di cambi è il numero di unità di moneta estera che
può essere acquistata con una moneta nazionale.
Nel sistema di cambio fissi erano necessarie 623 lire per
acquistare un USD. A sua volta erano necessari 16 USD per
acquistare un’oncia d’oro.
Carlo Salvatori
16
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
Le monete erano ancorate all’USD e l’USD era ancorato
all’oro. Il sistema era separato.
GOLD EXCHANGE STANDARD
(Il gold exchange standard è una forma derivata di gold standard, per il quale
contavano solo le riserve auree: in un regime monetario di gold exchange standard la
convertibilità può essere sia in oro sia in valute a loro volta convertibili in oro. Dal
dicembre1927, per esempio, la lira italiana era convertibile in oro o in dollari o in sterline,
valute per le quali le rispettive banche centrali garantirono la convertibilità in oro. Nei fatti la
convertibilità veniva sottoposta a una quantità di limitazioni, e valeva quasi esclusivamente
per la regolazione delle transazioni internazionali.)
I cambi non erano irrevocabilmente fissi. Potevano essere
aggiustati in presenza di squilibri fondamentali nelle bilance
dei pagamenti.
Carlo Salvatori
17
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
Il regime dei cambi ha profonde implicazioni sul
funzionamento del sistema economico sotto i profili:
• MACROECONOMICO: gli andamenti prospettici relativi alle principali
aree economiche, che indirizzano i flussi per investimento esteri e di
portafoglio, sono la determinante primaria dei movimenti dei tassi di cambio. Le
decisioni di politica monetaria e i differenziali dei tassi di interesse esercitano
un’influenza sui cambi principalmente attraverso i loro effetti sulle aspettative
di crescita
• MICROECONOMICO: la riduzione dei rischi legati ai cambi porterà a
miglioramenti nella distribuzione delle risorse attraverso
forme di specializzazione che consentano di sfruttare al meglio i vantaggi
comparati e le economie di scala.
Carlo Salvatori
18
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
PROFILO MACROECONOMICO – PAESE
CAMBIO
SAGGIO
INTERESSE
POLITICA
MONETARIA
Fisso
Esogeno
Cambio
Flessibile
Endogeno
Libero
Carlo Salvatori
19
3. Europa: profili quantitativi – L’instabilità economica
PROFILO MICROECONOMICO – IMPRESA
CAMBIO
CALCOLO
ECONOMICO
COMMERCIO
INTERNAZIONALE
Fisso
Certe
Favorevole
Flessibile
Incerte
Sfavorevole
Carlo Salvatori
20
3. Europa: profili quantitativi - L’instabilità economica
Evoluzione del prezzo del petrolio: 1970 - 2002
45
1991: GUERRA
DEL GOLFO E
FIAMMATA DEL
PREZZO DEL
PETROLIO
40
Dollari nominali al barile
35
30
25
1979:
SECONDA
CRISI
PETROLIFERA
20
15
10
1973: PRIMA CRISI
PETROLIFERA
5
0
1970
1975
1980
1985
1990
1995
Carlo Salvatori
2000
• Negli ultimi trent’anni
abbiamo assistito a
due grandi crisi
petrolifere, che
hanno portato ad un
prolungato aumento
del prezzo del
greggio.
• Nel 1991, a seguito
della Guerra del
Golfo, abbiamo
avuto solo una
fiammata dei prezzi
in quanto gli aumenti
non si sono
prolungati nel tempo.
• Gli shock petroliferi
hanno prodotto una
pressione
sull’inflazione ed
hanno spinto
l’economia mondiale
ad una fase di
recessione e/o
stagnazione
21
• Una premessa
• L’instabilità economica
• La risposta europea
• La convergenza dell’UE
Carlo Salvatori
22
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
Situazione
mondiale
caratterizzata
da una forte
instabilità
Necessità di una
reale convergenza
delle economie
europee
Necessità della
realizzazione di
una vera Unione
Monetaria
Nascita del
Sistema
Monetario
Europeo
(SME)
Carlo Salvatori
•stabilità dei rapporti di
cambio
•spinta degli Stati
membri verso politiche
di rigore che hanno
consentito di
mantenere dei legami
di solidarietà e di
attenersi ai principi di
uno spazio economico
aperto
•ambiente favorevole
alla crescita degli
investimenti.
23
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
IL SISTEMA MONETARIO EUROPEO (SME)
Lo SME si basa su tre elementi principali:
• L'ECU: concepito come elemento centrale del sistema, costituisce un
paniere composto dalle valute di tutti gli Stati membri.
• I meccanismi di cambio e d'intervento: ogni moneta ha un tasso centrale
rispetto all'ECU. I tassi centrali servono a stabilire una griglia di tassi
centrali bilaterali. Fino all'agosto 1993 erano consentiti rispetto ai tassi
bilaterali margini di fluttuazione del 2,25% (o eccezionalmente fino al 6%).
Successivamente, questi margini sono stati allargati fino al + 15% a seguito
delle forti perturbazioni intervenute sui mercati dei cambi.
• I meccanismi di credito: non appena un tasso di cambio bilaterale
raggiunge la soglia limite le banche centrali sono tenute a intervenire in
misura illimitata per impedire di superare tale soglia.
Carlo Salvatori
24
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
CAMBI & TASSI 1996
GRIGLIA DELLE PARITA' DEI CAMBI NEL SISTEMA MONETARIO EUROPEO
VALORE
ECU
Vengono definite
le griglie di parità.
Questo
meccanismo ha
permesso a tutte
le monete
europee di
oscillare
leggermente fra
loro e
solidalmente nei
confronti del
dollaro
ATS
BEF
DEM
DKK
ESP
FIM
FRF
IEP
ITL
NLG
PTE
13,5485
39,7191
1,92573
7,34555
163,826
5,85424
6,45863
0,79871
1906,5
2,16979
197,398
340,42
293,163
252,47
ATS
(x100)
BEF
(x100)
DEM
(x100)
DKK
(x100)
ESP
(x100)
FIM
(x100)
FRF
(x100)
IEP
(x1)
ITL
(x1000)
NLG
(x100)
PTE
(x100)
39,6089
34,1107
29,3757
816,927
703,55
605,877
214,174
184,444
158,841
9,60338
8,27008
7,122
268,735
231,431
199,305
243,586
209,773
180,654
19,6971
16,9629
14,6082
8,25219
7,10655
6,12032
725,065
624,417
537,74
7,97
6,86356
5,91086
16,505
14,2136
12,241
5,63
4,84837
4,175
2395,2
2062,55
1776,2
627,88
30,445
540,723 26,2162
465,665
22,575
28,1525
1,365
24,2447 1,17548
20,8795
1,0123
787,83
38,197
678,468 32,8948
584,29
28,328
714,03
34,625
614,977 29,8164
529,66
25,675
57,7445
2,8
49,7289 2,41105
42,826
2,076
24,192
1,1729
20,8337
1,0101
17,9417
0,8699
2125,6
90,77
1830,54 88,7526
1576,45
86,78
23,3645
1,1328
20,1214 0,975561
17,3285
0,8401
62,9561
54,217
46,691
21,4747
18,4938
15,9266
442,968
381,443
328,461
1404,1
1209,18
1041,3
478,944
412,461
355,206
9878,5
8507,18
7326
2589,8
2230,27
1920,7
50,1744
43,2094
37,2114
17,1148
14,7391
12,6931
353,008
304
261,801
92,5438
79,6976
68,6347
4,14938
3,57345
3,0774
2589,8
2230,27
1920,7
5,2064
4,48376
3,8614
145,699
125,474
108,057
132,066
113,732
97,943
10,6792
9,19676
7,92014
4,474
3,85294
3,3181
393,105
338,537
291,544
4,321
3,72119
3,2046
Carlo Salvatori
3249,5
2798,41
2410
2945,8
2536,54
2184,4
238,175
205,113
176,641
99,78
85,9311
74
8767,3
7550,3
6502,2
96,367
82,9927
71,469
105,253
90,6422
78,0597
8,51107
7,3296
6,31217
3,5657
3,07071
2,64438
313,295
269,806
232,353
3,44376
2,9657
2,55402
55,3545
47,6706
41,0533
18,88
16,2608
14,005
389,48
335,386
288,81
102,1
87,9257
75,72
4,5778
3,94237
3,3951
128,107
110,324
95,0096
9,3895
8,08631
6,964
3,93379
3,38773
2,9175
345,65
297,661
256,35
3,7992
3,27188
2,8177
6,84544
5,89521
5,07688
2,33503
2,0109
1,73176
48,1696
41,4757
35,7143
12,6261
10,8734
9,36403
0,56612
0,48754
0,41986
15,8424
13,6433
11,7494
14,3599
12,3666
10,65
0,48647
0,41894
0,36079
42,7439
36,8105
31,7007
0,46984
0,40462
0,34845
163,39
140,72
121,18
55,736
47,999
41,336
1149,6
990
852,59
301,38
259,54
223,51
13,513
11,637
10,022
378,16
325,66
280,45
342,76
295,18
254,21
2771,7
2387
2055,6
1020,3
878,65
756,68
11,215
9,6581
8,317
18,5963
16,0149
13,7918
6,3434
5,46286
4,70454
115,235
112,673
110,167
34,3002
29,5389
25,4385
1,53793
1,32445
1,1406
43,0378
37,0636
31,9187
39,0091
33,5953
28,9381
3,1545
2,71662
2,33952
1,32156
1,13811
0,98013
1691,8
1456,97
1254,7
577,09
496,984
428
11903,3
10250,5
8827,7
3120,5
2687,31
2314,3
139,92
120,493
103,77
3915,4
3371,88
2903,8
3549
3056,35
2632,1
286,983
247,145
212,838
120,24
103,541
89,17
10564
9097,55
7834,7
1,27637
1,0992
0,94661
25
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
RIALLINEAMENTI DAL 13 MARZO 1979 AL 31 DICEMBRE 1992
1979
4
1987
3
1980
0
1988
0
1981 **
5
1989
0
1982 *
6
1990 *
1
1983 *
7
1991
0
1984
0
1992 *
7
1985 *
7
1986
6
35
11
* Riallineamenti dell’Italia
Carlo Salvatori
26
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
Un mercato comune?
Nel 1968 è ufficialmente annunciato, con un anno in anticipo sui
tempi previsti dal Trattato di Roma, il completamento del
mercato comune con la eliminazione di tutte le barriere tariffarie
Negli anni ’70 l’interscambio tra i paesi della CEE
subisce una stasi
Esistono agli inizi degli anni ’80 ostacoli alla libera circolazione
delle merci, dei servizi e dei fattori produttivi: capitale e lavoro
Le cause di ciò sono individuate nelle barriere non tariffarie
Carlo Salvatori
27
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
Le barriere non tariffarie sono:
Le barriere fisiche
le barriere tecniche
le barriere fiscali
la distorsione della domanda pubblica
Carlo Salvatori
28
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
Qual è il costo della non Europa?
Quanto pagano i consumatori e le imprese
per questo stato di cose?
Carlo Salvatori
29
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
Qual è il costo
della non Europa?
Quanto pagano i
consumatori e le
imprese per
questo stato di
cose?
Sono queste le domande che
costituiscono il punto di partenza
analitico della Commissione europea
presieduta da Jacques Delors alle cui
risposte viene dedicato il libro bianco
“Completare il mercato interno”
Esistono nel mercato comune ben 286
barriere non tariffarie
Queste impediscono una riduzione dei
costi, una maggiore concorrenza, una
riduzione dei prezzi e la creazione di
una domanda addizionale
Carlo Salvatori
30
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
L’eliminazione delle 286 barriere non tariffarie comporterà un
guadagno una tantum per l’Europa stimabile in:
un aumento del PIL comunitario del 4,5%
la creazione di 1,8 milioni i posti di lavoro
una riduzione del 6,5% dei prezzi al consumo
Carlo Salvatori
31
Stime microeconomiche dei vantaggi economici potenziali del mercato unico per la Cee
Miliardi di ECU
Pil %
8-9
0,2 - 0,3
Soppressione degli ostacoli alla produzione in generale
57 - 71
2 - 2,4
Soppressione degli ostacoli (totale parziale)
65 - 80
2,2 - 2,7
Migliore sfruttamento delle economie di scala
61
2,1
Potenziamento della concorrenza con riduzione dei monopoli
46
1,6
Integrazione del mercato (totale parziale)
62 - 107
2,1 - 3,7
Vantaggi totali per 7 Stati membri * (prezzi '85)
127 - 187
4,25 - 6,50
Per 12 Stati membri (prezzi '88)
170 - 250
4,25 - 6,50
Soppressione delle barriere commerciali
* Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, e Benelux
Fonte: Commissione Cee - Rapporto Cecchini
Carlo Salvatori
32
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
La proposta della Commissione è incorporata
nell’Atto Unico europeo
Nel 1992 avverrà il completamento del
mercato interno/mercato unico
Carlo Salvatori
33
3. Europa: profili quantitativi – La risposta europea
L’Atto Unico Europeo integra il Trattato di Roma inserendo un
nuovo capitolo dal titolo
“Cooperazione in materia economica e monetaria”
(Unione Economia e Monetaria)
Carlo Salvatori
34
• Una premessa
• L’instabilità economica
• La risposta europea
• La convergenza dell’UE
Carlo Salvatori
35
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Fasi dell’Unione Economica e Monetaria
Fase 1: 1990-1993
Liberalizzazione dei movimenti di capitali
Più elevato grado di coordinamento delle politiche monetarie e
valutarie
Riduzione dei riallineamenti
Valute nella banda stretta di oscillazione dello SME
Divieto alle banche centrali di finanziarie il Tesoro
Un maggior uso dell’ECU
Carlo Salvatori
36
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Fasi dell’Unione Economica e Monetaria
Fase 2: 1994-1998
Creazione dell’IME, Istituto Monetario Europeo
Adozione e rispetto dei programmi di convergenza su prezzi ed
equilibrio delle finanze pubbliche
Fase 3: dall’1/1/1999
Creazione del SEBC, Sistema europeo di banche centrali (Banca
centrale europea e Banche centrali nazionali)
Tassi di cambio irrevocabilmente fissi e adozione della moneta
unica
Carlo Salvatori
37
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Nel 1995 il Consiglio Europeo sceglie l’euro come moneta dei
paesi dell’Unione
Nel 1997 il Consiglio Europeo definisce il
“Patto di stabilità e Crescita”
Con questo patto i Paesi membri si impegnano a mantenere e
rafforzare la disciplina fiscale con una serie di regole stringenti,
riducendo lo squilibrio di finanza pubblica e perseguendo
l’obiettivo di pareggio del bilancio
Carlo Salvatori
38
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Tassi di inflazione in Europa
30
25
20
15
10
5
0
Massimo
Minimo
Carlo Salvatori
Media
20
00
19
98
19
96
19
94
19
92
19
90
19
88
19
86
19
84
19
82
19
80
-5
Italia
39
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Tassi di interesse in Europa
30
25
20
15
10
5
Massimo
Minimo
Carlo Salvatori
Media
20
00
19
98
19
96
19
94
19
92
19
90
19
88
19
86
19
84
19
82
19
80
0
Italia
40
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Rapporti deficit/PIL in Europa
Massimo
Minimo
Carlo Salvatori
Media
20
00
19
98
19
96
19
94
19
92
19
90
19
88
19
86
19
84
19
82
19
80
16
14
12
10
8
6
4
2
0
-2
-4
-6
-8
-10
Italia
41
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Rapporti debito/PIL in Europa
140
120
100
80
60
40
20
Massimo
Minimo
Carlo Salvatori
Media
20
00
19
98
19
96
19
94
19
92
19
90
19
88
19
86
19
84
19
82
19
80
0
Italia
42
3. Europa: profili quantitativi – La convergenza dell’UE
Importazioni ed esportazioni intra-UE
in rapporto al PIL
(1991=100)
200
150
100
50
0
1991
1992
1993
1994
1995
1996
Carlo Salvatori
1997
1998
1999
2000
43
3. Europa: profili quantitativi
1 gennaio 1999
1 € = 1936.27 Lire
Carlo Salvatori
44
3. Europa: profili quantitativi
Il principio
una moneta
un mercato
è realizzato
La UE è un’unione economica
Può, dal punto di vista dell’analisi economica,
essere trattata come un unico Paese
Carlo Salvatori
45
3. Europa: profili quantitativi
Le più grandi aziende nel mondo
fatturato, miliardi di dollari (31 dicembre 2000)
1 Exxon Mobil
Stati Uniti
2 Wal-Mart Stores
Stati Uniti
3 General Motors
Stati Uniti
4 Ford Motor
Stati Uniti
5 DaimlerChrysler
Germania
6 Royal Dutch, Shell Group
Regno Unito, Paesi Bassi
7 BP
Regno Unito
8 General Elettric
Stati Uniti
9 Mitsubishi
Giappone
10 Toyota Motor
Giappone
11 Mitsui
Giappone
12 Citigroup
Stati Uniti
13 Itochu
Giappone
14 Total Fina Elf
Francia
15 Nippon Telegraph e Telephone Giappone
16 Enron
Stati Uniti
17 AXA
Francia
18 Intl. Business Machines
Stati Uniti
19 Marubeni
Giappone
20 Volkswagen
Germania
21 Hitachi
Giappone
22 Siemens
Germania
23 ING Group
Paesi Bassi
24 Allianz
Germania
25 Matsushita Electric Industrial
Giappone
Carlo Salvatori
210,4
193,3
184,7
180,6
150,1
149,1
148,1
129,9
126,6
121,4
118,0
111,8
109,8
105,9
103,2
100,8
92,8
88,4
85,4
78,9
76,1
74,9
71,2
71,0
69,5
46
3. Europa: profili quantitativi
Le maggiori banche del mondo
(valori in milioni di dollari al 31.12.1999)
Banca
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
…
…
45
47
53
58
92
Paese
Citigroup
Bank of America
HSBC
Groupe Crédit Agricole
Chase Manhattan
Bank of Tokio - Mitsubishi
Deutsche Bank
BNP Paribas
Wells Fargo
UBS
Industrial and Commercial Bank of China
Credit Suisse Group
Dai-Ichi Kangyo Bank
Bank One
Fuji Bank
Sakura Bank
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria
Sanwa Bank
Bank of China
Banco Santander Central Hispano
…
…
Banca Intesa
UniCredito Italiano
San Paolo - Imi
Banca di Roma
Banca Monte dei Paschi di Siena
Patrimonio
Attivo
Utile
ROE (%)
netto
totale
netto
Stati Uniti
49.686 716.937
9.867
19,9
Stati Uniti
44.432 632.574
7.882
17,7
Regno Unito
37.063 569.139
5.408
14,6
Francia
24.865 441.300
2.383
9,6
Stati Uniti
23.617 406.105
5.446
23,1
Giappone
23.286 663.691
-734
-3,2
Germania
23.242 843.323
2.582
11,1
Francia
22.289 701.501
1.654
7,4
Stati Uniti
22.131 218.102
3.747
16,9
Svizzera
22.068 614.170
3.942
17,9
Cina
21.919 427.546
498
2,3
Svizzera
21.504 452.222
3.267
15,2
Giappone
20.291 463.484
-3.760
-18,5
Stati Uniti
20.090 269.425
4.379
17,3
Giappone
18.372 489.175
-3.564
-19,4
Giappone
18.361 413.873
-4.047
-22,0
Spagna
17.835 239.946
2.178
12,2
Giappone
17.581 425.333
-3.973
-22,6
Cina
17.256 338.186
684
4,0
Spagna
16.917 257.664
2.182
12,9
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
Italia
10.215 303.866
851
8,3
Italia
9.764 169.623
1.291
13,2
Italia
8.406 140.800
1.054
12,5
Italia
7.822
90.006
263
3,4
Italia
4.474
97.722
452
10,1
Carlo Salvatori
47
3. Europa: profili quantitativi
Banca
Paese
Patrimonio
netto
49.686
44.432
23.617
22.131
20.090
Attivo
totale
716.937
632.574
406.105
218.102
269.425
Utile
ROE (%)
netto
9.867
19,9
7.882
17,7
5.446
23,1
3.747
16,9
4.379
17,3
1
2
5
9
14
Citigroup
Bank of America
Chase Manhattan
Wells Fargo
Bank One
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
3
4
7
8
17
20
HSBC
Groupe Crédit Agricole
Deutsche Bank
BNP Paribas
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria
Banco Santander Central Hispano
Regno Unito
Francia
Germania
Francia
Spagna
Spagna
37.063
24.865
23.242
22.289
17.835
16.917
569.139
441.300
843.323
701.501
239.946
257.664
5.408
2.383
2.582
1.654
2.178
2.182
14,6
9,6
11,1
7,4
12,2
12,9
6
13
15
16
18
Bank of Tokio - Mitsubishi
Dai-Ichi Kangyo Bank
Fuji Bank
Sakura Bank
Sanwa Bank
Giappone
Giappone
Giappone
Giappone
Giappone
23.286
20.291
18.372
18.361
17.581
663.691
463.484
489.175
413.873
425.333
-734
-3.760
-3.564
-4.047
-3.973
-3,2
-18,5
-19,4
-22,0
-22,6
Svizzera
Svizzera
22.068
21.504
614.170
452.222
3.942
3.267
17,9
15,2
Cina
Cina
…
…
Italia
Italia
Italia
Italia
Italia
21.919
17.256
427.546
338.186
498
684
2,3
4,0
10 UBS
12 Credit Suisse Group
11
19
…
…
45
47
53
58
92
Industrial and Commercial Bank of China
Bank of China
…
…
Banca Intesa
UniCredito Italiano
San Paolo - Imi
Banca di Roma
Banca Monte dei Paschi di Siena
…
…
Carlo Salvatori
…
…
10.215
9.764
8.406
7.822
4.474
…
…
303.866
169.623
140.800
90.006
97.722
…
…
851
1.291
1.054
263
452
8,3
13,2
12,5
3,4
10,1
48
3. Europa: profili quantitativi
Le principali banche del mondo - 1970
(Attivo, miliardi di dollari, prezzi 1985)
0
20
40
60
80
100
Bank America (US)
Citicorp (US)
Chase Manhattan (US)
Barclays (UK)
National Westminster (UK)
Manifacturers Hanover (US)
BNP (F)
Banca Nazionale del Lavoro (I)
JP Morgan (US)
Western Bancorporation (US)
Carlo Salvatori
49
Scarica