Considerazione strategiche 1. Scelta del vettore 2. Scelta del sistema cellulare 3. Scelta della tecnica di transfezione 4. Metodo di selezione delle cellule transfettate CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE DEL FARMACO AA 2010-11 Adriana Maggi LEZIONE 8bis Ingegneria cellulare 2. Scelta del sistema cellulare 1. Facilità di coltura e stabilità 2. Efficienza di transfezione 3. Modificazioni post-traduzionali 4. Espressione di fattori di regolazione dell’espressione genica 5. Facilità di analisi immunologica o di purificazione della proteina (espressione di proteine omologhe) Considerazione strategiche 1. Scelta del vettore 2. Scelta del sistema cellulare 3. Scelta della tecnica di transfezione 4. Metodo di selezione delle cellule transfettate 3. Scelta della tecnica di transfezione Microiniezione Adsorbimento mediante DEAE-Destrano Coprecipitazione con calcio fosfato Lipofezione Elettroporazione Infezione con vettori virali Microiniezione Elevata efficienza (iniezione diretta nel nucleo) Impossibile applicazione su larga scala Grande manualità dell’operatore Applicazioni particolari (topi transgenici, espressione di mRNA in cellule di Xenopus laevis) Microiniezione Adsorbimento mediante DEAE-Destrano Formazione di aggregati di DNA (-) e DEAE-destrano (+) Deposizione sulla membrana cellulare Internalizzazione per endocitosi Scarsa efficienza Elevata degradazione del DNA, scarsa penetrazione nel nucleo Utilizzato in cellule con elevata attività endocitotica DNA-DEAE Destrano-TBS Coprecipitazione con calcio fosfato La coprecipitazione di aggregati calcio fosfato-DNA sulla superficie cellulare favorisce l’internalizzazione dell’acido nucleico Buona efficienza (5-40%) Semplice esecuzione Piuttosto riproducibile Tossicità cellulare DNA+CaCl2 HEPES Coprecipitazione Lipofezione Trasferimento di DNA mediato da liposomi In particolari condizioni è possibile ottenere liposomi contenenti DNA DNA DNA Buona efficienza La struttura del doppio strato fosfolipidico facilita la fusione con la membrana cellulare ed il rilascio del DNA nel citosol Scarsa citotossicità Riproducibilità Lipofezione con reagenti lipidici neutri I liposomi sono delle sfere di membrane sintetiche che possono essere riempite con DNA. Esse fondono spontaneamente con le membrane cellulari rilasciando il loro contenuto nel citoplasma. Sono disponibile commercialmente dei kit per la semplice preparazione dei liposomi. Lipofezione con reagenti lipidici cationici Reagenti lipidici cationici in soluzione acquosa formano piccoli (100-400nm) liposomi unilamellari. La superficie carica positivamente attrae il DNA (-). Il DNA non è propriamente “incapsulato” nel liposoma ma piuttosto legato alle sue superfici. Ogni plasmide si lega a 2-4 liposomi. L’internalizzazione del costrutto è via endosomi e lisosomi. LIPOFECTAMINETM CELLFECTINTM OLIGOFECTAMINETM Lipofezione con reagenti dendrimerici attivati Particolari reagenti commerciali, definiti dendrimerici, possiedono un’architettura sferica, che si ramifica radialmente da un core centrale e termina con gruppi amminici ionizzati. Tali reagenti complessano il DNA in strutture compatte ottimizzando l’internalizzazione del DNA nella cellula. Il complesso DNA-dendrimero possiede una carica netta di segno positivo, che favorisce il legame a recettori con carica negativa (ex. Glicoproteine sialilate). Una volta all’interno della cellula, il reagente tampona il pH del lisosoma riducendo la degradazione del vettore. Elettroporazione Un campo elettrico altera la permeabilità di membrana e permette l’ingresso al DNA. Non c’è endocitosi Minore esposizione alle nucleasi Elevata citotossicità Adatto a cellule con membrane particolarmente resistenti Adatta a cellule in sospensione Buona efficienza Elettroporazione Le cellule vengono concentrate, miscelate con il DNA da transfettare e collocate in una cella collegata a degli elettrodi. Un breve impulso elettrico apre in maniera reversibile dei “buchi” nelle membrane cellulari. Il DNA entra nelle cellule che vengono piastrate in terreno fresco. Infezione con vettori virali I virus si sono evoluti per trasferire il loro DNA nelle cellule in maniera efficiente e specifica Infezione Lisi Iniezione del DNA Assemblaggio Replicazione Sintesi del capside Il genoma virale deve essere modificato Inserimento del gene di interesse Eliminazione dei “late genes”, codificanti per il capside, in modo da evitare la lisi della cellula infettata Per la produzione del vettore virale si rendono necessarie coinfezioni con i virus “helper” oppure “packaging cell lines”. Packaging cell lines Linee cellulari transfettate stabilmente con geni virali codificanti per proteine strutturali del capside (late genes), necessarie per l’assemblaggio dei virioni. La loro transfezione transiente con il DNA-vettore determina l’impacchettamento del costrutto nel virione. Si ottiene in questo modo un vettore virale di transfezione completo. Vettori virali SV40. Il primo. Genoma piccolo ed instabile, solo per cellule di scimmia Retrovirus. Genoma ad RNA. Integrazione del vettore. Alta efficienza e capacità. Terapia genica Baculovirus. Virus degli insetti. Porta all’espressione ed accumulo di grandi quantità di proteine. Mutanti virali. Ex. Virus vaccinico iperesprimente la RNA pol T7. Applicazioni dell’ingegneria cellulare. Analisi struttura funzione delle proteine eucariote RICERCA DI BASE APPLICAZIONI INDUSTRIALI Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori) Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS) Produzione di biofarmaci Greene et al. EMBO reports 8, 6, 563–568 (2007) Structure of TFMPV-E2/ER ligandbinding domain. (A) The structure of one monomer of ER is shown as a ribbon diagram, with the bound GRIP1 coactivator peptide coloured red. The compound is shown in a stick representation, with carbon atoms coloured green, oxygen atoms coloured red and fluorine atoms coloured pink. (B) A stereo view of part of the ligand-binding pocket bound to oestradiol (top panels; Protein Data Bank code 1ERE), or TFMPV-E2 (bottom panels). The ligands are coloured green and are shown in a stick representation. (C) TFMPV-E2 is shown in a 2F o–F c electron density map, contoured to 1.5 . ER , oestrogen receptor ; GRIP, glutamate receptor interacting protein; TFMPV-E2, trifluoromethyl-substituted phenylvinyl oestradiol compound Greene et al. EMBO reports 8, 6, 563–568 (2007) L’esempio della identificazione di Nip-2 e protimosina 16 h 24h bnip-2 expression associates to cell death 48h 20 c nip 0.5 nip 1.5 nip 2.5 nip2 mRNA Cell death (dead cells/dish)x 10 2 7 6 5 4 3 2 1 0 15 10 5 0 • Nip-2 pro-apoptotic activity is blocked by overexpression of Bcl-2 • mutants of nip-2 in the Bcl-2 binding domani fail to cause apoptosis Meda et al. 2001 0 1 4 16 24 48 Hours after Locke TRANSFECTION OF bnip2 cDNA IN MCF-7 CELLS BNIP2 %survival 100 CTRL 50 25 % proliferation 0 BNIP2 CTRL 75 CTRL BNIP2 200 150 100 50 0 CTRL BNIP2 Meda et al. 2001 Applicazioni dell’ingegneria cellulare. Analisi struttura funzione delle proteine eucariote RICERCA DI BASE APPLICAZIONI INDUSTRIALI Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori) Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS) Produzione di biofarmaci Un esempio storico. L’analisi del promotore del gene tk del virus Herpes Simplex -100 GC -80 CCAAT -60 GC -40 -20 TATA +1 + + + + - Generazione di mutanti + + --+-+- Trascrizione in oociti di Xenopus laevis Analisi di Northern Applicazioni dell’ingegneria cellulare. Analisi struttura funzione delle proteine eucariote RICERCA DI BASE APPLICAZIONI INDUSTRIALI Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori) Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS) Produzione di biofarmaci Lo studio della regolazione dell’espressione genica. I sistemi reporter X Elementi di regolazione trans Y Promotore Proteina facilmente dosabile Z Gene reporter Elementi di regolazione cis Con i sistemi reporter è possibile studiare sia gli elementi cis che trans di regolazione della trascrizione. Inoltre è possibile effettuare lo screening di molecole in grado di interferire con l’espressione del gene reporter. Questo principio può essere esteso agli animali transgenici I geni reporter GENE VANTAGGI SVANTAGGI B-Galattosidasi (Batterica) Ben caratterizzata, stabile, rilevazione automatizzabile Presenza di attività endogena in cellule di mammifero, enzima tetramerico (risposta non lineare) Luciferasi (Lucciola) Alta attività specifica, mancanza di attività endogena (basso background) Richiede l’aggiunta di cofattore, O2, ATP. Fosfatasi alcalina (Umana) Proteina di secrezione, saggio colorimetrico molto sensibile. Elevata attività endogena in alcuni tipi cellulari. Green fluorescent protein (GFP, varianti RFP, BFP) Monomerico, non richiede substrato, assente nei mammiferi, varianti con diversa l di fluorescenza. Bassa sensibilità per mancanza di amplificazione (non è una reazione enzimatica) Screening di molecole farmacologicamente attive. ER cDNA LUC Potenziali ligandi ER ER LUC LUC Units ERE CTR E2 CTR Imaging dell’espressione genica attraverso i sistemi reporter. Le proteine fluorescenti (GFP e BFP). Citosol BFP Golgi GFP High-throughput Screening (1) La possibilità di automatizzare la detezione del reporter consente uno screening ad “alto flusso”. Library di molecole Saggio biologico automatizzabile Piattaforma Robotizzata Elaborazione digitale dei dati High-throughput Screening (2) 1990. 20 ricercatori 1.5 milioni di molecole/anno Oggi. 4 ricercatori 2.5 milioni di molecole/anno I più moderni saggi di screening consentono la determinazione della POTENZA e della SPECIFICITA’ della sostanza testata. Applicazioni dell’ingegneria cellulare. Analisi struttura funzione delle proteine eucariote RICERCA DI BASE APPLICAZIONI INDUSTRIALI Riconoscimento della funzione di una proteina (oncogeni, geni oncosoppressori) Studio della regolazione dell’espressione genica. Analisi di mutazioni di elementi cis e trans Screening di molecole farmacologicamente attive (HTS) Produzione di biofarmaci Produzione di biofarmaci La produzione delle proteine terapeutiche in microorganismi non è sempre possibile soprattutto per le modificazioni post-traduzionali L’utilizzo di cellule animali consente di ottenere prodotti proteici strutturalmente più simili al fisiologico, ma pone serie difficoltà tecniche e costi più elevati. Difficoltà nella produzione di biofarmaci Istituzione di Master cell banks caratterizzate in dettaglio per stabilità genetica, tempi di crescita, contaminazioni, numero di copie del vettore, livello di espressione del transgene. Preparazione di Manufacturers cell banks sottoposte ad ulteriore caratterizzazione prima e dopo il caricamente nell’impianto pilota Controllo su larga scala della stabilità nelle condizioni di fermentazione, con la preparazione di Extended cell banks. Controllo delle condizioni di produzione Recupero e produzione Caratterizzazione del prodotto CONTROLLO QUALITA’ Controllo di qualità di proteine terapeutiche Caratterizzazione della proteina Determinazione dello stato di purezza Saggio biologico SDS PAGE/Western Saggio immunologico HPLC SDS PAGE Western Presenza di proteine seriche Isoelectrofocusing Presenza di proteine cellulari HPLC Presenza pirogeni Mappa peptidica Presenza di DNA cellulare Sequenziamento N-terminale Spettrometria di massa Composizione in carboidrati Composizione in acido sialico TPA ricombinante Il primo farmaco ricombinante prodotto in cellule di mammifero Cellule CHO (Chinese Hamster Ovary) Pregressa conoscenza nella produzione di vaccini Assenza di attività tossica per l’uomo Stabile integrazione di geni eterologhi Crescita in sospensione o monostrato Modificazioni post-traduzionali corrette Alcuni esempi di proteine terapeutiche in commercio TPA Insulina Interferone alfa hGH IL-2 G-CSF FSH Interferone beta Eritropoietina Glucocerebrosidasi Fattore VII E.Coli, CHO E.Coli E.Coli E.Coli E.Coli E.Coli CHO CHO CHO CHO BHK (Baby Hamster Kidney cells)