Lezione 21 - 22 mercoledì 4 maggio 2011 corso vettori biologici II Biotec industriali ore 14:00 -16:00 aula 6A Approccio olistico globale allo studio della biologia Sviluppo del metodo riduzionistico incapace di sviluppare lo studio delle interazioni multiple tra le funzioni cellulari nuove tecniche nuovi vettori Dall’inizio dei progetti di sequenziamento dei Genomi di organismi eucariotici e’ iniziato un nuovo tipo di approccio per lo studio delle funzioni ed interazioni dei geni. Abbiamo visto nel modello murino - la possibilità di studio di funzione dei geni durante lo sviluppo con il metodo di knock-out con la ricombinazione omologa. - la possibilita’ di studiare le interazioni a livello di famiglie di geni. -i nuovi metodi per lo studio di interazioni tra proteine con geni reporter e geni regolatori della trascrizione. - metodi per individuare proteine che legano altre proteine col metodo del doppio ibrido (variante della complementazione con un gene reporter) Sistemi multifattoriali E’ sempre più necessario poter studiare la funzione di gruppi di geni per le molte funzioni ed interazioni che esistono, per cui ogni gene può intervenire in molte funzioni indipendenti ed il cnock-out di un singolo gene può provocare una cascata di eventi, quello che poteva essere definito come l’assenza di un unico fenotipo. In patologia una sindrome è data da un insieme di sintomi che possono essere appunto spiegati con le molte interazioni ed i molti effetti che può provocare la disregolazione di un gene. Andate a rivedere cosa sono gli effetti di EPISTASI E PLEIOTROPIA Nuove esigenze e nuovi vettori Sempre più è necessario sviluppare vettori capaci di integrarsi nei genomi per intervenire sulla espressione e regolazione dei geni Prima fase : vettori di espressione Seconda fase : integrazione sito specifica Terza fase : ricerca genomica dei geni ignoti, associazioni con le patologie e SNPs Quarta fase : ricerca genomica delle regioni regolative e strutture secondarie regolative Nuovi vettori per ricombinazione Ricerca di geni nuovi tramite mRNA di fusione Quindi sono stati sviluppati due approcci nuovi per la ricerca di nuovi fenotipi ed espressione di molti geni : la conoscenza delle sequenze di molti geni coinvolti nel controllo di funzioni complesse come quelle che regolano la divisione cellulare, la morte cellulare e le corrispondenti vie di trasduzione dei segnali con le regolazioni fini ed i processi di stimolazione o inibizione hanno aperto la necessità di studiare molti geni coinvolti e la variazione di espressione. Un metodo per cercare geni nuovi in vivo non era stato ancora inventato L’approccio completamente nuovo e’ stato quello del “gene trapping” (l’acchiappa geni) per poter individuare molti geni contemporaneamente. Per poter studiare contemporaneamente l’espressione di molti geni è stato inventato il metodo dei macro e micro arrays. Gene trapping “l’acchiappa geni” Idea luminosa sempre per fare topi transgenici: Creare un vettore per integrazione random che possa esprimere la resistenza solo se genera un mRNA di fusione Premessa: non è detto che dalla conoscenza della intera sequenza genomica si possa dedurre in maniera completa quali siano tutti i geni attivi e anche tutti gli eventuali splicing alternativi a carico dei geni ed in tutti i tessuti Come deve essere fatto un vettore del genere? Ricerca dei networks cellulari Tutte queste tecniche sono state sviluppate a partire dall’idea di vedere in maniera olistica, cioe’ con un approccio globale come i geni interagivano nel complicato network cellulare. Le interazioni cellulari ed intercellulari hanno la possibilita’ di essere studiate non piu’ con un approccio semplice di inerazione un gene una proteina ed una funzione, ma molti geni con le loro interazioni mediate dagli enzimi a tutti i livelli a partire dalla trascrizione, dalle interazioni a livello nucleare, citoplasmatico di membrana, di trasporto e di secrezione e quindi le interazione con altre cellule. I macro e poi micro-arrays mettono a disposizione su supporti di vario tipo centinaia di geni selezionati e a volte in toto per vederne l’espressione. Nel caso di patologie in cui non sono ancora conosciute le cause dell’attivita’ degenerativa di geni coinvolti, si possono vedere le differenze tra l’espressione dei geni in condizioni normali e patologiche e quindi i geni che sono attivati o spenti per il cattivo funzionamento del gene/geni scatenanti la patologia. Non solo ricerca di nuovi geni Per esempio nel caso delle neoplasie i fattori coinvolti partecipano al controllo della vita cellulare nei vari punti di vitali/essenziali del controllo delle attivita’ cellulari. L’approccio globale puo’ far vedere i geni a monte ed a valle coinvolti ed il punto di mancato funzionamento all’interno della complessa macchina. Nel sistema immunitario in cui si conoscono decine di fattori come le interleukine / chemochine con i rispettivi recettori cellulari si possono vedere a livello di patologie le reti interattive che ancora non erano state descritte. La possibilita’ di vedere la funzione di nuovi geni che ancora non sono stati descritti per la precisa attivita’ può essere data dalla conoscenza a livello di genoma della struttura a cui adesso si puo’ attribuire una funzione generalmente per omologia con altre strutture note. Geni nuovi e interazioni nuove Col gene trapping non solo si vogliono individuare geni nuovi, ma anche le condizioni in cui si attivano ed i fenotipi che provocano con il KO del gene. Lettura e commento del paper di Nature 1998 vol 392 / 9Aprile pp 608-611: Disruption and sequence identification of 2,000 genes in mouse embrionic stem cells (ES). Brian P. Zambrowicz et al. Gene trapping : metodo di mutagenesi per inserzione random con vettori per geni reporter o selezionabili. -l’inserzione genera la marcatura (tags) di geni successivamente clonabili, -espressione solo se l’inserzione avviene in introni; mi permette di individuare esoni o promotori di geni attivi e non restringendo/selezionando il tipo di geni marcabili -finqui’ non esisteva automazione per l’identificazione dei geni bersaglio che possono non essere trascritti e se ne può individuare anche la regione 5’non tradotta, Per ottenere questi obbiettivi sono stati sviluppati due nuovi vettori per GeneTrapping: VICTR3 e VICTR20 Zambrowicz BP, Friedrich GA, Buxton EC, Lilleberg SL, Person C, Sands AT. Disruption and sequence identification of 2,000 genes in mouse embryonic stem cells. Nature. 1998 Apr 9;392(6676):608-11. The dramatic increase in sequence information in the form of expressed sequence tags (ESTs) and genomic sequence has created a 'gene function gap' with the identification of new genes far outpacing the rate at which their function can be identified. The ability to create mutations in embryonic stem (ES) cells on a large scale by tagged random mutagenesis provides a powerful approach for determining gene function in a mammalian system; this approach is well established in lower organisms. Here we describe a high-throughput mutagenesis method based on gene trapping that allows the automated identification of sequence tags from the mutated genes. This method traps and mutates genes regardless of their expression status in ES cells. To facilitate the study of gene function on a large scale, we are using these techniques to create a library of ES cells called Omnibank, from which sequence-tagged mutations in 2,000 genes are described. Gene trapping = metodo basato sull’uso di cellule staminali Le cellule embrionali staminali totipotenti di topo dal momento in cui sono state coltivabili sono state usate per ottenere topi transgenici La prima utilizzazione è stata quella della ricombinazione omologa con cnock-out di un gene. Il “genetrapping” è un nuovo metodo che permette il cnock-out di geni che si esprimimono o no in “embrional stem cells” ES utilizzate per ottenere topi transgenici. VICTR3 VICTR20 Quali sono i costituenti di questi vettori: 2 componenti : a) acquisizione di sequenza con il promotore della PGK (fofsfo glicerokinase) di topo attiva nelle cellule ES, fuso alla Puromicina N-acetiltransferase senza polyA ma con un sito SD (splice donor) b) SA (splice acceptor) fuso ad un marker selettivo e reporter (colorimetrico) con sito polyA (SAgeobpA o SAIRESgeobpA gene di fusione neomicina) Questi costrutti non hanno bisogno di inserirsi in geni attivi per essere marcati (trapped) e la sequenza si individua tramite RACE 3’ del cDNA di fusione e ricerca in banca dati del gene. Controllo HPRT Esperimento di controllo sulla funzionalità di questo tipo di vettori -Prova di efficienza del vettore PGKpuroSD (fosfoglicero Kin., puromicina, splice donor site) per cercare un gene target per eccellenza: il gene della Hgprt = Hprt (ipoxantina-guanina fosforibosiltransferase per ricombinazione omologa nell’ introne II. (I geni Hprt e tk timidino-kinasi mutati danno la sensibilita’ al terreno HAT hypoxanthine, aminopterin and thymidine e solo Hprt produce resistenza alla 6-thioguanina). Le sequenze della 3’RACE di colonie Purom. res. hanno confermato l’integrazione nel sito corretto confermando la capacita’ mutagenica del costrutto. L’integrazione del vettore al 3’ del gene HPRT produce cellule sensibili al terreno HAT e resistenza alla 6-thioguanina dando il gene di fusione con il 3’ ed utilizzando il sito poly A+ del gene endogeno HPRT. Gene trapping tramite Victr 3 e 20 vettori per il 3’o 5’ “trapping”(presenza di LTR virali per l’integrazione nel genoma ospite) LTR VICTR3 VICTR20 LTR PGK SA IRES geo puro pA SD PGK LTR puro SD LTR Wild-type locus SA IRES geo pA AAAAAn PGK G LTR puro SD LTR AAAAAn G Mappa del vettore VICTR20 ricombinazione nel gene Hprt clonato nel vettore pRIV6.9I nel sito EcoRI HindIII LTR targeting vector LTR probe WT HPRT 2 H 3 H4 7.1 kb targetet allele 2 Southern blot Hind digest LTR H LTR 3 9.2 kb H 4 Controllo su HPRT Mutazioni su HPRT: il controllo di riferimento in biologia cellulare che crea resistenza. Studi preliminari hanno mostrato che vettori con il modulo SAbgeobpA sono in grado di creare alleli “nulli” inattivando i messaggi endogeni. In questo esperimento sono stati provati VICTR20 e PGKpuroSD per mutagenizzare il gene HPRT selezionando per la 6-thioguanina resist. Il vettore PGKpuroSD non ha dato colonie resistenti (controllo con Southern) Nuovo esperimento di controllo con elettroporazione del plasmide PGKpuroSD o infettando le cellule staminali ES con il retrovirus prodotto con la linea cellulare ricombinante di MoMLV per impacchettare VICTR3 e VICTR20. - trasduzione - selezioni di cloni puromicina + - isolamneto dell’ RNA e 3’RACE - sequenziamento 80-700 bp dal 75% dei cloni analizzati manualmente e 60% dall’analisi (automatizzata) robotica - creazione della banca dati con questi cloni = Omnibank seq. tags OST -confronto con la GeneBank (versione 100) e SwissProt (vers.34) con Blast RISULTATI = P<10-30; 18% geni noti; 10% ESTs umani e roditori; 10% ripetiz. B1, B2 e trasposoni; 61% sequenze sconosciute Banca dati OSTs individuare il gene raggiunto ed il sito di integrazione del retrovirus - analisi Southern per individuare l’inserzione nel gene tirosin-kinasi di Bruton (btk locus) la sequenza cominciava con l’esone 2 indicando l’inserzione del vettore nel 1 introne di btk. - analisi con 3 enzimi di restrizione ha confermato questa ipotesi (fig 3) Controllo dei siti di integrazione - confronto della seq. cDNA dei cloni OSTs con 108 geni noti: 44% inseriti nelle 350 basi al 5’ dei geni; 12% al 3’ di cDNA codificanti. Benche’ il vettore potrebbe favorire regioni 5’ ma integra ovunque. Il vettore dovrebbe integrare in tutti i geni e non solo in quelli espressi in cellule ES, infatti il gene btk si esprime nei linfociti B. Per RT-PCR si trova in cellule della milza, ma non in cellule ES. - sequenziamento di 3000 OSTs ha dimostrato che solo il 10% contiene il vettore dopo il sito SD esogeno. 61% degli OSTs sta in geni trascritti. - analisi di espressione per RT-PCR di 37 OSTs (17 elettropor. 20 infez.) 34 sono espressi in cervello, testicoli, ES o embrione 10.5 g Costrutti VICTR3 VICTR20 2 componenti : - a) acquisizione di sequenza con promotore della PGK (fofsfo glicerokinase) di topo attiva nelle cellule ES fuso alla Puromicina Nacetiltransferase senza polyA ma con un sito SD (splice donor) - b) SA (splice acceptor) fuso ad un marker selettivo e reporter (colorimetrico) con sito polyA (SAgeobpA o SAIRESgeobpA) Questi costrutti non hanno bisogno di inserirsi in geni attivi per essere marcati (trapped) e la sequenza si individua tramite RACE 3’ del cDNA di fusione e ricerca in banca dati del gene. -Prova di efficienza del vettore PGKpuroSD ricercando il gene della Hgprt = Hprt (ipoxantina-guanina fosforibosiltransferase per ricombinazione omologa nell’ introne II. (I geni Hprt e tk timidino-kinasi mutati danno la sensibilita’ al terreno HAT hypoxanthine, aminopterin and thymidine e solo Hprt resistenza alla 6-thioguanina). La sequenza della 3’RACE di colonie Purom. res. hanno confermato l’integrazione nel sito corretto confermando la capacita’ mutagenica del costrutto. Race per gene trapping gene trapping di VICTR-3/VICTR-20 VICTR-3 è costruito per funzionare con l’integrazione all’interno geni attivi e non attivi. Per individuare il gene di fusione che si ottiene si deve fare RACE 3’ ed eventualmente gene walking al 5’ dopo aver individuato la regione. Cloni banca dati OSTs Ulteriore dimostrazione che i cloni OSTs corrispondono a sequenze esoniche e non a RNA nucleari non maturi sono stati fatti i Northern di poly A+ RNA di molti tessuti e ibridati con 16 probes OSTs sconosciuti dando 14 segnali positivi confermando la presenza di questi geni. Siccome i prodotti di 3’ RACE tendono ad essere piu’ lunghi degli OST iniziali, e’ stato fatto il sequenziamento aggiuntivo di 290 OSTs con 70-700 bp in aggiunta per media di 263 bp. - la nuova analisi Blast sulla GenBank mostra 27% di geni noti (43 noti e 34 ESTs) questo rinforza il fatto che i vettori si inseriscono in sequenze trascritte. Le sequenze OST hanno media di 500bp con 74% geni ignoti Un limite di questo metodo come della selezione di cloni EST e’ la sottorappresentazione dei geni poco espressi o transienti in tessuti limitati. Comunque i metodi di “gene trap” non sono senza pressioni selettive per il disegno, veicolazione, grandezza del bersaglio e accessibilita’ del gene, però i risultati dimostrano un largo spettro di eventi indipendenti. Adesso si può sapere la sequenza di ingresso del vettore ed il gene mutato da cui ottenere il topo transgenico. costrutti per gene trapping PT1 geo lacz neo ei geo ee pA ei engrailed 2 intron; ee eng 2 exon geo = lac z - neo fusion pA poly adenilation signal U3 geo U3 LTR region enhancerless Mol mur Leuk Sup 5 E. coli sup F tRNA geo U3 geo RU5 Sup 5 U3 RU5 Mason-Pfizer monkey virus translational enhancer TS4 sa Lac Z P-neo RU5 Topi transgenici di III e IV generazione I- iniezione DNA blastocisti II- embrional staminal cells e ricomb. omologa III- mutanti condizionali Cre-Lox e promot. tessuto specif. e inducibili IV- costrutti con cromosomi artificiali BAC, embrioni tertraploidi V- gene trapping libraries of ES cells combinazioni di vettori BAC floxed knock-in Race per gene trapping gene trapping di VICTR-3/VICTR-20 VICTR-3 è costruito per funzionare con l’integrazione all’interno geni attivi e non attivi. Per individuare il gene di fusione che si ottiene si deve fare RACE 3’ ed eventualmente gene walking al 5’ dopo aver individuato la regione. A cosa serve la regione in più di VICTR20? Per trovare la tessuto specificità, perché l’mRNA di fusione sarà presente solo solo se il gene è trascritto a partire dal promotore endogeno, mentre la parte al 3’ del vettore è comunque trascritta per il promotore PGK costitutivo Topi transgenici che esprimono Cre Controllo dell’espressione di Cre tramite promotore tessuto specifico Enhancer tessuto specifico del gene di topo mDach I (D6) il promotore è attivato al giorno 10.5 (post coitum) Il topo D6Cre incrociato con il topo Gtrosa (B6.129S7) gal si colora in blu perché libera l’espressione eliminando un gene floxed interposto tra il promotore e LacZ. • http://authors.elsevier.com. http://www.mshri.on.ca/nagy/Cre-pub.html Ceppi di topo che esprimono il gene Cre in tessuti diversi