Presentazione - Luca Andrea Ludovico

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Lezione 20
Dispositivi MIDI in Java
Programmazione MIDI (Prof. Luca A. Ludovico)
Introduzione
• Nella lezione precedente è stata introdotta la logica di
descrizione di dati MIDI da parte del package
• Tipicamente i dati vengono scambiati tra dispositivi
– Ad esempio, un programma può generare messaggi MIDI da
zero, ma spesso questi vengono creati da un sequencer o
ricevuti su una porta MIDI In
– Di solito poi i messaggi vengono inviati a un altro dispositivo,
quale un sintetizzatore o una porta MIDI Out
• In Java si creano allo scopo oggetti software che
implementano l’interfaccia MidiDevice
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20. Dispositivi MIDI in Java
Interfaccia MidiDevice
• Usata per definire oggetti software in grado di inviare
e/o ricevere messaggi MIDI
• Può presentare un’implementazione software pura o
fungere come interfaccia per le porte MIDI di una
scheda audio (hardware)
• Cos’è un’interfaccia Java? Un’interfaccia (interface)
ha una struttura simile a una classe, ma può
contenere solo metodi astratti e costanti (quindi non
può contenere costruttori, variabili statiche, variabili
di istanza e metodi statici).
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20. Dispositivi MIDI in Java
Interfaccia MidiDevice
• L’interfaccia MidiDevice fornisce tutte le funzionalità
genericamente richieste da dispositivi di sequencing,
sintetizzatori, porte MIDI di ingresso e uscita
– Esistono sotto-interfacce più specifiche di MidiDevice, che
ereditano da tale interfaccia: Synthesizer e Sequencer
• L’interfaccia MidiDevice include metodi per “aprire” e
“chiudere” un dispositivo
• Include inoltre la classe interna MidiDevice.Info che
fornisce descrizioni in formato stringa del dispositivo,
tra cui il nome del modello, il produttore e la versione
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Trasmettitori e ricevitori
• Un MidiDevice può essere un trasmettitore di eventi
MIDI, un ricevitore o entrambe le cose. Dunque
MidiDevice deve mettere a disposizione istanze delle
interfacce Transmitter o Receiver o entrambe.
• Tipicamente:
– le porte MIDI IN presentano trasmettitori (vedi slide succ.)
– le porte MIDI OUT e i sintetizzatori presentano ricevitori
– i sequencer mettono a disposizione trasmettitori per il
playback e ricevitori per le operazioni di registrazione
DeviceInfo.java
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Porte e trasmettitori/ricevitori
Catena
MIDI
MIDI IN
•Riceve da
catena MIDI
e trasmette
al software
Software
•Riceve da
MIDI IN e
trasmette a
MIDI OUT
MIDI
OUT
•Riceve dal
software e
trasmette a
catena MIDI
Catena
MIDI
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Paradigma di ricezione e trasmissione
• In che modo un dispositivo invia i dati MIDI? Tramite
uno o più trasmettitori
• In che modo un dispositivo riceve i dati MIDI? Tramite
uno o più ricevitori
• Ogni trasmettitore può essere connesso a un solo
ricevitore alla volta, ma non viceversa
– Se un dispositivo deve inviare messaggi MIDI a più dispositivi
contemporaneamente, deve avere più trasmettitori
– Se un dispositivo deve poter ricevere messaggi MIDI da più
mittenti simultaneamente, può (non deve) avere più ricevitori
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Esempi
Porta MIDI In
Trasmettitore
Synth
Messaggio MIDI
Midi Out 1
Sequencer
Trasmettitore 1
Trasmetttitore 2
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Ricevitore
Messaggio MIDI
Messaggio MIDI
Ricevit
Midi Out 2
Ricevitore
Esempio
Ricevitore
1
Ricevitore
2
Ricevitore
Ricevitore
3
Sintetizzatore
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Sintetizzatore
Sequencer
public interface Sequencer extends MidiDevice
• Un sequencer è un dispositivo che cattura ed esegue
sequenze di eventi MIDI.
– Può ad esempio caricare una sequenza da un file MIDI,
interrogarne e impostarne il tempo e sincronizzare altri
dispositivi
• Possiede trasmettitori, in quanto è in grado di inviare i
messaggi salvati in una sequenza ad altri dispositivi
(synth, MIDI OUT).
• Possiede ricevitori in quanto è in grado di catturare
messaggi MIDI e salvarli in una sequenza.
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Sintetizzatori
public interface Synthesizer extends MidiDevice
• I sintetizzatori sono gli unici oggetti nel
package javax.sound.midi in grado di produrre audio
• Ogni sintetizzatore controlla un insieme di 16 oggetti
“canale MIDI”, ciascuno istanza
dell’interfaccia MidiChannel
• Un’applicazione può generare suono invocando
direttamente i metodi degli oggetti “canale MIDI” di un
sintetizzatore. Il caso più comune però è che un
sintetizzatore generi suono in risposta ai messaggi inviati ai
suoi ricevitori (vedi più avanti).
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Strumenti
• Il sintetizzatore valuta i messaggi che giungono ai suoi
ricevitori e quindi invia i comandi corrispondenti (ad es.
Note On o Control Change) a uno dei propri oggetti
MidiChannel sulla base del numero di canale specificato
nell’evento.
• Per generare audio però serve informazione aggiuntiva: lo
strumento associato al canale. Lo si fa tramite la classe
astratta Instrument.
• Il sintetizzatore deve caricare uno strumento e associarlo a
uno o più canali tramite un comando di Program Change. Da
quel momento le note inviate a quei canali verranno
sintetizzate con lo strumento.
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SINTESI DEL SUONO IN JAVA
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Introduzione
• Molti software Java che si avvalgono del package hanno
l’obiettivo di generare suono.
L’apparato fin qui descritto, composto da:
–
–
–
–
–
messaggi
eventi (messaggi temporizzati)
tracce (insiemi di eventi)
sequenze (insiemi di tracce)
sequencer (oggetti che manipolano tracce)
quasi sempre ha lo scopo di inviare dati musicali a un
sintetizzatore che li tradurrà in segnali audio.
• Esistono eccezioni: ad esempio, programmi che visualizzano dati
MIDI in formato testuale, o software che li convertono in
notazione musicale, o che li inviano a dispositivi esterni tramite
porte MIDI.
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L’interfaccia Synthesizer
• In questa parte della lezione si mostrerà come gestire
un sintetizzatore per far suonare eventi MIDI.
• Esistono diversi approcci:
1. Utilizzare un sequencer per inviare dati MIDI al sintetizzatore,
eventualmente caricandoli da un file MIDI o generando direttamente
la sequenza (vedi lezione precedente);
2. Controllare il sintetizzatore in modo diretto, senza passare
attraverso sequencer;
3. Usare direttamente oggetti MidiMessage.
• I diversi approcci verranno trattati separatamente.
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L’architettura per la sintesi del suono
• L’architettura include tre interfacce:
1. Synthesizer
2. MidiChannel
3. Soundbank: concetto introdotto dall’API Java come ulteriore livello
gerarchico. I soundbank possono contenere fino a 128 bank, ciascuno
contenente fino a 128 strumenti
e quattro classi:
1. Instrument: una specifica per sintetizzare un certo tipo di suono. In GM si
definiscono 128 strumenti standard
2. Patch
3. SoundbankResource
4. VoiceStatus: dà informazioni sullo stato corrente (attivo o inattivo) della
voce, sul canale MIDI, sul numero di bank e di programma associati, sul
numero di nota MIDI e sul volume
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Synthesizer e sequencer di default
Sequencer mioSequencer = MidiSystem.getSequencer();
Synthesizer mioSynth = MidiSystem.getSynthesizer();
Per elencare tutti i dispositivi installati:
MidiDevice.Info[] devices = MidiSystem.getMidiDeviceInfo();
for (MidiDevice.Info info: devices)
{
...
}
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Caricamento di strumenti
• Per conoscere gli strumenti attualmente caricati nel
sintetizzatore si può invocare il metodo di Synthesizer
Instrument[] getLoadedInstruments()
• Per conoscere gli strumenti caricabili dal soundbank corrente
Instrument[] getAvailableInstruments()
• Per conoscere il nome dei singoli strumenti, si utilizza il metodo
getName() di Instrument
• Il metodo di Synthesizer che restituisce il soundbank di default è
Soundbank getDefaultSoundbank()
• Anche in questo caso, l’interfaccia Soundbank include metodi per
recuperare il nome, il produttore, il numero di versione, ecc.
SynthInfo.java
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Approccio 1: uso di sequencer
• In molti casi, un programma può utilizzare un oggetto
Synthesizer quasi senza invocare metodi per la sintesi
– E’ possibile creare una sequenza manualmente o caricarla da
un file MIDI all’interno di un oggetto Sequence. Tale oggetto
viene poi caricato da un sequencer, che manda i dati al
sintetizzatore di default.
• Come ottenere il sequencer di default? Usando un
metodo statico di MidiSystem:
static Sequencer getSequencer()
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Approccio 1: uso di sequencer
• Ottenere il sequencer di default, acquisire le risorse di
sistema richieste e renderlo operativo:
Sequencer mioSequencer;
mioSequencer = MidiSystem.getSequencer();
if (mioSequencer == null)
{
// Errore - dispositivo sequencer non supportato
}
else
{
mioSequencer.open();
}
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Approccio 1: uso di sequencer
• Leggere una sequenza da file: si usa il metodo getSequence
di MidiSystem, in grado (tramite overload) di caricare una
sequenza da InputStream, File, o URL. Il metodo restituisce un
oggetto Sequence che può essere caricato in un Sequencer
try
{
File mioMidiFile = new File("seq1.mid");
Sequence miaSeq = MidiSystem.getSequence(mioMidiFile);
mioSequencer.setSequence(miaSeq);
}
catch (Exception e)
{
// Gestione dell’errore
}
CaricaSequenzaDaFile.java
CaricaSequenzaDaUrl.java
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Playback di una sequenza
• Metodi principali invocabili su oggetti Sequencer:
void start()
avvia l’esecuzione
void stop()
mette in pausa l’esecuzione
• Il metodo setSequence inizializza la posizione corrente
del sequencer all’inizio della sequenza
• Tra i metodi per il riposizionamento:
void setMicrosecondPosition(long microseconds)
void setTickPosition(long tick)
• Descrizione completa della classe Sequencer:
http://docs.oracle.com/javase/7/docs/api/javax/sound/midi/Sequencer.html
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Ulteriori esempi
• Nel file ZIP della lezione corrente sono state incluse delle varianti
agli esercizi sopra commentati
• SynthInfo2.java dà informazioni su tutti i sintetizzatori trovati nel
sistema, non solo su quello di default
– Per farlo, si cicla su tutti i MidiDevice e si filtrano i risultati tramite
l’istruzione if (device instanceof Synthesizer)
• CaricaSequenzaDaFile2.java permette di scegliere quale traccia
ascoltare tra quelle di un MIDI file
– Se il file è di tipo 1, di solito la 1a traccia è riservata ai metadati e
non contiene informazione audio
– Per farlo si accede alla struttura dati
Track[] tracks = miaSeq.getTracks();
e si eliminano tutte le tracce diverse da quella scelta
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