Descrizione esperienza Ambiente

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L’ ITINERARIO COME STRUMENTO DIDATTICO:
TRA PERCORSO FISICO E PEDAGOGICO
All’interno del progetto PERSONA,DIRITTO E SOCIETA’ l’attività di educazione ambientale, quale educazione
alla cittadinanza “del mondo” che ci circonda, si è posto come obiettivo fondamentale di formare, attraverso
una serie di strategie educative che legano l’acquisizione delle nozioni fondamentali all’applicazione e
all’osservazione sul campo, una coscienza fondata sulla conoscenza della reciprocità UOMO/AMBIENTE nella
propria realtà affinché siano assunti comportamenti consapevoli e responsabili e venga colmato il divario
corrente tra "valori esibiti" (valori di cui si parla) e "valori vissuti" (come ci comportiamo) responsabilizzando il
singolo individuo ed il gruppo sull'importanza delle proprie scelte ed azioni che realizzandosi
imprescindibilmente nell'AMBIENTE influiscono sul presente e sul nostro futuro.
Tutto ciò è avvenuto identificando diversi ITINERARI DIDATTICI.
L’ITINERARIO DIDATTICO viene confermato come luogo eletto delle interazioni complesse tra individuo e
ambiente, tra gruppo e ambiente, tra individuo e gruppo; quindi il luogo di integrazione tra gli insiemi
individuo/gruppo e sapere scientifico/sapere comune in una dinamica che costruisce l’integrazione tra
AMBIENTE NATURALE ed AMBIENTE SOCIALE cioè il territorio inteso in senso istituzionale.
Nel nostro caso e a titolo esemplificativo, durante l’anno scolastico tutte le classi coinvolte nel progetto sono
state guidate lungo percorsi naturalistici e con significative valenze storico-antropiche:
la Riserva naturale del Sacro Monte Calvario, le grotte e le sorgenti della Val Bognanco, il Sacro Monte di Orta
con le pertinenti aree e habitat lacustri, la Valle Vigezzo, Malesco, il Parco Naturale Veglia – Devero,
Germano ( impianto fotovoltaico)…
Ogni uscita ha consentito di
- creare un sistema di collaborazione effettiva tra enti del territorio e la scuola ( Ente parco, Riserva Sacro
monte Calvario, Ecomuseo de leuzerie et scherpelit, volontari del Club Alpino Italiano e guide naturalistiche…)
- approcciare il territorio avviene attraverso una visione sistemica ed interdisciplinare dell'ambiente tout court
(naturale ed antropizzato) per far capire che l'ambiente è una risorsa primaria indispensabile per la continuità
della vita dell'uomo,
- capire che la prima realtà che dobbiamo conoscere e rispettare è quella che abbiamo sotto gli occhi e in cui
viviamo ogni giorno,
Le linee didattiche si sono basate su tre punti fondamentali:
Muoversi nell’ambiente (educazione motoria e orientamento nello spazio);
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Comprende tutte le attività legate all’aspetto motorio: gli studenti sono stati coinvolti in trekking lungo gli
itinerari, attività sportive (sci, bicicletta…), attività di orientering
Sentire l’ambiente (percezione, analisi e conoscenza attraverso tutti i sensi);
Gli studenti hanno osservato la natura in varie periodi dell’anno annotando le variazioni attraverso l’analisi
sensoriale, e riportandole per iscritto. Hanno potuto sviluppare il concetto di “paesaggio” e di paesaggio
sonoro.
Conoscere l’ambiente (elaborazione ed interiorizzazione dell’esperienza sensoriale e ricomposizione dei
saperi).
Partendo dall’escursionismo come momento di incontro tra uomo e ambiente, percorrendo itinerari che
rappresentano paradigmaticamente le peculiarità rilevanti a livello didattico/esemplificativo degli ambienti
naturali ed antropici presenti sul nostro territorio, questa esperienza è diventata un’esperienza totalizzante che
coinvolge corpo e mente, che stimola il nostro senso di appartenenza e quindi di amore e rispetto, al “Sistema
Mondo” sia nella sua globalità che nella sua specificità locale.
L’ITINERARIO COME STRUMENTO DI DIDATTICA
La creazione/fruizione di itinerari didattici permette innanzitutto un approccio di tipo globale all’ambiente, che
pone attenzione anche alla dimensione percettivo-sensoriale, nell’ambito generale delle diverse qualità
cognitive della persona.
Un itinerario come strumento didattico vero e proprio viene quindi a comporsi di un PERCORSO
PEDAGOGICO che prevede tutte le attività didattiche e di animazione organizzate dalla scuola da effettuarsi
in aula e all’aperto da effettuarsi su un PERCORSO FISICO che presenti pertinenze naturalistiche, storiche,
ed antropiche di particolare interesse.
In questo modo si costruisce un’esperienza formativa che attraverso le conoscenze di base, l’esperienza
sensoriale - emozionale e il movimento fisico permette di cogliere la complessità del reale creando un sistema
di valori fondato sul rapporto conoscenza/coscienza grazie al quale è possibile “educare” gli atteggiamenti ed i
comportamenti nel segno del rispetto e della responsabilizzazione.
La storia di ogni luogo va letta percorrendolo lentamente, osservandolo, chiedendosi il perché delle cose, dei
fenomeni. Lungo questi percorsi i ragazzi sono stati aiutati a cogliere sia i segni dell’uomo che quelli naturali,
(dei fiumi, dei ghiacciai, del tempo, del clima, del paesaggio, degli animali), a fare analogie e differenze, con
l’obiettivo di contribuire a formare una coscienza ecologica.
Il nostro sostentamento deriva dalle risorse dell’ambiente: dall’acqua, dalle piante, dagli animali; questa
consapevolezza ha condotto molti popoli antichi non solo al rispetto della natura, ma alla sua venerazione.
Da questa consapevolezza ci siamo, come società, allontanati; è con l’avvento dell’era moderna e della
attuale civiltà che l’ambiente e la natura in genere vengono considerati esclusivamente al fine del loro
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sfruttamento economico. Ed è da questa epoca che inizia una brutale e sistematica distruzione della natura e
dell’ambiente.
Che un albero sia bello o brutto, raro o pregiato o comune, indispensabile per il mantenimento dell’equilibrio
ecologico e dei valori ambientali, necessario per l’assetto idrogeologico o controproducente, non interessa più.
Ciò che interessa è solo il suo valore venale, il profitto che se ne può ricavare. Ma una civiltà che per
progredire distrugge non è più una civiltà.
Da qui l’esigenza e la necessità di ricordare che l’ambiente è una risorsa primaria indispensabile per la
continuità della vita dell’uomo.
Al termine delle varie esperienze gli studenti hanno rielaborato le informazioni raccolte in temi, scritti e
cartelloni; in classe sono stati affrontati sistematicamente tematiche quali:
l’inquinamento, il rapporto uomo-ambiente oggi, la normativa nazionale e internazionale per la tutela
dell’ambiente. Alla fine hanno prodotto una serie di messaggi “pubblicitari” ed approfondimenti atti a
sensibilizzare alla tutela ed al rispetto dell’ambiente.
Di seguito si allegano un esempio delle schede di analisi del territorio montano:
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Scheda n° …
IL CORSO D’ACQUA
GUIDA ALL’OSSERVAZIONE (nome del corso d’acqua:……………………)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
l)
m)
Tipo di torrente…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Bacino imbrifero………………………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Torrente alimentato…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Acqua (sue principali caratteristiche)…………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Letto (alveo). Cos’è. Com’è……………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Argini…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Parametri idraulici (caratteristiche del torrente)………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
Vegetazione circostante………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Fauna e vegetazione fluviale…………………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Sfruttamento eventuale delle acque…………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Variazione dei parametri da monte a valle……………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Differenze torrente / fiume……………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Altro……………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
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Scheda n° …
IL MONTE
GUIDA ALL’OSSERVAZIONE (nome del monte:…………………………….)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
Definizione di monte…………………………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Inquadramento topografico (cartina)…………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Rocce costituenti (carta geologica)…………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Morfologia……………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Presenza ghiacciai e/o nevai……………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Idrografia………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Dissesti idrogeologici…………………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
Interventi antropici……………………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
Vegetazione presente…………………………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
Fauna probabile………………………………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………….
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Scheda n° …
LA VEGETAZIONE
GUIDA ALL’OSSERVAZIONE
La distribuzione della vegetazione non è uniforme, varia con: altitudine, clima, suolo.
Definizione di albero………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………….
b) Definizione di arbusto……………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………..
c) Definizione di pianta erbacea……………………………………………………………………………………...
…………………………………………………………………………………………………………………….
a)
Analisi degli strati di vegetazione
1° strato (alberi: circa 3÷20 m)……………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
b) 2° strato (arbusti: circa 0,5÷3 m)…………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
c) 3° strato (piante erbacee, muschi, licheni, funghi: circa 0÷0,5 m)………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………..
d) 4° strato (radici, microrganismi decompositori: suolo)……………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
a)
Funzione della vegetazione che forma un bosco
Radici……………………………………………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………
b) Fronde / acqua……………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
c) Fronde / raggi solari……………………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
d) Fronde /
fauna……………………………………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
a)
Salute del bosco che ci ospita
Tracce di incendi boschivi…………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………..
b) Alberi ed arbusti con malattie parassitarie………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………..
c) Segni di inquinamento atmosferico………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………..
d) Rifiuti……………………………………………………………………………………………………………...
a)
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UNA
PROPOSTA: ITINERARI
DIDATTICI NELLE SCUOLE
Tra gli strumenti didattico - pedagogici l’itinerario didattico riveste un ruolo fondamentale e caratterizzante.
Box 1 - DEFINIZIONE
ITINERARI DIDATTICI = percorsi escursionistico - educativi permanenti, brevi, con dislivelli contenuti; sono posti alla periferia degli
abitati o, data la comune conformazione delle zone urbanizzate alpine, sono itinerari di collegamento tra frazioni o piccoli abitati. Si
caratterizzano per il fatto di attraversare ampie zone naturali intervallate da zone anticamente o attualmente antropizzate.
Caratteristica fondamentale è quella di rappresentare paradigmaticamente le peculiarità rilevanti a livello didattico/esemplificativo
degli ambienti naturali e antropici attraversati e circostanti.
Box2 - COSTRUIRE UN ITINERARIO DIDATTICO
Per la realizzazione di un itinerario didattico si devono prendere in considerazione molti fattori che caratterizzano l’ambiente da
osservare.
E’ quindi necessario eseguire approfondite

indagini storiche

indagini socio-economiche

indagini ambientali
Le indagini storiche e socio-ambientali partono dall’osservazione che, mentre si svolge il normale programma di storia, occorre
calare nel contesto locale i grandi avvenimenti presentati agli studenti, nelle loro ricadute e conseguenze sulle popolazioni locali. Il
progetto si rivolge principalmente a zone montane, tradizionalmente periferiche rispetto ai centri decisionali e quindi quasi mai teatro
di grandi avvenimenti storici; ma un cambio di dominazione, il fatto di essere zona di passaggio strategica determina conseguenze
sulla distribuzione della popolazione, sull’architettura, sullo sfruttamento delle risorse naturali e quindi a lungo andare sull’ambiente e
sul paesaggio che ci restano come retaggio.
Ciò prevede la pianificazione e la preparazione delle lezioni frontali in classe, in modo da calare nel contesto locale quanto
presentato a livello generale, particolarmente per quanto riguarda Storia, Geografia e le materie umanistiche.
Le indagini ambientali originano dai programmi delle materie scientifiche e tecniche, e ove applicabile per ordine e grado, storia
dell’arte e educazione fisica
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Si può prevedere un lavoro di ricerca e approfondimento da far condurre per gruppi agli studenti, orientato all’identificazione di:

tappe principali e fondanti dell’evoluzione storica, socio-economica e ambientale della zona

luoghi significativi per ciascuna tappa dell’evoluzione locale
Con questo lavoro si stimolano i ragazzi, spesso abituati alla passività, a non ridurre la scoperta dell'ambiente ad una visita da
"museo" ma a porsi delle domande, ad avanzare delle ipotesi, a fare delle verifiche sul posto e cercare insieme di essere parte attiva
nel loro stesso processo di apprendimento.
Si segnalano di seguito alcune esigenze primarie per la migliore riuscita dell’ itinerario:

in primo luogo bisogna calibrare le difficoltà dei percorsi con l’età anagrafica e l’esperienza dei ragazzi

articolare l’itinerario sulla base delle motivazioni e delle aspettative, delle finalità

offrire validi strumenti per un’azione pluridisciplinare ed interdisciplinare in particolare:
1)
alcuni itinerari offriranno l’occasione di esaminare la geografia locale (morfologia, vegetazione, sfruttamento del suolo e del
territorio in genere), antichi nuclei abitati, tecniche ed attrezzi di lavoro dei tempi passati, usi e costumi, reperti storici,
costruzioni artistiche, luoghi di culto, ecc.
2)
Il territorio entro il quale si svilupperanno tali itinerari comprenderà alcuni degli insediamenti più antichi e sarà sufficientemente
adatto per far comprendere la vita delle comunità agro-silvo-pastorale, del suo adattamento all'ambiente e della modifica dello
stesso (nuclei abitati, sentieri, mulattiere, terrazzamenti, boschi coltivati, (gaggi), ecc.
3)
L'analisi del territorio sarà la più ampia possibile e per quanto riguarda l'architettura, per esempio, non si esamineranno solo gli
edifici architettonicamente più validi, ad es. Chiese, o quelli più significativi dal punto di vista della cultura locale, ma tutti gli
interventi di trasformazione dell'ambiente operati dall'uomo (terrazzamenti, sentieri, opere di irrigazione, cave, ecc,);
4)
altri itinerari potranno consentire attraverso la lettura dell’ambiente (amb. naturale, architettura, materiale da costrizione, flora e
fauna, ecc.) di approfondire lo studio della storia e della cultura locali ed offrire spunti per l’osservazione delle antiche e nuove
vie di comunicazione;
5)
altri ancora serviranno per la conoscenza del torrente o del fiume che attraversano o che incontrano. Spesso tali corsi d’acqua
costituiscono una ricchezza trascurata o poco utilizzata dai ragazzi, un itinerario didattico ben articolato condurrà i ragazzi alla:

scoperta degli ecosistemi fluviali;

conoscenza dell’acqua: cos’è, la sua importanza

scoperta di “utilizzo” dell’ambiente fluviali;
6)
anche l'osservazione dei vari "impianti turistici" (funivie, seggiovie, ski-lift, alberghi, impianti sportivi, scuole di sci, ecc.)
permetterà di comprendere e studiare l'importanza economica e sociale del turismo, con tutte le sue implicazioni nella vita dei
paesi alpino e dell'effetto sull'ambiente;
7)
itinerari didattici ad altitudini superiori a quelle che consentono insediamenti stabili per tutto l’anno permettono di fare utilissime
esperienze in campo naturalistico e di osservazione diretta di ghiacciai e ambienti di alta montagna.
8
CITTADINANZA E COSTITUZIONE:EDUCAZIONE AMBIENTALE
E ITINERARI DIDATTICI
Questo tipo di esperienza si presenta per sua natura intrinsecamente interdisciplinare connettendo discipline
umanistiche (storia, antropologia…) e scientifiche (botanica,geologia, ecologia…). Sono richieste per tanto
elasticità e flessibilità di contenuti e di metodi, sia negli approcci inter/multidisciplinari che in quelli attinenti ad
un solo ambito. L’attività motoria e il rapporto diretto con l’ambiente aiutano a orientare l’intervento educativo
ad un’azione tesa a sviluppare una maggiore capacità di osservazione, interazione e conoscenza della realtà
attraverso i sensi. Per questo si intende orientare le uscite lungo gli itinerari didattici a focalizzare su tre
direttrici principali: movimento, percezione e conoscenza.
MUOVERSI NELL’AMBIENTE
La fruizione degli itinerari didattici comporta in primo luogo il recupero del momento proprio dell’escursionismo
nelle sue intrinseche caratteristiche: il rapporto con il proprio corpo nello spazio naturale, le tecniche per
affinare la motricità generale e la coordinazione per stare bene all’aperto. Il rapporto fisico/mentale con lo
spazio si svolge secondo un iter logico:

Prendere coscienza del proprio corpo nel suo insieme e nelle sue parti in situazioni statiche e dinamiche

Esplorare l’ambiente ed organizzarsi in rapporto allo spazio fisico

Sviluppare la motricità dei diversi segmenti corporei imparando a muoversi nell’ambiente montano e nella
natura.

Conoscere i propri spazi e la propria posizione nello spazio (orientamento, calcolo dei tempi e delle
distanze percorse, lettura e riconoscimento dello spazio attraverso la carta geografica)

Comportamento e relazioni nello spazio (spostamenti e giochi di gruppo)

Personalizzazione e riconoscimento di sé nei luoghi (senso di appartenenza all’ambiente naturale e
benessere nella permanenza)
SENTIRE L’AMBIENTE
Il tramite corporeo, la sua capacità di mettersi in relazione con l'ambiente attraverso il canale percettivo nella
sua globalità, è la condizione che consente di comprendere il mondo, attraverso il processo di
concettualizzazione.
Essere consapevoli che l'ambiente è caratterizzato da odori, suoni, sapori, in grado di evocare esperienze
positive o negative, contribuisce a formare il senso estetico e la sensibilità agli aspetti ecologici
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Si vuole incentivare il rapporto con l’ ambiente naturale tramite il gioco e i sensi, alimentando fantasia e
curiosità verso l’ambiente naturale visitato. L' esplorazione è una scoperta duplice: delle "cose" dell' ambiente
e della "singola persona" nel rapporto tra il suo corpo e l' ambiente stesso.
Conoscere l’ambiente vivendolo in modo spontaneo ed emotivo cercando di entrare in empatia con i suoi
elementi offre l’ occasione anche di "sentirsi" e di “giocarsi” con modalità da riscoprire: chiudere gli occhi e
percepire i suoni e gli odori, imparando a riconoscerli, riconoscere al tatto la corteccia di una pianta,
immaginarsi alberi scossi dal vento…
CONOSCERE L’AMBIENTE
In questa fase che completa ed integra le precedenti si costruisce un’esperienza formativa che attraverso la
ricomposizione delle conoscenze di base, dell’esperienza sensoriale/emozionale e dell’azione (moto fisico,
percezione e del proprio corpo nello spazio…) permette di cogliere e comprendere la complessità del reale
creando un sistema di valori fondato sul rapporto conoscenza/coscienza grazie al quale sia possibile
“educare” gli atteggiamenti ed i comportamenti nel segno del rispetto e della responsabilizzazione.
Un primo lavoro preparatorio verrà affrontato dai docenti in aula sia attraverso i programmi curricolari che con
lezioni specifiche sulle particolarità degli itinerari con l’obiettivo di fornire al discente gli strumenti per maturare
le competenze necessarie (spec. di storia, geografia, geologia, biologia) attraverso i processi di
elaborazione/rielaborazione culturale (informazione di base).
I percorsi educativi rappresentano poi il momento di verifica/applicazione delle competenze acquisite nella
prima fase attraverso il rapporto diretto soggetto/ambiente (=sé/altro da sé)
Le conoscenze acquisite vengono scoperte ed interiorizzate come strutturazione autonoma della realtà
operata dal soggetto in funzione del contesto socio-affettivo nel quale ci si trova.
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METODOLOGIE DIDATTICO/PEDAGOGICHE PREVISTE
Si prevede l’effettuazione di:

Escursioni a piedi che percorrano gli itinerari didattici che siano finalizzate al perfezionamento delle abilità
motorie e del senso di orientamento e all’esplorazione conoscitiva del territorio nei suoi aspetti specifici
(anche con lezioni propedeutiche sull’uso delle carte topografiche, sui pericoli e sulle tecniche dell’andare
in montagna).

Attività ludico/educativa: conoscere attraverso i sensi;
Ad Es. Gioco di squadra: i ragazzi divisi in gruppi di 4/5 scelgono un esponente a turno che bendato dovrà
riconoscere attraverso il tatto e l’olfatto ed eventualmente il gusto alcuni elementi propri dell’ambiente
naturale…

Attività didattica propria (lezione all’aperto): può avvenire secondo due modalità:
o complessa= visione sistemica ed interdisciplinare (coinvolgimento di tutte le materie)
o semplice = lavorando per Unità didattiche anche limitate ad una sola materia

Attività di animazione (giochi di gruppo, role-playing, mappe concettuali....), finalizzate all'esplicitazione
delle dinamiche interpersonali e ad una maggiore sensibilizzazione al rapporto interpersonale;

Brainstorming, discussioni di gruppo, scandite nell’arco temporale dell’uscita ed al termine di ogni attività,
volte all'elaborazione dei dati rilevati e all'acquisizione di un metodo di lavoro che stimoli la capacità critica
e comunicativa dei ragazzi.

Rielaborazione dell’esperienza (in aula): raccolta di dati, disegni, fotografie, testi. Creazione di elaborati
ipertestuali multimediali (CD-ROM o web-based), testi didattici e descrittivi.

Presentazione dell’esperienza: CD, pubblicazioni, conferenze. Gli studenti diventano docenti: si
organizzano escursioni (aperte al pubblico o/e rivolte ad altre scuole o classi) lungo gli itinerari guidate
dagli stessi studenti che presenteranno le caratteristiche antropiche e naturalistiche del percorso.
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