“PREGATE INCESSANTEMENTE”. Omelia di S. Ecc. Mons. Mazzocato, vescovo, in occasione della Veglia Ecumenica, in Cattedrale il 25 gennaio 2008 1. “Ecumenismo della preghiera” “Pregate incessantemente e in ogni circostanza ringraziate il Signore. Dio vuole che voi facciate così, vivendo uniti in Gesù Cristo”. S. Paolo scrive questo comando ai cristiani di Tessalonica per far conoscere quella che è la volontà di Dio: “Dio vuole che facciate così”. Dio Padre vuole avere dei figli che si riuniscono per pregarlo e, specialmente, per ringraziarlo. Questa preghiera fatta in comunità crea il legame dell’unità: “Vivendo uniti in Gesù Cristo”. Il centro dell’unità dei cristiani riuniti in preghiera è Gesù Cristo. Lui è presente in mezzo a loro e prega con loro o, meglio, loro pregano con Lui il Padre. Siamo noi che entriamo nella preghiera che Gesù incessantemente rivolge al Padre in nostro favore. Gesù morto e risorto è in continuo ed eterno dialogo con il Padre nello Spirito Santo. Ogni volta che noi preghiamo, entriamo nel dialogo di Gesù; la nostra voce si unisce alla sua e giunge a Dio. Tra poco pregheremo con la preghiera che Gesù ci ha insegnato, il Padre nostro. Diremo le parole di Gesù sia in lingua italiana che in lingua rumena per mostrare anche in questo modo l’unità nella preghiera che viviamo questa sera. Mentre, però, con le nostre voci ripeteremo le parole insegnate dal Signore, entreremo di fatto nella sua preghiera. Egli infatti ci ha consegnato anche le parole con cui si rivolgeva al Padre nelle notti di preghiera che colpivano gli apostoli, fino all’orto degli ulivi dove, come ci riportano i Vangeli, ripeteva nell’angoscia umana: “Abbà! Padre!”. Quando noi pregheremo con quelle parole e nel nostro cuore agirà lo stesso Spirito Santo di Gesù, saremo uniti in Gesù Cristo, nella sua preghiera. In quel momento Dio Padre è vicino a noi e noi siamo alla sua presenza. Per questo è ben indovinato il tema di quest’anno il tema della settimana di preghiere per l’’unità dei cristiani: “Pregate incessantemente”. La prima e fondamentale comunione che possiamo vivere tra di noi è quella della preghiera comune. Sono molto profonde in questo senso le parole del Card. Kasper: “Il dialogo teologico sarà fecondo solo se sarà sostenuto da un ecumenismo della preghiera, della conversione del cuore e della santificazione personale”. Il primo ecumenismo è quello della preghiera. È questa intuizione fondamentale che ha dato inizio all’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani esattamente cento anni fa. 2. Perchè siano “una cosa sola” I cristiani potranno ritrovare la loro piena unità solo invocandola prima di tutto come grazia di Dio e dono dello Spirito Santo attraverso la preghiera. Questa è la via tracciata da Gesù che ha concluso la sua ultima cena, nella quale aveva donato l’Eucaristia, sacramento dell’unità, con una grande e solenne preghiera al Padre per invocare la grazia che i suoi “siano una cosa sola come tu Padre in me ed io in Te”. Gesù avvertiva quante potevano essere per i suoi discepoli le tentazioni contro l’unità perché Satana è il Divisore e avrebbe attaccato la Chiesa proprio nell’unità. D’altra parte, sapeva anche che la più convincente testimonianza che i suoi discepoli potevano dare al mondo era “essere una cosa sola”. Per questo, mentre sta donando la sua vita per gli uomini in obbedienza alla volontà di Dio Padre, si fa intercessore presso il Padre stesso per chiedere che la Chiesa, che sarebbe sorta dalla sua Pasqua vivesse di comunione e di unità. Ci uniamo veramente alla voce di Gesù che continua a fare la sua preghiera di intercessione perché il Padre, con la potenza dello Spirito Santo, ci faccia crescere in un’unità sempre più autentica e dia ad ognuno di noi la grazia di convertirsi dalle tentazioni alla divisione e all’ostilità che portiamo nel cuore.