IL MONTAGGIO
Una volta finite le riprese del film il materiale girato deve essere selezionato (selezione) ed ordinato
(assemblaggio) nel senso previsto dalla sceneggiatura: è la fase dell’editing (edizione) e del
montaggio, quell’operazione che consiste nell’ordinare e unire, le une alle altre, le varie scene di un
film secondo una determinata successione.
Il taglio o la scansione della sceneggiatura in inquadrature è il Découpage (da découper= tagliare).
Ad un primo livello l’operazione di montaggio ha la funzione di produrre una continuità, cioè di
raccordare (Raccordi) i vari spezzoni e le varie scene in modo da mettere in sequenza le varie
inquadrature in modo equilibrato.
In realtà è una delicata ricostruzione dell’unità di una scena, tramite una gamma di trucchi, che
permettono di ridurre il tempo o di ampliarlo a piacere; di trasferire personaggi in spazi diversi; di
presentare uno spazio non solo come ambientazione, ma come protagonista; di sottolineare
emotivamente una certa azione scenica. Il “taglio e cucito” operato dai montatori crea un flusso che
può procedere anche a ritroso nel tempo o anticipando gli eventi, ecc.
Il montaggio fornisce un rapporto di armonia, misura e proporzione, cioè il ritmo del film (ad es.
con inquadrature lunghe il film avrà un ritmo lento e potrà esprimere calma; all’opposto, con
inquadrature brevi, può esprimere concitazione, suspence, ecc.). Lo spettatore, nell’accostamento
delle varie inquadrature realizzato dal montaggio, coglie altri significati che non sono presenti nelle
singole inquadrature: così il linguaggio filmico aumenta il suo potere narrativo.
Inoltre ogni stacco può portare avanti non solo l’azione dell’inquadratura precedente, ma un’idea,
una tesi (montaggio intellettuale).
Con il montaggio le immagini parlano: ad es. accostiamo l’immagine di pioggia a quella di un
occhio e lo spettatore legge “piangere”; accostiamo l’immagine di un orecchio a quella di una porta
e si legge “ascoltare”; accostiamo l’immagine di spine ad un cuore ed ecco la tristezza.
(in Sciopero del regista sovietico Eisenstein le immagini di buoi al macello unite a quelle dei
manifestanti circondati da poliziotti armati, suggeriscono l’idea del massacro; in Tempi moderni
pecore ed operai sono accostati insieme, ed è facile capire l’ironia sottesa; in Apocalypse Now la
ventola si associa agli elicotteri per introdurre uno scenario di guerra).
LE FORME DEL MONTAGGIO
In analogia con la grammatica, ora parleremo di punteggiatura filmica, cioè delle varie forme di
montaggio. Ecco le fondamentali:
a) Stacco: è il mezzo più semplice per passare da un’inquadratura alla successiva. Senza
frapporre alcun accorgimento tecnico, la prima inquadratura si trasforma istantaneamente
nella successiva.
b) Dissolvenza: un’ inquadratura si dissolve fino a svanire nel buio (Dissolvenza in Chiusura) o
un’immagine emerge dal buio (Dissolvenza in Apertura) o sulle immagini di una scena che
va scomparendo si formano contemporaneamente quelle della scena successiva
(Dissolvenza Incrociata), che indica un incrocio fra due differenti episodi di un film, o un
flash back.
c) Tendina: una tenda percorre il quadro cancellando un’immagine e lasciando emergere, sotto
questa, l’immagine seguente.
d) Iride: un mascherino rotondo rivela o esclude il resto dell’inquadratura.
ALTRE FORME DI MONTAGGIO:
e) il Montaggio Alternato: crea una simultaneità tra due o più situazioni tra loro dipendenti che si
svolgono in luoghi diversi; è un modo di costruire la narrazione mutuato dalla letteratura: si
montano scene alternate per raccontare di avvenimenti che avvengono “nello stesso tempo”.
f) il Montaggio Parallelo: mette in relazione situazioni di per sé indipendenti e che si svolgono in
luoghi diversi. Le analogie o le contraddizioni fra le due scene assumono un valore simbolico. 5
g) Ellissi: è la contrazione di movimento o di tempo.
L’ellissi temporale è il mezzo principale per definire lo specifico “tempo cinematografico”.
Permette di eliminare i “tempi morti”, quelli che non sono utili alla narrazione. Basta un attacco di
montaggio e possono trascorrere giorni, mesi o anni in un attimo.
h) Flash Back : si va indietro nel tempo della storia.
i) Flash Foward : si va avanti nel tempo della storia.
Flash Back e Flash Foward contribuiscono a scandire i ritmi e le durate di un film, e spesso
indicano un passaggio di tempo.
l) Accelerazione temporale: si velocizzano alcune immagini, per creare un ritmo sostenuto.
m) Dilatazione temporale: l’azione dura più della realtà, per enfatizzare una situazione drammatica.
Come si può notare la conoscenza di queste tecniche permette di aggiungere forti elementi di
creatività nella scrittura (scrittura creativa).
Oltre al lavoro sulla colonna-immagine, si procede al lavoro sulla colonna-audio (o
simultaneamente, o in una fase successiva).
Il montaggio tradizionale con la pellicola presuppone mettersi davanti ad una moviola e giuntare i
vari spezzoni, sincronizzare le piste sonore ecc. Quello televisivo analogico consiste nel selezionare
e assemblare le immagini da più nastri o cassette.
Il montaggio che noi utilizziamo è invece quello DIGITALE con il computer che utilizza
programmi appositi: un capiente hard-disk immagazzina le immagini (acquisizione); si utilizza un
software di montaggio per editing, cioè proprio per il montaggio e poi si riversa il prodotto finito su
Dvd (masterizzazione).
Le caratteristiche del montaggio digitale è la facilità con cui si può modificare il filmato,
aggiungendo, togliendo, allungando, accorciando scene in qualunque punto del filmato stesso,
sostituendo titoli o musiche in tempo reale, costruendo passo dopo passo il prodotto finale sotto gli
occhi del regista.
I RACCORDI
Per ottenere una successione di inquadrature scorrevoli bisogna armonizzare bene le azioni che
si vedono in due inquadrature successive. Per far ciò si utilizzano i raccordi:
-il Campo\Controcampo: uno dei più semplici ed efficaci; si usa spesso in un dialogo tra due o
più personaggi che si fronteggiano. La scena si gira due volte: prima dalla parte di un
personaggio, poi, cambiando in maniera simmetrica la posizione della macchina da presa , viene
inquadrata la situazione a favore dell’altro personaggio. In fase di montaggio si alternano i due
punti di vista dei personaggi. E’ un raccordo quasi invisibile, cioè lo spettatore non si rende
conto del passaggio da un’inquadratura ad un’altra.
– il Raccordo sullo Sguardo: le inquadrature si collegano tra loro sfruttando la direzione degli
sguardi.
- Raccordo sul movimento: le inquadrature si collegano tra loro sfruttando la direzione dei
movimenti dei personaggi.
- l’Attacco sull’Asse: un allontanamento o un avvicinamento della macchina da presa dal
soggetto ottenuto avanzando o arretrando sulla stessa linea direttrice: il raccordo non è
invisibile, ma gli spettatori percepiscono il raccordo di montaggio.
- il Jump-Cut: le inquadrature non differiscono a sufficienza l’una dall’altra per distanza o
angolo di ripresa: gli spettatori sono così disturbati o disorientati da un salto (jump) nella
concatenazione visiva.
- Il Piano-Sequenza: è una lunga inquadratura che si snoda senza interruzioni. Nella scena non
vediamo quindi stacchi o dissolvenze o altri elementi di raccordo. Serve per far sì che il tempo
del racconto coincida con quello della realtà.
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