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LE REGIONI D’ITALIA
VALLE D'AOSTA
La valle d'Aosta è una regine dell'Italia settentrionale . E' situata all'estremo nord – ovest
della penisola ,ed è la regione più piccola dell'Italia .Confina a ovest con la Francia , a nord con la
Svizzera , a est e a sud con il Piemonte .
La regione trae il suo nome della città di Aosta .Assieme a Trentino Alto Adige ,Friuli Venezia Giulia ,Sicilia e Sardegna ,è una regione “a statuto speciale”, dotata perciò di maggiore
autonomia rispetto alle altre regioni Italiane “ a statuto ordinario .
IL TERRITORIO
La regione è situata al punto di congiunzione tra le Alpi Graie e le Alpi Pennine .Delle Graie
fanno parte i massicci del Gran Paradiso (4.061 metri )e del Monte Bianco (4.810 metri ); nelle Alpi
Troviamo il Cervino (4.478 metri ) e il monte Rosa (4.634 metri ),entrambi condivisi con la
Svizzera: la Valle D'Aosta include quindi le due più alte vette d'Europa .
VALLI E FIUMI
La regione è attraversata per tutta la sua lunghezza dalla Dora Baltea : il fiume percorre la
valle dove sorgono la città di Aosta e gli altri centri urbani più popolosi ,e riceve vari affluenti dalle
valli laterali ,che scendono dai ghiacciai perenni .
FLORA E FAUNA
Nelle zone a bassa quota si estendono boschi di Faggio,Pino,Abete Rosso e Larice .In quelle
più elevate,crescono arbusti come il Rododendro e piante alpine che si spingono al limite delle nevi
perenni ,fino a circa 3.000 metri .Nel parco nazionale del Gran Paradiso si incontrano esemplari di
Stambecchi,Camosci,Marmotte,Ermellini e Aquile Reali. Qui crescono anche le specie più rare di
fiori alpini, come il Genepì dei ghiacciai e la stella alpina .
AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
L'agricoltura è possibile soprattutto nel fondovalle, dove il clima è più mite. L'attività
agricola produce segale , vite, patate,foraggio e frutta. E’ molto sviluppato l’allevamento
bovino ,con la produzione di carni pregiate e di formaggio(fontina). Nella stagione invernale il
bestiame è raggruppato a valle, mentre d’estate vengono sfruttati i pascoli alpini ad alta quota.
INDUSTRIA
Un tempo la regione aveva giacimenti minerari di ferro(Cogne)lignite (la thuile),oggi quasi del tutto
esauriti.L’abbondanza di acqua consente una buona produzione di energia elettrica , che alimenta le
fabbriche locali , attive nei settori siderurgico,tessile ,elettrotecnico.
STORIA
I reperti trovati dimostrano la presenza dell’uomo nella valle fin dal Neolitico ,tra il IV e III
millennio a.c. a partire dal V secolo a.c. la regione fu abitata da una popolazione di stirpe
celtica ,conosciuta con il nome di Salassi .I romani, dopo lunghe ,riuscirono a sottometterli nel 25
a.c. e fondarono la città di Augusta Praetoria Salassorum , l’attuale Aosta.
Alla
caduta
dell’impero
romano
(476d.C.),la
valle
passò
sotto
differenti
dominazioni( ostrogoti,bizantini,longobardi ,franchi). Nel X sec. Alla guida del consigliere
Umberto Biancamano, capostipite della famiglia dei Savoia ,la regione divenne parte del regno di
Borgogna. In questo periodo i feudatari locali eressero i castelli che è ancora possibile ammirare.
Per tutta l’età moderna la valle d’Aosta godette di secoli di tranquillità politica , grazie all’equilibrio
raggiunto tra i Savoia e i Signori locali. Con l’unità d’Italia ,fu ammessa alla Provincia di Torino.
FAUNA IN VALLE D’AOSTA : LO STAMBECCO
Il parco nazionale del Gran Paradiso si estenda tra Valle D’Aosta e Piemonte ,dai ghiacciai del
Gran Paradiso fino alla Valsavarenche ,e dalla valle di Cogne a quella di Rhemes . Il parco, un
tempo riserva di caccia dei Savoia ,fu istituito nel 1922 per proteggere alcune specie vegetali e
faunistiche rare , come lo stambecco e il camoscio.
CARLOTTA
Il Piemonte
Il Piemonte è una regione dell’Italia nord occidentale non bagnata dal mare confina a nord
con la Svizzera a ovest con la Francia a nord ovest con la Valle d’Aosta e a est con la Lombardia a
sud est con l’Emilia Romagna e a sud con la Liguria. Il territorio è prevalentemente montuoso, le
principali catene che la circondano sono le alpi ( a ovest ) e gli Appennini a ( sud est ) . Il Po
attraversa l’omonima pianura e numerosi sono i laghi alpini, di origine glaciale. Il lago Maggiore è
uno dei più grandi laghi d’Italia che segna il confine con la Lombardia. La montagna piemontese ha
un aspetto aspro e imponente. Al disotto delle rocce e dei pascoli , ci sono ampie estensioni di
boschi : conifere, faggi e castagni. Nelle valli compaiono importanti vie di comunicazioni
internazionali stradali e ferroviarie; dighe, impianti idroelettrici e centri turistici. I versanti delle
colline ben esposti sono coltivati a vite, cereali , foraggi , frutteti e noccioleti . Nell’area Torinese il
paesaggio tipico è quello dello sviluppo industriale. Interamente opera dell’uomo e frutto di un
lavoro secolare è il paesaggio delle risaie nella pianura delle province di Vercelli e di Novara.
Il Piemonte fu abitato fin dall’ età neolitica , poi fu occupato dai Celti e dai Liguri ,
successivamente sottomessi dai romani ( colonie come Augusta Taurinorum). Con la crisi
dell’impero fu sede di incursioni e conquiste da parte dei Burgundi , dei Goti , Bizantini,
Longobardi, Franchi , Ungari e Saracini, pur conservando una certa autonomia. Solo nel XI sec.
ebbe inizio il processo di riunificazione del Piemonte sotto i Savoia che richiese diversi secoli ,
infatti ebbe inizio nel 1748 con la pace di Aquisgrana . Dopo la dominazione napoleonica , seguì il
destino del regno di Sardegna ed ebbe un luogo centrale nel risorgimento italiano e nella
costruzione del nuovo regno italiano ( Torino capitale d’Italia).
Imponente fu l’industrializzazione della regione, che dalla struttura agraria seppe avviare un
rapido processo di modernizzazione fino a diventare una area rilevante del triangolo industriale che
trainò il decollo economico italiano ( inizi 900) . Il tessuto economico (la FIAT ) attrasse un grande
flusso migratorio che provocò trasformazioni sociali e culturali; ben presto mostrò la sua fragilità
che pagò con un certo declino industriale e un alto tasso di disoccupazione a fine secolo. I prodotti
coltivati nel Piemonte sono soprattutto cereali, patate, barbabietole da zucchero, frutta , pioppi ,
foraggio e vite. Uno dei settori più importanti per la regione è quello automobilistico della FIAT ,
tessile e del turismo. Il Piemonte si chiama così perché si trova ai piedi dei monti . La popolazione
non è equamente distribuita, la maggior parte si trova a Torino , dove lo sviluppo industriale ha
favorito il fenomeno dell’immigrazione . Le comunicazioni del Piemonte sono molte e per questo
ha una certa una certa importanza europea ( colle Tenda , passo del Freyus, Monginevro, Colle
Maddalena ) . La fauna nel Piemonte è molto vasta , si possono trovare lupi, camosci, cervi ,
caprioli, mufloni e stambecchi. Ed ancora volpi, lepri, cinghiali , ermellini, falchi pescatori , aquile
ecc… La flora del Piemonte , visto che è prevalentemente montuosa ha molti boschi , con alberi di
specie come querce , tigli, olmi , castagni e pioppi.
Lorenzo M
LA LOMBARDIA
La Lombardia è una regione amministrativa a statuto ordinario dell'Italia nord-occidentale,
istituita nel 1970. Conta più di 9,6 milioni di abitanti nelle sue 12 province e 1546 comuni, ha il suo
capoluogo nella città di Milano e confina: a nord con la Svizzera (Canton Ticino e Canton Grigioni),
a ovest col Piemonte, a est con il Veneto ed il Trentino-Alto Adige, mentre a sud confina con
l'Emilia-Romagna.
Generalità
Lombardia nord-occidentale vista dal satellite. Partendo da sinistra si vedono: il Lago
Maggiore, il Lago di Lugano, il Lago di Como e quello d'Iseo in basso a destra. In basso a sinistra si
nota l'area metropolitana di Milano.
Il nome, il simbolo ed il territorio della Lombardia nascondono una storia antica e
tormentata, fatta di invasioni e devastazioni, divisioni e lotte ma anche di collaborazioni,
coabitazioni e sviluppo. Una terra sulla quale sono passati e si sono stanziati, nel corso dei millenni,
tanti popoli che, con le loro usanze e le loro culture, hanno dato origine all'attuale Lombardia. Il
toponimo deriva dal nome della popolazione dei Longobardi (Langbard in longobardo), quella
popolazione di origine germanica che nel 568 invase l'Italia e fece di Pavia la capitale del suo regno
di estensione, a suo tempo ben più vasta di quella attuale della Lombardia.
Il simbolo ufficiale della Regione Lombardia è la Rosa camuna (bianca e verde) ed è la
stilizzazione di un'incisione rupestre ritrovata sulle rocce della Valcamonica, lasciata dalla civiltà
dei Camunni, che testimonia la storia millenaria e la cultura antica della regione. L'utilizzo e le
caratteristiche del simbolo e del logo "Regione Lombardia" sono regolamentati da un'apposita legge
regionale. Il motto ufficiale della Lombardia è: "Una regione per fare".
Geografia
La Lombardia per zone altimetriche
La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il
47,1% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 40,5%). Il restante 12,4% della
regione è collinare.
Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: una strettamente alpina,
una montuosa o collinare, una pianeggiante o poco mossa suddivisa in Alta e Bassa pianura ed in
fine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il fiume più
grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale.
Orografia
In termini geografici, la Lombardia non si può considerare un territorio unitario, nel senso di
territorio delimitato da precise conformazioni fisiche, sia per la varietà di paesaggi che
l'attraversano senza racchiuderla, sia perché i confini amministrativi, molto spesso, sono il frutto di
complesse vicende storiche. Tuttavia è possibile delineare a grandi linee il suo territorio
amministrativo attraverso rilievi, laghi e fiumi. A delimitare la Lombardia a nord si può adoperare
lo spartiacque alpino tra la Valtellina e le valli del Reno e dell'Inn anche se, a volte, il confine
oltrepassa il versante valtellinese. A est sono il lago di Garda ed il fiume Mincio a separare la
Lombardia da altre regioni italiane; così come a sud il Po (eccezion fatta per l'Oltrepò pavese e
l'Oltrepò mantovano che si estendono più a sud), e a ovest il Lago Maggiore ed il Ticino (con
l'eccezione della Lomellina che sconfina verso il Piemonte) possono servire da distinguere la
Lombardia dalle altre regioni. Questi confini racchiudono un territorio di poco meno di 24.000 km²,
rendendola la quarta regione per estensione superficiale.
In un viaggio attraverso la regione, da nord verso sud, s'incontrano lungo il cammino per
primi i rilievi delle Alpi, poco più a sud le Prealpi seguite da dolci colline che smussano il
passaggio dalla montagna alla Pianura Padana. Proprio lungo la fascia prealpina si trovano alcuni
dei più grandi laghi d'Italia (come il lago di Garda, il Lago Maggiore e il lago di Como), mentre
numerosi fiumi (come il Po, l'Adda, l'Oglio, il Mincio e il Ticino) e torrenti solcano la montagne,
formando strette e profonde valli, e attraversano la pianura rendendola rigogliosa di vegetazione. In
una piccola area a sud dell'Oltrepò pavese si ergono colline e montagne dell' Appennino ligure.
I nomi delle Alpi della Lombardia derivano tutti dalle popolazioni che, al tempo dei Romani,
vivevano tra queste montagne. Le Alpi Lepontine prendono il nome dalla popolazione ligure dei
Leponzi stanziata in questa zona e assoggettata da Augusto. Le Alpi Retiche dai Reti, popolazione
di origine etrusca rifugiatasi nelle Alpi Centrali durante l'invasione celtica. Le Alpi Orobie dalla
popolazione di origine ligure, o forse celtica, degli Orobi.
Le catene montuose rivestono il 40,5% del territorio regionale e sono costituite dalle Alpi,
dalle Prealpi e dagli Appennini. Appartengono alle Alpi lombarde una piccola porzione delle Alpi
Lepontine e gran parte delle Alpi Retiche. Sul territorio montano della Lombardia spiccano quattro
massicci orografici di rilievo: il Badile-Disgrazia, il Bernina, l'Ortles-Cevedale e l'Adamello. I primi
tre sorgono sullo spartiacque tra i bacini del Reno e dell'Inn a nord e dell'Adda e dell'Oglio a sud e
solo in parte si ergono sul territorio nazionale. L'Adamello, invece, sorge tra i bacini dell'Adda e
dell'Adige e si trova completamente in territorio italiano. Le vette più alte delle Alpi lombarde sono
il Pizzo Zupò che raggiunge i 3996 m e fa parte del massiccio del Bernina (che arriva ai 4049 m ma
in territorio svizzero), ed il Monte Cevedale, del massiccio dell'Ortles-Cevedale, che arriva a 3764
m. Il massiccio dell'Ortles-Cevedale ospita il ghiaccia dei Forni che ha un'estensione di circa 12 km²
ed è il più grande d'Italia. A sud della Valtellina si stagliano le Alpi Orobie delimitate a est dalla
Valcamonica e ad ovest dal bacino del lago di Como
Confinate ad ovest dal Lago Maggiore e a est dal Lago di Garda si trovano le Prealpi
lombarde le cui vette superano di poco i 2500 m di quota. Le Prealpi sono in prevalenza costituite
da sedimenti calcarei, sono più giovani delle Alpi. La loro origine sedimentaria ha permesso la
formazione di solchi profondi nelle montagne, principalmente ad opera dei ghiacciai, che hanno
portato alla formazione di strette e profonde valli solcate da fiumi e occupate in parte dei laghi
prealpini, sbarrati verso la pianura da rilievi morenici. I rilievi morenici a sud delle prealpi, assieme
alle prime sporgenze orografiche, formano quella fascia collinare (12,4% del territorio) che collega
le prealpi alla pianura e che contiene numerosi laghi piccoli e poco profondi.
La pianura lombarda occupa ben il 47,1% della superficie totale della regione ed è parte della
Pianura padana che si estende dal Piemonte alla Romagna dalle Alpi agli Appennini. La pianura
lombarda può essere suddivisa geologicamente in due parti: l'alta e la bassa. L'alta pianura è
caratterizzata da materiali grossolani, molto permeabili, di origine alluvionale e presenta grossi
solchi originati dai fiumi che scendono dalle montagne. La bassa pianura invece è formata da
materiale argilloso, poco permeabile e declina dolcemente verso il Po. Il passaggio dall'alta alla
bassa pianura lombarda è segnalato dalla presenza di riaffioramenti naturali d'acqua detti risorgive o
fontanili causato dell'incontro della falda freatica proveniente dall'alta pianura con i terreni
impermeabile della bassa. Questa linea ha un andamento parallelo a quello prealpino e passa per le
città di Magenta, Monza, Treviglio, Chiari e Goito.
Idrografia
I laghi
Panorama del lago di Como.
Guardando un'immagine ripresa dal satellite della lombardia, ci si accorge che la regione è
costellata da molti laghi di grandi e piccole dimensioni, i principali dei quali sono:
il lago di Garda (o Benaco), di origine glaciale, è il più grande d'Italia con una superficie di
370 km2. È profondo 346 m e ha una lunghezza di 51,6 km. La grande quantità d'acqua del lago ha
effetti significativi sul clima locale a tal punto che si coltivano l'ulivo, i limoni e i cedri, tipici del
clima mediterraneo.
il Lago Maggiore (o Verbano) ha una superficie di 212 km², un'estensione di 50 km, una
larghezza che va dai 2 ai 4,5 km ed una profondità massima è di 372 m.
il lago di Como (o Lario) è caratterizzato da una forma a Y rovesciata, con la punta di
Bellagio che segna la separazione in due rami. Completamente scavato nella cerchia prealpina, il
lago si snoda per 46 km, ha una larghezza massima è di 4,3 km e una superficie è di 146 km2. È il
primo in Italia come sviluppo perimetrico (180 km) e il secondo in Europa come profondità (410
m.).
il lago d'Iseo (o Sebino) ha la forma di una S, con una superficie di 65,3 km² e una
profondità massima di 251 m. Vi è situata l'isola lacustre più grande d'Europa: Monte Isola che si
estende per 4.3 km².
I fiumi
L'Adda a Trezzo sull'Adda.
Per il territorio lombardo passano centinaia di fiumi e torrenti. Il fiume più rilevante è
sicuramente il Po che con i suoi 652 km è il più lungo d'Italia.
Gli altri fiumi provengono dalle Alpi o dalle Prealpi lombarde, mentre i fiumi che si
originano sugli Appennini sono più brevi; quasi tutti questi fiumi confluiscono nel Po. Tra i fiumi
principali ricordiamo:
il fiume Adda (313 km) è il fiume più lungo della Lombardia che attraversando la Valtellina
s'immette nel lago di Como, riuscendone dal ramo di Lecco per affluire nel Po nei pressi di
Castelnuovo Bocca d'Adda (LO).
Lungo il percorso dell'Adda, in particolare a Paderno d'Adda, c'è un ponte in ferro risalente
alla fine dell'Ottocento che attraversa il fiume. È lungo 226 m, con un'unica campata metallica di
150 m, si trova ad 85 metri sul livello del fiume ed è percorso dalla ferrovia e dalla strada
provinciale che congiunge Bergamo a Milano. La peculiarità è che questo ponte è stato realizzato
utilizzando più di 100.000 chiodi e nessuna saldatura. La leggenda narra che l'ingegnere che lo
progettò si suicidò prima del collaudo poiché aveva paura che non lo superasse. In realtà l'ingegnere
svizzero Rothlisberger morì di vecchiaia.
L'Oglio (280 km), che dopo aver attraversato la Val Camonica s'immette nel lago d'Iseo, ne
esce a Sarnico, passa per Palazzolo sull'Oglio e confluisce nel Po, tracciando il confine tra provincia
di Brescia e Bergamo;
il Ticino (248 km) che nasce in Svizzera e divide la Lombardia dal Piemonte;
il Chiese (160 km) che nasce in Trentino e attraversata la provincia di Brescia affluisce
nell'Oglio;
inoltre: l'Olona (131 Km); il Lambro (130 km); il Serio (124 km) che nasce dalle Alpi
Orobie, passa per Seriate, origina la Valle Seriana e sfocia nel fiume Adda ed il Brembo (74 Km) .
Clima
Il clima della Lombardia, per quanto definibile in un contesto di clima continentale, si
presenta molto variegato a causa delle diverse conformazioni naturali presenti sul territorio:
montagne, colline, laghi e pianura.
In pianura il clima è di tipo continentale con inverni freddi con frequenti giornate di gelo
(durante le quali le temperature minime possono raggiungere i -10 °C/-11 °C) e nebbie fitte. A
Milano, la temperatura minore mai registrata dall'Osservatorio di Brera dal 1876 è stata di -10°C, la
maggiore di 37°. La nebbia è principalmente diffusa nella parte bassa della Pianura Padana dove i
corsi d'acqua abbondano e ne favoriscono la formazione. Le estati in pianura sono calde, umide e
moderatamente piovose. Le temperature, in tale periodo, possono superare i 30 °C e l'umidità
superare il 90% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato afa. Le
perturbazioni di stampo atlantico-mediterraneo o da quelle di origine artico-russa sono le principali
cause del mal tempo. La neve, abbondante sui rilievi, può cadere anche in pianura.
Le zone limitrofe ai grandi laghi hanno un clima mite, più simile a quello mediterraneo che a
quello continentale, con inverni miti ed estati calde ma non umide. Queste condizioni permettono la
coltivazione di ulivi e agrumi nelle zone più riparate.
La fascia prealpina e l'alto Oltrepò hanno un clima di tipo temperato fresco, la media
montagna alpina un clima temperato freddo e le vette un clima di tipo nivale.
Le città, a causa delle loro grandi dimensioni e alla produzione di calore dovuta all'attività
umana, hanno dato origine ad un innalzamento medio della temperatura locale di circa 2 °C (in
metropoli come Milano di circa 4°c rispetto all'hinterland).
Le principali stazione meteorologiche che permettono di monitorare il clima della
Lombardia e che fanno capo al Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare Italiana, sono
quelle di Bergamo Orio al Serio, Brescia Ghedi, Brescia Montichiari, Milano Linate, Milano
Malpensa e di Monte Bisbino.
Geologia
La struttura geologica della Lombardia deriva dall'orogenesi delle Alpi dovuta alla collisione
tra la zolla africana e quella europea. La pianura Padana invece è di origine più recente; formatasi
dal deposito di materiale proveniente dalla catena alpina che stava emergendo dalle acque
oceaniche.
Longobardi
Nel 569 i Bizantini furono sopraffatti da una popolazione germanica proveniente (secondo
Paolo Diacono) dall'attuale Scandinavia, i Longobardi, il cui dominio durò fino al 774. La
Lombardia divenne il centro del loro regno e la capitale fu posta a Pavia, ma le diverse tribù (fare)
nelle quali questo popolo era diviso mantennero sempre una certa indipendenza dal potere centrale.
Delle fare, formate da famiglie quasi sempre imparentate tra loro, resta tutt'oggi il ricordo nei nomi
di alcune località, come Fara d'Adda.
Il primo periodo della dominazione longobarda fu terribile per i romani, gli antichi abitanti
dell' Impero, che a lungo furono oggetto di persecuzioni. Fu solo dopo la conversione di questo
popolo al cattolicesimo che ebbe inizio un periodo di pace e di collaborazione fra barbari e latini,
ma i Longobardi in seguito vennero in conflitto con il Papa, il quale chiamò in suo aiuto un altro
popolo barbaro, quello dei Franchi.
Economia
La Lombardia è spesso considerata, in Italia e all'estero, una regione altamente
industrializzata. Questa immagine, nata durante la rivoluzione industriale avvenuta in regione
nell'Ottocento, è stata incrementata dal più recente boom economico del secondo dopoguerra.
Tutt'oggi la regione è considerata la più ricca d'Italia, contribuendo a circa 1/4 del prodotto interno
lordo nazionale; inoltre, tra le regioni italiane, è l'unica con livelli di vita e reddito superiori alla
media europea. Negli ultimi decenni, peraltro, questi primati sono stati equiparati da altre regioni
del Nordest.
La Lombardia è, insieme a Baden-Württemberg, Catalogna e Rhône-Alpes, uno dei quattro
motori dell'Europa e costituisce una forza economica trainante per il resto dell'Unione Europea
Macro-economia
Il PIL ai prezzi correnti (2005) della Lombardia ammonta a 293.905,8 milioni di euro, circa
il 20,9% del PIL italiano che corrisponde a 1.417.241,4 milioni di euro. Il PIL pro-capite della
regione nel 2005 è stato di 31.153,6 di euro contro i 24.182,1 euro della media italiana con una
crescita dell'1,3% rispetto all'anno precedente. Negli ultimi cinque anni l'andamento del Pil
regionale è stato molto variabile: ha mostrato un picco di crescita (del 2%) nel 2001 per raggiungere
il minimo (dello 0,1%) nel 2003 e risalire lentamente dal 2004 in poi.
Gli occupati effettivi in Lombardia, nel 2005, erano più di 4 milioni: il 63% impiegato nei
servizi, il 36% nell'industria ed il rimanente 1% nell'agricoltura. Il tasso di occupazione regionale
era del 66,6% nel 2006: il 76,4% maschile ed il 56,5% femminile. L'occupazione femminile, per
quanto cresciuta negli ultimi anni grazie alle politiche sociali degli enti locali e nazionali, non è
ancora ai livelli dei paesi nord-europei (>60%) e si attestava al 59,4% nel 2006. La percentuale
delle donne dirigenti è raddoppiata dal 1992 al 2005 passando dal 12% al 20,8%. Il tasso di
disoccupazione regionale si aggirava attorno al 3,7% nel 2006
Macro-settori economici [
L'economia della Lombardia è caratterizzata da una grande varietà di settori in cui essa è
sviluppata. Si va dai settori tradizionali, come agricoltura ed allevamento, all'industria pesante e
leggera, ma anche il terziario ha avuto un forte sviluppo negli ultimi decenni.
L'agricoltura lombarda è stata la base dello sviluppo economico della regione. Per prima è
stata investita dal processo di meccanizzazione e ristrutturazione. La meccanizzazione, grazie
all'utilizzo di macchinari sempre più complessi, ha portato ad un incremento della produzione
agricola mentre la ristrutturazione del territorio, attraverso la costruzione ed ammodernamento di
canali e la bonifica delle zone paludose ha permesso di migliorare la qualità della produzione
agricola. L'agricoltura della regione verte principalmente sulla produzione di cereali (mais, soia,
frumento), ortaggi, frutta (pere e meloni) e vino. Molto sviluppata è la produzione di foraggi, usati
per l'allevamento di bovini e suini.
L'industria è dominata da imprese di piccole e medie dimensioni, perlopiù a conduzione
familiare, ma anche da grandi aziende (soprattutto straniere). È fiorente in molti settori,
particolarmente in quelli meccanico, elettronico, metallurgico, tessile, chimico e petrolchimico,
farmaceutico, alimentare, editoriale, calzaturiero e del mobile. Milano e provincia coprono più del
40% delle imprese dell'industria lombarda.
Nel terziario, rilevante è il peso del commercio e della finanza. A Milano hanno sede anche
la Borsa Italiana, tra le principali piazze finanziarie europee, e la Fiera di Milano, che ad oggi (2007)
è il più grande spazio espostivo d'Europa. Importanti sono anche le attività bancarie, dei trasporti,
della comunicazione e dei servizi alle imprese. Il turismo (delle città d'arte, montagne e laghi) ha un
peso sempre più significativo.
Cultura
Lingue locali
In Lombardia si parlano l'insubre o lombardo occidentale nelle province di Varese, Como,
Lecco, Sondrio, Monza e Brianza, Milano e Lodi, l'orobico o lombardo orientale nelle province di
Bergamo e Brescia e nel Cremasco, oltre che nei comuni della Valle San Martino in provincia di
Lecco e il lombardo meridionale di transizione con l'emiliano nelle province di Cremona e Mantova.
Queste lingue appartengono alla famiglia linguistica galloitalica e vengono parlate in gran parte
della regione, oltre che in Svizzera, nel Canton Ticino e nelle zone al confine con la Lombardia sia
del Piemonte che del Trentino.
MINKAI
IL TRENTINO ALTO ADIGE
Il trentino Alto Adige nacque nel 1948 con lo statuto di autonomia della regione dopo che
nel 1946 l’accordo di De Gasperi, Gruber aveva posto le basi, garantendo, tra l’altro, la tutela
dell’autonomia linguistica e amministrativa dell’Alto Adige. Il Trentino, abitato fin dall’epoca
mesolitica, fu una provincia romana. Risale a quest’epoca la fondazione di tridentum. Nel 1004
naque il principato vescovile di Trento; nel 1545-1563 si tenne il concilio di Trento che avviò la
controriforma: Nel 1777 il tratto tra l’ultimo principe vescovo e Maria Teresa d’Austria stabilì un
vincolo alla contea del Tirolo. Nel 1803 il territorio passò sotto gli Asburgo, annesso alla provincia
del Tirolo. Dopo la grande guerra il Trentino passò all’Italia 1918. L’accordo De Gasperi-Gruber
del’46 pone le basi per lo statuto d’autonomia che rende il Trentino provincia autonoma. L’Alto
Adige fu abitato dal 7000 a.c. la popolazione retica venne cristianizzata nel quarto secolo, dal
Medioevo l’attuale Alto Adige è regione meridionale del Tirolo sotto gli Asburgo. Dopo la grande
guerra nel 1919 è annesso all’Italia. Con lo statuto del 1948 viene concordato un “pacchetto” di
misure per l’attuazione della autonomia della provincia di Bolzano, approvato nel 1969 dai governi
italiano e austriaco e perfezionato nel 1972 (secondo statuto di autonomia). Nel 1992 sono varate le
ultime norme di attuazione e il pacchetto viene considerato chiuso.
Ai vari gruppi linguistici c’è una minoranza di lingua tedesca è equiparata a quella italiana,
così come il ladino, parlato in alcune zone.
Il Trentino dal punto di vista geografico
È la regione più settentrionale del nostro paese; come per la valle d’ Aosta il territorio è
completamente montuoso ed è contraddistinto da numerose vallate. Le montagne più elevate sono
l’Ortles (3899 m) ed il monte Cevedale (3764), ma molti altri rilievi raggiungono quote superiori ai
3000 m. La regione è ricca di corsi d’acqua, nasce vicino al confine con Austria e Svizzera e l’
Adige, il secondo fiume italiano, che riceve nella regione diversi affluenti. Appartiene al Trentino la
parte superiore del lago di Garda,molti altri laghi minori costellano il territorio.
Economia
Il turismo,sia estivo che invernale,ha un ruolo primario nell’economia regionale;molte sono
le località interessate,come quelle ubicate nelle splendide Dolomiti. L’agricoltura è sviluppata
principalmente nelle valli più ampie,le colture più diffuse sono la vite e gli alberi di mele e
pere;l’allevamento bovino si avvale della grande quantità di pascoli montani, ma quasi la metà del
territorio è coperto da foreste,sfruttate dall’industria del legno ed da quella cartaria. L’industria si è
sviluppata grazie all’abbondanza di bacini idroelettrici,in particolare nei settori siderurgico
meccanico,metallurgico,alimentare,chimico,e dei materiali da costruzione.
Piatti tipici
Famosi sono i canederli in brodo, versione italiana dei tirolesi knoedel per secondo un bel
tronco
di
pontesel
a
base
di
salsiccia
in
umido
o
vari
brasati
al
TEROLDEGO,selvaggina,cacciagione,trote,varie specialità di reminescenza asburgica ( è diffuso
anche il gulasch), e lo speck, salume che ha riscosso successo su tutte le tavole italiane la vicinanza
con il mondo GERMANICO fa di trento un ottimo posto anche per la birra. La birreria Pedavena è
rinomata per produrre birre artigianali non filtrate né pastorizzate di tipo TEDESCO: lager prodotte
secondo le “regole di purezza” (disciplinare bavarese del 1516) e weizen (birre di frumento).
NICOLE
IL VENETO
È una regione dell’Italia nord orientale che ha circa 4,8 milioni di abitanti ed ha come
capoluogo Venezia . confina ad est con il Friuli e con il mar adriatico (golfo di Venezia), a nord
con l’ Austria , a nord ovest con il trentino , a ovest con la Lombardia ed a sud con l’Emilia
Romagna .
grazie ai suoi bei paesaggi , al patrimonio storico , artistico e architettonico il veneto È la
regione più
visitata dai turisti in Italia
ha una superficie di 18.390 km,con un territorio molto vario costituito da pianura, estese
zone montuose ed in minor misura collinari . la montagna veneta comprende buona parte delle
dolomiti . i rilievi più importanti sono : la Marmolada , le tre cime di Lavaredo , il Pelmo ,le
Tofane ,il Civetta.
il tratto collinare è molto variegato ed include le Prealpi venete , i colli Euganei , i colli
Berici , i colli Asolani , il Montello . la pianura veneta È attraversata da alcuni fra i più importanti
fiumi italiani: il Po’, l’ Adige, il brenta ,il Piave, il Livenza e il Tagliamento. in prossimità del mare
si trovano delle zone anfibie molto esteso: il delta del Po (costituisce un parco nazionale)e la laguna
veneta. la popolazione del veneto non abita uniformente tutta la regione . Verona ,
Venezia ,Vicenza ,Padova e Treviso hanno una maggiore densità di abitanti , il Basso Veronese
ed il Polesine sono meno abitati ( specie in seguito alla alluvione del 1951 ), ancor meno abitate le
prealpi e la montagna.
Il Veneto è una delle regioni Italiane con più alto indice di natalità .
Sino agli anni settanta a causa della povera economia contadina molti veneti emigrarono in
America latina (brasile , argentina)poi nel Lazio e in Sardegna.
dopo gli anni settanta invece , lo sviluppo dell’ industria ha trasformato il Veneto in terra
d’immigrazione,(molti immigrati dal meridione e poi dal nord Africa e dall’ est
Europeo).Attualmente è la seconda regione più ricca d’ Italia ed è sede di importanti attività
industriali e terziarie. Le attività agricole ( frumento , mais , frutta , ortaggi ) e zootecniche ( bovini ,
suini) sono ancora di rilievo e sono molto meccanizzate . Ci sono poi piccole aziende specializzate
nei settori alimentare , tessile , calzaturiero e del mobile . Importanti sono anche le attività bancarie ,
il commercio e il turismo . Nel Veneto sono parlate , oltre all’ Italiano , cinque altre : il Cimbro , il
Ladino , il Friulano , il Tedesco e il Veneto .
EDOARDO
IL FRIULI - VENEZIA GIULIA :
La regione Friuli Venezia Giulia è formata dal Friuli, che costituisce circa il 90% del
territorio (con capitale storica Udine), e dalla parte di Venezia Giulia rimasta in territorio italiano
dopo la seconda guerra mondiale. Tuttavia, non si può stabilire un confine preciso tra queste due
zone, in quanto per alcuni il confine sarebbe costituito dal fiume Timavo (confini del Friuli Storico),
mentre secondo il parere di alcuni abitanti della sinistra Isonzo, detta Bisiacaria, il confine sarebbe
il fiume Isonzo, in quanto parte dei bisiachi preferisce definirsi giuliana piuttosto che friulana.
I confini sono i seguenti:
nord - Austria
est - Slovenia
ovest - Veneto
sud - Mar Adriatico
La regione è prevalentemente montuosa, infatti le montagne occupano il 42,6% del suo
territorio, le pianure il 38,1%, mentre le colline il 19,3%.
STORIA :
Il Friuli Venezia Giulia è una regione creata a tavolino negli anni del dopoguerra, dopo il
definitivo ritorno di Trieste all'Italia (1954). Il 10 febbraio 1947, alla fine della seconda guerra
mondiale che aveva visto l'Italia sconfitta, a Parigi era stato firmato il Trattato di Pace tra l'Italia e le
potenze alleate e associate. Il 15 settembre 1947 era stato istituito il TLT (Territorio Libero di
Trieste) che comprendeva Trieste e Capodistria; questo era destinato ad essere un nuovo stato sotto
il diretto controllo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il progetto avversato sia
dall'Italia che dalla Jugoslavia non andrà in porto. Il 26 ottobre 1954 la zona A (Territorio di Trieste)
del TLT ritornerà all'Italia; la zona B (Capodistria) resterà invece alla Jugoslavia. Lo Stato italiano
decise, nel 1963, di unire la parte del TLT (Territorio Libero di Trieste) assegnata all'Italia con il
Friuli (allora formato dalle sole province di Udine e Gorizia; la Provincia di Pordenone sarà istituita
solo nel 1968 per distacco dalla Provincia di Udine), fornendo anche una certa autonomia alla
nuova regione, anche perché essa si trovava in prossimità della celebre Cortina di ferro. L'unione in
un'unica regione di territori con popolazioni molto diverse per storia, cultura e tradizioni ha causato
frizioni interne e rivendicazioni, che hanno la loro "punta di emersione" nel decennale dualismo tra
Udine e Trieste, di cui si elencano di seguito solo le ragioni principali.
La scelta di mettere come capoluogo regionale Trieste, fu fatta per dare a questa città in
declino dalla fine della Prima guerra mondiale, un ruolo amministrativo importante. La città dalla
storia recente importante e travagliata, nel XIX secolo fu il principale porto dell'Impero AustroUngarico ed uno dei maggiori porti del Mediterraneo, nonché polo culturale di una certa importanza,
ragioni per le quali godeva di un certo prestigio internazionale. Trieste, dal 1919 simbolo del
nazionalismo italiano, è però estranea alla regione storica e geografica del Friuli, ed è tuttora
fortemente osteggiata dalla componente friulana di Pordenone, Udine e Gorizia.Udine, per secoli
capitale del Patriarcato di Aquileia (nel XIII secolo uno degli stati più grandi del nord Italia, con
una Costituzione eunimportante Parlamento, ritenuto, secondo alcuni studiosi, il primo Parlamento
in Europa[1]), dal 1200 è riconosciuta come capitale storica e istituzionale del Friuli. Nel 1963 è
stata estromessa dal ruolo che per secoli aveva avuto e che, secondo molti friulani, le spetterebbe
ancora, considerando la sua illustre storia, la sua centralità geografica (mentre Trieste è decentrata e
geograficamente al margine della regione) e l'importanza economica raggiunta dall'area urbana
udinese, oltre al fatto che in provincia di Udine vive metà dell'intera popolazione
L’ AGRICOLTURA :
La morfologia della regione costituisce un ostacolo per l'agricoltura che, anche se qua e là
modernamente organizzata, resta peraltro nel complesso un settore debole. Discreto ruolo hanno in
pianura la produzione di mais e di barbabietole da zucchero, mentre nell'area collinare una
viticoltura molto specializzata garantisce vini e grappe di alta qualità. Anche l'allevamento del
bestiame, bovino in prevalenza, ormai nettamente superiore al consumo locale e quindi destinato al
commercio con le altre regioni, è al servizio di un'industria rinomata.Il ministero delle Politiche
agricole e alimentari, in collaborazione con la regione Friuli-Venezia Giulia, ha riconosciuto 120
prodotti del Friuli-Venezia Giulia come "tradizionali".
L’ industria :
L'industrializzazione del Friuli-Venezia Giulia iniziò con lo sviluppo del settore
dell'industria di base, con pochi grandi impianti, concentrata sulla costa. L'industria pesante è, oggi,
in fase di generale declino. Si è invece sviluppato con successo il modello dell'azienda
manifatturiera medio-piccola, a struttura generalmente familiare, derivante dall'esperienza
dell'artigianato e diffusa in ogni parte della regione. È fiorente ormai in molti settori, come quello
meccanico, soprattutto a Pordenone, quello tessile e quello dell'arredamento. In provincia di Udine,
soprattutto nell'hinterland udinese, ha grande peso il settore terziario che rappresenta circa due terzi
dell'occupazione totale. Presenti numerosi centri commerciali e centri di distribuzione, concentrati
soprattutto a nord di Udine. Le industrie pesanti, un tempo presenti nel capoluogo friulano
(acciaierie Bertoli, SAFAU) si sono trasferite nell'hinterland udinese (ABS di Cargnacco) oppure
lontano dal capoluogo (Danieli di Buttrio e Pittini di Osoppo). Particolare impulso all'industria
manifatturiera è stato dato dall'istituzione dei distretti industriali (distretto della sedia a Manzano,
distretto del mobile a Brugnera, i prosciuttifici di San Daniele del Friuli).
Per ulteriori dettagli vedere Friuli, Economia.
La lingua ufficiale nel Friuli è l’ italiano, ma ricordiamo anche il tedesco il veneto lo
sloveno ed il friulano.
Martina
LIGURIA
Emilia Romagna
l' Emilia Romagna è una regione dell' Italia settentrionale di oltre 4,2 milioni di abitanti con
capoluogo Bologna è bagnata dal mare Adriatico, confina a nord con il Veneto e la Lombardia, e a
ovest con il Piemonte e la Liguria, a sud con la Toscana, le Marche nonché la repubblica di S.
Marino. Essa è composta dall' unione di due regioni storiche: L' Emilia-Romagna, che comprende
le province di Piacenza, Parma ,Reggio , Modena,Ferrara e buona parte della provincia di Bologna,
con capoluogo e la Romagna, con le rimanenti provincie di Ravenna, Rimini, Forlì-cesena e la parte
orientale della provincia di Bologna. La Romagna storica comprende per altro territori nelle marche
in toscana.
Le aree che costituiscono la regione attuale sono popolate fin dall'antichità, come ci indicano
i ritrovamenti il caso più famoso è quello del sito di monte Poggiolo, presso Forlì, dove sono stati
ritrovati dei reperti datati a circa 800.000 anni fa dimostrazione che la zona era già abitata nel
Paleolitico.
Lidentità etno-culturale della Romagna è sempre stata forte mentre per l'Emilia la questione
è controversa. Infatti, a partire dal 568 d.C (anno dell'arrivo dei Longobardi nella pianura Padana).
Al momento dell'invasione franco-piemontese, per evitare la costituzione di un blocco
Lombardo troppo potente, la dinastia dei Savoia ex-nihilo il concetto di “Emilia” ( riesumando per
l'occasione il nome della antica regione Augustea). Questo comportò il cambiamento di diversi
toponimi. Ad esempio, Reggio Emilia, prima dell'unità d'Italia, era chiamata semplicemente Reggio
o anche reggio di Lombardia.
L'Emilia Romagna, condividendo il territorio della pianura Padana è regione
fertilizzatissima ( il rapporto tra raccolto e seminato è tra i più alti di Italia); questo è frutto di lavori
di bonifica cominciati in epoche anche remote; la rete d'irrigazione e canalizzazione è efficiente e
non per caso alcune delle più grandi aziende di macchinari agricoli hanno sede qui. Le colture
tipiche sono cerealicole( grano e mais soprattuto) e vinicole anche fino a 800 m in collina; da
ricordare il primato nazionale nella produzione di barbabietola da zucchero,anche il settore
dell'allevamento è molto sviluppato soprattutto di suini e bovini.
L' Emilia Romagna riconosce 148 prodotti emiliani e romagnoli tra cui i cappelletti ( diversi
sia come forma sia come ripieno, in Romagna si chiama “compenso”, diversamente da quelli
omonimi, del Bolognese e dell'Emilia),i passatelli, chiamate “le pappardelle asciutte condite in
perfetta regola”, il pollo arrosto e la piadina, che varia da zona a zona in dimensione e cottura. In
oltre ritroviamo il famoso salame.
Maria Chiara
TOSCANA
La Toscana è una delle maggiori ed importanti regioni italiane per patrimonio storico,
artistico, culturale e paesaggistico.
Posta nell’Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l’Emilia-Romagna,
a est con le Marche e l’Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali
sono bagnate dal Mar Ligure nel tratto centro-settetrionale tra Marina di Carrara (confine con la
Liguria) e il golfo di baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il
promontorio di Piombino e la foce del fiume Chiarore, che segna il confine con il Lazio.
La Toscana amministra anche le isole dell’Arcipelago Toscano
Il capoluogo regionale è Firenze; altre città capoluogo di provincia sono Arezzo, Grosseto,
Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
Il territorio Toscano è per la maggior parte collinare(66,5); comprende alcune pianure(circa
l’8,4% del territorio) e importanti massicci montuosi(il 25,1% della regione).
I monti principali sono: Monte Prado2064m, Monte Pisanino 1946m,Corno alle Scale
1945m.
Il vulcano principale è il Monte Amiata 1738m
I deserti sono: il deserto di Accona ca.150 kmq.
I fiumi principali sono: Arno 241km, Ombrone 161km, Serchio111km.
I laghi principali sono: Lago di Chiusi 3,9 kmq, Lago di San Casciano ca. 2,0 kmq, Lago di
Montepulciano 1,9 kmq.
Paludi interne: palude di Fucecchio ca. 18 kmq.
Le lagune e i laghi costieri principali sono: laguna di Orvetello 26,2 kmq , Padule della
Diaccia Botrona 12,78kmq, lago di Massaciuccoli 6,9 kmq, lago di Burano 1,4 kmq.
Coste: 633km totali(397 km continentali e 230 km insulari)
Mari: Mar Ligure, Canale di Piombino, canale di Corsica, Mar Tirreno.
Isole principali: Isola D’Elba 223,5 kmq, Isola del Giglio 21,2 kmq, isola di Capraia 19,3
kmq, isola di Montecristo 10,4 kmq, isola di Pianosa 10,3kmq.
PIANURE
Paesaggio tipico della Val Di Chiana aretina.
In Toscana, si trovano aree pianeggianti sia lungo la fascia costiera che nell’interno.
Il Litorale settentrionale comprende la Versilia(chiusa ad est dalle alpi Apuane); l’area
pianeggiante che interessa la costa tra Pisa e Livorno comprende invece l’ultimo tratto del
Valdarno inferiore. La Maremma si apre lungo l’intero tratto costiero centro-meridionale della
regione, inoltrandosi anche in territorio laziale,ed è suddivisa a sua volta in Maremma livornese e
pisana a nord e in Maremma grossetana a sud.
Tra le aree pianeggianti interne, la pianura principale e il Val D’Arno che si sviluppa da est
ad ovest lungo il corso del omonimo fiume tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa includendo
anche le estremità settentrionale della provincia di Livorno a sud della foce. Questa area
pianeggiante è suddivisa a sua volta in Valdarno superiore a monte di Firenze, medio Valdarno
attorno alla città di Firenze e Valdarno inferiore a valle di Firenze.
Tra la Dorsale Appenninica e Montalbano, nella parte centrale della regione, si trova una
conca intermontana che si sviluppa a sud-est a nord-.ovest ed include le città di Firenze, Prato e
Pistoia con le relative aree metropolitane prive di soluzioni e di continuità; la piana può essere
considerata come una continuazione del medio Valdarno.
Tra la parte dorsale Appenninica, i Monti Pisani e il Montalbano, nella parte nordoccidentale della regione, si apre un’area pianeggiante fra le province di Pisa, Lucca e Pistoia che
include ad ovestla Piana di Lucca, a est la bassa Valdinievole, mentre a sud si inoltra nel Valdarno
inferiore attraverso il padule di Fucecchio.
Altre aree pianeggianti, spesso circondate da sistemi collinari, si trovano lungo le valli di
alcuni corsi d’acqua minori. Tra queste sono da segnalare la Valdera in provincia di Pisa, la
Valdelsa tra le province di Siena e Firenze e la Val di Chiana tra le province di Siena e Arezzo.
COSTE
Panorama di Castiglioncello (costa degli Etruschi).
La Toscana, bagnata dal Mar Ligure nella parte centro-settentrionale e del Mar Tirreno in
quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale molto diversificato nelle sue
caratteristiche.
Un ininterrotto tratto costiero basso e sabbioso interessa, nella parte più settentrionale della
regione, gli interi tratti litoralei delle province di Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tra il confine con la
Liguria e il Canale dei Navicelli presso Livorno, nell’area che include le spiagge della Versilia e del
litorale pisano e le foci del fiume Serchio e Arno.
Leggermente variegati risultano invece il litorale della Maremma livornese e quello della
Maremma grossetana.
La città di Livorno si affaccia sul mare con coste basse e scogliose che tendono ad innalzarsi
a sud fino alle porte di Rosignano Solvay, dove inizia il lunghissimo tratto di litorale sabbioso della
costa degli Etruschi che prosegue ininterrotto fino al golfo di Baratti, chiuso a sud dal promontorio
di Piombino nel punto di passaggio dal Mar Ligure al Mar Tirreno.
A est la città di Piombino ha inizio il golfo di Follonica che segna il passaggio dalla
provincia di Livorno a quella di Grosseto ed è caratterizzato dalla costa bassa e sabbiosa che
termina a sud di Follonica,” Puntone di Scarlino” dove si elevano le prime propaggini del
promontorio delle bandite di Scarlino; questo tratto costiero si presenta alto e frastagliato, fatta
eccezione per la suggestiva Cala Violina. Un ulteriore tratto sabbioso collega il promontorio delle
Bandite di Scarlina a Punta Ala, dove ha inizio un altro tratto di costa alta e rocciosa fino alla
località “Rocchette” a nord di Casteglione della Pescaia.
Il successivo tratto costiero sabbioso include anche la foce del fiume Ombrone e raggiunge i
Monti dell’ Uccellina, insieme di promontori che digradano a Talamone, dove inizia un altro tratto
sabbioso fino al promontorio dell’Argentario, comprende anche il Tombolo della Giannella a sud
della foce del fiume Albegna.
L’Argentario presenta coste alte e rocciose, fatta eccezione per alcune isolate suggestive
calette; il Tombolo della Feniglia è l’altro cordone sabbioso che lo collega alla terraferma dove
raggiunge il promontorio di Ansedonia, oltre il quale inizia il tratto delle spiagge ferrifere che
costeggiano il lago di Burano e si inoltrano in territorio laziale oltre la foce del Chiarore.
CURIOSITÁ
Una leggenda narra che le isole dell’Arcipelago sarebbero originate dalle perle di una
preziosa corona indossata da Venere e caduta accidentalmente in mare alla Dea.
TURISMO
Un grande canale di apertura internazionale per una regione come la Toscana, ricca di arti e
di cultura ma anche di uno straordinario contesto ambientale è naturalmente quello del turismo. Nel
2002 si sono registrati in Toscana il 12,3% degli arrivi e il 10,8% delle presenze nelle strutture
ricettive italiane; all’interno di questi dati,ancora più alte sono le percentuali relativa agli stranieri :
il 14,8% degli arrivi e il 12,4% delle presenze. Le cifre sono eloquenti : oltre 10 milioni di arrivi (4
milioni e settecento mila stranieri) ; 38 milioni di presenze (oltre 18 milioni di stranieri). I posti letto
in tutto disponibili in Toscana sono, oltre 400 mila, pari al 10,1% della capacità ricettiva italiana.
Questi dati collocano la Toscana al secondo posto, tra le regioni italiane, dopo il Veneto, sia nel
numero degli arrivi che nelle presenze. Tre paesi europei (Germania, Austria e Svizzera) coprono il
40% delle presenze turistiche straniere in Toscana: dagli Stati Uniti e dal Canada giungono il 13%
dei turisti mentre rilevanti (7% ciascuno) sono le quote della Francia, dell’Olanda e del Belgio e del
Regno Unito e quelle del Giappone (6%).
L’ECONOMIA E L’INDUSTRIA
L’industria toscana rappresenta soprattutto un’espansione, in tempi moderni, della
tradizionale attività artigianale della regione. Non mancano tuttavia anche attività industriali di
origine moderna: metalmeccanica, chimica, siderurgica e petrolifera.
Fra le attività industriali di derivazione artigianale, svolte soprattutto da aziende di piccole e
medie dimensioni, meritano di essere ricordate le tessili (che trovano il centro del suo massimo
sviluppo a Prato), quelle del cuoio e delle pelli, dell’abbigliamento, del calzaturificio,
dell’arredamento, della carta, del legno, della ceramica del vetro e dell’oreficeria del ferro battuto.
Interessante anche l’industria estrattiva anche se alcune miniere sfruttano da secoli risultano
attualmente pressoché abbandonate per la loro scarsa redditività o per il loro esaurimento (ferro
dell’Elba e mercurio dell’Amiata).
Meritano però di essere ricordate le miniere di piriti di ferro del grossetano, quelle di rame
delle colline Metallifere, ma soprattutto le attività estrattive di alabastro di Volterra e in primo
luogo quelle di marmo delle Alpi Apuane, rese celebri in tutto il mondo dal genio di Michelangelo,
che se ne serviva per i suoi capolavori.
Infine, giova rammentare i soffioni boraciferi di Larderello, in provincia di Pisa, sfruttati per
la produzione di energia elettrica.
Milena
L'Umbria
Unica regione peninsulare che non ha sblocchi con il mare, l'Umbria è prevalentemente collinare e
montuosa .Le sue cime maggiori dell'appennino umbro-marchigiano non superano i 1500 m di
altitudine .Le pianure sono per tanto molto limitate e sono generalmente determinate dalle valli del
fiume:la valle tiberina che percorre la regione da nord a sud nella parte occidentale e la valle umbra
nella parte orientale .Ovunque sono disseminate conche e bacini circondati dai monti .Il fiume
principale è il Tevere nel quale convergono quasi tutti gli altri sistemi idrografici come il Nera,il
Chiascio,il Topino e il Paglia .Altri fiumi sono il Nestore e il Velino .Tra i laghi , ricordiamo quello
del Trasimeno (il 4° lago più grande d'Italia) il lago Piediluco nel ternano .Le caratteristiche di
questo paesaggio sono i vari parchi regionali,le numerose terme,e la cascate delle Marmore,una
verità di caratteri morfologici e paesaggistici che caratterizzano questa regione dalle varie tonalità
di verde, non a caso è definita il “cuore verde d'Italia”.Un patrimonio ambientale tutelare e
protetto .Un susseguirsi di catena e vallate , altipiani e pianure , più o meno estese .Il margine
orientale , che corre lungo il confine marchigiano è percorso dalla serie di dorsali montuose,la più
orientale comprende il monte Cucco 1566m quella a sud il monte penna 1432m fino al limite
meridionale do vi è la valle Nerina .A sud-est ci sono i monti Sibillini caratterizza da paesaggi
montagnosi e selvaggi e dalle vallate ricche di pascoli e coltivazioni
Noemi e Jessica
LE MARCHE
L'Antichità
Nell'età del ferro è forte l'influenza etrusca del periodo villanoviano, mentre dal VI secolo a.C.
inizia l'influenza artistica dei Greci. Notevoli sono le necropoli picene (Pianello di Genga, Numana,
Fermo) e galliche (Montefortino di Arcevia e Santa Paolina di Filottrano). I resti d’epoca romana
nelle Marche sono numerosi: le mura di Osimo, l'Arco di Augusto a Fano, le cisterne a Fermo,
l’Arco di Traiano ad Ancona, la porta Gemina ad Ascoli Piceno, la galleria del Furlo sulla via
Flaminia, le rovine di Urbs Salvia, Helvia Recina e Faleria, oltre alle diffuse opere architettoniche e
idrauliche sparse sul territorio. Molto importanti sono anche i mosaici e le sculture, in particolare il
famoso gruppo bronzeo rinvenuto a Cartoceto, nei pressi di Pergola.
Ancona
ARTE Capoluogo dell'omonima provincia, comune di 123,71 km2 con 104.500 abitanti, a
16 metri sul livello del mare. Si affaccia al Mar Adriatico nel punto in cui la costa forma un gomito
dovuto al promontorio del Monte Conero.
Il nucleo più antico della città sorge sulle pendici del colle Guasco, coronato dalla cattedrale
di S. Ciriaco e dominante la vasta area del porto. Al sec. XIII risalgono l'espansione dell'abitato
sulle pendici del colle dell'Astagno e l'occupazione della zona valliva tra i due rilievi, fino all'attuale
piazza Roma. un più vasto sviluppo urbanistico si ebbe tuttavia soltanto dopo l'annessione al Regno
d'Italia, quando la costruzione della ferrovia aprì una nuova fase di prosperità economica e la città si
estese con nuovi quartieri soprattutto nelle vicinanze della stazione. Nel dicembre 1982 un'enorme
frana distrusse alcuni quartieri periferici della città.
STORIA Fondata da coloni siracusani tra il sec. V e IV a.C., al tempo della guerra illirica il
porto fu utilizzato come base navale romana. Colonie romane (anche di veterani di Cesare) vi
presero dimora e diedero ad Ancona un volto nuovo soprattutto al tempo di Traiano. Caduto
l'Impero d'Occidente, Ancona sostenne l'attacco dei Goti e poi preferì (dopo aver sconfitto i
Longobardi) sottomettersi spontaneamente alla Chiesa insieme alle altre città della Pentapoli. Cinta
invano d'assedio da Federico Barbarossa (1167) e da Cristiano di Magonza (1174), in lotta con i
Saraceni (che nel lontano 848 l'avevano distrutta), i Normanni e i Veneziani (con i quali sopportò
un conflitto secolare), difese a lungo la propria autonomia finché nel 1532 fu costretta con la forza
al diretto dominio pontificio che si rivelò odiosamente dispotico. Decaduta nel Seicento per il
ristagno del commercio e per calamità naturali, fu occupata nel 1797 dai Francesi condotti
personalmente da Napoleone. I gruppi giacobini istituirono un governo rivoluzionario e quindi una
repubblica democratica. Dopo esser passata nelle mani dei Tedeschi (1799), dei Francesi (1801),
della Chiesa (1815), fu annessa al Regno d'Italia nel 1860. Durante la II guerra mondiale Ancona fu
colpita da più di 150 bombardamenti dagli Alleati che distrussero gran parte della città storica.
La costa marchigiana costituisce uno degli aspetti più caratteristici della Regione. Essa si
sviluppa per 180 km dal promontorio di Gabicce Mare alla foce del Tronto, premiata con numerose
bandiere blu europee che sanciscono l'ottima qualità delle acque di balneazione e la cura prestata
per la protezione dell'ambiente marino. Il litorale, costituito da un alternarsi di bellissime spiagge di
ghiaia, di scoglio e di sabbia, risponde così a tutte le esigenze dei visitatori della nostra terra e
conferma in tal modo un'antica tradizione di ospitalità . Nella costa settentrionale si alternano
spiagge lunghe e sottili qua e là interrotte da un promontorio, da piccole calette o dalla foce di un
torrente. I famosi centri balneari di Gabicce Mare, Fano, Pesaro caratterizzati da ampie spiagge
sabbiose offrono una tranquilla vita balneare anche agli inesperti e ai piccoli bagnanti. Da Ancona,
capoluogo della Regione, si scorge il Monte Conero, promontorio di straordinaria bellezza che si
affaccia sull'azzurro del mare Adriatico. Da qui inizia il tratto più bello del litorale marchigiano: la
"riviera del conero", ricca di baie bianche a volte raggiungibili solo in barca o attraverso sentieri
ritagliati nel verde della macchia mediterranea
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è uno dei più grandi d'Italia. La
varietà e la ricchezza naturalistica dei suoi massicci e dei diversi versanti, le suggestive
testimonianze storico-architettoniche si riflettono in una moltitudine di proposte, itinerari e visite
per tutte le stagioni dell'anno. Il Parco racchiude tre gruppi montuosi - la catena del Gran Sasso
d'Italia, il massiccio della Laga, i Monti Gemelli - e si caratterizza per la presenza della vetta più
alta dell'Appennino, il ùCorno Grande (2912 m). Su questa catena è presente l'unico ghiacciaio
appenninico, il Calderone. Il territorio del Parco costituisce di fatto un “monumento europeo alla
biodiversità”. Si tratta di un territorio di cerniera tra la regione euro-siberiana e quella mediterranea,
in cui si localizza la montagna più elevata dell’Appennino che racchiude l’unico ghiacciaio
dell’Europa meridionale. La posizione geografica, l’altezza raggiunta dalle montagne, nonché la
differente geologia dei rilievi: calcari e dolomie sul Gran Sasso e sui Monti Gemelli, arenarie e
marne sui Monti della Laga, determinano una straordinaria ricchezza di specie animali e vegetali,
nonché una varietà di ecosistemi e paesaggi davvero unica. Il Parco ospita numerose specie
faunistiche e floristiche esclusive di quest’area, inoltre gli animali più rappresentativi
dell’Appennino quali il lupo, il camoscio d’Abruzzo, l’orso, l’aquila reale o il biancone che
evocano con forza una natura primordiale e selvaggia. La millenaria opera dell’uomo si è integrata
in maniera armonica in questo superbo contesto ambientale arricchendolo ulteriormente. Antichi
paesaggi agrari e pastorali quali i campi aperti, i mandorleti, i monumentali boschi di castagno, i
geometrici orti fluviali, sono solo alcuni dei risultati del lavoro di generazioni di contadini e pastori.
Il Parco Regionale del Monte Conero
Il Parco Regionale del Monte Conero è una tappa obbligata per chi vuole scoprire le bellezze
naturali delle Marche; con i suoi paesaggi diversissimi, i suoi colori e il suo mare è uno dei luoghi
meglio conservati dell'intera costa Adriatica. L'ingresso "principale" del Parco è a Sirolo, dove si
trova il Centro Visite. Qui si possono trovare le guide del Parco (Centro di Educazione Ambientale)
e programmare così escursioni e gite. Il Parco del Conero è stato istituito nel 1987 e copre quasi
6mila ettari di territorio; è sovrastato dal Monte Conero, le cui pendici sono ricoperte di macchia
mediterranea a nord, di pinete a ovest. Un paesaggio di boschi e strapiombi di grande suggestione,
puntellato da testimonianze artistiche e storiche importanti, come il fortino napoleonico o i
monasteri benedettini e francescani. Da Sirolo, uno splendido borgo medievale a picco sul mare,
uno dei percorsi più rinomati porta al "Passo del Lupo", che sfiora stupende spiagge a ridosso di
scogli a strapiombo. Un promontorio che si tuffa nel mare: è il parco regionale del Monte Conero,
lungo la costa adriatica in provincia di Ancona. Una perla nel cuore delle Marche. Il Parco regionale
del Conero racchiude un terzo del patrimonio floristico di tutta la regione, per non parlare delle
numerose specie di uccelli come: il gabbiano corallino, la poiana, il falco e il cormorano, in cui non
è affatto difficile imbattersi. Le numerose insenature della costa offrono scorci caratteristici nei
quali si insediano numerosi paesini.
L' origine della "Gola di Frasassi"
Dai rilievi geomorfologici risulta che la paleo-geografia dell'area era costituita da corsi
d'acqua principali con direzione SW-NE che dalle pieghe appenniniche, con alvei rettilinei, si
immettevano nel mare Adriatico. Contemporaneamente i loro affluenti, inseriti nelle sinclinali e
lungo le linee di vecchie faglie, avevano un andamento idrografico perpendicolare ai primi.
La regressione della linea di costa e il perdurare delle spinte orogeniche, che sollevavano gli
Appennini, incrementarono l'azione erosiva dei corsi d'acqua principali, i quali ampliarono il loro
bacino imbrifero attraverso catture fluviali lasciando negli alvei abbandonati valli relitte parallele.
L'attuale reticolo idrografico, che può sembrare complicato da un'apparente indipendenza dei corsi
d'acqua, è invece riconducibile ad uno schema evolutivo caratterizzato da catture fluviali successive.
E' in questo meccanismo particolare che possono rientrare l'origine e la formazione della Gola di
Frasassi e della Gola della Rossa. Dunque l'apertura e l'evoluzione della Gola di Frasassi sono state
realizzate dal taglio progressivo del rilievo calcareo spartiacque costituito da Monte Valmontagnana
- Monte Frasassi, lungo i versanti del quale scorrevano corsi d'acqua diametralmente opposti che,
integrati sia dalle fratture della roccia sia da un particolare e grandioso carsismo, hanno reso
possibile la cattura delle acque del bacino imbrifero dell'entroterra appenninico, originando l'attuale
assetto idrografico. Il torrente Sentino e le acque sulfuree
Il complesso montuoso Monte Valmontagnana - Monte Frasassi è caratterizzato da un
motivo geologico a pieghe, con un'ampia anticlinale calcarea corrispondente al rilievo orografico, e
da strette sinclinali che corrispondono a valli e pianure (area di Pianello di Genga - area di S.
Vittore Terme). Su queste strutture geologiche, dopo gli eventi orogenici e agevolata da faglie e
diaclasi, si è inserita la circolazione idrica superficiale costituita dal torrente Sentino e dal
ruscellamento
e
dilavamento
ad
esso
collegato.
Questi corsi d'acqua, ostacolati dal complesso montuoso di Frasassi, hanno formato, all'inizio del
Pleistocene, un grande lago all'altezza di Pianello di Genga e filtrando in profondità attraverso le
fratture della roccia calcarea, hanno raggiunto i sottostanti depositi Evaporitici Riabliani costituiti
da salgemma, gessi e livelli bituminosi (Agip pozzo Burano). Attraverso millenni le acque
ristagnanti nell'area di Pianello - Genga, agendo in profondità e sottoposte a notevoli pressioni
idrostatiche, hanno provocato la soluzione degli Evaporiti Riabliani, sciogliendo salgemma e gesso,
scomponendo quest'ultimo in bicarbonato di calcio e acido solfidrico (acque sulfuree). Con questi
meccanismi le acque, arricchitesi in profondità di sali minerali, sbarrate da terreni impermeabili,
sono risalite lungo i piani di faglia, in obbligo alla legge dei vasi comunicanti, manifestandosi con
sorgenti e ruscellamenti, in località S. Vittore Terme, dove la superficie topografica è più bassa del
bacino che le alimenta.
Beatrice
ABRUZZO
L’Abruzzo è una regione dell’ Italia centrale bagnata ad est dal mar Adriatico. A nord
confina con le Marche a sud con il Molise ed ad ovest con il Lazio.
IL NOME
Il nome della regione forse deriva dai Longobardi che chiamavano la zona intorno a Teramo
Aprutium.
IL TERRITORIO
L’ Abruzzo è una regione prevalentemente montuosa, infatti si innalzano nella regione dei
gruppi montuosi tra i quali: i monti della laga , con il monte più alto il Gorzano, i monti del Gran
sasso con il monte più alto il Corno Grande e la Maiella con il monte più alto l’ Amaro. Solo sulla
costa è presente poca pianura. Dentro la regione c’è una conca chiamata conca del Fucino. Questa
conca era un lago successivamente prosciugato.
LE COSTE
La particolarità delle colline ha favorito la formazione dei calanchi. La costa è lunga quasi
centosettanta km ed è bassa e sabbiosa interrotta solo dalle foci dei fiumi.
I FIUMI
I fiumi sono a carattere torrentizio . I più importanti sono l’Aterno , il Pescara, il Sangro e il
Tronto.
IL CLIMA
Le montagne hanno impedito al mare di scaldare la regione interna quindi nella costa il
clima è mite, con estati calde ed inverni tiepidi. Nella zona interna il clima è molto freddo.
L’ AMBIENTE
Nella regione ci sono molti parchi. Il più importante è il parco nazionale d’Abruzzo istituito
nel 1923. Ci sono altri parchi nazionali: del gran sasso e dei monti della laga, della Maiella e del
Velino Sirente.
FLORA E FAUNA
La flora è concentrata sull’alta montagna dove crescono Faggi, Roverelle ,Carpini , Neri ,
Aceri e Frassini . Crescono anche fiori importanti : la stella alpina e la scarpetta di Venere . La
fauna è concentrata nei parchi : l’ orso Morsicano , il lupo , il camoscio ,la volpe il gatto selvatico .
L’ uccello più importante è l’Aquila Reale.
ECONOMIA
L’economia è in crescita. Tempo fa l’attività principale era la pastorizia . Grazie alle
autostrade molta gente ha smesso di emigrare . La zona montuosa è ancora oggi disabitata .
AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
L’agricoltura è praticata nelle conche . Si coltivano molte cose , male più importanti sono lo
zafferano e la liquirizia . La transumanza favorisce l’allevamento . Si allevano bovini ovini e
avicoli .
INDUSTRIA
Le industrie sono concentrate tra Chieti e Pescara . Ci sono le industrie meccaniche ,
petrolchimiche , alimentari . Gli artigiani producono : merletti , ceramiche e ferro battuto .
TERZIARIO
A Montesilvano Marina , Silvi Marina , Giulia Nova ecc….. ci sono stabilimenti balneari ,
molto importanti per il turismo della regione . È in crescita il turismo nei parchi .
Lorenzo
MOLISE
Cenni storici
Storicamente fra il Sannio e il territorio dei fremani,Dell’epoca del regno di Napoli. Nel 1971 la
provincia di Campobasso fu chiamata regione.
Geografia
La superficie della regione è divisa tra le zone montuose ,il 55% del territorio, e zone collinari del
44,7% del territorio. La zona montuosa si estende lungo l’Appennino Campano. I monti della meta
alti 2241m formano il confine tra il Molise, l’Abruzzo e il Lazio. I monti del matese e del miletto
sono alti 2050m. Sulla costa il clima è favorevole, più si va verso l’interno più fa freddo, l’estate è
anche mite e rende più piacevole l’estate.
I fiumi
i fiumi principali sono il trigno e il biferno, e sono a carattere torrentizio, il biferno viene dal monte
matese. A carattere torrentizio significa che d’estate l’acqua si prosciuga, invece d’Inveno visto che
piove tanto l’acqua del fiume sale. In Calabria ci sono anche altre fiumare.
cucina
i prodotti tipici del Molise sono il: cavatello, la soppresata ,la ventriciana,LE CANCELLE E altre
cose. I VINI SONO IL BIFERNO , LA TINTILLA ECC.
FABIO
Lazio
Il Lazio è una regione dell'Italia centrale di oltre 5,5 milioni di abitanti, con capoluogo
Roma. Confina a nord-ovest con la Toscana, a nord con l'Umbria, a nord-est con le Marche, a est
con l'Abruzzo ed il Molise, a sud-est con la Campania, a sud-ovest con il Mar Tirreno ed al suo
interno con la Città del Vaticano.
Etimologia del nome
Il nome della regione richiama l'antico nome - Latium - dato alla regione dai Latini,
progenitori degli antichi romani .Nell'epoca antica il territorio laziale era inteso fra il basso corso
del fiume Tevere e i Monti Ausoni, nei pressi di Terracina, e gli Appennini come limite orientale
[1].
Geografia
Il Lazio, regione del centro Italia, occupa 17.203 kmq di territorio italiano, estendendosi
dagli Appennini al Mar Tirreno.Il territorio è caratterizzato da prevalenza di zone montuose (26,1%)
e collinari(54%); le pianure (19,9%) si trovano per lo più in prossimità della costa.Partendo dal nord
ovest della regione, troviamo tre distinti gruppi montuosi di modeste dimensioni: i Monti Volsini, i
Monti Cimini ed i Monti Sabatini. Caratteristica comune di questi gruppi montuosi è la loro origine
vulcanica, testimoniata, dalla presenza, in ciascuno di questi, di un lago; il Lago di Bolsena sui
Volsini, il Lago di Vico sui Cimini ed il Lago di Bracciano sui Sabatini.Questi gruppi montuosi
degradano dolcemente verso la pianura maremmana ad ovest, e verso la valle del Tevere ad est, le
due pianure laziali più settentrionali. La Maremma trova qui il suo limite meridionale, nei Monti
della Tolfa.Nella parte orientale del Lazio si trovano i rilievi più alti della regione, che raggiungono
con i Monti della Laga i 2458 m. Si tratta, di una piccola porzione degli Appennini,. Qui troviamo
anche i gruppi montuosi dei Monti Reatini, dei Monti Sabini, dei Monti Simbruini e dei Monti
Ernici.Al confine con la Campania; si trovanoi Monti Lepini, i Monti Ausoni e i Monti
Aurunci.Anche i Colli Albani, alture di modeste dimensioni, sono di origine vulcanica, e anche qui i
laghi di origine vulcanica sono numerosi: i laghi di Albano e di Nemi, il bacino lacustre ormai
prosciugato di Ariccia ed i laghetti fossili di Giuturna (nel Foro romano, presso il Tempio di Vesta),
Valle Marciana (Grottaferrata).La zona di Roma è occupata dall'Agro Romano che continua verso
sud, sempre seguendo la linea costiera, nell'Agro Pontino, che fino alla bonifica fatta nel 1930 era
ricoperto da paludi.La costa laziale è bassa e sabbiosa; nonostante questo sono presenti delle
"sporgenze", come il Capo Linaro a sud di Civitavecchia, la foce del Tevere tra Roma e Fiumicino;
a sud del fiume troviamo in successione il promontorio di Anzio e Nettuno, il Monte Circeo che è
isolato tra mare e terra, ed il promontorio di Gaeta, in prossimità del confine con la
Campania.Proprio davanti a Gaeta si trova l'Arcipelago Pontino, composto da sei piccole isole, tutte
di origine vulcanica. Il Tevere è il maggiore fiume della regione; arriva dall'Umbria, prima con un
andamento verso sud-est, ma che poi piega, verso sud-ovest, per attraversare tutto l'agro romano
fino al mare. I principali affluenti del Tevere sono il Paglia ed il Treia, dalla parte destra, ed il Nera
e l'Aniene dalla parte sinistra.Più a sud, troviamo il Sacco e il Liri, mentre a nord della regione si
trovano altri fiumi minori come la Fiora, la Marta e l'Arrone, che scendono al mare con un corso
relativamente breve.
Clima
Il clima della regione presenta una notevole variabilità da zona a zona; le precipitazioni sono
piuttosto scarse lungo il tratto costiero settentrionale Nelle aree interne i valori di precipitazioni
risultano maggiori rispetto alla fascia costiera e, al tempo stesso, si accentuano le caratteristiche di
continentalità con maggiori escursioni termiche. Infatti, procedendo verso l'interno, gli inverni
risultano freddi e, specie di notturne, si possono registrare temperature piuttosto rigide , talvolta,
anche al di sotto dello zero. Le nevicate raggiungono i Castelli Romani e, in alcune occasioni, anche
Roma.Roma risulta essere la città con il maggior numero di ore di sole e di giornate con cielo
sereno nel corso dell'anno.
Storia
I popoli italici
La discesa dei Latini, da cui la regione ha poi preso il nome, risale al II millenio a.C., nel
periodo della protostoria. Con ogni probabilità si trattava di una popolazione indo-europea affine a
quella dei Falisci, anch'essi stanziatisi nel Lazio, precisamente su uno dei colli che circonda Roma:
il Palatino. Con l'aumento della popolazione occuparono anche gli altri sei colli. Unendosi
formarono Roma. Le prime testimonianze di epoca storica ci dimostrano che nel Lazio si trovarono
moltti popoli italici: gli etruschi a nord del fiume Tevere, i latini nella regione del Latium Vetus (più
o meno al centro della regione), i falisci in una piccola zona compresa tra etruschi e latini, i sabini
ad est, ernici ed equi a sud, nella zona di frosinone, ed aurunci e volsci nella parte merdionale e
costiera del Lazio.
Il predominio etrusco
La stessa Roma, anche se forse non fu mai conquistata dagli etruschi, ne subì una forte
influenza, anche politica, tramandataci anche dalla tradizione degli ultimi 3 re che regnarono sulla
città, di stirpe etrusca.Nelle prime fasi della loro storia, i Latini e Roma, dovettero combattere, e
venire a patti con i popoli vicini, come nel caso dei Sabini, per garantire la propria sopravvivenza.
Natura
Il Lazio presenta molti parchi, riserve ed aree naturali protette.Tra questi sicuramente
importanti sono i Parchi Nazionali, come il Parco Nazionale d'Abruzzo, il Parco Nazionale del
Circeo e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.Accanto a questi, sono state istituite
molte aree protette nella Regione, specialmente negli ultimi anni, assecondando e favorendo lo
sviluppo di una maggior sensibilità alle problematiche relative alla conservazione del territorio.
Demografia
La popolazione del Lazio è così suddivisa tra le sue cinque provincie.
P
Provi
Abitanti
Abitanti
os. ncia
capoluogo
provincia
1
a
2
3
none
4
bo
5
Roma
Latin
Frosi
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Rieti
Civita
9
vecchia
1
0
1
1
2
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1
cina
Terra
4
1
no
Nettu
5
2.708.395
4.032.767
114.728
532.488
48.200
493.054
60.806
307.842
47.332
155.723
RM
51.677
RM
51.009
RM
48.877
FR
48.200
RI
47.332
LT
42.961
RM
42.864
Turismo
Luoghi di interesse culturale
Il Colosseo
Il Lazio è importante nella cultura italiana ed europea per i suoi contenuti storici, artistici,
archeologici, religiosi e culturali. L'immenso patrimonio ospitato dalla città di Roma è solo uno fra i
centinaia di punti di interesse tra paesi, chiese, monasteri, monumenti e siti vari della regione.I siti
di interesse turistico a Roma, dalle aree archeologiche, prima fra tutte il Foro Romano, ai
monumenti, come il Colosseo con cui la città si identifica, alle chiese, che con la Basilica di San
Pietro in Vaticano ne fanno il centro del Cattolicesimo, gli archi, i ponti, le fontane, le mura e le
loro porte, gli obelischi, le piazze e le vie.A tutto quanto è possibile ammirare andando
semplicemente in giro per la città è possibile aggiungere ancora molto altro, grazie all'importante
offerta culturale data dai musei romani.
La Basilica di San Barnaba a Marino. Oltre a Roma, sono molti i siti archeologici visitabili
nel Lazio. Da Ostia Antica, alla Villa Adriana a Tivoli, al Tempio di Giove Anxur a Terracina, o a
quelli del Forum Appii vicino a Sezze, a quelli etruschi della Necropoli della Banditaccia vicino
Cerveteri, di Vulci, la Necropoli di Tuscania o quella del Colle dei Monterozzi a Tarquinia. Siti
importanti sono quelli delle città fortificate preromane: l'acropoli di Alatri, quella di Ferentino con il
mercato romano, e inoltre Atina e Arpino.Sono degni di nota i famosi Castelli Romani, gruppo di
paesi al sud di Roma, che vengono spesso citati per la storia ed i prodotti gastronomici prodotti in
essi.
Il Lazio è amministrativamente suddiviso in 5 provincie:
Provincia di Frosinone
Provincia di Latina
Provincia di Rieti
Provincia di Roma
Provincia di Viterbo
Nel Lazio sono poi presenti 378 comuni, così suddivisi tra le 5 amministrazioni provinciali:
91 comuni della provincia di Frosinone
33 comuni della provincia di Latina
73 comuni della provincia di Rieti
121 comuni della provincia di Roma
60 comuni della provincia di Viterbo
Ogni primavera Roma ospita la maratona di Roma, l'evento sportivo con più alto numero di
partecipanti in Italia ed una delle più importanti gare podistiche del mondo. La tredicesima
edizione si è tenuta il 18 marzo 2007.
Galleria immagini
Frosinone
Latina
Roma
Rieti
Viterbo
Jamila
Campania
Il territorio della Campania è occupato per circa il 35% della sua estensione da rilievi che
appartengono al sistema appenninico che è diviso in quattro massicci: Appennino Sannita,
Appennino Campano, Appennino Lucano e Antiappennino Campano. Il monte più alto della
Campania è il monte Miletto che raggiunge i 2000 metri . Il Vesuvio è per grandezza, il secondo
vulcano attivo d’ Italia dopo l’ Etna in Sicilia. Si innalza sopra Napoli e domina il golfo su cui si
affaccia la città. Il Vesuvio ha due cime , il monte Somma ( 1132m) e il Gran Cono ( 1277m ) , tra
cui si affaccia la Valle del Gigante , una conca fatta di lava fredda e cenere piena di aperture nel
terreno chiamate Fumarole , da cui esce vapore caldo . Una zona vulcanica molto suggestiva per le
Fumarole è quella dei Campi Flegrei vicino a Pozzuoli . Il fiume più importante della regione è il
Volturno , lungo 175 km le cui sorgenti si trovano in Molise . La costa della Campania presenta
paesaggi molto vari : basso e sabbioso in molti tratti , interrotto da promontori alti e rocciosi
come la penisola di Pozzuoli quella Sorrentina e la costiera Amalfitana . Le isole dell’
arcipelago Campano , Capri , Ischia e Procida , sorgono nel golfo di Napoli poco distanti dalla
costa . La regione ha clima prevalentemente mediterraneo , con estati calde e inverni miti . Sulla
costa della Campania si trovano i porti di Napoli , Salerno , Pozzuoli e di Castellammare di
Stabia . Il porto di Napoli è il più importante della regione . L’agricoltura in Campania è una
delle più produttive in Italia , sia per la fertilità del terreno vulcanico sia per il favorevole clima
mediterraneo . In Campania si producono soprattutto ortaggi ,( pomodori , melanzane , cavolfiori ,
peperoni ) e legumi ( fagioli e piselli ) . Hanno una certa importanza la vite , l’ olivo , gli agrumi
( i famosi limoni della costiera Amalfitana) e la frutta . è abbastanza diffuso l’ allevamento delle
bufale con cui latte si produce la mozzarella , un prodotto tipico della Campania . Anche la pesca
è una risorsa economica importante per la regione . La Campania è la regione più industrializzata
dell’ Italia meridionale . I settori più sviluppati sono quello alimentare, meccanico, automobilistico,
tessile, chimico ed elettronico. Il turismo in Campania interessa particolarmente alcune città di alto
valore artistico , storico e siti archeologici come Pompei, Ercolano e Paestum. Di particolare rilievo
paesaggistico è la costiera Amalfitana.
Andrea
BASILICATA
Puglia
La Puglia , si può chiamare anche le Puglie . La Puglia confina a est con il mar adriatico e a sud con
il mar ionio .La Puglia è la regione italiana ad aver la costa più estesa .
I confini della regione sono segnate dal fiume Fortore , salvo il tratto finale del Ofanto , il fiume più
importante in Puglia perché nessun altro fiume pugliese è navigabile .Le acque interne sono scarse ,
per lo più formati da laghi costieri tra i quali quello di Lesina e i laghi Alimini.
Il lago di Occhito, al confine con il Molise , è un bacino artificiale realizzato recentemente per
prevenire le crisi idriche. Il territorio è pianeggiante per il 53,3 % collinare per il 43,3 % e
montuoso per il 3,4 % ed è la regione meno montuosa d'Italia . I monti più alti si trovano
nell'Appennino Dauno dove si toccano i 1153 m . di altitudine come il monte cornacchia .Ci sono
pochi monti . Il territorio collinare è più costituito dalle Murge, rilievi di antica formazione . Le
pianure sono costituite per la gran parte dal tavoliere delle Puglie ,
il quale occupa quasi la metà della capitanata Mata come pianura di sollevamento . Il clima è
mediterraneo sulle zone costiere con inverni miti ed estati calde e asciutte.
Si allevano : ovini ,e si cerca di sviluppare l'allevamento degli bovini . Nel Gargano si allevano le
anguille ed altri pesci; la pesca è molto sviluppata .
Le industrie sono specialmente situate tra Bari- Taranto- Brindisi per la produzione dell'acciaio ,
raffinerie di petrolio , plastica ma conosciuta e sviluppata in tutto il mondo è la produzione d'olio .
In Puglia si coltivano pomodori ,sedano , carciofi , insalata ,cavoli ,cavolfiori e 50 milioni di alberi
di olio che mette la Puglia al primo posto in Italia.
Manuel
Calabria
Confini
La Calabria confina a nord con la Basilicata, a sud con il mar Ionio, a est con il mar Ionio e
a ovest con il mar Tirreno.
Territorio
La Calabria è una penisola che costituisce la punta, ovvero l'estremità meridionale dello
stivale italiano. La Calabria si affaccia su due mari il Tirreno e lo Ionio; lo stretto di Messina la
divide dalla Sicilia. È costituita quasi interamente da rilievi montuosi che si spingono fino alla costa.
Al confine con la Basilicata si trova il massiccio del Pollino;la zona centrale è invece occupata dai
monti e dal verde altopiano della Sila, mentre la punta meridionale della regione è occupata dal
massiccio dell'Aspromonte.
Poche sono le zone pianeggianti, tutte situate lungo la costa: la piana di Sibari, la piana di
Gioia e la piana di Sant'Eufemia.
I fiumi sono pochi, e per la maggior parte sono a carattere torrentizio:le fiumare, che restano
asciutte per la maggior parte dell'anno, gonfiandosi d'acqua nelle stagioni piovose.
Economia
La Calabria ha un alto tasso di disoccupazione. L' agricoltura non riesce a modernizzarsi e le
attività si concentrano nella pubblica amministrazione e nel piccolo commercio. Per aiutare il
settore agricolo e favorire la ripresa economica sono state incentivate le colture intensive soprattuto
nelle pianure costiere dove il clima permette la produzione di ortaggi, fichi, agrumi, uva e olive.
Altre attività importanti sono la pesca (specialmente di pesce spada) e allevamento.
Dai laghi artificiali della Sila proviene l' energia elettrica necessaria alle poche industrie
esistenti. Il miglioramento delle vie di comunicazione hanno permesso a questa regione di essere
incontaminata da parte del turismo.
Storia
Abitata fino dal paleolitico dalle popolazioni mediterranee. La Calabria fu colonizzata dai
Greci che vi fondarono: Sibari, Crotone e Locri. Dopo la seconda guerra punica fu conquistata dai
Romani.
Nei secoli successivi fu dominata da Borboni, Bizantini, Normanni, Aragonesi, Svevi e
Angioini che si succedettero nel dominio. Ma non riuscirono a ridargli la vivacità colturale che
aveva conosciuto all' epoca dei Greci.
Curiosità
Nel 1972 ha avuto luogo nelle acque della cittadina di Riace uno dei più importanti
ritrovamenti del
secolo scorso. Due magnifiche statue di bronzo del v secolo a.C provenienti dalla Grecia
furono avvistate nei fondali da un subacqueo. Dopo un sonno durato oltre due millenni i bronzi
sono esposti al museo di Reggio-Calabria, dopo un intervento di restaurazione durato sei anni.
SHANSHA
LA SICILIA
la Sicilia è una regione a statuto speciale. Coi suoi 25710kmq,è la regione più estesa d'Italia
nonché,coi suoi 25460kmq, la più grande isola del mediterraneo.E ha come capoluogo Palermo. E
una delle mete turistiche più importanti d' italia. Grazie alla sua posizione geografica, proprio al
centro del mar mediterraneo, la Sicilia ha avuto un ruolo di una certa importanza negli eventi storici
che hanno avuto come protagonisti i popoli del mare nostrum . Il territorio della Sicilia comprende
diverse isole minori, quali l'arcipelago delle Eolie ,Lipari e ustica a nord,e quello delle Egadi ad
ovest nonché, a sud le isole di pantelleria, Lampedusa,Linosa e altre minori. L e isole Pelagie invece
sono geograficamente legate alla Tunisia ma politicamente fanno parte della provincia di Agrigento.
PIATTI TIPICI
Uno dei frutti tipici è il kaki. Ben noto è in particolare nei paesi Acireale e nella piana di
Catania, la coltura degli agrumi aranci limoni e mandarini,insieme a mandaranci,bergamotti,cedri e
pompelmi di grande pregio,fichi d'india e le carrube. Un importante contributo viene anche dalla
coltivazione
intensiva di specie,una volta esotiche come il kiwi di eccellente qualità e perfino di Mango
nella zona del Fiumefreddo il clima siciliano particolarmente dolce,anche la coltivazione di banane.
La tradizionale coltivazione della vite consente la produzione di ottimi vini liquorosi ad elevata
gradazione alcoolica sia rossi che bianchi che vengono sempre maggiormente conosciuti ed
apprezzati in tutto il mondo.
ALLEVAMENTO
Ovini,caprini,equini sono allevati in buona quantità,mentre i bovini,un tempo presenti in
numero limitato,oggi sono allevati in gran numero soprattutto nella provincia di Ragusa,dove si
allevano animali della razza modicana. Essi producono un latte molto sostanzioso,benchè in
quantità scarso rispetto ai bovini d'allevamento (è una razza semi-addomesticata), utilizzato
principalmente nella produzione di formaggi freschi (“provole”), del piacimento ennese,con
l'aggiunta di zafferano,o del caciocavallo ragusano,l'unico del genere in Sicilia ad avere meritato il
marchio DOP.
Izabel
SARDEGNA
Il monte principale della Sardegna è Punta la Marmora dell'Appennino Sardo la cui altezza è
di 1834 m.
I monti della Sardegna sono:
il monte Limbara, monte Arci, monte Arcosu, monte dei sette Fratelli, Gennargentu, Bruncu
Spina e Gola su Garrapu.
FLORA E FAUNA
La Sardegna è ricca di natura;questa è rimasta nei secoli inoltrata e variopinta. Il paesaggio
sardo potremmo classificarlo
in tre differenti ambienti:
La zona interna montagnosa, le spiagge e il mare cristallino e gli stagni costieri. In Sardegna
i rilievi del Sulcis e dell' Iglesiente, sono le zolle più vecchie d'Italia. Grazie all'antichità del terreno
esistono molte specie di animali:
il Muflone, ovvero, Ovis Musimons. Abita nellle praterie e nei boschi alpini. Vive fino a 1215 anni. Si alimentano di erbe graminacee.
Grifone, ovvero, Gups Fuluns. Abita nelle zone montagnose, con poca vegetazione e molti
burroni, si nutre di carogne .
Il Falco della Regina, ovvero, Falco Eleonorae. Abita tra gli scogli e sulle paretti rocciose. Si
nutre di grossi insetti e piccoli che cattura in volo.
Gli animali a rischio di estinzione sono: il muflone, la foca monaca e il falco pellegrino. Una
specie animale che e caratterizzata dal nanismo e il famoso cavallino della Giara di Gesturi (NU).
Ci sono boschi di felci, quercie e sugheri. Negli stagni si trova il fenicottero rosa che migra ogni
anno scegliendo la Sardegna tra le sue tappe preferite.
LE COSTE
Isola dei Budelli, costa Smeralda, Orosci, Villasimius, Carloforte, San giovanni di Sinio e
Capo cernice.
I FIUMI
I fiumi più importanti sono:
il tirso, il flumendosa, il coghinas, il cedrino.
L'unico lago naturale è quello di Baratz a nord di Algero.
I PIATTI TIPICI
Tortino di acciughe e carciof, trenette alla nuorese, spaghetti all'aragosta
Burrida di gattuccio e rilluo al sugo di calamari e tanti altri.
ALLEVAMENTO
di Alghero,
In Sardegna si trova circa un terzo del patrimonio ovino e caprino italiani. Si alleva la pecora
sarda la cui dal latte ricavato da questi animali si ricavano grandi varietà di formaggi. Si allevano
cavalli di razza anglo-araba.
AGRICOLTURA
Si produce vino e si coltivano oliveti. Poi si coltiva il carciofo. La pianura del campidano è
la pianura più grande della Sardegna, e produce avena, orzo e frumento. Si producono barbabietole
e arance. Nei boschi è presente la quercia da sughero.
LA PESCA
Si pescano specialmente tonni a Carloforte e portoscuso.
Nelle zone di Alghiero e Santateresa si pescano le aragoste. A Oristense i pescatori lavorano
nelle pescherie dove si pescano anguille e cefali.
Sara e Erika
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