Salmerino alpino
Salvelinus alpinus (Linnaeus, 1758)
Codice lista italiana: 100.0.001.0
Priorità: 11
RARITÀ GENERALE: valore = 2: il salmerino alpino è una delle specie tutelate dalla L.R. 25/82 che ne
stabilisce il divieto di pesca nel periodo che va dalla prima domenica di ottobre all’ultima di
febbraio nei corsi d’acqua e dal 15/12 al 15/01 nei laghi e ne fissa la misura minima di cattura a 22
cm.
COROLOGIA: valore = 2: Specie ad ampia distribuzione, la si ritrova nelle zone costiere dei mari
artici e nei fiumi che vi si gettano e in numerosi laghi freddi dell’Europa del nord, del Canada, della
Siberia e della Groenlandia. In Italia il salmerino alpino abita i laghi alpini ed i grandi laghi
prealpini.
FRAGILITÀ: valore = 3: il punto di fragilità della specie risiede nella sua selettività ambientale.
CONSISTENZA DEL POPOLAMENTO REGIONALE: valore = 2: in Lombardia sono ormai rari i casi di
popolazioni di salmerino alpino caratterizzate da buona consistenza e ben strutturate. Nei grandi
laghi prealpini esse hanno subito un forte decremento, nei laghetti alpini al salmerino alpino si è
sostituito, frutto di immissione, il salmerino di fonte.
SELETTIVITÀ AMBIENTALE: valore = 2: il salmerino abita le acque fredde e ossigenate degli strati
profondi dei laghi.
CRITICITÀ: valore = 2: il territorio regionale è piuttosto importante per la conservazione della specie.
STRATEGIE DI CONSERVAZIONE: per la conservazione del salmerino alpino occorre intervenire in
tutti i campi d’azione. Essenziale sarà l’intervento diretto sulle zoocenosi acquatiche [A];
parallelamente andranno attuati miglioramenti dell’habitat acquatico [B]; un’adeguata azione di
monitoraggio consentirà inoltre la verifica dello status della specie e l’individuazione di eventuali
miglioramenti da apportare al programma di conservazione [C]. Non dovranno poi essere trascurate
le azioni sulla componente sociale [D].
TIPOLOGIE DI INTERVENTO: Le tipologie di intervento da attuare nei vari campi di azione saranno la
reintroduzione della specie nei luoghi del suo areale originario da cui è scomparsa [A1]; il
ripopolamento o rinforzo delle popolazioni attualmente in forte declino [A2]; la sospensione del
prelievo alieutico [A3]; il controllo di popolazioni di specie alloctone che potrebbero competere con
la specie da conservare [A4]. Dal punto di vista degli interventi sugli habitat occorre prendere in
considerazione il miglioramento della qualità delle acque [Ba1], la rinaturalizzazione di alveo e
sponde dei corpi d'acqua [Ba2], la creazione o il mantenimento di aree di frega [Ba5]. Il
monitoraggio della consistenza, della struttura e dello stato di salute delle popolazioni [C1]; la
definizione delle potenzialità faunistiche dell’ambiente in cui la specie vive [C4]; il monitoraggio
della qualità chimica e biologica delle acque [C10]. E' opportuno prevedere una azione di
monitoraggio dei prelievi [C8]. Sulla componente sociale occorrerà intervenire: con azioni di
educazione ambientale localizzata [D2] e di divulgazione a largo raggio [D3].
COSA NON FARE: per la salvaguardia della specie occorrerà evitare in maniera particolare:
l’inquinamento delle acque; la captazione delle acque; l’artificializzazione degli alvei fluviali;
l’eutrofizzazione degli ambienti lacustri; l’immissione di Salvelinus fontinalis, nei laghi che
appartengono all’areale di distribuzione originario della specie.
FATTORI CRITICI: fattore critico per il benessere della specie è la qualità delle acque lacustri e in
particolare l’eutrofizzazione.
Pesce di taglia molto variabile, in relazione agli ambienti in cui vive, il salmerino alpino può
raggiungere una lunghezza massima di 50 - 60 cm.
Salmonide dalla livrea bruno-verdastra sul dorso, con i fianchi punteggiati da macchioline bianche e
le pinne pettorali, ventrali e anali di colore giallo-arancio bordate di bianco, esso è una specie
polimorfica; esistono infatti sia razze anadrome che razze strettamente dulcicole e già considerando
solo l’arco alpino, sono note numerose popolazioni che differiscono per taglia, forma, livrea o
abitudini alimentari.
Specie dalle abitudini gregarie, il salmerino alpino è un predatore la cui dieta si basa sugli
invertebrati e, al crescere della taglia, sui pesci. Le popolazioni di salmerino dei laghi alpini, in
particolare dove è minore la disponibilità di alimento, possono essere soggette al fenomeno del
“nanismo”, cioè manifestare accrescimenti ridottissimi.
La maturità sessuale è raggiunta tra il secondo e il terzo anno di età. Nel periodo riproduttivo, che
va da novembre a gennaio, i maschi assumono una livrea assai spettacolare con il ventre di colore
rosso acceso. Le uova vengono deposte su fondali profondi ghiaiosi. Ogni femmina depone fino a
5000 uova per kg di peso corporeo.
Specie ad ampia distribuzione, la si ritrova nelle zone costiere dei mari artici e nei fiumi che vi si
gettano e in numerosi laghi freddi dell’Europa del nord, del Canada, della Siberia e della
Groenlandia. In Italia il salmerino abita le acque fredde e ossigenate negli strati profondi dei laghi
alpini e dei grandi laghi prealpini.
Specie non oggetto di interventi di supporto; in genere viene catturata dai pescatori di trote.
Particolarmente sensibile alla competizione con altri Salmonidi, il salmerino, di cui restano poche
popolazioni in Italia e così pure in Lombardia, necessita di particolari misure di tutela.
Cesare Puzzi & Stefania Trasforini
Bibliografia
Gandolfi G., Zerunian S., Torricelli P., Marconato A., 1991. I pesci delle acque interne italiane.
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Grimaldi E., Manzoni P., 1990. Enciclopedia illustrata delle specie ittiche d’acqua dolce. Istituto
Geografico De Agostini, Novara.
Ladiges W., Vogt D., 1986. Guida dei pesci d’acqua dolce d’Europa. Franco Muzzio & C. Ed.,
Padova.