GOVERNANCE - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

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GOVERNANCE
 Presentare la slide su government/governance
 Perché questo concetto è importante nelle agende di ricerca e nel
discorso politico per diverse ragioni (5):
1. le città e le aree metropolitane sono diventate attori centrali
nella produzione del loro sviluppo economico assumendo
funzioni che prima era svolte dallo stato; questo nuovo ruolo
implica due conseguenze:
2. una maggiore autonomia politica che implica la necessità di
strumenti di decisione nuovi e di cooperazione con gli altri
livelli di governo
3. una nuova competizione tra le città per attrarre investimenti e
capitale umano
4. una nuova situazione di crisi, esclusione sociale e
segregazione, la dimensione territoriale della disoccupazione e
della marginalità
5. maggiore diversità sociale (non solo migrazione e presenza di
gruppi etnici diversi ma anche stili di vita e nuove identità,
esempio il co-housing).
Il legame tra governance e coesione sociale. Studiare la governance
significa capire come gestire la città per promuovere al contempo sviluppo
economico e coesione sociale. Il concetto di coesione sociale rimanda alla
necessità di creare valori civici e culturali comuni, mentre governance
sottende all’idea di promuovere la partecipazione della società nel sua
totalità allo sviluppo della città, la costruzione di un consenso tra attori
privati, pubblica amministrazione e rappresentanti della società civile.
Nel discorso politico la scala locale diventa lo spazio chiave nel quale lo
sviluppo economico e la partecipazione politica hanno luogo e si
influenzano reciprocamente. Nel discorso politico il concetto di coesione
sociale (meta-concetto) è usato senza una definizione precisa e univoca e
chiama in causa diverse dimensioni:
Vediamone tre declinazioni diverse:
o una città coesa è una città in cui ci sono maggiori opportunità per
tutti, implica che le disuguaglianze materiali che si frappongono alla
possibilità di cogliere queste opportunità debbano essere affrontate
con politiche che ne riducano l’impatto;
o una città coese è una città in cui tutte le persone sono legate da
legami sociali plurimi che forniscono identità e senso di
appartenenza: è attraverso questi legami che hanno accesso alle
opportunità e alle conoscenze utili a partecipare alla vita civile come
membri competenti di quella società;
o una città coesa è una città in cui prevale un ordine sociale che dà
sicurezza e fiducia allo svolgersi della vita comune.
Seguendo questa concezione plurima della coesione sociale, questa finisce
per essere usata come indicatore del successo economico di una città, la sua
mancanza come un elemento che può ostacolare lo sviluppo: una città poco
coesa non è competitiva. Ma questa relazione tra competitività e coesione è
più basata sul senso comune che sull’evidenza empirica.
Torniamo al concetto di governance, un continuo processo di
concettualizzazione e ri-concettualizzazione, di cui possiamo distinguere
tre filoni:
 governance come teoria: un quadro concettuale che indica gli
elementi da prendere in considerazione per lo studio del policymaking: quali strumenti di governance sono più efficaci? quali
relazioni tra gli attori pubblici e gli attori privati?
 governance come oggetto empirico di studio: si studiano le diverse
configurazioni reali e la loro connessione con questioni rilevanti: lo
sviluppo, la coesione sociale, la partecipazione democratica, ecc.
 governance come modello normativo: due direzioni:
 si analizzano le pratiche di governance e si definiscono i
modelli per assicurare crescita economica e coesione sociale,
sia a livello di città sia in connessione con lo sviluppo della
regione a cui appartiene.
 si mette in luce la doppia faccia dei modelli di governance e
gli aspetti negativi in termine di prevalenza nel policy-making
dei attori privati for profit, dei grandi interessi economici ,
finanziari e immobiliari, e in termini di deficit democratico nei
processi decisionali.
Quali risultati?
Governance e trasformazione dello Stato;
Governance e coesione sociale
Governance e pratiche di cittadinanza
Governance e democrazia
Governance e trasformazione dello Stato. Lo studio dei cambiamenti
strutturali nella forma dello Stato e dei processi decisionali ha messo il luce
la nuova complessità di questi processi e il coinvolgimento di diversi livelli
di governo.
Il cambiamento della struttura dello Stato determinano la crescente
rilevanza delle città. Il passaggio da economie nazionali regolate da uno
stato di impronta Keynesiana nel suo intervento a economie più o meno
globalizzate a cui corrispondono Stati-nazione articolati a scala diversa,
con agende di impronta neo-liberale.
L’emergere della governance e la trasformazione dello Stato sono l’esito
delle trasformazioni globali del capitalismo nell’era contemporanea: è il
passaggio da economie fordiste a economie flessibili che rende necessario
da un lato un ruolo maggiore di livelli diversi di governo (sovra-nazionali e
regionali e locali), dall’altro la partecipazione di attori privati e della
società civile ai processi decisionali.
Gli approfondimenti sulla governance multi livello hanno fatto capire il
ruolo della Unione europea nel promuovere specifiche forme di governance
a livello regionale ad esempio. L’influenza della politica regionale europea
sui programmi di assistenza sociale e sulle azioni anti-povertà nella città (in
collaborazione, ma più spesso in assenza di politiche nazionali su questi
temi).
 Riduzione delle politiche dello stato controllate gerarchicamente dal
centro alle periferia. Privatizzazione e riduzione dei finanziamenti
pubblici. Esempio l’housing sociale
 Rafforzamento dei principi di mercato, per esempio per quanto
riguarda l’housing sociale, la tendenza è dalla fornitura di abitazioni
da parte dello Stato a forme contrattuali tra il governo locale e
fornitori privati sempre più indipendenti. Queste agenzie, siano esse
cooperative o fondazioni, si muovono sempre più secondo principi di
mercato e tendono ad essere autonome rispetto all’autorità pubblica.
La partecipazione dei cittadini beneficiari di queste abitazioni nella
governance di queste istituzioni dovrebbe assicurare la risposta ai
bisogni di base di questi cittadini e il mantenimento di beni comuni.
 Incremento del ruolo di agenzie nella fornitura di servizi di welfare,
che a livello locale si diversifica a seconda della configurazione
locale di attori che vengono mobilitati.
Le partnership pubblico-privato. Negli Stati Uniti, dove le PPP hanno un
ruolo rilevante e diffuso, le coalizioni di governo a cui queste partecipano
sono state analizzate nella letteratura sui regimi urbani. In Europa le PPP
hanno una portata più limitata, a causa della tradizione di forte intervento
pubblico nella pianificazione urbana e anche della diffidenza degli attori
economici rispetto alla cultura manageriale del settore pubblico, sono
quindi reticenti a farsi coinvolgere in strutture stabili di cooperazione con
gli attori pubblici.
Inoltre in Europa la ricerca si è concentrata su una definizione più ampia di
PPP che include le organizzazioni del Terzo settore. Ne sono risultati
modelli diversi di governance che hanno messo il luce:
l’importanza di fattori nazionali nella definizione dei diversi tipi di
governante e nel grado di inclusione degli interessi organizzati;
il processo di decentramento nelle decisioni di allocazione della
spesa pubblica in atto in tutti i Paesi europei
Governance e coesione sociale. La dimensione relazionale e culturale. La
dimensione relazionale si riferisce alle reti sociali a cui l’individuo
partecipa: più legami sociali, maggiore partecipazione a cerchie sociali
diverse, posizione migliore dell’individuo in termini di maggiori risorse e
opportunità. La dimensione culturale si riferisce a elementi quali
l’identificazione con un gruppo, la condivisione di valori comuni e di uno
spazio comune a cui si sente di appartenere. Il senso di appartenenza può
essere pensato come la combinazione di queste due dimensioni: da un lato
ho relazioni significative con gli altri e queste relazioni significative mi
fanno appartenere a gruppi diversi di cui condivido i valori e gli
orientamenti. Il senso di appartenenza è influenzato da variabili interne
all’individuo, relative a quanto lui/lei si sente legato ad altri nella società, e
da variabili esterne che aumentano o riducono le sue possibilità di relazione
e di condivisione. In questo senso c’è una relazione con la coesione sociale,
intesa come una situazione in cui a tutti gli individui è data la possibilità di
sentirsi parte della società e di parteciparvi. La ricerca si è quindi
focalizzata su quali possano essere i meccanismi istituzionali che rafforzino
la dimensione relazionale, sulle politiche e le pratiche che diano forza e
identità agli individui che si trovano in situazione di vulnerabilità sociale,
allo scopo di favorire la loro partecipazione alla vita civica e di ottenere
risorse di vario tipo. I programmi di area e l’analisi di quartiere che
rinnovano il patrimonio edilizio e provvedono alla fornitura di servizi al
quartiere: analisi delle modalità di partecipazione dei diversi gruppi di
cittadini e sulla misura in cui le loro azioni promuove effettivamente la
coesione sociale e limita le dinamiche di esclusione sociale.
Un altro fuoco delle indagini è rappresentato dagli effetti della
segregazione sulla coesione sociale. L’effetto quartiere: quanto un
determinato contesto influenza di per sé le traiettorie individuali
Il concetto di capitale sociale e le sue due interpretazioni. Come risorsa
dell’individuo alla Bourdieu, e come risorsa di un territorio alla Putnam. Il
potenziale delle iniziative basate sulla mobilitazione della comunità per lo
sviluppo sia della coesione sociale che dello sviluppo economico.
Importanza delle associazioni e organizzazioni locali nel promuovere
forme nuove di welfare. Interpretazione critica dell’uso del concetto di
capitale sociale da parte dei policy makers per spiegare l’arretratezza di un
territorio: si presenta il processo di marginalizzazione come il risultato di
una insufficiente mobilitazione di capitale sociale, evitando di confrontarsi
con il problema del potere.
Governance e pratiche di cittadinanza.
Il tema della cittadinanza urbana. Emergenza della dimensione locale e
sovranazionale nella definizione della cittadinanza sociale, cioè nelle
diverse forme di redistribuzione della ricchezza che consentono
l’inclusione di tutti i cittadini nella società. La scala locale e sovranazionale
giocano un ruolo crescente, la domanda è se questo ruolo crescente della
dimensione locale è accompagnata da meccanismi di partecipazione che
rafforzino la sfera pubblica locale, cioè la dimensione politica della
cittadinanza a questo livello.
Il concetto di “cittadinanza associativa” coglie quegli spazi della società
civile nei quali si verifica l’esercizio della partecipazione civile, anche in
assenza di diritti acquisiti di questo tipo o di istituzioni formali (esempio i
Consigli di zona).
Definizione di cittadinanza: un insieme di diritti e obbligazioni
storicamente costruite che definisce l’appartenenza a una società. La teoria
di Marshall sui diritti (civili, politici, sociali); questi diritti sono
intimamente connessi con la protezione sociale offerta dallo Stato.
Siamo di fronte invece a un nuovo scenario in cui la concezione
tradizionale della cittadinanza legata agli Stati nazionali viene messa sotto
tensione e contraddetta dalle migrazioni.
Poiché la città è diventata quello spazio globale in cui si fa esperienza di
elevati livelli di disuguaglianza, la ricerca mira a mettere in questione i
confini e l’esclusività dell’accesso alla cittadinanza. Sul piano normativo, si
promuove l’accesso universale ai diritti di cittadinanza sulla base della
residenza.
Gli studi sulla cittadinanza urbana analizzano i diversi tipi di cittadinanza
che sono attribuiti agli individui nei contesti locali.
Il diritto dei migranti a votare nelle elezioni municipali come questione
dell’agenda politica di città che affrontano la questione dell’immigrazione e
le sfide alla coesione sociale che questa genera.
Le contraddizioni: Necessità di migranti per la produzione
vs crisi del multiculturalismo
vs enfasi sulla sicurezza e sul territorio nelle competizioni elettorali
(nelle città la costruzione di barriere fisiche, gated communities, ecc.
vs l’universalismo a cui tende la cittadinanza i diritti umani
Educazione alla cittadinanza come preoccupazione dell’Unione Europea, Il
Concilio d’Europa con la dichiarazione sull’Educazione per la cittadinanza
democratica nel 1999 richiama gli Stati membri a dare priorità
all’educazione alla cittadinanza. Il 2005 è stato dichiarato Anno Europeo
della cittadinanza attraverso l’educazione, investimento a lungo termine per
promuovere i valori democratici dei diritti umani, della tolleranza e del
pluralismo culturale.
Governance e democrazia
Fuoco dell’analisi sono le nuove forme partecipative.
Assunti sviluppati in due direzioni :
1. come le istituzioni influenzano la partecipazione
2. la partecipazione è possibile solo quando ci siano comunità politiche
critiche e quando è possibile definire e sviluppare quelle identità
politiche che si formano ai margini della sfera pubblica
La prima direzione si basa sul lavoro di Habermas, la seconda sulla sua
critica e il lavoro di Mouffe.
Il bilancio previsionale partecipato di Porto Alegre
 Il principio della democrazia di base le priorità sono selezionate sulla
base del principio one man one vote: i rappresentanti di quartiere vs.
i loro rappresentati
 Una formula di allocazione delle risorse orientata a promuovere la
giustizia sociale (i fondi sono distribuiti tra i quartieri in base al
numero dei residenti, alle infrastrutture esistenti e alla loro lista di
priorità locali)
 Il controllo dei cittadini che possono verificare che le priorità del
loro quartiere siano effettivamente tenute presenti nella distribuzione
del bilancio
Combinazione di una forte volontà politica di carattere pragmatico + una
mobilitazione dal basso della società civile = un empowerment effettivo
della società civile
Sappiamo che dove il processo partecipativo è stato promosso
semplicemente come un processo top-down, i risultati sono molto
deludenti.
La ricerca sulle tendenze all’ampliamento della democrazia cittadina ha
guardato alle relazioni tra i regimi di governance urbana e le strategie
adottate dai cittadini nelle loro forme organizzate. Nelle città si sono
generate pratiche formali e informali dei cittadini in risposta a bisogni che
non venivano soddisfatti né dalla amministrazione pubblica né trovavano
risposte di mercato. Si parla a questo proposito di pratiche di innovazione
sociale in contrapposizione all’innovazione tecnologica come fonte di
sviluppo socio-economico
L’agenda 21 impegna i comuni europei a cercare consenso sulle scelte
politiche locali seguendo processi largamente partecipativi.
La ricerca mette in luce i diversi meccanismi di governante messi in atto
nei diversi contesti (a seconda della configurazione specifica del regime di
governance e del contesto di welfare con cui si trovano a interagire. Il
livello di centralizzazione e il grado di interazione tra livelli diversi di
governo come variabili importanti per spiegare le differenze tra i paesi.
La domanda più interessante: in quali contesti (di multi-level governance)
la società civile riesce a istituzionalizzare la propria azione e quindi è in
grado di migliorare le dinamiche di governance in senso inclusivo?
(esempio: la costruzione di case per la popolazione a basso reddito)
Oppure, in quali contesti la società civile riesce a costruire un movimento
alternativo rispetto agli orientamenti che detengono l’egemonia?
(esempio: politiche di integrazione dei rom).
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