Autore: G. Francesco Tartarelli E-mail: [email protected] Documentario: LHC, la macchina del tempo Clip del documentario: Da 0:31 a 2:33 Regista: Jean Leyder Produzione: CERN Advanced level – Spiegazione per ragazzi 14-18 anni Qual’e’ l’origine dell’Universo? Questa e’ sempre stata una domada difficile alla quale rispondere: anche oggi che abbiamo una teoria per spiegare com’e’ nato l’universo. La teoria ha origine dall’osservazione dell’astronomo Edwin Hubble che, studiando la lunghezza d’onda della luce emessa dalle galassie, dedusse che esse si stavano allontanando l’una dall’altra (1929). Questo porto’ alla conclusione che l’universo si sta espandendo, e che si sta espandendo in ogni direzione. Come spiegare l’espansione dell’universo? La teoria del Big Bang ritiene che l’universo sia emerso da un singolo stato estremamente caldo e denso. Poi l’universo si e’ espanso e raffreddato fino allo stato attuale. Ci sono una serie di conseguenze di questa teoria che devono essere chiare. Prima di tutto, la teoria del Big Bang implica che l’universo non e’ una entita’ statica. Albert Einstein nel 1917 pensava ancora che l’universo fosse immobile. Oggi noi sappiamo che si sta muovendo (le galasie si stanno espandendo): esso ha avuto un inizio e potrebbe avere una fine. Studi successivi hanno stabilito che l’eta’ dell’universo e’ di circa 13.7 miliardi di anni. Tutti abbiamo un’idea di com’e’ fatta un’esplosione: un improvviso e violento rilascio di energia attraverso detriti e gas caldi nel mezzo circostante, in genere aria. Ci sono tante differenze tra questa immagine e quella del Big Bang ma una e’ particolarmente importante. Non c’era niente attorno al punto di origine dove tutto era concentrato. L’universo non ha cominciato a espandersi in qualcos’altro. Tutto, davvero tutto, comincia col Big Bang. Non si deve neppure pensare che tutta la materia (incluse le galassie) fosse in qualche maniera concentrata e impacchettata tutta in un punto e che, dopo il Big Bang, abbia cominciato ad espandersi. Al’inizio non c’era alcuna materia, c’era solo una straordinaria densita’ di energia tutta concentrata in un punto. Come provare che la teoria del Big Bang e’ vera? Non e’ possibile mettere in piedi un altro Big Bang affinche’ lo possiamo studiare. Tuttavia, la teoria del Big Bang fa delle predizioni e noi possiamo dedurre la validita’ della teoria verificando queste predizioni. Come capire cosa e’ successo nei primi istanti dopo il Big Bang? L’universo come lo vediamo oggi e’ fortemente dipendente da cio’ che e’ accaduto a quel tempo: studiando le proprieta’ dell’universo di oggi possiamo dedurre cosa dovrebbe essere accaduto all’inizio della vita dell’universo. I primi istanti della vita dell’universo sono, come prevedibile, i piu’ incerti. I fisici credono che ad altissima energia, come quella dall’inizio dell’universo fino a 10-44 s (energia di circa 1019 GeV) tutte le forze note (gravitazionale, forte, debole e elettromagnetica) erano unificate in una singola forza. Questa era e’ chiamata era della gravita’ quantistica. Tuttavia, non c’e’ ancora una teoria completamente soddisfacente per questo periodo di tempo. A tempi successivi abbiamo due forze: la gravita’ e una forza che unifica le interazioni forti, deboli ed elettromagnetiche. Questa e’ l’era della Grande Unificazione per la quale varie teorie esistono. A circa 10-35 s (energia di circa 1014 GeV) solo la forza debole ed elettromagnetica sono ancora unificate. A questo tempo l’universo’ e’ come 1 una zuppa che contiene quark, gluoni, fotoni e letponi (elettroni, neutrini,...) insieme alle loro rispettive antiparticelle e un’altra particella nota come bosone di Higgs. Se crediamo un una teoria nota come Supersimmetria, l’immagine e’ piu’ complicata dato che molte altre particelle sono presenti: una di queste e’ particolarmente importante perche’ potrebbe essere una candidata per la materia oscura osservata nell’universo. Particelle e antiparticelle si annichilano l’una con l’altra. Se ci fosse una completa simmetria tra particelle e antiparticelle sarebbe difficile capire come siamo arrivati all’universo attuale che e’ fatto di materia e (almeno per quanto lontano possiamo osservare) non da antimateria. La teoria che spiega come questo sia potuto accadere e’ chiamata bariogenesi e richiede, tra l’altro, l’esistenza di processi che violano la simmetria CP (dove C e’ la coniugazione di carica e P e’ l’operatore parita’). A 10-14 s dopo il Big Bang (energia dell’ordine di 102 GeV) l’unificazione della forze deboli e elettromagnetiche si rompe. Il meccanismo per la rottura della simmetria e’ fornito dal bosone di Higgs. Particelle che interagiscono con l’Higgs (come i leptoni e i quark) acquistano una massa. Questo e’ un punto chiave per capire l’origine della materia. Mentre c’e’ largo consenso che questo e’ il meccanismo giusto, il bosone di Higgs non e’ ancora stato osservato. Insieme alle misure astrofisiche e cosmologiche, la fisica delle particelle, come gia’ detto, puo’ contribuire in maniera sostanziale alla definizione di questo quadro. Il Large Hadron Collider (LHC) e’ un acceleratore protone-protone che comincera’ ad operare al CERN, il Laboratorio Europeo per la Fisica delle Particelle, nel 2007. Esso sara’ l’acceleratore piu’ energetico mai costruito raggiungendo una energia di 14 TeV nel centro di massa delle collisioni dei protoni. Dato che i protoni sono particelle composite fatte di quark e gluoni, la vera collisione elementare e’ tra una coppia di queste particelle, chiamate anche partoni. I partoni trasportano solo una frazione dell’impulso del protone, cosi’ che alla fine l’energia resa disponibile nelle collisioni per la creazione di nuove particelle e’ dell’ordine di 1 TeV. Questa energia dovrebbe essere abbastanza per testare il meccanismo della rottura della simmetria eletrodebole. Invero una delle piu’ grosse priorita’ degli esperimenti di LHC e’ di trovare il bosone di Higgs che altri studi suggeriscono potrebbe avere una massa di meno di 200 GeV. Se troviamo il bosone di Higgs finalmente avremo una risposta all’origine della massa delle particelle. Per una serie di ragioni I fisici credono che una estensione della teoria che governa la nostra attuale conoscenza della fisica delle particelle, il cosidetto Standard Model, sia necessario. La nuova teoria proposta si chiama “supersimmetria” (SUSY). La supersimmetria potrebbe anche fornire un quadro per l’unificazione della gravita’ con le altre forze. Una assunzione di questa teoria e’ che ogni particella del modello standard ha un partner supersimmetrico. La simmetria non e’ perfetta e le particelle supersimmetriche sono piu’ pesanti delle particelle dello standard model. Questo dovrebbe spiegare perche’ la supersimmetria non e’ ancora stata scoperta. Tuttavia se SUSY esiste dovrebbe essere visibile a LHC. Inoltre SUSY fornisce un particella candidata alla soluzione del problema della materia oscura. Varie osservazioni astronomiche di effetti gravitazionali suggeriscono che la materia nell’universo e’ molta di piu’ di quella visibile. La presenza di materia addizionale oltre a quella conosicuta e’ anche necessaria durante l’evoluzione dell’universo per la formazione delle strutture. Questo e’ uno dei piu’ grandi misteri nella scienza di oggi. Ricordiamo anche l’importanza della violazione di CP nella bariogenesi. Sebbene la violazione di CP sia stata osservata, questa non e’ un fenomeno noto molto bene. La violazione di CP, come descritta nello standard model e come misurata dai dati sperimentali odierni, e’ troppo piccola per spiegare l’asimmeria materia-antimateria 2 dell’universo. Questo spinge a nuovi studi e a cercare nuove sorgenti di violazione di CP. Ogni estensione del modello standard, inclusa la SUSY, prevede queste sorgenti. 3