Documento - Provincia di Forlì

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WWF Italia - ONLUS
Sezione locale Forlì
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47100 Forlì
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Prot. U058/05
Forlì, 20/06/05
Documento WWF per procedura di Agenda 21 locale
finalizzata alla costruzione partecipata
del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR)
La Sezione WWF di Forlì, in nome e per conto anche della Sezione WWF di Cesena e su mandato della
Sezione WWF Emilia Romagna, formula le seguenti proposte e considerazioni, risultanti da analisi
condotte con il contributo del Centro Studi per la Campagna Clima del WWF e grazie alla consulenza di
autorevoli esperti del settore.
1) I risultati dei 3 incontri (svolti in luoghi diversi da persone diverse) vanno acquisiti sia per ciò che
riguarda le proposte di progetti da inserire nel procedimento di Agenda 21, sia in funzione degli obiettivi
da inserire nel PPGR, in un forum finale in cui si definisca un documento unico.
I verbali delle sedute andranno approvati una volta verificati i testi da coloro che sono intervenuti nei
singoli incontri.
2) La partecipazione alla procedura di Agenda 21 richiede l’impegno di tutti nei confronti del Pianeta,
ovvero ogni singolo cittadino della Provincia di Forlì-Cesena si impegna a ridurre il proprio peso in base
alla misura che viene definita “Impronta Ecologica”, nell’ambito della quale la produzione di rifiuti
assume un ruolo fondamentale. Un primo calcolo dell’Impronta Ecologica relativo alla Provincia FC è
stato affidato al Prof. Tiezzi su incarico dell’Assessore Bargossi , unitamente all’”Analisi Emergetica”. Di
questo studio, nel sito della Provincia compare il titolo, ma non risulta il contenuto. Oggi è comunque
indispensabile dotarsi di strumento di valutazione oggettiva provvedendo ad un aggiornamento in base a
dati più recenti di quelli forniti a suo tempo al Prof. Tiezzi. L’aumento della produzione di rifiuti è in
contrasto con i principi di Agenda 21 (che richiedono espressamente una diminuzione dell’Impronta
Ecologica) e sicuramente va in direzione opposta rispetto agli obiettivi fissati nel Protocollo di Kyoto, di
cui tutte le pubbliche amministrazioni devono tener conto.
3) Da ciò consegue il primo obiettivo che il WWF propone venga inserito nel PPGR:
la crescita zero rispetto al 2004, da conseguirsi entro il 2014. Tale criterio scaturisce dall’impossibilità di
determinare in modo attendibile il reale andamento della popolazione e, d’altro canto, dall’assoluta
necessità di ridurre la produzione di rifiuti. Dovrà comunque prevalere, nell’ambito di Agenda 21, un
obiettivo che dia la certezza di una diminuzione del peso che la comunità provinciale esercita sul bilancio
globale relativamente alla produzione di rifiuti. L’andamento della produzione secondo logica potrebbe
presentare un ulteriore aumento per i primi anni, per poi portarsi al livello preventivato a seguito
dell’attuazione di interventi derivanti dai progetti di Agenda 21 locale e dall’implementazione di nuovi
sistemi di RD.
4) Il secondo obiettivo da noi proposto per il PPGR è il raggiungimento del 70% di RD al 2009, in
coincidenza con le scadenze delle assemblee elettive di Provincia e Comuni. Tale formulazione
dell’obiettivo è conseguente all’acquisizione, come dato di fatto incontrovertibile derivante dalle
esperienze di coloro che hanno superato il 50% di raccolta differenziata, che i metodi in grado di
conseguire l’obiettivo del 50% in realtà portano automaticamente a risultati nettamente superiori a tale
quota. In tal senso riteniamo siano acquisiti senza alcun dubbio come supporto a tale tesi le relazioni degli
Registrato come:
Ente morale riconosciuto con
Associazione Italiana per il
Decreto Presidente della
World Wide Fund For Nature ONLUS
Repubblica Italiana n. 493
Del 4 aprile 1974.
Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado
dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire
un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.
C.F.80078430586
Schedario Anagrafe Nazionale
Ricerche N. H 1890AD2
esperti del Consorzio Priula ed altri che sono intervenuti all’incontro di Cesena. Riteniamo che sia
indiscutibile il fatto che un esperto di raccolta differenziata può essere definito tale se ha già partecipato
ad esperienze che hanno portato al massimo obiettivo possibile, che nel caso specifico supera il 70%. Per
quello che ci riguarda, non accettiamo come validi pareri di “laureati” o meno che, anche se pagati da
ATO, non abbiano partecipato concretamente ad esperienze che abbiano portato a simili risultati.
5) Nell’ambito di questo procedimento di Agenda 21 e facendo seguito al procedimento generale che
dovrà portare ad un piano d’azione condiviso, il WWF propone inoltre un proprio progetto, svolto dal
Centro Studi di Forlì, anche attraverso la consulenza degli esperti già presenti nella recente “settimana
ecologica WWF” (svoltasi dal 16 al 22 maggio 05), riguardante la valutazione dei metodi di
smaltimento/trasporto dei rifiuti basata sul criterio della reale efficienza energetica. Infatti, nel convegno
WWF del 21 maggio dedicato ai rifiuti speciali è emerso, tra le altre cose, che il sistema della ditta
Mengozzi per il trattamento di rifiuti ospedalieri consistente nel trasporto per lunghe distanze degli stessi
rifiuti ad un unico inceneritore è intrinsecamente insostenibile dal punto di vista energetico e degli impatti
ambientali. Il direttore di ARPA, Dr. Scarponi ha ammesso, nell’ambito del dibattito, che non vi sono
dubbi sul fatto che la produzione energetica del “termovalorizzatore” della ditta Mengozzi, autorizzato in
base alla propria capacità di produrre energia dal Ministero competente, è nettamente inferiore ai consumi
per il trasporto del “combustibile rifiuto ospedaliero”, ed è anche ovvio che il trasporto su gomma per
lunghe distanze determina un impatto ambientale su scala nazionale di assoluto rilievo. E’ evidente che,
nell’ambito di un procedimento di Agenda 21 locale, gli impatti da valutare non sono quelli relativi al
territorio in cui vive la comunità di riferimento, ma devono essere valutati a dimensione planetaria. Ciò
significa che non è accettabile che per fornire 1 MW di energia elettrica al bilancio energetico forlivese si
producano impatti su tutto il territorio nazionale, non valutati nella procedura di VIA per l’impianto
Mengozzi e ancor meno che si consumi un corrispettivo, superiore all’ 1MW prodotto, per il solo
trasporto. A questo proposito la nostra proposta prevede che, a seguito di un’analisi svolta nell’ambito di
Agenda 21, le Amministrazioni provinciale e comunale di Forlì forniscano ai Ministeri competenti un
documento che, prendendo atto di tale situazione, chieda la revoca di ogni autorizzazione alla ditta
Mengozzi, nonché un ulteriore procedura di VIA per ogni possibile utilizzo alternativo degli impianti
esistenti, oggi utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti sanitari. Per quanto riguarda il WWF, la nostra
proposta implica il vincolo, per ogni impianto di smaltimento rifiuti presente sul territorio provinciale, ad
un uso relativo a rifiuti prodotti nel nostro territorio.
6) Relativamente alla valutazione degli impatti ambientali, essa viene modificata sostanzialmente
nell’ambito delle azioni prioritarie proprie di Agenda 21 locale. Per quanto riguarda i criteri per stabilire
le priorità di Agenda 21, vanno considerati in modo diverso da quanto attualmente fatto nelle valutazioni
di impatto ambientale (VIA) i contributi delle varie categorie di fonti inquinanti. Se è vero infatti che la
voce “Traffico” costituisce nel suo insieme circa il 70% dell’inquinamento atmosferico totale (con
riferimento al PM10), quando si vanno a considerare i vari fattori su cui intervenire con i progetti di
Agenda 21, il traffico non può essere considerato nella sua globalità ma deve essere suddiviso per singole
fonti inquinanti, che possono andare dal singolo veicolo (l’auto del singolo cittadino), al parco veicoli di
una ditta (sia essa commerciale o industriale); pertanto, posto che, come da dati ARPA, il livello di
emissioni di PM10 da inceneritori ammonta al 10%, tale voce assume tutt’altro rilievo considerato che
andranno valutati tutti i dati relativi al trattamento e trasporto dei rifiuti fino all’inceneritore e andranno
messi in relazione con le varie categorie (economiche o sociali) che determinano l’inquinamento da
traffico.
Agenda 21 deve produrre progetti condivisi che riescano a incidere concretamente sul reale impatto che la
nostra comunità produce, valutato anche sulla capacità delle singole categorie di fornire il loro specifico
contributo. E’ evidente che separare in voci distinte ciò che costituisce un’unica voce è incompatibile con
il principio base della responsabilizzazione di tutti i partecipanti ad Agenda 21, che costituisce la base
ineludibile, e qualificante, della procedura.
Claudio Malmesi ,Marco Paci, WWF FORLI’
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