Aspettando il Natale Classe V C “San Matteo” Poesie e testi da leggere e raccontare attendendo il Santo Natale. Per regalare un sogno e per sperare che si possa ancora sognare. L’ AVVENTO I Cristiani, ogni anno, rivivono l’attesa di Gesù in un tempo speciale chiamato avvento che vuol dire appunto venuta. In questo tempo di attesa i cristiani si prepararono ad accogliere il Natale come un dono. E’ un periodo di quattro settimane che precede il Natale ed ha inizio con il giorno di Sant’Andrea (30 Novembre) o con la Domenica seguente. Varie tradizioni sono legate a questo periodo. Il calendario dell’avvento ha 24 finestrine da aprire, una dopo l’altra, a partire dal primo Dicembre, dietro un segno o un personaggio Un’altra tradizione è quella della corona, consiste in una decorazione circolare di foglie di abete e di alloro, sormontata da 4 ceri che vengono accesi uno ogni Domenica d’avvento, appesi al soffitto o al lampadario. LA NEVE La neve bianca e smunta su tutto il terreno spunta. Lenta scende dal cielo, ricoprendo il mondo come un velo. Ora intorno tutto è bianco e l'omino dell'autunno se ne va stanco. Neve gelida fuori... ma dentro riscalda i nostri cuori! Neve, neve, neve... tutto è un incanto ...è nato il Bimbo Santo! Amedeo, Daniele, Sabrina IL PRESEPE In tutto il mondo a Natale i cristiani festeggiano Gesù rappresentando la sua nascita in una mangiatoia di una stalla a Betlemme. Nella capanna vediamo la sacra famiglia e i pastori, sullo sfondo l’asino e il bue. L’adorazione dei saggi d’oriente, i tre Re Magi, viene inclusa nel paesaggio il 6 Gennaio. La parola “presepio” deriva dal latino PRAESEPIUM significa mangiatoia con una rappresentazione, attraverso statuine e modellini, della nascita di Gesù. Questa usanza divenne così popolare che presto molte chiese vi aderirono. Si preparavano presepi prestigiosi con oro, argento, gioielli e pietre preziose, anche se tutto era molto distante dal messaggio di povertà che Gesù aveva dato nascendo in una mangiatoia. Dobbiamo il nostro presepe attuale a San Francesco d’Assisi che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di figure intagliate, paglia e animali veri. Il messaggio era diretto, e poteva essere capito da tutti ricchi e poveri. Oggi, in Italia, il presepe si differenzia nelle varie regioni per i diversi materiali utilizzati. Il presepe Genovese realizza pastori in legno, il presepe Pugliese utilizza la cartapesta,il presepe Siciliano è invece realizzato con l’aggiunta di prodotti tipici del territorio come rami d’arancio e di mandarino, corallo, madreperla e alabastro. Famosissimo il presepe Napoletano, con i suoi personaggi in terracotta che affianca alle statuette classiche personaggi dei nostri giorni. Anche noi quest’anno abbiamo voluto realizzare dei presepi con l’augurio che Gesù trovi posto nel nostro cuore e nelle nostre famiglie. IL PRESEPE Nella mangiatoia di Betlemme nasce Gesù Bambino. Caro Bambinello, al tuo risveglio ti hanno riscaldato il bue e l'asinello. Tu sei nato in un periodo di guerra ma porti pace e amore in Terra. Tre Magi seguono la Stella e giungono a Te che sei il Re dei re! Nel presepe, insieme a Giuseppe e Maria, sei in buona compagnia. Federico, Vito, Leonardo, Giulia R. La stella di Natale Stella di Natale o fiore d’inverno e rosa invernale continua a meravigliare gli abitanti dei paesi nordici, poiché è capace di fiorire sotto i rigidi inverni specialmente durante quest’ epoca festiva dell’ anno. E’ infatti usanza regalarla per le feste natalizie. Quando Dio creò la Natura chiese alle piante che formassero i loro fiori migliori, da consegnare al mondo e che ognuna di esse scegliesse la stagione dell’anno per la loro nascita. Un giorno Dio vide che una pianta cercava di dare tutta la sua più sacra essenza, pur di essere scelta dagli uomini e regalare alla loro vita la bellezza, amore, armonia e la saggezza. Ma, per quanto si sforzasse per essere scelta, nessuno si fermava davanti a lei per ammirarla. Nessuno l’apprezzava, perché il suo fiore era troppo piccolo e le sue foglie troppo grandi. Tuttavia impegnava sempre tutta la sua energia e lottava per essere felice, anche se nessun fratello uomo la voleva. Dio, vedendo questo, apprezzò la pianta generosa che donava amore incondizionato ai fratelli e donò il suo sangue depositandolo sulle foglie, trasformandole di rosso più intenso e rendendo la pianta il fiore più bello rappresentante dell’amore e dell’essenza divina dell’universo. Da quel momento, la pianta dai fiori piccoli e le grandi foglie diventò la bella Stella di Natale , che rappresenta la Rinascita dell’amore e della speranza in terra ed in tutto l’Universo. Essendo accolta dagli uomini ogni anno nelle loro case, questa bella pianta Riuscì cosi a compiere la missione affidatale da Dio, portando bellezza, amore, saggezza ed armonia nella vita di tutte le persone della Terra. Infatti la Stella di Natale regala a tutti amore e serenità, grazie al rosso sangue divino, che colora le sue foglie. La stella cometa e ... i Re Magi Dal vangelo di Matteo: “udite le parole del re essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra la grotta dove si trovava il bambino. Al vedere la stella provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro incenso e mirra.” La storia delle Stella Cometa è contornata da mistero: ci sono diverse ipotesi e teorie che tentano di spiegare questo fenomeno. Alcuni testi profetici antichi narravano di una futura stella luminosa che, avrebbe predetto la nascita del Re dei Re. Questa stella sarebbe stata seguita dai re Magi che, seguendola, avrebbero incontrato il Bambino Gesù. Secondo alcuni calcoli astronomici questa stella potrebbe essere la cometa di Halley che risulta visibile dalla terra ogni 70 anni Un’altra tradizione del Natale è costituita dal lungo cammino e dall’arrivo dei Re Magi alla nascita di Gesù. Studiavano il cielo e si chiamavano Gasparre, Melchiorne e Baldassere. Anche le loro diverse età rappresentavano i diversi periodi della vita dell’uomo : la gioventù, la maturità e la vecchiaia. I doni portati la Signore erano un simbolo di perfezione: l’oro rappresentava la regalità ed era un dono riservato ai re; l’incenso rappresentava la divinità, il soprannaturale; la mirra rappresentava l’umanità , l’essere uomo, era la sostanza utilizzata per cospargere i corpi prima della sepoltura. I magi partirono e seguirono la stella annunciatrice che li guidò e si fermò proprio sopra la grotta dove si trovava il Bambino. Provarono una grandissima gioia nel vederlo e subito si prostarono e lo adorarono, aprendo i loro scrigni contenenti oro, incenso e mirra. E’ usanza fare il presepe e aggiungere le tre statuine dei Magi dopo Natale, prima lontano dalla grotta dove c’è Gesù Bambino e poi, ogni giorno più vicino, fino all’arrivo alla grotta tra il 5 e il 6 gennaio. STELLA COMETA Stella, passeggiando nel cielo hai indicato la strada ai Re Magi. In quella notte gelata su una grotta ti sei posata ed hai mostrato al mondo intero il Salvatore per tutti luce, speranza e amore. Pietro, Manuel, Valerio, Martina T. IL VISCHIO E L'AGRIFOGLIO Il vischio e' una pianta cespugliosacon fiori gialli dalle bacche bianche. anticamente era considerato una pianta curativa e sacra con miracolosi poteri di guarigione, ma anche capace di proteggere dagli incantesimi. A Natale se una ragazza si trova sotto il vischio, vivacemente abbellito con nastri e rami di abete non puo' rifiutarsi di essere baciata. se la ragazza non viene baciata vuol dire che non si sposera' durante l'anno nuovo. Ancora oggi a natale si usa appendere il vischio sulle porte delle case come auspicio di tanta fortuna. Anche l'agrifoglio e' considerato una pianta di buon auspicio. E' utilizzato come arbusto ornamentale nelle composizioni Natalizie. Attorno a questa pianta sempreverde sono nate molte favole e leggende come questa: “ c'era una volta un bambino che abitava in una casetta sperduta nel bosco. tutti i giorni andava in cerca di legna per riscaldare il fuoco al focolare. Un giorno si inciampo' in una pianticina con le foglie irte di aghi. cadde a terra e si punse in diverse parti della mano. Invoco' il dio dei boschi perche' lo soccorresse. Gli apparve invece un elfo che subito lo medico', lo fascio' accuratamente e lo accompagno' alla sua casetta. Passo' qualche giorno; il bambino torno' sul luogo dove era caduto e vide che sull'albero erano cresciute bacche rosse. Era nato l'agrifoglio. Il dio del bosco aveva trasformato il sangue del bambino in bacche rosse per premiarlo della sua fiducia. PANDORO Dolce, soffice pandoro sei prezioso come l'oro. La tua glassa sembra neve, ma è dolce come il miele; il tuo zucchero vellutato rimane sul mio naso appiccicato. Dolce soffice pandoro tu fai modo che il Natale sia una festa davvero speciale. Samuele, Nico, Alessia L'albero di Natale Ci sono molte leggende che riguardano le origini dell'Albero di Natale. Una di queste narra che l'abete era uno degli alberi del giardino dell'Eden, per la precisione l'Albero della Vita. Quando Eva colse il frutto proibito, le sue foglie avvizzirono fino a diventare aghi e non fiorì più fino alla nascita di Gesù Bambino. Un'altra leggenda fa nascere la tradizione presso i Germani. Un boscaiolo, tornando a casa in una fredda notte invernale, restò incantato a guardare la bellezza di un abete che brillava di mille ghiaccioli e stelle. Gli venne così l'idea di adornare con luci e carta colorata un albero simile che sorgeva davanti alla sua casa. La legenda narra che l'Albero di Natale nasca in Alsazia nel 1605. Per Natale, proprio in questa regione francese, si portavano in casa degli abeti, si mettevano nelle stanze più importanti della casa, si ornavano con rose di carta di vari colori, mele, zucchero, oggetti d'oro e luccicanti. La natura di albero sempre verde dell'abete fa risalire la tradizione ai Romani che, alle calende di gennaio, usavano regalarsi un rametto di sempreverde come augurio di buona fortuna... Nel Medioevo si diffonde la tradizione della ricostruzione nelle chiese dello scenario del paradiso terrestre, proprio nella vigilia del Natale, si decoravano gli alberi con frutta di tutti i tipi, simbolo dell'abbondanza e dei mistero della vita. Poi a questi alberi di frutta si preferirono sempre di più gli abeti, proprio perché l'abete, ha la caratteristica "magica" di essere sempreverde. Secondo una favola, questa caratteristica è stata data in dono da Gesù stesso per avergli offerto rifugio mentre era inseguito dai suoi nemici. Nella tradizione cristiana l'albero di Natale "l'albero cosmico", è la manifestazione divina del Cosmo, le luci rappresentano Cristo che illumina l'umanità (in quanto Gesù è la luce del Cosmo) e i doni e le decorazioni simboleggino la sua generosità verso gli uomini. ABETE DI NATALE Sei un semplice abete come tanti ma a Natale ti trasformi in qualcosa di speciale! I tuoi rami illuminano la notte mille fili d'oro e d'argento, palline colorate e una stella rendono la nostra casa più bella. A Natale ti vesti a festa: è una gioia vedere la mattina regali e regalini scartati dai bambini. Martina M., Davide, Alessandro LA BEFANA La Befana si festeggia il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio. L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco che significa rivelazione. E, infatti, in questo giorno che Gesù bambino si rivelò come figlio di Dio ai re tre Magi. Secondo la leggenda la Befana è una donna brutta e gobbuta, ma la sua origine viene dalle tradizioni pre cristiane e dalla cultura popolare, ed è colei che porta i doni ai bambini lo stesso giorno che i Magi li portarono al Salvatore. Durante la notte del 5, i bambini in Italia imbandiscono una tavola con doni per la Befana che vanno dall’arancio, un bicchiere d’acqua e qualche dolcetto in modo da darle energia per continuare a portare i doni. Una leggenda spiega la nascita della befana:quando i magi partirono per portare doni a Gesù Bambino, solo una vecchietta si rifiutò di seguirli. Quando, pentita, cercò di raggiungerli, non ci riuscì. Da allora nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini i doni che non è riuscita a dare a Gesù Bambino. LA BEFANA Nella notte fredda e buia con la veste vecchia e unta la Befana in fretta dal camino spunta. Nella calza dei bambini lei lascia dolcettini, ma se non sei stato buono il carbone avrai in dono tutto fatto... e la vecchietta, a cavallo di una scopa, torna lieta alla casetta. Tornerà il 6 Gennaio... altrimenti... che bel guaio!!! Martina F., Lorenzo, Valentino Babbo Natale La storia di Babbo Natale è un intrecciarsi di leggende, culture e tradizioni europee che hanno contribuito alla nascita di quello moderno. Nel nostro immaginario Babbo Natale è un simpatico vecchietto vestito di rosso e bianco con una lunga barba, ma quali sono le sue origini? Chi è davvero Santa Claus? Innanzitutto, è importante sapere che tutte le versioni di Babbo Natale che si sono susseguite nel tempo derivano dallo stesso personaggio storico: il vescovo Nicola della città di Myra, un’antica città della Turchia. Si dice che il vescovo, poi divenuto santo, diffuse il cristianesimo nei luoghi più freddi dove i bambini non potevano recarsi in chiesa a causa delle temperature gelide che talvolta non permettevano loro di uscire di casa. San Nicola, quindi, escogitò un nuovo metodo per diffondere la sua credenza religiosa e raccontare la storia di Gesù: iniziò a recarsi nelle case portando con sé un dono per ogni bambino, mentre i parroci trasportavano i doni su una slitta. A questa leggenda s’ispira anche la festa olandese di Sinterklass, ovvero il compleanno del santo; termine da cui deriva il nome di Santa Claus e delle sue varianti. Secondo alcuni il Vescovo era entrato in possesso di un oggetto magico, il Sacro Graal, grazie al quale poteva produrre abbondanza da regalare. Ancora oggi, ogni bambino, attende la notte Santa con la speranza che Babbo Natale scenda dal camino con il dono tanto desiderato. Ancora oggi, ogni adulto, attende la notte Santa per regalare un sogno e per sperare che si possa ancora sognare. BABBO NATALE Caro Babbo Natale, per tutti i bambini sei speciale! Arrivi da lontano con la tua lunga barba bianca e un'espressione tanto stanca. Prepari tanti doni insieme ai tuoi folletti e di notte li lasci sotto i tetti. Sei la gioia di tutti i bambini, sia grandi che piccini! Ti aspettiamo con affetto... sei proprio il Babbo perfetto. Simone, Tommaso, Giulia G. MAGICHE RENNE Magiche renne, volate nella notte Santa mentre il mondo lieto canta. La vostra slitta è carica di doni per render felici i bimbi buoni... ma io,quest'anno, vi chiedo un solo dono... portate nel mondo amore e perdono! Samuele, Alessia, Nico