Appello LPCAC 20 Aprile 2007 Cognome Nome……………………………… Matricola………………… Istruzioni: 1. Scrivere in modo chiaro e leggibile 2. Descrivere tutti i simboli usati nelle formule e commentare i passaggi 3. Consegnare TUTTI i fogli che vi vengono dati INTEGRI e numerare le pagine specificando bella o brutta copia 1. Le matrici unitarie a. Definizione di matrice unitaria e ortogonale b. Elencare le proprietà delle matrici UNITARIE c. P 1 PT (occorre mostrare che P PT I ) Dimostrare che se P è ortogonale allora 2. Matrice inversa a. Definizione. 1 0 0 b. Quando esiste la matrice inversa? Se esiste, calcolare l’inversa della matrice A 2 1 0 3 2 1 c. 3. Dimostrare che l’inversa se esiste è unica Si considerino i vettori 1 v1 1 , 1 v1 , v2 , v3 0 v2 1 , 2 0 v3 0 . 3 3 a. Dimostrare che formano una base in . b. Dedurre una base ortonormale da v1 , v2 , v3 4. Rappresentazioni matriciali di operatori a Relativamente alla base standard, costruire la matrice A rappresentazione dell’operatore (trasformazione) lineare f che in b 3 riflette rispetto al piano xy un vettore x u y . z Se A è invertibile determinare A-1. Come sono A e A-1 ? Quindi f e f- -1? [N.B. Prima di una eventuale inversione verificare che A non sia una matrice speciale.. ] 3 0 4 5. Autovalori ed autovettori. Sia f un operatore rappresentato dalla matrice A 0 2 0 2 0 1 a. Calcolare autovalori ed autovettori di A b. Calcolare la rappresentazione diagonale di f c. Se B è la rappresentazione diagonale di f calcolare la matrice P tale che B=P-1AP. 1a Una matrice Q tale che Q*Q QQ* I è detta matrice unitaria. Si noti che la matrice è una generalizzazione della matrice ortogonale P. Infatti se gli elementi di Q sono reali si ha: Q P con PPT PT P I . 1b P1 Le colonne e le righe di matrici unitarie sono vettori ortonormali; P2 Se Q è unitaria, si ha Q 1 ; P3 Se Q1 , Q2 sono unitarie, tale è anche la matrice prodotto Q1Q2 P4 Se Q è unitaria, qualunque siano i vettori u , v si ha: Qu , Qv u , v ; Qu u . Interpretata geometricamente questa proprietà dice che, quando associata ad una trasformazione lineare, la matrice Q lascia invariati angoli e lunghezze. P5 1c Se è autovalore di una matrice unitaria Q, allora 1 . Se P p1 , p2 ,..., pn è la matrice avente come colonne i vettori pi , i 1, 2,..., n e P T è la matrice trasposta, la proprietà di ortonormalità dei vettori pi comporta pi , p j ij . Si ha: PT P I infatti P P T i, j pi , p j ij . Per l’unicità della matrice inversa si ha quindi P 1 PT Sia A una matrice (n n) .Se esiste A1 soddisfacente a AA1 A1 A I , dove I è la matrice identità, allora A1 è detta inversa di A. 2a 2b 1 0 0 2 1 0 1 1 1 1 3 2 1 A1 la matrice A non è singolare quindi è invertibile T matrice dei complementi algebrici A 1 2 0 2 1 2 0 1 0 1 0 1 2 0 3 1 1 0 3 1 0 0 1 0 2 1 3 2 1 2 1 1 0 0 1 2 3 2 0 0 1 1 0 2 1 1 0 0 A1 2 1 0 1 2 1 Verifichiamo che A A1 I 1 0 0 1 0 0 1 0 0 2 1 0 2 1 0 0 1 0 3 2 1 1 2 1 0 0 1 2c Pag 12 degli appunti T 1 0 0 2 1 0 1 2 1 I vettori v1 , v2 , v3 formano una base se sono linearmente indipendenti se cioè l’unica combinazione lineare a formare il vettore nullo è quella a coefficienti tutti nulli. 3. a) a1 0 a1v1 a2v2 a3v3 0 a1 a2 0 a 2a 3a 0 2 3 1 il sistema omogeneo associato deve cioè possedere solo la soluzione banale. Ciò si verifica se il determinante della matrice dei coefficienti è diverso da zero. 1 0 0 1 1 0 1 1 3 3 1 2 3 I vettori v1 , v2 , v3 sono quindi linearmente indipendenti e formano una base in b ) costruisco base ortonormale u1 v1 w1 u1 u1 u1 u2 v2 ( v2 w1) w1 w2 w1 , w2 , w3 w1 1 u2 0 1 u2 u2 u2 u3 u3 u3 w1 w2 0 w1 1 3 1 3 3 1 3 3 3 3 1 3 1 3 3 w2 u3 v3 ( v3 w1) w1 ( v3 w2) w2 w3 1 w3 1 6 1 3 1 6 w1 w3 0 w2 6 6 6 3 3 1 2 u1 u1 3 w1 w1 1 2 u2 u2 2 0 1 2 2 w2 w2 1 1 2 u3 1 1 2 w3 w3 1 w2 w3 0 1 2 2 1 2 2 0 w3 1 6 1 3 1 6 6 6 6 u3 u3 3 2 3 . 4. f (e1 ) e1 f (e2 ) e2 z e3 e1 y f (e3 ) e3 e2 x 1 0 0 A 0 1 0 0 0 1 A è unitaria (le righe/colonne) sono vettori ortonormali quindi A1 AT . 1 0 0 A 0 1 0 0 0 1 T La matrice A e la sua inversa sono uguali. Quindi la trasformazione f e la sua inversa coincidono solo cioè la stessa trasformazione. 5. a) x A u u con u y z 3 0 4 3 4 0 2 0 2 0 2 1 2 0 1 2 3 1 8 2 2 3 3 8 2 2 4 5 0 1 1 2 2 3 5 autovettore associato a 1 3 1 x 4 z 0 4 x 4 z 0 x z 0 (2 1) y 0 3 y 0 2 x (1 1) z 0 2 x 2 z 0 y 0 x 1 z 1 y 0 1 v1 0 c1 1 autovettore associato a 2 3 2 x 4 z 0 x 4z 0 (2 2) y 0 0 y 0 2 x (1 2) z 0 2 x z 0 x 4z 0 9 x 0 0 y 0 x 0 z 0 y 1 0 v2 1 c2 0 autovettore associato a 5 3 5 x 4 z 0 2 x 4 z 0 x 2z 0 (1 5) y 0 4 y 0 2 x (1 5) z 0 2 x 4 z 0 y 0 z 1 x 2 y 0 2 v3 0 c3 1 b) la matrice A poiché possiede tre autovalori distinti possiede una rappresentazione diagonale B 1 0 0 B 0 2 0 0 0 5 c) la matrice P tale che B=P-1AP. 1 0 1 P 0 1 0 1 0 2