disseminazione

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Con il progetto “Disseminazione”
una rete di cultura nella diocesi
Un percorso dedicato all’arte contemporanea fino al 31 gennaio 2007. Del Guercio:
“la Chiesa non deve rinunciare al ruolo di barometro della vita culturale”
Un viaggio nell’arte sacra contemporanea attraverso le chiese della nostra diocesi. E’ il progetto
promosso dal Dipartimento di Antropologia del Sacro dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, con
il patrocinio dell’Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici della CEI, del Comune e della Provincia di
Piacenza, che nella nostra diocesi il responsabile don Giuseppe Lusignani ha deciso di intitolare
“Disseminazione. Arte cristiana contemporanea”.
Si è trattato infatti di disseminare in 15 chiese cittadine (in Cattedrale e nelle chiese di San Savino,
Santa Chiara, San Raimondo, Santa Teresa, San Francesco, San Giorgino, San Rocco, San
Donnino, San Pietro, Santa Maria in Cortina, Sant’Antonino, Sacro Cuore, San Sisto e
Preziosissimo Sangue), 4 chiese di Bobbio (la Concattedrale, San Colombano, San Lorenzo e il
santuario della Madonna dell’Aiuto) e nelle chiese parrocchiali di Vigolzone e Monastero oltre 60
opere prodotte da 30 artisti e altrettanti studenti dell’Accademia di Brera, che potranno essere
visitate dal 2 dicembre 2006 al 31 gennaio 2007, “ma che speriamo – ha affermato il prof. Andrea
Del Guercio durante la presentazione del progetto – possano diventare parte integrante del
patrimonio artistico-culturale della città di Piacenza”.
“Il progetto è un esempio dei risultati che si possono ottenere attraverso la collaborazione – ha
continuato Del Guercio – fra Provincia, Comune e diocesi. Per chi, come me, lavora e opera a
Milano la diocesi di Piacenza appare come un esempio e un modello di interazione e di
valorizzazione dei beni territoriali”. L’opinione di Del Guercio è che “la Chiesa non deve rinunciare
al ruolo di barometro della vita culturale”. Sono proprio i parroci – ha riconosciuto l’assessore
Alberto Squeri - oggi le vere sentinelle della cultura.
Quello che si attua a Piacenza e nelle diocesi di Aosta, Bergamo, Ivrea e Milano, rappresenta un
progetto pilota che, in considerazione dei risultati ottenuti, si auspica sarà imitato dalle altre realtà
diocesane. “E’ importante – ha commentato il responsabile per la diocesi don Giuseppe Lusignani –
che le commissioni per l’arte sacra delle diocesi coinvolte nel progetto si siano ‘messe in rete’,
abbiano scambiato così competenze e risorse. Nella preparazione del progetto, inoltre, hanno avuto
una parte importante i parroci “perché la chiesa non è uno spazio asettico, ma un luogo che vive, ed
è necessario costruire un rapporto di fiducia reciproca con i parroci, che a Piacenza è stato trovato.
Non solo parroci disponibili, ma anche le suore, per esempio a San Raimondo, che hanno seguito
con curiosità intellettuale l’istallazione nella loro chiesa delle opere d’arte contemporanea”.
Un segno di sensibilità per opere che, a prima vista, possono sembrare difficili e aspre, ma
attraverso le quali si cerca di ricostruire il rapporto vitale per l’uomo d’oggi con il trascendente.
Sarebbe limitativo fermarsi alla semplice fruizione estetica delle opere di questa mostra. Don
Lusignani ha quasi mimato il percorso del visitatore che, dalla penombra di chiese come quella di
San Savino, comincia a intravedere progressivamente questi segni artistici che modificano e
trasformano la spazio della chiesa. Il progetto infatti è anche e soprattutto un’occasione per riflettere
sul modo in cui lo spazio liturgico, fatto di suoni, di figure e di azioni, esprime l’esperienza di fede.
“Giovanni Paolo II – ha spiegato Del Guercio - ha invitato a favorire la liturgia dell’immagine. Un
quadro, infatti, è sempre una riflessione teologica.
Enrico Garlaschelli
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