“Consorzio-Vialedeimille” - Lavoro e formazione in Comune a

Carceri milanesi, inaugurato il “Consorzio Vialedeimille”
Tajani: “Un’operazione che favorisce il reinserimento lavorativo dei detenuti”. Tra le iniziative “TecnoEmergency”, una struttura mobile di assistenza elettrotecnica d’urgenza
Milano, 2 dicembre 2015 – L’Acceleratore Impresa Ristretta del Comune di Milano diventa grande e si fa
Consorzio. Cinque cooperative sociali che da anni lavorano all’interno delle carceri milanesi di San Vittore,
Bollate, Opera e Beccaria, hanno infatti deciso di unire le forze per affrontare insieme una sfida
imprenditoriale sostenibile, fuori delle mura carcerarie.
A presentare oggi l’iniziativa del "Consorzio Vialedeimille", nato dall'incontro delle esperienze di Alice, Estia,
Opera in Fiore, Zerografica e Bee4, sono stai Luisa Della Morte, presidente del Consorzio, Massimo Parisi,
direttore del Carcere di Bollate, Gloria Manzelli, direttrice del Carcere di San Vittore, Michelina Capato,
presidente della Cooperativa Estia e responsabile del progetto Tecno-Emergency.
Assieme a loro l’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina
Tajani che ha dichiarato: “Oggi inauguriamo una realtà unica in Italia, un consorzio che nasce grazie
all’esperienza pluriennale dell'Acceleratore di Impresa Ristretta, un progetto in cui l’Amministrazione
comunale ha investito negli ultimi tre anni più di un milione e 700mila euro, oltre alla messa a disposizione
dello spazio in viale dei Mille. Lo scopo del consorzio è quello di creare sinergie per favorire opportunità di
lavoro per le cooperative carcerarie e incoraggiare l’incontro tra il tessuto territoriale e i detenuti,
favorendo il loro percorso di reinserimento sociale proprio a partire dal lavoro”.
“Le Cooperative Sociali che lavorano in carcere - ha spiegato Luisa Della Morte, presidente del Consorzio devono per prime abbattere i muri che a volte le confinano per uscire e condividere idee, risorse e strategie
e trovare insieme nuove forme per comunicare l’importanza che il lavoro penitenziario assume nel
reinserimento delle persone detenute e di conseguenza nella sicurezza sociale”.
Nello spazio di viale dei Mille 1 sarà anche allestito uno spazio di esposizione e vendita di beni e servizi
realizzati dai detenuti. Qui si potranno acquistare prodotti di qualità ad alto valore sociale, realizzati da
persone che imparano un mestiere e acquisiscono nuove competenze che gli permetteranno, una volta
usciti dal carcere, di ricominciare la loro vita, uscendo dall’isolamento e da una condizione di disagio
economico e sociale.
L’evento di oggi è stato anche l’occasione per presentare un’importante novità: il progetto Strumenti
d’impresa, nato dalla collaborazione tra la cooperativa sociale Estia, il Comune di Milano – che ha
contribuito con un investimento di 200mila euro - e la casa di reclusione di Bollate, che si propone di
generare occasioni di imprenditorialità, attraverso l’accesso a un centro servizi attrezzato, situato
all’interno del carcere di Bollate, che offre l'utilizzo di macchinari e la messa a disposizione di
professionalità specializzate alle imprese milanesi. Il progetto ha anche lo scopo di creare opportunità di
integrazione per i detenuti e contribuire così al loro percorso di recupero sociale e lavorativo.
All’interno di questo progetto s’inserisce anche la struttura mobile Tecno-Emergency, attiva da questa
mattina. Si tratta di un furgone altamente attrezzato per attività di riparazione e manutenzione di
dispositivi audio-video, luci, pc e supporti tecnici di vario genere, interamente gestito da un team di tecnici
professionisti della cooperativa Estia. Sarà sufficiente chiamare il numero verde 800-808288 per richiedere
assistenza domiciliare per guasti di tipo tecnico ed elettrico. Il furgone può effettuare riparazioni
impiantistiche semplici in loco, mentre nel caso d’interventi più complessi i dispositivi saranno inviati al
laboratorio situato all’interno del penitenziario di Bollate.
I destinatari degli interventi sono i consigli di zona – che hanno già usufruito in via sperimentale di alcuni
interventi – soggetti no profit, privati e aziende.