Il candidato deve scegliere, tra le alternative proposte, quella che ritiene corretta (una sola è corretta). Tale scelta deve essere operata soltanto in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. All'interno della borghesia ottocentesca, le libere professioni, come quelle dei medici e degli avvocati, avevano un ruolo fondamentale, derivante non tanto dal loro potere economico, quanto dal loro sapere, che ne faceva i soggetti essenziali dell'opinione pubblica in espansione: di qui, tra l'altro, il loro peso sproporzionato nell'attività politica. Esse costituivano, se non la maggioranza, quanto meno il perno culturale e politico del "vecchio ceto medio". Una delle previsioni che erano state formulate sulla società moderna era quella secondo cui le libere professioni sarebbero scomparse e i professionisti sarebbero stati man mano assorbiti nei grandi apparati burocratici dell'impresa e dello Stato. In realtà, già negli anni Trenta si poté notare un fenomeno opposto: lo sviluppo economico non comportava una restrizione ma, al contrario, una crescita del numero dei professionisti, accompagnata anche da una loro diversificazione. Alle "vecchie" professioni se ne aggiungevano di nuove, dal pubblicitario al consulente, e tutte si muovevano su un mercato in rapida crescita. In realtà, lo sviluppo stesso della società moderna pareva richiedere un moltiplicarsi delle competenze e delle figure di "esperto", capace di consigliare e di fornire conoscenze approfondite. Non tutte le nuove professioni assunsero la forma delle vecchie, generalmente rappresentate dallo studio professionale, incentrato sul lavoro del singolo professionista o di un gruppo ristretto. Alcune, come quelle legate alla pubblicità, diedero vita a piccole imprese autonome, simili per certi versi alle botteghe artigiane, mentre altre, quelle più strettamente connesse alle funzioni produttive, vennero in effetti assorbite negli apparati della grande impresa. In ogni caso, anche il professionista inserito nei grandi apparati rimaneva una figura diversa dall'impiegato: il sapere di cui disponeva gli consentiva di vendere il proprio servizio in qualsiasi momento su un mercato diverso e più ampio; tra lui e gli altri professionisti della stessa area, anche impiegati in aziende concorrenti, si tendeva a creare comunque uno spirito di corpo. Questa è dunque una delle caratteristiche essenziali del mondo delle professioni, quale si è venuto definendo dopo la prima guerra mondiale: lo sviluppo di un profondo spirito di corpo e di un forte associazionismo finalizzato alla tutela degli interessi di categoria, alla difesa degli standard professionali, alla circolazione interna e protetta di conoscenze utili al mestiere. L'associazionismo professionale acquistò subito, nei Paesi dove non lo aveva già acquisito alla fine dell'Ottocento, un notevole peso politico, anche per i forti collegamenti esistenti tra mondo delle professioni e ceto di governo e fu in grado di condizionare scelte anche di grande rilievo sociale. Secondo quanto affermato nel brano, dopo gli anni Trenta, i liberi professionisti: . N 13 A crebbero in numero e si diversificarono B rappresentarono figure in tutto simili a quelle degli impiegati C furono man mano assorbiti nei grandi apparati burocratici dell'impresa e dello Stato