Poesie natalizie Squillate Campane di M.Gozzi Suonate, squillate, campane beate del Santo Natale! E' tutta splendente di luce divina la stella d'Oriente. Cammina, cammina, s'appressano a frotte cantando i pastori. La gelida notte è tutta splendori. E chi sulle braccia si reca un agnello, e chi una focaccia, un colmo cestello! Anch'io, Gesù Bambino, Gesù piccolino, ti offro un bel dono: il mio cuoricino. La Notte di Natale di Diego Valeri Mamma, chi è che nella notte canta questo canto divino? Caro, è una mamma poveretta e santa, che culla il suo bambino. Mamma, m’è parso di sentire un suono come di ciaramella… Sono i pastori, mio piccino buono, che van dietro alla stella. Mamma, c’è un batter d’ali, un sussurrare di voci intorno, intorno… Sono Angeli scesi ad annunciare il benedetto giorno. Splendono i cuori degli uomini: è l’aurora del giorno dell'Amore.. Il Pellerossa nel Presepe di Gianni Rodari Il pellerossa con le piume in testa e con l'ascia di guerra in pugno stretta, com'è finito tra le statuine del presepe, pastori e pecorine, e l'asinello, e i maghi sul cammello, e le stelle ben disposte, e la vecchina delle caldarroste? Non è il tuo posto, via! Toro Seduto: torna presto di dove sei venuto. Ma l'indiano non sente. O fa l'indiano. Se lo lasciamo, dite, fa lo stesso? O darà noia agli angeli di gesso? Forse è venuto fin qua, ha fatto tanto viaggio, perché ha sentito il messaggio: pace agli uomini di buona volontà. Lo Zampognaro di Gianni Rodari Se comandasse lo zampognaro Che scende per il viale, sai che cosa direbbe il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa spunti dal pavimento un albero fiorito di stelle d’oro e d’argento”. Se comandasse il passero Che sulla neve zampetta, sai che cosa direbbe con la voce che cinguetta? “Voglio che i bimbi trovino, quando il lume sarà acceso tutti i doni sognati più uno, per buon peso”. Se comandasse il pastore Del presepe di cartone Sai che legge farebbe Firmandola col lungo bastone? “ Voglio che oggi non pianga nel mondo un solo bambino, che abbiano lo stesso sorriso il bianco, il moro, il giallino”. Sapete che cosa vi dico Io che non comando niente? Tutte queste belle cose Accadranno facilmente; se ci diamo la mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno. Natale di Guido Gozzano La pecorina di gesso, sulla collina in cartone, chiede umilmente permesso ai Magi in adorazione. Splende come acquamarina il lago, freddo e un po' tetro, chiuso fra la borraccina, verde illusione di vetro. Lungi nel tempo, e vicino nel sogno (pianto e mistero) c'è accanto a Gesù Bambino, un bue giallo, un ciuco nero. LA NOTTE SANTA di Guido Gozzano - Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell'osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei. Il campanile scocca lentamente le sei. - Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio? Un po' di posto per me e per Giuseppe? - Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe Il campanile scocca lentamente le sette. - Oste del Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto! - Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto. Il campanile scocca lentamente le otto. - O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! - S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove. Il campanile scocca lentamente le nove. - Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! - Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella. Son negromanti, magi persiani, egizi, greci... Il campanile scocca lentamente le dieci. - Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame non amo la miscela dell'alta e bassa gente. Il campanile scocca le undici lentamente. La neve! - ecco una stalla! Avrà posto per due? - Che freddo! - Siamo a sosta Ma quanta neve, quanta! Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue... Maria già trascolora, divinamente affranta... Il campanile scocca La Mezzanotte Santa. È nato! Alleluja! Alleluja! È nato il Sovrano Bambino. La notte, che già fu sì buia, risplende d'un astro divino. Orsù, cornamuse, più gaje suonate; squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma, come nei libri hanno detto da quattro mill'anni i Profeti, un poco di paglia ha per letto. Per quattro mill'anni s'attese quest'ora su tutte le ore. È nato! È nato il Signore! È nato nel nostro paese! Risplende d'un astro divino La notte che già fu sì buia. È nato il Sovrano Bambino. È nato! Alleluja! Alleluja! Nasce Gesù La luce di Luisa Nason Giuseppe Pellegrino Campana piccina che attandi lassù intona il tuo canto che nasce Gesù. O stella, stellina che brilli lassù, ravviva il tuo lume che passa Gesù O cuore piccino che attendi quaggiù prepara i tuoi doni che nasce Gesù La luce guardò in basso e vide le tenebre: "Là voglio andare" disse la luce. La pace guardò in basso e vide la guerra: "Là voglio andare" disse la pace. L' amore guardò in basso e vide l'odio: "Là voglio andare" disse l' amore. Così apparve la luce e inondò la terra; Lettera a Gesù M. Lodi Caro Gesù, dà la salute a Mamma e Papà un pò di soldi ai poverelli, porta la pace a tutta la terra, una casetta a chi non ce l'ha e ai cattivi un pò di bontà. E se per me niente ci resta sarà lo stesso una bella festa. così apparve la pace e offrì riposo; così apparve l' amore e portò la vita. "E il Verbo si fece carne e dimorò in mezzo a noi". Filastrocca di Capodanno A Gesù Bambino Filastrocca di Capodanno fammi gli auguri per tutto l’anno: La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa’ ch’io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. Fa’ che il tuo dono s’accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel Tuo nome Voglio un gennaio col sole d’aprile, un luglio fresco, un marzo gentile, Voglio un giorno senza sera, voglio un mare senza bufera, voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del pesco, che siano amici il gatto e il cane, che diano latte le fontane. Se voglio troppo, non darmi niente, dammi una faccia allegra solamente. ( di Gianni Rodari) di Umberto Saba