24-3-10

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Corso di laurea in Scienze dell’Educazione
A. A. 2009 / 2010
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia / Dr.ssa Manana Topadze
([email protected] / [email protected])
1. Processi morfologici
I principali processi morfologici sono la flessione, la derivazione e la
composizione
flessione
derivazione
composizione
amico
inutile
capostazione
simpatica
modernizzare
lavapiatti
parlavamo
velocemente
dolceamaro
I morfi flessivi
veicolano significati
grammaticali
i morfi derivazionali
in composisono forme legate
zione due
(affissi) che formano
parole si
parole nuove
combinano
per formarne una nuova
La flessione crea forme
della stessa parola
Derivazione e composizione creano
parole nuove
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Le parole flesse non sono
elencate nei dizionari
Le parole derivate e composte
possono essere elencate nei dizionari
Parole semplici: parole né derivate, ne composte
Parole complesse: parole derivate e/o composte
1.1 La flessione
La funzione della flessione è quella di segnalare informazioni di tipo
grammaticale su di una parola
Ess.:
Genere: alto vs. alta
Numero: cane vs. cani
Caso: russo voda ‘acqua’ (nom.) vs. vodu (accusativo)
Tempo: mangia vs. mangiava
Modo: parlo vs. parlerei
Persona: cerco vs. cerchi vs. cerca
→ la flessione è obbligatoria, ed è rilevante per la sintassi
La struttura del verbo italiano:
<parlare> → parlradice
avocale tematica
TEMA
.
2
re
desinenza flessiva
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1.2 La derivazione
La funzione della derivazione è di creare parole nuove a partire da parole
esistenti, mediante l’aggiunta di forme legate (affissi):
(a) prefissazione: aggiunta di un morfo a sinistra della parola
Ess.: sfortunato, indedfinito, preallarme
(b) infissazione: aggiunta di morfi all’interno di una parola
Ess.: batad ifugao (lingua delle Filippine) dinumloh ‘ha piovuto forte’
→ in = passato
(c) suffissazione: aggiunta di morfi alla destra della parola
Ess.: riscaldamento, dolcemente, latinista
Come vengono costruite le parole complesse:
dubitare > indubitablmente →
[dubita]V
[[dubita]V +bile]AGG
[in[[dubita]V +bile]AGG]AGG
[[in[[dubita]V +bile]AGG]AGG +mente] V
[indubitabilmente]AVV
→ in italiano, i prefissi di norma non cambiano la categoria lessicale della
base a cui si aggiungono, mentre i suffissi sono sempre portatori di una
categoria lessicale
→ in italiano, la prefissazione di norma non cambia la posizione
dell’accento della parola di base, mentre la suffissazione sì
Ess,: morale / amorale / moralismo; utile / inutile / utilità, etc.
1.2.1 Altri processi di formazione di parola
Conversione (o derivazione zero): cambiamento di categoria senza
l’aggiunta di un affisso “manifesto”
Ess.: [vecchio]AGG → [vecchio]N
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[coperto]V → [coperto]N
Parasintesi: processo di formazione di parola che prevede l’aggiunta di una
prefisso e di un suffisso ad una base, per cui l’aggiunta solo della parte
prefissata o solo della parte suffissata non produce una parola esistente
Ess.: giallo → ingiallire (*ingiallo, *giallire)
fegato → sfegatato (*sfegato, *fegatato)
1.2.2 Derivazione e significato
Mangiabile, acquistabile, prevedibile → -bile: ‘che può essere X-ato’
Modernizzare, banalizzare, civilizzare → -izzare: ‘rendere [X]AGG’
Scomposizione in morfemi:
#tram# → parola monomorfemica
tram: morfema lessicale libero
#bell-o#
bell-: morfema lessicale legato, radice dell’aggettivo bello
-o: morfema legato, grammaticale (flessivo), veicolante il valore del genere
(maschile) e del numero (singolare)
#ri-formul-a-zion-e#
ri-: morfema grammaticale legato, prefisso derivazionale con significato
‘nuovamente X’
formul-: morfema lessicale legato, radice del verbo formulare
-a: vocale tematica
-zion-: morfema grammaticale legato, suffisso derivazionale con significato
‘atto di X’
-e: morfema legato, grammaticale (flessivo), veicolante il valore del numero
(singolare)
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#in-desider-a-bil-e#
in-: morfema grammaticale legato, prefisso derivazionale con significato
‘non X’
desider-: morfema lessicale legato, radice del verbo desiderare
-a: vocale tematica
-bil: morfema grammaticale legato, suffisso derivazionale con significato
‘che può essere X-ato’
-e: morfema legato, grammaticale (flessivo), veicolante il valore del numero
(singolare)
#dis-armon-ic-o#
dis-: morfema grammaticale derivazionale legato con significato di ‘non X’
armon-: morfema lessicale legato, radice (o base) del nome ‘armonico’
-ic-: morfema grammaticale derivazionale legato che forma aggettivi da
nomi
-o: morfema legato, grammaticale (flessivo), veicolante il valore del genere
(maschile) e del numero (singolare)
1.3 La composizione
Un composto è una parola formata da due o più parole già esistenti
it. pescecane
#pesce-cane#
ted. Handschuh
#Hand-schuh#
mano-scarpa
‘guanto’
#chē- kù#
veicolo-magazzino
‘garage’
#rain-coat#
pioggia-cappotto
‘impermeabile’
cin. chēkù
ingl. raincoat
neogr. androgyno #andro-gyno#
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‘coppia’
uomo-donna
→ può essere difficile distinguere tra composti e altre costruzioni complesse,
come le espressioni polirematiche.
1.3.1 I costituenti della composizione
Abbiamo detto che i composti sono parole formate da parole, forme libere;
tuttavia, è più corretto dire che i composti sono formati da morfemi lessicali,
che possono essere anche legati
Es.: psicologia, neurologia
→ composti neoclassici: parole costituite da morfemi lessicali di origine
greca o latina, quali bio-, antropo-, -logia, -grafia…
→ i costituenti neoclassici sono dotati di un significato autonomo, ma non
possono generalmente essere usati in isolamento e non sono, pertanto, parole
Es.: -logia ‘branca del sapere’ → *la biologia e le altre logie
→ costituenti neoclassici, detti anche semiparole, possono combinarsi sia
con altri costituenti neoclassici che con parole, ed anche on morfi
derivazionali: biologia, biochimico, fonico, antropomorfo, biomeccanico,
antropico…
2. Le parole composte
I composti sono parole; pertanto, dovrebbero avere le caratteristiche della
parola (morfosintattica); soprattutto, la coesione interna
Ess.:
capostazione → *capo grande stazione
sala da pranzo → *sala grande da pranzo (grande sala da pranzo)
produzione scarpe → produzione invernale scarpe
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→ sala da pranzo non può essere considerata una parola composta,
nonostante la coesione interna, in quanto tra i costituenti lessicali interviene
un elemento, da, che rende “esplicita” la relazione tra i costituenti
→ cf. capostazione ‘capo della stazione’, verde bottiglia ‘verde come una
bottiglia’, studente lavoratore ‘studente e lavoratore’, etc.
2.1 La “testa” in composizione
Come viene “costruito” il significato di una parola composta?
it. cassaforte
N
v
[cassa]N [forte]AGG
→ cassa è un nome, mentre forte è un aggettivo; la categoria lessicale del
composto viene da cassa, che è quindi la testa del composto.
ingl. swordfish
N
v
[sword]N [fish]N
→ sia sword che fish sono nomi, ma sword è un nome inanimato (indica un
oggetto), mentre fish è un nome animato, così come swordfish; inoltre,
swordfish fish, non una sword (così come la cassaforte “È UNA” cassa).
Quindi, fish è la testa del composto.
→questo tipo di composti, in cui abbiamo una testa identificabile, viene
detto endocentrico
Non tutti i composti hanno una testa identificabile: pellerossa, apriscatole
non hanno una testa “esplicita” all’interno della parola ma hanno
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(semplificando) una testa “esterna” → un parlante italiano “sa” che la parola
pellerossa identifica un nativo nordamericano, e apriscatole identifica un
attrezzo
→ questi composti sono detti esocentrici
Altri composti hanno addirittura due teste identificabili: cassapanca,
dolceamaro
→ questi composti sono detti dvandva (dal sanscrito dvandva ‘coppia’, lett.,
‘due-due’), o coordinativi; essi sono formati da due elementi che fungono
sia da testa categoriale che semantica.
Nei composti endocentrici, la posizione della testa (a destra vs. a sinistra) è
fissa per alcune lingue
Ess.:
Ingl. blackboard
rattlesnake
swordfish
→
testa a destra
Ital. capoclasse
pesce gatto
gentiluomo
→
testa a sinistra
→
modelli di altre lingue
terremoto
scuolabus
2.2 Altri tipi di parole composte
Composti incorporanti: verbi composti in cui un costituente rappresenta
l’oggetto del verbo, che fuge da testa:
Ess,: ingl. to babysit, to horseride
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→ in alcune lingue, l’elemento incorporato può essere non solo l’oggetto
diretto del verbo, ma anche, ad esempio, lo strumento dell’azione
Ess.:
nahuatl (lingua uto-azteca del Messico):
ya’ ki-kocillo-tete’ki panci
3 p.s. esso coltello tagliare pane ‘lui taglia il pane con il coltello’ (lett.:
lui coltello taglia il pane)
čukči. tə-meyηə-levtə-pəγt-ərkən
‘ho un tremendo mal di testa’
tə- =1° persona singolare soggetto
-meyηə- = grande
-levtə- = testa
-pəγt- = dolore
-ərkən = IMPERFETTIVO
Composti sintagmatici (ingl. phrasal compounds): composti in cui uno dei
costituenti è di natura sintattica, piuttosto che lessicale
ingl. I-told-you-so attitude
Io detto te così atteggiamento
ned. God is dood theologie
Dio è morto teologia
‘un atteggiamento da “te l’avevo
detto”’
‘una teologia da “Dio è morto”’
Composti troncati (ingl. compounds of clipped forms): composti formati con
elementi troncati di parole
it. confcommercio
ingl. cablegram < cable telegram
rus. gorsovjet < gorodskoj sovjet
‘consiglio cittadino’
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2.3 I composti dell’italiano
Possibilità combinatorie della composizione italiana:
Nome + Nome →
porta finestra, pescecane
Aggettivo + Aggettivo →
dolceamaro, verdeazzurro
Verbo + Verbo →
saliscendi, giravolta
Avverbio + Avverbio →
sottosopra
Verbo + Nome →
apriscatole, fermacarte
Verbo + Avverbio →
buttafuori, posapiano
Nome + Aggettivo →
camposanto, cassaforte
Nome + Verbo →
manomettere, crocefiggere
Aggettivo + Nome →
giallo oro, verde bottiglia
Preposizione + Nome →
sottopassaggio, oltrecortina
Preposizione + Verbo →
contraddire, sottomettere
→ la composizione, in italiano, forma prevalentemente nomi; la
combinazione di un nome ed un verbo può formare verbi, quella di due
aggettivi, o di un aggettivo (di colore) e di un nome può formare aggettivi
2.3.1 Composizione e flessione
Modelli di flessione del plurale nei composti italiani:
capistazione
camposanti
cassepanche
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tritacarne
portalettere
*ferrivia → l’unico tipo di marcatura mai ammesso è quello sul membro di
sinistra se la testa è a destra.
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