LA FANCIULLA AL PIANOFORTE
Si ricordava tutto perfettamente:
il suo volto, i suoi solchi,
perfino la sua mente.
Non ricordava soltanto il dolore,
che se ne andò così in fondo al cuore.
Si ricordava particolari assurdi,
che per un po’ la facevano sentire bene,
ma ogni tanto il viso ritornava serio,
e il suo sorriso,
si perdeva per davvero.
Passarono anni, stagioni e sofferenze,
prima di capire chi fosse “il cattivo”.
Chiuse gli occhi forte quando riconobbe,
chi dall’alto la sua innocenza ruppe.
Fu una fortuna per lei avere accanto,
una signora vestita d’amore e d’incanto,
che le ridiede indietro un nuovo cuore,
per perdonare quello strano signore.
Ora la fanciulla siede al pianoforte,
più non si nasconde,
all’ombra della sua sorte.
E quando ricorda il suo maggior passato,
vede il tempo che le è stato ormai rubato.
Ogni parola che scrive e canta,
ogni ricordo ora impresso nella mente,
è come una rondine di primavera,
che ritorna…