Consulenza Familiare: Teorie e Pratiche Docente Laura Formenti 1 ottobre ’15 Durante la prima lezione, del primo anno della classe di Scienze Pedagogiche, la docente Laura Formenti , presenta il suo corso, innanzitutto facendo un sondaggio, di chi proviene da dove, perché la scelta di questo corso e domande simili di presentazione che aiutano a comprendere da chi è composta la classe. Introduce alcuni elementi tecnici relativi al corso: ora di inizio e di fine lezione; dettagli sull’esame, modalità delle lezioni per poi giungere a quelli che sono gli obiettivi del corso. Partendo dal presupposto che noi, studenti del primo anno del corso di laurea magistrale di Scienze Pedagogiche, la cui maggior parte è laureata in scienze dell’educazione , aspiriamo a diventare dei pedagogisti professionisti. Per questo motivi, la docente pone come obiettivo ultimo del corso quello di acquisire le giuste capacità per saper rispondere alle domande che ci vengono poste, in che modo costruire una conversazione che permetta all’altro di comprendere che c’è spazio per loro. Il primo passo per fare ciò è l’apprendimento, tale è inconscio, riflessione. La professoressa Formenti chiede alla sua classe di svolgere un’attività che si svilupperà in fasi. La prima fase è di rispondere singolarmente a questa domanda : “ Con quale stato d’animo state entrando in questa nuova attività?” e dopo aver lasciato qualche minuto alla classe, chiede loro di venire alla cattedra a scegliere un immagine tra quelle presenti, scegliendo quella che più li attirasse. Terzo passaggio: la docente chiede di raccontare brevemente quell’immagine , o meglio chiede, di lasciare che l’immagine si raccontasse. Quarto passaggio: nel breve testo scritto dai ragazzi, l’insegnante chiede di evidenziare le parole chiavi che compongono il testo e di utilizzarle per formare tre versi rispettivamente da : 5 sillabe, 7 sillabe e 5 sillabe. Chiedendo alla classe di dividersi autonomamente in piccoli gruppo pone una domanda: “ A che cosa è servito questo esercizio?” in linea di massima la risposta ricevuta dai gruppi è stata di concretizzare per mezzo di parole e immagini quello che stiamo provando in questo momento. Di questa attività abbiamo poi cercato di mettere in luce le parole chiave: partendo dall’esperienza . Esperienza come qui e ora, cosa sto sentendo, ma anche memoria dell’esperienza fatta. Riuscire a dedicare del tempo, a pensare a situazioni in cui abbiamo imparato qualcosa sulla famiglia: famiglia da idealizzare o da cui prendere le distanze ma in ogni caso da un modello verso i quali non si riesce a essere neutri. Dividiamo l’esperienza in categorie: 1. Esperienza autentica : stare in un esperienza cercando di non essere pregiudicanti, ma essere curiosi accogliere il campo presente e la memoria passata. Laing: essere dentro l'esperienza nel corpo tanto quanto nella mente. 2. Rappresentazione estetica: quando vivi un esperienza la stai anche già rappresentando È un susseguirsi di passaggi, dall’esperienza autentica si passa alla rappresentazione estetica per poi giungere alla comprensione intelligente ed infine all’azione deliberante, ed in quest’ultimo passaggio è come se si ritornasse all’esperienza autentica. Sono quattro i saperi fondamentali che un consulente pedagogico deve acquisire, al fine di poter lavorare in un complessivo ambiente consapevole. Sapere esperienziale; Sapere estetico; Sapere proporzionale; Sapere pratico.