Luciano Medusa - Attori per caso

L’invisibile
Commedia in 2 atti
di
Luciano Medusa
Carlo Alfetti
Luciano Medusa
Rita Alfetti
Alessandra Bacchilega
Alice
Giada Laporta
Carmela
Nunzia Burzio
Paolo Lamberti
Ottavio Buonomo
Wanda lamberti
Valentina Iovino
Madama Diana
Eleonora Coppola
Alì
…………………………
1
PRIMO ATTO
Scena: ci troviamo in una modernissima casa. In fondo, una grossa vetrata, lascia
intravedere il giardino. A destra, affianco alla vetrata, una porta che immette nella
cucina. Sulla parete di sinistra, in fondo, la porta che immette nella camera da pranzo.
Un rialzo, cinto da un balcone, divide un salottino con tavolinetto e carrello bar a
sinistra, ed un tavolo con sedie a destra.
Si apre il sipario: è una sera d'estate.
Carmela
(È la cameriera, entra dalla porta di fondo portando, alquanto
precariamente, un vassoio con delle bottiglie e bicchieri. Si dirige alla
tavola a destra, ma nota che non vi è posto e allora posa tutto sul carrello
vicino al divano)
Rita
(entra da sinistra, è vivace, elegante, ma semplice, guarda il vassoio) Brava,
stai facendo passi da gigante. Finalmente hai preparato tutto come si deve.
Carmela
Grazie, signora, voi comandate ed io eseguo.
Rita
Non rispondermi come ad un militare, non siamo in caserma.
Carmela
Si, signor ... (si corregge) cioè, si.
Rita
Sei riuscita a togliere il ghiaccio dai contenitori?
Carmela
Si, signora, li ho messi tutti nel secchiello del ghiaccio ... tutti tranne uno.
Rita
Tranne uno?
Carmela
Uno era rimasto incastrato nel contenitore, non si voleva togliere, allora ho
fatto forza e quello è saltato e fiiiù ... mi è andato a finire giusto in mezzo
al petto. Che brividi, signora mia, che brividi.
Rita
Dopo cena, mi raccomando, servi il caffè amaro e chiedi ad ognuno quanti
cucchiaini di zucchero preferiscono.
Carmela
Si, signora, voi comandate ed io eseguo.
Rita
La vuoi smettere? Mi rispondi come se fossi una tiranna. Sono dieci anni
2
che cerco di insegnarti le buone maniere, ma niente! Ha fatto più danni la
buon'anima della signora Alice in cinque anni che, io, progressi in dieci. La
buonanima era affaccendata in tutt’altre faccende, che ne sapeva lei di
buone maniere! Quindi, approfitta della mia presenza ed impara.
Carmela
Certo, signora, approfitterò della sua presenza.
Rita
E mi raccomando, non correre, ricordati di fare tutto con metodo e misura.
Carmela
Bene, signora, approfitterò della sua presenza e farò tutto con metodo e
misura.
Rita
Adesso va a prendere il ghiaccio.
Carmela
Adesso andrò a prendere il ghiaccio. (fa per uscire correndo)
Rita
Carmela!
Carmela
(si ferma di botto) Si, signora.
Rita
Senza correre.
Carmela
(muovendosi con lentezza, goffamente, esce) Certo, signora, senza correre.
Rita
(apprensiva, dà uno sguardo alla stanza mettendo a posto qualcosa) Mi
sembra che sia tutto a posto.
Carlo
(entra dal centro) Non è ancora venuto nessuno?
Rita
Ancora no.
Carlo
(guarda il vassoio) Non c'è ghiaccio.
Rita
Adesso arriva. A proposito, non meravigliarti se stasera Carmela farà un
po' di "moviola" sto cercando di non farla correre, come è suo solito.
Carlo
Ma che pretendi da quella poveretta? Lasciala in pace.
Rita
La colpa è tua, tua e di Alice. Con Carmela, in passato, siete stati sempre
troppo permissivi. Dieci anni fa, quando sono venuta qui, non si capiva chi
3
era il servitore e chi il servito. E per ristabilire l'ordine, mio caro, ho
sudando sette camicie.
Carlo
Ma che ordine, quali camicie? E poi non nominarmi sempre Alice: "Alice
faceva questo... Alice permetteva quest'altro..." Alice era la mia prima
moglie, che Dio l’abbia in gloria, questa era la sua casa e Carmela era la sua
cameriera e poteva fare quello che più le piaceva fare. Ora, sono più di
quindici anni che è ... trapassata, lasciamola riposare in pace.
Carmela
(entra lentamente e goffamente col secchiello del ghiaccio) Dove lo metto?
Rita
Vicino al vassoio.
Carmela
(esegue) Si, signora.
Carlo
Ho dimenticato la giacca nel giardino, vado a prenderla.
Rita
(lo ferma) Perché devi andarci tu? Mandiamoci Carmela, non ha nient'altro
da fare. Carmela, per piacere, prendi la giacca al signore?
Carmela
Certamente, signora. (esce correndo)
Carlo
Hai visto? E' inutile che ti applichi, quella è la sua andatura naturale,
lasciala camminare come più le piace.
Rita
Deve imparare a muoversi più lentamente e basta!
Carlo
Com'è strana Carmela! Amava Alice come fosse sua sorella, (con
intenzione) perché, lei, la trattava come se lo fosse, non come te. Non
ricordo di aver sentito mai Alice dare un ordine a Carmela, facevano
sempre tutto insieme, sorridenti, entusiaste. Ho sempre pensato che se
non fosse stato così, Carmela si sarebbe licenziata. Invece, con te,
servilismo assoluto. Non la fai stare un attimo ferma, ordini su ordini,
ramanzine su ramanzine e lei... niente, (imitando Carmela) "Si, signora ...
certo, signora ... come vuole lei, signora." Ti ama dello stesso amore che
provava per Alice.
Rita
C'è chi nasce per comandare e chi per servire.
Carlo
Secondo me tu hai sangue hitleriano.
4
Rita
Non dire stupidaggini e preparami un bel cocktail.
Carlo
(miscelando dei liquori) Adesso ti faccio il mio cocktail, quello che ti piace
tanto.
Rita
Pensa anche a qualcosa di più leggero per gli altri.
Carlo
Beviamoci questo noi. Agli altri poi penseremo. (riempie due bicchieri e ne
da uno a Rita) Bevi, dimmi com'è?
Rita
Gustosissimo… ma fortissimo. Mio Dio, è una bomba.
Carlo
Meglio così. (alzando il bicchiere) Brindiamo... a… “l' invisibile”!
Rita
Bello, sarebbe un ottimo titolo.
Carlo
Se stasera andrà tutto bene, domani inizierò a scrivere il romanzo e… hai
ragione, l'intitolerò: “L'invisibile".
Carmela
(entra correndo, con la giacca di Carlo, Rita la guarda e lei rallenta di colpo)
Ecco la giacca.
Rita
Brava, lentamente, così, con grazia...
Carlo
(ironico) Come un astronauta sulla luna.
Rita
Non fare lo spiritoso. Carmela, tra poco vedrai arrivare Madama Diana e il
dottore Lamberti con la sua signora, mi raccomando, fa tutto con grazia ed
eleganza.
Carmela
Non si preoccupi signora, tutto sarà fatto a dovere.
Rita
Va in sala da pranzo e controlla se è tutto a posto.
Carmela
Certo, signora. (lentamente si avvicina all'uscita, ma correndo esce).
Carlo
"L'invisibile" Vedi? Già sta nascendo il romanzo, se l'ispirazione e (a Rita)
la mia musa ispiratrice, non mi abbandonano, in due o tre settimane sarà
finito.
5
Rita
Io sono la tua musa ispiratrice?
Carlo
La più bella musa che abbia mai conosciuto.
Rita
Ed Alice?
Carlo
Che c'entra Alice?
Rita
Ti aiutava anche lei nel tuo lavoro?
Carlo
A volte. Quando non era occupata nelle sue cose.
Rita
Quali cose?
Carlo
Lei era una femminista sfegatata, partecipava sempre a riunioni,
manifestazioni, cortei. Vuoi un altro cocktail?
Rita
No, grazie, è fortissimo. E tu cerca di non esagerare.
Carlo
Ma che vuoi esagerare, sono una vecchia spugna io, lo reggo bene. (si
riempie il bicchiere)
Rita
Alice com'era?
Carlo
Perché chiedi sempre di Alice? Lasciamola riposare in pace. Povera Alice!
Rita
Sei ancora addolorato, quando pensi a lei?
Carlo
Certo, morire così giovane, all’improvviso…
Rita
Già! C’era una bella differenza d’età tra di voi.
Carlo
Si. Era molto più giovane di me… (pensa) certo che sono addolorato, era mia
moglie.
Rita
Come lo sono io adesso.
Carlo
Dovresti essere contenta, se, dopo quindici anni, non ho dimenticato Alice,
significa che quando morirai tu, almeno per quindici anni non dimenticherò
nemmeno te.
6
Rita
Se non muori prima tu, però?
Carlo
E se muoio prima io, tu mi dimenticherai?
Rita
Come non ho dimenticato il mio primo marito, non dimenticherò nemmeno
te.
Carlo
Già, il tuo primo marito. Era molto più aitante di me. Non vorrei che lo
rimpiangessi.
Rita
In che senso?
Carlo
Nel senso ... diciamo ... come devo dire? .. della prestanza fisica ... non so se
mi sono spiegato.
Rita
Non preoccuparti, era tutto fumo e niente arrosto. Alice, invece?
Carlo
Era tutto arrosto!
Rita
Ed io sono fumo?
Carlo
Ma che fumo, tu sei il mio arrosto succulento ... (fa per abbracciarla)
Rita
(gli sfugge) Smettila, potrebbe entrare Carmela.
Carlo
(c.s.) E che fa? Carmela è abituata.
Rita
Lo so. Sono io che non sono abituata. Smettila. (suona il campanello)
Carlo
Questo è Paolo con la moglie.
Rita
Potrebbe essere pure Madama Diana.
Carlo
Non penso, lei si muove sempre in bicicletta. Vado ad aprire io o
spettiamo… che passi la Ferrari?
Rita
Aspett...
Carmela
(entra correndo)
7
Rita
Carmela!
Carmela
(rallenta, poi lentamente) Ho capito, ho capito, lentamente, con grazia ed
eleganza. (goffamente esce)
Dopo un attimo il Dottor Lamberti e signora entrano. Carlo va incontro
all'amico e si salutano. La signora Lamberti si avvicina a Rita e si salutano.
Carmela
(sulla porta) Il dottore e la signora Lamberti. (esce lentamente)
Paolo
Siamo in ritardo? Sono tornato dall'ospedale appena mezz'ora fa.
Carlo
Nessun ritardo. Madama Diana, ancora deve venire. Lei si sposta in
bicicletta e allora…
Paolo
In bicicletta? Allora sta per venire. Abbiamo visto, sulla strada, una
signora e un altro tizio, molto strano, su di un tandem.
Rita
Erano in due? (si avvicina alla porta) Carmela.
Carmela
Si, signora.
Rita
Aggiungi un posto a tavola, siamo in sei.
Carmela
Certo, signora. (esce prima correndo poi lentamente.)
Wanda
Madonna, mi sento tutta eccitata! Rita, hai mai partecipato ad una seduta
spiritica?
Rita
Una sola volta, quando ero ragazza, i compagni di scuola le organizzavano
per poter ci toccare nel buio.
Wanda
E tu, Carlo?
Carlo
Le organizzavo io per poter toccare le ragazze nel buio, poi, una volta, una
mia amica mi anticipò, appena spenta la luce mi piazzò una mano, non dico
dove… ed io gridai: "è venuto lo spirito!"
Paolo
Stasera ci facciamo quattro risate.
8
Carlo
Tu mi hai promesso di startene buono, Madama Diana sa che noi ci
crediamo veramente e non uscirtene con una delle tue solite bravate.
Wanda
Non preoccuparti, l'ho avvisato io e stasera se ne starà buono. E vero?
Paolo
Ne ho tutta l’intenzione. Ci proverò, ma, vi avverto, se quella si mette a
fare le stranezze io, mi conosco, scoppio a ridere e non la smetto più.
Carlo
Lo sapevo! Ecco perchè non volevo invitarti, Paolo contieniti, per favore.
Paolo
Ma spiegami, perché vuoi fare questa seduta spiritica?
Carlo
Ho pensato di scrivere un romanzo giallo che ha per protagonista una maga
fasulla che in realtà, però, si rivelerà un'assassina. A me serve conoscere il
loro frasario, qualche trucco del mestiere, i loro rituali magici.
Domandando, nell'ambiente, se c'era qualcuno che era disposto a fare una
seduta spiritica a casa mia, mi fecero il nome di questa Madama Diana. La
incontrai e le dissi che ero profondamente interessato ai fenomeni
paranormali e non esitò un istante ad accettare l'invito.
Paolo
Chissà quanto le hai dato?
Carlo
Niente. Non mi ha chiesto niente. “La mia è una missione non è un
mestiere“.
Wanda
Io non ci credo, ma lo sapete che ho un po' di paura?
Carlo
Paura di cosa? Che si materializzi un ectoplasma? Che qualche spirito
del'aldilà ci venga a fare visita? Ma non mi fate ridere!
Paolo
Questi sono solo dei ciarlatani, non c'è niente di scientifico.
Carlo
Comunque, mi raccomando, guai a chi ride e a chi fa lo spiritoso. Madama
Diana è molto suscettibile, non mandiamo tutto all'aria.
Carmela
(entra, barcollante, con piatti e bicchieri, si dirige verso la porta della sala
da pranzo, suona il campanello, è indecisa, fa qualche passo con l'intenzione
di andare ad aprire, poi s'accorge dei piatti e ritorna sui suoi passi, ripete
l'azione per due o tre volte.)
9
Rita
Quando avrai finito di ballare va a sistemare i piatti, alla porta ci penso io.
Carmela
Si, signora. Vado a sistemare i piatti, alla porta ci pensa lei. (esce)
Carlo
No, Rita, apro io, questa è Madama Diana. (a Paolo) Paolo mi raccomando.
Paolo
Tu ti raccomandi a me ed io mi raccomando al Signore: “Buon Dio fa che
non mi scappi da ridere."
Carlo
Io vado. (esce)
Wanda
(eccitata) Mio Dio, mi sento tutta elettrizzata!
Paolo
Calmati, è una buffonata.
Carlo
(da fuori) Buonasera signora, entri pure.
Diana
(c.s.) Ho appoggiato la bicicletta a quel cespuglio, darà fastidio?
Carlo
(entrando) No, non si preoccupi sta benissimo lì.
Diana
(è una donna di mezza età, dall'abbigliamento si deduce subito che ha a che
fare con chiromanzia, magia e altre cose del genere. La segue Alì, un
giovane orientale: pelle scura, turbante, camicia a maniche larghe e
panciotto, ha con se una grossa borsa) Buonasera a tutti. Io sono Madama
Diana e questo (indica Alì) è il mio assistente, Alì. (indicando Rita) Lei
sicuramente sarà Rita. E lei (indica Paolo) è il dottor Lamberti. (indica
Wanda) e lei sua moglie. Fatto le presentazioni, passiamo ai fatti.
Wanda
(impressionata) Ma ci conosce tutti?
Paolo
Ci avrà già visti da qualche parte.
Diana
Noto che in questa casa aleggia aria di scetticismo. Bene, benissimo, gli
spiriti sono più attivi con gli scettici. Cara signora Rita, qualche mese fa, ho
visto il dottore all'ospedale, poi non ho mai avuto il piacere di conoscere
nessun altro dei presenti. La mia è solo pura e semplice deduzione.
Paolo
(ironico) Magia.
10
Diana
Ha ragione, anche un po' di magia. Lei dottore, mi dà tutta l'impressione
che ci crede poco.
Paolo
Veramente, diciamo che essendo un uomo di scienza ...
Diana
La scienza non arriva dappertutto. Stasera se ne renderà conto.
Carlo
Posso prepararle un cocktail?
Diana
Non sia mai! Mai bere prima di una seduta spiritica. Non mi dite che avete
già cenato? Le sedute spiritiche non si fanno a stomaco pieno.
Rita
No, non abbiamo cenato, aspettavamo lei. Veramente, avevamo intenzione
prima di cenare e poi…
Diana
Se volete che la seduta riesca, dovete stare a digiuno.
Carlo
Va bene, vorrà dire che ceneremo dopo.
Diana
Ecco, bravo, dopo. Dopo, a me mi viene una fame, ma una fame, che non vi
dico.
Carmela
(entra) Signora, è tutto pronto. (si accorge di Madama Diana, la guarda
spaventata e veloce si fa il segno della croce. Mentre esce rovina su Alì,
soffoca un grido di spavento e rifà la croce, velocemente esce)
Rita
E' Carmela, la cameriera. Scusatela, lei ha paura di queste cose.
Diana
Si ha paura di quello che non si conosce.
Wanda
Appunto, vi confesso che un po' di paura la provo anche io. Forse proprio
perché non conosco niente di queste cose, non le sembra opportuno
prepararci un attimo, darci qualche notizia, insomma, farci sapere
qualcosa?
Diana
Cosa vuole che le dica ... vediamo…
Wanda
Quando si accorse per la prima volta di possedere poteri medianici?
Diana
Ero ancora piccola. Mia madre era lei stessa una medium ...
11
Paolo
(ironico) Sua madre era medium? E sua nonna?
Diana
Mia nonna si faceva i fatti suoi ed è arrivata a novantacinque anni. Se ci
vuole arrivare pure lei le consiglio di fare lo stesso.
Carlo
Paolo, ti prego!
Diana
Come stavo dicendo, avevo appena cinque anni, stavo giocando in camera
mia, da sola, con la mia bambola. All’improvviso sentii una voce di bambina:
"Ho sete!" Mi guardai attorno e non c'era nessuno, guardai la bambola e
quella poverina stava con la bocca aperta e sentii di nuovo: "Ho sete!"
Paolo
Sarà stata una di quelle bambole che ripetono sempre le stesse frasi.
Diana
No! Mio caro dottore, non ne avevo, io, di queste bambole.
Wanda
Paolo, stai zitto, non interrompere.
Diana
Piccola, com'ero, mi sembrò tutto normale, anzi, presi tutto come un gioco.
Andai in cucina, presi un bicchiere d'acqua e glielo avvicinai alle labbra:
"l'acqua no, voglio la Coca Cola!"
Paolo
(ironico) Un po' viziata, lo bambina.
Carlo
Stai zitto e fammi sentire.
Diana
Le dissi: "Bella mia, la bottiglia della Coca Cola sta nel frigo e non ci arrivo
a prenderla." Non l'avessi mai detto! La bambola incominciò a piangere e a
sbattersi...
Wanda
(incredula e impaurita) La bambola si sbatteva, piangeva?
Diana
Tanto che la sentì anche mia madre, per fortuna, perché da sola non sapevo
più cosa fare.
Paolo
(incredulo) La sentì anche vostra madre?
Diana
Mi sembra di aver già detto che mia madre era una medium, quindi che
meraviglia le fa? Mia madre accorse e la prese in braccio, le fece bere un
bel bicchierone di Coca cola e così si calmò. Mia madre, poi, mi spiegò che
12
quello era il mio spirito-guida che mi era venuto a trovare e che non mi
avrebbe lasciato mai più.
Paolo
Una bambola per spirito-guida?
Diana
(con pazienza) Non la bambola, lo spirito che si era servito della bambola
per manifestarsi. Capito?
Carlo
Se ho capito bene, il vostro spirito-guida è una bambina?
Diana
A differenza del suo amico ha capito benissimo. Si chiama Stella cambiò
vita il 16 marzo del 1598.
Paolo
Che significa "cambiò vita"? Morì!
Diana
(con pazienza) Nossignore, cambiò vita. La morte non esiste, esiste solo un
cambiamento di stato, da materia si diventa spirito.
Wanda
E cosa successe alla piccola Stella?
Diana
Come mi racconta lei, fu un bel colpo di freddo, sa a quei tempi non c'erano
le medicine di oggi.
Paolo
Si, ha ragione, alla fine del cinquecento si poteva morire anche per un
banale raffreddore.
Diana
(aspra) Grazie per lo consulenza storico scientifica.
Carmela
(sulla porta) Mi scusino. (a Rita) Signora posso servire lo cena? Si sta
raffreddando.
Rita
No, Carmela, tieni tutto in caldo, ceneremo più tardi.
Carmela
Si, signora, come lei vuole. (guarda Alì, che è rimasto fermo per tutto il
tempo all'impiedi accanto alla porta, si fa il segno della croce e
velocemente esce)
Diana
(riferendosi a Carmela) Strana quella donna, ha un qualcosa che mi attrae.
Wanda
Madama Diana, mi scusi se le faccio tante domande, noi cosa dovremmo
13
fare, mentre lei ...
Diana
Voi, quasi niente, penseremo a tutto noi, io e il mio assistente. Alì mi è di
grande aiuto. (a Paolo, con intenzione) E' muto. Anche lui era uno scettico,
non ci credeva, ma dopo una seduta, dove, spudoratamente prese in giro gli
spiriti, perse la favella, e vi giuro dottore, adesso ci crede. E vero Alì?
Alì
(si inchina facendo cenno di assenso)
Diana
Se nessuno ha qualcosa in contrario, io direi di iniziare.
Carlo
Ci dica cosa dobbiamo fare e iniziamo pure.
Diana
(guardandosi intorno) Dunque, penso che quel tavolo vada bene. Alì prepara
quel tavolo.
Alì
(sposta tutto quello che sta sul tavolo, apre la borsa e ne estrae un
candeliere con varie candele, le accende. Un bracierino, delle foglie secche
e del sale, con il quale forma un cerchio molto preciso sul tavolo.
Diana
(nel frattempo, incomincia a girare per la stanza emettendo dei suoni
gutturali) Vola Luigino, vola Luigetto, torna Luigino, torna Luigetto. Carlo
Carletto, apre l'armadietto, cerca il mandorlato, ma trova il pangrattato.
Sono delle filastrocche che piacciono molto a Stella (si ferma sulla porta
del giardino la apre e esegue esercizi di respirazione. Richiude e si avvicina
al tavolo, prende le foglie secche; le adagia nel bracierino e le brucia)
Adesso potete sedervi.
Carlo
(fa sedere, attorno ai quattro lati del tavolo, prima gli ospiti poi lo moglie
ed in fine siede anche lui) Va bene così?
Diana
Benissimo. Mettete le mani sul tavolo. Dita aperte. Unite i pollici con i
vostri stessi pollici e i mignoli coi mignoli del vicino. (tutti eseguono) Alì,
purificazione.
Alì
(Estrae dalla borsa un incensiere e percorrendo il perimetro del tavolo,
incensa i quattro, i quali disturbati dal fumo tossiscono)
Diana
Mi raccomando, qualsiasi cosa succeda, non rompete il contatto e non vi
alzate. (a Paolo) Se ci tiene alla salute, faccia quello che le dico. (a Carlo)
14
Dove sono i dischi?
Carlo
Lì, nel mobile, accanto al giradischi.
Diana
(si dirige verso il mobile sceglie un disco e lo mette sul piatto) Bene, un po’
di musica aiuta. Vediamo... questo è ottimo... Francesco De Gregori... Alice.
Carlo
(si alza) Alice? Non mi sembra il caso.
Rita
Carlo, non fa niente, dai, siedi.
Carlo
(siede) Va bene, era solo per rispetto.
Diana
Alì, mettiti vicino all'interruttore della luce. Adesso vorrei spiegarvi alcune
cose. Quando la musica inizierà, Alì spegnerà la luce ...
Paolo
(interrompendo) E se viene uno spirito, come lo vediamo nel buio?
Diana
(infastidita) Ci pensa lui a farsi vedere, non si preoccupi! Qualsiasi cosa
accadrà e qualsiasi cosa mi vedrete fare, voi dovete stare fermi ed
immobili. E' tutto chiaro?
Carlo
Perfettamente.
Diana
Sia ben chiaro, non so se stasera succederà qualcosa. Stella aveva un po' di
raffreddore e gli spiriti quando hanno il raffreddore non amano
manifestarsi.
Paolo
Le dica che c'è un dottore, la curo io.
Carlo
Paolo, smettila.
Diana
Siete pronti a sgombrare le vostre menti?
Paolo
Dovremmo cercare di non pensare a nulla?
Diana
(ironica) Certo dottore, vedrà, per lei non sarà molto difficile.
Concentratevi su di un colore o su di uno spazio indefinito. Cominciamo con
la musica. (aziona il giradischi e fa un cenno ad Alì che spegne la luce. Gira
per la stanza, accennando, a volte a dei passi di danza, emette i soliti suoni
15
gutturali, poi prende una sedia e si posiziona tra Rita e Carlo) C'è qualcuno?
(lunga pausa) Se sì, batti un colpo; se no, due colpi.
Paolo
Ma se non c'è nessuno, chi è che batte i colpi?
Diana
Non dategli retta, ascoltate me, c'è qualcuno?
Dopo una breve pausa il tavolo batte un piccolo colpo
Wanda
(spaventata) Mio Dio! Chi è stato?
Diana
Signora, si calmi. Sei tu Stella? (un colpo) Come va il raffreddore? (due
colpi) Mi dispiace, c'è qualcuno di voi che vuole parlare con qualcuno di noi?
(un colpo) Benissimo, con la signora Wanda ? (due colpi) Con il dottor
Lamberti ? (due colpi) Con la signora Rita (molti colpi ripetuti che
continuano fino a che Diana non dice) Smettila ! Comportati come si deve!
Allora c'è qualcuno che vuole parlare con il signor Carlo! (un colpo forte e
preciso) Signor Carlo c'è qualcuno che vuole parlare con lei.
Paolo
(ironico) Gli dica che sta facendo una seduta spiritica, gli faccia lasciare un
messaggio. (il tavolo saltella, dando forti colpi)
Diana
Caro dottore, la deve smettere di fare dell'ironia. Gli spiriti si ribellano.
Carlo
Non fare il cretino, stai rovinando tutto.
Diana
(a Paolo) Sta facendo le stesse cose che fece Alì prima che perdesse la
parola. Stia attento dottore, stia attento. (a Carlo) Conosce qualcuno
trapassato da poco?
Carlo
Da poco, nessuno ... mio cugino!... Si mio cugino Luigi. Ma non credo che sia
lui, da ragazzo gli rubai la fidanzata e da allora mi ha sempre odiato.
Diana
E' forse il cugino del signor Carlo? (due colpi) Non è suo cugino. Si
concentri, frughi bene nella sua mente ...
Rita
Può essere Caterina, la portiera.
Carlo
Che ho a che fare io con Caterina? Ci salutavamo appena.
16
Rita
Provare non nuoce.
Diana
E' Caterina la portiera? (il tavolo rimane immobile)
Carlo
Era molto sorda, forse non avrà sentito.
Diana
(gridando) Caterina. (niente) Non c'è più nessuno. Oh, che peccato! Stava
andando tutto così bene! Non mi rimane altro che andare in trance. E' così
stressante! Cerco sempre di evitarlo, ma più lo evito più mi tocca farlo. (si
alza e va allo stereo) Devo rimettere Alice.
Carlo
No, non lo faccia!
Rita
Ma perché, non essere assurdo.
Diana
Devo farlo per forza, non conviene cambiare. (lo rimette, comincia ad
emettere gemiti e ritorna a sedersi. Con voce da bambina ripete la
filastrocca di Luigino.)
Paolo
(ironico) Questa è Stella, ha le adenoidi infiammate.
Carlo
Non scherzare che fai la fine di Alì.
Diana
(improvvisamente dà un grido e cade distesa sul pavimento)
Carlo
Madama Diana!
Rita
Non ti muovere, ha detto che non dobbiamo muoverci.
Paolo
Ma se si sente male, dovrei fare qualcosa (fa per alzarsi)
Alì
(lo blocca e scuotendo la testa gli fa capire di non muoversi)
Paolo
(obbedisce) Va bene, se lo dite voi ?!
Dopo una breve pausa, il tavolo comincia a saltellare.
Wanda
Mio Dio, che sta succedendo, il tavolo se ne sta andando!
Rita
Premete forte, non facciamolo muovere. (il tavolo si rovescia) Mio Dio, ora
17
cosa si fa?
Alì
(si para davanti a tutti e con tutt'e due le mani fa segno di fermarsi)
Carlo
(riferendosi al tavolo) Non crede che dobbiamo alzarlo?
Alì
(ripete il gesto scuotendo la testa)
Alice
(voce fuori campo, proveniente da destra) Ciao, Carlo.
Carlo
(disorientato, a Rita) Perché mi saluti?
Rita
Io? Perché dovrei salutarti?
Carlo
E quello che dico io, che c'entra questo: "Ciao, Carlo"?
Rita
Ma io non ho detto niente.
Carlo
Sei stata tu Wanda?
Wanda
Io, no!
Carlo
Smettetela di scherzare. Chi ha detto: "Ciao, Carlo"?
Rita
Ma ti pare che in questi momenti ci mettevamo a scherzare ?
Carlo
Eppure io ho sentito una voce di donna che mi ha salutato.
Paolo
E' suggestione!
Alice
(dopo un po’ di pausa, dal centro) Ciao, Carlo.
Carlo
Avete sentito? Un'altra volta!
Rita
Ma cosa dobbiamo sentire? Io non ho sentito niente.
Wanda
Carlo, se stai scherzando, smettila, io mi impressiono facilmente.
Carlo
Non sto scherzando, vi dico che ho sentito di nuovo quella voce.
18
Paolo
Smettila, lo scherzo non è riuscito. Ci vuoi impressionare, facendoci
credere che senti qualcuno che ti saluta?
Carlo
Io non sto scherzando, credetemi.
Alice
(da sinistra) Lo so che, dopo quindici anni, non è facile trovare qualcosa da
dire, ma potresti almeno salutarmi.
Carlo
(all'apice della paura) Mio Dio, io non ce la faccio più! (alzandosi) Alzatevi
tutti, il divertimento è finito. (di corsa va ad accendere la luce, anche gli
altri si alzano, Madama Diana è sempre distesa per terra assistita da Alì)
Mai più, mai più una seduta spiritica.
Rita
Ma si può sapere che ti è preso?
Carlo
Niente, niente, non mi piacciono queste cose. Non le farò mai più.
Paolo
Ma hai sentito veramente una voce?
Carlo
(con un sorriso forzato) Ma no! Facevo finta ...
Alice
(di nuovo da destra) Sono Alice, non mi riconosci?
Carlo
(saltando ed agitandosi) Santi del Paradiso aiutatemi! Non è possibile! Non
può essere possibile.
Paolo
Ma che stai dicendo?
Carlo
Niente, non ti preoccupare, non sto dicendo niente. (riferendosi a Madama
Diana) Quella sta ancora a terra? Paolo fa qualcosa falla rinvenire.
Wanda
Forse dobbiamo aspettare che si riprenda da sola. Non vorrei che
succedesse un guaio.
Carlo
Il guaio già è successo. Paolo falla rinvenire.
Paolo
(con gesti chiede ad Alì se può procedere, Alì gli dà il consenso. Le tasta il
polso) Sta benissimo. (con schiaffetti cerca di farla rinvenire) Madama
Diana, si risvegli... è tutto finito... su, da brava, si risvegli.
19
Diana
(riprendendosi gradualmente, poi di scatto) Eccomi qua!
Wanda
Come si sente ?
Diana
Benissimo, mai sentita meglio. Ma non mi dovevate svegliare. Adesso non
chiuderò occhio per tutta la notte.
Carlo
Anche io!
Rita
Perché?
Carlo
Questo esperimento mi ha sconvolto.
Diana
E allora, cosa è successo?
Carlo
Niente! Lei è caduta in trance e dalla sedia e si è rovesciato il tavolo.
Niente altro.
Diana
(annusando l'aria) Eppure vi dico che qualcosa è successo.
Wanda
Carlo ha finto di sentire una voce per farci spaventare.
Carlo
E' stato uno scherzo e nient'altro.
Diana
Anche lei? Non si faccia influenzare dal suo amico ...
Paolo
(improvvisamente mettendosi le mani alla gola si contorce ed emette suoni
gutturali)
Wanda
(spaventata) Paolo, che hai ?
Paolo
(fa cenno che non può parlare)
Wanda
(c.s.) Mio Dio, è diventato muto! Io te lo dicevo di non scherzare. Hai visto?
Gli spiriti si sono vendicati.
Paolo
(ricomponendosi divertito) Ma che vuoi vendicare? Sono tutte fesserie!
Diana
(indignata) Adesso basta! Ho sopportato troppo. Alì, prendi tutto e
andiamo via.
20
Alì
(fa segno che ha fame e che vorrebbe mangiare)
Diana
Mangiamo a casa! Io non mi siederò mai insieme ad un miscredente,
maleducato e stupido ...
Paolo
Madama Diana ...
Diana
Si, stupido! Perché chi crede solo in quello che vede non può essere che uno
stupido. Alì raccogli tutto e andiamocene.
Rita
Madama Diana, la prego di scusarlo, fa parte del suo carattere prendersi
gioco di tutto e di tutti, ma in fondo è buono.
Diana
Buono? Buono solo a curare raffreddori e a credere nella sua scienza. Ma
c'è altro, mi creda, mio caro dottore c'è altro. Alì, andiamo. (nel frattempo
Alì ha rimesso tutto nella borsa ed insieme a Madama Diana escono).
Carlo
(a Paolo) Quella ha ragione. Tu sei capace di mettere in croce pure gli
spiriti.
Paolo
Ma quali spiriti? Carlo, non farmi ridere ! Io stasera ho assistito a una
grande pagliacciata. E vuoi vedere che, dopo tutte le pagliacciate che ha
fatto quella fattucchiera, il pagliaccio sarei io?
Rita
Non è questo. Anche io credo che sono tutte pagliacciate, ma un po’ di
rispetto per la persona che ci crede ci vuole.
Wanda
Io, invece ci credo! E bisogna smetterla di giocarci. Gli spiriti sono
vendicativi.
Rita
Comunque, penso che, adesso, sia meglio andare a cenare.
Carlo
Andate voi, io non ho appetito.
Rita
Ma, come? Carlo, abbiamo ospiti!
Paolo
Rita, non preoccuparti, veramente, neanche io ho appetito e poi si è fatto
tardi e domani devo andare presto in ospedale. (a Wanda) Forse è meglio
che ce ne andiamo.
21
Wanda
(indispettita) Va bene! Vuoi andare a casa e andiamocene.
Paolo
Ma se vuoi restare, restiamo.
Wanda
No, dobbiamo andare a dormire. Domani devi andare presto in ospedale. E
se non ti muovi, all'ospedale ti ci mando io adesso e non da dottore ma da
paziente.
Paolo
Ma che ti succede?
Wanda
Andiamo, te lo spiego in macchina (lo trascina verso la porta) Ciao a tutti,
ci vediamo.
Paolo
Buona sera, scusate l'uscita trascinante, ci vediamo. (escono)
Carlo
(è intento a versarsi qualcosa da bere)
Rita
(accompagna gli amici alla porta, ritorna)
Alice
(vestita completamente di bianco, con faccia, mani e capelli bianchi, segue
Rita, poi le gira intorno osservandola)
Rita
(non la vede)
Carlo
(è di spalle) Ne vuoi uno anche tu ?
Rita
No grazie. Mi sento già frastornata, meglio non bere. (nel momento che
Alice le gira intorno) C'è qualche finestra aperta? Sento degli spifferi.
Carlo
(è sempre di spalle intento a preparare il suo cocktail) Penso che siano
tutte chiu ... (si gira e vede Alice, gli cade il bicchiere dalle mani)
Rita
Carlo, che hai combinato?
Carlo
(con gli occhi spalancati, fissi su Alice che è dietro Rita, non riesce a
parlare)
Rita
Ti senti male, perché mi guardi così, che ti è successo?
Carlo
(balbetta) Alice… guarda… Alice… guarda…
22
Rita
Ma cosa stai dicendo, che hai? (canta) Alice guarda i gatti e i gatti… vuoi
cantare?
Carlo
(ad Alice) Alice!... Allora è vero?
Alice
Non sembri molto contento di vedermi (si sposta)
Carlo
(segue con lo sguardo Alice) Ma... tu sei un fantasma?
Alice
Deduzione estremamente intelligente.
Rita
(sbigottita) Carlo, ma cosa guardi, che stai dicendo?
Carlo
Non vedi?
Rita
Chi?
Carlo
Alice.
Rita
Alice?
Carlo
Si! (con tono di presentazione) Alice, lei è Rita, Rita, ti presento Alice.
Rita
Se questo è uno scherzo, ti prego di smetterla, che è durato anche troppo.
Smettila con queste buffonate.
Carlo
Ma, allora, tu non la vedi?
Rita
(alterata) Ma chi dovrei vedere? Qui ci siamo io e te e basta. Chi altro
vuoi che veda?
Carlo
Ma come ... non la vedi? E' lì… vicino a te.
Rita
(quasi isterica) Ma chi?
Carlo
Alice, è lì che ti guarda!
Rita
(si calma, con grazia) Caro, questa è stata una serata un po' stressante, è
meglio che andiamo a letto.
23
Carlo
(stringendosi la testa tra le mani) Ma che mi sta succedendo? Che devo
fare?
Alice
Potresti mostrarti almeno un po' più contento di vedermi... dopo tutto sei
stato tu ad evocarmi.
Carlo
Non sono stato io.
Alice
Sei stato proprio tu. Stella è venuta da me, poverina, ha un raffreddore
bestiale, mi ha detto che tu volevi vedermi.
Carlo
Stella sarà stata rimbambita dal raffreddore e non ha capito niente.
Rita
Carlo, non scherzare e smetti di parlare da solo.
Carlo
Sono impazzito! Ecco che è successo, sono impazzito.
Rita
(versa del liquore in un bicchiere e lo porta a Carlo) Tieni, bevi questo e
siediti un poco.
Carlo
(prendendo il bicchiere) Grazie, sto bene all'impiedi.
Rita
Cerca di calmarti.
Carlo
Mi calmo? E come mi calmo? Non potrò mai più calmarmi.
Rita
Bevi un altro sorso e poi siediti.
Carlo
(beve d'un fiato) Ecco, sei soddisfatta ora?
Rita
Bravo, adesso siediti.
Carlo
Ma perché vuoi che mi sieda per forza? Voglio stare all'impiedi! O sto
seduto o all'impiedi quella sta sempre lì. (indica Alice)
Alice
Parole sante, amore mio.
Carlo
Non chiamarmi amore mio.
Rita
Ma chi ti ha detto niente?! Se ti siedi, puoi rilassarti e vedrai che piano,
24
piano ti calmerai.
Alice
Non è vero! Gli aborigeni africani si rilassano stando ore ed ore su una
gamba sola.
Carlo
lo non sono un aborigeno africano.
Rita
Che c'entra questo?
Carlo
Niente... niente. Hai ragione adesso mi siedo. (esegue) Ecco fatto, sei
contenta?
Rita
Vuoi un altro bicchierino?
Carlo
Vuoi darmi un altro bicchierino? Si, dammelo, grazie.
Rita
(versa il liquore in un bicchiere e lo porge a Carlo)
Alice
Non esagerare. Finisce che ti ubriachi.
Carlo
(prendendo il bicchiere) Posso sfidarti a bere fino a vederti distesa sotto
il tavolo.
Rita
Se ti voglio far bere è per farti riprendere non per sfidarti.
Carlo
Scusa, Rita. Ti prego.
Rita
Bevi. Vedrai che ti sentirai meglio. Poi, andiamo a letto.
Alice
Mandala a letto da sola, così potremo parlare liberamente.
Carlo
No, sei tu che devi restare sola, io non faccio queste cose.
Rita
Quali cose, perché mi vuoi lasciare sola?
Carlo
Non parlavo con te.
Rita
Con chi parlavi?
Carlo
Con Alice.
25
Rita
(spazientita) Ma sai che ti dico? La tua Alice mi ha rotto!
Alice
Si è arrabbiata.
Carlo
Non è certo colpa sua?
Rita
Allora, è colpa mia?
Carlo
Mio Dio!
Rita
Senti, Carlo, secondo me tu hai uno scopo segreto. lo non sono stupida. Ho
incominciato a sospettarlo da quando hai detto che avevi sentito la voce.
Carlo
Non dire sciocchezze. Che scopo avrei?
Rita
Vuoi fare un esperimento, vedere reagire un personaggio in una data
situazione. Anche con Madama Diana hai fatto lo stesso e adesso lo stai
facendo con me.
Carlo
Ti dico che Alice è qui. E' a pochi passi da te.
Rita
(fingendo) Si, certo, la vedo anche io. Adesso è là (indica un punto della
stanza) Adesso è sotto il tavolo. Adesso sta volando insieme ad un
ippopotamo.
Carlo
Rita, non prendermi in giro.
Rita
Se c'è qualcuno che prende in giro, quello sei tu! Basta, me ne vado a letto.
Tu resta qui se vuoi.
Alice
Obiettivo raggiunto, evviva!
Carlo
Vuoi stare zitta?!
Rita
Non usare questo tono con me! Me ne vado a letto, e certamente, per colpa
tua, non dormirò. Vieni quando vuoi.
Alice
Ha detto che non dormirà. Ti vuole a letto con lei. Vai, la troverai tutta
calda.
26
Carlo
Smettila, ti stai comportando come una donna da marciapiede.
Rita
A me... donna da marciapiede?! Non ti azzardare a venire a letto!
Arrangiati sul divano. (esce)
Alice
Questa è stata una delle mezz'ore più divertenti della mia seconda vita.
Carlo
Ringrazia il Signore che sei un fantasma, altrimenti ti facevo vedere io. Ma
cosa vuoi da me, perché sei venuta?
Alice
Bello, calmati! Sei stato tu a chiamarmi, tu devi dirmi cosa vuoi.
Carlo
Io non ti ho chiamata? Non so niente.
Alice
Ma se hai fatto mettere pure "Alice"! (lo osserva) Lo sai che ti trovo
invecchiato?!
Carlo
Per me che sono vivo, il tempo passa, cara mia. Qui sulla terra si invecchia…
se non vuoi invecchiare anche tu, torna da dove sei venuta.
Alice
Ma come mi tratti? Per venire da te mi sono persa una commedia
eccezionale. Regia di Eduardo De Filippo, con, Titina e Peppino De Filippo,
Massimo Troisi, Nino Taranto, Anna Magnani, Marcello Mastroianni,
Concetta Barra, Luisa Conte e dulcis in fundo, Totò. Ed io, come una
cretina, non appena Stella mi ha detto che mi volevi, ho lasciato tutti e
sono venuta qui.
Carlo
Cosa stavano recitando, "Questi Fantasmi"?
Alice
Spiritoso.
Carlo
Fa una cosa, se te ne vai adesso, ti trovi giusto per il secondo atto.
Alice
Me ne vado? E come?
Carlo
E che ne so io?! Sei tu il fantasma, devi sapere tu come si fa.
Alice
(piangendo) Io pensavo che ti avrebbe fatto piacere rivedermi ed invece mi
stai cacciando.
27
Carlo
Ma tu sei morta ...
Alice
Trapassata!
Carlo
Va bene, trapassata, io non lo sono ancora ed ho un'altra moglie. Che
adesso, per colpa tua, mi crederà pazzo o chissà che altra cosa.
Alice
Hai ragione! Non vorrei che, per colpa mia, si compromettesse il rapporto
tra te e Rita. Lo sai? Mi sento un po' in colpa. Ma se c’è qualcosa che potrei
fare per aiutarti la farei con tutto il cuore.
Carlo
E che vuoi che ci sia?... Che potresti fare?... lei non ti vede… non ti sente…
(di botto la guarda, si illumina) Aspetta. Forse c’è una cosa che puoi fare,
Aspetta. (esce)
Alice
Dove vai? Non lasciarmi sola. Ho paura… ci sono i fantasmi! (gira un po' per
la stanza) Che gusti orrendi ha questa Rita. Non è nemmeno tanto bella. Di
che si sarà innamorato?
Carlo
(entra tenendo per mano Rita, che indossa una camicia da notte) Vieni, ti
proverò che non sono pazzo e che non ti ho mai preso in giro. Non fare
domane, abbi pazienza e guarda.
Rita
Non continuare a prendermi in giro che chiedo il divorzio.
Carlo
Alice, ho trovato come puoi aiutarmi. Puoi prendere quel vaso e spostarlo
sul tavolo?
Alice
Perché?
Carlo
Perché te lo dico io e basta! Hai detto che vuoi aiutarmi e allora aiutami.
Prendi il vaso e mettilo sul tavolo.
Alice
Va bene, anche se mi sento un fenomeno da baraccone, lo faccio solo per
te. (esegue)
Carlo
Guarda, Rita vedi? Tu vedi solo il vaso che si muove, ma è Alice che lo sta
spostando. Mi credi adesso? E' venuta Alice.
Rita
(guarda sbalordita, poi sviene tra le braccia di Carlo)
SIPARIO
28
SECONDO ATTO
Scena: Idem
Rita e Wanda conversano…
Wanda
Mio Dio, com'è successo!
Rita
Stava, in giardino, a potare un albero, aveva quasi finito e ... trach! Si sono
rotti i pioli della scala.
Wanda
Mio Dio!
Rita
Per fortuna è caduto sul fianco. Se cadeva con la testa, ci sarebbe rimasto.
Wanda
Mio Dio!
Rita
Chissà che gli sarà successo? Ma non penso che sia una cosa grave, è
caduto sul terreno morbido. Figurati se fosse caduto sull'asfalto!?
Wanda
Mio Dio!
Carmela
(entra con lo testa fasciata, porta il vassoio col caffè) Signora Lamberti,
quanto zucchero?
Wanda
(si gira a guardarla e s'accorge della fasciatura) Cosa ti è successo?
Rita
Come se non bastasse, l'altro ieri è scivolata ed ha battuto lo testa.
Wanda
Mio Dio!
Carmela
Non solo lo testa. lo avevo il vassoio in mano e non mi sono potuta riparare.
Sono caduta prima col sedere e poi con la testa. Però dal vassoio non è
caduto niente.
Wanda
Mio Dio!
Rita
Wanda, cambia espressione. Dici sempre lo stessa cosa!
Wanda
Scusami, Rita, ma sono così... come dire... impaurita.
29
Rita
Impaurita?
Wanda
Si, è come se da un po' di tempo a questa parte aleggiasse su questa casa
una specie di... come dire... maledizione.
Rita
Ma che dici?
Wanda
Rita, è inutile nasconderlo. Da quella sera che abbiamo fatto lo seduta
spiritica, in questa casa non si capisce più niente.
Rita
Ma ...
Wanda
Niente, ma! Carlo è strano. Non so come dirti, a volte è assente, sembra
che parli da solo, dà risposte illogiche. Tu non sei più quella di una volta.
Prima di quella sera eri serena, tutta d'un pezzo, adesso ti vedo agitata,
apprensiva. Poi è scivolata Carmela, adesso Carlo è caduto dalla scala.
Insomma, le cose, in questa casa, non stanno più come una volta.
Carmela
(indispettita) Le cose, in questa casa, stanno tale e quale a prima.
Rita
(con tono di rimprovero) Carmela!. ..
Carmela
Signora, scusatemi, ma io certe cose non le sopporto. Voi siete gente
acculturata, avete studiato tanti anni e fate certi discorsi che nemmeno gli
"alfabetici" fanno! Parlate di spiriti e maledizioni come se li vedeste tutti i
giorni. Scusate, voi questi spiriti li vedete? Non li vedete!? Allora non ci
sono.
Rita
Carmela, smettila! Non ti consento di parlare così ai miei ospiti.
Carmela
(ritorna in se e col suo consueto tono) Si, signora. Scusate, signora. Quanto
zucchero?
Wanda
(allibita) Niente, grazie, il caffè mi piace amaro.
Carmela
(le porge la tazzina) Prego.
Rita
Secondo me, la botta in testa ti sta facendo brutti effetti.
Carmela
Si, signora. E' la botta in testa, è stata la caduta. (esce)
30
Wanda
Vedi? Anche la cameriera è diventata strana!
Paolo
(entrando) Non è niente, non preoccuparti.
Carlo
(segue Paolo, ha un braccio fasciato ed appeso al collo) Tu continui a dire
che non è niente, ma intanto a me, il braccio, fa male.
Paolo
E' una semplice distorsione. Tra qualche giorno potrai addirittura giocare a
tennis.
Carlo
Io odio il tennis! Non voglio giocare a tennis.
Paolo
(paziente) E giocherai a scopone scientifico, va bene!?
Carlo
lo ho una distorsione al braccio e il mio medico mi dice che non è niente.
Come, non è niente? E' una distorsione!
Paolo
Ma una distorsione è il minimo che poteva accaderti. Ti sei reso conto che
sei caduto da più di due metri? Credi a me, è stata una vera fortuna.
Carlo
lo cado da più di due metri e sono pure fortunato?
Paolo
Carlo, tu sei un guaio!
Alice
(entra) Sono d'accordo.
Carlo
(si gira di scatto verso Alice)
Paolo
Ch'è successo?
Carlo
(evasivo) Niente.
Wanda
Mio Dio! Mi hai fatto spaventare!
Paolo
Ti sei girato come se ti avesse chiamato qualcuno.
Carlo
Chiamarmi? E chi mi doveva chiamare? Siamo solo noi qui. Voi non avete
parlato ed io non ho sentito niente.
Alice
Smettila di farfugliare e accompagnami in giardino. Oggi c'è un sole che
31
per niente al mondo mi perderei. Peccato che non mi possa abbronzare.
Paolo
Ma cosa ti prende? Sei confuso, guardi nel vuoto, ti senti bene?
Carlo
Veramente... no... non mi sento molto bene, ho bisogno di un po' d'aria
fresca. Cara, faccio una passeggiata in giardino.
Rita
Si, va, va pure.
Alice
(sarcastica) La mogliettina ti ha dato il permesso, adesso puoi venire.
(escono)
Wanda
Mio Dio!
Paolo
Io non lo riconosco più. Ma sei sicura che non abbia battuto anche la testa?
Rita
No, sicurissima. Probabilmente è solo un po' stressato. Quando sta per
scrivere un romanzo è sempre un po' strano. Questi artisti!
Paolo
(non troppo convinto) Sarà, ma io lo vedo molto più strano delle altre volte.
Prima, mentre lo stavo visitando, all'improvviso, mi ha gridato: "Che stai
facendo nel bagno?" Poi mentre gli scrivevo la ricetta: "Rimettiti i vestiti,
mi fai eccitare e lo sai che non posso toccarti."
Wanda
Mio Dio!
Rita
(imbarazzata) Lo fa spesso. E' come dicevo io, prima di scrivere un
romanzo fantastica, magari stava pensando ad un'azione del romanzo.
Pensa ad alta voce, ecco!
Carmela
(entra) Scusate, dottor Lamberti, volevo, se non disturbo ...
Paolo
Dimmi, dimmi, che vuoi disturbare?
Carmela
Non so se dipende dalla caduta, ma io da qualche giorno, ogni sera, dopo
cenato, mi viene un bruciore di stomaco tremendo. Sarà stata la caduta?
Paolo
(un po' confuso) La caduta?... Il bruciore... lo stomaco? Ma che c'entra lo
stomaco con la caduta?
32
Carmela
E che ne so io? Siete voi il dottore.
Paolo
(risoluto) Carmela, di sera mangia di meno e più leggero e vedrai che non ti
brucerà più lo stomaco.
Carmela
(risollevata) Allora non c'entra niente la caduta? Meno male! Io pensavo
che con la caduta si fosse scombussolato qualcosa dentro. Oggi si sentono
tante cose! Grazie dottore, grazie. (esce)
Paolo
Questa nemmeno sta tanto bene!
Wanda
(guardando l'orologio) Mio Dio!...
Paolo
Ma la smetti di dire sempre: "mio Dio!" ?
Wanda
Paolo, è tardissimo, il parrucchiere mi sta aspettando. Accompagnami dai!
Paolo
(ironico) Mio Dio! Andiamo, andiamo, non lo facciamo aspettare altrimenti
Antoine diventa isterica.
Wanda
Scusaci, Rita, dobbiamo scappare, salutami Carlo, poi ci sentiamo, ciao. (si
baciano)
Paolo
Ciao, Rita, tieni d'occhio tuo marito e fammi sapere. (si baciano)
Rita
Non preoccuparti, lo conosco bene, non è niente, ci sentiamo. (i due escono)
Carlo
(da fuori) Vengo subito, aspettami. (entra) Se ne sono andati?
Rita
Proprio adesso. E così "l'invisibile" si diverte a mostrarti anche le sue parti
più nascoste, si esibisce in spogliarelli, la sfacciata.
Carlo
Ma cosa dici?
Rita
So bene quello che dico. Poco fa, quando Paolo ti stava visitando, Alice si è
spogliata, vero?
Carlo
(imbarazzato) Si, ma l'ho fatta rivestire e, ti giuro, non l'ho toccata
nemmeno con un dito.
33
Rita
Giusto perché i fantasmi non si possono toccare, altrimenti le facevi il
tocco e il ritocco. lo ti conosco, mio caro.
Carlo
Ma, in fondo è mia moglie.
Rita
Era! Non dimenticarti che Alice è morta e quello che vedi è solo il suo
fantasma. Invece, io sono la tua vera moglie, viva e vegeta.
Carlo
Rita, ti prego, non ci perdiamo dietro queste cose.
Rita
(stizzita) Alice se ne deve andare.
Carlo
Come se fosse facile! Ma che credi che a me, questa situazione, faccia
piacere? Mi sta sempre alle calcagna e per il fatto che sono stato io a
chiamarla, dice che non può allontanarsi da me, così devo accompagnarla
dove vuole lei. "voglio fare una passeggiata in città." Mettiamoci in
macchina ed andiamo in città. "Voglio andare in giardino." E andiamo in
giardino. La gente mi prende per pazzo. Crede che parli da solo. Non ce la
faccio più. Prima che venisse Paolo ho telefonato a Madama Diana.
Rita
Ha trovato il modo di mandarla via?
Carlo
No! Ancora no. Dice che sta studiando, sta chiedendo ai suoi colleghi.
Siamo rimasti che appena saprà come si fa a mandarla via me lo farà
sapere.
Rita
Speriamo che lo scopri prima che quella ti ammazzi.
Carlo
Chi mi ammazza?
Rita
Come chi? Non l'hai capito ancora? Secondo te chi si è preso la briga di
segare i pioli della scala, sapendo che sei l'unico che la usa?
Carlo
I pioli della scala sono stati segati?
Rita
Si, per metà. Così, quando ci saresti salito, si sarebbero rotti e tu saresti
caduto. Ed infatti così è successo.
Carlo
Mio Dio! Ma cosa stai dicendo?
34
Rita
E l'olio? L'olio sul pavimento di fronte alla nostra camera da letto, come ci
è andato a finire?
Carlo
L'avrà fatto cadere Carmela.
Rita
No, l'ha versato, apposta, Alice, così quando uscivi saresti di sicuro
scivolato e avresti battuto la testa. Per tua fortuna, Carmela, quella povera
sventurata, si è trovata a passare di lì prima di te ed è scivolata lei.
Carlo
Ma... perché vorrebbe farmi morire?
Rita
Parli come se non la conoscessi. Per averti solo per lei. Da vivo non le servi.
Ti vuole con se, quindi, morto.
Carlo
Dio mio, il discorso non fa una grinza. (pensa, poi risoluto) E' necessario
che Alice se ne vada. Fa una cosa, prendi la macchina, corri da Madama
Diana ...
Rita
Che ci vado a fare?
Carlo
Le vai a dare una mano, le stai addosso per farla sbrigare, le fai sapere che
Alice vuole ammazzarmi. Insomma dille che deve fare presto deve
rimandare quella pazza da dove è venuta. Ma, lo capisci o no, che sono in
pericolo di vita?
Rita
Va bene, ci vado, anche se non penso che servirà a molto, ci vado per farti
sentire più tranquillo.
Carlo
Tranquillo?! E come posso stare tranquillo con un fantasma con manie
omicide alle costole?
Alice
(entra con un fascio di fiori, anch'essi bianchi, che andrà a sistemare in un
vaso)
Carlo
(a Rita sottovoce) Fa finta di niente. E' appena entrata, non la facciamo
insospettire. (cambia tono) Bella giornata oggi, vero cara?
Rita
Si, caro, c'è stato il sole per tutta lo giornata, penso che avremo una
serata primaverile.
35
Alice
(ironica) Con un po' di nebbia in Val Padana e foschia sugli Appennini.
Signore e signori vi abbiamo presentato le previsioni del tempo.
Carlo
Non fare la spiritosa.
Rita
Non credo di aver fatto la spiritosa.
Carlo
Non ce l'ho con te. Sto parlando con Alice. E' lì che mette i fiori nel vaso.
Alice
Sei tu che fai lo spiritoso. Come ti viene di dire ad uno spirito di non fare
lo spiritoso?
Rita
Che dice?
Carlo
Che è spiritoso dire ad uno spirito di non fare lo spiritoso.
Rita
Spiritosa. Dov'è adesso?
Alice
(è intenta ad alzarsi una calza, lasciando intravedere un po' di coscia)
Carlo
(evasivo) Continua ad aggiustare i fiori.
Rita
(intuisce) Stai mentendo! Mica si sta spogliando?
Carlo
(c. s.) Ma no, che dici?
Alice
E se mi volessi spogliare? Devo dar conto a lei? Dille che io, a differenza
sua, posso farlo. Le cose belle si mostrano.
Rita
Che ha detto?
Carlo
Dice di rassicurarti, che non lo farebbe mai in tua presenza.
Rita
Ma in tua si?
Alice
Ma che vuole questa?
Carlo
(ad Alice) Capiscila, è mia moglie!
Alice
Anche io sono tua moglie.
36
Carlo
(confuso) Anche tu... cioè... adesso però... tu no... lei è viva.
Rita
La smetti di giustificarti!? Lei non ha diritto alle tue giustificazioni.
Alice
(lancia violentemente un fiore a Rita colpendola) Che sbadata, mi è
scappato di mano.
Rita
(indignata) A questo siamo arrivati!? Basta, non ce la faccio più, è meglio
che me ne vada. (esce)
Alice
E' meglio per te! Mia cara.
Carlo
Si, è meglio. (con intenzione) Va a fare quello che devi fare.
Alice
Che deve fare?
Carlo
Non lo so.
Alice
E perché le dici di andare a fare quello che deve fare?
Carlo
Certamente avrà qualcosa da fare. Così le ho detto di andare a fare quello
che deve fare.
Alice
Che ti arrabbi a fare?
Carlo
(arrabbiato) Non sono arrabbiato.
Alice
Non si direbbe.
Carlo
(mantenendo la calma) Cerchiamo di stare calmi.
Alice
Non penso che ti sia possibile. Ti conosco bene.
Carlo
(arrabbiato) Io, se voglio mi riesco a calmare.
Alice
Non sei cambiato per niente. Sei sempre lo stesso: irascibile, violento, vuoi
avere sempre ragione, piagnucoloso, noioso, sempre stanco. Tu, caro mio,
sei nato vecchio.
Carlo
Non mi avresti mai detto questo cose quand'eri viva.
37
Alice
Hai ragione. Non te lo avrei mai detto, ma l'ho sempre pensato. Per fortuna
ho saputo come fare.
Carlo
Come fare, cosa?
Alice
Come avere un po' di giovinezza, un po' di brio, un po' di vigore, un po' di
delicatezza.
Carlo
E come hai fatto?
Alice
Me lo prendevo dagli altri.
Carlo
Gli altri?
Alice
Si, gli altri! Non dirmi che pensi che ti sia stata sempre fedele?
Carlo
Perché no?
Alice
Tu non sei il tipo d'uomo adatto. Come potevo rimanerti fedele?
Carlo
Allora, secondo te, io sarei il tipo d'uomo adatto a portare le corna? Con
chi mi hai tradito?
Alice
Il primo...
Carlo
Come, il primo? Perché c'è pure un secondo?
Alice
Un secondo, un terzo, un quarto ...
Carlo
Basta! Diciamo che mi hai tradito con più di uno.
Alice
Ma, uno alla volta, però!
Carlo
Ah, si!? Che consolazione! Molto comprensiva e delicata.
Alice
Il primo fu Antonio. Te lo ricordi Antonio? Quel pezzo di giovanottone che
veniva di tanto in tanto a curare il giardino? Mastodontico, statuario,
potente, vigoroso. Lui sì che era un maschio! Mi spogliava con gli occhi. .. e
non solo con gli occhi. Mio Dio, mi vengono i brividi solo a pensarci.
38
Carlo
(sarcastico) E non ci pensare, non farteli venire i brividi.
Alice
Il secondo fu Arturo. Quello che ti portò il suo romanzo per fartelo
leggere.
Carlo
Arturo?... si... Arturo. Scriveva benino ma non aveva fantasia.
Alice
Forse, quando scriveva, ma quando ... capisci? Credimi ne aveva da vendere.
Era così dolce, poetico, delicato, romantico. Me lo ricordo e mi vengono i
brividi.
Carlo
Un'altra volta? Secondo me hai qualche linea di febbre.
Alice
Poi il terzo ...
Carlo
Basta! Evitami questo strazio.
Alice
Sei stato tu a chiedermi con chi ti avevo tradito.
Carlo
Ma non pensavo che mi avessi elencato le pagine gialle! Ma, scusa, se non ti
andavo bene, perché non me lo dicevi, divorziavamo, tu per i fatti tuoi ed io
per i miei.
Alice
Perché mi piaceva essere la signora Alfetti, moglie del famosissimo
scrittore di romanzi gialli. Ecco perché. (di colpo) Sai che sto pensando?
Carlo
Ad uno dei tuoi focosissimi amanti?
Alice
No, adesso non saprei che farmene. Pensavo che è una vita... cioè è da
tempo che non vado a cinema. Mi ci porti?
Carlo
Chiedilo ad Arturo o ad Antonio. Vedi se ti accompagna uno di loro. Tutt'e
due insieme no, però, mi raccomando.
Alice
Se si potesse, sta sicuro che lo farei. Ma purtroppo, sono legata a te.
Carlo
Già, sono io che ti ho evocata, non so come, ne quando, ma i fatti,
purtroppo, dicono che sono stato io. Comunque scordati il cinema.
Alice
Ed io faccio la pazza e ti distruggo tutta la casa.
39
Carlo
La fortuna tua è che sei uno spirito. Perché se eri carne e ossa lo facevo io
un film: "Profondo Rosso".
Alice
Voglio andare a cinema.
Carlo
E' inutile, anche se volessi, non posso portarti.
Alice
Perché?
Carlo
Non ho l'auto. Ci è uscita Rita.
Alice
(spaventata) Rita?!
Carlo
Si, non preoccuparti, Rita sa guidare.
Alice
No! Non doveva farlo.
Carlo
Ma che ti prende? Perché non avrebbe dovuto ...
Alice
Perché i freni... (si blocca)
Carlo
Che c'entrano i freni... (capisce) Che hai fatto ai freni dell'auto?
Alice
Io non voglio far morire Rita. Tu devi morire. Ho sabotato i freni, perciò
volevo andare a cinema, per farti prendere l'auto.
Carlo
Grazie! Non ti bastava che da viva mi hai fatto diventare un cervo vecchio.
Da morta vuoi anche ammazzarmi? Perché?
Alice
Perché ... nonostante tutto, mi manchi e ti vorrei con me.
Carlo
Ti manco? Probabilmente all'altro mondo non hai trovato nessuno che si
lascia cornificare come me. Perciò ti manco.
Alice
La verità è che sono gelosa! Non sopporto l'idea che Rita ti possa avere
tutto per se ed io no.
Carlo
Senti, tu sei pazza. In tutta la storia del paranormale esiste solo un caso di
fantasma pazzo, ed è capitato proprio a me. Tu te ne devi andare da qui! E
quando vai all'aldilà vedi se incontri Freud, quello con te si divertirà un
40
mondo.
Alice
Non so come fare. Altrimenti me ne sarei andata da un pezzo.
Carlo
Non preoccuparti, ci penserà Madama Diana a mandarti via. Rita era uscita
per andare da lei... A proposito... Rita... Chissà cosa le sarà successo?
Adesso telefono agli ospedali, alla polizia. Dio mio, fa che non le sia
successo niente!
Alice
Il peggio che le può capitare è morire.
Carlo
Dici!?
Alice
Non si sta poi tanto male da morti!
suona il campanello insistentemente
Carlo
Chi è? Forse è Rita!
Alice
Ne dubito.
Carmela
(entra da destra) Apro io. (esce da sinistra)
Carlo
Si, ma fa presto.
Carmela
(entra da sinistra) Madama Diana e il suo assis ...
Diana
(Entra, spingendo violentemente Carmela) Signor Alfetti, ho trovato! Ho
trovato la formula. Non appena l'ho trovata mi sono precipitata qui. Presto
prepariamoci per la seduta.
Alì
(la segue con la solita borsa)
Carlo
E mia moglie dov'è?
Diana
Chi, la viva o la morta?
Alice
Trapassata?
Carlo
Rita! La viva.
41
Diana
E che ne so io?
Carlo
Non è venuta da lei?
Diana
No. Subito dopo la sua telefonata mi sono ricordata di un vecchio libro (fa
un cenno ad Alì) Cinque minuti ed ho trovato la formula. Sarei arrivata
prima ma la strada era bloccata da un incidente.
Alì
(prende dalla borsa un vecchio librone e lo dà a Diana)
Carlo
Un incidente?!
Diana
Si, per la fretta non ho guardato bene, sembra fosse un'auto che si è
schiantata contro un muro.
Carlo
Mio Dio! (squilla il telefono) Pronto... si... cosa è successo?... già era ... vengo
subito.
Alice
(è accanto a Diana) Rita è dei nostri.
Carlo
Assassina!
Diana
Assassina a me? Ma come si permette?
Carlo
Non a lei, ad Alice. E' accanto a lei.
Diana
(con interesse) Vicino a me? L'avrei giurato, mi sentivo qualcosa di strano.
Ma cosa è successo?
Carlo
Mia moglie è morta. Quell'incidente che ha visto, era lei.
Carmela
La signora... morta!?
Carlo
Sembra a causa di un’ avaria ai freni.
Carmela
(scoppia in un pianto dirotto) No! Non è possibile. Prima la povera Alice,
adesso Rita. Il mio è un crudele destino. Ogni volta che mi innamoro, mi
muore la persona amata.
Carlo
(meravigliato) Innamori!?
42
Carmela
(dopo un po' di esitazione decide di confessare) Si, ho detto: "mi
innamoro", perché non l'aveva capito? Fu Alice che mi fece scoprire la
mia natura. Mi portava con lei alle riunioni delle femministe e lì ho scoperto
veramente chi sono.
Diana
Allora, avresti voluto che tornasse?
Carmela
Magari! Con Alice ho trascorso il periodo più bello della mia vita. Quando se
ne andò, avrei voluto seguirla.
Alice
Che cara che sei!
Carmela
(ad Alice) Amore mio, io non ti ho mai dimenticata.
Alice
Perdonami, non volevo che tu cadessi, l'olio era per Carlo.
Carlo
(a Carmela) Ma allora tu la vedi?
Carmela
Certo che la vedo. L'ho vista fin dal principio. (ad Alice) Non ho mai
pensato che l'olio era per me. Sei tu che devi perdonarmi. lo ti ho tradita!
Rita è ... era autoritaria e tu mi conosci, a me piacciono tanto le donne
autoritarie.
Carlo
Anche Rita?
Carmela
Si, anche Rita. Ma adesso è morta anche lei.
Diana
Allora sei tu che, inconsciamente, hai chiamato Alice? Adesso mi è tutto
chiaro, adesso possiamo procedere. Alì, prepara tutto.
Alì
(Alì esegue)
Carlo
Ma cosa volete preparare?! Devo correre da Rita.
Alice
Ci vai dopo. Io voglio andarmene. Tanto, Rita, sta sicuro, non si muoverà da
lì.
Carlo
Tu sta zitta!
Diana
Signor Alfetti, come si permette?
43
Carlo
Sto parlando con Alice. (esasperato, pensa, poi ad Alice) Certo, hai
ragione. (a Diana) Facciamo subito quello che si deve fare. Mandiamo via
quell'assassina.
Diana
Perché la continua a chiamare assassina?
Carlo
Perché? Perché è stato il suo spiritello a manomettere i freni della mia
auto. Ha capito?
Diana
Mio Dio! Scansaci e liberaci da questi spiriti maligni. Presto, presto.
Dobbiamo fare presto. Alice se ne deve andare. Siamo di fronte ad un
classico caso di ectoplasma pericoloso. Dobbiamo mandarlo via al più
presto, prima che ammazzi qualcun' altro.
Alice
Ma che cavolo sta dicendo, questa fattucchiera da tre soldi?!
Diana
Alì hai preparato tutto?
Alì
(ha preparato tutto come nel primo atto, fa cenno di si)
Diana
(come nel primo atto. Gira per la stanza emettendo dei suoni gutturali) Vola
Luigino, vola Luigetto, torna Luigino, torna Luigetto. Carlo, Carletto apre
l'armadietto, cerca il mandorlato, ma trova il pangrattato. Speriamo che
Stella ci ascolti. (si avvicina al tavolo e brucia le foglie secche) Adesso
potete sedervi. (siede di fronte a Carmela, Alice siede anche lei) Mettete
le mani sul tavolo, dita aperte. Unite i pollici con i vostri stessi
pollici e i mignoli coi mignoli dell'altro. (eseguono) Alì, purificazione.
Alì
(con l'incensiere fa il solito percorso, facendo tossire gli incensati)
Diana
(si dirige verso il giradischi) Mettiamo di nuovo "Alice". L'altra volta ha
funzionato. (esegue) Sgombrate le vostre menti. (fa un cenno ad Alì)
Alì
(va a spegnere la luce)
Diana
C'è qualcuno? Se si, batti un colpo, se no due. Se ci sei batti un colpo ...
batti un colpo ... ci sei o no?!
Alì
(in trance, con voce da bambina) Ci sono, ci sono.
44
Carlo
(spaventato) Chi ha parlato?
Carmela
Alì!
Diana
Stupendo! Stella si sta manifestando tramite Alì.
Alì
(c.s.) Alice.
Diana
(a Carlo) Vuole Alice.
Carlo
Ho sentito!
Alice
Cosa vuoi, Stella?
Alì
Fa presto, ritorna ti stiamo aspettando.
Alice
Non dipende da me. Speriamo che questa fattucchiera riesca a farmi
ritornare. lo qui non ce la faccio più.
Diana
(a Carlo) Alice che dice?
Carlo
Che ha piena fiducia in lei e che è sicura che tra un po' sarà da Stella.
Proceda pure.
Diana
(porge il vecchio libro a Carmela) La persona che l'ha evocata deve leggere
questa formula.
Carmela
Satim... spiritos... nuconos... tauzetè... tauzetè... uè vattè... uè vattè. (a
Diana) Va bene così?
Diana
Perfetto. Adesso dobbiamo aspettare. (tutti attendono)
Rita
(Dalla porta del giardino, indossa lo stesso abito che indossava prima di
morire, solo che adesso è bianco, come i capelli e tutto il resto) Buonasera!
Alice
Rita!
Carmela
Amore mio!
Alice
(alzandosi di scatto) Pure tu qui?
45
Diana
Ma che sta succedendo?
Rita
Zitta, fattucchiera. Non ne azzecchi una.
Carlo
E' apparsa Rita.
Diana
(agitata) Non è possibile. Questa è la formula per mandare via gli spiriti
non per chiamarli.
Alì
Ma se uno di voi ha il desiderio di rivedere qualche persona morta, la
stessa formula diventa formula di richiamo.
Carlo
Ma qui nessuno... (guarda Carmela) Carmela!
Carmela
(confessa) Io le voglio qui con me tutt'e due!
Carlo
Io ti finisco di spaccare la testa. Madama Diana, adesso come facciamo. lo
con due ectoplasmi di mogli non ci voglio restare.
Rita
(ad Alice) Hai visto che hai combinato?
Alice
Non è colpa mia.
Rita
Se te ne stavi buona e non tentavi di ammazzare Carlo, io adesso stavo
seduta al tavolo col grande desiderio di mandarti al diavolo. (la rincorre)
Alice
Non mi toccare. Sta ferma.
Rita
Sto ferma? Adesso che ti posso vedere e toccare ti faccio pentire di
essere ritornata.
Carlo
Rita, smettila! (le due si rincorrono incuranti degli altri)
Carmela
Rita ... Alice ... vi fate male.
Diana
Ma che sta succedendo.
Carlo
Mazzate... queste tra poco si ammazzano... cioè si fanno male... cioè. Si
stanno picchiando.
46
Alì
Inizia l'incontro Rita-Alice. Rita, con scatto felino, rincorre Alice, ma
Alice, molto più lesta, riesce a schivarla e si nasconde dietro la poltrona.
Rita la raggiunge ma Alice riesce con prontezza di riflessi a scappare via.
Carlo
(a Diana) Probabilmente, Stella sarà un'antenata di Sandro Ciotti.
Diana
Stella, falle smettere.
Alì
Non posso. Qui vogliono che continuino. Hanno scommesso parecchio.
Carlo
(gridando) Rita, basta!
Rita
(si ferma, minacciosa) Ma che vuoi tu?! E come ti permetti? Usare questo
tono con me! Ma guarda un po' cosa mi doveva succedere? Nemmeno morta
sono riuscita a liberarmi di te.
Diana
Che dicono?
Carlo
Rita dice che le manco molto.
Diana
Meno male! Si sono calmate finalmente.
Rita
Calmata un corno! Adesso posso dirtela tutta così come me la sento.
L'errore più grande della mia vita, sai qual è stato? Quello di averti
sposato. Sei irascibile, violento, vuoi avere sempre ragione, piagnucoloso,
noioso, sempre stanco. Tu, caro mio, sei nato vecchio.
Alice
Brava! Le stesse cose gliele ho dette anche io.
Carlo
Solidarietà spirituale. (a Rita) Però il discorso di Alice continuava. (fa il
segno delle corna) Continua anche il tuo?
Diana
Ma che stanno dicendo?
Carlo
(infastidito) Per piacere, Madama Diana, fateci parlare un attimo. Sono
cose nostre, personali.
Diana
Scusate, fate pure.
Alice
Prima, gli ho elencato tutti i miei amanti. E gli ho detto pure che per me è il
47
classico tipo adatto...
Carlo
Alla cornificazione.
Rita
Hai ragione. Ma, purtroppo non ne ho avuto il tempo. Ma la volontà c'era.
Carlo
Il tempo con Carmela, però, lo trovavi.
Rita
Con Carmela non è successo niente. E' lei che si è innamorata di me, io
gliel'ho lasciato credere.
Carmela
Rita! E me lo dici così?
Diana
Cosa?
Carlo
Niente! Sono fatti nostri. Ma state sempre in mezzo?
Rita
Cara Carmela, non posso farci niente, a me non sono mai piaciute le donne.
Ma tu se ti sentivi amata da me, lavoravi meglio e allora te l'ho fatto
credere.
Alice
Brava! Io non mi sono limitata solo al platonico, ma se lo facevo e per farti
tacere. Per farti tenere nascoste tutte le mie scappatelle. Modestamente,
ho avuto donne molto più belle di te.
Carmela
Ed io che... madonna... io muoio!
Alice
No, per favore, qui già ne siamo in troppi.
Diana
Ma cosa dicono?
Carmela
Niente! Fatevi i fatti vostri. Anzi, volete fare una cosa buona? Mandiamo
via queste due vipere. E non vi permettete di far tornare nessun altro
spirito che vi spacco la testa. I morti devono stare al posto loro e non si
devono muovere. Andiamo. Dove sta il libro?
Diana
Eccolo, leggi.
Carmela
(stizzita) Satim... spiritos... nuconos... tauzetè... tauzetè... uè vattè... uè
vattè.
48
Rita
Cosa succede?... Non mi sento bene.
Alice
Neanche io. Che succede?
(le porte del giardino si aprono e le due spariscono in un fascio di luce)
Alì
Finalmente, venite... venite... venite...
Carmela
Andate, andate, andate.
Carlo
Ah! Se ne sono andate!
Diana
(eccitata) Ha funzionato, avete visto, ha funzionato.
Alì
(riprendendosi) Che è successo? Io non ricordo niente.
Diana
Alì parla anche senza trance!
Alì
Ma di chi è questa voce? Gesù, questa è la mia voce! Io parlo ... io parlo (lo
ripete, gioioso e saltellante a tutti i presenti)
Carlo
Ho capito! Ma adesso stai zitto!
Diana
Possiamo ritenerci soddisfatti. Mi raccomando, di tutti questi risultati,
parlatene, fate sapere anche agli altri, specialmente al suo amico dottore,
che Madama Diana non è una lestofante.
Alì
(su di una sedia) Io mi chiamo Salvatore, ma Madama Diana mi Chiama Alì,
perché dice che ho la faccia da marocchino e che nel suo campo gli orientali
fanno più effetto. Sono nato il 16 marzo del 1958, in una splendida giornata
di sole, era quasi mezzogiorno, i piatti stavano in tavola e nacqui io. Da
ragazzo ...
Diana
Alì, che fai?
Alì
Madama Diana, sono sei lunghissimi anni, che non parlo, abbiate pietà,
fatemi sfogare.
Diana
Hai ragione. Ma non mi sembra né il caso né il luogo. Raccogli tutto e
andiamocene a casa.
49
Alì
Va bene! Raccoglierò tutto. Il candelabro, il bracierino, le foglie, le
candele, l’accendino… metto tutto in borsa e ce ne andremo a casa e
durante il percorso le racconterò tutta la mia vita.
Carlo
Che consolazione.
Diana
Signor Alfetti, noi ce ne andiamo.
Carlo
Grazie, Madama Diana, non so cosa dirle, lei, è come se mi avesse fatto
rinascere.
Diana
Non esageriamo. Ho fatto solo quello che era giusto fare. Alì, hai preso
tutto?
Alì
Si Madama Diana, tutto. Il candelabro, il bracierino, le foglie…
Diana
(interrompendolo) Tutto! Diciamo tutto e basta! Allora possiamo pure
salutare, arrivederci.
Alì
Arrivederci, buonasera, statevi bene, Apelle figlio di Apollo fece una palla
di pelle di pollo, tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di
pollo fatta da Apelle figlio di Apollo. Sotto la panca la capra crepa, sopra la
panca la capra campa. Trentatre trentini...
Carlo
Basta! Arrivederci. (escono)
Carmela
(afflitta) Che rabbia! Ho dato il cuore a quelle ingrate, e vedete un po'
come mi hanno ricambiata.
Carlo
Ad Alice, hai dato qualcosa in più.
Carmela
Ma soprattutto il cuore, mi creda.
Carlo
Comunque, il peggio è passato, sia per te che per me. Oggi ci siamo liberati,
definitivamente di due vipere.
Carmela
E adesso cosa facciamo?
Carlo
Tu è meglio che vai a letto ed io devo andare da Rita ... cioè, da quello che
resta di Rita.
50
Carmela
Ci hanno lasciti soli! Ma in verità noi siamo stati sempre soli. Con quelle due
vipere non si è mai in compagnia… si è sempre soli… auguro a tutt’e due di
soffrire come hanno fatto soffrire me… anzi noi. Ha detto bene. Me ne
vado… vado a letto… adesso ci vuole proprio un bel sonno. Buonanotte.
(esce)
Carlo
(fa per uscire) Vado a mettere qualcosa di adatto alla circostanza.
Qualcosa di scuro, devo sembrare affranto, addolorato. (cade un vaso)
Siete
ancora
qui?!
(ne
cade
un
altro)
Benissimo!
Avete
fatto bene a restare. Ho delle cosucce da dirvi. Adesso che siamo diversi:
io vivo e voi morte, posso dirvi tutto. Cara Alice, se pensi che non ho mai
saputo niente delle tue, come dici tu, scappatelle, ti sbagli. Ho sempre
saputo tutto! Ma ho fatto sempre finta di niente. Ho l'impressione che
quella che non ha mai saputo niente, sei tu. Ti ricordi Marcella? Quella
biondona della casa editrice? Mio Dio, che tette! Aveva il fuoco in corpo.
(cade qualcosa) E Maria? La moglie di quell'imbecille di critico? Capelli neri,
pelle olivastra ed un culo che si poteva esporre in museo, tanto che era
bello. (cade qualcosa) Tra tutte le donne che ho avuto era la più esperta.
Quanti giochetti che mi ha insegnato! (cade qualcosa) Con Maria ho
“giocato” per quasi tre anni. Tu non te ne sei mai accorta. (cade qualcosa)
Scusami se non continuo, ma l'elenco è troppo lungo e adesso ho da fare.
Devo dire qualcosa a Rita. Sei qui, vero, amore? A te, adesso posso dirti
che sei l'antitesi di Maria. Se dovessi darti un voto, per le tue prestazioni
notturne, dovrei usare i numeri negativi. (cade qualcosa) Sei la donna più
fredda ed inesperta che abbia mai conosciuto. Con te, per riuscirci, dovevo
immaginare di avere tra le mani Maria. (cade qualcosa) Anche tu hai
qualche cornetto. Indovina un po' chi è stata la collaboratrice? Cinzia! La
tua più cara amica. (cade qualcosa) Amica con te non lo è stata di certo, ma
ti giuro, che con me è stata molto cara, cara e generosa. Ah! Adesso posso
considerarmi soddisfatto. E sapete che farò? Domani venderò questa casa
e me ne andrò in qualche isola tropicale a scrivere un romanzo, anzi una
commedia: "L'invisibile" . Ringraziatemi, perché racconterò di voi. Di te,
Alice, che volevi ammazzarmi e di te, Rita, che sei morta al posto mio. E
trovandomi da quelle parti vedrò di spassarmela un po' con qualche procace
indigena e alla facciaccia vostra! Mi voglio godere ogni attimo della vita che
mi resta. Il mio viaggio continua, voi siete arrivate al capolinea. Addio!
(mentre succede il putiferio, Carlo esce)
FINE
SIPARIO
51