Stagione di Prosa 2008 Teatro Verdi di Sassari XXVIII edizione del

Stagione di Prosa 2008
Teatro Verdi di Sassari
XXVIII edizione del Circuito Teatrale Regionale Sardo
Il 14 gennaio 2008 alle ore 21.00 con lo spettacolo Aldo Moro, una tragedia
italiana, una produzione Teatro Stabile della Sardegna in collaborazione con
O/te Teatro Eliseo di Roma, scritto da Corrado Augias e Valdimiro Polchi, con
Paolo Bonacelli e Lorenzo Amato, diretti da Giorgio Ferrara, prenderà il via la
stagione di prosa del Teatro Verdi di Sassari, organizzata dal CeDAC Sardegna e
facente parte del Circuito Teatrale Regionale Sardo, giunto alla sua XXVIII
edizione.
Lo spettacolo verrà replicato il 15 gennaio 2008 sempre alle ore 21.00
IL CARTELLONE
Aldo Moro, una tragedia italiana, una produzione Teatro Stabile della Sardegna
in collaborazione con O/te Teatro Eliseo di Roma, scritto da Corrado Augias e
Valdimiro Polchi, con Paolo Bonacelli e Lorenzo Amato, diretti da Giorgio
Ferrara, in scena il 14 ed il 15 gennaio 2008, ripercorre la vicenda umana e politica
del rapimento Moro, vicenda che si consumò in 55 giorni. Tragedia doppia, per la vita
degli uomini assassinati e per quella lunga prigionia conclusa con la morte di uomo di
valore la cui azione era stata decisiva per far entrare i comunisti nella maggioranza dopo
decenni di opposizione: aiutando cosi’ Berlinguer a compiere il primo passo verso il
compromesso storico. Moro andò incontro alla morte, avendo come sola colpa quella di
essere il maggior esponente della DC e un punto di riferimento decisivo nel panorama
spappolato del sistema politico italiano del tempo. Sul cosa fare di fronte a questa tragedia
si confrontarono due strategie, ognuna delle quali rimandava ad una concezione del
mondo e a ognuna delle quali va una parte di ragione. A partire dalle numerose lettere
scritte da Moro dalla “Prigione del Popolo”, dal celebre libro che Leonardo Sciascia ha
dedicato a questo affaire e dal recente adattamento cinematografico di Marco Bellocchio,
Buongiorno notte, lo spettacolo ripercorre la cronaca del più tragico sequestro politico del
nostro secondo dopoguerra: le lettere, i documenti, le immagini d’archivio, i commenti, i
punti di vista, la ricostruzione dei fatti fino al drammatico epilogo.
Franco Quadri nel parlare de Il Giardino dei ciliegi di Teatridithalia (prodotto in
collaborazione con il Teatro La Nuova Fenice/Comune di Osimo e Amat) scrive
così: “un’edizione del Giardino dei ciliegi del tutto degna degli antichi livelli ma capace di
leggere nel grande testo un’atmosfera non di riporto, senza i compiacimenti di ieri, calata
nella durezza senza sotterfugi di scomposte solitudini di oggi, senza idealizzare queste
figure divorate dalle loro piccole meschinità nel grigio trascorrere dei giorni.” Ida
Marinelli, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, insieme agli altri nove attori
“protagonisti” sotto l’attenta direzione di Bruni, mettono in gioco la coralità, la sensibilità e
la maturità di un gruppo e delle sue singole personalità. (28-29 gennaio 2008)
A trent’anni dall’ultimo allestimento firmato da Giorgio Streheler, il Teatro Stabile della
Sardegna porta in scena, il 3 ed il 4 febbraio 2008, L’anima buona del Sezuan di
Bertold Brecht, per la regia di Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, con Isella
Orchis, nel ruolo della protagonista Shen Te, e con Maria Grazia Bodio, Lia
Careddu, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Cesare Saliu, Maria Grazia Sughi,
Luigi Tontoranelli. L’apparente semplicità della storia nasconde in sé una riflessione
sull’impossibilità del giusto di uscire vittorioso dalla lotta contro le miserie e le
contraddizioni del vivere, di riuscire a creare un equilibrio tra inflessibilità e generosità ,
“affinché il mondo proceda in modo armonico, produttivo e umano a un tempo”. “Abbiamo
immaginato un alveare,” raccontano Randisi e Vetrano “ in cui tutti questi esseri vivono,
mangiano, dormono, lavorano, appaiono e scompaiono, portano e tolgono sempre
qualcosa, in una frenetica agitazione, pieni di risentimento e di invidia. Anche in mezzo a
tutta questa insensibilità Shen Te riesce a far scattare la scintilla di un sentimento per una
goccia di pioggia sul suo viso, che chiama una carezza, e che la apre a un amore assoluto
e incondizionato.”
La lunga vita di Marianna Ucria, (10-11 febbraio 2008) adattamento teatrale del
romanzo omonimo, prodotto dal Teatro Stabile di Catania, con Mariella Lo Giudice,
Luciano Virgilio, e Marcello Perracchio e Pietro Bontempo, regia di Lamberto
Pugelli, sono entrambi opera della scrittrice Dacia Maraini. E’ la vicenda umana della
duchessa Marianna Ucria di Fontanasalsa, sordomuta non per nascita ma per il trauma
patito a causa di una violenza subita nell’infanzia. Come scrive l’autrice Dacia Maraini “la
novità del testo teatrale rispetto al romanzo sta nello sdoppiamento di Marianna, ora
giovane che osserva se stessa invecchiata, ora anziana che rivolge lo sguardo sbalordito a
una se stessa infantile e persa”. Un “teatro narrativo, nel quale “la storia della lunga vita di
Marianna, il suo cammino di conoscenza, il romanzo della sua formazione e della magnifica
affermazione di sé “con” gli altri e “contro” gli altri, è diventato…un piccolo pezzo della
vita, pieno di amore e fatica, affetti e felicità” di chi ha contribuito ha renderlo “buono e
bello”: dal regista agli attori, vecchi e nuovi, dallo scenografo alla musicista.
Dopo Il Processo di Kafka, prosegue il progetto di rivisitazione di grandi testi del passato,
realizzato dall’Associazione Teatrale Pistoiese insieme all’attrice Raffaella Azim e
all’Associazione Tauma ed alla Biennale di Venezia. Per il 300° anniversario della
nascita di Carlo Goldoni, la scelta è caduta su La Vedova Scaltra, (4-5 marzo 2008)
spettacolo che vede il ritorno della regista Lina Wertmüller al teatro. Per la prima volta,
la famosa regista cinematografica si cimenta con un “classico” del teatro italiano, con un
testo che testimonia il passaggio dalla commedia dell’arte alla cosiddetta “commedia
nova”. Enrico Job ha ipotizzato, come centro dell’azione, un letto simbolo di tutti quei
piaceri dei quali la protagonista non ha mai goduto e che, dunque, è sempre rimasto
vuoto. E quel letto diviene il punto il partenza del sogno e del desiderio: desiderio di
amore sensuale che, a quel letto, è sconosciuto. Ed è proprio l’Amore, quello che Lina
Wertmüller definisce, alla maniera stanislawskiana, “il “Seme” illuminante di tutta l’opera
Il Teatro Bellini di Napoli-Fondazione Teatro Stabile di Napoli propone un classico
del teatro shakespeariano, La tempesta, in scena il 18 ed il 19 marzo 2008, (opera
“metafisica e suprema, devastante e ricompositiva, che si scatena su un'isola della mente
scuotendo le onde più inquiete e recondite dell'umana psiche, costituisce uno dei testi più
complessi e ardui da comporre in una teatralizzazione intelligibile” (Livio Galassi). Questa
diviene, nelle abili mani del regista ed interprete principale Tato Russo, “Rito
dell’Espiazione, Cerimoniale del Perdono, Mistica e finale riflessione sugli strumenti e i
percorsi della vita, Esoterica e propiziatoria funzione di rosa-crociana memoria”. La
tempesta di Tato Russo, è un “segno d’un amore travolgente per una città e un
metodo per interpretare l’universo poetico teatrale che solo dalla cultura di questa città
può provenire”.
“La celebrazione di un’assenza. Vi è questo in Lei dunque capirà (31 marzo 2008-1
aprile 2008): un’assenza che si riempie di teatralità”. Così il regista Antonio Calenda
descrive in maniera sintetica il fascino intenso di Lei dunque capirà, il monologo che
Claudio Magris (intellettuale, saggista, narratore, drammaturgo triestino) ha affidato alla
sua regia e all’interpretazione di Daniela Giovanetti, prodotto dal Teatro Stabile del
Friuli-Venezia Giulia. L’attrice è protagonista unica di un testo emozionante che riporta il
mito di Orfeo ai giorni nostri, mantenendo intatta la drammaticità di una storia d’amore
che attraversa il tempo e lo spazio, narrata attraverso le parole di una figura femminile
straordinaria per bellezza e complessità. Una storia avvincente, dove alla verità si alterna
l’illusione, sulla quale aleggia lo strazio di un amore totale e nello stesso tempo impossibile,
narrato in una dimensione sospesa tra reale e immaginazione.
La commedia di Carlo Goldoni, I due gemelli veneziani, dal suo esordio, nel 1747, fino
ad oggi, non ha smesso di sorprendere e divertire, e, soprattutto, non ha mai sofferto il
peso del tempo. Un capolavoro della scrittura comica, che affronta con un eccezionale
abilità il tema classico del “doppio”, conferendo al “gioco del teatro” quell’incanto che
deriva da un’alternarsi di situazioni paradossali e grottesche spinte fino al limite
dell’assurdo. Diretto da Antonio Calenda, regista che, in questo frangente, avrà il
compito di creare un perfetto equilibrio tra il reale ed il fantastico, lo spettacolo, in scena
l’8 ed il 9 aprile, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Noctivagus Produzioni Teatrali, vede protagonista Massimo Dapporto, per la prima
volta in Sardegna, straordinario attore che alterna cinema, teatro e televisione, la cui
versatilità, completezza e maturità espressiva permetteranno l’esistenza, in un unico
corpo, dei due gemelli: l’ antagonista e il protagonista, il comico e la spalla.
La messa in scena de Le voci di dentro, una coproduzione Elledieffe e Teatro di
Roma, chiude la stagione del Verdi di Sassari, il 14-15 aprile 2008 ) è la prosecuzione,
dopo Napoli Milionaria!, del discorso teatrale sulla drammaturgia di Eduardo effettuato da
Luca de Filippo e Francesco Rosi. Le due commedie, scritte a pochi anni di distanza
(“Napoli Milionaria!” nel 1945 e “Le voci di dentro” nel 1948), segnano infatti il momento
di passaggio da un Eduardo in cui è ancora viva la speranza nei grandi cambiamenti e nel
recupero dei valori fondamentali, dopo il terribile dramma della guerra, ad un Eduardo in
cui la disillusione ed il pessimismo prevalgono in misura crescente. Le voci di dentro, nel
filone del fantastico eduardiano con l’ambiguo rapporto sogno-realtà, esprime
profondamente gli umori del tempo, di un Paese scosso nel suo sistema di valori e poco
fiducioso in una autentica rinascita, come se gli orrori della guerra, avessero contaminato
la coscienza delle persone. Lo spettacolo ha vinto gli Olimpici del Teatro 2007 per
la migliore scenografia.
L’orario di inizio degli spettacoli è previsto per le ore 21.00
Sassari
Abbonamenti Turni A - B:
primi posti: intero €130 – ridotto €110
secondi posti: intero €110 – ridotto €90
studenti universitari (con contributo e.r.s.u.) €30
studenti scuole superiori €55
La vendita degli abbonamenti si svolgerà presso la biglietteria del Teatro Verdi (079/
239479) dalle ore 17 alle ore 21.
Si prega di prendere attenta visione dei turni d’abbonamento. Non è possibile effettuare
cambi turno.
Biglietti
primi posti: intero €18 – ridotto €15
secondi posti: intero €15 – ridotto €13
La vendita dei biglietti si svolgerà presso la biglietteria del Teatro Verdi dalle ore 17 alle
ore 21.
info: tel. 079 280220
Ufficio stampa
Francesca Falchi
Tel. 070. 270577 – 271470 – cell. 333.2579020 – fax 070. 270932
e-mail: [email protected]
[email protected]
Contatti:
CeDAC
Via Mameli 153
09123 Cagliari
Tel. 0039 070 275899
Fax 0039 070 270932
e-mail: [email protected]
www.cedacsardegna.it
CALENDARIO
14 - 15 gennaio 2008
Teatro Stabile della Sardegna -O/Te Teatro Eliseo di Roma
Aldo Moro, una tragedia italiana
di Corrado Augias e Valdimiro Polchi,
con Paolo Bonacelli e Lorenzo Amato
regia Giorgio Ferrara
28-29 gennaio 2008
Teatridithalia -Teatro La Nuova Fenice/Comune di Osimo -Amat
Il Giardino dei ciliegi
di Cechov
con Ida Marinelli, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni,
regia Ferdinado Bruni
3 - 4 febbraio 2008
Teatro Stabile della Sardegna
L’anima buona del Sezuan
di Bertold Brecht,
con Isella Orchis
regia Stefano Randisi e Enzo Vetrano
19-20 febbraio 2008
Teatro Stabile di Catania
La lunga vita di Marianna Ucria
di Dacia Maraini
con Mariella Lo Giudice, Luciano Virgilio, la partecipazione di Umberto Ceriani,
regia Lamberto Pugelli
4-5 marzo 2008
Associazione Teatrale Pistoiese-Tauma-Biennale di Venezia
La Vedova Scaltra
con Raffaella Azim
regia Lina Wertmüller
18 -19 marzo 2008
Teatro Bellini di Napoli-Fondazione Teatro Stabile di Napoli
La tempesta
di Shakespeare
con Tato Russo
riscrittura scene e regia Tato Russo
31 marzo 2008-1 aprile 2008
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
Lei dunque capirà
di Claudio Magris
con Daniela Giovanetti
regia Antonio Calende
8 -9 aprile 2008
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia - Noctivagus Produzioni Teatrali
I due gemelli veneziani
di Carlo Goldoni
con Massimo Dapporto
regia Antonio Calenda
14-15 aprile 2008
Elledieffe e Teatro di Roma
Le voci di dentro
“Tarantella” in tre atti di Eduardo de Filippo
con Luca de Filippo
scene Enrico Job
regia Francesco Rosi