Titolo: Spettroscopia d’emissione Esperienza n°3 Obiettivo: Osservazione delle colorazioni alla fiamma emesse da sostanze contenenti metalli ed interpretazione degli spettri attraverso la teoria atomica di Bohr. Materiali ed apparecchiature utilizzate: Becco bunsen Bacchetta di vetro con filo di nichel-cromo Provetta con acido cloridrico Sale di bario (Ba) Sale di potassio (K) Sale di stronzio (Sr) Sale di rame (Cu) Sale di calcio (Ca) Sale di litio (Li) Sale di sodio (Na) Spettroscopio Vetrino (filtro) Descrizione esperienza: Dopo aver intinto il filo di metallo della bacchetta nell’acido cloridrico l’abbiamo fatto stare sulla fiamma del bunsen per eliminare sostanze persistenti che erano rimaste su di esso da altre prove. Una volta pulita la bacchetta col filo l’abbiamo intinta nuovamente nell’acido, poi nel sale di bario, quindi l’abbiamo messa sulla fiamma. La fiamma appariva di un verde chiaro, attraverso il vetrino non si vedeva nulla, e non si vedeva niente neanche attraverso lo spettroscopio. Con la stessa procedura, abbiamo messo sul bunsen il sale di potassio. A occhio nudo la fiamma appariva arancione, con il vetrino non si vedeva nulla, con lo spettroscopio si vedeva la fiamma gialla. Dopo aver intinto nell’acido il filo e preso con la punta un po’ di sale di stronzio, l’abbiamo messo sulla fiamma del bunsen (a 2/3 di questa in altezza). La fiamma era rossa, ma sia dal vetrino che dallo spettroscopio, questa appariva arancione. Il sale che abbiamo messo poi sulla fiamma è stato quello del rame. Ad occhio nudo la fiamma era tra il verde e il blu, con il vetrino, invece appariva celeste e, verde, con lo spettroscopio. Come successo con altri sali, la luce del calcio è stata visibile solo ad occhio nudo e con il vetrino. Ad occhio nudo è stata tra l’arancio e il rosso, e con il vetrino è stata arancione. Con il litio è stata rossa sia ad occhio nudo che con lo spettroscopio, attraverso il vetrino, invece, è stata arancione. La fiamma del sodio è stata gialla ad occhio nudo, mentre con il vetrino e con lo spettroscopio non si è visto nulla. Tabelle e grafici: Ba K Sr Colore Verdastro Arancione Rosso chiaro Colore vetrino Non si evidenzia Non si Colore spettroscopio evidenzia Cu Ca Li Na VerdeBlu Arancione Rosso- Giallo -Rosso Fucsia Non si evidenzia Arancione Celeste Arancione Fucsia Non si evidenzia Giallo Arancione Verde Non si evidenzia Non si evidenzia Rosso Conclusioni: Abbiamo osservato in questa esperienza, come le sostanze assorbono energia e cedono luce. Questo perché quando un atomo assorbe energia fa salire di livello i suoi elettroni, emettendo una particella chiamata fotone, quindi luce. Ogni elemento ha uno spettro diverso e questo è possibile verificarlo sia con un filtro di vetro, sia con una spettroscopio. Lo spettroscopio è uno strumento che scompone la luce visibile nelle sue lunghezze d’onda ed è possibile vedere la lunghezza d’onda che prevale. Fondamentalmente è formato da un prisma che rifraziona la luce che entra da un foro. Il vetrino violaceo, invece, è un semplice filtro nel quale le lunghezze d’onda uguali a quella del vetro non sono visibili. Abbiamo interpretato questi fenomeni utilizzando la teoria atomica di Rutherford, perfezionata poi, da Bohr. Secondo la teoria atomica di Rutherford, gli elettroni perdendo energia, dovevano cadere a spirale nel nucleo fino a precipitare su di esso. Nel modello atomico di Bohr non accadeva che gli elettroni precipitassero sul nucleo, ma che questi cedessero energia passando ad un livello superiore. Noi, riscaldando i sali con il becco Bunsen a temperature elevate, abbiamo fatto vaporizzare queste sostanze che accumulando energia hanno fatto salire gli elettroni a livelli superiori liberando fotoni che abbiamo visto nelle diverse colorazioni della fiamma.