Il paradosso sportivo

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Stress ossidativo. Maglia rosa ai ciclisti?
L’attività sportiva intensa sembra essere al centro di un nuovo “paradosso”
scientifico, dopo quello francese, “il paradosso dello sport”. Infatti, a seconda di come
viene svolta, essa può essere sia potente arma preventiva che causa di patologia.
Ma procediamo con ordine.
Una regolare attività sportiva mantiene efficienti o migliora le funzioni di vari organi
ed apparati, contribuendo in maniera rilevante alla prevenzione di numerose malattie ( vedi
tabella 1).
Tabella 1. Benefici di una regolare attività fisica nella prevenzione primaria di alcune malattie
Patologia
Effetto dell’attività fisica
Malattie cardiovascolari (aterosclerosi)
 Funzione cardiaca 
 Formazione di trombi 
 Corretto assetto dei lipidi plasmatici 
Ipertensione arteriosa
 Pressione arteriosa sistolica 
 Pressione arteriosa diastolica 
Obesità
 Appetito 
 Massa magra 
 Massa grassa 
Osteoporosi
 Densità ossea 
 Incidenza di fratture 
Diabete dell’adulto
 Utilizzazione di glucosio 
 Sensibilità all’insulina 
Disturbi neuropsichici
 Autostima 
 Ansia 
 Tone dell’umore 
Nell’ambito di strategie di prevenzione secondaria, beneficiano di un buon esercizio
fisico anche numerose patologie in atto (vedi tabella 2).
Tabella 2. Benefici di una regolare attività fisica nella prevenzione secondaria
Patologia
Effetto dell’attività fisica
Malattie cardiovascolari
 Funzione cardiaca 
 Capacità aerobica 
Malattie respiratorie
Asma
 Gravità delle crisi acute 
Fibrosi cistica
 Clearance mucociliare 
 Resistenza dei muscoli respiratori 
Diabete dell’adulto
 Utilizzazione di glucosio 
 Sensibilità all’insulina 
 Profilo lipidico 
 Obesità 
Distrofia muscolare
 Forza e resistenza muscolare 
 Deambulazione 
 Atrofia funzionale 
Paralisi e paresi
 Contratture a livello articolare 
 Deambulazione 
 Funzioni motorie 
Artrite reumatoide
 Range di movimento 
 Atrofia da disuso 
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Tuttavia, se una corretta attività sportiva migliora la qualità della vita e contribuisce
a ridurre la morbilità e la mortalità per numerose malattie, un esercizio fisico incongruo
può alterare il normale bilancio ossidativo, predisponendo all’invecchiamento precoce alle
cosiddette patologie da stress ossidativo, dall’ictus cerebrale all’infarto del miocardio, dal
diabete mellito all’obesità, dal morbo di Parkinson alla malattia di Alzheimer, dal morbo di
Crohn all’artrite reumatoide, dall’AIDS al cancro, e così via.
Ma cosa è lo stress ossidativo?
Lo stress ossidativo è una particolare condizione indotta da un’accentuazione in
senso pro-ossidante dell’equilibrio dinamico fra i processi ossidativi e antiossidanti che
hanno luogo continuamente in ogni cellula, quale espressione fisiologica delle complesse
trasformazioni biochimiche del metabolismo terminale.
Purtroppo, tutti gli sport che comportano un’esaltazione del metabolismo aerobico,
come la maratona e, in particolar modo il ciclismo – soprattutto quando svolti in modo
incongruo – aumentano la probabilità che l’ossigeno molecolare venga trasformato, a
livello dei mitocondri, nelle cosiddette specie reattive dell’ossigeno (ROS).
Le ROS, a loro volta, favoriscono ed accelerano i fenomeni di perossidazione di vari
substrati organici (lipidi, amminoacidi, proteine, nucleotidi, etc.) con conseguente spesso
dannose per lo sportivo, specie se di elite.
Nel corso dell’attività fisica, infatti, i processi perossidativi interessano sia le fibre
muscolari scheletriche in attiva contrazione che la matrice extracellulare. Pertanto, le
conseguenze del danno ossidativo si ripercuotono non solo sul muscolo (predisposizione
alle lesioni traumatiche, flogistiche e da overuse) ma anche sul tessuto connettivo
dell’apparato locomotore (flogosi articolari e periarticolari, tendiniti, borsiti) e sulle cellule
ematiche eventualmente migrate o stravasate. A questo proposito, sono ben note le
lesioni a carico delle membrane dei leucociti (con conseguente riduzione dell’efficacia delle
difese immunitarie e maggiore predisposizione alle malattie infettive) e degli eritrociti
(emolisi con conseguente riduzione della capacità di trasporto dell’ossigeno al sistema
muscolo-scheletrico). Ognuno di questi eventi può provocare, direttamente o
indirettamente, una riduzione delle prestazioni sia in soggetti che prendono parte a
normali programmi di fitness sia in atleti professionisti.
U CARR
A tal riguardo, in uno studio condotto qualche anno fa su un gruppo di 12 cicli di
elite, abbiamo riscontrato un
500
incremento significativo del livello
400
di radicali liberi (misurati come
stato totale ossidante mediante d300
ROMs test, vedi più avanti) dopo
una corsa di gran fondo di 150
200
km; i valori sono rimasti elevati
100
oltre una settimana, tornando
nella
norma
in
tempi
p  0.001 vs riposo iniziale
0
Riposo
Immediatamente
Due giorni dopo Dopo 10 giorni
ragionevolmente brevi solo dopo
(n=12)
dopo la corsa* (n=12)
la corsa (n=6) di terapiay (n=6) *150 km
integrazione con antiossidanti a
Figura 1. Incremento dei livelli di stress ossidativo (valutati mediante d-ROMs
bassa concentrazione (vedi figura
test, in U CARR) in una gara ciclistica di gran fondo (150 km)
1).
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Sulla base di queste ed altre evidenze, disponibili presso l’Osservatorio
Internazionale dello Stress Ossidativo, appare chiaro che chiunque pratichi attività sportiva
con regolarità ed impegno dovrebbe sottoporsi periodicamente ad una valutazione
biochimica specifica, allo scopo di ottimizzare e personalizzare il proprio programma di
allenamento e, eventualmente, raggiungere migliori prestazioni grazie ad una migliore
comprensione della propria fisiopatologia muscolare, senza correre i rischi delle lesioni da
radicali liberi.
Questo obiettivo è oggi a portata di mano dei medici sportivi e degli allenatori
grazie ad una serie di test che esplorano il bilancio ossidativo attraverso la valutazione sia
dello stato ossidante (d-ROMs test, MDA, isoprostani, 8-idrossideossiguanosina, dieni
coniugati etc.) che di quello antiossidante (TAS, OXY-Adsorbent test, FRAP assay, BAP
test, ORAC, tioli plasmatici, dosaggio delle vitamine antiossidanti, attività della glutatione
perossidasi etc.). Questo approccio può oggi arricchirsi anche del contributo del profilo
lipidomico (FAT PROFILE®), che consente di valutare su plasmamembrane di eritrociti una
serie di importanti parametri biochimici, quali, ad esempio, il livello di acidi grassi “trans”,
sottoprodotti del danno radicalico indotto da specie reattive centrate sullo zolfo.
Tutte queste indagini possono risultare particolarmente utili allo scopo di ottenere
un indice della condizione psico-fisica dell’atleta durante la fase di riposo o nel corso di una
stagione di attività competitiva, dopo intensi sforzi fisici. Infatti, un’alterazione del bilancio
ossidativo e/o del profilo lipidomico potrebbe suggerire l’esistenza di una condizione subclinica di patologia in atto o una scarsa capacità di recupero, sulla base della quale
mettere in atto un programma di allenamento “tagliato su misura” per ogni singolo atleta.
A tal fine, anche l’impiego di integratori (con provate proprietà antiossidanti)
disegnati per lo sportivo, quali CELLFOOD® Deutrosulfazyme® (sistema colloidale in fase
disperdente acquosa, la cui fase polidispersa è costituita da solfato di deuterio e da una
miscela complessa di 78 minerali, 17 amminoacidi e 34 enzimi in tracce) può trovare una
sua più adeguata e “personalizzata” collocazione nel programma alimentare dello sportivo,
per una migliore qualità della vita.
Studio della capacità antiossidante del prodotto CELLFOOD® (DEUTROSULFAZYME)
E.L. Iorio*, L. Bianchi** e A. Storti***
*Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo, dei Radicali Liberi e dei Sistemi Antiossidanti (Parma, Italia).
**Diacron International srl, Dipartimento di Ricerca e Sviluppo. ***Eurodream srl, Dipartimento di Ricerca (La Spezia,
Italia)
Background. DEUTROSULFAZYME® (CELLFOOD® NUSCIENCE CORPORATION, US) è una formulazione di natura
colloidale, priva di additivi e completamente atossica, contenente preziose sostanze organiche naturali di origine
vegetale, quali minerali, enzimi, amminoacidi in tracce e solfato di deuterio (1). DEUTROSULFAZYME ® si è dimostrato
molto utile nella modulazione della biodisponibilità dell’ossigeno negli atleti (2,3) e nella riduzione dei valori del d-ROMs
International, Grosseto, Italy) (4) – in soggetti a rischio di stress ossidativo, la
principale causa di invecchiamento (5).
test (Diacron
Scopo. Siccome è stato dimostrato che elevati valori del d-ROMs test possono
abbassarsi sia in soggetti sani (7) che
in quelli malati (8) in seguito alla somministrazione di formulazioni liquide contenenti basse concentrazioni di
antiossidanti (come ad esempio DEUTROSULFAZYME®) abbiamo testato l’ipotesi che la formulazione
DEUTROSULFAZYME® sia in grado in vivo di ridurre lo stress ossidativo grazie alle sue intrinseche proprietà antiossidanti
in vitro.
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Materiali e Metodi. L’attività antiossidante di
DEUTROSULFAZYME® (formulazione liquida originale
Everett Storey, Eurodream srl -La Spezia, Italia) è stata misurata tramite il BAP test (Potenziale Biologico Antiossidante
– Diacron International, Grosseto, Italia) condotto con lo strumento Free (Diacron International, Grosseto, Italia) (6). I
SD  di ferro ridotto in almeno 3 esperimenti indipendenti. Il
coefficiente di variazione (CV) intra-serie è stato calcolato in determinazioni ripetute
(n=8).
dati sono stati espressi come media 
Risultati: Il potenziale biologico antiossidante di CELLFOOD® DEUTROSULFAZYME® è
risultato pari a 64747  3660.5 (CV. 5.7%).
Le formulazioni di DEUTROSULFAZYME® in versione spray sub-linguale arricchite con
VITAMINA C e COMPLESSO MULTIVITAMINICO hanno mostrato valori ancora
più alti: 274500.00  6009.00 CV e 235500.00  9161.00 CV 3.89),
rispettivamente.
Discussione. Con il suo elevato potenziale biologico antiossidante (circa 30 volte più alto
di quello considerato ottimale nel sangue delle persone sane) DEUTROSULFAZYME® è un
potente antiossidante (6). L’elevata attività antiossidante può essere ricondotta ad alcuni
principi attivi di DEUTROSULFAZYME®, compresi gli estratti naturali e gli enzimi antiossidanti.
Questa proprietà può ragionevolmente spiegare l’abilità della formulazione di abbassare in
vivo i valori d-ROMs test (5).
Conclusioni. CELLFOOD® DEUTROSULFAZYME® è una formulazione naturale in grado di
ridurre lo stress ossidativo ed è potenzialmente utile nella prevenzione dell’invecchiamento
precoce. Ulteriori studi sono attualmente in corso ai fini di valutare le variazioni del potere
antiossidante del sangue in seguito all’assunzione di DEUTROSULFAZYME®.
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Bibliografia
1. Iorio EL. Deutrosulfazyme® (CELLFOOD®). Overview clinico-farmacologica. Proceedings International
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