Abstract - Società Triveneta di Chirurgia

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LA “SINDROME POSTPNEUMONECTOMIA” IN UN CASO DI AGENESIA
POLMONARE DESTRA.
S. Furia, C. Benato, I. Spilimbergo, B. Feil, G. Biondani, C. Bonadiman, A. Terzi, G. Falezza,
G. Silvestre, F. Calabrò
Chirurgia Toracica, Verona
Presentiamo il caso di un bambino di un anno, nato con la completa agenesia del polmone di destra,
shift del mediastino verso l’emitorace vuoto, associato a stenosi della trachea distale e del bronco
residuo: un quadro clinico sovrapponibile quindi alla sindrome postpneumonectomia. Questa è una
complicanza rara che si manifesta principalmente dopo pneumonectomia destra: è caratterizzata
dalla compressione e dallo stiramento della parte distale della trachea e del bronco, sul piano rigido
delle vertebre e dei grossi vasi a seguito della rotazione del cuore e del mediastino verso il cavo
pleurico vuoto. La sintomatologia era costituita da crisi dispnoiche e da insufficienza respiratoria.
La LTBS evidenziava ostruzione delle vie aeree a livello della trachea distale; la TAC torace
confermava il quadro, mostrando un’accentuata deviazione del mediastino verso l’emitorace destro.
L’intervento chirurgico di posizionamento di espansore tissutale veniva effettuato agevolmente
dopo l’identificazione, assistita dal supporto ecocardiografico, di un abbozzo di cavo pleurico. Il
riempimento progressivo dell’espansore raggiungeva in due fasi i 200cc; il rischio della
compressione cardiaca veniva evitato mediante il monitoraggio emodinamico continuo ed
ecocardiografico all’inizio e alla fine della procedura.
I controlli radiologici postoperatori evidenziavano un ritorno in asse degli organi mediastinici e una
risoluzione della compressione bronchiale.
A 10 giorni dall’intervento una LTBS rilevava una riduzione del calibro del bronco principale
sinistro causata da ipoplasia congenita; si rendeva pertanto necessario il confezionamento di una
tracheostomia con posizionamento di cannula Shiley per toilette bronchiali periodiche e come
supporto alla ventilazione assistita.
A 3 mesi dall’intervento il paziente mantiene tuttora la ventilazione assistita durante le ore notturne
mentre rimane in respiro spontaneo nelle ore diurne.
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