I. Antropologia ed etica 1. Impianto generale - RH 14: l’uomo è la prima e fondamentale via della Chiesa. Esiste una correlazione tra antropologia teologica e morale cristiana. La crisi morale dipende dalla crisi antropologica. Il nostro percorso all’interno delle coordinate antropologiche di GS, dove la realtà ontologica e la dimensione etica sono strettamente legate tra loro. L’essere umano può essere inteso solo mediante il mistero del Verbo incarnato (cfr. GS 22): l’antropologia teologica si fonda necessariamente sulla cristologia. 2. Fondamento ontologico-etico - Rahner: il concetto di dignità umana equiparato al concetto dell’essere. La dimensione morale della persona poggia sull’affermazione ontologica del valore assoluto dell’uomo. Che significa che l’uomo è “persona”? Grandezza e dignità della persona: GS 12-22; DH 1; 2; 9; 3; 11. La persona è un valore assoluto e un fine in sé. Ogni morale non può essere disincarnata o astratta: deve far riferimento alla persona. 3. Antropologia teologica - La persona è per il credente “immagine di Dio” (cfr GS 19). La concezione di San Tommaso: legame tra il morale e il dogmatico. L’uomo come immagine di Dio è principio delle proprie azioni, in forza del libero arbitrio e del dominio che ha su di esse (STh I-II, prol.). La persona è un essere in continua tensione e proteso verso il futuro. La prospettiva cristologica. 4. Dimensione propriamente cristiana dell’etica - - - - Come si può parlare di antropologia biblica? I Sinottici: valore assoluto della persona preferenza per il debole interiorità e radicalità morale farisaica il modello normativo: Gesù Gli scritti di Paolo: l’uomo “nuovo” che “discerne” “libero” Gli scritti giovannei: l’uomo “illuminato” “in comunione” che “crede e ama” Cenni storici: Patristica: antropocentrismo etico Teologia medievale: centralità della dignità umana Età moderna: la “grandezza umana” Il Concilio Vaticano II