SINTESI DELL’INTERVENTO
DEL PROF. EMILIO ARISI
Non disponiamo di dati certi riguardo i numeri del fenomeno “mestruazioni
abbondanti”, ma si può stimare che il problema di un flusso eccessivo interessi circa il
15-20% delle donne che effettuano una visita ginecologica.
Nell’ottobre 2006, durante il suo Congresso Nazionale, la Società Italiana di Ostetricia e
Ginecologia ha ritenuto opportuno produrre delle Raccomandazioni per l’approccio
terapeutico ai Flussi Mestruali Abbondanti (FMA). Negli ultimi anni sono infatti
comparse possibilità terapeutiche che ci hanno fatto riconsiderare i nostri atteggiamenti.
C’è inoltre uno stimolo culturale generale, una maggiore sensibilità a livello mondiale,
che ha spinto anche altre società scientifiche di ostetricia e ginecologia a stendere delle
indicazioni in merito (ad esempio quelle finlandese, neozelandese, americana, inglese,
etc.).
Nei casi più gravi si tratta di una vera e propria patologia che ha una ampia diffusione
nella popolazione. Interessa almeno una donna su 20 tra i 30 e i 49 anni; e quindi un
gruppo consistente di donne italiane. È un problema che ha importanti riflessi sulla
qualità della vita, con forti disagi nella vita relazionale, lavorativa ed anche affettiva e
sessuale. Parliamo di donne che durante la mestruazione devono usare assorbenti
ingombranti e imbarazzanti e che, immediatamente dopo, sono spossate, stanche, non
riescono a concentrarsi e a lavorare.
Il problema risulta ancor più turbante perché entra nella fisiologia. È quindi difficile
stabilire qual è il confine che segna il passaggio verso la patologia. La stessa definizione
di “Flussi Mestruali Abbondanti” è un concetto moderno della ginecologia
internazionale; prima si individuavano i singoli disturbi (menorragia, metrorragia,
meno-metrorragia, etc.) utilizzando soprattutto criteri di tipo quantitativo. È evidente
che si trattava di parametri oggettivi, poco adatti ai singoli casi ed alle differenze da
donna a donna. Il concetto di “Flussi Mestruali Abbondanti” è invece più soggettivo, è
la donna che per prima valuta e “stima” la gravità del problema, anche riferendo di una
sua sensazione di disagio. Parliamo sicuramente di un disturbo patologico quando le
perdite particolarmente abbondanti provocano anemia, astenia, etc. In questi casi fino a
pochi anni fa, si ricorreva spesso all’isterectomia, ora si privilegiano modalità più
conservative e meno traumatizzanti, anche dal punto di vista psicologico. Purtroppo
riteniamo che tuttora gran parte delle isterectomie praticate in caso di patologia benigna
siano dovute a flussi mestruali abbondanti, che potrebbero essere curati con metodi
meno aggressivi e più conservativi.
Nelle nostre Raccomandazioni abbiamo proposto una flow-chart conclusiva, con
approcci di primo e di secondo livello. In generale va sempre privilegiato l’approccio
conservativo con le terapie farmacologiche, e solo in seconda istanza sono previste le
terapie chirurgiche. Fra i trattamenti di tipo medico, sicuramente ha un ruolo importante
il sistema intrauterino a rilascio di levonorgestrel, perché presenta una grande efficacia
terapeutica, l’assorbimento sistemico è minimo e quindi gli effetti collaterali sono
trascurabili. Esistono inoltre in letteratura numerosi studi che confermano come
l’utilizzo di un sistema di questo tipo riduca di molto la necessità di procedere ad
isterectomie.
Tutte queste informazioni vogliamo passarle oggi alle donne, attraverso un opuscolo
che affronta in modo completo il problema dei “Flussi Mestruali Abbondanti”, dalle
cause alla terapia. La SIGO farà in modo che questo opuscolo sia diffuso in ogni
ambulatorio, perché le donne sappiano, e sappiano anche come agire.
IL PROF. EMILIO ARISI È DIRETTORE DELL’U.O. DI OSTETRICIA E
GINECOLOGIA DELL’ OSPEDALE REGIONALE S. CHIARA DI TRENTO E
CONSIGLIERE SIGO