3 dicembre: Anteprima dedicata ai Giovani 7, 10, 13, 16, 19, 22 dicembre 2017; 2, 5 gennaio 2018 Umberto Giordano Andrea Chénier Direttore Riccardo Chailly Regia Mario Martone Scene Margherita Palli Costumi Ursula Patzak Luci Pasquale Mari Interpreti principali Yusif Eyvazov, Anna Netrebko, Luca Salsi, Annalisa Stroppa, Mariana Pentcheva Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Andrea Chénier, il capolavoro di Giordano che fu battezzato alla Scala nel 1896, vi manca dal 1985. Allora come oggi sul podio c’era Riccardo Chailly. Il maestro milanese, che nel 2018 festeggia i 40 anni dal debutto operistico con I masnadieri, ha diretto al Piermarini 18 opere coprendo un repertorio vastissimo che da Verdi spazia a Stravinskij e Prokof’ev, da Rossini a Puccini e, appunto, al verismo. Per questo 7 dicembre il M° Chailly incontra per la prima volta Mario Martone, regista esperto di affreschi storici in scena e sullo schermo. Se La morte di Danton di Büchner denunciava le derive della Rivoluzione, un film come Noi credevamo era una riflessione sulle delusioni di una generazione votatasi alla speranza di cambiamento. Con Margherita Palli, creatrice di tanti spettacoli ronconiani, Martone ha realizzato nel 2016 un fortunato allestimento de La cena delle beffe, sempre di Giordano, che ha segnato il primo passo nel processo di riscoperta del verismo alla Scala. Alla sua terza inaugurazione scaligera, e fresca dell’entusiasmo per La traviata che ha interpretato nei mesi scorsi, Anna Netrebko sarà Maddalena di Coigny dividendo il palcoscenico con il marito Yusif Eyvazov. Eyvazov, che ha recentemente debuttato nel ruolo a Praga, si è preparato in questi mesi con il M° Chailly mentre la sua carriera segna una serie di tappe importanti, da Don Carlo a San Pietroburgo a Radamès al Festival di Salisburgo con Riccardo Muti. Nei panni di Carlo Gérard torna alla Scala Luca Salsi, uno dei più emozionanti baritoni dei nostri anni, che in questa parte ha riscosso un grande successo personale alla Staatsoper di Monaco nel 2017. 19, 21, 23, 28, 31 gennaio; 2, 4, 11 febbraio 2018 Johann Strauss Die Fledermaus (Il pipistrello) Direttore Zubin Mehta Regia Cornelius Obonya Co-regista Carolin Pienkos Scene e costumi Heike Scheele Coreografia Heinz Spoerli Video Alex Scherpink Interpreti principali Peter Sonn, Eva Mei, Markus Werba, Michael Kraus, Daniela Fally, Elena Maximova, Giorgio Berrugi, Kresimir Spicer, Nino Frassica Coro, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala Prima rappresentazione al Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Die Fledermaus di Johann Strauss è un capitolo importante nella storia del teatro musicale. Non un’operetta ma una vera e propria opera buffa viennese, unica per complessità musicale e teatrale. La prima volta alla Scala di questo capolavoro assoluto è diretta da Zubin Mehta, viennese d’adozione e per cinque volte sul podio del Concerto di Capodanno di Vienna, che nel gennaio 2018 dirigerà anche un concerto di Valzer al Piermarini sul modello di quello della capitale austriaca. La regia è affidata a Cornelius Obonya, un uomo di teatro completo che proviene dalla più illustre dinastia teatrale austriaca e che in veste di attore ha interpretato per anni Jedermann a Salisburgo raccogliendo il testimone dei nonni materni, i leggendari Paula Wessely e Attila Hörbiger. Cantano Eva Mei, Peter Sonn e Markus Werba, mentre la parte comica (parlata) del carceriere Frosch è affidata all’estro di Nino Frassica e la coreografia è di Heinz Spoerli. 8, 10, 13, 16, 20, 22 febbraio; 1, 4 marzo 2018 Giuseppe Verdi Simon Boccanegra Direttore Myung-Whun Chung Regia Federico Tiezzi Scene Pier Paolo Bisleri Costumi Giovanna Buzzi Luci Marco Filibeck Interpreti principali Leo Nucci, Krassimira Stoyanova, Fabio Sartori , Dmitry Belosselskiy, Dalibor Jenis Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Produzione Teatro alla Scala e Staatsoper Unter den Linden di Berlino La produzione del capolavoro verdiano firmata da Federico Tiezzi ha trovato nella guida musicale di Myung-Whun Chung una rinnovata spinta artistica, salutata con entusiasmo alla Scala ma anche nelle tournée al Bol’šoj e in Cina. Proprio per consolidare e rafforzare il livello raggiunto, il titolo torna nella Stagione scaligera del 2018. L’umbratile sensibilità del direttore restituisce pulsazioni emotive, abbandoni lirici, amarezze e suggestioni paesaggistiche della partitura avvalendosi di un cast ideale in cui alla dogale autorevolezza di Leo Nucci si affiancano la nobile Amelia di Krassimira Stoyanova, ormai accolta tra le voci più amate dal pubblico scaligero, il sicuro Gabriele di Fabio Sartori e il Fiesco di Dmitry Belosselskiy. 24, 28 febbraio; 3, 6, 11, 14, 17 marzo 2018 Christoph Willibald Gluck Orphée et Eurydice Direttore Michele Mariotti Regia John Fulljames Coreografia Hofesh Shechter Scene e costumi Conor Murphy Luci Lee Curran Interpreti principali Juan Diego Flórez, Christiane Karg, Fatma Said Hofesh Shechter Dance Company Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Prima rappresentazione al Teatro alla Scala nella versione francese Produzione Royal Opera House, Covent Garden, Londra L’opera manifesto della riforma teatrale e musicale di Gluck è a tutti gli effetti un capolavoro europeo: composta su libretto dell’italiano Ranieri de’ Calzabigi per il Burgtheater di Vienna, dove fu eseguita nel 1762, fu presentata in versione rivista, riorchestrata e ampliata al teatro del PalaisRoyal nel 1774 con nuovi versi francesi di Pierre-Louis Moline. La nuova versione, oltre a inserire nuovi balletti, assegnava la parte di Orphée a un tenore, marcando una distanza ulteriore dalle convenzioni barocche. Orphée, che conta alla Scala versioni illustri, da quella diretta da Furtwängler con Fedora Barbieri protagonista fino alla versione firmata da Riccardo Muti e Roberto de Simone, si presenta per la prima volta in questa seconda versione, nel fortunato allestimento realizzato per il Covent Garden dal regista John Fulljames e dal coreografo Hofesh Shechter, in cui l’orchestra è collocata in mezzo al palcoscenico. Sontuosa la parte musicale con il ritorno alla Scala di Juan Diego Flórez nella parte di Orphée, Christiane Karg come Eurydice e Fatma Said, che dopo gli studi all’Accademia della Scala e il debutto come Pamina, veste i panni di Amour. Guida musicale è Michele Mariotti, un Maestro su cui il Teatro fa affidamento per i prossimi anni. 3, 6, 11, 14, 17, 19, 24, 28 aprile; 4 maggio 2018 Gaetano Donizetti Don Pasquale Direttore Riccardo Chailly Regia Davide Livermore Scene Davide Livermore e Giò Forma Costumi Gianluca Falaschi Interpreti principali Ambrogio Maestri, Rosa Feola, René Barbera, Mattia Olivieri Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Il percorso del Direttore musicale Riccardo Chailly attraverso il repertorio italiano, che nel 2017 ha riportato alla Scala La gazza ladra di Rossini (“un grande risultato musicale”, scrive il Times di Londra), prosegue con il primo titolo donizettiano. Commedia amarissima, miracolo di leggerezza, umanità ed equilibrio dei tempi teatrali scritto per il Théâtre Italien di Parigi nel 1843, Don Pasquale torna alla Scala in una nuova produzione firmata da Davide Livermore, regista già impegnato alla Scala nel Tamerlano di Händel nel 2017. Prosegue quindi, dopo le collaborazioni con Gabriele Salvatores e Mario Martone, la linea di valorizzazione delle maggiori personalità registiche italiane secondo un percorso innovativo ma sempre rispettoso dei valori musicali. Protagonista è Ambrogio Maestri, il Falstaff per eccellenza di questi anni, che con Don Pasquale approfondisce un’altra figura sospesa tra commedia e malinconia alle prese con le disillusioni del tempo. Con lui Rosa Feola, già incantevole protagonista ne La gazza ladra. 15, 18, 21, 26, 29 aprile; 2, 6, 10, 13 maggio 2018 Riccardo Zandonai Francesca da Rimini Direttore Fabio Luisi Regia David Pountney Scene Leslie Travers Costumi Marie-Jeanne Lecca Interpreti principali Maria José Siri, Roberto Aronica, Gabriele Viviani, Luciano Ganci Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Assente dal palcoscenico scaligero dal 1959, quando Gianandrea Gavazzeni diresse Magda Olivero e Mario del Monaco, la trascinante vicenda di passione e gelosia scritta da D’Annunzio pensando a Dante e messa in musica da Zandonai è consegnata a una nuova produzione firmata da David Pountney, nome di punta della scena registica britannica che alla Scala è stato presente solo con La piccola volpe astuta nel 2003 e che con Paolo e Francesca ha familiarità per aver già messo in scena l’omonima opera di Rachmaninov. Sul podio Fabio Luisi, convinto sostenitore di questa musica di cui sa rendere insieme le accensioni veriste e le raffinatezze novecentesche. Protagonisti Maria José Siri, applaudita all’inaugurazione 2016 con Madama Butterfly e ormai riconosciuta come interprete di riferimento di questo repertorio, Roberto Aronica che torna alla Scala dopo il successo riscosso ne La fanciulla del West e Gabriele Viviani. 8, 12, 15, 18, 27, 31 maggio; 3 giugno 2018 Giuseppe Verdi Aida In occasione dei 95 anni di Franco Zeffirelli Direttore Nello Santi Regia Franco Zeffirelli Scene e costumi Lila De Nobili Interpreti principali Krassimira Stoyanova, Fabio Sartori/ Marcelo Álvarez, Violeta Urmana, George Gagnidze, Vitalij Kowaljow, Carlo Colombara, Céline Mellon Coro, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala Produzione Teatro alla Scala Per festeggiare i 95 anni di Franco Zeffirelli la Scala ripropone il leggendario allestimento di Aida del 1963 con le scene magistralmente dipinte da Lila De Nobili. Uno spettacolo entrato nella storia grazie alla raffinata reinterpretazione di un Egitto immaginato attraverso le suggestioni pittoriche del Secondo Impero. Sul podio Nello Santi, custode di una tradizione verdiana che ha come riferimenti la lezione di Toscanini e un’esperienza costruita in decenni di lavoro nei maggiori teatri e con tutti gli interpreti storici del repertorio italiano. Aida è Krassimira Stoyanova al suo terzo ruolo verdiano alla Scala dopo Amelia e Elisabetta di Valois, mentre nella parte di Radamès si alternano Fabio Sartori e Marcelo Álvarez. Infine come Amneris ritorna Violeta Urmana, già protagonista dell’Aida inaugurale della Stagione 2006~2007 diretta da Riccardo Chailly. 5, 9, 12, 15, 19, 27, 30 giugno 2018 Franz Schubert Fierrabras Direttore Daniel Harding Regia Peter Stein Scene Ferdinand Wögerbauer Costumista Anna Maria Heinreich Luci Joachim Bart Interpreti principali Anett Fritsch, Dorothea Röschmann, Marie-Claude Chappuis, Bernard Richter, Tomasz Konieczny, Markus Werba, Peter Sonn Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Prima rappresentazione al Teatro alla Scala Produzione Festival di Salisburgo A lungo negletta, la produzione operistica di Franz Schubert ha trovato negli scorsi anni alcuni ferventi sostenitori italiani: gli studiosi Fedele d’Amico e Sergio Sablich e soprattutto Claudio Abbado, che dell’opera diede una memorabile interpretazione alle Wiener Festwochen, poi consegnata anche al disco. Opera “eroico-romantica” che affonda le sue radici nel poema in lingua d’oc La chanson de Fierrabras e nella leggenda germanica Eginhard und Emma, Fierrabras è ambientata al tempo della spedizione di Carlo Magno in Spagna per riconquistare le reliquie sottratte dai Mori. Daniel Harding, oggi Direttore Musicale dell’Orchestre de Paris, per il suo ritorno con un’opera alla Scala dirige questo titolo di struggente bellezza guidando un cast d’eccellenza in cui spiccano Dorothea Röschmann, Anett Fritsch, Markus Werba e Bernard Richter, già applauditissimo Don Ottavio nel Don Giovanni scaligero del 2017. Le atmosfere fiabesche e romantiche della vicenda sono affidate alla regia di Peter Stein. 18, 21, 25, 28 giugno; 2, 5, 7 luglio 2018 Ludwig van Beethoven Fidelio Direttore Myung-Whun Chung Regia Deborah Warner Scene e costumi Chloé Obolensky Luci Jean Kalman Interpreti principali Stuart Skelton, Simone Schneider, Eva Liebau, Stephen Milling, Luca Pisaroni, Martin Gantner, Martin Piskorski Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Produzione Teatro alla Scala L’inno beethoveniano all’amore e alla libertà che segnò l’ultimo 7 dicembre di Daniel Barenboim come Direttore musicale torna nello stesso allestimento maestoso ed essenziale a un tempo firmato da Deborah Warner per la regia e Chloé Obolensky per scene e costumi. Dirige Myung-Whun Chung, che affronta per la prima volta il capolavoro beethoveniano in versione scenica dopo aver recentemente confermato le sue credenziali beethoveniane con smaglianti letture sinfoniche alla Scala, e che per tutta la vita ha fatto della connessione tra la musica e i valori dell’umanesimo una cifra personale. Leonore è Simone Schneider, che dopo i primi passi come soprano lirico si sta affermando nei principali ruoli straussiani, e Florestan Stuart Skelton, tenore australiano che ha recentemente interpretato Tristan con Sir Simon Rattle e i Berliner Philharmoniker. La parte del malvagio Don Pizarro è affidata a Luca Pisaroni, applaudito dal pubblico scaligero come Leporello nel 2017. 29 giugno; 3, 6, 9, 12, 14, 17, 19 luglio 2018 Vincenzo Bellini Il pirata Direttore Riccardo Frizza Regia Christof Loy Scene Raimund Voigt Costumi Ursula Renzenbrink Luci Olaf Winter Interpreti principali Sonya Yoncheva, Piero Pretti, Nicola Alaimo Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Riscoprire il belcanto, tassello fondante e non abbastanza rappresentato della nostra tradizione, significa trovare voci che possano restituirne l’incanto e la sfida e direttori che ne conoscano i segreti. Il pirata è l’opera con cui il ventiseienne Vincenzo Bellini, chiamato da Domenico Barbaja, debuttò alla Scala nel 1827, inaugurando un lungo sodalizio artistico con il librettista Felice Romani. Opera fondamentale nella diffusione sulle scene italiane di una nuova temperie romantica, tradotta in scena da tempeste, naufragi e da una grande scena di pazzia per la protagonista. L’ultima apparizione dell’opera alla Scala risale al 1958, con la direzione di Antonino Votto e Maria Callas che segnava una delle tappe più leggendarie della sua carriera. Oggi la proibitiva parte di Imogene è affidata a Sonya Yoncheva, che dopo il trionfo in Norma a Londra con Antonio Pappano è il soprano più accreditato nel mondo in questo repertorio, mentre sul podio scaligero torna Riccardo Frizza. Con Il pirata debutta alla Scala Christof Loy, uno dei registi più interessanti della scena europea, che ha dato un contributo fondamentale alla rivalutazione del repertorio belcantistico anche dal punto di vista drammaturgico. Famose in particolare le sue regie delle opere “Tudor” di Donizetti. 1, 3, 5, 9, 14, 17, 19, 21, 25, 27 settembre 2018 Progetto Accademia Luigi Cherubini Alì Babà e i quaranta ladroni Direttore Paolo Carignani Regia Liliana Cavani Scene Leila Fteita Solisti dell’Accademia di perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala Coro e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Dopo Die Zauberflöte e Hänsel und Gretel, il progetto di affidare uno spettacolo ogni stagione ai giovani dell’Accademia, facendoli lavorare per un anno con un regista e un direttore di rango, si concentra sugli autori italiani riproponendo l’ultima opera di Luigi Cherubini, che manca dal Piermarini dal 1963. I giovani allievi avranno la possibilità di lavorare per un anno con Liliana Cavani, che torna alla Scala dove ha firmato indimenticate regie di Manon Lescaut, Un ballo in maschera e naturalmente La traviata ma anche del capolavoro di Cherubini La vestale, e con Paolo Carignani, direttore che ben conosce i segreti del repertorio italiano. Il risultato di questo periodo di preparazione sarà anche quest’anno uno spettacolo dello stesso livello artistico e impegno produttivo degli altri titoli della Stagione. La strettissima collaborazione fra il Teatro alla Scala e la sua Accademia costituisce un unicum a livello mondiale garantendo agli allievi una continuità tra percorso formativo ed esperienza artistica impossibile altrove. 29 settembre; 2, 6, 9, 13, 18, 22, 25 ottobre 2018 Giuseppe Verdi Ernani Direttore Ádám Fischer Regia Sven-Eric Bechtolf Scene e costumi Julian Crouch Interpreti principali Francesco Meli, Ailyn Pérez, Simone Piazzola, Ildar Abdrazakov Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Nuova produzione Teatro alla Scala Ernani, su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma di Victor Hugo, va in scena alla Fenice nel 1844 e riunisce gli snodi musicali e drammaturgici della prima stagione verdiana in una sintesi di straordinaria potenza, anticipando temi e suggestioni delle opere a venire. Opera di fascino irresistibile e temibile difficoltà, è un banco di prova su cui ogni generazione di interpreti verdiani è chiamata a misurarsi. Francesco Meli, che ha debuttato nel ruolo con Riccardo Muti, prosegue la galleria di grandi personaggi verdiani che alla Scala lo ha visto nei panni di Carlo VII, Alfredo, Don Carlo e Adorno, mentre Ailyn Pérez è Leonora dopo il successo ottenuto come Violetta. Con loro Simone Piazzola come Carlo e nei panni di Silva il ritorno alla Scala di Ildar Abdrazakov, ormai impostosi come basso di riferimento dei nostri anni. Firma il nuovo allestimento Sven-Eric Bechtolf, mentre la guida musicale è nelle mani di Ádám Fischer, che prosegue alla Scala un percorso verdiano che lo ha portato a dirigere tra l’altro Otello al Metropolitan e Aida a Zurigo. 8, 11, 16, 20, 23, 26, 29 ottobre 2018 Wolfgang Amadeus Mozart La finta giardiniera Direttore Diego Fasolis Regia Frederic Wake-Walker Scene e costumi Antony McDonald Luci Lucy Carter Interpreti Kresimir Spicer, Hanna-Elisabeth Müller, Anett Fritsch, Bernard Richter, Lucia Cirillo, Giulia Semenzato, Mattia Olivieri Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storici Produzione Festival di Glyndebourne Il progetto di esecuzione di opere del Settecento su strumenti originali con la compagine barocca sorta in seno all’Orchestra scaligera affronta il primo titolo mozartiano dopo le due opere di Händel eseguite negli anni scorsi. Diego Fasolis dirige La finta giardiniera, “dramma buffo” composto da Mozart a 19 anni e andato in scena al Cuvilliés Theater di Monaco. Per la Scala, dove si ricorda un’esecuzione alla Piccola Scala nel 1970 con Zoltán Peskó e la regia di Filippo Crivelli, è una prima assoluta nella sala storica. Viene presentato lo spettacolo del Festival di Glyndebourne che nel 2014 ha rivelato il talento di Frederic Wake-Walker. Il cast comprende alcune delle migliori voci della nuova generazione di cantanti (e attori) mozartiani, già applaudite nel Don Giovanni del 2017: con Hanna-Elisabeth Müller cantano Anett Fritsch, Bernard Richter, Giulia Semenzato e Mattia Olivieri. Una compagine sperimentata che può trarre frutto dalla complicità costruita in altre esperienze comuni per realizzare al meglio l’immediatezza e la fluidità richieste dal teatro di Mozart. 4, 7, 10, 14, 18, 23, 29 novembre 2018 Richard Strauss Elektra Direttore Christoph von Dohnányi Regia Patrice Chéreau Scene Richard Peduzzi Costumi Caroline de Vivaise Interpreti principali Ricarda Merbeth, Waltraud Meier, Regine Hangler, Michael Volle, Roberto Saccà Coro e Orchestra del Teatro alla Scala Produzione Teatro alla Scala in coproduzione con Festival di Aix en Provence, Metropolitan Opera, New York; Finnish National Opera, Helsinki; Staatsoper Under den Linden, Berlino; Gran Teatre del Liceu, Barcellona Nel 2013 Patrice Chéreau firmava la sua ultima regia: Elektra di Strauss, una coproduzione tra la Scala e alcuni dei più importanti teatri internazionali. Uno dei maggiori registi del secondo Novecento concludeva una parabola artistica che proprio a Milano, con Strehler al Piccolo Teatro, aveva mosso i primi passi e che negli ultimi anni aveva portato alla Scala spettacoli indimenticabili come Tristan und Isolde e Da una casa di morti. Quell’ultima Elektra tesa, essenziale nelle scene rigorose di Richard Peduzzi, torna in scena con una veste musicale adeguata: il grande Christoph von Dohnányi dirige di nuovo un’opera alla Scala, dove mancava dal Moses und Aron del 1977, mentre nelle parti principali appaiono Ricarda Merbeth, Waltraud Meier e Michael Volle. 15, 17, 20, 22, 24, 25 novembre 2018 György Kurtág Fin de partie Versione drammaturgica di György Kurtág dal dramma di Samuel Beckett Direttore Markus Stenz Regia Pierre Audi Scene e costumi Christof Hetzer Luci Jean Kalman Interpreti principali Frode Olsen, Leigh Melrose, Hilary Summers, Leonardo Cortellazzi Orchestra del Teatro alla Scala Prima esecuzione mondiale Nuova produzione Teatro alla Scala in coproduzione con De Nationale Opera, Amsterdam György Kurtág, universalmente considerato tra i maggiori compositori viventi, non aveva mai scritto un’opera. Lo fa all’età di novant’anni, convinto dalla tenacia di Alexander Pereira, applicando il suo stile scarno, concentrato, intensamente espressivo al classico di Samuel Beckett del 1957: un avvenimento la cui portata non investe solo l’ambito musicale ma si estende ai territori del Teatro e della Letteratura. Il titolo, Finale di partita, indica la situazione ricorrente negli scacchi in cui l’esito della partita è segnato ma i giocatori inesperti continuano a muovere i pezzi a vuoto senza rendersi conto che non esiste speranza. In questa situazione si trovano i protagonisti Hamm e Clov, che trascorrono giornate sempre uguali in una casa che condividono con i genitori di Hamm, privi delle gambe e sistemati in due bidoni della spazzatura. La prima assoluta sarà diretta da Markus Stenz, mentre lo spettacolo porta la firma di uno dei più autorevoli registi della scena internazionale, Pierre Audi, che con questo importante progetto debutta alla Scala. I cantanti, che giungeranno alla prima dopo due anni di prove e di attento lavoro sulle minime sfumature del testo e della musica, sono Frode Olsen, Leigh Melrose, Hilary Summers e Leonardo Cortellazzi.