3 dicembre: Anteprima dedicata ai Giovani
7, 10, 13, 16, 19, 22 dicembre 2017; 2, 5 gennaio 2018
Umberto Giordano
Andrea Chénier
Direttore Riccardo Chailly
Regia Mario Martone
Scene Margherita Palli
Costumi Ursula Patzak
Luci Pasquale Mari
Interpreti principali
Yusif Eyvazov, Anna Netrebko,
Luca Salsi, Annalisa Stroppa, Mariana Pentcheva
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Andrea Chénier, il capolavoro di Giordano che fu battezzato alla Scala nel 1896, vi manca dal
1985. Allora come oggi sul podio c’era Riccardo Chailly. Il maestro milanese, che nel 2018
festeggia i 40 anni dal debutto operistico con I masnadieri, ha diretto al Piermarini 18 opere
coprendo un repertorio vastissimo che da Verdi spazia a Stravinskij e Prokof’ev, da Rossini a
Puccini e, appunto, al verismo. Per questo 7 dicembre il M° Chailly incontra per la prima volta
Mario Martone, regista esperto di affreschi storici in scena e sullo schermo. Se La morte di Danton
di Büchner denunciava le derive della Rivoluzione, un film come Noi credevamo era una riflessione
sulle delusioni di una generazione votatasi alla speranza di cambiamento. Con Margherita Palli,
creatrice di tanti spettacoli ronconiani, Martone ha realizzato nel 2016 un fortunato allestimento de
La cena delle beffe, sempre di Giordano, che ha segnato il primo passo nel processo di riscoperta
del verismo alla Scala. Alla sua terza inaugurazione scaligera, e fresca dell’entusiasmo per La
traviata che ha interpretato nei mesi scorsi, Anna Netrebko sarà Maddalena di Coigny dividendo il
palcoscenico con il marito Yusif Eyvazov. Eyvazov, che ha recentemente debuttato nel ruolo a
Praga, si è preparato in questi mesi con il M° Chailly mentre la sua carriera segna una serie di tappe
importanti, da Don Carlo a San Pietroburgo a Radamès al Festival di Salisburgo con Riccardo Muti.
Nei panni di Carlo Gérard torna alla Scala Luca Salsi, uno dei più emozionanti baritoni dei nostri
anni, che in questa parte ha riscosso un grande successo personale alla Staatsoper di Monaco nel
2017.
19, 21, 23, 28, 31 gennaio; 2, 4, 11 febbraio 2018
Johann Strauss
Die Fledermaus
(Il pipistrello)
Direttore Zubin Mehta
Regia Cornelius Obonya
Co-regista Carolin Pienkos
Scene e costumi Heike Scheele
Coreografia Heinz Spoerli
Video Alex Scherpink
Interpreti principali
Peter Sonn, Eva Mei, Markus Werba, Michael Kraus, Daniela Fally,
Elena Maximova, Giorgio Berrugi, Kresimir Spicer, Nino Frassica
Coro, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Prima rappresentazione al Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Die Fledermaus di Johann Strauss è un capitolo importante nella storia del teatro musicale. Non
un’operetta ma una vera e propria opera buffa viennese, unica per complessità musicale e teatrale.
La prima volta alla Scala di questo capolavoro assoluto è diretta da Zubin Mehta, viennese
d’adozione e per cinque volte sul podio del Concerto di Capodanno di Vienna, che nel gennaio
2018 dirigerà anche un concerto di Valzer al Piermarini sul modello di quello della capitale
austriaca. La regia è affidata a Cornelius Obonya, un uomo di teatro completo che proviene dalla
più illustre dinastia teatrale austriaca e che in veste di attore ha interpretato per anni Jedermann a
Salisburgo raccogliendo il testimone dei nonni materni, i leggendari Paula Wessely e Attila
Hörbiger. Cantano Eva Mei, Peter Sonn e Markus Werba, mentre la parte comica (parlata) del
carceriere Frosch è affidata all’estro di Nino Frassica e la coreografia è di Heinz Spoerli.
8, 10, 13, 16, 20, 22 febbraio; 1, 4 marzo 2018
Giuseppe Verdi
Simon Boccanegra
Direttore Myung-Whun Chung
Regia Federico Tiezzi
Scene Pier Paolo Bisleri
Costumi Giovanna Buzzi
Luci Marco Filibeck
Interpreti principali
Leo Nucci, Krassimira Stoyanova, Fabio Sartori ,
Dmitry Belosselskiy, Dalibor Jenis
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala e Staatsoper Unter den Linden di Berlino
La produzione del capolavoro verdiano firmata da Federico Tiezzi ha trovato nella guida musicale
di Myung-Whun Chung una rinnovata spinta artistica, salutata con entusiasmo alla Scala ma anche
nelle tournée al Bol’šoj e in Cina. Proprio per consolidare e rafforzare il livello raggiunto, il titolo
torna nella Stagione scaligera del 2018. L’umbratile sensibilità del direttore restituisce pulsazioni
emotive, abbandoni lirici, amarezze e suggestioni paesaggistiche della partitura avvalendosi di un
cast ideale in cui alla dogale autorevolezza di Leo Nucci si affiancano la nobile Amelia di
Krassimira Stoyanova, ormai accolta tra le voci più amate dal pubblico scaligero, il sicuro Gabriele
di Fabio Sartori e il Fiesco di Dmitry Belosselskiy.
24, 28 febbraio; 3, 6, 11, 14, 17 marzo 2018
Christoph Willibald Gluck
Orphée et Eurydice
Direttore Michele Mariotti
Regia John Fulljames
Coreografia Hofesh Shechter
Scene e costumi Conor Murphy
Luci Lee Curran
Interpreti principali
Juan Diego Flórez, Christiane Karg, Fatma Said
Hofesh Shechter Dance Company
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Prima rappresentazione al Teatro alla Scala nella versione francese
Produzione Royal Opera House, Covent Garden, Londra
L’opera manifesto della riforma teatrale e musicale di Gluck è a tutti gli effetti un capolavoro
europeo: composta su libretto dell’italiano Ranieri de’ Calzabigi per il Burgtheater di Vienna, dove
fu eseguita nel 1762, fu presentata in versione rivista, riorchestrata e ampliata al teatro del PalaisRoyal nel 1774 con nuovi versi francesi di Pierre-Louis Moline. La nuova versione, oltre a inserire
nuovi balletti, assegnava la parte di Orphée a un tenore, marcando una distanza ulteriore dalle
convenzioni barocche. Orphée, che conta alla Scala versioni illustri, da quella diretta da
Furtwängler con Fedora Barbieri protagonista fino alla versione firmata da Riccardo Muti e Roberto
de Simone, si presenta per la prima volta in questa seconda versione, nel fortunato allestimento
realizzato per il Covent Garden dal regista John Fulljames e dal coreografo Hofesh Shechter, in cui
l’orchestra è collocata in mezzo al palcoscenico. Sontuosa la parte musicale con il ritorno alla Scala
di Juan Diego Flórez nella parte di Orphée, Christiane Karg come Eurydice e Fatma Said, che dopo
gli studi all’Accademia della Scala e il debutto come Pamina, veste i panni di Amour. Guida
musicale è Michele Mariotti, un Maestro su cui il Teatro fa affidamento per i prossimi anni.
3, 6, 11, 14, 17, 19, 24, 28 aprile; 4 maggio 2018
Gaetano Donizetti
Don Pasquale
Direttore Riccardo Chailly
Regia Davide Livermore
Scene Davide Livermore e Giò Forma
Costumi Gianluca Falaschi
Interpreti principali
Ambrogio Maestri, Rosa Feola, René Barbera, Mattia Olivieri
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Il percorso del Direttore musicale Riccardo Chailly attraverso il repertorio italiano, che nel 2017 ha
riportato alla Scala La gazza ladra di Rossini (“un grande risultato musicale”, scrive il Times di
Londra), prosegue con il primo titolo donizettiano. Commedia amarissima, miracolo di leggerezza,
umanità ed equilibrio dei tempi teatrali scritto per il Théâtre Italien di Parigi nel 1843, Don
Pasquale torna alla Scala in una nuova produzione firmata da Davide Livermore, regista già
impegnato alla Scala nel Tamerlano di Händel nel 2017. Prosegue quindi, dopo le collaborazioni
con Gabriele Salvatores e Mario Martone, la linea di valorizzazione delle maggiori personalità
registiche italiane secondo un percorso innovativo ma sempre rispettoso dei valori musicali.
Protagonista è Ambrogio Maestri, il Falstaff per eccellenza di questi anni, che con Don Pasquale
approfondisce un’altra figura sospesa tra commedia e malinconia alle prese con le disillusioni del
tempo. Con lui Rosa Feola, già incantevole protagonista ne La gazza ladra.
15, 18, 21, 26, 29 aprile; 2, 6, 10, 13 maggio 2018
Riccardo Zandonai
Francesca da Rimini
Direttore Fabio Luisi
Regia David Pountney
Scene Leslie Travers
Costumi Marie-Jeanne Lecca
Interpreti principali
Maria José Siri, Roberto Aronica, Gabriele Viviani, Luciano Ganci
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Assente dal palcoscenico scaligero dal 1959, quando Gianandrea Gavazzeni diresse Magda Olivero
e Mario del Monaco, la trascinante vicenda di passione e gelosia scritta da D’Annunzio pensando a
Dante e messa in musica da Zandonai è consegnata a una nuova produzione firmata da David
Pountney, nome di punta della scena registica britannica che alla Scala è stato presente solo con La
piccola volpe astuta nel 2003 e che con Paolo e Francesca ha familiarità per aver già messo in scena
l’omonima opera di Rachmaninov. Sul podio Fabio Luisi, convinto sostenitore di questa musica di
cui sa rendere insieme le accensioni veriste e le raffinatezze novecentesche. Protagonisti Maria José
Siri, applaudita all’inaugurazione 2016 con Madama Butterfly e ormai riconosciuta come interprete
di riferimento di questo repertorio, Roberto Aronica che torna alla Scala dopo il successo riscosso
ne La fanciulla del West e Gabriele Viviani.
8, 12, 15, 18, 27, 31 maggio; 3 giugno 2018
Giuseppe Verdi
Aida
In occasione dei 95 anni di Franco Zeffirelli
Direttore Nello Santi
Regia Franco Zeffirelli
Scene e costumi Lila De Nobili
Interpreti principali
Krassimira Stoyanova, Fabio Sartori/ Marcelo Álvarez, Violeta Urmana,
George Gagnidze, Vitalij Kowaljow, Carlo Colombara, Céline Mellon
Coro, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala
Per festeggiare i 95 anni di Franco Zeffirelli la Scala ripropone il leggendario allestimento di Aida
del 1963 con le scene magistralmente dipinte da Lila De Nobili. Uno spettacolo entrato nella storia
grazie alla raffinata reinterpretazione di un Egitto immaginato attraverso le suggestioni pittoriche
del Secondo Impero. Sul podio Nello Santi, custode di una tradizione verdiana che ha come
riferimenti la lezione di Toscanini e un’esperienza costruita in decenni di lavoro nei maggiori teatri
e con tutti gli interpreti storici del repertorio italiano. Aida è Krassimira Stoyanova al suo terzo
ruolo verdiano alla Scala dopo Amelia e Elisabetta di Valois, mentre nella parte di Radamès si
alternano Fabio Sartori e Marcelo Álvarez. Infine come Amneris ritorna Violeta Urmana, già
protagonista dell’Aida inaugurale della Stagione 2006~2007 diretta da Riccardo Chailly.
5, 9, 12, 15, 19, 27, 30 giugno 2018
Franz Schubert
Fierrabras
Direttore Daniel Harding
Regia Peter Stein
Scene Ferdinand Wögerbauer
Costumista Anna Maria Heinreich
Luci Joachim Bart
Interpreti principali
Anett Fritsch, Dorothea Röschmann, Marie-Claude Chappuis, Bernard Richter,
Tomasz Konieczny, Markus Werba, Peter Sonn
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Prima rappresentazione al Teatro alla Scala
Produzione Festival di Salisburgo
A lungo negletta, la produzione operistica di Franz Schubert ha trovato negli scorsi anni alcuni
ferventi sostenitori italiani: gli studiosi Fedele d’Amico e Sergio Sablich e soprattutto Claudio
Abbado, che dell’opera diede una memorabile interpretazione alle Wiener Festwochen, poi
consegnata anche al disco. Opera “eroico-romantica” che affonda le sue radici nel poema in lingua
d’oc La chanson de Fierrabras e nella leggenda germanica Eginhard und Emma, Fierrabras è
ambientata al tempo della spedizione di Carlo Magno in Spagna per riconquistare le reliquie
sottratte dai Mori. Daniel Harding, oggi Direttore Musicale dell’Orchestre de Paris, per il suo
ritorno con un’opera alla Scala dirige questo titolo di struggente bellezza guidando un cast
d’eccellenza in cui spiccano Dorothea Röschmann, Anett Fritsch, Markus Werba e Bernard Richter,
già applauditissimo Don Ottavio nel Don Giovanni scaligero del 2017. Le atmosfere fiabesche e
romantiche della vicenda sono affidate alla regia di Peter Stein.
18, 21, 25, 28 giugno; 2, 5, 7 luglio 2018
Ludwig van Beethoven
Fidelio
Direttore Myung-Whun Chung
Regia Deborah Warner
Scene e costumi Chloé Obolensky
Luci Jean Kalman
Interpreti principali
Stuart Skelton, Simone Schneider, Eva Liebau, Stephen Milling,
Luca Pisaroni, Martin Gantner, Martin Piskorski
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala
L’inno beethoveniano all’amore e alla libertà che segnò l’ultimo 7 dicembre di Daniel Barenboim
come Direttore musicale torna nello stesso allestimento maestoso ed essenziale a un tempo firmato
da Deborah Warner per la regia e Chloé Obolensky per scene e costumi. Dirige Myung-Whun
Chung, che affronta per la prima volta il capolavoro beethoveniano in versione scenica dopo aver
recentemente confermato le sue credenziali beethoveniane con smaglianti letture sinfoniche alla
Scala, e che per tutta la vita ha fatto della connessione tra la musica e i valori dell’umanesimo una
cifra personale. Leonore è Simone Schneider, che dopo i primi passi come soprano lirico si sta
affermando nei principali ruoli straussiani, e Florestan Stuart Skelton, tenore australiano che ha
recentemente interpretato Tristan con Sir Simon Rattle e i Berliner Philharmoniker. La parte del
malvagio Don Pizarro è affidata a Luca Pisaroni, applaudito dal pubblico scaligero come Leporello
nel 2017.
29 giugno; 3, 6, 9, 12, 14, 17, 19 luglio 2018
Vincenzo Bellini
Il pirata
Direttore Riccardo Frizza
Regia Christof Loy
Scene Raimund Voigt
Costumi Ursula Renzenbrink
Luci Olaf Winter
Interpreti principali
Sonya Yoncheva, Piero Pretti, Nicola Alaimo
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Riscoprire il belcanto, tassello fondante e non abbastanza rappresentato della nostra tradizione,
significa trovare voci che possano restituirne l’incanto e la sfida e direttori che ne conoscano i
segreti. Il pirata è l’opera con cui il ventiseienne Vincenzo Bellini, chiamato da Domenico Barbaja,
debuttò alla Scala nel 1827, inaugurando un lungo sodalizio artistico con il librettista Felice
Romani. Opera fondamentale nella diffusione sulle scene italiane di una nuova temperie romantica,
tradotta in scena da tempeste, naufragi e da una grande scena di pazzia per la protagonista. L’ultima
apparizione dell’opera alla Scala risale al 1958, con la direzione di Antonino Votto e Maria Callas
che segnava una delle tappe più leggendarie della sua carriera. Oggi la proibitiva parte di Imogene è
affidata a Sonya Yoncheva, che dopo il trionfo in Norma a Londra con Antonio Pappano è il
soprano più accreditato nel mondo in questo repertorio, mentre sul podio scaligero torna Riccardo
Frizza. Con Il pirata debutta alla Scala Christof Loy, uno dei registi più interessanti della scena
europea, che ha dato un contributo fondamentale alla rivalutazione del repertorio belcantistico
anche dal punto di vista drammaturgico. Famose in particolare le sue regie delle opere “Tudor” di
Donizetti.
1, 3, 5, 9, 14, 17, 19, 21, 25, 27 settembre 2018
Progetto Accademia
Luigi Cherubini
Alì Babà e i quaranta ladroni
Direttore Paolo Carignani
Regia Liliana Cavani
Scene Leila Fteita
Solisti dell’Accademia di perfezionamento per Cantanti Lirici
del Teatro alla Scala
Coro e Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Dopo Die Zauberflöte e Hänsel und Gretel, il progetto di affidare uno spettacolo ogni stagione ai
giovani dell’Accademia, facendoli lavorare per un anno con un regista e un direttore di rango, si
concentra sugli autori italiani riproponendo l’ultima opera di Luigi Cherubini, che manca dal
Piermarini dal 1963. I giovani allievi avranno la possibilità di lavorare per un anno con Liliana
Cavani, che torna alla Scala dove ha firmato indimenticate regie di Manon Lescaut, Un ballo in
maschera e naturalmente La traviata ma anche del capolavoro di Cherubini La vestale, e con Paolo
Carignani, direttore che ben conosce i segreti del repertorio italiano. Il risultato di questo periodo di
preparazione sarà anche quest’anno uno spettacolo dello stesso livello artistico e impegno
produttivo degli altri titoli della Stagione. La strettissima collaborazione fra il Teatro alla Scala e la
sua Accademia costituisce un unicum a livello mondiale garantendo agli allievi una continuità tra
percorso formativo ed esperienza artistica impossibile altrove.
29 settembre; 2, 6, 9, 13, 18, 22, 25 ottobre 2018
Giuseppe Verdi
Ernani
Direttore Ádám Fischer
Regia Sven-Eric Bechtolf
Scene e costumi Julian Crouch
Interpreti principali
Francesco Meli, Ailyn Pérez, Simone Piazzola, Ildar Abdrazakov
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Ernani, su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma di Victor Hugo, va in scena alla Fenice nel
1844 e riunisce gli snodi musicali e drammaturgici della prima stagione verdiana in una sintesi di
straordinaria potenza, anticipando temi e suggestioni delle opere a venire. Opera di fascino
irresistibile e temibile difficoltà, è un banco di prova su cui ogni generazione di interpreti verdiani è
chiamata a misurarsi. Francesco Meli, che ha debuttato nel ruolo con Riccardo Muti, prosegue la
galleria di grandi personaggi verdiani che alla Scala lo ha visto nei panni di Carlo VII, Alfredo, Don
Carlo e Adorno, mentre Ailyn Pérez è Leonora dopo il successo ottenuto come Violetta. Con loro
Simone Piazzola come Carlo e nei panni di Silva il ritorno alla Scala di Ildar Abdrazakov, ormai
impostosi come basso di riferimento dei nostri anni. Firma il nuovo allestimento Sven-Eric
Bechtolf, mentre la guida musicale è nelle mani di Ádám Fischer, che prosegue alla Scala un
percorso verdiano che lo ha portato a dirigere tra l’altro Otello al Metropolitan e Aida a Zurigo.
8, 11, 16, 20, 23, 26, 29 ottobre 2018
Wolfgang Amadeus Mozart
La finta giardiniera
Direttore Diego Fasolis
Regia Frederic Wake-Walker
Scene e costumi Antony McDonald
Luci Lucy Carter
Interpreti
Kresimir Spicer, Hanna-Elisabeth Müller, Anett Fritsch, Bernard Richter,
Lucia Cirillo, Giulia Semenzato, Mattia Olivieri
Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storici
Produzione Festival di Glyndebourne
Il progetto di esecuzione di opere del Settecento su strumenti originali con la compagine barocca
sorta in seno all’Orchestra scaligera affronta il primo titolo mozartiano dopo le due opere di Händel
eseguite negli anni scorsi. Diego Fasolis dirige La finta giardiniera, “dramma buffo” composto da
Mozart a 19 anni e andato in scena al Cuvilliés Theater di Monaco. Per la Scala, dove si ricorda
un’esecuzione alla Piccola Scala nel 1970 con Zoltán Peskó e la regia di Filippo Crivelli, è una
prima assoluta nella sala storica. Viene presentato lo spettacolo del Festival di Glyndebourne che
nel 2014 ha rivelato il talento di Frederic Wake-Walker. Il cast comprende alcune delle migliori
voci della nuova generazione di cantanti (e attori) mozartiani, già applaudite nel Don Giovanni del
2017: con Hanna-Elisabeth Müller cantano Anett Fritsch, Bernard Richter, Giulia Semenzato e
Mattia Olivieri. Una compagine sperimentata che può trarre frutto dalla complicità costruita in altre
esperienze comuni per realizzare al meglio l’immediatezza e la fluidità richieste dal teatro di
Mozart.
4, 7, 10, 14, 18, 23, 29 novembre 2018
Richard Strauss
Elektra
Direttore Christoph von Dohnányi
Regia Patrice Chéreau
Scene Richard Peduzzi
Costumi Caroline de Vivaise
Interpreti principali
Ricarda Merbeth, Waltraud Meier, Regine Hangler, Michael Volle, Roberto Saccà
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala
in coproduzione con Festival di Aix en Provence, Metropolitan Opera, New York;
Finnish National Opera, Helsinki; Staatsoper Under den Linden, Berlino;
Gran Teatre del Liceu, Barcellona
Nel 2013 Patrice Chéreau firmava la sua ultima regia: Elektra di Strauss, una coproduzione tra la
Scala e alcuni dei più importanti teatri internazionali. Uno dei maggiori registi del secondo
Novecento concludeva una parabola artistica che proprio a Milano, con Strehler al Piccolo Teatro,
aveva mosso i primi passi e che negli ultimi anni aveva portato alla Scala spettacoli indimenticabili
come Tristan und Isolde e Da una casa di morti. Quell’ultima Elektra tesa, essenziale nelle scene
rigorose di Richard Peduzzi, torna in scena con una veste musicale adeguata: il grande Christoph
von Dohnányi dirige di nuovo un’opera alla Scala, dove mancava dal Moses und Aron del 1977,
mentre nelle parti principali appaiono Ricarda Merbeth, Waltraud Meier e Michael Volle.
15, 17, 20, 22, 24, 25 novembre 2018
György Kurtág
Fin de partie
Versione drammaturgica di György Kurtág
dal dramma di Samuel Beckett
Direttore Markus Stenz
Regia Pierre Audi
Scene e costumi Christof Hetzer
Luci Jean Kalman
Interpreti principali
Frode Olsen, Leigh Melrose, Hilary Summers, Leonardo Cortellazzi
Orchestra del Teatro alla Scala
Prima esecuzione mondiale
Nuova produzione Teatro alla Scala
in coproduzione con De Nationale Opera, Amsterdam
György Kurtág, universalmente considerato tra i maggiori compositori viventi, non aveva mai
scritto un’opera. Lo fa all’età di novant’anni, convinto dalla tenacia di Alexander Pereira,
applicando il suo stile scarno, concentrato, intensamente espressivo al classico di Samuel Beckett
del 1957: un avvenimento la cui portata non investe solo l’ambito musicale ma si estende ai territori
del Teatro e della Letteratura. Il titolo, Finale di partita, indica la situazione ricorrente negli scacchi
in cui l’esito della partita è segnato ma i giocatori inesperti continuano a muovere i pezzi a vuoto
senza rendersi conto che non esiste speranza. In questa situazione si trovano i protagonisti Hamm e
Clov, che trascorrono giornate sempre uguali in una casa che condividono con i genitori di Hamm,
privi delle gambe e sistemati in due bidoni della spazzatura. La prima assoluta sarà diretta da
Markus Stenz, mentre lo spettacolo porta la firma di uno dei più autorevoli registi della scena
internazionale, Pierre Audi, che con questo importante progetto debutta alla Scala. I cantanti, che
giungeranno alla prima dopo due anni di prove e di attento lavoro sulle minime sfumature del testo
e della musica, sono Frode Olsen, Leigh Melrose, Hilary Summers e Leonardo Cortellazzi.