BELLENOTIZIE
sulle letture della Messa della
SETTIMANA
SANTA
2010
1) IL GIOVEDI’ DELL’UMILTA’ !
(sulle letture della Messa del Giovedì Santo)
2) IL VENERDI’ DEL CORAGGIO !
(sulle letture del Venerdì Santo)
3) LA DOMENICA DELLA FELICITA’!
(sulle letture delle Messe di Pasqua)
A cura di Antonio Di Lieto
www.bellanotizia.it
BELLANOTIZIA
a cura di Antonio Di Lieto
Insegnante di Religione nelle scuole materne degli I.C. “Gagliano” e “Mater Domini”(CZ)
Questa è una rielaborazione sulla Messa di Giovedì 1 Aprile ’10 :
GIOVEDI’ SANTO
E’ il giorno in cui Gesù celebrò l’ultima cena e lavò i piedi ai suoi discepoli.
Ed infatti il titolo della Messa secondo me è:
I L G I O V E D I’
D E L L ‘ U M I L T A’ !
PRIMA LETTURA (Esodo 12,1-8.11-14)
In quei giorni Dio disse ad Aronne e Mosè: "Ora siete schiavi degli Egiziani, ma vi garantisco che sta per
arrivare la vostra Pasqua: la vostra liberazione. Fate come vi dico: segnate le porte delle vostre case con il
sangue di un agnello, simbolo di UMILTA'. Poi mangiate una cena molto UMILE, consumando l’agnello con
erbe amare e pane azzimo. Mangiatelo in fretta, senza dare al pane il tempo di lievitarsi, perché quella sarà
la vostra ultima cena prima della vostra Pasqua: della vostra liberazione! Quella stessa notte infatti, i vostri
persecutori moriranno: invece le case segnate con il sangue dell'agnello, il sangue dell'UMILTA', saranno
risparmiate. Ogni anno, la sera di GIOVEDI’, consumerete questa cena di Pasqua: sarà per voi come un
rituale, per ricordarvi di quando il Signore vi ha liberato!".
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 115,12-13.15-18)
Mio Signore, come posso ricambiare ciò che hai fatto per me? Alzerò il calice della tua salvezza: e brinderò
invocando il tuo nome. Perché so che la morte dei tuoi fedeli, non ti lascia indifferente. Mio Dio, io sono tuo
servo e figlio di una tua serva: ti ringrazio, perché hai spezzato le mie catene. Non posso fare altro che
lodarti e ringraziarti sempre: con UMILTA' !
SECONDA LETTURA (dalla prima lettera di Paolo ai cristiani di Corìnto 11,23-26)
Carissimi fratelli, vi riporto quello che anche a me è stato riferito: Gesù mentre consumava la cena del
GIOVEDI’ di Pasqua con i suoi discepoli, proprio mentre stava per essere tradito, prese il pane azzimo che
stava sulla tavola, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che si lascerà spezzare per voi: con UMILTA’.
Quando non ci sarò più, mangiatelo in memoria di me”. Lasciando intendere che mangiando quel pane, Lui
li avrebbe abbracciati di nuovo: con il Suo Corpo. Allo stesso modo poi, dopo aver cenato, prese il calice del
vino, e disse: “Questo è il mio sangue: con cui firmerò il mio patto d’amore con l’umanità! Quando non ci
sarò più, bevetelo: e la mia alleanza con voi si rinnoverà!”.
VANGELO (Giovanni 13,1-15)
Prima della festa di Pasqua, Gesù si rese conto che ormai era vicina l’ora del suo ritorno al Padre: allora
volle compiere verso i suoi, un gesto di straordinaria UMILTA’. Mentre consumavano la cena del GIOVEDI’
prima di Pasqua, si alzò da tavola e proprio Lui che era stato mandato da Dio ed aveva tutto l’Universo nelle
Sue mani, si mise ai fianchi un asciugamano: proprio come un UMILE servo.
Poi versò dell’acqua in un recipiente, e come a quei tempi facevano i servitori quando entrava in casa una
persona importante, si mise a lavare i piedi di tutti i suoi discepoli. E con l’asciugamano che aveva ai fianchi,
ad uno ad uno pure glieli asciugava.
Quando fu il turno di Pietro, questi si rifiutò dicendo: “No Signore, semmai sarei io che dovrei lavare i piedi
a te!”. Ma Gesù insisteva: “Lasciami fare: dopo capirai quello che sto facendo!”. Ma Pietro ancora: “No
Signore, non mi farò mai lavare i piedi da te!”. E Gesù: “Va bene, se non ti lasci lavare i piedi, non voglio
più avere niente a che fare con te!”. Allora Pietro alzando le mani esclamò: “Non sia mai Signore: lavami i
piedi, la testa, le mani, tutto quello che vuoi!”.
Alla fine poi Gesù disse: “Bene, ora che io vi ho lavato siete puri: anche se non tutti (si riferiva a Giuda)”.
Poi si tolse l’asciugamano, e sedutosi di nuovo a tavola, concluse: “Sapete perché vi ho fatto questo? Perché
voi mi chiamate Maestro e Signore: e dite bene, perché lo sono. Ora se io che sono il Signore dell’universo
mi sono fatto vostro servo, anche voi dovete prendere esempio da me: ed imparare a servirvi gli uni gli altri.
Con grande UMILTA’!".
Per vedere il video in cui racconto questa “bellanotizia”, vai su www.bellanotizia.it
BELLANOTIZIA
a cura di Antonio Di Lieto
Insegnante di Religione nelle scuole materne degli I.C. “Gagliano” e “Mater Domini”(CZ)
Questa è una rielaborazione sulle letture di Venerdì 2 Aprile ‘10
VENERDI’ SANTO
E’ il giorno in cui Gesù è morto: ed in cui si ricorda la Sua passione.
Infatti il titolo che unifica tutte le letture, secondo me è:
I L V E N E R D I’
DEL CORAGGIO !
PRIMA LETTURA (Isaia 52,13-53,12)
Dice il profeta Isaia: "Il Servo del Signore verrà premiato: perché ha affrontato la sofferenza con CORAGGIO. Se
disprezzato, resiste: se maltrattato, tiene duro. Soffre, ma non getta la spugna. Nei momenti difficili sa stringere i denti:
ed è disposto anche a pagare per le colpe degli altri. Ed anche se viene ucciso, il Signore non lo abbandona. Dio gli
darà tanta felicità: perchè ha avuto grande CORAGGIO!".
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 30,2.6.12-13.15-17.25)
Mio Signore, io metto la mia vita nelle Tue mani: so che non resterò deluso. Tutti hanno schifo di me, amici e nemici: mi
trattano come un rifiuto da gettare. Ti prego Signore, liberami dalla morsa dei miei persecutori. Tu che sei buono,
salvami: fammi sentire la gioia della tua presenza. Rendi forte il mio cuore: e fammi riacquistare CORAGGIO!
SECONDA LETTURA (dalla lettera agli Ebrei 4,14-16;5,7-9)
Carissimi fratelli, non SCORAGGIATEVI: perché abbiamo un sommo sacerdote buono, Gesù Figlio di Dio, che dal
cielo ci aiuta. Lui è un sommo sacerdote che sa compatirci, perchè ha vissuto le nostre stesse infermità, fuorché il
peccato. Ha sofferto come noi, offrendo preghiere e suppliche al Signore: per questo Dio l’ha portato nel suo regno di
felicità. Essendo Figlio di Dio poteva anche evitare la morte, ma per salvarci l'ha accettata: con grande CORAGGIO!
VANGELO DELLA PASSIONE (Giovanni 18,1 - 19,42)
Era la notte tra giovedì e VENERDI'. Dopo l’ultima cena Gesù andò con i suoi discepoli in un giardino, al di là del
torrente Cèdron. All'improvviso arrivò Giuda con i soldati fornitigli dai sommi sacerdoti: armati dalla testa ai piedi.
Gesù lì vide ma non si tirò indietro, anzi facendosi avanti esclamò: "Chi state cercando?". Quelli risposero: "Gesù di
Nazareth". E Lui senza paura: "Eccomi, sono io!”. Quelli indietreggiarono e quasi caddero a terra, intimoriti da tanto
CORAGGIO. Allora Gesù facendosi avanti chiese di nuovo: “Insomma, chi cercate?”. E quelli: “Gesù di Nazareth”. E
Lui: “Vi ho detto che sono io: prendete me e lasciate stare gli altri!”.
Ad un tratto Pietro tirò fuori una spada e colpì Màlco, il servo del sommo sacerdote, tagliandogli l’orecchio destro. Ma
Gesù lo sgridò dicendo: "Fermati! Alla violenza non si risponde con la violenza! Io devo fare con CORAGGIO la
volontà di mio Padre …". E si lasciò prendere. Le guardie lo afferrarono, lo legarono, e lo condussero da Anna, il
suocero del sommo sacerdote Càifa (quello che aveva detto: “E’ meglio che un uomo solo muoia per il popolo!”).
Pietro e Giovanni intanto Lo seguivano. Giovanni era conosciuto nella casa del sommo sacerdote e potè entrare nel
cortile. Poi parlò con la portinaia, che aprì la porta e fece entrare anche Pietro. La giovane portinaia chiese a Pietro:
“Sei anche tu un Suo discepolo?”. E Pietro per paura, rispose di no. Intanto le guardie avevano acceso un fuoco, perché
faceva freddo: e Pietro si sedette con loro, al calduccio.
Intanto il sommo sacerdote interrogava Gesù con arroganza, facendogli domande sulla sua dottrina. Ma Lui senza
paura diceva: "Io ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel tempio: pubblicamente davanti a tutti. Perché chiedete a
me della mia dottrina, come se io l'avessi nascosta? Basta chiedere a chi mi ha ascoltato!”. Allora una guardia gli diede
uno schiaffo, dicendo con disprezzo: "Così si risponde al sommo sacerdote?". Ma Gesù con calma disse: "Se ho detto
una cosa sbagliata, dimostramelo: ma se ho detto la verità, perché mi prendi a schiaffi?”. Aveva davvero un grande
CORAGGIO.
Così Anna lo mandò da suo genero, il sommo sacerdote Càifa. Intanto Pietro stava ancora con le guardie vicino al
fuoco. Alcuni servi gli chiesero di nuovo: “Ma tu non sei un Suo discepolo?”. E lui disse. “No, non lo sono”. Ed anche
un servo parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, osservò: “Eppure a me sembra di averti visto nel
giardino!”. Ma Pietrò negò di nuovo, e subito cantò il gallo dell’alba: la sera prima aveva giurato fedeltà eterna a
Cristo, ma già al mattino si era vergognato di Lui tre volte.
Era l'alba di VENERDI'. Portarono Gesù a casa di Càifa, che ordinò di condurlo nella caserma di Ponzio Pilato, il
governatore romano. Non potevano però entrare dentro, perché la caserma era un luogo pagano ed avrebbero
commesso un peccato gravissimo. Allora fu Pilato a dover uscire fuori. E chiese loro: “Che ha fatto quest’uomo?”. E
quelli: “E’ un delinquente, altrimenti non te lo avremmo portato!”. Allora Pilato disse: “Giudicatelo voi!”. E quelli:
“Ma solo a te è consentito ordinare la crocifissione!”.
Allora Pilato fece entrare Gesù nella caserma e gli chiese: "E’ vero che sei il re degli ebrei? E che vorresti cacciare via
noi romani?". Gesù osservò: "Sei tu che pensi questo, o te lo ha riferito qualcuno?". E Pilato: "Mica sono ebreo io: me
lo hanno riferito i sommi sacerdoti, quando ti hanno portato qui". Allora Gesù disse con estrema chiarezza: "Io sono un
re, ma il mio regno non si trova su questa terra. Se fossi stato un re di questo mondo, non credi che avrei ordinato ai
miei discepoli di difendermi con le armi?".
Ma Pilato esclamò spazientito: "Insomma? Sei o non sei un re?". E Gesù concluse: "E’ come hai detto: sono un re, ma
non sono un pericolo per Roma. Perchè fingi di non vedere la verità?”. Allora Pilato osservò: “La verità, la verità: chi
mai può sapere dove sta la verità?”. E Gesù: “Io sono la Verità. Per questo sono venuto nel mondo: per portarvi la
Verità. E chi cerca veramente la Verità, ascolta la mia voce”.
Pilato allora uscì fuori e disse alla gente: “Io non trovo in quest’uomo nessuna colpa. E’ usanza per la Pasqua liberare
un carcerato: quest’anno vi libererò Gesù, il vostro re!”. Ma quelli gridavano: “No, libera Barabba!". (Barabba era un
criminale che aveva commesso una strage, proprio di romani!). Pilato allora fece entrare Gesù in caserma: e lo fece
frustare a sangue. Poi per prenderlo in giro, i soldati gli misero una corona di spine ed un mantello da re. E con spietata
ironia, dandogli schiaffi gli dicevano: "Salve, re degli ebrei!".
Poi Pilato uscì fuori e disse: “Io lo rilascio: perché in lui non trovo nessuna colpa!”. Allora Gesù uscì fuori tutto
sanguinante, con addosso la corona di spine e il mantello da re. E Pilato disse di nuovo: “Ecco, vi rilascio
quest’uomo!". Ma i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!!". Pilato allora disse:
“Prendetelo voi e crocifiggetelo voi: io non trovo in lui nessuna colpa!”. E la folla inferocita: “Secondo la nostra legge
quest’uomo deve morire, perché dice di essere il Figlio di Dio!”.
Pilato allora si spaventò ed entrato dentro con Gesù gli chiese: "Ma sei davvero il Figlio di Dio?". Ma Gesù non
rispondeva. Allora Pilato arrabbiato disse: "Perchè non parli? Lo vuoi capire che io ho il potere di metterti in croce?".
Ma Gesù con CORAGGIO rispose: "Tu non avresti nessun potere su di me, se Dio non l’avesse permesso. Chi mi ha
portato a te comunque ha una colpa più grande della tua!”. E da quel momento Pilato, sembrava deciso a liberarlo. La
gente però gridava: “Se lo liberi, non sei un servitore di Cesare! Perché costui vuole diventare il nostro re: e prendere il
posto di voi romani!".
Era VENERDI, verso mezzogiorno. Allora Pilato fece portare Gesù di nuovo fuori, e seduto sulla sedia del tribunale
sentenziò: “Ecco, vi rilascio il vostro re!”. Ma quelli gridavano: “No, no, crocifiggilo!”. Allora Pilato disse: “Devo
mettere in croce il vostro re?”. I sommi sacerdoti risposero: “Noi abbiamo solo un re: Cesare!”. Allora Pilato cedette:
e decise di accontentarli. Pur conoscendo la verità, non ebbe il CORAGGIO di difenderla. Così gli misero la croce sulle
spalle e lo trascinarono verso il Golgota, la collinetta dove avvenivano le crocifissioni. Lo crocifissero in mezzo a due
ladroni: come il peggiore dei delinquenti!
Pilato scrisse su un cartello "Gesù di Nazareth, il re degli ebrei": e lo fece affiggere sulla croce come motivo della sua
condanna. Molti passanti leggevano quest’iscrizione (che era scritta in ebraico, latino e greco), per cui i sommi
sacerdoti suggerirono a Pilato: “Non scrivere ‘Il re degli ebrei’, scrivi piuttosto ‘DICE DI ESSERE il re degli ebrei!”.
Ma Pilato rispose. “Ormai quello che ho scritto ho scritto!”. Senza saperlo aveva scritto la verità: proprio quella che
non aveva avuto il CORAGGIO di difendere!
I soldati presero i vestiti di Gesù e li divisero in quattro parti: una per ogni soldato. La tunica invece per non strapparla
se la giocarono a sorte. Così si adempiva la scrittura: “Si sono divise le mie vesti: si sono giocati a sorte la mia
tunica!”. Gesù abbassò gli occhi e vide, sotto la croce, sua madre Maria, Maria di Cleofa, Maria Maddalena ed il suo
discepolo Giovanni. Allora disse: “Ti prego mamma, d'ora in poi prenditi cura di Giovanni. E tu Giovanni, prenditi cura
di mia mamma!". E da quel momento Giovanni prese Maria nella sua casa. Poi chiese acqua e gli diedero aceto: fu
l'ultimo calice amaro che bevve. Poco dopo infatti disse: "Finalmente è finita!". Abbassò il capo e morì: con grande
CORAGGIO.
Con il tramonto si entrava nel sabato, ed i corpi poi non potevano più essere rimossi: altrimenti si violava il riposo e si
commetteva un peccato gravissimo. Allora chiesero a Pilato di spezzare le gambe ai condannati per accellerare la morte
e portarli via subito, ma per Gesù non ce ne fu bisogno perché era già morto. Così si avverò il detto: "Verrà colpito, ma
non si lascerà spezzare!". Uno dei soldati solo gli colpì il fianco, e ne uscì sangue ed acqua. Molti l’hanno visto: e
possono garantire che questa è la verità. Quel giorno infatti si avverò anche questo altro passo della Scrittura:
“Guarderanno a colui che hanno trafitto!”.
Allora Giuseppe d’Arimatea, che era un discepolo di Gesù ma in segreto per paura dei sacerdoti, questa volta si fece
CORAGGIO: e chiese a Pilato il permesso di seppellire il corpo. Ed andò con lui anche Nicodèmo, quello che andava a
trovare Gesù sempre col buio: anche lui di nascosto. Questa volta però i due presero il corpo di Gesù davanti a tutti:
con CORAGGIO. E lo avvolsero in bende con oli aromatici, com’era usanza. Poi lo deposero in un sepolcro nel quale
mai nessuno era stato deposto, che si trovava in un giardino vicino al luogo in cui era stato crocifisso. Lo misero lì
vicino perché ormai era quasi il tramonto (il momento in cui secondo gli ebrei aveva inizio il nuovo giorno): e se fossero
stati scoperti in giro durante il sabato sarebbero stati accusati di peccato gravissimo. Così chiusero il sepolcro e
tornarono a casa: profondamente toccati dal modo in cui Gesù era morto. Davvero con grande CORAGGIO!
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BELLANOTIZIA
a cura di Antonio Di Lieto
Insegnante di Religione nelle scuole materne degli I.C. “Gagliano” e “Mater Domini”(CZ)
Questa è una rielaborazione sulle letture della
NOTTE DI PASQUA
Il titolo che unifica tutte le letture, secondo me è:
LA DOMENICA
D E L L A F E L I C I TÀ !
PRIMA LETTURA (Genesi 1,1.26-31)
All’inizio dei tempi Dio creò tutto l'universo: e fece l'uomo e la donna, simili a Lui. Poi benedicendoli
disse loro: "Tutto quello che ho creato è bellissimo. Lo affido a voi: e vi auguro tanta FELICITA'!".
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 103,1-6.10-14.24.35)
Ti benedico mio Signore, perchè sei grande. Tu hai creato tutta la terra: l’immensità delle montagne e la
profondità degli oceani. Tu fai correre gli animali e volare gli uccelli, cadere la pioggia e crescere
l'erba. Mio Dio, quanto sono grandi le Tue opere. Ti benedico, perchè hai fatto tutto per la nostra
FELICITA' !
SECONDA LETTURA (Genesi 22,1-18)
Ai tempi di Abramo, alcuni re uccidevano il loro primogenito per offrirlo ai loro dèi. Abramo pensò che
anche il Signore da lui volesse questo: allora prese il suo unico figlio, Isacco, e lo portò sul monte Mòria
per sacrificarlo. Dio intanto lo lasciava fare, per vedere se veramente era disposto a tanto. Ma quando
Abramo alzò il coltello, un angelo esclamò: "Fermati! Ora il Signore sa quanto lo ami: e Lui certo non
gode nel veder soffrire gli uomini. Quindi, non fare del male al ragazzo!". Abramo abbracciò il bambino,
FELICE. Poi vide un ariete: e lo sacrificò al Signore. E Dio lo benedisse: promettendogli un futuro di
grande FELICITA'!
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 15,5.8-11)
Proteggimi, Mio Signore: metto la mia vita nelle tue mani. Se Tu cammini al mio fianco infatti, non
posso vacillare. Il mio cuore è pieno di FELICITA’: anche se dovessi morire e finire nella fossa, so che
tu mi tirerai fuori. Mi farai sentire la dolcezza della Tua presenza: la Tua FELICITA' senza fine!
TERZA LETTURA (Esodo 14,15-15,1)
Mentre gli ebrei scappavano, inseguiti dal terribile esercito egiziano, giunsero al mare: ma non avevano
navi. Allora Mosè, disperato, chiese aiuto al Signore. E Dio gli rispose: "Vai avanti! Stendi la mano
verso il mare: e le acque vi faranno passare!". Mosè stese la mano: e un forte vento fece venire la bassa
marea. Il mare si aprì in due e gli ebrei vi passarono dentro: a piedi! Anche l'esercito egiziano si gettò in
quel passaggio. Ma Mosè stese la mano di nuovo, e ritornò l'alta marea: e tutti i soldati, assatanati di
sangue, furono inghiottiti dalle onde. Gli ebrei capirono che finalmente era arrivata la loro Pasqua: la
loro liberazione. E cominciarono a saltare e cantare dalla FELICITA'!
SALMO RESPONSORIALE (Es 15,1-7.17-18)
Per ringraziare il Signore che li aveva liberati, Mosè e gli ebrei cantarono FELICI: "Lodate il Signore,
perchè ci ha fatto trionfare. Cantiamo a Dio: perché Lui ci ha salvati. Ha fatto inabissare quelli che
volevano eliminarci: sono sprofondati giù come pietre, quelli che volevano ucciderci!
QUARTA LETTURA (Isaia 54,5-14)
Così dice il profeta Isaia: "Dio è come un innamorato tradito: tornate a Lui e vi perdonerà. Vi
accoglierà a braccia aperte: ed il vostro cuore tornerà a riempirsi di FELICITA'!".
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 29,2.4-6.11-13)
Ti ringrazio mio Dio, perché mi hai risollevato: mi hai fatto risorgere. Cantate inni al Signore, perché la
sua rabbia dura un istante: il Suo perdono per sempre. Ha trasformato il mio lamento in danza: la mia
tristezza in FELICITA’!
QUINTA LETTURA (Isaia 55,1-11)
Così dice il profeta Isaia: "Voi tutti che siete assetati ed affamati, venite a saziarvi gratuitamente alla
tavola del Signore: perchè solo Dio può darvi la vera FELICITA'! Venite tutti, popoli vicini e lontani.
Tornate a Lui e sarete perdonati, perchè il Signore è molto diverso da noi: la Sua bontà non finisce mai.
Come la pioggia scende dal cielo e fa crescere le piante, le parole di Dio scendono sulla terra: e fanno
crescere la FELICITA'!".
SALMO RESPONSORIALE (Isaia 12,2-6)
Ci disseteremo di FELICITA’, all’acqua del Signore. Dio è la mia salvezza: con Lui non ho nessuna
paura. Invocate e ringraziate sempre l’Altissimo, perché ha fatto per noi cose straordinarie: ci ha saziati
e dissetati di FELICITA’ !
SESTA LETTURA (Bàruc 3,9-15.32-4,4)
Così dice il profeta Bàruc: "Voi avete dimenticato il Signore: questa è l'unica causa dei vostri problemi.
Tornate ad amare Colui che ha creato il cielo e la terra, e sarete raggianti come le stelle: brillerete di
FELICITA’!”.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18,8-11)
Le tue, Signore, sono parole di vita eterna. Le leggi del Signore sono perfette: risollevano l’anima. I Suoi
verdetti sono sicuri: danno saggezza ai semplici. I Suoi ordini sono giusti: riempiono il cuore di
FELICITA’. I suoi comandamenti sono limpidi: illuminano gli occhi. Perché le Sue parole sono più
preziose dell’oro: più dolci del miele !
SETTIMA LETTURA (Ezechièle 36,16-28)
Così dice il profeta Ezechièle: "Voi avete abbandonato il Signore, ma Lui non ha abbandonato voi.
Presto Lui vi radunerà: e vi purificherà da tutte le vostre sporcizie. Il vostro cuore è duro come la pietra,
ma Dio vi darà un cuore nuovo: capace di amare. Così diventerete Suoi per sempre: e riacquisterete la
FELICITA'!".
SALMO RESPONSORIALE (Salmi 41,3.5b ; 42,3-4)
Come la cerva si disseta al fiume, la mia anima si disseta di Te, mio Dio. Una folla si dirige festante
verso la Tua casa, Signore: tra canti di lode e di gioia. Anche io verrò al tuo altare: a cantare con la
cetra, la mia FELICITA’ !
EPISTOLA (dalla lettera di Paolo ai cristiani di Roma 6,3-11)
Carissimi fratelli, anche noi come Cristo siamo morti e risorti. Sono morti i nostri peccati, il nostro
passato, le nostre sofferenze. E' risorta la nostra bontà, la nostra speranza: la nostra FELICITA'!
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 117,1-2.16-17.22-23)
Gridate FELICI il vostro “alleluia”. Ringraziate sempre il Signore, perché è buono: il Suo amore è
infinito. Dio è intervenuto con la sua mano potente: ha fatto prodezze per noi. Mi ha liberato dalla
morte. Per questo resterò in vita: per annunziare i Suoi prodigi. La pietruzza scartata dai muratori, Dio
l’ha fatta diventare una colonna: ecco di quali meraviglie è capace il Signore!
VANGELO (Luca 24,1-12)
DOMENICA mattina all'alba, alcune donne si stavano recando TRISTI alla tomba di Gesù: per ungere il
Suo corpo con degli oli aromatici che avevano preparato. Giunte sul posto, notarono che l’enorme
pietra che chiudeva il sepolcro era stata spostata. Entrarono: e videro che il corpo del Signore non c'era
più. Mentre si chiedevano che fine avesse fatto, apparvero due uomini che sembravano vestiti di luce.
Terrorizzate chinarono gli occhi a terra. I due allora dissero: "Perché Lo cercate tra i morti, se è vivo?
Non è qui: è risorto! Non ricordate che diceva sempre che sarebbe stato fatto fuori dai peccatori? Ma
che si sarebbe rialzato dopo tre giorni?". Quelle ricordarono queste parole: e furono prese da una
grande FELICITA'. Così andarono subito a riferire tutto agli 11 apostoli ed agli altri discepoli. Erano
Maria Maddalena, Giovanna, Maria di Giacomo ed altre: e tutte riferirono agli apostoli la stessa cosa.
Ma quelli pensarono che avessero avuto una allucinazione: e non vi credettero. Pietro comunque
volendo verificare di persona, corse al sepolcro. Entrò, si chinò per guardare bene e vide che
effettivamente era vuoto: c’erano solo le bende che avevano avvolto il corpo. Così se ne tornò indietro:
pieno di stupore e FELICITA' !
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BELLANOTIZIA
a cura di Antonio Di Lieto
Insegnante di Religione nelle scuole materne degli I.C. “Gagliano” e “Mater Domini”(CZ)
Questa è una rielaborazione sulle letture della Messa del
GIORNO DI PASQUA
Il titolo che unifica tutte le letture, secondo me è:
LA DOMENICA
DELLA FELICITÀ !
PRIMA LETTURA (dagli Atti degli Apostoli 10,34a.37-43)
In quei giorni Pietro prese la parola e disse: "Voi sapete che Gesù di Nàzaret ha vissuto
facendo sempre e solo del bene: guarendo in Galilèa ed in Giudèa moltissimi malati. Noi
lo abbiamo visto: e possiamo testimoniarlo. Eppure lo hanno barbaramente ucciso:
inchiodandolo ad una croce. Dopo tre giorni però, Dio lo ha fatto risorgere. E dopo la
Sua morte è riapparso a dei testimoni da Lui scelti: a noi, che abbiamo bevuto e
mangiato di nuovo con lui, dopo la sua resurrezione. E Lui ci ha ordinato di annunziarvi
che Dio lo ha costituito giudice: dei vivi e dei morti. Tutti i profeti infatti hanno
annunziato la Sua venuta, e chiunque crede in Lui riceverà il perdono dei peccati: e la
FELICITA’ eterna!”.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 117,1-2.16-17.22-23)
Questo è un giorno di FELICITA’ che ci ha dato il Signore: rallegriamoci ed esultiamo!
Ringraziate sempre il Signore, perché è buono: il Suo amore è infinito. Dio è intervenuto
con la sua mano potente: ha fatto prodezze per noi. Mi ha liberato dalla morte. Per
questo resterò in vita: per annunziare i Suoi prodigi. La pietruzza scartata dai muratori,
Dio l’ha fatta diventare una colonna: ecco di quali meraviglie è capace il Signore!
SECONDA LETTURA (dalla lettera di Paolo ai cristiani di Colòsse 3,1-4)
Carissimi fratelli, Cristo è risorto: anche voi allora sentitevi risorti con Lui: cercate i
beni di lassù, dove Lui ora si trova. Tenete il vostro sguardo fisso alle cose del cielo:
senza lasciarvi assillare troppo dalle preoccupazioni terrene. Voi infatti siete un po’
come morti per questa terra: perché la vostra vita è già protesa verso Cristo, verso il
cielo. E quando andrete da Lui, che è la vostra vita, brillerete della Sua gloria in eterno:
vivrete per sempre pieni di FELICITA’ !
VANGELO DELLA MESSA DEL MATTINO (Giovanni 20,1-9)
Era la DOMENICA di Pasqua, di primo mattino. Mentre era ancora buio Maria
Maddalena si stava recando alla tomba di Cristo, quando notò che la pietra che
chiudeva il sepolcro era stata spostata. Allora corse da Pietro e Giovanni e disse loro:
"Hanno rubato il corpo di Gesù!". E i due si misero a correre subito verso il sepolcro.
Giovanni arrivò per primo, ma senza Pietro non volle entrare. Vide solo la pietra
spostata: e da fuori le bende che avevano avvolto il cadavere di Gesù, a terra. Subito
dopo arrivò Pietro, che si fece coraggio: ed entrò per primo. Vide le bende a terra. Ed il
sudario che aveva avvolto la testa sanguinante di Gesù, in un canto: ben ripiegato!
Anche Giovanni entrò, vide le stesse cose: e credette. Prima di allora non avevano fatto
caso a quello che dicevano le Scritture: che il Messia doveva risorgere dalla morte. Ma
ora capirono: e tornarono a casa, stracolmi di stupore e FELICITA’!
VANGELO DELLA MESSA DEL POMERIGGIO (Luca 24,13-35)
Era la DOMENICA di Pasqua, di pomeriggio. Gesù era stato ucciso a Gerusalemme tre
giorni prima, e due dei Suoi discepoli se ne stavano tornando TRISTI al loro paese: un
villaggio chiamato Èmmaus, ad undici chilometri da Gerusalemme. Mentre camminando
parlavano amareggiati di tutto quello che era successo, proprio Gesù in persona si mise
a camminare accanto a loro. Ma erano così TRISTI, che non lo riconobbero.
Allora Lui si avvicinò e chiese loro: "Scusate, ma perchè siete così abbattuti? Di che
state parlando? Cosa è successo?". Entrambi si fermarono, ed uno dei due (che si
chiamava Clèopa), disse con TRISTEZZA: "Ma come? Non sai quello che è successo in
questi giorni a Gerusalemme?”. Gesù, facendo finta di niente rispose: “Non so niente,
che è successo? Raccontatemi …”.
I due così gli raccontarono: “Il popolo ed i sommi sacerdoti, tre giorni fa hanno fatto
crocifiggere Gesù: un profeta di Nazaret che parlava ed agiva a nome di Dio, con grande
potenza. Noi credevamo fosse il Messia, ma evidentemente ci siamo sbagliati. Una cosa
però ci ha sconvolti: alcune nostre donne stamattina sono andate alla Sua tomba e non
hanno trovato il corpo. Anzi ci hanno detto di aver incontrato degli angeli che dicevano
che Gesù è risorto. Alcuni di noi sono andati a vedere la tomba: ed effettivamente il
corpo non c’è. A Gesù però non l’hanno visto: quindi probabilmente qualcuno avrà
rubato il corpo ...”.
Gesù allora disse arrabbiato: "E perché non potrebbe essere risorto? Perché dovete
essere sempre così stolti e testardi nel rifiutare le Scritture? Non sapevate che il Cristo
doveva passare dal dolore, per portare al mondo la Sua immensa FELICITA’?". E così
cominciò a citare tutte le parti della Bibbia che prevedevano la morte e resurrezione del
Messìa: passo dopo passo. E mentre quelli lo ascoltavano, nel loro cuore si riaccendeva
la gioia e la speranza.
Intanto erano giunti ad Èmmaus. E Gesù, visto che ancora non lo avevano riconosciuto,
voleva proseguire. Ma quelli insistettero, dicendo: "Dove vai amico, ormai è buio: ti
prego, questa notte resta a dormire da noi!". Gesù accettò: ed entrò nel paese.
Mentre cenavano poi prese il pane, rese grazie a Dio, lo spezzò e lo diede loro: proprio
nel modo in cui lo dava ai suoi discepoli prima di essere crocifisso. Da quel gesto
inconfondibile allora, finalmente lo riconobbero: ma proprio mentre stavano per
abbracciarlo, sparì. I due allora esclamarono FELICI: "Era proprio Lui! Ecco perchè
quando ci spiegava il significato delle Scritture e ci camminava accanto, il nostro cuore
ardeva di FELICITA’ !".
I due subito corsero a Gerusalemme per raccontare tutto agli altri discepoli, ma
trovarono gli Undici apostoli che erano già riuniti e dicevano FELICI: “Il Signore è
risorto: è apparso anche a Pietro!”. Così i due raccontarono di averlo incontrato anche
loro per strada, ma di averlo riconosciuto solo quando ha spezzato il pane. Tutti allora si
abbracciarono contenti, pieni di gioia: traboccanti di FELICITA’ !
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