CR.-2006
Fascicolo N° 5
Quanto dialogo c’è tra voi e i genitori?
Di quanta libertà godete nel progettare il vostro futuro?
Quanta Chiesa (o Comunità dei battezzati) c’è nella vostra vita?
1
Tra me e i genitori c’è molto dialogo, sono libero di progettare il mio futuro e loro mi aiutano
nel riuscire nel mio intento nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda la Chiesa ci andiamo
qualche domenica e in tutte le festività più importanti per quanto riguarda la religione cristiana.
Daniele Dottori
2
Tra me e i miei genitori spesso c’è dialogo su qualsiasi argomento anche se certi discorsi
vengono sorvolati. Non nascondo che molto spesso siamo su due posizioni diverse in molte cose,
come su alcune libertà che stentano a concedere. In casa mia madre è un po’ più religiosa di mio
padre ma questo perché è un po’ più aperta su questo punto di vista.
Tiziano Cavola
3
Io dialogo molto con i miei genitori soprattutto con mamma perché riesco meglio a confidargli i
miei problemi anche se sono più attaccata a papà, sono degli ottimi consiglieri e anche se poi non
seguo il loro consiglio non si arrabbiano perché mi lasciano libera di fare le mie scelte anche se a
volte sbagliate. Mi fanno sentire grande in tutto e libera nel decidere il mio futuro.
Martina Casentini
4
Il dialogo tra me e i genitori è tanto. Infatti parliamo molto di ogni argomento e ci divertiamo
anche tantissimo a parlare. Penso anche che ogni persona dovrebbe avere un buon rapporto con i
propri genitori poiché loro possono capire tante cose in più di un giovane, dato che hanno più
esperienze. Io ho tanta libertà, anche perché il mio futuro lo vivrò io quando sarà il momento e non i
miei genitori poiché loro l’hanno anzi lo stanno vivendo. Un giovane non deve essere condizionato,
ma deve fare le proprie scelte con la massima libertà. Di Chiesa (o comunità dei battezzati) nella
mia vita ce n’è poca perché quasi tutti i miei amici anche se battezzati non praticano mai la Chiesa
anche avendo fatto sia la Comunione che la Cresima. Ormai la società dei ragazzi e degli adulti ha
questo tipo di atteggiamento.
???
5
Tra me e i miei genitori esiste un buon dialogo, aperto e reciproco. Non riesco a valutare al
momento di decidere del mio futuro ma so con certezza che qualsiasi cosa abbia in mente di
progettare per il mio futuro, i mie genitori non avranno nulla da rimproverarmi. La Chiesa c’è nel
mio cuore soltanto che ho bisogno di tempo per riuscire a capire.
Giulio Flavoni
6
Tra me e i miei genitori c’è abbastanza dialogo, non tanto con papà, perché lui ha le sue idee i suoi
punti di vista e quindi tutto quello che io penso cioè il contrario di come pensa lui è sbagliato e
quindi preferisco parlarci poco. Invece con mamma ho molto dialogo, è una persona con la quale ci
si può parlare tranquillamente e poi chi meglio di lei mi può capire! Per quanto riguarda il mio
futuro ho molta libertà, scelgo solo ed esclusivamente io, magari posso chiedere un parere, un
consiglio ma la scelta resta comunque a me. Quanta Chiesa c’è nella mia vita, beh sono sincera non
tanta, mi limito a quel poco, tipo feste, matrimoni….
Emanuela
7
Fra me e i miei genitori il dialogo c’è eccome; infatti io dico a loro tutto, dalle banalità quotidiane
che si ripetono giorno per giorno sempre uguali, agli eventi sia positivi che negativi che accadono.
E loro naturalmente fanno viceversa e su tutto ciò discutiamo e parliamo. Per quanto riguarda il mio
futuro ho piena libertà di scelta, nessuno mi ostacola o mi impone qualcosa, ma sono anzi io a
chiedere consiglio oppure aiuto. La Chiesa è un qualcosa di importante nella vita di una persona, un
qualcosa che non è mai troppo e nella mia credo che ce ne sia abbastanza.
Francesca Motta
8
Tra me e i genitori non c’è molto dialogo perché non ci vediamo quasi mai, anzi ci vediamo la sera,
perché loro lavorano e io ho gli impegni con la scuola e quando ci vediamo non c’è tutta questa
grande voglia di parlare più che altro da parte mia. Quindi io quando ho da fare esco
tranquillamente e loro non stanno con me ma mi danno anche la possibilità di svagarmi, anche se
con loro sarebbe un’altra cosa.
Scaccia A.
9
Io con i miei genitori dialogo molto per quello che mi potrà aspettare il futuro. Della religione non
parliamo spesso anzi mai però nonostante tutto siamo credenti ma non frequentiamo luoghi Sacri.
Manuel
10
Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo ed entro ceri limiti, ho libertà di progettare il mio futuro,
anche se, loro avendo più esperienza, mi danno sempre dei consigli quando ho dei problemi da
risolvere. Intorno a me ci sono persone per la maggior parte cristiane, o per lo meno battezzate, che
però non frequentano più tanto la Chiesa.
Fabiana Mattoccia
11
Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo, anche se a volte preferisco non raccontargli alcuni
avvenimenti della mia vita al di fuori della famiglia. Non perché abbia paura di un rimprovero o di
una punizione ma per il semplice fatto che non ho voglia che si arrabbino o si preoccupino. Certo
non ho grandi segreti non sono mai stata soggetto di grandi peccati, però non ho voglia di
raccontare ai miei genitori le mie liti con le mie amiche o le mie sofferenze per un ragazzo (che
ahimè non mancano mai)… . parlo molto spesso ai miei genitori di quello che vorrei realizzare per
il mio futuro. Ho un grande sogno vorrei far parte dell’esercito dei Carabinieri. Parlo continuamente
del mio sogno quando sto a casa e i miei non danno molto peso alla faccenda. Mia madre dice che
se è quello che voglio ben venga invece mio padre è un po’ impaurito dal fatto che potrei stare via
mesi o anni. Per quanto riguarda il cristianesimo o la Chiesa, sono molto presenti nella mia vita e
nella mia famiglia, anche se non dedico alla Chiesa molto tempo.
Io
12
Il dialogo tra me e i miei genitori è molto poco, questo a causa del mio carattere chiuso. Nell’ambito
familiare i miei genitori mi danno ampia libertà nel progettare il mio futuro. Ma io penso che con
questa società attuale è molto difficile avere tanta libertà nel progettare il futuro.
Marco Frediani
13
Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo nel senso che tutti i miei problemi cerco di affrontarli
cercando in loro un appoggio o meglio un consiglio. Riguardo la libertà di progettare il mio futuro i
miei genitori sono molto restrittivi ma alla fine hanno sempre ragione. Io credo in Dio e i miei
genitori cercano di spingermi a crederci sempre di più perché anche loro sono molto credenti.
Maurizio Mammucari
14
Questa volta l’argomento che sto trattando, devo ammettere, mi mette un po’ in imbarazzo, perché
mi mette di fronte a molti miei sbagli, di cui indubbiamente il destino mi ha fatto pentire. Fin da
quando ero piccola, uno degli argomenti più trattati, soprattutto alle scuole, era proprio quello
riguardante il rapporto tra genitori e figli. Ed io da sempre mi trovo in difficoltà nell’affrontarlo. Ma
in questa domanda non si tratta soltanto di rapporto, ma di dialogo, che possono sembrare la stessa
cosa ma che in realtà non lo sono; certamente sono due cose correlate tra loro. Infatti, per creare
dialogo in famiglia, bisogna prima creare un buon rapporto; un rapporto genitori-figli basato sulla
fiducia reciproca, sul rispetto, ma soprattutto basato sulla sincerità, perché una volta costruito
questo rapporto il dialogo nasce da solo. Ed è proprio la sincerità, l’argomento su cui bisogna
soffermarsi, quando si parla di famiglia e di necessità di dialogo.
Parlo da figlia. Innanzitutto ciò che ci unisce ai nostri genitori è l’amore e, allora, come potremmo
non essere sinceri con loro se li amiamo così tanto, come loro amano noi? La risposta a questo
quesito si comprende solo in età adulta, quando ormai siamo in grado di prendere le nostre
decisioni, quando non abbiamo più paura delle loro idee, in quanto non possono più esserci
imposte, e quando non ci vergogneremo più dei nostri eventuali errori. Infatti, è quando sono
diventata adulta che ho trovato una risposta alla domanda che io stessa mi sono posta. Quando ero
piccola e anche durante l’adolescenza io avevo sempre paura dei giudizi dei miei genitori e questo
perché non ero sicura di me stessa, delle mie idee. Se io avevo un pensiero per la testa, non avrei
mai potuto confessarlo ai miei genitori, perché avevo paura che loro la pensassero in modo diverso
e che, quindi, la mia idea era sicuramente sbagliata ed io avevo paura di sbagliare. In effetti, quando
si è piccoli, si vede l’immagine dei genitori, come l’immagine di coloro che non sbagliano mai,
come coloro che conoscono tutto. Invece, quando si diventa grandi, quando inizia a nascere in noi
lo spirito materno, o paterno, quello spirito che ci accompagnerà fino a quando diventeremo genitori
e anche dopo, allora si capisce che anche i nostri genitori possono sbagliare, anzi che spesso
sbagliano, che anche loro possono avere idee non giuste. Secondo me, è molto bello anche il
dialogo tra genitori e figli grandi, perché si parla tra adulti, perché non sono solo loro a dare consigli
a noi, ma anche noi a loro, perché possiamo batterci per le nostre idee, in quanto abbiamo qualche
speranza che siano giuste, ma soprattutto perché possiamo confrontarci con loro, essendo entrambi
adulti. Purtroppo, però, quando si cresce, soprattutto quando ci si sposa, si crea un certo tipo di
allontanamento dai propri genitori ed il che è del tutto normale. Il tempo per parlare viene ridotto
dal lavoro, dal fidanzato/a, o dal marito/moglie, da fattori che sono completamente naturali in età
più grande. Tutto ciò è purtroppo negativo, ma inevitabile. Quando si è piccoli, il dialogo è
comunque bellissimo, ma, logicamente, diverso. Il bambino, come ripeto, vede il genitore come una
specie di Dio in terra, e lo stesso amore che prova per Lui, lo riversa sui propri genitori… E’
davvero un qualcosa di bellissimo e la cosa più bella è che tutto ciò è del tutto normale, finchè si è
bambini. Chiaramente, non può esserci confronto tra le idee… Inutile spiegare il perché, sto
parlando di bambini. Nell’età adolescente, invece, il rapporto genitori-figli spesso viene a mancare,
perché è l’età in cui i figli si chiudono in se stessi, in cui non amano consigli, neanche dai loro
genitori, è quell’età strana, che tutti abbiamo vissuto. È l’età in cui si cresce è l’età più difficile da
superare. Io non vedevo l’ora che finisse.
Parlo da mamma. Questo dialogo del quale tanto sto parlando sembra essere importante più che mai
per i figli, soprattutto per i piccoli e gli adolescenti, perché hanno bisogno di confidarsi, anche se
spesso non lo fanno, di discutere senza smussare eventuali dubbi su determinati argomenti, e la cosa
più importante è di distinguere il bene dal male. In fondo come potrebbe un bambino fare tutto
questo senza una guida, senza un insegnamento, come potrebbe crescere senza avere le basi per
poterlo fare? (io parlo sempre dal profilo morale) Ma in realtà, anche i genitori hanno bisogno del
dialogo con i propri figli, perché per loro è bello sentire che il proprio figlio si fida di loro, che è da
loro che si rifugia se sta male, che è a loro che chiede aiuto, o chiede spiegazioni. Anche
semplicemente chiedere la spiegazione di un compito dato a scuola può essere importante per un
genitore, anzi lo è. I genitori soffrono tantissimo quando i loro figli non parlano, quando non si
confidano con loro, ma con gli amici si. Ricordiamoci che le uniche persone che ci amano davvero,
e dico davvero, sono i genitori, perché l’amore di un genitore non è nient’altro che l’amore di Dio,
noi stiamo ricevendo quell’amore due volte. Ho ritenuto importante spiegare tutte queste cose.
adesso, parlando di me, torno a ciò che ho scritto precedentemente, nell’introduzione. Perché mi
trovo in difficoltà nel parlare del dialogo tra me e i genitori? Perché questo dialogo è sempre
mancato, solo ora inizia a costruirsi. Quando ero più piccola, i miei genitori potevano obbligarmi
nelle loro scelte, potevano dirmi se c’era qualcosa che potevo non fare, o se c’era qualcosa che
dovevo fare. Per obbligo non intendo cattiveria, ma parlo della podestà che i genitori hanno sui loro
figli. La mia situazione era quella di cui ho parlato sopra. Ora, essendo autonoma, grande e matura,
sono io a decidere della mia vita e tranquillamente posso dire loro le decisioni che prendo, senza
aver paura di nulla, ma chiaramente prendendo in considerazione i loro consigli. Ecco gli sbagli di
cui parlavo: la colpa della mancanza di questo dialogo è solo mia e ringrazio Dio di avermi dato la
possibilità di essermi pentita. Io avevo paura dei loro pensieri, che fossero diversi dai miei, che io
non potessi dire loro no. Questo ha creato un muro di fronte al mio bisogno di averli vicino a me nel
momento del bisogno ed è stato questo muro la rovina del mio rapporto con i miei genitori, un
rapporto rovinato, perché un rapporto senza dialogo, senza dunque sincerità di ciò che erano i miei
pensieri e di ciò che accadesse intorno a me. Ora che sono adulta parlo un po’ di più con loro,
perché, come ripeto, posso decidere tranquillamente della mia vita e non devo aver paura delle loro
idee, perché sono ormai sicura di me e quindi non ho problemi a d affermarle, posso confrontarmi e
sentirmi più vicina a loro.
Io soffro tantissimo e ciò può sembrare strano. Ho solo 20 anni e sto male a non avere un uomo
accanto a me, un uomo con cui condividere le mie emozioni, tutte le mie sofferenze, tutte le mie
gioie, insomma tutto, io forse pretendo troppo dalla mia età, ma è adesso, che sento il desiderio
intenso di diventare mamma, che capisco l’importanza di essere genitori e soffrirei tanto se i miei
figli non parlassero con me. Prego solo Dio che realizzi il mio sogno, un giorno e spero presto, di
diventare mamma. Chiedo scusa se ho approfittato del discorso per esprimere il mio grande
desiderio.
Cristina Corsetti
15
Tra me e i miei genitori c’è abbastanza dialogo. Ci riesco a parlare della mia vita molto
spontaneamente e tranquillamente. Soprattutto con mia madre, forse perché passo più tempo con lei
che con mio padre che vedo solamente a cena (a causa del suo lavoro) e nei weekend perché non
lavora (ma c’è poco tempo per parlare perché nei weekend ci sono molto poco a casa). Con mia
madre ho un buon rapporto, parlo con lei dei miei problemi e del mio futuro. Cosa vorrei fare, quali
sono i miei progetti e lei il più delle volte mi appoggia nelle mie scelte, mi aiuta se ne ha la
possibilità. Si fa in quattro pur di vedermi felice, ed io sono contentissima di questo perché nel
corso degli anni il nostro rapporto madre-figlia è migliorato tantissimo, sicuramente perché sto
crescendo e diventando grande. Per quanto riguarda la Chiesa, nella nostra vita ce n’è abbastanza,
diciamo quanto basta. Siamo tutti credenti anche se non andiamo molto spesso in Chiesa. Crediamo
nei Sacramenti.
Silvia Rocchi
16
Io e i miei parliamo molto, e di quasi tutto: quasi perché naturalmente ci sono certe cose che devono
rimanere solamente mie, cose personali che non racconto nemmeno ai miei amici. Per quanto
riguarda il futuro, godo di abbastanza libertà: ossia non penso che mi obbligherebbero a frequentare
un’università che non voglio, o cose simili, anche perché comunque non la farei. Riguardo alla
Chiesa, questa c’è proprio zero nella mia vita, o perlomeno, le uniche volte in cui parlo di Chiesa
sono quando voglio criticarla, e quando faccio esclamazioni che darebbero fastidio ad un cattolico
convinto.
Silvia Censi
17
Il dialogo tra me e i miei genitori non è tantissimo. È separato tra mamma e papà, nel senso che con
mamma parlo di cose, mentre con papà di altre. Con mio padre parlo un po’ di più rispetto a mia
madre e questo è sicuramente dovuto al fatto che abbiamo gli stessi interessi. Nel progettare il mio
futuro penso di avere quasi la totale libertà, anche perché sono quasi maggiorenne. Per quanto
riguarda la Chiesa, fino a qualche anno fa, andavo con gli scout e la frequentavo regolarmente;
quando ho lasciato gli scout (per mancanza di tempo) la mia frequentazione della Chiesa si è ridotta
e vado solo in occasione di Cresime, Matrimoni….
Fabrizio Di Caprio
18
Io mi ritengo una ragazza molto fortunata. Con i miei genitori c’è molto dialogo. Se ho qualche
problema non esito a dirlo perché so che loro avranno sicuramente un buon consiglio da darmi. Per
quanto riguarda il mio futuro, sono io a progettarlo, loro si limitano a dirmi cosa è giusto e non è
giusto e penso che sia un comportamento buono perché mi danno modo di fare esperienze e se
sbaglio mi aiutano a rialzarmi e a capire che cosa ho sbagliato. Nella mia vita è presente la Chiesa
ma non in maniera esagerata.
Valentina Manciocchi
19
Io non mi confido molto con i miei genitori e non c’è neanche molto dialogo, forse questo accade
perché ci sono molti anni di differenza tra di noi. Loro la pensano all’antica, questo perché sono
cresciuti in un ambiente completamente diverso da questo di oggi e non si riescono ad adattare.
Eppure non sono figlia unica, ho altre tre sorelle più grandi di me, ma la loro situazione era come la
mia. Loro influenzano un 50% del mio futuro, qui si tratta delle mia vita e sono io che decido,
possono darmi dei consigli, ma non possono imporre il loro volere. Nonostante ciò non mi hanno
fatto mancare mai niente e di questo ne sono contenta.
Elisa Verdelli
20
Il mio rapporto con i miei genitori è bellissimo perché parlo sempre con loro di qualsiasi problema e
sono sempre pronti a confortarmi. Nel progettare il mio futuro godo di parecchia libertà infatti
l’istituto della scuola superiore l’ho scelto io ed i miei non mi hanno imposto niente.
Paolo Giammatteo
21
Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo specialmente la domenica, perché è il giorno che
rimangono a casa e abbiamo più tempo per parlare, discutere dei nostri problemi. Di libertà per
progettare il mio futuro ne ho tantissima al punto che i venerdì pomeriggio vado in biblioteca,
soltanto che non ho le idee chiare per il mio lavoro futuro e la mia vita futura, per il momento penso
solo al presente. Nella mia famiglia c’è molta fede a tal punto che mia nonna frequenta una
comunità cristiana dalla mattina alla sera.
Gianluca Ottaviani
22
Con mia madre ho uno splendido rapporto… parliamo molto, di ogni cosa, e lei è sempre pronta ad
ascoltarmi e a consigliarmi in qualsiasi momento. L’unica cosa che non sopporto di lei è il fatto che
spesso scarica il suo stress su di me, assillandomi un poco… Ma in fondo le è tutto perdonato. Mio
padre invece non è capace di ascoltare, lui giudica solo e questo mi da estremamente fastidio… a
volte non lo sopporto a tal punto che quando a casa entrava lui, io mi sentivo soffocare. Fosse per
lui io non potrei neanche respirare l’aria fuori di casa… ma con il tempo, il dialogo “forzato” che
gli ho sempre imposto e tutte le volte che gli ho spiegato le cose cercando di farlo capire, certo
come sempre è rigido, se la pensa in un modo tu non gli fai cambiare idea neanche con una tesi di
prove per dimostrargli il contrario. Ma riusciamo già a dialogare di più e riesco a fargli capire come
mi sento. Mio padre e mia madre mi hanno sempre aiutato a studiare, nel senso che mi hanno
mandato ovunque per aiutarmi quando mi trovavo in difficoltà. Vorrei continuare a studiare adesso,
poi per il futuro si vedrà. Loro sono contenti e orgogliosi di questo l’unica cosa che mi “soffoca” un
po’ è il fatto che mio padre crede un po’ troppo a me, mi continua a dire che devo studiare, devo
laurearmi, devo diventare una dottoressa… e io mi sento soffocare, sento la responsabilità dei suoi
“sogni” su di me. Ma lui non me lo dice per impormelo, ma per consigliarmelo, vuole che abbia una
vita agiata. Anch’io lo voglio ma per adesso voglio pensare al presente. Nella mia vita devo
confessare che nella mia famiglia c’è poca Chiesa, piuttosto siamo cattolici non praticanti, ma io
non lo sono per scelta, piuttosto per mancanza di tempo e a me dispiace molto. Riguardo ai miei
genitori, è successa una cosa proprio ultimamente… è arrivata la pagella, ma per me non è stato un
problema perché nonostante sia stressata a scuola, mi piace andarci. Metto a confronto le reazioni
dei miei genitori: mia madre vedendo i sette, gli otto e i nove mi ha sorriso ed abbracciata…. Papà
appena ha visto la pagella invece ha detto “com’è che hai questi sei?” quando si comporta così
perdo il controllo!
Serena Fabrizi
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Tra me e i miei genitori, non c’è molto dialogo, però parliamo di cose più importanti, per lo meno
cose che noi riteniamo importanti. Non posso dire che non abbiamo un dialogo, perché mentirei.
Nel progettare il mio futuro ho molta libertà, perché i miei genitori mi permettono di fatto tutto ciò.
Quindi mi danno molta libertà, però se li deludo, la libertà che io avevo non l’ho più. Io non sono
una persona che va molto spesso in Chiesa, però alcune volte ci vado, perché credo che non abbia
mai fatto male a nessuno o per lo meno credo che sia un nostro dovere andarci ogni tanto. Fino ad
ora l’unica cosa di cui posso lamentarmi, è il semplice fatto che i miei genitori anche se hanno
molta fiducia in me o mi danno molta libertà non riescono a fidarsi più di tanto, cioè hanno sempre
in se quella paura che ogni genitore credo abbia. Nella mia famiglia si parla molto più dei problemi
che ognuno di noi ha. Credo che non ci sia famiglia dove non c’è dialogo.
Valentina Casciotti
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La mia è una famiglia composta da quattro persone. La mia famiglia si può considerare unita,dove
tutti i problemi vengono discussi apertamente tra tutti i membri della stessa. Personalmente non ho
problemi a confidarmi con i miei genitori, perché sono sicura di poter ricevere da loro dei consigli,
certa di avere da loro la massima comprensione e solidarietà. Premettendo di avere le idee ancora
confuse, per quanto riguarda il mio futuro, sono certa che un domani non avrò dei grossi problemi
con i miei, in quanto mi concederebbero il loro più totale appoggio. Tutti coloro che mi circondano
(parenti e amici) fanno parte della comunità dei battezzati e, di conseguenza, i principi della Chiesa,
fanno parte della mia esistenza, pur non avendo una frequenza assidua e costante negli incontri
settimanali con la comunità cristiana. Ciò non significa però che io non metta in pratica giorno dopo
giorno, gli insegnamenti cristiani.
Flavia Mancini
25
Sicuramente la famiglia è un punto, un riferimento fondamentale nella vita di ognuno; un conforto,
un appoggio ma anche un sostentamento nella quale ognuno riesce veramente a sentirsi sicuro. Il
calore della famiglia è un qualcosa di indispensabile quell’appoggio che c’è e ci sarà sempre che
non ti abbandona mai ma che ti protegge e ti consola. L’affetto di una mamma con cui confidarsi, di
un papà con cui scherzare e parlare, il calore di un fratello o di una sorella. Personalmente ho un
rapporto bellissimo con i miei genitori e a volte penso che sia stata fortunata, non solo perché ho dei
genitori che farebbero di tutto per me ma anche perché il loro affetto è qualcosa di insostituibile.
Con loro riesco a confidarmi, a raccontare tutto quello che forse un tempo potevo raccontare ad
un’amica. Loro sono comprensivi e tutto quello che fanno lo fanno per il mio bene. Quando a volte
non concordano su una decisione mi arrabbio, ma alla fine capisco che lo fanno per il mio bene. In
ogni mia scelta, non cercano di ostacolarmi ma mi fanno sbagliare da sola. Certamente nella mia
famiglia non esiste una grande fede in Dio, forse per una scelta personale ma forse più
probabilmente per una stessa sfiducia verso questa fede. Non per questo mi sento influenzata da
questo ma penso che loro sono contenti di ogni mia decisione futura, giusta o sbagliata che sia.
???
26
Proprio due mesi fa (circa durante le vacanze di Natale), io ho avuto dei problemi, dei problemi con
alcune persone: era un venerdì pomeriggio e stavo discutendo con una mia amica al telefono. Mia
madre, non sapendo dell’importanza della discussione, arrivò con aria piuttosto turbata verso di me,
e alzando la voce mi disse di smetterla di parlare sempre al telefono, che a lei non andava di pagare
una bolletta salata poiché io avevo da raccontarmi le mie “cretinate” al telefono con i miei amici.
Data l’importanza della questione io insistetti nel parlare e me ne fregai di ciò che diceva mia
madre. Questo però a mia madre non piacque e ancora più infuriata, mi prese il telefono e me lo
riattaccò. Beh, raccontarlo ora, mi viene quasi da ridere; ma quella sera, volevo davvero rompere
qualcosa! Iniziai le mie storie con mia madre, gli dissi dell’importanza della telefonata, quella sera
(cosa insolita!) piansi, poiché non sono stato compreso da mia madre, ma… purtroppo la colpa era
mia! Già, infondo ero stato io che non avevo raccontato i miei problemi ai miei genitori e non mi
ero sfogato con loro! Non mi resi conto in quei momenti di quando sarebbe stato importante parlare
con mio padre e mia madre di ciò che mi succedeva… purtroppo pagai le conseguenze di entrambi
le situazioni, ma sicuramente mi sono reso conto di una cosa: che magari fare quattro chiacchiere
ogni tanto con i genitori può far star bene, sia me che loro!
Alessio Scognamillo
27
E’ tanto il dialogo che c’è tra me e i miei genitori, ce ne potrebbe essere di più, comunque sono
contenta di avere questo tipo di rapporto e sono certa che lo pensano anche loro. Con loro parlo di
qualsiasi cosa, per me più che genitori sono degli amici, anche se qualche volta ci litigo non ci parlo
a causa di questi litigi, ma dopo un bel po’si risolve tutto e questo è l’importante; è il tipico rapporto
tra figli e genitori. I genitori sono un diamante prezioso, sono la stella più luminosa dell’universo,
grazie a loro che esisti, e senza di loro non potresti vivere. La libertà che mi danno i miei genitori è
limitata per gli anni che ho. i miei genitori mi dicono sempre che le cose vengono fatte al momento
giusto e con questo concordo anch’io. La libertà è dovuta dalla maturità e dal buon senso che si
acquista negli anni. Nella mia vita la Chiesa è sempre presente ma non al 100%, ciò non significa
che non sono cristiana, non sono una praticante assidua e questo non significa non credere, non
pregare.
Valentina Contella
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Tra me e i miei genitori c’è moltissimo dialogo, specialmente con mia madre. Per me lei è prima di
tutto un’amica, a cui dico tutto e di cui posso fidarmi. Forse anzi sicuramente è l’unica persona di
cui posso fidarmi ciecamente! Perché con le amiche può sempre esserci della rivalità, mentre tua
madre non può essere una tua rivale! Con papà ho un bel rapporto però non gli dico, perché lui
comunque è più geloso di me e quindi un po’ meno permissivo. A volte quando esco con loro per
fare spesa o per andare a comperare qualcosa da qualche parte non sembriamo affatto genitori e
figlia, ma sembriamo degli amici! È un rapporto fantastico… Per quanto riguarda la libertà che ho
nel progettare il mio futuro devo dire che forse ne ho anche troppa. I miei genitori mi fanno fare
tutto quello che voglio, certo nel limite, però devo dire che ho molta libertà. Non mi ostacolano, se
voglio fare una cosa me la lasciano fare! Devo dire che io non vado molto spesso in Chiesa, non
perché non voglia o perché non mi vada, ma perché con la scuola che ho scelto sono sempre molto
impegnata con i compiti e quindi la domenica studio tutto il giorno, sia la mattina che la sera!
Martina Cavola
29
Il dialogo tra me e i miei genitori non è sempre facile, anche perché io mi vergogno a parlare con
loro di alcune mie esperienze e dei miei pensieri, perché penso che, molto probabilmente, non mi
capirebbero come i miei amici. È per questo che loro sicuramente non sanno molte cose di me, di
quello che faccio e di quello che penso perché non ne abbiamo mai parlato. Non interferiscono
comunque con quello che io progetto per il mio futuro. Rispettano le mie scelte e secondo loro, è
importante che io faccia qualcosa che mi renda felice, non necessariamente nelle cose materiali, ma
soprattutto in quello che sento dentro. Infine se con il termine Chiesa si vuol intendere una
comunità che sta insieme e si confronta attraverso le diverse opinioni, forse ne vedo poca nella mia
vita, non solo in famiglia, ma anche fuori casa. Le persone non hanno più voglia di stare insieme e
di esprimere le loro idee, di aprire un dialogo con gli altri, un confronto. Forse per paura di non
essere all’altezza, non si parla ed è per questo che nessuno può dire di conoscere fini in fondo
qualcuno perché molte cosa non vengono espresse.
Giulia Canali
30
Abbastanza, meno di quello che vorrei e più di quello che sarebbero disposti a darmi.
Un continuo oscillare.
Martina Candidi
31
Beh, tra me e i miei genitori c’è molto dialogo, soprattutto con mia madre perché passo con lei più
tempo ed è molto curiosa di tutto quello che faccio. Racconto quasi sempre le cose che mi
accadono, magari quando torno da scuola, avvolte è il mio riferimento quando qualcosa non è
andato per il verso giusto e voglio sfogarmi. Anche con mio padre parlo molto però a volte è
difficile perché ci vediamo pochissimo. Il mio futuro è molto spesso l’argomento dei nostri discorsi,
loro tendono a darmi sempre dei consigli, anche se poi comunque faccio sempre di testa mia, ho
molta libertà in questo, rimane pur sempre il mio futuro. In famiglia siamo tutti credenti, ma non
tanto praticanti, ma con l’idea che si può pregare dovunque e che si vada a Messa quando se ne
sente il bisogno.
Tamara Vita
32
Io e i miei genitori il 50% delle volte siamo in sintonia. Non amo parlare con i genitori, poiché non
gli si può dire sempre tutto. Tra mio padre e mia madre, parlo di più con la mamma, ma non perché
sia io a volerlo, ma perché lei mi fa interrogatori di 3° grado ogni volta che riesce a farmi dire
qualcosa. Poi io sotto questo punto di vista, sono una tipa riservata. Nel progettare il mio futuro,
sono molto autonoma. Sono sempre io a voler scegliere quello che voglio o non voglio fare. Poi
anche se cercano di mettermi i bastoni fra le ruote, non gliene darei la possibilità.
Ce né molta perché tutti credono, anche se in modo diverso, ma credono.
Enrica Di Leo
33
Tra me e i miei genitori c’è abbastanza dialogo. A volte però è superficiale perché non racconto
tutto quello che faccio, quello che dico, quello che accade durante una giornata di scuola o un
sabato sera. Mi trovo a disagio nel raccontare determinati accaduti, per me il rapporto che c’è tra me
e loro è sufficiente. A volte mi piacerebbe aprirmi di più, poi ci ripenso e torno a raccontare il
minimo indispensabile. Di solito parlo maggiormente con i miei amici che con i miei genitori, ma
penso che sia, comunque normale alla mia età. Nonostante tutto però mi danno molta fiducia,
credono in me, “penso” sotto qualsiasi aspetto, e se qualche volta dubitano mi dispiace. Grazie a ciò
godo del massimo della libertà nel progettare il mio futuro, in quanto sanno che non li deluderei
mai. Nella mia vita c’è una larga comunità di battezzati.
Beatrice
34
Tra me ed i miei genitori c’è il giusto dialogo cioè ne troppo ne troppo poco. Quando parlo con i
miei genitori mi sento come se fossi giudicato, invece questo non accade quando parlo con i miei
amici. I miei genitori mi concedono molta libertà nelle mie scelte perché sanno che farò quello che
è giusto per il mio futuro. Certo alcune volte loro mi aiutano proprio perché senza quei loro consigli
io non saprei che cosa fare in certe situazioni.
Io in Chiesa ci vado quasi ogni settimana per mia scelta per questo credo che nella mia vita ci sia
una buona parte di Chiesa.
Giorgio Tebaldi
35
Di dialogo con i miei genitori ce n’è abbastanza, almeno quel che serve. Quando ho un problema la
prima cosa che faccio è rivolgermi a loro. Per quanto riguarda la libertà direi che me ne concedono
parecchia.
Nella mia vita c’è però poca Chiesa, perché non sono uno di quelli che va sempre in parrocchia a
pregare, ma in fondo sono cristiano anch’io.
Gianluca Mattoccia
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Tra me e i miei genitori il dialogo non è ne molto aperto ne molto chiuso, è una cosa normale.
Abbiamo sempre detto che in famiglia è giusto che si comunica ma è anche giusto che ognuno ha la
sua vita privata. Infatti i miei genitori non sanno tutto di me ovviamente, come io non so tutto di
loro. Fortunatamente i miei genitori mi lasciano libera nelle decisioni, ovviamente però mi dicono
di non approfittare della loro fiducia, dicono anche che le decisioni che prendo non sono mai tutte
esatte ma se sbaglio mi serve da lezione per la prossima volta.
Nella nostra vita la Chiesa c’è quel che basta, io penso che se credi non vuol dire andare tutte le
domeniche a Messa… Infatti io non vengo spesso a Messa, vengo solo quando ho bisogno di un
incontro con la Chiesa e con Dio.
Valentina Bartoli
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Sia io che la mia famiglia e i miei parenti siamo tutti cristiani, ognuno ha ricevuto i Sacramenti
dalla Chiesa. Appunto per questo ho uno splendido rapporto con tutti maggiormente con entrambi i
miei genitori e mio fratello. Con mio padre ho uno splendido rapporto, giochiamo e scherziamo
come due bambini. A volte mia madre ci “sgrida” perché facciamo casino per tutta casa, e a volte
non ci fermiamo due minuti! Con la mia professoressa di italiano ne abbiamo discusso di questa
cosa, del rapporto con la nostra famiglia, ma lei non è d’accordo sul rapporto di amicizia tra padre e
figlia/o, per lei i padri dovrebbero essere sicuri, rigidi e severi come una volta. Per me il rapporto
con mio padre è stupendo e spero di continuare ad averlo.
Serena Casentini
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Io il dialogo con i miei genitori ne ho pochissimo e questo mi viene spesso rinfacciato proprio da
loro. Questo accade non perché io mi trovi in difficoltà ad avere dialogo con loro, o perché mi
vergogni, o perché non voglio, ma semplicemente perché non ne sento il bisogno e non mi riesce
spontaneo come gesto. Io sento il dovere di dire soltanto le cose necessarie, ma questo sembra che
non riescano proprio a capirlo. Per quanto riguarda il mio futuro, io ho piena libertà e facoltà di fare
le mie scelte senza alcun tipo di influenza da parte dei miei genitori anche se comunque le sole
scelte che ho fatto fin ora riguardano soltanto il campo scolastico.
Nella mia vita devo ammetterlo, è presente molta Chiesa, molta vita cristiana. Questo perché faccio
parte di un gruppo di scout, ed essendo l’associazione dei scout un’associazione cattolica che io
frequento molto, sono quasi sempre a contatto con la Chiesa e i suoi principi. Vado tutte le
domeniche a Messa (che tra l’altro contribuisco ad animare suonando la chitarra) e accompagno con
le preghiere ogni momento di vita scout.
Alessandro Funari
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Tra me ed i miei genitori c’è molto dialogo, anche se a volte credo che vorrei un po’ più di privacy.
Ci sono alcuni giorni, in cui ho voglia di parlare, che mi siedo affianco a mia madre e comincio a
raccontare. Anche con mio padre c’è un bel rapporto, è un tipo molto scherzoso. Credo che siano
abbastanza moderni, anche se in questo periodo siamo in contrasto perché vorrei farmi il piercing.
Credo di avere libertà nel progettare il mio futuro, anche perché se non fosse così me la prenderei lo
stesso.
Credo che il cristianesimo sia presente nella mia vita, anche perché molti insegnamenti che mi
hanno trasmesso contengono concetti di bontà e rispetto per tutti.
Ilaria Tomarelli
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Tra me e i miei genitori di dialogo ce ne è sempre stato tanto. Si è sempre parlato di tutto,
facendomi sempre partecipe di tutto ciò che riguardava la famiglia. Però devo dire la verità,
ultimamente, quello che c’è tra me e i miei genitori non si può definire un dialogo, si limita molto
spesso, e non nascondo che a volte è colpa mia, forse perché io sono entrata nella fase
dell’adolescenza che come ben sappiamo tutti è un’età ribelle, dove i ragazzi voglio sempre di più
di quello che hanno ben sapendo che non si può avere sempre tutto ciò che si chiede. La mia
famiglia nel progettare il mio futuro, non è mai stata “dura”, mi ha sempre lasciata fare le mie
scelte, magari dandomi dei consigli su quello che è meglio per me. Non mi hanno mai negato nulla,
ma tutto questo sempre nei limiti dell’età che ho.
A dire la verità nella mia vita non c’è molta Chiesa. In famiglia siamo tutti credenti ma purtroppo
poco praticanti.
Giorgia
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Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo, infatti ogni giorno racconto a mia madre e a mio padre
quello che mi è successo durante la giornata. Per quanto riguarda il mio futuro ho abbastanza
libertà, nel senso che sono io che decido quello che voglio fare. Certo ne parlo con i miei genitori,
in modo che sanno ciò che faccio, se no dopo cominciano a preoccuparsi, e poi i miei mi
permettono di fare quasi sempre ciò che desidero. Mentre la Chiesa, non la frequento molto perché
nel periodo scolastico sono sempre impegnata con i compiti.
Sara Ramazzotti
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Fortunatamente sono nata in una famiglia molto unita, basata sui valori importanti quali: l’amore, la
fiducia, il rispetto. I miei genitori, come penso quelli di tutti, hanno dato sempre il meglio per me e
le mie sorelle, si sono privati di tante piccole soddisfazioni, considerando noi le loro soddisfazioni
più grandi e quindi lasciandoci ogni priorità. Da quando eravamo bambine ci hanno indotto allo
studio; fino allo scorso anno ho sempre creduto che tutto ciò che stavo facendo fosse per non
deluderli; andare a scuola era bello ma studiare? Non sono mai stata una secchiona ma non mi
hanno mai rimproverato per questo, bastava la sufficienza, non hanno mai preteso che io prendessi
tutti voti altissimi; l’estate scorsa ho preso il diploma, credevo di essermi liberata di quel peso
enorme, ma ciò non è accaduto, al contrario a quel piccolo peso che a me sembrava un macigno ora
si è aggiunto il mondo intero. Solo oggi mi accorgo che tutto quello che io pensavo stessi facendo
per i miei genitori, in realtà lo stavo facendo solo per me stessa, per incominciare a costruire un
futuro migliore in un mondo in cui tutto è vago. Questo è per me uno dei periodi più critici, sorgono
in me tanti dubbi su chi sono e cosa ne farò della mia vita, del mio futuro. Penso che tutti i sogni
fatti da bambina rimarranno tali,non si materializzeranno; sono consapevole che bisogna crederci
veramente e solo così potrai realizzare tutti quei sogni che sembrano irraggiungibili ma ora come
ora mi sento insicura; solo ora rimpiango quei giorni passati con spensieratezza tra i banchi di
scuola, solo ora mi rendo conto di quanto sia difficile diventare grande. A tal proposito ogni giorno
cerco di prendere in considerazione una frase molto importante che mi è capitata tra le mani:
Signore, insegnami a intraprendere un nuovo inizio, a rompere gli schemi,a smettere di dire a me
stessa “non posso” quando posso, “non sarò” quando sono, “sono bloccato” quando sono totalmente
libera.
Emanuela Leoni
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Io con i miei genitori ho dialogo, in particolar modo con mia madre, forse perché lei è meno severa
di papà, quindi riesco ad aprirmi di più e a dirle i miei problemi, o a chiederle dei consigli. Mio
padre inoltre non lo vedo molto spesso perché lavora a Roma e la sera torna tardi a casa, quindi ho
anche meno occasioni di confrontarmi con lui. Però, quando il fine settimana sta a casa parliamo, ed
è anche capitato di parlare del mio futuro. Lui mi dice sempre che io posso decidere di fare quello
che voglio in futuro ma devo sempre ricordare che per ottenere dei risultati bisogna essere
determinati e studiare. Per quanto riguarda la religiosità che vedo in famiglia, devo dire che non ne
vedo molta, perché mio padre non crede in Dio, mentre mia madre si ma non ha mai praticato
molto, solo ora che mio fratello deve fare la Comunione e io la Cresima, si è riavvicinata alla
Chiesa, andando la domenica a Messa.
Giulia Tamilia
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Tra me e i miei genitori c’è abbastanza dialogo, anche se con mio padre parlo di meno rispetto a
mia madre. Quando devo parlare di un problema, chiedere un consiglio, parlo con mia madre.
Anche quando devo chiedere il permesso per andare qualche volta da qualche parte chiedo a lei, che
mi sgrida dicendo di chiedere queste cose anche a papà. Non so perché ma mi viene istintivo
chiedere il permesso a mamma piuttosto che a papà, anche se lei è molto più “rompiscatole”. A
volte è esagerata e quasi sempre è mio padre che la convince a farmi fare quello che gli chiedo. Per
la scuola, per esempio, anche se vado bene lei si arrabbia sempre perché dice che faccio troppe
assenze (in effetti è vero) e così più di qualche volta non gli dico che non ci sono andata. A parte
questo con i miei genitori mi sento libera di parlare di tutto anche se non sempre lo faccio e mi
hanno sempre lasciato scegliere il mio futuro.
Nella nostra vita, forse non c’è tanta Chiesa, nel senso che non andiamo spesso a Messa, però,
siccome mia madre va a catechismo qui a San Michele Arcangelo per fare la Comunione a mia
sorella, qualche volta ci ritroviamo a parlare delle domande da svolgere per casa o di argomenti che
riguardano Dio e Gesù.
Giulia Sozio
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Il rapporto fra mia madre e me è molto intenso, infatti parliamo di tutto con estrema sincerità. Io mi
ritengo molto fortunata perché non tutti hanno l’opportunità di comunicare con i propri genitori
considerandoli quasi degli amici, effettivamente questo mi permette di avere la possibilità di
progettare il mio futuro liberamente senza alcuna restrizione da parte di mia madre. Infatti, non mi
obbliga a fare delle scelte che secondo la sua opinione possono essere più consone per me e per il
mio futuro, soltanto delle volte mi da dei consigli su cosa potrei fare o cosa potrebbe essere giusto,
questo però senza impormi la sua volontà. Io credo che il dialogo fra genitori e figli sia alla base di
un rapporto duraturo e sincero senza il quale non si può avere quella complicità che servirà per
superare insieme gli ostacoli che la vita prospetta. Per quanto mi riguarda spero di continuare ad
avere un rapporto bellissimo con mia madre e anzi possa migliorare sempre di più.
Acchioni Alessandra
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Di più con mia madre e meno con mio padre. Con mia madre parlo di tutto, a mio padre chiedo di
farmi uscire, stare la sera a Velletri più tardi e farmi dare le mance della settimana. Del mio futuro
sono libero, loro mi dicono solo come devo comportarmi in determinate situazioni e come fare delle
scelte. Nella mia vita ce n’è abbastanza di Chiesa.
Di Fabio Francesco
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I miei genitori sono una coppia affiatata, quest’anno festeggiano i 20 anni di Matrimonio e con i
tempi che corrono non è poca cosa, in casa mia il dialogo è semplice e continuo perché riusciamo
sempre a trovare il modo di comunicare. Io li trovo giovani e affascinanti, nonostante io sia molto
timido con loro riesco ad esprimermi, sono sempre pronti a darmi buoni consigli e non mi fanno
mai pesare i loro trascorsi pieni di insidie e difficoltà, se qualche volta subisco dei rimproveri è solo
perché li merito. Nutro in loro tanta sincerità e mi danno anche tanta fiducia. I miei genitori non mi
hanno mai imposto niente e anche se qualche volta mio padre mi racconta delle sue difficoltà nel
non avere potuto proseguire gli studi, e quindi essere stato impossibilitato a costruire i propri
progetti, proprio per questo motivo mi ha dato ampia libertà per poter costruire il mio futuro. Anche
se i miei progetti sono ancora nello stato embrionale. Nella mia vita la Chiesa non ha mai avuto un
grande spazio, non tanto per la religione in sé stessa, quanto per il comportamento della maggior
parte dei rappresentanti della stessa, che spesso sono i primi a fare discriminazione. Questo modo di
pensare l’ho assimilato con la mentalità di mio padre al quale non do tutti i torti, perché, ad
esempio, ho una zia che tutte le domeniche va a messa ma non conosce il significato dei
Sacramenti. A volte penso che vada a messa solo per farsi vedere dalla gente, e come lei molti altri
che frequentano la Chiesa. Se oggi mi trovo qui è solo perché mio padre vede in Don Gaetano un
vero pastore, che riesce non solo ad indirizzare il proprio gregge nella giusta direzione, ma anche a
fargli capire il significato.
Lorenzo Spinetti
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Il dialogo che ho con i miei genitori è buono, parlo molto di più con mia madre che con mio padre,
forse perché è un tipo solitario che parla poco oppure perché è assente in casa a causa del lavoro,
comunque mia madre cerca d i trovare tra me e lui un punto di incontro nel dialogo. I miei genitori
mi lasciano massima libertà nel progettare il mio futuro, certo come penso che sia per tutti i genitori
danno consigli. Non so quantificare quanta religione o Chiesa è presente nella mia vita, sono un
cristiano credente, non mi reco tutte le domeniche a messa per mancanza di tempo e per pigrizia.
Giulio Romaggioli
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Con i miei genitori c’è molto poco dialogo, mi dispiace molto anche se a volte mamma mi dice di
parlare, raccontare ma non ho l’abitudine e poi mi vergogno di parlare con mamma e ancora di più
con papà. Mi danno molta libertà nel progettare il mio futuro che, penso fino ad ora, e stata ripagata
per quanto riguarda le mie scelte, a volte mi danno delle dritte per cercare di non farmi commettere
errori. Nella mia vita non c’è molta Chiesa, penso ce ne sia però l’indispensabile.
Ilenia Di Caprio
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Tra me e i miei genitori c’è un buon dialogo. Con mio padre non parlo mai perché lui non c’è mai e
quando c’è o dorme o guarda la tv, e poi perché se gli dico qualcosa non gli sta mai bene niente,
anche quando parlo con i miei amici maschi si arrabbia, secondo lui non ci dovrei parlare per questo
non ci parlo molto. Con mia madre invece parlo perché è molto più comprensiva e a volte mi copree
su delle cavolate, ma sa che a mio padre non vanno bene e non gliele dice, è anche per questo che
parlo con mia madre perché so che le cose le tiene per sé. Il mio futuro lo progetto da sola senza che
nessuno mi imponga di fare una scelta diversa da quella che voglio fare. Infatti per la scelta della
scuola superiore i miei genitori mi avevano consigliato una scuola che secondo loro andava bene,
ma ho fatto una scuola diversa scelta da me. Il mio futuro lo devo costruire e progettare da sola, con
i consigli di amici e parenti però nessuno si deve permettere di decidere per me. Nella mia vita non
c’è molta Chiesa ma ciò non vuol dire che non sono cristiana o che non credo in Dio.
Claudia Esposito
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Tra me e i miei genitori c’è abbastanza dialogo. Ogni problema che affronto è insieme a loro,
questo perché mi fido e perché sono persone con cui si può parlare, mi capiscono sempre anche se a
volte litighiamo. Solitamente è mia madre che sa tutto di me, questo perché le confido le mie cose,
però è vero anche che mi piace avere un po’ di mistero e non dirle tutto, questo non perché c’è
qualcosa di male ma perché credo che a questa età sia giusto avere dei segreti.
Pigrivi Thoirin
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La risposta sembrerà un po’ scontata, ma tra me e i miei genitori c’è un buon rapporto di dialogo, o
meglio c’è un buon rapporto con mia madre, mentre con mio padre è veramente ridotto al minimo
indispensabile, anche se mi dispiace parecchio perché lo stimo moltissimo e vorrei s’interessasse un
po’ di più a quello che faccio, e fosse orgoglioso per quello che sono e sto diventando, o comunque
che la smettesse di farmi credere che non gli importi niente di me e del mio mondo, e che per lui sto
solo sprecando il mio tempo. Con mia madre parlo molto anche perché è lei che mi spinge a
raccontare la mia giornata, e se non mi chiede niente ormai sono abituata a raccontarle quello che
mi succede. Per quanto riguarda il mio futuro, mi lasciano molta libertà di scelta, e, se vado contro
quello che voglio per paura o altre strane e assurde motivazioni, mi spingono ad andare avanti
sicura di me senza esitazioni, rincorrendo sogni ambiziosi che mi portano lontano da casa,
purtroppo. La Chiesa nella mia vita non ha un posto di particolare rilievo, anzi, però cerco sempre
almeno di seguire quello che insegna.
Cristina Sugamele
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Il mio dialogo è solo con mamma perché ho i genitori separati. Però ho un bel dialogo con la
mamma anche come rapporto amichevole e per me è un bel dialogo importante. E debbo dire che
spesso mi confido con lei, usciamo spesso insieme e per me è una amica speciale. Io pratico molto
la Chiesa. La pratico anche i lunedì durante l’ora di catechismo, si pratica la Messa e si parla di Dio.
Sara Galantucci
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Tra me e i miei genitori c’è un bellissimo dialogo, non c’è mai un problema che non si possa
risolvere parlando e anche confrontandoci. Ho un bel rapporto soprattutto con mia madre perché io
la vedo come un’amica, con lei mi ci confido e le racconto i miei problemi, i miei sogni e anche le
mie paure perché so che di lei mi posso fidare e non c’è cosa più bella secondo me che avere un bel
rapporto con i propri genitori. Riguardo al mio futuro non mi piace progettarlo perché amo vivere la
vita giorno per giorno e semmai dovessi dare uno sguardo al futuro e parlandone con i miei genitori
per me si augurano solamente il meglio e sperano che riesca a realizzare tutti i miei sogni…. Nella
mia vita la Chiesa è presente e anche in famiglia a volte ci si parla, magari non molto spesso perché
mamma è atea però ad esempio le feste come il Natale e la Pasqua vengono festeggiate come nella
tradizione cristiana.
Privato
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Io con i miei genitori vado molto d’accordo anche se qualche volta litighiamo. Per me i miei
genitori sono molto importanti, sono un punto di riferimento nella mia vita. qualche volta ci è
capitato di parlare tra noi del nostro futuro, ma soprattutto del mio e questo argomento lo abbiamo
affrontato con molta gioia e serenità. Nella mia famiglia abbiamo tutti il primo Sacramento quello
del Battesimo anche se non andiamo molto spesso a Messa. Io sono molto orgogliosa di avere due
genitori che mi sappiano ascoltare e comprendere per questo non li scambierei per nessun motivo.
Fabiana
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Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo soprattutto quando siamo a tavola e tutta la famiglia è
riunita. Loro sono molto permissivi, mi lasciano libera di decidere del mio presente e del mio
futuro; cercano comunque di consigliarmi per non farmi sbagliare, anche se io credo che per
riconoscere i propri sbagli bisogna “sbatterci” la testa. Certo non andiamo tutti i giorni a Messa, ma
ci riteniamo buoni cristiani. Nella nostra vita c’è abbastanza Chiesa da farci sentire figli di Dio.
Serena Recine
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Di dialogo tra me e i miei genitori ce n’è quanto basta, cioè loro non entrano prepotentemente nella
mia vita, sono molto discreti ed aspettano che parli io. Per quanto riguarda il mio futuro ho piena
libertà di decisione, non sono mai stata influenzata e credo che mai lo sarò.
Alessandra Altrini
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Tra me e i miei genitori c’è molto dialogo. Soprattutto ora che sono cresciuta riesco a parlarci
meglio, anche di argomenti più personali. Spesso sono proprio loro a chiedermi determinate cose.
Il futuro lo progetto da me, perché non sono condizionata da nessuno, quanto meno dai miei. Spero
comunque di riuscire in un buon futuro.
Cinzia Salvatori